CRONACA- Pagina 38

Sciopero 29 dicembre, Amiat: garantiti servizi essenziali

Saranno garantiti i servizi essenziali e saranno assicurate le prestazioni indispensabili a tutela della sicurezza

Nell’intera giornata di venerdì 29 novembre, in occasione dello sciopero generale indetto dalle segreterie nazionali di alcune delle principali organizzazioni sindacali dei lavoratori, tutti i servizi aziendali – con particolare riferimento a quelli del comparto igiene ambientale legati alla raccolta rifiuti e ai Centri di Raccolta –potrebbero subire sospensioni o riduzioni. 

Nelle ore di sciopero saranno comunque garantiti i servizi essenziali e saranno assicurate le prestazioni indispensabili a tutela della sicurezza, nel rispetto degli accordi applicativi della Legge 146/90, così come modificata dalla Legge n. 83/2000 e successive deliberazioni della Commissione di Garanzia che regolamentano l’esercizio del diritto di sciopero.

Le attività riprenderanno regolarmente al termine della giornata di sciopero con l’adozione di tutte le misure organizzative necessarie a ripristinare la regolarità dei servizi.

Treno Asti – aeroporto di Torino, “saranno attivate tutte le fermate”

“La messa in funzione del nuovo segnalamento renderà possibile attivare tutte le fermate alla linea SFM6, come richiesto nell’accordo quadro sulle tracce ferroviarie dalla Regione e dall’Agenzia per la mobilità piemontese. Tra gli investimenti previsti, entro il 2026, Rfi ha in cantiere il potenziamento del segnalamento e la suddivisione in più sezioni di blocco tra Torino-Rebaudengo e Venaria-Reggia” ha risposto l’assessore Gian Luca Vignale (leggendo una nota dell’assessore Marco Gabusi) ad una interrogazione presentata da Andrea Cerutti (Lega) sulle “effettive tempistiche per garantire che le stazioni di Venaria Reale-Rigola e Torino-Corso Grosseto possano essere incluse nella nuova tratta ferroviaria per Caselle, assicurando così un servizio efficiente ai pendolari”.

Cerutti nella sua interrogazione si riferisce all’annuncio, fatto nei giorni scorsi, da Regione, Amp, Rfi e Trenitalia dell’entrata in funzione, a partire dal 15 dicembre, di una nuova linea, da Asti fino all’Aeroporto di Torino Caselle e alla comunicazione dell’assenza delle fermate alle stazioni di Venaria-Rigola e Corso Grosseto.

Nel corso dei lavori la Giunta regionale ha risposto anche alle interrogazioni: “Situazione dei pazienti diabetici in Piemonte che usano microinfusori e sensori per il controllo della glicemia. Occorre fare chiarezza e continuare a mettere al centro la persona malata, non inficiandone tutela e qualità di vita” presentata da Gianna Pentenero (Pd); “Gender pay gap. La legge regionale sulla parità retributiva del 2021 resta inapplicata. Dopo tre anni ancora in attesa del regolamento attuativo” di Nadia Conticelli (Pd); “Assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria A.T.C. Piemonte nord” di Simona Paonessa (Pd); “Seconda edizione del Servizio civile regionale volontario” di Alice Ravinale (Avs); “Quando partiranno i lavori per la realizzazione della Casa di Comunità di Venaria?” di Valentina Cera (Avs); “Quali azioni concrete sta intraprendendo la Giunta per garantire le risorse necessarie al prolungamento della Linea 1 della Metropolitana di Torino, da Fermi (Collegno) a Cascine Vica (Rivoli)?” di Sarah Disabato (M5s); “Iniziative della Giunta per prevenire il rischio di tensioni sociali connesse al peggioramento del servizio ferroviario” di Giulia Marro (Avs); “Caos campagna vaccinazioni pediatriche, a fianco di bambini e famiglie” di Vittoria Nallo (Stati Uniti d’Europa).

