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Algoritmi infermieristici, incontro in Regione

«Due advisor nelle prossime quattro / sei settimane faranno la sintesi di quanto emerso oggi, tenendo conto delle considerazioni e delle esigenze di tutti, in modo da poterci ritrovare tra due mesi per discuterne insieme e uscire con una soluzione condivisa per il bene dei pazienti e della sanità piemontese».

Queste le parole dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi in occasione del tavolo di confronto con gli ordini professionali, i sindacati, le associazioni di rappresentanza e i portatori in interesse della sanità piemontese in merito agli algoritmi clinico-assistenziali infermieristici (ACAI) per il Sistema di Emergenza Sanitaria Preospedaliera 118 della Regione Piemonte.

Un tavolo che ha permesso di spiegare nel dettaglio il percorso che ha portato alla delibera, poi sospesa a fine agosto proprio per permettere un approfondimento condiviso. A questo proposito il direttore di Azienda Zero, Adriano Leli, ha spiegato: «Il percorso intrapreso per arrivare alla delibera è stato lungo, attento e condiviso, nel pieno rispetto delle leggi e della normativa. Oggi siamo qui per approfondire e per trovare una soluzione e come Azienda Zero daremo il nostro pieno supporto».

Tra le soluzioni proposte durante l’incontro anche un utilizzo maggiore e più capillare delle automediche, cioè un mezzo di soccorso non adibito al trasporto di pazienti ma il cui equipaggio comprende la presenza di un medico: «Colgo questa occasione – ha annunciato l’assessore Riboldi – per informavi che a breve avremo dieci nuove automediche da destinare al sistema di emergenza regionale e se serviranno le potenzieremo ulteriormente. Una notizia importante che va proprio nella direzione di un potenziamento della rete sul territorio».

Numerosi gli interventi da parte dei presenti e, dopo l’esortazione «Il punto di caduta deve essere da un lato smentire l’affermazione che “il medico scende dalle ambulanze” e dall’altro la piena valorizzazione della professione infermieristica, che negli ultimi lustri è cresciuta dal punto di vista tecnica e scientifica con percorsi universitari ad acta», Federico Riboldi ha sottolineato: «Al termine del percorso faremo una DGR perché sono convinto che la politica debba alla fine prendersi le proprie responsabilità; probabilmente non accontenteremo tutte le parti, ma ciò che assicuro è che sarà la scelta migliore nel rispetto e nel riconoscimento dei ruoli, per il bene dei piemontesi».

158 i docenti del Politecnico nella lista dei “2% Top Scientists”

Spiccano le scienziate e gli scienziati dell’Ateneo, riconosciuti tra i migliori al mondo per l’elevato impatto della loro produttività scientifica: sono infatti 158 i docenti del Politecnico nella lista dei “2% Top Scientists” elaborata dalla Stanford University in collaborazione con Elsevier, utilizzando i dati bibliometrici estratti dal database citazionale Scopus”. Un numero che risulta in costante crescita – l’anno scorso i docenti dell’Ateneo in lista erano 139, nel precedente 128.

Si tratta senza dubbio di un ottimo risultato per il Politecnico, che conferma non solo la qualità della nostra ricerca ma evidenzia anche la visibilità che questa ha a livello internazionale – ha commentato il Rettore Stefano Corgnati, che prosegue – Contestualmente mi preme evidenziare come il nostro Ateneo, che ha aderito alla Coalition for Advancing Research Assessment – CoARA, è attivo sui tavoli europei per contribuire ad operare una riforma complessiva del sistema di valutazione della ricerca che, al momento e non solo nel nostro Paese, privilegia in alcuni casi in modo eccessivo, e a volte anche esclusivo, gli indicatori quantitativi. Da qui – continua il Rettore – il nostro impegno, ben espresso nel programma di mandato rettorale, è non solo volto a riconoscere il contributo dei nostri e delle nostre docenti in tutte le missioni di Ateneo, ma anche ad applicare una valutazione, che salvaguardando il riconoscimento della qualità delle pubblicazioni e delle collaborazioni interdisciplinari e internazionali nella ricerca, arricchisca considerandone l’effettivo impatto sulla società e sul territorio, sulla base di indicatori non solo quantitativi”.

