Anpas partecipa a “Io non rischio”
Sabato 14 e domenica 15 ottobre Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte, attraverso le associazioni aderenti, parteciperà alle giornate nazionali della campagna “Io non rischio – Buone pratiche di protezione civile” per diffondere quella cultura della prevenzione attraverso cui ciascuno può fare la differenza nella sicurezza propria e di chi gli sta intorno, contribuendo a ridurre rischi dovuti a terremoto, alluvione, maremoto, rischio vulcanico e incendi boschivi.
Le volontarie e i volontari della Croce Bianca Orbassano e di Anpas Sociale di Grugliasco allestiranno un punto informativo in piazza Umberto I a Orbassano, quelli della Croce Bianca di Volpiano saranno presenti sabato 14 ottobre in piazza Italia e domenica 15 ottobre in via Genova presso Borgo Rumero a Volpiano.
Domenica 15 ottobre le volontarie e i volontari della Croce Bianca di Rivalta saranno presenti in strada Piossasco 31 presso Bicigrill Parco Sangone a Rivalta. Sempre domenica i Volontari del Soccorso di Ceresole Reale e Noasca danno appuntamento in piazza Guide Alpine in Borgata Capoluogo a Ceresole.
A Grignasco (Novara) le volontarie e i volontari Sre Servizio Radio Emergenza Grignasco saranno in entrambe le giornate in piazza Viotti.
Tutte e tutti loro incontreranno i cittadini per informarli sui rischi che interessano il territorio, ricordare gli eventi più significativi verificatesi nel passato e diffondere le norme di comportamento da adottare prima, durante e dopo un terremoto, un’alluvione e calamità più in generale.
Lorenzo Martino, responsabile regionale di Protezione Civile Anpas Piemonte: «Anpas promuove da sempre in tutta Italia la campagna Io non rischio al fine di sensibilizzare e diffondere le buone pratiche di protezione civile e mitigare così i rischi. I nostri volontari forniranno utili informazioni e consigli pratici sui corretti comportamenti da tenere nel momento in cui si verifica una calamità naturale».
Io non rischio è una campagna di comunicazione pubblica sulle buone pratiche di protezione civile basata sulla sinergia tra scienza, volontariato e istituzioni che si rivolge a tutti, con messaggi chiari e riconoscibili, per trasformare la consapevolezza in azione, 365 giorni l’anno. Io non rischio è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), Reluis (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), Fondazione Cima (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale), Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Sul sito ufficiale www.iononrischio.gov.it e sui profili social della Campagna (Facebook, Twitter e Instagram) è possibile consultare materiali informativi, reperire informazioni utili e aggiornamenti sugli appuntamenti in programma.
L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 81 associazioni di volontariato con 10 sezioni distaccate, 10.310 volontari (di cui 4.122 donne), 5.245 soci, 670 dipendenti, di cui 76 amministrativi che, con 436 autoambulanze, 230 automezzi per il trasporto disabili, 264 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 2 imbarcazioni, svolgono annualmente 570.082 servizi con una percorrenza complessiva di 18.784.626 chilometri.
Sabato 14 e domenica 15 ottobre la campagna informativa su come agire in caso di pericolo
Sabato 14 e domenica 15 ottobre a Volpiano sono presenti i volontari della Croce Bianca Volpianese per la campagna «Io non rischio. Buone pratiche di protezione civile», organizzata in sinergia con il Comune; appuntamento sabato in piazza Italia dalle 9.30 alle 17 e domenica in via Genova 32, alla Festa del Borgo Rumero, dalle 9.30 alle 17.
Spiega la presentazione: «”Io non rischio” è una campagna di comunicazione pubblica sulle buone pratiche di protezione civile basata sulla sinergia tra scienza, volontariato e istituzioni, che si rivolge a tutti, con messaggi chiari e riconoscibili, per trasformare la consapevolezza in azione, 365 giorni l’anno». Sul sito www.iononrischio.gov.it e sui profili social della campagna (Facebook, Twitter e Instagram) è possibile consultare materiali informativi, reperire informazioni utili e aggiornamenti sugli appuntamenti in programma.
