CRONACA- Pagina 428

Salute dei figli a cura di entrambi i genitori in meno di una famiglia su due

I DATI DELL’INDAGINE

In appena il 44% delle famiglie torinesi tutti e due i genitori si occupano della salute dei figli; nella maggioranza dei casi la madre è l’unico caregiver

Il punto di riferimento principale in caso di malattia è il pediatra di libera scelta, con il 57% che vi si rivolge “sempre” o “spesso”

Chi sceglie il pediatra privato dice di farlo per i tempi di attesa minori, la maggior facilità di contatto e la disponibilità a visite a domicilio

La salute dei figli è sicuramente tra le principali preoccupazioni di qualunque genitore. Ma come si occupano concretamente di questo aspetto le famiglie torinesi? Su questo tema si incentra l’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute[1], condotto in collaborazione con l’istituto di ricerca Nomisma.

Un primo dato che salta all’occhio è quanto la cura dei figli resti ancora, anche a Torino, una responsabilità prevalentemente materna. Il 97% delle madri interrogate da UniSalute, infatti, dice di occuparsi attivamente – da sole o insieme al partner – della salute dei figli, ad esempio contattando il medico e pianificando i vari controlli. Solo il 47% dei padri, al contrario, dice di gestire questo ambito della vita familiare. Nel complesso, in appena il 44% delle famiglie questa responsabilità è condivisa da entrambi i genitori, con un’evidente disparità di genere che fa gravare questo compito soprattutto sulle donne.

Indipendentemente da chi nello specifico si occupi di questo aspetto, in caso di malattia dei figli il pediatra di libera scelta resta il punto di riferimento, con il 57% delle famiglie torinesi che vi si rivolge sempre (38%) o spesso (19%). Oltre quattro su dieci (41%) si rivolgono però almeno qualche volta a un pediatra privato.

Tra i fattori che spingono le famiglie torinesi a ricorrere a uno specialista privato per la salute dei propri figli, i principali sono i tempi di attesa più brevi, citati dal 39% del campione, la maggior facilità di contatto con il medico, indicata dal 28% degli intervistati, e la possibilità di svolgere le visite a domicilio (22%). Proprio la scarsa disponibilità per visite a domicilio è il principale limite che le famiglie riscontrano nel rapporto col pediatra di libera scelta (citato dal 50% del campione), seguito dalle difficoltà a contattare il pediatra e a prenotare i controlli (43%) e dalla mancanza di disponibilità a svolgere visite nel weekend (30%).

Infine, secondo il sondaggio, le famiglie torinesi preferiscono passare dalla sanità privata anche per alcuni controlli più specialistici: nell’ultimo anno, ad esempio, appena il 13% ha fatto svolgere ai figli una visita oculistica con il servizio pubblico.


[1] Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nomisma a febbraio 2023 su di un campione di 1.200 persone stratificato per età (18-75 anni), sesso ed area geografica con sovracampionamento nelle province di Milano, Torino, Padova, Bologna, Napoli

Barriere architettoniche, proposta passa in Regione

La Commissione Urbanistica ha licenziato per l’aula del Consiglio regionale, a maggioranza, il testo della proposta di legge 230 “Disposizioni per l’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche”, di cui sono stati nominati relatori il primo firmatario Valter Marin (Lega) e per l’opposizione Silvio Magliano (Moderati). Il testo andrà quindi in discussione in Aula consiliare dove la norma finanziaria sarà oggetto di modifica.

Nella stessa seduta, presieduta dal vicepresidente Alberto Avetta, la Commissione ha anche proseguito la discussione sulle nuove norme dell’edilizia pubblica, già affrontate nel corso dell’esame del disegno di legge presentato dall’assessore alle Politiche sociali Chiara Caucino.
La discussione generale sulla proposta di legge 253, presentata dalla consigliera Monica Canalis (Pd), ha messo in risalto i nodi critici principali della nuova legge: gli anni di residenza richiesti per l’assegnazione delle case popolari e la necessaria dichiarazione di non possedere altre proprietà immobiliari.
Sia la prima firmataria della proposta di legge, che le consigliere Francesca Frediani (M4o-Up) e Silvana Accossato (Luv) hanno chiesto che venga istituito un tavolo di lavoro tecnico sui punti in comune trattati anche nel disegno di legge dell’assessore Caucino.
Il capogruppo Alberto Preioni (Lega) ha ribadito l’obiettivo della maggioranza di approvare al più presto una nuova legge sulla casa mantenendo il requisito essenziale dei 5 anni di residenza sul territorio piemontese.
La consigliera Canalis ha annunciato la presentazione di alcuni emendamenti mentre l’assessore alla Politiche sociali – pur ribadendo la volontà di mantenere separati i due progetti di legge – si è riservata di prendere una decisione in merito al tavolo di lavoro tecnico.