Donna ferita a coltellate, Usic: “Senso civico di due operai evita tragedia”

 

La Segreteria Regionale Piemonte e Valle d’Aosta dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri (USIC) esprime gratitudine ai due operai che unitamente a una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Arona, hanno scongiurato che si potesse compiere un violento crimine nei confronti di una donna davanti a una scuola. Il tempestivo intervento degli operai ha evitato che l’uomo, dopo aver investito l’ex moglie con la propria auto, potesse portare a termine il suo disegno criminoso finendola con delle coltellate. Grazie al senso civico dei due operai che sono prontamente intervenuti per bloccare l’aggressore fino all’arrivo delle forze dell’ordine si è evitato il peggio.

Il Segretario Generale Regionale, Dott. Leonardo Silvestri, ha dichiarato: “Questo intervento dimostra quanto sia importante la collaborazione tra cittadini e carabinieri per garantire la sicurezza della comunità. I due operai, senza esitazione, si sono messi in gioco, mostrando un grande coraggio e un altissimo senso di responsabilità, contribuendo a fermare l’aggressore. La prontezza con cui i carabinieri sono intervenuti subito dopo ha completato l’operazione, consentendo l’arresto dell’uomo. Questo è un esempio concreto di come la sinergia tra la collettività e le forze dell’ordine possa salvare vite.
La violenza di genere è un fenomeno che crea allarme sociale, ed è per questo che la Segreteria Regionale ha promosso una giornata dedicata alle donne unitamente alla FDKM che si terrà sabato mattina, 28 settembre a partire dalle 08:45 presso la palestra della scuola Borione in via Borione 5 a Gassino Torinese (TO). L’evento, aperto al pubblico, vedrà la presenza di esponenti delle istituzioni e sarà occasione per fare il punto sul tema della violenza contro le donne e sulle iniziative da adottare, ad incominciare dal corso di difesa che verrà presentato. Si tratta di un primo appuntamento al quale ne seguiranno altri due rispettivamente il 26 ottobre e 24 novembre.”

Lo comunica, in una nota, la Segreteria Regionale Piemonte e Valle d’Aosta dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri (USIC).

Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori nel Cuneese

Venerdì 27 e sabato 28 settembre la Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori, la più grande manifestazione dedicata alla ricerca, torna a CuneoSavigliano e Mondovì con caffè scientifici, mostre, presentazione di prototipi, esperimenti, spettacoli e giochi per tutte le età.

Cuneo la manifestazione si aprirà venerdì 27 settembre nelle sedi UniTo del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (Piazza Torino 3) e della Biblioteca Universitaria Cuneese (via A. Ferraris di Celle 2). L’Università di Torino con i Dipartimenti di GiurisprudenzaManagement “Valter Cantino”Scienze Cliniche e BiologicheScienze AgrarieForestali e AlimentariScienze della Vita e Biologia dei SistemiScienze Veterinarie e l’Ente Parco Fluviale Gesso e Stura proporrà al mattino attività dedicate alle scuole del territorio, mentre dalle 14.00 fino alle 23.00, ricercatori e ricercatrici intratterranno la cittadinanza presentando gli ultimi risultati delle loro ricerche. L’evento è realizzato con il patrocinio del Comune di Cuneo, del FAI Cuneo e del CIBAN (Centro Interdipartimentale di Ricerca sul Cibo ed Antifrode dell’Università di Torino), e in collaborazione con Europe Direct CuneoParco Fluviale Gesso e SturaColdiretti CuneoAssociazione Alte Terre DOP e Associazione Produttori Formaggio Blu di Cuneo.

Savigliano aprirà le porte della sede UniTo dell’ex Monastero di Santa Monica dell’ordine di Sant’Agostino per il pubblico che vorrà partecipare alle attività proposte dai Dipartimenti di Scienza e Tecnologia del FarmacoFilosofia e Scienze dell’Educazione, Scienze Cliniche e Biologiche e Scienze della Terra dell’Università di Torino. Dalle 17.00 alle 22.00 di venerdì 27 settembre più di 20 laboratori permetteranno di esplorare l’arte, la musica e la letteratura come mezzi per conoscere sé stessi, di scoprire come nasce e funziona un farmaco e di come diventare investigatori e investigatrici per un giorno.