Commenta Marco Sciretti, assessore alla Protezione civile del Comune di Volpiano: «Siamo contenti che una realtà importante per il territorio come la Croce Bianca aderisca a questa campagna nazionale. Essere consapevoli dei rischi è importante ma lo è ancor di più conoscere quelle che sono le modalità per affrontare i primi minuti di un’emergenza. Come Amministrazione sosteniamo con forza una campagna informativa alla popolazione e che avviene dopo una formazione importante da parte di volontari che dedicano il loro tempo alla comunità e alla cittadinanza. Ricordiamo inoltre che il Comune di Volpiano è dotato del Piano di Protezione Civile, consultabile sul sito istituzionale dell’ente».
Il Nursing Up: “La Regione e le Aziende procedano il più rapidamente possibile a fare le chiamate per le assunzioni”
Dopo più di un anno dalla pubblicazione del bando di concorso per l’assunzione di nuovi infermieri indetto dall’Asl Città di Torino su mandato della Direzione regionale Sanità e Welfare, finalmente, sono state rese note le graduatorie di coloro che sono risultati idonei. Le graduatorie si riferiscono alle sette aziende sanitarie che hanno partecipato al concorso.
Per la Città della Salute di Torino attendono le chiamate 185 infermieri; 105 infermieri attendono la chiamata dall’Asl Città di Torino, 115 al Mauriziano, 36 attendono la chiamata al San Luigi di Orbassano, 42 all’Asl To3, 39 all’Asl To4 e 23 all’Asl To5.
In totale si tratta di 545 colleghi infermieri pronti a rinforzare le nostre aziende le quali, oggi più che mai, hanno urgenti necessità di forze fresche per rinforzare organici che sono ormai ridotti all’osso.
Il Nursing Up Piemonte, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, chiede dunque alla Regione e alle Aziende Sanitarie interessate dal bando di velocizzare il più possibile le procedure di assunzione di questo prezioso patrimonio di professionalità infermieristica, nuovi colleghi che hanno scelto di sostenere con le loro capacità il nostro sistema sanitario.
Marco Attivissimo, Responsabile territoriale e Dirigente Nursing Up alla Città della Salute, sottolinea: “È particolarmente importante che le assunzioni di questi 545 infermieri freschi di concorso avvengano immediatamente, per dare un minimo di ossigeno agli organici. Ed è fondamentale essere rapidi anche per dare una risposta corretta alla scelta di campo netta, a favore del lavoro nella sanità pubblica, fatta da dei colleghi che spesso hanno rifiutato proposte ben più allettanti e gratificanti dal punto di vista economico e non solo, offerte che, come sappiamo, arrivano dal settore privato o dall’estero”.
Il Segretario regionale Nursing Up, Claudio Delli Carri, aggiunge: “L’urgenza deriva dalla situazione di grave emergenza per la carenza di personale in cui si trovano le Aziende sanitarie, ma anche dal fatto che attendendo troppo per effettuare le assunzioni, coloro che hanno necessità di lavorare, pur avendo vinto il concorso, in assenza di una chiamata repentina, possono anche pensare ad altre scelte”.
L’azione a favore delle nuove assunzioni però non si deve fermare qua. Marco Attivissimo aggiunge: “Il percorso universitario e le prove selettive superate fanno sì che gli infermieri italiani siano tra i migliori al mondo per preparazione tecnica e percorso di base. La Regione e le aziende sanitarie, quindi, dovrebbero sostenere la crescita formativa post-universitaria, attraverso un sistema di specializzazione e di aggiornamento che possa fornire gli strumenti per fronteggiare le sfide che il sistema sanitario ha davanti nel prossimo futuro”.
Conclude Claudio Delli Carri: “I 545 nuovi infermieri pronti per essere assunti sono una buona notizia, ma sono anche solo un piccolo passo per l’ottenimento di organici finalmente adeguati a coprire tutte le necessità delle aziende sanitarie piemontesi. Noi proseguiremo a lavorare affinché si possa al più presto procedere a ulteriori nuove assunzioni, necessarie e non rimandabili, per avere finalmente carichi di lavoro adeguati e distribuiti con efficienza ed efficacia a favore dei servizi erogati agli utenti. Non solo. Va rilevato, ancora una volta, che su 545 idonei ben 185 hanno optato per la Città della Salute a dimostrazione che, pur con tutti i problemi che conosciamo, la Città della Salute, con le sue eccellenze, rimane un’azienda a tutt’oggi ancora molto attrattiva. Un fatto che la Regione deve iniziare a valorizzare. E sempre alla Regione chiediamo che le assunzioni avvengano il più velocemente possibile e che le graduatorie vengano fatte scorrere altrettanto velocemente, superando gli ostacoli che le rallentano, per scongiurare il rischio che queste forze vadano a finire altrove”.
Nuovi Comuni in Piemonte
Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di deliberazione che richiede la modifica della denominazione del Comune da “Montemagno” a “Montemagno Monferrato”.
Come ha spiegato l’assessore Fabio Carosso, vicepresidente della Regione, “si tratta di una richiesta che fanno molti Comuni di quella zona: arriveranno altre domande simili, perché tutti o quasi ci tengono a identificarsi anche nominalmente con il Monferrato”.
L’aggiunta della locuzione, come è stato spiegato, oltre a connotare storicamente il Comune, contribuirà a valorizzarlo maggiormente anche dal punto di vista turistico, considerato l’inserimento del Monferrato nel patrimonio Unesco.
Montemagno, che in base all’ultimo censimento Istat conta un migliaio di abitanti, è un Comune collinare in provincia di Asti al confine con quella di Alessandria.
Borgaro Torinese, Mappano e Leinì
L’Aula ha poi approvato la proposta di deliberazione per la modifica della legge che determina i confini comunali della città di Borgaro Torinese e dei Comuni di Mappano e Leinì.
“Mappano è un Comune appena nato, ci sono piccole discrasie tra i confini descritti e la cartografia. Anche con il parere della Città metropolitana è stata quindi necessaria la modifica formale della cartografia”, ha chiarito Carosso.
Viveva solo, morto in casa da giorni. Trovato oggi
Il cadavere di un uomo di 47 anni é stato trovato a terra, era lì probabilmente da una settimana, stasera nella sua casa in via Palestro a Rivarolo Canavese. Sul posto i Vigili del Fuoco, il 118 e la Polizia Locale. La vittima potrebbe aver avuto un malore ma viveva da solo e non è stato soccorso.
Donna derubata in strada in pieno giorno
Una donna è stata derubata in strada in centro a Vercelli. La sessantenne, che deve ancora formalizzare la denuncia, stava camminando per le vie cittadine in pieno giorno. La polizia indaga per identificare il responsabile. Proseguono intanto le indagini per la rapina di lunedì scorso in via Pontinia, zona Porta Torino, ai danni di un’altra signora aggredita mentre stava aprendo il garage.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
Nel corso della mattinata del 2 ottobre, gli investigatori della Polizia di Stato hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di due uomini, gravemente indiziati di aver commesso nove rapine aggravate, mediante l’uso di armi da taglio, tra il 16 ed il 28 dicembre 2022, in pregiudizio di esercizi ricettivi e commerciali torinesi.
L’attività investigativa prendeva avvio a seguito dell’arresto di uno dei due uomini, effettuato da personale delle Volanti la notte del 28 dicembre 2022, nella flagranza di un tentativo di rapina presso un hotel di Torino.
In quell’occasione, il personale intervenuto presso la struttura ricettiva acclarava che pochi minuti prima l’uomo, con il volto completamente nascosto da un passamontagna ed armato di una grossa mannaia da cucina, si era presentato all’accettazione dell’albergo, con chiare intenzioni predatorie; sul posto era tuttavia presente una guardia giurata in servizio di vigilanza, che era intervenuta prontamente per impedire il delitto. L’uomo, all’intimazione di buttare l’arma, si era avventato contro il vigilante, che si era visto costretto ad esplodere un colpo di pistola, che aveva colpito l’aggressore ad una gamba.
