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Ecco quali tariffe Gtt aumentano dal 1 luglio

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L’adeguamento tariffario è conseguenzadell’aggiornamento automatico all’inflazione delle tariffepreviste per il trasporto pubblico locale a partire dal 1° luglio 2023 (approvato con Deliberazione n. 2/2023 del 30/03/2023 dall’Assemblea dell’Agenzia della Mobilità Piemontese – AMP).

L’operazione comporta un aumento medio delle tariffe Formula del 5,79%. Sul sito GTT sono disponibili tutte le nuove tariffe.

Contestualmente anche il Biglietto Integrato Metropolitano (BIM A e BIM B) che permette viaggi intermodali su tram, bus, ferrovie e metropolitana adeguerà le tariffe.

Il BIM “Integrato A”, valido per 100 minuti dalla convalida sulla rete urbana e suburbana GTT di Torino, sulla metropolitana e sulle linee ferroviarie Trenitalia e GTT entro i limiti della prima cintura, sarà in vendita a € 3,70 anziché € 3,50.

Il BIM “Integrato B”, valido per 120 minuti dalla convalida sulla rete urbana e suburbana GTT di Torino, sulla metropolitana, sulle linee ferroviarie Trenitalia e GTT e su alcune linee automobilistiche extraurbane gestite dal Consorzio Extra.To (operatore unico per i trasporti della Città Metropolitana di Torino) entro i limiti della seconda cintura, sarà in vendita a € 4,20 anziché a € 4,00.

 

“Mover la Movida”, un report getta le basi per il governo della notte

Il progetto si chiama “Mover la Movida” ed è stato affidato al gruppo di Lavoro del Centro interdipartimentale Future Urban Legacy Lab (FULL) del Politecnico di Torino, per conto della Divisione Decentramento, Servizi Culturali e amministrativi, giovani e pari opportunità della Città grazie a un finanziamento di Compagnia di San Paolo, tramite il bando Next Generation WE 2021.

Il report conclusivo, dal titolo “Vivere, convivere, far vivere la notte a Torino” è stato presentato oggi pomeriggio negli spazi di Off Topic in via Pallavicino alla presenza del Sindaco Stefano Lo Russo e degli assessori alla Rigenerazione Urbana e ai Giovani Carlotta Salerno, alla Sicurezza Gianna Pentenero, all’Ambiente Chiara Foglietta e al Commercio Paolo Chiavarino dai ricercatori Loris Servillo e Erica Mangione.

“L’avvio del progetto– spiega il Sindaco Stefano Lo Russo – è stato il primo tassello di un lavoro più ampio e trasversale che ha coinvolto in questi mesi gli assessorati alla Sicurezza, all’Ambiente, al Commercio, alle Politiche Educative e gli stessi esercenti, che hanno a cuore il fatto che la vita notturna di Torino sia vivace, bella da vivere per i giovani ma contemporaneamente rispettosa delle norme che, anche nell’ottica di tutela della salute pubblica e dei residenti, dobbiamo poter garantire”.

“È la prima volta – aggiunge l’Assessora Carlotta Salerno – che il fenomeno della cosiddetta movida viene affrontato con un approccio scientifico e accademico. Questo permette all’amministrazione di entrare nel merito del tema conoscendone tutti gli aspetti, sia per assumere le scelte necessarie per il governo della notte che per costruire una proposta alternativa e positiva, che non mira a punire e ridurre le opportunità di divertimento ma anzi ad ampliarle, evitando così l’eccessiva concentrazione del fenomeno in un solo luogo della città”.

“Mover la Movida” si è articolato come percorso partecipativo in sessioni di laboratorio e ha riunito protagonisti della vita notturna di diverse generazioni tra i 25 e i 65 anni in una serie di interviste. Obiettivo analizzare gli scenari della notte torinese per costruire una nuovo modello operativo. Le attività di ricerca si sono svolte da ottobre 2022 a marzo 2023.

Nel concreto, il progetto ha lavorato ad una indagine qualitativa e quantitativa per individuare i protagonisti e gli scenari della vita notturna, la dimensione sociale e geografica delle aggregazioni notturne nella città, criticità e conflitti legati alla notte. All’attività di analisi si è affiancato l’avvio di un processo di co-progettazione con gli attori del territorio per trovare soluzioni comuni e costruire insieme una nuova strategia di governo della notte.