Mondovì sarà la scena di “La via del futuro”, un programma di UNIGHT dedicato a questa città che si aprirà ufficialmente sabato 28 settembre alle 16:30, presso l’Aula Magna del Politecnico di Torino, con la conferenza dal titolo “L’importanza della ricerca e del contributo femminile alla ricerca” tenuta da Piera Levi-Montalcini. A seguire, a partire dalle 17:30, il quartiere di Breo si animerà con incontri, caffè scientifici, presentazioni di libri e laboratori a cielo aperto a cura dei ricercatori e delle ricercatrici del Politecnico di Torino e delle classi dei Licei “Vasco Beccaria Govone” a tema “futuro sostenibile”.

“La Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori rappresenta un appuntamento ormai da anni tra i più apprezzati sul territorio e che inserisce il Politecnico e l’Università di Torino nel grande network accademico internazionale, permettendoci di vivere questa esperienza di divulgazione insieme agli altri Atenei e centri di ricerca di tutta Europa  dichiara Silvia Barbero, Vicerettrice per la Comunicazione e la Promozione del Politecnico di Torino – Le nostre ricercatrici e i nostri ricercatori torneranno così a raccontare di persona, in un evento che si estenderà da Torino alle diverse realtà locali distribuite sul territorio piemontese, l’importanza della ricerca nell’affrontare le sfide del nostro tempo, coinvolgendo attivamente la cittadinanza per fornire una risposta il più possibile responsabile e collettiva per migliorare la qualità della vita e affrontare le sfide globali. Molti i temi che animeranno le attività proposte dal Politecnico, dalla sostenibilità ai cambiamenti climatici, dall’intelligenza artificiale all’innovazione tecnologica per la ricerca biomedica, passando quindi per la valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale, dimostrando come la scienza e l’innovazione possano dare risposte concrete ai bisogni del territorio”.

“La Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori è un evento molto atteso e di grande importanza sia per la comunità scientifica che per i cittadini – sottolinea Gianpiero Vigani, membro del comitato scientifico UNIGHT per l’Università di Torino – È una festa della Ricerca dove i ricercatori e i cittadini dialogano e interagiscono tra di loro. Il processo di valorizzazione della conoscenza che ne deriva è fondamentale per lo sviluppo culturale della società. Perciò, è necessario che eventi di questo tipo si sviluppino sul territorio. In questo contesto, UniTo, sfruttando le diverse sedi extrametropolitane, intende estendere sul territorio piemontese questo processo di valorizzazione della conoscenza”.

 

“Un piacere e un orgoglio poter accogliere quest’anno nella nostra città l’iniziativa UNIGHT che intende celebrare la Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori – commentano il Sindaco della Città di Mondovì, Luca Robaldo, e l’Assessore all’Urbanistica, Edilizia, Istruzione e Formazione professionale, Pari opportunità, Francesca Bertazzoli – Grazie, quindi, all’Università degli Studi di Torino e al Politecnico di Torino per aver organizzato una manifestazione capace di amalgamare la dimensione aggregativa a quella più informativa, nell’ottica di accorciare le distanze tra il mondo della ricerca accademica e l’opinione pubblica generica, provando parimenti ad accrescere la partecipazione attiva dei singoli individui rispetto a tematiche di stretta attualità del presente e del futuro. Tra venerdì 27 e sabato 28 settembre, insomma, grazie anche alle proposte del Liceo “Vasco-Beccaria-Govone”, i quartieri di Piazza e di Breo saranno impreziositi da diversi incontri divulgativi e laboratori di ricerca, per una contaminazione scientifica che rispecchia la nostra morfologia urbana, per una storica “Città degli Studi” distesa su più livelli collegati da una funicolare quasi a rimarcare il valore di una cerniera, di un collante, di un linguaggio universale che sappia unire e non dividere. La funicolare, appunto, ma soprattutto la cultura, la conoscenza, il desiderio di imparare e di confrontarsi come suggerito dalla stessa filosofia di UNIGHT”.

“La Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori è un’occasione molto importante per gli studenti liceali, almeno per due grandi motivi – conclude Bruno Gabetti, Dirigente Scolastico del Liceo “Vasco-Beccaria-Govone” di Mondovì – da una parte sensibilizzare alle tematiche di grande attualità – salute, clima, progresso sostenibile – e dall’altra aumentare la motivazione allo studio delle materie scientifiche, talvolta percepite difficili ed astratte,  cogliendone il grande valore potenziale e i molti collegamenti con la vita reale attraverso la scoperta del lavoro in team in ottica interdisciplinare compiuto dai giovani ricercatori”.