Dalla visione dei filmati registrati dal sistema di videosorveglianza dell’hotel nonché dalla body-cam indossata in quell’occasione della guardia giurata, gli investigatori potevano accertare che nelle prime fasi del tentativo di rapina risultava presente un altro uomo, verosimilmente complice dell’arrestato, che si era dato alla fuga.
La successiva attività d’indagine permetteva di identificare anche questo secondo uomo, nonché di accertare che i due personaggi avrebbero perpetrato ulteriori otto rapine in danno di esercizi ricettivi e commerciali di questo capoluogo.
Al termine dell’attività d’indagine, il Tribunale di Torino, su richiesta della locale Procura della Repubblica, recependo le risultanze della Squadra Mobile, emetteva i provvedimenti di natura restrittiva in narrazione.
L’Ordinanza di custodia cautelare in carcere veniva eseguita nei confronti del soggetto arrestato il 28 dicembre 2022 mediante la notifica del provvedimento presso la Casa Circondariale di Torino, ove costui era ancora ristretto in regime di custodia cautelare a seguito del narrato arresto in flagranza.
Nel corso della stessa mattinata del 2 ottobre u.s., l’indagato che era ancora in stato libero veniva rintracciato presso l’abitazione di un amico, sita in questo capoluogo, ove aveva trovato ospitalità nell’ultimo periodo. La successiva perquisizione permetteva di rinvenire materiale utile ai fini investigativi nonché una carta d’identità, valida per l’espatrio, riconducibile ad una persona che, nel mese di luglio 2022, ne aveva denunciato lo smarrimento, alla quale l’indagato aveva apposto una sua fotografia, alterando l’annotazione dell’anno di nascita. Per il possesso di tale documento l’uomo veniva altresì tratto in arresto per il reato di possesso di documento di identificazione falso.
Il Consiglio comunale ha approvato una deliberazione della Giunta comunale inerente la modifica dell’articolo 8 bis del Regolamento numero 221 di Polizia Urbana “Vendita e detenzione di bevande in contenitori di vetro o metallo”.
Questo il testo completo del nuovo punto 7 dell’articolo: “E’ facoltà della Giunta Comunale, con propria deliberazione, individuare le categorie di esercenti … che operino in zone determinate della città, tenute a utilizzare contenitori non idonei all’offesa monouso personalizzati o, in loro vece, contenitori non idonei all’offesa riutilizzabili assoggettati a cauzione per effettuare la vendita per asporto o per consumo sul posto al di fuori degli spazi di somministrazione autorizzati o per effettuare la cessione a qualsiasi titolo di bevande”.
In sostanza, con la modifica approvata oggi, l’Amministrazione può chiedere agli esercenti che operano nelle zone della cosiddettamovida di utilizzare bicchieri monouso personalizzati in plastica, invece di quelli in vetro o in metallo, per il consumo di bevande fuori dal locale.
Come ha spiegato l’assessora Giovanna Pentenero presentando il documento, il provvedimento rientra in quel piano di governo della notte, redatto dalla Città con l’obiettivo di garantire la salute dei residenti e la sicurezza dei frequentatori di quelle aree della città particolarmente soggette a fenomeni di aggregazione notturna.
In questo senso, i contenitori monouso personalizzati, consentiranno di migliorare la pulizia delle aree interessate e di vigilare in modo più efficace sul comportamento degli avventori, in considerazione della possibilità concessa agli esercenti di chiedere una cauzione da restituire a fronte della riconsegna del bicchiere.
Le manifestazioni e gli incidenti accaduti a Torino lo scorso 3 ottobre in occasione della visita della premier Giorgia Meloni in città per partecipare al “Festival delle Regioni”, sono state oggetto di due ordini del giorno, discussi congiuntamente nella seduta di ieri del Consiglio Comunale.
