CRONACA- Pagina 473

Corsa ciclistica Milano-Torino, modifiche alle linee Gtt

A seguito dell’arrivo della 104 ª edizione della corsa ciclistica Milano-Torino nel Comune di Orbassano, con conseguente temporanea chiusura al traffico di via Frejus, via Ascianghi, largo Maranetto e via Circonvallazione Interna, mercoledì 15 marzo varieranno il servizio le seguenti linee:

  • Linea 5.
    Dalle ore 5.00 a fine servizio.
    Solo in direzione piazza Dalla Chiesa (Orbassano): da via Di Nanni deviata in via De Gasperi, strada Torino (capolinea).
  • Linea OB1.
    Dalle ore 15.30 alle ore 17.00.
    Direzione Orbassano (via Volturno): limitata in via Frejus presso la fermata n. 4040 – “Frejus” (senza sosta di capolinea).
    Direzione Ospedale San Luigi: dalla fermata n. 4040 – “Frejus” prosegue per via Cervetti, via Montanelli, percorso attuale.
  • Linea RV2.
    Dalle ore 15.00 alle ore 17.00.
    Entrambe le direzioni: servizio temporaneamente sospeso.
  • Linea MEOR – Mercato Orbassano.
    Non saranno svolte la corsa di andata in partenza alle ore 9.05 da via San Rocco e arrivo alle ore 9.25 in via San Rocco e la corsa di ritorno in partenza alle ore 11.35 e arrivo in via dei Fraschei alle ore 11.50.

Sempre a causa del passaggio della corsa ciclistica in altri Comuni della Provincia (qui il percorso), mercoledì 15 marzo saranno necessarie variazioni al servizio di diverse linee extraurbane. Per tutte le informazioni di dettaglio, vai alla lista con gli avvisi per Provincia e Piemonte.

I figli di coppie gay

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Lo stop del Prefetto al sindaco di Milano alla trascrizione dei figli di famiglie omogenitoriali  ha suscitato un vespaio di polemiche.
 Gli attacchi al governo che applica la vigente legge, sono stati roventi. Non si parla di famiglie gay, ma di coppie gay, non è una differenza di poco conto. Che il Senato abbia bocciato  il “certificato europeo di filiazione”non credo sia uno scandalo e non necessariamente quel voto ci fa identificare  con l’Ungheria illiberale. Qui non si tratta di non tutelare i figli delle coppie gay, ma di accertare se l’affitto dell’utero come e’ stato definito un po’ brutalmente, sia lecito o non lo sia.
Giustamente si parla di coppie gay e non di famiglie, come alcuni invece le definiscono del tutto impropriamente. Credo che sia ancora lecito dire che l’utero in affitto stravolge totalmente l’idea di famiglia. Due donne o due uomini come genitori a me non sembrano accettabili perché distorcono in partenza   l’educazione dei figli. La famiglia e’ quella formata da  un uomo e  una donna, come dice la laicissima Costituzione italiana.  I diritti dei figli vanno tutelati sempre, ma il problema sono i genitori e il non diritto di generarli attraverso l’utero in affitto che la legge italiana per ora  non consente . Per altri versi non esiste negli ordinamenti un matrimonio gay, ma esistono le unioni civili . Esse non contemplano la “nascita “ di figli. La strada potrebbe essere l’adozione ma anche qui avrei delle forti riserve.
La sola idea di andare contro la natura che stabilisce  senza margini di dubbio che la procreazione si realizza attraverso il rapporto sessuale tra un uomo e una donna, mi sembra degna di una riflessione  approfondita. Anche lo Stato più laico non può stravolgere la natura.
Non confondiamo i diritti con i desideri e non dimentichiamo anche i doveri imposti ai genitori. Sarò attardato e oscurantista, ma io non riesco ad unirmi al coro anche questa volta. Io scelgo sempre il libero pensiero, mai l’omologazione. Anche  in questa occasione dissento perché capisco il problema umano, ma non accetto lo stravolgimento dell’idea di famiglia che offende la dignità stessa della donna ridotta a fattrice che il femminismo, ma non solo, non potrà mai accettare.