Il programma completo di tutte le città è disponibile sul sito https://unightproject.eu/it

L’obiettivo condiviso con le altre centinaia di città che in Italia e in Europa aderiscono alla Notte delle Ricercatrici e dei Ricercatori è quello di incoraggiare la partecipazione attiva al progresso della conoscenza per migliorare l’impatto che la ricerca ha sulla nostra vita quotidiana e rispondere insieme alle sfide più urgenti che riguardano la nostra salute e quella del pianeta. UNIGHT è un evento associato alla Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Marie Skłodowska-Curie Actions.

Grave bimbo di 9 anni investito mentre era in bici

E’ grave il bambino di 9 anni investito da un’auto mentre era in sella alla sua bici a Castagnole Lanze.

Un medico che era sul posto gli ha prestato soccorso fino all’arrivo dell’ambulanza.

Il bimbo è stato poi trasportato con l’elisoccorso all’ospedale di Alessandria.

Comitato diritti umani, Nicco: “Situazioni drammatiche nel mondo, meritano la nostra attenzione”

La situazione politica in Venezuela dopo le ultime elezioni è stata al centro della prima riunione della legislatura del Comitato Diritti Umani e Civili, condotta dal presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Davide Nicco.

Dalla voce di Mariela Magallanes, già deputata del Venezuela, è arrivato forte “l’allarme per una situazione che mette a rischio la democrazia nel mondo. Chiediamo che il Piemonte sia protagonista nel riconoscere la vittoria di Gonzalez Urrutiacontro Maduro, che sta usando violenza, torture, arresti arbitrari per affermare una vittoria illegittima”.

“È molto importante che il Comitato sia tornato a riunirsi a pochi mesi dall’inizio della legislatura. Il mondo è scosso da diversi fronti di guerra e di tensione, per questo è ancora più fondamentale che questo organismo continui a essere crocevia di dialogo, confronto e azione pubblica. Il Comitato ha recepito una proposta di risoluzione sulla crisi in Venezuela che verrà trasformato in un documento da discutere in Aula su cui auspico la più ampia convergenza”, ha dichiarato Nicco.

“Ringraziamo il presidente Nicco per aver permesso al Comitato di proseguire la sua attività in attesa della nuova composizione – hannospiegato i vicepresidenti Sara Zambaia e Gianpiero Leoi temi trattati, dalla questione delle elezioni in Venezuela, alla drammatica situazione della Striscia di Gaza, richiedono la massima attenzione delle istituzioni. Il ruolo del Comitato è proprio quello di supportare il Consiglio regionale in simili questioni: il documento che abbiamo approvato sulla questione venezuelana e che sarà trattato in Aula va in questa direzione”.

Tutti i membri del Comitato e le associazioni hanno espresso grande favore per la scelta del presidente Nicco di convocare questa riunione perché la situazione nel mondo è drammatica e non potevamo permetterci una sosta lunga.

Sono stati affrontati anche temi che riguardano i territori di Mosul, del Kurdistan e della condizione delle donne afghane, iraniane e yazide, così come la proposta di una dichiarazione a sostegno della messa al bando delle armi nucleari.

Infine è stato preso l’impegno di organizzare un convegno internazionale sui diritti umani entro il mese di dicembre.