Anzitutto, “non chiamatela movida”: per gli intervistati la rappresentazione della notte associata solo a comportamenti eccessivi da parte dei giovani e all’abuso di alcol e sostanze è stigmatizzante perché la vita notturna è anche offerta, e desiderio, di produzione culturale.

Dal report emergono poi le zone di maggior concentrazione della vita notturna ovvero il centro, nelle zone di piazza Carlo Felice, piazza Vittorio, via Po e il Quadrilatero, piazza Santa Giulia in Vanchiglia, San Salvario, in particolare l’area intorno a largo Saluzzo e nel primo tratto di via Madama Cristina. Concentrazioni medie invece si osservano tra Cenisia e San Paolo, nei dintorni di piazza Sabotino, e poi lungo Via Nizza a sud e Corso Giulio Cesare a nord, e in maniera un po’ più allargata, lungo Corso Francia a Ovest. Le mappe per fasce orarie mostrano invece come, nelle ore più tarde, si assista ad una progressiva contrazione e concentrazione delle aree con attività commerciali aperte. Chiudono i bar nelle aree periferiche, mentre restano aperti in alcune delle zone di maggiore concentrazione. La mappa dei bar che chiudono tra mezzanotte e le 6 di mattina mostra aree completamente vuote, tra cui spicca la zona a ridosso del centro, che include il quartiere Crocetta. Al contrario le aree con elevate concentrazioni sono piazza Vittorio e largo Saluzzo, seguite da via Po, Quadrilatero e piazza Santa Giulia.  Statistiche in continua evoluzione: i trend della notte, in termini di tipo e modalità dell’aggregazione e della fruizione, ma anche per fasce orarie, luoghi considerati di tendenza, seguono le mode del momento e non sono facilmente prevedibili, nemmeno da parte degli operatori. Per questo – è emerso- è importante attivare un sistema di monitoraggio e di aggiornamento dati integrato, anche con l’aiuto degli operatori, che consenta di percepire le dinamiche in corso. E diventa strategico facilitare azioni di trasformazione di aree di città che hanno bisogno di processi rigenerativi e che possano ospitare il divertimento notturno. Tra queste gli intervistati indicano la zona di viale Ottavio Mai, parco Dora, Colletta, le zone di corso Novara e della Pellerina.

Anche la musica dal vivo è un elemento chiave delle attività culturali notturne. Dal rapporto si evince anche come la musica live si concentri più in alcuni quartieri della città. Più di un terzo delle esibizioni sono in locali del centro, seguono San Salvario e Barriera di Milano, mostrando anche in questo caso come ci siano geografie specifiche e isole della notte. Questi tre quartieri contano quasi la metà dei locali torinesi e oltre il 60% delle esibizioni. In alcuni quartieri (Madonna del Pilone, Le Vallette, Mirafiori Nord e San Paolo) sia i locali che, di conseguenza, le esibizioni sono molto rare.

La dialettica fra naturale spontaneità delle aggregazioni notturne e controllo da parte delle forze dell’ordine pubblico, ma anche da parte dell’amministrazione e degli stessi organizzatori di eventi è citata in molte delle interviste. Emerge secondo i ricercatori la difficoltà a trovare un equilibrio fra la volontà di assecondare libertà e spontaneità delle attività notturne e la necessità di organizzazione e supporto per garantire ordine e sicurezza. In tema di sicurezza, per gli intervistati, oltre che ragionare sulla possibilità di incrementare il controllo del territorio, incentivare la sicurezza significa migliorare l’illuminazione pubblica, garantire maggiori passaggi del trasporto pubblico nelle ore notturne e, soprattutto, lavorare sulla responsabilizzazione dei frequentatori della notte sia in termini collettivi che individuali.

Il gruppo di lavoro ha concluso tracciando il ritratto ideale della notte torinese attraverso una serie di aggettivi. Diffusa, dove gli eventi e le occasioni
di ritrovarsi sono tanti e diffusi in tutti i quartieri, raggiungibili e collegati fra loro; pubblica e popolata, in spazi come biblioteche, parchi, strade, piazze e lungo i fiumi; innovativa, come luogo della creatività culturale ed artistica; libera e inclusiva; di continuità con il giorno, fatta di spazi polifunzionali, che rimangono aperti anche di notte; europea ed internazionale.

Un futuro ancora denso di nubi quello del cinema Arlecchino

L’ex cinema Arlecchino è ormai abbandonato da nove anni e assume un aspetto sempre più simile a quello di un rudere. Il suo futuro continua a non prospettare nessuna soluzione adeguata.