Il primo documento, dal titolo “Manifestare è un diritto, non un pericolo per l’ordine pubblico da reprimere con la forza”, presentato da Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), è stato approvato dalla Sala Rossa, con 22 voti favorevoli e 1 astenuto. Il provvedimento invita Sindaco e Giunta comunale ad attivarsi presso il Prefetto e il Questore per “richiedere che la gestione dell’ordine pubblico a Torino venga effettuata nel rigoroso rispetto dei limiti di legge per ciò che concerne l’uso della forza, da dispiegarsi soltanto in caso di effettiva necessità e in modo proporzionato”.
Il secondo documento, dal titolo “Manifestare è un diritto, rispettare le leggi, le istituzioni e le forze dell’ordine un dovere”, presentato da Giuseppe Catizone (Lega), è stato invece respinto dalla Sala Rossa (20 voti contrari, 2 favorevoli, 1 astenuto).
“Il corteo – ha affermato Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) nel dibattito in aula – non aveva alcun tipo di mezzo offensivo e cionondimeno è stato oggetto di ripetute cariche”. E “ancora una volta” – ha spiegato – “la gestione dell’ordine pubblico appare sovradimensionata nella reazione”.
Giuseppe Catizone (Lega) ha espresso solidarietà alle forze delle ordine contuse e agli studenti colpiti in prima fila, “spinti in avanti” dai “professionisti del disordine di Askatasuna”. Ha quindi ribadito che le manifestazioni devono essere autorizzate e che “i 300 studenti scesi in piazza sono una piccolissima minoranza”.
Abbiamo visto “immagini brutte, tristi e gravi” su cui “non deve cadere il silenzio” e su cui “la Polizia di Stato non si deve chiudere in se stessa”, ha affermato Tiziana Ciampolini (Torino Domani), dichiarando di aver sottoscritto l’odg di Alice Ravinale.
Nadia Conticelli (PD) ha criticato i colleghi di minoranza che hanno deciso di abbandonare l’aula. Ha quindi espresso solidarietà ai feriti, sia tra la Polizia che tra gli studenti, e “fermissima condanna per la violenza”, proveniente “da tutte le parti”.
Simone Fissolo (Moderati) ha espresso la volontà di astenersi, non riconoscendosi né in un atto che difende una manifestazione non autorizzata né in un atto che, al contrario, giustifica oltre misura l’azione violenta delle forze dell’ordine.
Per Ludovica Cioria (PD), mente sapendo di mentire chi sostiene che la maggioranza sia contro le forze dell’ordine, che detengono il monopolio della forza, che, nel caso della manifestazione del 3 ottobre, è stata esercitata in modo non proporzionato al contesto.
Secondo Sara Diena (Sinistra Ecologista), le cariche della Polizia non sono state cariche come si vuole far credere e come dimostrano i filmati, ma è stata una scelta di gestione della piazza per lo meno operata da funzionari di polizia, con ragazzi fermati e circondati e obbligati a restare due ore sotto il sole.
Vogliamo riaffermare un principio generale di legalità a cui tutti siamo tenuti – ha affermato Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS), sostenendo che comunque non si tratta di un processo alle forze dell’ordine, ma che non si può non sottolineare come, in questo contesto, alcuni aspetti dovessero essere verificati.
Le responsabilità sono personali – ha dichiarato Ivana Garione (Moderati) – e la Polizia è “una istituzione importantissima per noi cittadini tutti”, ma “non è una sua funzione quella di randellare dei manifestanti”.
Valentina Sganga (M5S) si è detta “fortemente d’accordo” con l’atto presentato da Alice Ravinale, condannando “scene ingiustificabili e intollerabili” e auspicando una riflessione con chi si occupa di sicurezza.
Luca Pidello (PD) si è soffermato sulle condizioni di lavoro delle forze dell’ordine, con un’età media sempre più alta, personale carente e mancanza di aggiornamento. “Occorre riconoscere le problematiche strutturali” – ha concluso.
Torino, 9 ottobre 2023