Daspo urbano a quattro ventenni

La Stazione Carabinieri di Cuorgnè (TO), all’esito di una costante attività d’analisi info investigativa, ha richiesto ed ottenuto dal Questore della Provincia di Torino l’emissione di quattro provvedimento di “DASPO URBANO” nei confronti di altrettanti ventenni residenti in città.
Il provvedimento, notificato qualche giorno fa dai militari dell’Arma di Cuorgnè (TO), scaturisce dall’episodio verificatosi alcuni mesi prima, durante il quale i destinatari della misura, già in passato segnalati all’Autorità Giudiziaria per fatti analoghi, nei pressi di un esercizio pubblico del centro storico curgnatese, malmenarono per futili motivi un coetaneo, procurandogli lesioni guaribili in una decina di giorni.
Considerato che dalle condotte dei quattro giovani potesse derivare un pericolo concreto e attuale per la sicurezza pubblica, i militari dell’Arma hanno ottenuto e notificato la misura di prevenzione che costringerà i destinatari, per il periodo di due anni, a rimanere lontano dai locali pubblici o esercizi analoghi ubicati nel centro storico di Cuorgnè, nonché di stazionare nei pressi degli stessi.
Questo tipo di provvedimento, DACUR o DASPO URBANO, (divieto d’accesso alle aree urbane) è una misura di prevenzione emessa dall’Autorità di Pubblica Sicurezza e va contestualizzata nell’ambito delle attività volte ad anticipare la commissione dei reati e nell’ottica di contrasto a possibili fenomeni di degrado delle aree urbane dei centri storici; in particolare, viene utilizzata per impedire a chi si è già reso
responsabile di atti gravi, di frequentare determinate zone della città. L’autore può essere allontanato per un periodo fino a due anni, non solo da un determinato locale o pubblico esercizio, ma anche da un’intera zona cittadina. La violazione del divieto prevede l’arresto sino a tre anni di reclusione ed il pagamento di una multa sino a 24.000 euro.

Scossa di terremoto nel Torinese

Nessun danno per la scossa di terremoto che è stata registrata dai sismografi ieri. L’ipocentro a tre chilometri  da Pinasca, a una profondità di nove chilometri con magnitudo di 1.5. I residenti hanno avvertito la scossa nella notte.

L’Ambasciatrice d’Irlanda O’Brien  al Grattacielo Piemonte

Tra i temi trattati l’interscambio di studenti volto ad arricchire le reciproche competenze, le prospettive legate all’innovazione e all’intelligenza artificiale oltre alla collaborazione sul fronte degli scambi commerciali e degli investimenti

 

Ieri il vicepresidente della Regione Piemonte Elena Chiorino ha incontrato l’Ambasciatrice d’Irlanda in Italia Patricia O’Brien. La delegazione irlandese, composta da Maria Sheehy Console Generale d’Irlanda a Milano e da Gavin Radford, addetto per gli Affari Economici dell’Ambasciata d’Irlanda presso l’Italia, è stata ricevuta al grattacielo della Regione dove ha compiuto anche una visita al giardino del 43° piano.

Piemonte e Irlanda, fotografia di un legame forte

Il Piemonte è una regione chiave negli scambi commerciali italiani con la Repubblica d’Irlanda, considerato che, nei primi sei mesi del 2024, è stata la prima regione italiana per valore di merci esportate (467 milioni di euro). La gran parte delle esportazioni che dalla nostra regione prendono la direzione Irlanda sono rappresentate dalle attività manifatturiere (361 milioni di euro), seguiti da prodotti alimentari e mezzi di trasporto. Più contenuto il peso della nostra regione per le importazioni irlandesi in Italia: il Piemonte si ferma infatti solo al sesto posto nel primo semestre 2024, con poco più di 75 milioni di euro, per lo più rappresentati da computer, apparecchi elettronici e ottici e articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici.

Sono 16 le aziende a controllo irlandese presenti oggi in Piemonte con 25 unità locali, generando un’occupazione di oltre 2.000 unità. Tra queste la più rinomata è sicuramente Accenture, che risulta essere anche la principale azienda irlandese in Piemonte con i suoi quasi 800 addetti.

Un focus a parte merita infine Ryanair, presente con propri voli negli aeroporti piemontesi, a partire da quello di Torino Caselle, dal 2009.
Proprio lo scalo torinese, grazie anche al ruolo attivo giocato dalla Regione Piemonte, è diventato nel 2021 una base italiana della compagnia irlandese, che inizialmente ha investito 184 milioni di Euro per 2 aerei e 32 rotte, di cui 23 internazionali. 32 sono anche le rotte che Ryanair ha garantito nell’estate 2024 da caselle per 300 voli settimanali, insieme a 60 posti di lavoro diretti. Il comune obiettivo è quello di incrementare gli arrivi turistici in Piemonte e, nel contempo, permettere una migliore connessione con gli hub internazionali ai viaggiatori piemontesi.