Risposta scritta è invece stata richiesta per l’interrogazione, “Trasporto gratis per gli studenti: per ora tagliamogli la metro 2” di Alberto Unia (M5s)

Napolitano “Presidente di tutti”

Giovanni Matteoli presenta il libro alla Fondazione Giorgio Amendola 

 

Venerdì 29 novembre, alle 17.30, appuntamento con Giovanni Matteoli, autore del volume “Presidente di tutti. Giorgio Napolitano nelle memorie di un segretario al Quirinale”, nella sede della Fondazione Amendola, in via Tollegno 52 a Torino. Da sempre la Fondazione è protagonista nei percorsi di riqualificazione urbana e nella promozione di manifestazioni artistiche e culturali nel quartiere Barriera di Milano.

Con l’autore dialogheranno Mia Caielli, professoressa di Diritto Comparato a UniTo, Elsa Fornero, già ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Enrico Morando, già viceministro dell’Economia e Giuseppe Salvaggiulo, responsabile Cronaca di Torino de La Stampa. Modera Domenico Cerabona, direttore della Fondazione Giorgio Amendola.

“Il Presidente tenne sempre fede al compito di svolgere un ruolo di mediazione e di garanzia, del tutto coerente con la sua diffidenza nei confronti delle contrapposizioni esasperate, le estremizzazioni e le faziosità. La sua intima convinzione era che l’Italia avesse bisogno di interventi di moderazione che evitassero i rischi molteplici per l’unità nazionale, sul terreno delle diversità regionali, delle disparità economiche, delle differenze sociali e della molteplicità di concezioni ideali e culturali”. Giorgio Napolitano sale al Colle il 15 maggio 2006, subito dopo le elezioni politiche vinte di poco dal centro sinistra federato per la seconda volta da Romano Prodi. Resterà al Quirinale nove anni, divenendo il primo Presidente della Repubblica rieletto e mantenendo un delicato equilibrio europeo anche quando a fare i titoli dei giornali saranno i morosi della politica italiana, dalla nascita del Partito democratico all’affermazione del Movimento 5 Stelle, dalla caduta di Silvio Berlusconi all’arrivo di Mario Monti, dall’ascesa di Matteo Renzi alla mancata riforma costituzionale del 2016.

Giovanni Matteoli ha osservato quei difficili anni, ricoprendo diversi ruoli all’interno dello staff di Napolitano. Insieme al funzionamento quotidiano della prima istituzione della Repubblica, le sue memorie ci restituiscono la figura di un grande italiano, che ha rinvenuto nella sua profonda cultura politica la formula per custodire il nostro stato costituzionale nel difficile trapasso dal Novecento al secolo successivo in cui viviamo.

 

Mara Martellotta

Grande successo di pubblico per il Premio Odisseo 2024

 Conferito a sei aziende pari merito

Grande successo di pubblico per le sei aziende premiate a pari merito, martedì 19 novembre scorso, al teatro Rete 7 di Torino, nell’ambito della Cerimonia del Premio Odisseo 2024 promosso dal CDVM (Club Dirigenti Vendite & Marketing), con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino e Città di Moncalieri. Il CDVM è titolare del Premio Odisseo dal lontano 2005, un premio che valorizza le attività economiche in Piemonte, valle d’Aosta e Liguria, motivando le aziende a porsi come esempi di eccellenza e innovazione nell’ambito delle proprie specifiche competenze. Ad ogni azienda è stata assegnata un’opera dedicata al Premio Odisseo 2024.

È stata premiata l’azienda Agricooltur spa sita in via Cascina Gorrea 29 a Carignano, nel Torinese, specializzata in sistemi di irrigazione aeroponica modulari, che ottiene un risparmio di acqua del 98% rispetto alle colture stagionali. L’artista abbinato è Mario Saini, attivo a Cerreto d’Asti, che si è formato sotto la guida di Adriano Parisot nella pittura astratta.