La situazione dell’iter è ferma e lo ha ribadito in Sala Rossa, in risposta a una interpellanza del consigliere M5s Andrea Russi, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Torino Paolo Mazzoleni.

L’ultima proposta era stata presentata dalla società Gep Srl in merito alla richiesta di permesso nel costruire in deroga in parte terziario, in parte spettacolo. L’obiettivo era quello di realizzare un supermercato al posto del cinema Arlecchino. La società, non avendo ricevuto risposta nel 2020, fece ricorso al Tar, vincendo; l’amministrazione pubblica, con delibera del Consiglio comunale del marzo 2021, non riconobbe il pubblico interesse. Nell’aprile del 2021 fu rilasciato un provvedimento di diniego. Il Comune di Torino non ha impugnato la sentenza del Tar e ha notificato nel novembre 2022 un pre avviso di diniego.

“Attualmente – spiega l’assessore Mazzoleni – la Città non ha ricevuto proposte nuove da far valutare al Consiglio. Il proponente privato ha una procedura in sospeso e hanno chiesto di sospendere qualunque valutazione relativa a nuovi progetti”.

Cresce anche la tensione tra i residenti. Non mancano le proteste da parte dei commercianti di Borgo San Secondo, che hanno chiesto un progetto diverso dal supermarket.

“La risposta dell’assessore Mazzoleni sul futuro di un luogo che è stato simbolo da sempre di Borgo San Secondo- ha precisato Andrea Russi – non è parsa rassicurante, anzi pare che la proprietà abbia tutta l’intenzione di presentare una modifica al vecchio progetto che passerà al vaglio del Consiglio comunale”.

MARA MARTELLOTTA

(Foto Museo Torino)

Covid Piemonte, i dati della settimana

FOCUS SETTIMANALE SULLA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE

In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta allo 0,5%, quella dei posti letto in terapia intensiva è allo 0,2%, mentre la positività dei tamponi è all’1,3%.

VACCINAZIONI

Tra giovedì 22 giugno e giovedì 29 giugno sono state vaccinate 182 persone: 11 hanno ricevuto la prima dose, 14 la seconda, 18 la terza, 55 la quarta, 84 la quinta.

Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 10.897.864 dosi, di cui 3.346.755 come seconde, 2.965.345 come terze, 816.864 come quarte, 161.692 come quinte.

CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo da giovedì 22 a mercoledì 28 giugno i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 24. Suddivisi per province: Alessandria 2, Asti 1, Biella 1, Cuneo 3, Novara 1, Vercelli 1, VCO 2, Torino città 6, Torino area metropolitana 7.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 169 (-82). Questa la suddivisione per province: Alessandria 16 (-25), Asti 5 (-1), Biella 6 (-6), Cuneo 190 (-11), Novara 5 (-9), Vercelli 5 (-4), VCO 13 (+6), Torino città 39 (-7), Torino area metropolitana 50 (-27).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nel periodo 22-28 giugno l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 4.0 in diminuzione (-32,7%) rispetto a 5.9 dei sette giorni precedenti. Per la terza settimana il Piemonte è sotto i 10 casi per 100.000 abitanti.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 2.1 (+162,5%). Nella fascia 25-44 anni è 3.80 (-24%). Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 3.91 (-23,5%). Nella fascia 60-69 anni è 3.4 (-46,9%). Tra i 70-79 anni è 6.3 (-48.4%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 7.5 (-44,9%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

In età scolastica, nel periodo 22-28 giugno, l’incidenza rispetto ai sette giorni precedenti è altalenante.

Nel dettaglio: nella fascia 0-2 anni è 9.7 (+300%), nelle fasce 3-5 anni, 6-10 anni e 11-13 anni non si sono registrati casiè 0.9 (nessun caso la scorsa settimana), nella fascia tra i 14 ed i 18 anni è 2.1 (+110%).

Inizia il servizio civile nelle associazioni Anpas

Per 161 giovani di età compresa fra i 18 e 28 anni di età è iniziato l’anno di servizio civile nelle associazioni Anpas del Piemonte. Attualmente le volontarie e i volontari in servizio civile sono impegnati nei corsi di formazione che li abiliteranno a svolgere le diverse attività previste dai progetti.