Sanità privata: confermato Perla alla presidenza regionale

 

Per il triennio 2023-2025 l’assemblea elettiva dell’AIOP ha visto numerose conferme e alcuni nuovi ingressi alla guida dell’associazione degli ospedali di diritto privato.

L’incontro è stato l’occasione per ricordare come pubblico e privato siano due ingranaggi di uno stesso meccanismo in grado di garantire un sistema sanitario nazionale efficiente.

Presente anche il Vice Presidente nazionale AIOP, che ha illustrato la bozza del nuovo statuto.

 

Per il prossimo triennio Giancarlo Perla è confermato alla guida di AIOP Piemonte (Associazione Italiana Ospedalità Privata), l’organizzazione datoriale aderente a Confindustria che nella regione conta 34 realtà, comprese strutture assistenziali e ambulatoriali, per circa 3.500 letti.

Si è infatti svolta oggi l’assemblea che ha visto la rielezione all’unanimità di Perla (al suo ottavo mandato) e quella di Fabio Marchi (Gruppo Humanitas) nel ruolo di Vice Presidente con delega al Consiglio Nazionale e quindi componente dell’esecutivo nazionale col ruolo di tesoriere e degli altri vice Paola Colloraffi (Gruppo Sansavini) e Giacomo Brizio (Città di Bra, Sant’Anna). Nella squadra dei vice nuova nomina per Roberto Rusconi (Gruppo Habilita).

Nel direttivo restano Marco Gilardone (Papa Giovanni, Villa Iris, Villa Adriana), Sergio Bariani (Gruppo Gheron), Piero Aceto (Gruppo Sansavini), Donato Corrado (San Giorgio) e al loro fianco entranoPaolo Berno (Koelliker) ed Elena Zara (Gruppo Orpea). Tra i presidenti provinciali, eletti la scorsa settimana, entra, per Novara, Emilio Iodice (San Gaudenzio). Sono confermati a Torino Emilio Giusta (Sedes Sapientiae), a Vercelli Alessandro Cagliani (Santa Rita), ad Alessandria Paola De Salvo (Città di Alessandria), a Cuneo Giacomo Brizio (Città di Bra) a Biella Clemente Ponzetti (Clinica La Vialarda).

 

L’assemblea è stata l’occasione per rinnovare l’impegno di AIOP a seguire le indicazioni della giunta regionale verso una crescente integrazione tra pubblico e privato. «Questa doppia anima del nostro sistema ospedaliero, infatti, ha già dato prova di essere vincente e, come ha recentemente dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci, può rappresentare davvero la chiave per risolvere alcune criticità: lavorando sinergicamente si può rispondere con efficacia alle esigenze di prevenzione, cura e assistenza di tutti i cittadini» ha commentato Giancarlo Perla durante l’assemblea, in una giornata profondamente rattristata per la prematura scomparsa, ieri, di Josè Parrella presidente ARIS Piemonte (Associazione Religiosa Istituti Socio sanitari). «Con lui – ha dichiarato unanimemente il nuovo direttivo – abbiamo perso un amico e un grande conoscitore della sanità, insieme al quale ci siamo confrontati per 30 anni con la politica sanitaria regionale».

 

La sanità di diritto privato è un modello organizzativo che funziona. In Piemonte incide per l’8% sul bilancio della Regione ed eroga prestazioni all’incirca del 20%, costituendo modello virtuoso che si esprime anche attraverso investimenti in tecnologia, in formazione, in qualità dei servizi. Nel 2022 l’attività privata in Piemonte è cresciuta di circa il 10% rispetto al 2021, tornando al suo limite massimo di produzione, superato solo nell’emergenza pandemica, pari a 713 milioni, stanziati in base al D.L. 95/2012. Questo, di fatto, ha stabilito i tetti di spesa che oggi impediscono alle Regioni di utilizzare pienamente le potenzialità di intervento delle strutture di diritto privato accreditate, rendendo difficile il riassorbimento delle liste d’attesa e una piena risposta ai bisogni di salute espressi dal territorio. AIOP quindi auspica che si riesca a replicare l’alleanza di scopo tra strutture ospedaliere di diritto pubblico e di diritto privato accreditate, efficacemente sperimentata nella fase più critica dell’emergenza pandemica, quando queste ultime in Italia hanno messo a disposizione più di 10.000 posti letto per i pazienti Covid e 25.000 per i non-Covid, creando un valore aggiunto sostanziale.

 

«Le strutture di diritto privato sono, di fatto, una componente proattiva del Sistema Sanitario Nazionale, sempre pronta a portare in dote le sue peculiarità a vantaggio di tutti, in primis dei pazienti» ha ricordato Perla. Restano aperte sfide che vedono tutte le strutture AIOP in prima linea. Gli obiettivi primari riguardano la contrazione delle liste di attesala riduzione della mobilità passiva, ovvero il flusso di cittadini piemontesi costretti a curarsi in altre regioni, e la promozione dell’eccellenza piemontese su scala nazionale, favorendo una crescente mobilità attiva, ovvero pazienti di altre regioni che scelgono il Piemonte.

 

L’incontro ha visto anche la presenza di Gabriele Pelissero, Vice Presidente AIOP nazionale che la illustrato la bozza del nuovo statuto di AIOP, ripensato per rendere l’Associazione più attenta alle attuali esigenze della sanità, integrando attività ospedaliere e socio sanitarie, e rivisto per aggiornare le logiche associative di una rappresentanza iscritta a Confindustria. La versione finale sarà presentata all’assemblea nazionale prevista a Lecce per metà maggio.

Morta 19enne nell’incidente La conducente rischia omicidio stradale

Una giovane di 19 anni  di Lombriasco, trasportata in gravissime condizioni ieri notte al Cto di Torino, a seguito di un incidente in cui sono rimaste coinvolte altre due ragazze, è deceduta in ospedale per le gravi ferite. Non era alla guida della Peugeot 208, uscita fuori strada abbattendo due pali della linea telefonica sull’ex statale 663 a Ceretto di Lombriasco. La conducente è una 23enne di Lombriasco, rimasta ferita lievemente con una 18enne di Polonghera. Ora rischia l’accusa di omicidio stradale. Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Moncalieri  riguardano le condizioni psicofisiche della giovane alla guida.

Come in un film, auto si ribalta sulla tangenziale

Questo  pomeriggio due veicoli si sono scontrati sulla tangenziale di Torino, nei pressi dello svincolo di Borgaro Torinese e del raccordo autostradale. A causa dello schianto  una vettura si è ribaltata sulla corsia. Si sono verificate  code e rallentamenti alla circolazione ed è stata bloccata la tangenziale nord in direzione nord Milano-Aosta.

 

Dal Comune di Torino un aiuto all’Ucraina

Nel seduta di ieri  del Consiglio Comunale di Torino, è stato approvata all’unanimità (29 voti favorevoli su 29 consigliere e consiglieri presenti) una mozione (primo firmatario: PietroAbbruzzeseTorino Bellissima) che impegna il Sindaco e la Giunta Comunale a incoraggiare l’invio in Ucraina di abiti pesanti, coperte e altri indumenti attraverso gli enti del Terzo settore e a ricercare e inviare generatori e altre fonti di energia autonoma con l’aiuto delle società partecipate comunali.

Il documento invita anche a pubblicizzare attraverso i sistemi mediatici del Comune di Torino e quelli esterni queste iniziative, coinvolgendo volontariamente consigliere, consiglieri e dipendenti comunali.

Non bisogna ridurre l’attenzione sul conflitto in Ucraina – ha affermato Pietro Abbruzzese – e occorre dare un aiuto concreto per affrontare le temperature ancora rigide.

Tempi difficili: guerra, pace. A Biennale Tecnologia

Biennale Tecnologia, un progetto del Politecnico di Torino, e l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani

 

presentano:

TEMPI DIFFICILI

“Guerra, pace”

Da marzo a giugno 2023, 9 incontri gratuiti e aperti a tutti.

Un percorso di approfondimento con esperti e docenti d’eccezione

per riflettere sul tema della guerra e della pace da prospettive inedite.

Tra gli ospiti Rosa Elena Manzetti, Matteo Nucci, Maria Luisa Boccia, Francesca Mannocchi, Riccardo Noury, Carola Frediani, Nathalie Tocci, Nicola Verola, Raul Caruso, Massimiliano Panarari. Concluderà il ciclo lo spettacolo “Antigone e i suoi fratelli” di Gabriele Vacis con PEM (Potenziali Evocati Multimediali)

Dopo il successo ottenuto con la prima edizione di “Tempi difficili”, una serie di lezioni online dedicate alla pandemia Covid-19 e seguite dal 2021 a oggi da oltre 40.000 persone, quest’anno Biennale Tecnologia – un progetto del Politecnico di Torino – e l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana propongono un nuovo percorso di approfondimento con l’obiettivo di offrire al pubblico un’opportunità unica per riflettere in maniera rigorosa su un altro tema di grande attualità: la guerra e la pace.

Viviamo infatti in un mondo segnato dai conflitti (non solo in Ucraina ma anche in molte altri parti del mondo), con prospettive che hanno indotto gli scienziati contrari alla guerra ad avvicinare il famoso “orologio dell’Apocalisse” ad appena 90 secondi alla metaforica mezzanotte, ovvero la catastrofe nucleare. In questo contesto, al Politecnico e a Treccani è sembrato importante ragionare sulla guerra e sulla pace da prospettive inedite, sganciate dalla contingenza quotidiana, ma proprio per questo forse più adatte a comprendere davvero che cosa stiamo vivendo e quali prospettive si delineano all’orizzonte.

“Istituzioni come il Politecnico e Treccani nascono con la vocazione di dare risposte alla società che le circonda e di cui sono parte integrante – sottolinea Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino – L’iniziativa Tempi difficili è stata concepita con lo scopo di approfondire, con una doppia prospettiva umanistica e scientifica, i temi legati ai grandi cambiamenti del mondo di oggi. Dopo la prima serie dedicata alla pandemia di Covid-19, con ‘Tempi difficili: Guerra, pace’ vogliamo trovare una chiave di lettura al dramma della guerra, tornata improvvisamente in Europa dopo decenni.”

 

“La collaborazione con Biennale Tecnologia prosegue con un ciclo di incontri sul tema guerra e pace – spiega Massimo Bray, Direttore Generale dell’Istituto Treccani – che rimanda all’attualità ma la proietta in un orizzonte storico più ampio, e prova a offrire al pubblico voci, prospettive e punti di vista non scontati.”

“Comprendere i grandi temi che riguardano l’umanità e il pianeta è possibile solo col contributo di molti saperi in dialogo tra loro – affermano Juan Carlos De Martin e Luca De Biase, curatori scientifici di Biennale Tecnologia – “È la formula che caratterizza Biennale Tecnologia fin dalla prima edizione del 2019 e che caratterizza anche “Tempi difficili”.

 

“Tempi difficili: Guerra, pace” si struttura come un ciclo di nove incontri che tra il 15 marzo e il 7 giugno vedrà intellettuali, esperti e artisti di chiara fama gettare luce su nove aspetti distinti – importanti ma spesso trascurati – della guerra e della pace, viste e indagate di volta in volta attraverso le lenti della psicologia, della letteratura, delle donne, dell’infanzia, del digitale, della diplomazia, dell’economia, della propaganda e, infine, del teatro. Tra gli ospiti di un programma che è fin da ora disponibile online sulle rispettive pagine dedicate all’iniziativa – www.polito.it/tempidifficili e www.treccani.it –, Rosa Elena Manzetti, psicoanalista e membro dell’Istituto Psicoanalitico di Orientamento Lacaniano (che dà il via alla serie di incontri il 15 marzo alle ore 18.00 al Politecnico di Torino); lo scrittore e studioso di pensiero antico Matteo Nucci (Roma, 31 marzo); Maria Luisa Boccia, scrittrice e presidente del Centro per la Riforma dello Stato (Torino, 13 aprile); la giornalista e scrittrice Francesca Mannocchi e il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury (Roma, 17 aprile); Carola Frediani, giornalista, saggista, responsabile del progetto d’informazione indipendente guerredirete.it (Torino, 26 aprile); la politologa e direttrice dell’Istituto Affari Internazionali di Roma Nathalie Tocci e Nicola Verola, diplomatico e docente di Modelli e tecniche di negoziazione nell’Unione Europea all’Università LUISS “Guido Carli” di Roma (Roma, 4 maggio); l’economista Raul Caruso, docente di Economia politica all’Università Cattolica di Milano (Torino, 23 maggio); il sociologo Massimiliano Panarari, docente di Comunicazione politica all’Università LUISS “Guido Carli” di Roma (Roma, 30 maggio). Concluderà il ciclo di incontri lo spettacolo “Antigone e i suoi fratelli” di Gabriele Vacis, regista teatrale e drammaturgo, con Potenziali Evocati Multimediali (Torino, 7 giugno).

Tutti gli incontri di “Tempi difficili: Guerra, pace”, ciascuno della durata di circa un’ora, si svolgeranno in presenza in parte a Torino, presso il Politecnico, e in parte a Roma, nella sede dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, e saranno contemporaneamente trasmessi in diretta streaming sui canali YouTube del Politecnico e di Treccani, per poi rimanere disponibili gratuitamente online per una loro visione in differita.

“Secondo Costituzione”, incontro sulla pena carceraria

Il Gruppo Consiliare Torino Libero Pensiero e

l’Associazione Culturale Libero Pensiero organizzano:

 

SECONDO COSTITUZIONE

La pena carceraria

Mercoledì 15 Marzo ore 18.00

 

Sala delle Colonne

Palazzo Civico

Piazza Palazzo di Città 1, Torino 10122

 

L’associazione culturale Libero Pensiero, è attiva in ambito culturale e politico e promuove incontri ed iniziative, per offrire occasioni di riflessione, partecipazione, esprimendo attenzione e interesse nel cogliere i temi sociali più significativi dell’attualità e le dinamiche che li sovrintendono. Da poco ha  rinnovato le sue cariche, confermando Pino Iannò, come Presidente che porterà il proprio saluto e ha organizzato un incontro dal titolo:

 

“SECONDO COSTITUZIONE”

La pena carceraria

 

La scelta del tema e del titolo è stata fatta per divulgare e conoscere i contenuti ed i valori della Costituzione italiana e parallelamente affrontare un tema molto delicato come la pena carceraria.

Per l’occasione sono stati chiamati relatori esperti, che sapranno mettere in luce le problematiche, le criticità cogenti come le soluzioni e le proposte per offrire un quadro articolato da cui trarre una maggiore comprensione del fenomeno.

L’obiettivo specifico della tavola sarà quello di fare chiarezza sulla funzione e la dimensione reale del sistema carcere.

 

Parteciperanno alla tavola rotonda professionisti di comprovata esperienza sul tema:

 

il Direttore del carcere milanese di Bollate Giorgio Leggieri,

 

la scrittrice Sybil von der Schulenburg,

fondatrice dell’associazione “Artisti dentro Onlus”

 

l’Architetto Cesare Burdese, esperto in edilizia penitenziaria

 

Davide Mosso, Avvocato della Camera Penale Vittorio Chiusano

 

Modera l’incontro

Edmondo Bertaina, Direttore GazzettaTorino

 

L’incontro è libero e aperto a tutti.

 

La molteplicità delle tematiche sociali richiamate dagli articoli delle norme costituzionali saranno oggetto di interviste rivolte a figure professionali che quotidianamente le affrontano. Le interviste verranno pubblicate su GazzettaTorino, testata online cittadina con cui è stata avviata una collaborazione.

I contenuti delle interviste e delle tavole rotonde andranno a costituire la collana SECONDO COSTITUZIONE con la pubblicazione dei “Quaderni di Libero Pensiero”.

Ecco come saranno i Giardini Reali inferiori

Far dialogare l’innovazione con il parco storico: è il focus della riqualificazione dei giardini Reali Inferiori, il cui cantiere è in partenza in questi giorni. Si tratta di uno degli interventi di manutenzione straordinaria che riguardano otto aree verdi cittadine, una per circoscrizione, che saranno oggetto di un completo restyling grazie a fondi React Eu Pon Metro.

 

Entro l’estate questo importante spazio di aggregazione della Circoscrizione 1 verrà restituito ai cittadini completamente rinnovato, con interventi all’insegna dell’inclusione e attenti agli aspetti didattico-scientifici dell’area ludica, e con soluzioni progettuali all’insegna della resilienza ambientale, in un contesto ad alta valenza storica, culturale e artistica.

L’area oggetto dei lavori è la porzione dei Giardini Reali sottostante il giardino del Duca e il Bastion Verde – l’ultima traccia rimasta dell’antica fortificazione della città – e adiacente l’edificio dell’orangerie che ospita il Museo Archeologico. L’attuale assetto è il risultato di un complesso processo di stratificazione storica, avvenuto a seguito delle demolizioni delle fortificazioni nel periodo napoleonico e alla nascita dei viali alberati di circonvallazione. Adibita alle prime partite di pallone al bracciale nel XVIII secolo e in seguito (1864) anche giardino zoologico reale, a inizio novecento l’area fu destinata a parco pubblico, diventando un luogo di piacere e di svago per i torinesi, a ridosso dell’antico centro di potere della monarchia.

Per migliorarne la fruibilità, e nel contempo inserire pienamente i giardini Reali nei percorsi turistici, enfatizzandone il ruolo centrale, nel 2014 la Città ha presentato al Demanio un piano di valorizzazione dell’area verde, che con questo intervento giunge ora a compimento.

Il progetto prevede la totale riqualificazione dell’area giochi, con la sostituzione delle attrezzature obsolete e l’inserimento di nuova attrezzature, destinate in prevalenza alle fasce d’età prescolare e scolare, con un’ambientazione tematica che rievocherà le diverse fasi storiche dell’area: dalla vocazione di luogo di battaglia e di giostra medievale, alla presenza degli animali nello zoo voluto da Vittorio Emanuele II, fino al ruolo più recente di scambio sociale e culturale, cerniera tra città moderna e centro storico barocco.

La configurazione movimentata del terreno ai lati del giardino verrà valorizzata con l’inserimento di scivoli da pendio, e la dotazione ludica sarà arricchita da alcune installazioni di tipo didattico-scientifico (giochi di abilità, sonori e di illusione ottica) idonee anche a supportare l’attività all’aperto dei vicini istituti scolastici.

Completamente rinnovate anche le pavimentazioni esistenti, con l’utilizzo di sedime in stabilizzato nelle aree libere, per filtrare le acque meteoriche e ridurre il carico della rete di smaltimento, e una nuova pavimentazione antitrauma dai colori vivaci nelle aree dove sono presenti i giochi.

Per assicurare la fruizione in totale sicurezza dei piccoli ospiti del giardino verrà ampliata la siepe in Ligustrum che delimita l’area giochi, mentre sarà rinnovato il cancello che chiude il giardino.

Francesco Tamburello

Scambio formativo con la polizia locale della Catalogna

Vigili torinesi a Barcellona per apprendere le procedure della Catalogna e, in parallelo, agenti della Guàrdia urbana sotto la mole a caccia di informazioni sui metodi di lavoro subalpini. Questo solo uno degli scenari che l’accordo tra il Piemonte e la regione spagnola potrà presentare: l’obiettivo, annunciato  in prima Commissione presieduta da Carlo Riva Vercellotti, da parte dell’assessore Fabrizio Ricca, è quello di un confronto attivo e didattico tra tutti i vigili urbani dei Comuni piemontesi e quelli della Catalogna.

La notizia è emersa nell’illustrazione dei capitoli del “Bilancio di previsione finanziario 2023-2025” relativi appunto a sicurezza e polizia locale. Su sollecitazione di Diego Sarno (Pd), la Giunta ha chiarito che è stata scelta la Catalogna “in quanto si è optato per una realtà territoriale non troppo lontana. Inoltre si tratta di una situazione istituzionale legislativa simile a quella italiana: la Spagna ha una struttura come la nostra, a differenza della Francia, che è più centralista o di Germania e Svizzera, che sono Stati federali”.

In generale, poi, “il contenuto della collaborazione è uno scambio. Mandiamo personale là per vedere come formano la polizia locale e loro lo mandano da noi, per fare altrettanto. Si tratta di una materia soggetta a frequenti aggiornamenti tecnici, quindi si tratta di esperienze utili“.

Per la formazione della Polizia locale, in ogni caso, il Piemonte destina i consueti 850mila euro, ha ricordato Ricca, ma in considerazione dell’aumentata richiesta di professionalità, si è deciso un incremento di 400mila euro l’anno per il prossimo biennio.