Altra azienda premiata la Bio Extra Solum di Vittorio Gariglio, che ha realizzato il primo impianto di vertical farming in Italia, abbinata all’artista Neri Ceccarelli, che lavora alla ricerca della luce su superfici nere.

È stata premiata anche la CarpeCarbon di Caselle, che sta sviluppando l’impianto pilota in Italia con l’obiettivo di catturare mille tonnellate di CO2 all’anno, abbinata all’artista Pier Tancredi de Coll’, pittore espressionista che ha aderito alla corrente del’ Effettismo di Francesca Romana Fragale.

Segue la Safi-Tech di Foglizzo che progetta e produce prodotti biodegradabili e ecosostenibili come il Biopeltro, abbinata alla pittrice Simona Bosio con il suo quadro “Omaggio a Jackson Pollock”.

La Fresia Alluminio di Volpiano è stata premiata per la produzione dell’intera gamma di prodotti di alluminio con risparmio dell’energia necessaria per produrlo.

Si è aggiudicata un’opera di Adriano Parisot, artista che nell’ultima parte della sua vita ha aderito al movimento pittorico dell’astratto lirico, che ricerca nelle strutture profonde della natura una nuova grammatica estetica che si concretizza in una nuova espressione gestuale. Infine è stata premiata l’azienda “e-4e srl”, sita in valle d’Aosta a Arvier, che offre soluzioni dinamiche per l’accumulo e l’utilizzo di energia termica latente attraverso innovativi “materiali a cambio di fase inorganici. È stata abbinata all’artista Sara De Siena, specializzata nella pittura a olio, che nel 2013 ha dato vita all’associazione artistica “ La voce dei venti” di cui è tuttora presidentessa.

È stato anche conferito dal CDVM il Premio Speciale Odisseo 2024 al Past President Gianluigi Montresor. L’attuale presidente Bartolomeo Vassallo ha conferito a Montresor l’opera ‘Adamo’ del noto artista Elio Torrieri, che vive e lavora a Castellamonte.

Gianluigi Montresor ha ricevuto il premio Speciale Odisseo per il suo ruolo di presidente dal 2005 al 2023 eeper aver contribuito all’arricchimento personale e professionale di tutti i componenti del CDVM.

 

Mara Martellotta

Disservizi treni, comunità montane chiedono intervento Regione

I disservizi sulle tratte ferroviarie Torino-Susa e Torino-Bardonecchia continuano a causare gravi disagi ai cittadini della Valle Susa. Di fronte alla mancanza di risposte da parte di Trenitalia e RFI, i Presidenti dell’Unione Montana Valle Susa, Pacifico Banchieri, e Alta Valle Susa, Mauro Carena, hanno scritto una lettera all’Assessore regionale ai Trasporti e alle Infrastrutture, Marco Gabusi, chiedendo un intervento urgente per risolvere la situazione.

Nella lettera, i due Presidenti denunciano i numerosi problemi che si verificano ormai da mesi sulle tratte ferroviarie: ritardi frequenti, soppressioni di treni e servizi sostitutivi inadeguati, che penalizzano soprattutto pendolari, lavoratori e studenti. A questi si aggiunge lo stato di degrado delle stazioni ferroviarie, spesso sporche e fatiscenti, prive di servizi essenziali come sale d’attesa, WC o monitor per le informazioni ai passeggeri.

“Abbiamo segnalato formalmente queste criticità a Trenitalia e RFI, chiedendo un incontro urgente per affrontare le problematiche e valutare i possibili correttivi, purtroppo senza alcun esito” si legge nella lettera inviata a Gabusi. “Riteniamo quindi necessario, stante l’inerzia delle controparti, il Suo autorevole intervento per sollecitare una risposta che permetta di avviare un confronto e individuare soluzioni concrete per garantire ai nostri cittadini un servizio ferroviario adeguato.”

La situazione attuale compromette la mobilità quotidiana di molti residenti della Valle. L’auspicio delle due Unioni Montane è che la Regione Piemonte intervenga a sbloccare la situazione, in modo che le problematiche segnalate vengano affrontate con tempestività e il servizio ferroviario possa tornare ad essere affidabile e di qualità.