“Verità per Giulio Regeni”, panchina gialla in Barriera

In un affollato Circolo Risorgimento di via Poggio 16 nel quartiere di Barriera di Milano, è stata inaugurata la panchina gialla per chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni: “La 111esima panchina, la prima di Torino.
La prossima sarà in Uruguay, la prima oltreoceano” hanno annunciato i genitori di Giulio, Paola Deffendi e Claudio Regeni presenti all’inaugurazione assieme all’avvocata Alessandra Ballerini. A dipingerla nelle settimane scorse i bambini e le bambine del Circolo: “Abbiamo raccontato loro la storia di Giulio, fa parte del loro immaginario” ha spiegato Valentina Garbolino di Casseta Popular, una delle realtà che ha dato il via all’organizzazione dell’evento assieme a Comunet – Officine Corsare, ARCI Torino e alle altre realtà che animano e vivono il Circolo Risorgimento.
La successiva presentazione dei libri “Giulio fa cose” (di Paola Deffendi, Claudio Regeni e Alessandra Ballerini) e “La vita ti sia lieve. Storie di migranti e altri esclusi” (di Alessandra Ballerini) è stata l’occasione per aggiornare le numerose persone e realtà presenti sullo stato del processo che prenderà il via a seguito di una decisione della Corte Costituzionale: “Giulio fa cose – ha spiegato Alessandra Ballerini –  perché è riuscito a cambiare la legge. Paola e Claudio hanno aperto la strada anche per altre famiglie”.
La presentazione ha spaziato dal tema dei diritti umani in Egitto e nel mondo a quello del mestiere dei ricercatori e delle ricercatrici, al percorso verso la giustizia e la verità di altre famiglie con cui la famiglia Regeni ha stretto legami di solidarietà e supporto reciproco.
Non è mancato un ringraziamento alla “scorta mediatica” rappresentata da quella parte di stampa che ha continuato con rispetto e cura a tenere alta l’attenzione e soprattutto al “popolo giallo”, attivo costantemente sul territorio non solo nazionale. Una vicinanza nel nome di Giulio e dei diritti umani, come ricordato a più riprese da Paola Deffendi, Claudio Regeni e Alessandra Ballerini: “È una lotta universale per i diritti che o valgono per tutti o per nessuno. Un percorso verso la verità non solo per una famiglia, ma per tutti i Giulio e le Giulie del mondo”.
 
Credits foto:
panchina01: Alessandro Rizzi
panchina02: Maria Labate
panchina03: Marta Vicari

Aggredisce passeggero sul treno tra porta Susa e porta Nuova per rubargli il cellulare

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Tra le stazioni di Porta Susa e Porta Nuova un giovane maghrebino  si è scagliato contro un passeggero. Era salito sul convoglio a Porta Susa, ha assalito la vittima e lo ha spintonato dopo avergli rubato il telefono. Il Capotreno allertava intanto il Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta e gli agenti del Settore Operativo. Questi nei pressi del binario all’arrivo del treno hanno bloccato il presunto autore del fatto, che poco prima veniva visto gettare qualcosa sui binari. Si trattava del telefono rubato.

 

Banco Alimentare, una distribuzione speciale al Polo Alimentare Barolo

È stata una mattinata speciale quella di ieri al Polo Alimentare Barolo, in via Cottolengo 26, a Torino, con la consegna delle borse delle spese natalizie del Banco Alimentare del Piemonte. Oltre a tanti prodotti come pasta pomodoro, biscotti, latte, salse, olio e formaggio, alle persone assistite sono stati donati anche cioccolatini e 2 kg di riso di altissima qualità, frutto del progetto da Chicco a Chicco, sviluppato in partnership con Nepresso. Oltre 500 kg. Di prodotti alimentari sono stati distribuiti a circa 50 persone, madri di famiglia, anziani soli, giovani studenti provenienti da Africa, Sud America, Sud Est asiatico e anche Ucraina.