Chiorino: “Solo lavorando insieme possiamo affrontare le sfide globali e cogliere le opportunità del futuro”

“Siamo molto soddisfatti dell’incontro di oggi con l’Ambasciatrice di Irlanda in Italia Patricia O’Brien, un momento che ha confermato il forte legame diplomatico e di cooperazione tra il Piemonte e l’Irlanda. L’incontro è servito per affrontare temi che riteniamo cruciali come l’interscambio di studenti, che rappresenta un’opportunità fondamentale per arricchire le competenze dei nostri giovani e promuovere la collaborazione,  accademica e non solo. Inoltre, abbiamo esplorato le prospettive di sviluppo nel settore i-tech e dell’innovazione, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale, un campo che sta ridefinendo il futuro delle nostre economie” ha dichiarato Elena Chiorino.

“È stato un confronto stimolante anche sul fronte degli scambi commerciali e degli investimenti, dove l’Irlanda si conferma un partner strategico per rafforzare la crescita economica del Piemonte. Rinnoviamo quindi il nostro impegno a collaborare su questi temi di comune interesse, con la consapevolezza che solo lavorando insieme possiamo affrontare le sfide globali e cogliere le opportunità del futuro” ha concluso Chiorino.

Al termine dell’incontro il Vicepresidente ha voluto omaggiare l’Ambasciatrice donandole un libro sul Piemonte, un tessuto pregiato biellese e una selezione di vini piemontesi, rimarcando da una parte l’orgoglio della nostra capacità manifatturiera ed enogastronomica e dall’altra l’attenzione alla sostenibilità, oltre che alla tradizione di un’altra eccellenza italiana riconosciuta in tutto il mondo: la dieta mediterranea.

Cooperazione Piemonte: cultura e ricerca come terreno di dialogo

Non ho apprezzato il boicottaggio degli accordi di collaborazione con gli atenei israeliani, anche se penso ci debbano essere due popoli e due stati. Ritengo che l’ambito della cultura e della ricerca dovrebbe essere tenuto fuori da conflitti, anzi andrebbe valorizzato come terreno di dialogo per una cultura di pace”.  L’assessore alla cooperazione decentrata e internazionale Maurizio Marrone ha risposto così alla consigliera Vittoria Nallo (Sue) sulla questione che ha coinvolto l’università di Torino, durante la sesta Commissione presieduta da Paola Antonetto, dove  ha illustrato il programma di lavoro per la legislatura.

Ci sarà continuità con quanto fatto nella scorsa legislatura: la pianificazione riguarda sia la cooperazione in senso stretto, cioè interventi in loco in collaborazione con le associazioni della società civile, sia i progetti di educazione alla cittadinanza globale, che si svolgono sul territorio piemontese per sensibilizzare e informare la popolazione rispetto agli interventi nei paesi di cooperazione. “L’azione tipica di sostegno rispetto alla cooperazione decentrata è quella dei bandi rivolti ai Comuni, sia singoli che in forma consorziata – ha precisato – come il coordinamento dei comuni per la pace (Cocopa), che si occupa di cooperazione nell’Africa subsahariana. Nella scorsa legislatura abbiamo anche registrato l’avvio di attività da parte di Anci, non esclusivamente ma in particolare in Benin, per cui attiveremo nel Paese un progetto regionale rivolto a donne in condizione di grave disagio sociale”.

Sarà anche aperto un tavolo Nord Africa, dal momento che il piano Mattei apre nuove prospettive, nell’ottica di unire il protagonismo italiano nel contesto della sponda sud del Mediterraneo e continuare con il tavolo dedicato all’intervento regionale in Burkina Faso, che vive una situazione di grande instabilità politica e insicurezza.
“In Medio Oriente siamo intervenuti in Siria, collaborando a progetti di ricostruzione di comunità martoriate dal fondamentalismo islamico, mentre nei Balcani abbiamo terminato un protocollo, avviato negli anni della guerra, di cooperazione sanitaria in particolare per gli screening oncologici, che nella parte musulmana della Bosnia andavano implementati. Un progetto cui ha aderito in fase di rinnovo anche l’entità serba, caso quasi unico di condivisione da parte di due entità statali che non cooperano neanche nella realizzazione di un’anagrafe unitaria”.
Hanno posto domande Giulia Marro Valentina Cera (Avs), Gianna PenteneroAlberto Avetta e Laura Pompeo (Pd).Cooperazione,