Lear, Chiorino: “Regione pronta con cassa integrazione e politiche attive lavoro”

Lo ha dichiarato il vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione durante l’aggiornamento del tavolo Lear 

“La Regione Piemonte è pronta a garantire la cassa integrazione per area di crisi complessa e dare così un sostegno immediato ai lavoratori della Lear”. Lo ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte, a seguito del tavolo Lear riunitosi  al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

L’azienda, infatti, ha comunicato la decisione di voler richiedere al Ministero del Lavoro l’ammortizzatore sociale di 12 mesi previsto da Regione.

“Fin da subito avevamo dichiarato il massimo supporto ai lavoratori e come sempre manteniamo gli impegni presi: interverremo – tramite l’Unità di Crisi Integrata – anche con  politiche attive mirate e volte ad accompagnare coloro che lo vorranno con misure personalizzate e coinvolgendo le Accademie di filiera” ha proseguito il vicepresidente.

“Abbiamo ben chiaro in ogni momento che a ogni lavoratore di un’azienda in crisi corrisponde una famiglia in difficoltà: siamo concentrati e pronti per intervenire immediatamente” ha concluso Chiorino.

Il tavolo Lear si aggiornerà al Mimit giovedì 30 gennaio 2025.

Mattarella ad Alessandria: meno burocrazia per le emergenze

L’impegno dei sindaci è stato importante, innanzitutto nella gestione delle emergenze di quei giorni e di quelle ore. Non dimentichiamo che gli eventi alluvionali capitano in pochi minuti. Chi ricorda il 5-6 novembre 1994 ricorda come le colline iniziarono a franare in pochi istanti, i fiumi uscirono in pochi momenti. Ai sindaci dobbiamo il grazie per come hanno gestito quei momenti di grande difficoltà; il grazie per aver ricostruito; e oggi a loro possiamo anche destinare un impegno maggiore in questi 30 anni per normative più semplici e più facili”: è quanto ha dichiarato ieri il presidente della Regione Alberto Cirio ad Alessandria in occasione della presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad una serie di cerimonie legate al ricordo dell’alluvione che 30 anni fa causò la morte di 14 persone in città, 69 in tutto il Piemonte.

Il presidente Cirio si è soffermato sul fatto che “i nostri nonni, i nostri anziani curavano meglio il territorio e pulivano i fiumi. Oggi per i sindaci diventa difficile, perché non sempre normative nazionali ed europee li mettono nella condizione di poterlo fare. Questa giornata che ci ricorda un evento tragico, in cui è stata intelligente e giusta la scelta dell’amministrazione comunale di volere posizionare un monumento a imperitura memoria delle vittime, è anche un’occasione per ricordare quanto è stato fatto soprattutto la messa in sicurezza del territorio: in questi 30 anni abbiamo avuto episodi e situazioni alluvionali simili e in alcuni casi anche più gravi, ma gli effetti non sono stati così nocivi proprio perché il territorio era stato messo in sicurezza”.

Infine Cirio ha espresso un ringraziamento “a tutte quelle donne e quegli uomini che, il giorno dopo l’alluvione, hanno preso una pala e dato il loro contributo, a testimonianza di una voglia di ripartire e di lavorare che è tipica e che rende orgoglioso il nostro Piemonte” e “al lavoro della Protezione civile, perché il 1994 segna lo spartiacque tra la nascita di una Protezione civile fatta davvero di professionisti che mettono in sicurezza il territorio”.

A conclusione della cerimonia nel Teatro Alessandrino, alla presenza di 200 sindaci dei Comuni del Piemonte che subirono i danni più gravi dell’alluvione, ha preso la parola il presidente Mattarella: “Le tragedie lasciano tracce irreversibili nel cuore e nella mente delle persone, nei luoghi. Dopo una catastrofe nulla è più come prima. Fare memoria non è soltanto un esercizio di sensibilità e di rispetto nei confronti delle vittime e di coloro che sono rimasti segnati da quelle esperienze. È anche un esigente appello al senso di comunità e alla responsabilità di quanti ne hanno titolo. Il tema non può ridursi alla rapidità ed efficacia dell’intervento durante le calamità. Bisogna guardare alla prevenzione dei rischi, con una visione di lungo periodo, analoga all’andamento della evoluzione degli eventi naturali. Non basta proporsi di ‘mitigare’ le avversità. Non sarebbe un proposito all’altezza delle attese e delle esigenze. La storia ci consegna sovente tragedie. Appare poco previdente evocare, ogni volta, la straordinarietà dei fatti, che tendono invece prepotentemente a riproporsi, per giustificare noncuranza verso una visione adeguata e progetti di lungo periodo”.

“Le alluvioni, le catastrofi manifestano i loro effetti negativi, psicologici, economici, ambientali anche ben oltre l’emergenza”, ha aggiunto Mattarella, sottolineando che “la sicurezza dei cittadini va tutelata anche dopo gli interventi dispiegati immediatamente per salvare vite. Quando l’eco degli avvenimenti drammatici scompare dalle cronache non vi devono essere pause o intervalli nel porre in sicurezza i territori e garantire fiducia e serenità alle popolazioni, per sospingere la ripresa della vita. Il rilancio delle zone colpite è interesse di tutto il Paese, e qui ne troviamo testimonianza”.

In precedenza il Capo dello Stato, accompagnato dal presidente Cirio, dal sindaco Giorgio Abonante, dal prefetto Alessandra Vinciguerra e dal presidente della Provincia Luigi Benzi. Si era recato nel nella zona del ponte Meier, in Lungo Tanaro San Martino, per l’inaugurazione di un monumento dedicato a tutti coloro che si spesero nel 1994 per aiutare la comunità in ginocchio e la ricostruzione della città, e poi al parco Carrà per deporre una corona d’alloro al memoriale delle vittime dell’inondazione.

 

Pubblico – privato: l’evoluzione della filiera sanità

All’UniCredit University di Torino un confronto sull’efficienza della spesa sanitaria futura
per avviare una transizione che contemperi gli attuali livelli d’offerta e sistemi industriali:
possibili efficienze per quattro miliardi su logistica, servizi, costi e utilizzo delle strutture

A parità di risorse pubbliche e servizi, la filiera della sanità pubblica piemontese può crescere come valore dall’11,7% al 14,2% del Pil regionale, che nel 2023 è stato equivalente a 138 miliardi di euro. E’ quanto riporta uno studio del Centro di ricerca e documentazione Luigi Einaudi, presentato al convegno “Le evoluzioni della filiera della salute – Il futuro delle collaborazioni fra pubblico e privato” organizzato da Confindustria Piemonte in collaborazione con UniCredit.

Identificare quella della salute come filiera industriale che può crescere e recare vantaggio all’economia regionale e alla sua popolazione, è la chiave di lettura su cui intende impegnarsi il sistema confindustriale piemontese promuovendo una piena e costante collaborazione fra pubblico e privato. Per questo riteniamo possa essere opportuna una modalità definita anche attraverso un protocollo d’intesa che regoli i reciproci impegni e consenta quello scambio di informazioni, considerazioni, esperienze e sperimentazioni che potranno favorire l’innovazione necessaria al mantenimento dell’universalità del servizio sanitario e contestualmente alla crescita del PIL di settore” spiega Alberta Pasquero, presidente della Commissione Sanità e Scienza della vita di Confindustria Piemonte.

Attualmente la cura delle persone in Piemonte esercita una domanda pari all’8,6% del PIL, prevalentemente a finanziamento pubblico che nel 2024 è stato pari a 9,43 miliardi, con una occupazione pubblica di 66 mila addetti e una occupazione complessiva di 166 mila persone, che aggiungendo gli addetti indiretti, arriva fino a 278 mila unità lavoro equivalenti, pari al 15% degli occupati regionali. Il Pil direttamente e indirettamente attivato sale quindi a 18,2 miliardi, pari all’11,7% del Pil regionale 2023.

Con Finpiemonte, le imprese, le agenzie di attrazione degli investimenti e noi come assessorato alla Sanità regionale, vogliamo avviare un progetto di sviluppo dell’industria sanitaria in Piemonte. Vogliamo lavorare su tutti i comparti coinvolti: dalla ricerca alla distribuzione e logistica, dall’innovazione alle strutture ospedaliere, senza però creare nuove sovrastrutture ma attraverso Finpiemonte. L’importante è che tutti questi soggetti si parlino e creino un progetto strategico su questo comparto, per incrementare l’attrattività del Piemonte rispetto alle altre regioni italiane, ma anche guardando alle imprese straniere” spiega Federico Riboldi, assessore alla Sanità di Regione Piemonte.

Un grande potenziale inutilizzato, confermato anche nell’analisi del Centro Einaudi, poiché la spesa sanitaria attiva ricerche, nuove tecnologie e diffonde innovazioni che provengono da tutto il mondo, e che potrebbero scaturire di più dal territorio economico regionale, che ha una vocazione per l’hi-tech e l’innovazione. Le piattaforme dove cura ed innovazione procedono di pari passo hanno generato la fortuna di casi esteri, sia in Europa, a Lille, sia negli Stati Uniti, ad Akron. Per stimare questo potenziale, lo studio ha immaginato di accrescere gli acquisti e gli investimenti originati dal territorio, a parità di spesa finale, trovando che la realizzazione di un sistema completo industria-sanità porterebbe la quota di PIL al 14,2% con un aumento di 4,4 miliardi di PIL, a parità di spesa sanitaria pubblica e privata, senza ipotizzare un probabile aumento di spesa e senza considerare le opportunità di esportazione. Non solo, la sanità e il suo insieme integrato realizzerebbero una crescita occupazionale diretta e indiretta di 61 mila unità lavoro equivalenti, da 278mila a 339mila, a parità di spesa per le cure iniziale di 13,3 miliardi. Si avrebbe altresì un aumento di imposte riscosse da 6,6 miliardi a 8,3 miliardi, riferibili alla domanda interna di cure, con un aumento di gettito annuo di 1,7 miliardi, che giustificano la quota di investimento pubblico nella realizzazione della rete mista.

La filiera della salute in Piemonte rappresenta una priorità concreta di sviluppo sia per i cittadini che per le imprese. Il supporto di UniCredit è focalizzato su tre priorità: una migliore gestione della logistica del farmaco, gli investimenti in innovazione e ricerca nelle scienza della vita, lo sviluppo di partnership tra pubblico e privato” spiega Paola Garibotti, Regional Manager Nord Ovest di UniCredit.

In caso contrario, il costo di non adeguamento agli standard innovativi della logistica sanitaria, allungamenti dei periodi di cura, non adeguatezze, costi da ridondanza e da non ottimizzazione dei trasporti e dei luoghi di immagazzinaggio, sulla base degli studi condotti in altri Paesi, si può stimare prudentemente al 5% della spesa sanitaria totale. Considerando che la spesa sanitaria del Piemonte è di 8 miliardi di euro, il costo potenziale di non innovazione potrebbe raggiungere i 400 milioni di euro all’anno.

All’evento hanno partecipato anche Gianluca Ansalone, country head of public affairs Novartis Italia; Mariella Enoc, manager di strutture sanitarie no profit; Laura Morgagni, direttore Fondazione Piemonte Innova; Enzo Pompilio D’Alicandro, vicepresidente Camera di Commercio di Torino; Luigi Vercellino, direttore generale Asl di Alessandria; Michele Vietti, presidente Finpiemonte, confrontandosi sulle rispettive esperienze nel settore. Hanno invece discusso innovazioni per la crescita della filiera: Massimiliano Boggetti, presidente Cluster Alisei; Ilaria Catalano, responsabile logistica sanitaria Poste Italiane; Fabrizio Grillo, presidente Federated Innovation @MIND; Giulia Minnucci, molecular r&d senior director Europe di Diasorin; Giuseppe Savoia, direttore valorizzazione e sviluppo immobiliare di Sistemi Urbani Fs; Massimo Scaccabarozzi, presidente di Menarini Biotech; Fabio Luppino, amministratore delegato di Plurima.

Nuovo collegamento “Sicilia Express” da Porta Nuova

Nuovo collegamento “Sicilia Express” di FS Treni Turistici Italiani (Gruppo FS) che unisce in treno le città del Nord (da Torino Porta Nuova) e Centro Italia con la Sicilia. All’evento di presentazione hanno partecipato l’Amministratore Delegato di FS Treni Turistici Italiani Luigi Cantamessa, l’Assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Siciliana Alessandro Aricò, l’Assessore alle Infrastrutture e lavori Pubblici di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi e l’Assessore ai trasporti e mobilità sostenibile di Regione Lombardia Franco Lucente.

Il nuovo Sicilia Express nasce in collaborazione con l’Assessorato Regionale dell’Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana con l’obiettivo di offrire un nuovo modo di viaggiare che coniuga il turismo lento, sostenibile, di qualità alla bellezza del viaggio in treno. Il collegamento sarà disponibile il 21 dicembre e il 5 gennaio per garantire una maggiore offerta per chi desidera spostarsi in Sicilia durante le festività natalizie.

Grazie alla collaborazione con la Regione Siciliana, il treno di FS Treni Turistici Italiani avrà prezzi competitivi a fronte di livelli di servizio che vanno dalle carrozze letto alle cuccette, fino agli scompartimenti con sei posti a sedere. L’esperienza a bordo treno sarà arricchita dalla presenza di personaggi noti – come l’attore Salvo Piparo, Claudio Casisa dei Soldi Spicci, lo stilista siciliano Alessandro Enriquez e diversi influencer – che racconteranno il viaggio verso la Sicilia.

Il Sicilia Express avrà a disposizione due carrozze ristorante dove saranno serviti, durante tutto il viaggio, prodotti tipici della tradizione enogastronomica siciliana. Inoltre, a bordo di tutti i convogli di FS Treni Turistici Italiani, è possibile ospitare anche gli animali domestici.

Il treno viaggerà il 21 dicembre con partenza da Torino Porta Nuova alle ore 15:05 e arrivo a Messina alle ore 9:45. Fermate intermedie nelle stazioni di Novara (16:12), Milano Porta Garibaldi (17:03), Parma (19:10), Modena (19:52), Bologna (20:21), Firenze Santa Maria Novella (21:44) Arezzo (23:16), Roma Tiburtina (01:07), Salerno (03:56) e Messina. Una volta giunto dall’altra parte dello Stretto il convoglio, diviso in due sezioni, prevederà per la parte diretta a Palermo (13:35), la partenza da Messina alle 10:20 e le fermate di Milazzo (10:44), Capo d’Orlando (11:32), Santo Stefano di Camastra (12:18)., Cefalù (12:44), Termini Imerese (13:06) e Bagheria (13:22). Allo stesso modo, la sezione diretta a Siracusa (13:15), partirà da Messina alle 10:10 e fermerà a Taormina (11:19), Giarre Riposto (11:34), Acireale (11:46), Catania Centrale (12:01), Lentini (12:27) e Augusta (12:50).

Il ritorno il 5 gennaio 2025 con partenza da Messina alle ore 18:50 con arrivo a Torino Porta Nuova alle ore 12:50 del giorno successivo. I biglietti per viaggiare a bordo del Sicilia Express saranno acquistabili dal 3 dicembre sul sito www.fstrenituristici.it e su tutti i canali di vendita di Trenitalia, App, biglietterie di stazione e Self-Service.