Alla distribuzione hanno partecipato, insieme al coordinatore del Polo Alimentare Barolo Ralph Mustica e ai suoi volontari, tra cui l’ex sindaco di Torino e ex presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il presidente del Banco Alimentare del Piemonte, Salvatore Collarino, e la responsabile Sostenibilità, Salute Sicurezza di Nespresso Italia, Silvia Totaro.

Anche quest’anno Nespresso ha rinnovato il proprio impegno a fianco del Banco Alimentare del Piemonte con il programma “Da Chicco a Chicco” che l’azienda ha attivato in Italia nel 2011. Il progetto parte dalla raccolta dal riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, che viene trasformato in compost e impiegato per la coltivazione di una risaia nel Novarese.

Il riso così coltivato viene poi donato da Nespresso al Banco Alimentare. Nel 2023 sono stati oltre 90 quintali di riso, pari a 100 mila piatti di riso.

“Abbiamo attivato un circolo virtuoso che rappresenta l’esempio tangibile della dedizione di Nespresso nel dare il proprio contributo a sostegno della società – afferma Silvia Totaro, Sustainability & She Manager di Nespresso Italiana – il progetto è motivo d’orgoglio per tutti noi di Nespresso che da dodici anni ci impegniamo ad alimentarlo ed estenderlo il più possibile sul territorio italiano.

La collaborazione con Banco alimentare del Piemonte è iniziata nel 2022 e rappresenta un importante tassello che abbiamo aggiunto e che, grazie alla passione delle persone che ne fanno parte, ha permesso di donare oltre 195 mila piatti di riso a chi ne ha più bisogno”.

 

Mara Martellotta

Una cartolina del Grande Torino aggiudicata per oltre 13 mila euro

LE LEGGENDE DEL CALCIO PROTAGONISTE DA ASTE BOLAFFI

Juventus e Napoli, ma anche il Grande Torino: alcune tra le rivali storiche del calcio italiano hanno animato l’ultima vendita online di cimeli sportivi organizzata da Aste Bolaffi Mercoledì 13 Dicembre su astebolaffi.it.
A fare da arbitro, in un continuo rilancio di offerte degno più di una telecronaca, Matteo Armandi, nella doppia veste di banditore nonché specialist Bolaffi di memorabilia.

Tra i lotti che hanno attirato l’interesse degli appassionati una preziosa cartolina del Grande Torino che raffigura l’Estadio Nacional di Lisbona e porta sul retro le firme di tutti i giocatori della squadra (in foto). È stata spedita il 4 maggio 1949: proprio il giorno in cui l’aereo con a bordo le leggende Granata, di ritorno dall’incontro amichevole contro il Benfica, si schiantò contro la collina di Superga. Partito da una base d’asta di 500 Euro, il lotto 84 è stato aggiudicato alla cifra record di 13.750 Euro (diritti inclusi). Una maglia numero 13 della seconda metà degli anni ’70 è stata invece venduta per 7.500 Euro (diritti inclusi, lotto 580)

Sulla sponda juventina si segnalano la maglia indossata da Michel Platini nella stagione 1983-1984, battuta con i diritti a 9.375 Euro (lotto 571), e quella di Antonio Cabrini della stagione 1984-1985, venduta a 6.250 Euro compresa di diritti (lotto 566), mentre sul versante napoletano non poteva mancare quella di Diego Armando Maradona nel suo primo anno con i partenopei (stagione 1984 -1985), che ha raggiunto i 17.500 Euro (diritti inclusi, lotto 568). Sempre del Pibe de oro la maglia indossata nella stagione 1987-1988 (lotto 555, 7.500 Euro diritti inclusi) e quella della stagione 1985-1986 (lotto 561, 6.000 Euro diritti inclusi).

Targati Napoli anche i lotti provenienti dalla collezione dell’ex portiere Raffaele Di fusco, tutti venduti con prezzi superiori alla base d’asta. Tra questi la maglia indossata da Andrea Carnevale il 10 maggio 1987, quando firmò il gol che garantiva la matematica conquista del primo scudetto partenopeo, battuta a 9.375 Euro compresi i diritti (lotto 558).

Tra i grandi numeri 10 del pallone, oltre a Baggio, Del Piero, Totti, è stata venduta per 11.250 Euro (con diritti) anche la maglia verdeoro di Pelè, preparata/indossata dal campione brasiliano nella stagione 1970-1971 e autografata per esteso sul davanti. È andato invece a un collezionista tedesco per 3.250 Euro (diritti inclusi) il lotto 79: un cartoncino ufficiale dei Mondiali di calcio disputati in Italia nel 1934 con le firme autografe dei calciatori e dirigenti sportivi.

La vendita di memorabilia sportivi di Aste Bolaffi prevedeva una corposa sezione dedicata al ciclismo, che ha visto la vendita per 7.500 Euro, compresi i diritti, di una maglia gialla promozionale di Marco Pantani, proveniente dall’ex museo della Mercatone uno con firma e dedica a Romano Cenni, all’epoca ex patron dei grandi magazzini (lotto 71). Tutti aggiudicati i cimeli delle Olimpiadi di Roma 1960, tra cui la torcia olimpica (lotto 23, 2.750 Euro con diritti), la divisa indossata da Livio Berruti, che in quell’occasione vinse l’oro nel 200 metri piani (lotto 24, 750 Euro diritti inclusi).

Aste Bolaffi
Aste Bolaffi è la società del Gruppo Bolaffi che dal 1990 allestisce vendite all’asta di oggetti da collezione (francobolli, monete, gioielli, orologi, vini pregiati e distillati, manifesti, arredi e dipinti antichi, opere d’arte moderna e contemporanea, oggetti di design, auto e moto, libri rari e autografi, memorabilia sportivi e cinematografici, vintage fashion). Guidata dalla quarta generazione della famiglia fondatrice Aste Bolaffi punta a consolidare una leadership nazionale e a crescere sul mercato internazionale.

Informazioni: astebolaffi.it/it

Lions, caso Vannacci: l’incontro salta. Quel sottile confine tra opportunità e libertà di opinione

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni


Alla fine il più’ “pulito” e’ il CRAL  dei dipendenti comunali che ha coperto le vergogne con la foglia di fico del fatto che la presentazione del libro  del “generalissimo” Vannacci non potrà tenersi perché il CRAL è riservato ai suoi soci e non al Lions che ne aveva affittato i locali per Vannacci. Salta così la piccola e meteorica “follia” della beneficenza in nome di ciò  che nel dibattito suscitato dal libro,  più di un commentatore ha accostato a razzismo e omofobia da caserma, di qualche provincialotto in cerca di effimera notorietà. Il Lions non fa marcia indietro neppure di fronte alla interferenza politica del sindaco che ignora forse la cultura vera, ma parrebbe voler intimidire il CRAL comunale in modo barbino, ancora una volta supino alla CGIL e alla sua faziosità sovietica un po’ datata. Ma questa non è difesa della libertà di opinione, ma incapacità di decidere cosa debba essere il Lions. Vannacci deve essere libero di presentare la sua Bibbia dove ritiene, ma il Lions International deve statutariamente 
restare al di sopra della politica di parte, e ha il dovere di riprendere con sanzioni il club “degenere” che ha avuto l’idea becera e qualunquista di presentare Vannacci, ignorato quando comandava la “Folgore“ ed esaltato oggi per il suo libro. Il Lions dovrebbe intervenire ufficialmente a livello dirigente ai livelli più alti per chiarimenti con un gruppo di soci che hanno confuso il club per una bocciofila di paese. Persino il CRAL ha capito la lezione sia pure in modo  un po’ confuso. Che tristezza! Se poi penso che il Golf Club di Garlenda intenderebbe ospitare Il generale  su iniziativa di ambienti notoriamente “nostalgici” monta una rabbia civile senza confini . Il grande Golf Club di fama internazionale vorrebbe fare ciò che neppure un CRAL ha ritenuto invece di rivedere, sia pure in zona Cesarini, temendo le ire del sindaco.

I sostenitori di certe tesi devono uscire allo scoperto e non nascondersi dietro ai CRAL e ai circoli sportivi. Con il loro inquietante ghigno di sempre comunque camuffato. E questo lo scrive uno che ha sempre difeso le ragioni profonde di storicizzare il fascismo senza demonizzare nessuno. Ma quando il discorso tocca circoli storici, bisogna denunciare con fermezza quanto accade senza viltà e conformismi. Il Lions in particolare deve essere se’ stesso con la sua storia umanitaria e libera che non ha nulla da spartire con certe idee e teorie.

Vendevano sostanze stupefacenti attraverso annunci sui social

Vendevano sostanze stupefacenti attraverso annunci sui social: due persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Torino. Pubblicizzavano la droga, con tanto di foto e listino prezzi, utilizzando quale nickname “Matteo Messina Denaro”. Rinvenuta presso l’abitazione degli arrestati, tutta l’attrezzatura occorrente alla gestione del “business” illegale.  Oltre alle sostanze stupefacenti, sequestrate pistole “scacciacani” modificate e proiettili.

La Guardia di Finanza di Torino ha arrestato due cittadini italiani, un 50enne ed un minore, che vendevano sostanze stupefacenti grazie ad annunci pubblicati attraverso canali social.

I finanzieri del Gruppo Orbassano, a seguito di un monitoraggio di note piattaforme web, hanno individuato due persone che pubblicizzavano, con tanto di foto e listino prezzi, droghe varie, utilizzando quale nickname il nome del noto criminale, ormai deceduto, “Matteo Messina Denaro”.

I militari hanno effettuato un’attività di osservazione presso le relative residenze, entrambe nel Comune di Carignano (TO), riscontrando la fondatezza dei sospetti emersi circa le attività illecite che venivano svolte e procedendo successivamente, unitamente alla Squadra Cinofili del Gruppo Pronto Impiego di Torino, alle perquisizioni domiciliari.

Il pastore belga Malinois “Loca”, cane antidroga delle Fiamme Gialle, ha sin da subito segnalato la presenza di sostanze stupefacenti all’interno di entrambe le abitazioni.

I successivi controlli hanno consentito ai Finanzieri di rinvenire 50 grammi circa di cocaina, 80 grammi circa di hashish, 11 grammi circa di marijuana, 3,5 grammi circa di ketamina, una pianta di cannabis, sostanze da taglio, oltre a materiale (bilancino e materiale per il confezionamento sottovuoto) strumentale alla illecita commercializzazione della droga, 2 pistole “scacciacani” modificate e 53 proiettili “a salve”.

Sequestrati anche 925 euro, ritenuti provento dei traffici illegali.

I due responsabili sono stati tratti in arresto (tali provvedimenti sono stati convalidati dalle competenti Autorità Giudiziarie) e, fatta salva la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, dovranno rispondere entrambi di detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti.

Mascherato tenta di rubare carburante: arrestato

Personale di polizia dell’UPGSP ha arrestato un venticinquenne cittadino rumeno gravemente indiziato di tentato furto aggravato.

Nella tarda serata di domenica, gli agenti della Squadra Volante intervengono in via Massari per la segnalazione di un furto in atto all’interno di un cantiere. Un residente, infatti, ha notato un uomo incappucciato che sta rubando carburante da un escavatore. Al loro arrivo, i poliziotti vedono nei pressi di una macchina di movimentazione terra, dalla quale penzola un grosso tubo incastrato nel bocchettone del rifornimento, un soggetto che alla loro vista lascia cadere due grandi taniche.

Il giovane cerca di fuggire dirigendosi in Via Massari, abbandonando tutto e scavalcando la recinzione del cantiere. Nonostante il tentativo di fuga gli operatori riescono, però, a bloccarlo subito.

Nella tasca dei pantaloni del venticinquenne si rinvengono delle chiavi di un’automobile al cui interno sono presenti altre due taniche vuote dalle quali proviene un forte odore di benzina.

Il tutto viene sequestrato e l’uomo viene tratto in arresto per tentato furto aggravato.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.