Dei 161 giovani in servizio civile in Anpas 87, dopo la formazione e una volta conseguita la certificazione riconosciuta dalla Regione Piemonte, potranno svolgere servizi di trasporto sanitario di emergenza/urgenza 118 in ambulanza; altri 67 giovani saranno abilitati a compiere trasporti sanitari di accompagnamento per esami clinici, terapie continuative, dimissioni da ospedali e case di cura; infine sette ragazze e ragazzi, una volta completata la formazione, saranno impegnati nel settore dell’educazione e promozione della cultura del volontariato al fine di divulgare tra gli studenti delle scuole superiori e tra la cittadinanza la cultura del volontariato assistenziale e del primo soccorso nonché promuovere stili di vita più sani e salutari.

I progetti di servizio civile in Anpas che riguardano l’ambito del socio sanitario in Piemonte prevedono lo svolgimento di servizi socio-sanitari sia su pulmini sia su autoambulanze. In molti casi gli utenti possono essere persone con disabilità che spesso necessitano di essere accompagnate negli spostamenti in quanto non autosufficienti o perché bisognose di particolari accorgimenti durante la fase del trasporto.

I progetti di servizio civile in Pubblica Assistenza Anpas nel campo del soccorso di emergenza 118 in Piemonte includono, oltre alla possibilità di effettuare i servizi sociali precedentemente descritti, anche l’impiego in servizi di emergenza urgenza 118. I volontari in servizio civile saranno quindi impegnati nel ruolo di soccorritore in ambulanza e in tutte le mansioni riguardanti le attività di emergenza e primo soccorso.

L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 80 associazioni di volontariato con 10 sezioni distaccate, 10.310 volontari (di cui 4.122 donne), 5.245 soci, 670 dipendenti, di cui 76 amministrativi che, con 436 autoambulanze, 230 automezzi per il trasporto disabili, 264 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 2 imbarcazioni, svolgono annualmente 570.082 servizi con una percorrenza complessiva di 18.784.626 chilometri.

Auto e camion si scontrano in città, traffico nel caos

Oggi un tir e un’automobile si sono scontrati in via Stradella a Torino.  Fortunatamente non ci sono feriti ma si sono verificati disagi al traffico per via della chiusura della strada. Sono state effettuate le operazioni di messa in sicurezza e spostamento dei mezzi. Sul posto è intervenuta la polizia locale per i rilievi e per verificare la dinamica del sinistro.

Addio a Mario Virano, “alfiere” della Tav

E’ morto a 79 anni Mario Virano, direttore generale di TELT ed ex presidente dell’osservatorio Torino-Lione.

TELT  in una nota, si stringe “intorno alla famiglia dell’architetto Virano, ricordando l’uomo e il professionista che ha dedicato la sua vita alla realizzazione della nuova ferrovia Torino-Lione, promuovendo il dialogo e il confronto all’interno e all’esterna della società.”

Nuovi controlli di polizia in zona Porta Nuova

Continuano i servizi di controllo straordinario del territorio ad alto impatto coordinati dal Commissariato di P.S. Barriera di Nizza e svolti in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza e con l’ausilio di Personale del Compartimento Polizia Ferroviaria, di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte e di unità cinofile.

I controlli che hanno avuto luogo ieri pomeriggio hanno interessato l’area antistante la stazione di Porta Nuova e le aree limitrofe.

Una cittadino straniero è stato denunciato in stato di libertà per la violazione delle norme in materia di immigrazione. Un cittadino italiano, invece, è stato sanzionato amministrativamente per il possesso di modiche quantità di sostanza stupefacente. Altra sostanza stupefacente rinvenuta dalle unità cinofile è stata sequestrata a carico di ignoti. Due contravvenzioni al codice della strada elevate da personale della Polizia Ferroviaria.

Sorpreso con la marijuana nel brick del vino rosso

È quasi mezzanotte quando la volante del Commissariato di P.S. Centro percorrendo C.so San Maurizio nota un soggetto africano in bicicletta con in mano un brick di vino.

Il ventottenne maliano alla vista della polizia cerca sin da subito di far perdere le proprie tracce svoltando improvvisamente in via Montebello, ma i poliziotti riescono a fermarlo nei pressi di via Buniva.

Il comportamento dell’uomo, insofferente al controllo svolto dagli agenti, insospettisce ulteriormente gli operatori quando all’ennesima richiesta di consegnare il brick di vino rosso il ventottenne si rifiuta.

Sottoposto a perquisizione personale, vengono rinvenute nelle calze che indossa 2 buste di cellophane trasparente mentre nel brick di vino rosso 18 buste,  per un totale 120 grammi di marijuana, oltre a diverse banconote di piccolo taglio per un totale di 45 euro.

Il ventottenne, che risulta irregolare sul territorio italiano, viene tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio.