CRONACA- Pagina 367

Il Politecnico di Torino primo per la comunicazione e i servizi digitali

CLASSIFICA CENSIS

 

L’Ateneo si mantiene stabile negli altri indicatori e si classifica al secondo posto tra le università politecniche come punteggio medio, mentre si conferma in vetta alla classifica nazionale in termini di occupabilità dei suoi laureati

 

È stato pubblicato il nuovo ranking annuale degli Atenei statali e non statali del Censis in base a strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio, livello di internazionalizzazione, occupabilità e comunicazione. Il ranking prevede anche le classifiche della didattica delle lauree triennali e magistrali biennali secondo la progressione di carriera degli studenti e i rapporti internazionali.

La valutazione degli atenei si articola in sei famiglie di indicatori:  i SERVIZI  (pasti erogati agli iscritti, posti e contributi alloggio); le  BORSE e i CONTRIBUTI (spesa degli Atenei e degli Enti del Diritto allo Studio per interventi a favore degli studenti);  le STRUTTURE (numerosità dei posti aula/posti nelle sale studio, posti nei laboratori e nelle aule informatiche;  percentuale di studenti che valutano adeguate le aule, i laboratori informatici, le biblioteche); la  COMUNICAZIONE e  i SERVIZI DIGITALI (analisi delle caratteristiche e dei servizi offerti dai siti web di ateneo, dei rispettivi profili social ufficiali e dall’efficienza di risposta restituita da questi canali); l’INTERNAZIONALIZZAZIONE (mobilità da e verso l’estero per studio e tirocinio, percentuale di iscritti stranieri; spesa degli atenei e degli Enti al Diritto allo Studio a favore della mobilità internazionale; corsi di laurea erogati in lingua inglese; corsi di studio a doppia laurea o titolo congiunto); l’OCCUPABILITÀ (percentuale di laureati magistrali occupati a un anno dal conseguimento del titolo).

Il Politecnico di Torino si colloca al primo posto, rispetto agli altri politecnici italiani (Milano, Bari, IUAV), nell’ambito della comunicazione e dei servizi digitali offerti ai propri studenti ed è secondo per l’offerta di strutture didattiche, anche in virtù del grande impegno profuso con l’attuazione del Masterplan di Ateneo, volto alla rifunzionalizzazione e razionalizzazione dei propri spazi. Il Politecnico di Torino è al primo posto in termini di occupabilità con un punteggio pari a 110 che corrisponde alla massima valutazione possibile, svettando su tutti gli Atenei italiani (pari merito con quello di Milano). Migliorano i punteggi nelle categorie “Servizi” e “Borse” rispetto al ranking precedente e l’Ateneo torinese si colloca al secondo posto in Italia tra i Politecnici, con un punteggio complessivo di 91,5.

Nella classifica degli Atenei italiani sul tema della didattica, Censis si rivolge a due macro-indicatori: la progressione di carriera degli studenti (rilevata in funzione del tasso di persistenza tra il I e il II anno di corso; del tasso di iscritti regolari; del tasso di regolarità dei laureati) e i rapporti internazionali (valutati in base alla mobilità degli studenti in uscita; della numerosità di Università straniere ospitanti; degli studenti iscritti stranieri).

Il Politecnico di Torino è primo assoluto in Italia nella classifica generale degli Atenei italiani per quanto attiene le Lauree triennali che fanno riferimento ai settori dell’Ingegneria industriale e dell’informazione, e si colloca quinto in Italia per le lauree triennali nell’ambito dell’Architettura e dell’Ingegneria civile, grazie a un ottimo bilanciamento tra i due macro-indicatori di riferimento per il Censis.

Anche nelle lauree magistrali il Politecnico di Torino consegue risultati di elevato profilo, posizionandosi al quarto posto a livello nazionale nei settori dell’Architettura e Ingegneria civile, e al secondo posto tra i Politecnici per l’Ingegneria industriale e dell’informazione.

“Siamo un Ateneo in salute e lo dimostra il fatto che nell’autorevole classifica del Censis tutti i nostri indicatori sono cresciuti o si sono consolidati – commenta la professoressa Anita Tabacco, Vice Rettrice per la Didattica del Politecnico di Torino – Inoltre siamo l’unico Ateneo del territorio nell’area dell’Ingegneria e dell’Architettura, e dobbiamo restituire proprio ai giovani e alle giovani del nostro territorio la possibilità di laurearsi, anche se le strutture sono limitate”.

 Festival delle Città Identitarie a Trino vercellese

Dal 21 al 23 luglio a  Palazzo Paleologo

Tra gli ospiti Gabriele Lavia, Luca Ward, Alessandro Sallusti e Patrizia Mirigliani

Gli spettacoli, su tre serate, toccheranno i temi più distintivi dell’identità trinese:
Cavour, la tipografia, il riso, la danza

cittaidentitarie.it/festival/viii-edizione-trino

Torino, 11 luglio 2023 – Arriva in Piemonte il Festival delle Città Identitarie: sarà infatti Trino, cittadina in provincia di Vercelli, a ospitare una delle tappe della rassegna itinerante nata per far conoscere i simboli culturali, storici e artistici delle città di provincia italiane attraverso il teatro, la musica, i libri e le persone che le hanno rese grandi. Dopo l’avvio a Potenza, a fine giugno, il Festival toccherà Loano dal 22 al 24 agosto. I Festival sono realizzati con il contributo del Ministero della Cultura e del Centro per il Libro e la Lettura del MIC, con il patrocinio della Regione Piemonte per la tappa trinese.

La manifestazione è stata presentata questa mattina nel Grattacielo Piemonte alla presenza degli assessori regionali alla Cultura Vittoria Poggio e alle Politiche sociali Maurizio Marrone, del sindaco di Trino Daniele Pane con l’assessore agli Eventi e Manifestazioni Mariateresa Alvino, dell’ideatore e direttore artistico del Festival Edoardo Sylos Labini.

Dal 21 al 23 luglio, nella città del Conte Camillo Benso di Cavour, dove fiorì l’arte della tipografia e si stampò la prima copia della Commedia con l’aggettivo «Divina», si alterneranno sul palco il maestro del teatro italiano Gabriele Lavia, che renderà omaggio a Dante Alighieri interpretando i più noti canti dell’Opera del grande Maestro; uno dei nostri doppiatori più amati, Luca Ward che, accompagnato dalla chitarra di Daniele Stefani, sarà in scena con Edoardo Sylos Labini – ideatore e direttore artistico dei Festival – per raccontare uno dei capisaldi del neorealismo italiano: Riso Amaro. Un racconto teatrale attraverso le immagini più famose del film ambientato nelle risaie vercellesi, per far scoprire agli spettatori un pezzo importante della storia d’Italia e del tessuto sociale di una comunità che oggi ha bisogno di rinascere. Sempre per Riso AmaroMiss Italia 2022 Lavinia Abate con Patrizia Mirigliani, patrona del famoso concorso di bellezza, ricorderà come Silvana Mangano, protagonista della famosa pellicola, iniziò la sua carriera partendo proprio da quella passerella. E ancora, l’attore Sebastiano Tringali che reciterà alcuni brani tratti dai più importanti discorsi di Cavour, che proprio nel borgo di Trino aveva fissato il suo buen retiroTorneranno poi a esibirsi Arianna, da giovanissima volto e voce ufficiale della Disney con la band diretta dal maestro Valeriano Chiaravalle, e Federico Palmaroli in arte #Osho con i suoi irriverenti meme satirici ormai divenuti cult. Infine, Premio Speciale a Mariuccia Bolle, mamma dell’etoile dei due mondi Roberto Bolle, che proprio a Trino deve i suoi natali e l’inizio della sua straordinaria carriera.

Tra i protagonisti della prima giornata, venerdì 21 luglio, il direttore di Libero Alessandro Sallusti, con il quale Edoardo Sylos Labini dialogherà sulla situazione della stampa in Italia e sui grandi tema di attualità culturale e politica. 

In chiusura, domenica 23 luglio, nel chiostro del palazzo comunale di Trino, non poteva mancare un intermezzo di danza, affidato a Barbara Altissimo, coreografa, performer e regista, protagonista del teatro-danza contemporaneo in Italia, che condurrà un’esperienza teatrale aperta alla cittadinanza: un cantiere itinerante, un laboratorio di tre giorni che diventa spettacolo e che vede come protagonisti i cittadini del piccolo borgo piemontese. Con lei, gli attori Gualtiero Scola e Pier Luigi Massoglia

Sempre domenica, presso il Borgo Ramezzana, appuntamento con Leggere le Città Identitarie, che vedrà protagonista il libro di Indro Montanelli Dante Alighieri, ovvero Durante di Alighiero degli Alighieri, in un incontro moderato da Angelo Crespi, giornalista, critico d’arte, saggista e drammaturgo italiano.

Ied e Gallerie d’Italia: immagini dai confini della città

IED E GALLERIE D’ITALIA DI INTESA SANPAOLO PRESENTANO IL PROGETTO

“IL MARGINE FA LA PAGINA – IMMAGINI DAI CONFINI DELLA CITTÀ”:

SEDICI RICERCHE FOTOGRAFICHE SULLA CITTÀ DI TORINO PER RACCONTARNE STORIE, VITE E PECULIARITÀ OLTRE GLI STEREOTIPI

 

Nell’ambito di Bureau Metamorfosi, progetto triennale di indagine sulla Città, IED Torino presenta le ricerche fotografiche realizzate dagli studenti del corso di Fotografia e dal 18 luglio diffuse in tutta la città grazie alle collaborazioni con GTT e IGP Decaux.

 

Torino, 11 luglio 2023 – IED Torino presenta “Il Margine fa la pagina – Immagini dai confini della città”, progetto nato in partnership con le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo e secondo capitolo del percorso triennale di indagine sulla città di Torino, Bureau Metamorfosi.  Il progetto ha visto la curatela di Giulia Ticozzi, coordinatrice del corso triennale di Fotgrafia IED Torino e la supervisione di Antonio Carloni, Vice Direttore Gallerie d’Italia – Torino, oltre che l’importante contributo di quattro esperti, Maurizio Cilli, Francesca Berardi, Arianna Arcara e Giulietta Fassino, e la guida del fotografo e docente Luís Aniceto. “Il Margine fa la pagina – Immagini dai confini della città” sarà fruibile dal 18 luglio al 15 settembre presso le Gallerie d’Italia – Torino nella sala immersiva del museo di Piazza San Carlo.

Se la prima tappa di Bureau Metamorfosi aveva esplorato il tema del Centro città, con il nuovo progetto l’Istituto Europeo di Design presenta sedici ricerche fotografiche realizzate da altrettanti studenti e studentesse del corso triennale di Fotografia, che hanno indagato da diverse e inedite prospettive scene di vita quotidiana, persone e storie di quegli angoli periferici di Torino dalle molteplici suggestioni e dai confini incerti, non solo geografici ma anche sociali, antropologici e architettonici. Con un approccio che li ha coinvolti dal punto di vista didattico, ma  anche nelle vesti di abitanti in prima persona della città, gli studenti hanno raccontato quartieri come Barriera di Milano, Madonna di Campagna, Mirafiori e Falchera Vecchia senza avere vincoli tematici: ne è nata un’indagine libera ed eterogenea, svincolata dal concetto di “città dormitorio” e di degrado associato spesso alle zone urbane periferiche. Il ventaglio di storie ha raccontato infatti una città rivelata, con una visione oltre gli stereotipi di quartieri, esaltandone la quotidianità fatta di vita, lavoro e socialità.

Gli sguardi fotografici degli studenti e delle studentesse sono passati dal raccontare la vita di alcune Associazioni sul territorio alla trasformazione e abbandono di luoghi, testimonianza di un tessuto industriale ora inevitabilmente rivoluzionato; dalla prima scuola ucraina di Torino a quelle situazioni che vedono incrociare generazioni, etnie e gruppi sociali differenti; dalle barriere architettoniche alla quotidianità di universitari e di chi sembra non dormire mai, come i protagonisti dello street food per eccellenza, il kebab. Gran parte del progetto si compone di ritratti e street photography, come per esempio in Crux Via, ricerca incentrata su Parco Dora, visto come baluardo del libero arbitrio, in quanto crocevia immobile e testimone ogni secondo di combinazioni diverse di elementi in grado di dare vita a infiniti risultati, scenari e istantanee.

“Il margine fa la pagina” si diffonderà inoltre dal 18 luglio nella città. Grazie alla collaborazione con GTT e IGP Decaux i manifesti e i progetti fotografici occuperanno gli spazi pubblicitari di strade e pensiline, in una forma di narrazione e di restituzione alla città che nelle sue diverse sfaccettature ha ispirato il progetto.

 

“Questo lavoro, che segna la seconda tappa di un progetto triennale realizzato in collaborazione con Gallerie d’Italia Torino – dichiara Paola Zini, Direttore IED Torino – testimonia come i fotografi siano oggi interpreti del contemporaneo da diversi punti di vista: economico, sociale, culturale, paesaggistico e siano figure con molteplici sbocchi professionali che vanno dal foto reporter alla fotografia di moda, dalla fotografia di prodotto e pubblicitaria alla fotografia editoriale”.

Antonio Carloni, Vice Direttore Gallerie d’Italia – Torino, dichiara: “Con questo secondo capitolo del percorso triennale di indagine sulla città di Torino realizzato con lo IED abbiamo nuovamente voluto affidare a giovani studenti avviati alla professione della fotografia l’occasione di raccontare i cambiamenti della nostra città, concentrandoci questa volta sulle periferie. Un racconto per immagini che testimonia al tempo stesso come le Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo siano diventate un luogo di riferimento per l’osservazione dell’attualità e per comprendere le trasformazioni del presente attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea”.

Fotografie di: Ballerini Giulia, Bergadano Alessio, Campi Pietro Maria, Celia Sara, De Stefano Luca, Figliuolo Silvio Giovanni Maria, Geraci Gian Marco, Idda Caterina, Lombardo Federico, Luigi Pietro Antonio, Puntillo Stefano, Riva Emanuele, Scalzeggi Alessandro David, Sorbello Erika, Terlizzi Andrea, Verduci Greta, studenti del 2° anno del corso triennale di Fotografia IED Torino.

 

Stemma del Piemonte, i disegni dei ragazzi del 1979

La mostra – primo appuntamento delle celebrazioni per la Festa del Piemonte del 19 luglio – è stata inaugurata l’11 luglio alla presenza del presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia e dell’assessore alla Cultura Vittoria Poggio.
“Questi disegni ci riportano alle emozioni dei bambini di quarant’anni fa – ha sottolineato il presidente Allasia – che già comprendevano l’importanza di dare alla nostra Regione uno stemma, un simbolo riconoscibile. Molti dei ragazzi partecipanti al concorso lo hanno disegnato a modo loro, molti hanno inserito il Drapò nei loro disegni, quel Drapò che domenica 16 luglio porteremo al Colle dell’Assietta per la Festa del Piemonte”.
Hanno partecipato lo storico Michele D’Andrea e Sabrina Gonzatto dell’associazione Linguadoc, curatori della mostra. Erano presenti all’inaugurazione cinque autori dei disegni in mostra, realizzati del 1979: Fabrizio Geuna, Edi Accornero, Dario Mastallone, Andrea Bozzola e Roberto Ambrosio. (nella foto)
Hanno partecipato all’inaugurazione i consiglieri regionali: Sarah Disabato (M5s), Gianluca Gavazza(Lega), Valter Marin (Lega), Ivano Martinetti (M5s), Michele Mosca (Lega).

Nel dicembre 1979, in vista dell’adozione dello stemma del Piemonte, il Consiglio regionale bandì un concorso d’idee che coinvolse ben 82 scuole piemontesi di ogni ordine e grado, dalle elementari all’università, per un totale di oltre mille elaborati.
Dopo più di quarant’anni, in occasione della Festa del Piemonte, il Consiglio regionale ha deciso di esporre una selezione di quei lavori: una testimonianza preziosa della mentalità degli studenti di allora, che crescevano e si formavano in una società e in una scuola così diverse dalle attuali.
Nei disegni dei ragazzi di allora affiora il Piemonte degli anni ’80, marcato da una forte presenza industriale e da pochi altri riferimenti: le fabbriche e le automobili, le risaie, il vino e lo sci, Gianduja e Cavour, la Mole e San Gaudenzio, con qualche interessante incursione nel design. Non manca il filone araldico, che individuava già nella combinazione della croce e del lambello lo stemma regionale adottato poi nel 1984.

La mostra rimarrà esposta fino al 2 settembre. Se qualcuno degli autori di allora si riconosce nei lavori esposti, contatti gli addetti dell’URP: riceverà in dono il catalogo pubblicato su quel concorso.

Ex ospedale Maria Adelaide, trovato un compratore

 “Dopo la chiusura dell’ospedale – ha specificato in Aula Icardi – le attività furono tutte trasferite al CTO e all’USU. Quindi La Corte dei Conti ha sempre chiesto rendicontazione dei costi di mantenimento e vigilanza sull’immobile non più dedicato ad attività sanitarie. L’Azienda Città della Salute e della Scienza, proprietaria del bene, dopo aver ripetutamente pubblicato bandi di gara per l’alienazione dell’ex Presidio Ospedaliero Maria Adelaide (tutti andati deserti) ha conseguito nel più recente periodo un’offerta d’acquisto. Tale offerta – conclude –  ha ricevuto il parere favorevole dell’Agenzia del Demanio che ritenuto congruo il valore dell’offerta: ora la compravendita è al vaglio tecnico-giuridico degli organi competenti per fissare il rogito notarile”

L’ex Ospedale Maria Adelaide è chiuso dal 2015 a seguito di un piano di riorganizzazione dell’Assessorato alla Sanità. Nel 2020 la Regione Piemonte ha proposto la riconversione della struttura ad hub per ospitare gli atleti che parteciperanno alle Universiadi che si svolgeranno a gennaio 2025. Il progetto iniziale prevedeva, dopo l’utilizzo per le Universiadi, la trasformazione del complesso in uno studentato avente circa 500 posti letto. Con una mozione recentemente approvata la Circoscrizione VII ha ribadito la necessità che all’interno del progetto di riqualificazione dell’ex Ospedale Maria Adelaide vengano destinati 1000 mq ad area per erogazione di servizi socio- sanitari.

“L’impegno a destinare 1000 mq per l’insediamento di servizi socio sanitari dell’Asl Città di Torino  – ha sottolineato a seguito della risposta dell’assessore, Alberto Avetta – all’interno del progetto di riqualificazione dell’ex Ospedale Maria Adelaide non può essere disatteso. Prendiamo atto con favore che la Regione Piemonte condivide questo impegno”.

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni del consigliere Pd Monica Canalis su rischio saturazione per il passante ferroviario di Torino?; di Maurizio Marello su Calamità naturale 6 luglio 2023; della consigliera Sarah Disabato- M5S su Esternalizzazione di alcune attività degli Ospedali di Cuorgnè e Lanzo. Qual è la posizione della Giunta?; di Sean Sacco su aumento del biglietto del trasporto pubblico. La Regione intervenga; di Ivano Martinetti su nuovo ospedale di Cuneo, dopo la decadenza della proposta di partenariato pubblico privato, come intende procedere la giunta? di Silvio Magliano moderati su Volontari nei reparti: questa Giunta intende intervenire per permettere l’accesso in tutte le strutture piemontesi?

Alberi corso Belgio, sì ai lavori ma con nuove modalità

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L’intervento di corso Belgio si farà ma con nuove modalità e tempi diversi. Lo ha spiegato l’assessore al Verde Francesco Tresso precisando che i fondi originariamente previsti sui finanziamenti REACT-EU (Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa) per l’intervento di rinnovo dell’alberata, verranno destinati ad altri progetti di riforestazione in ambito cittadino, riservando all’intervento di corso Belgio i fondi nel frattempo resisi disponibili sulla linea PON METRO PLUS.

Questo aspetto amministrativo offre la possibilità di considerare le richieste espresse dalla cittadinanza nel corso degli ultimi incontri pubblici, rivolte a ridurre al minimo i disagi conseguenti all’intervento nel periodo estivo e ad individuare nuove soluzioni che prevedano di intervenire per tratte, anche nell’ottica di contenere l’impatto provocato da un unico cantiere che interessi tutto l’asse viario.

“Ribadendo la bontà del progetto di rinnovo –precisa Tresso- che guarda in avanti per consentire la conservazione dell’alberata per le future generazioni garantendo migliori condizioni di vita per gli alberi stessi, i maggiori tempi a disposizione consentono di ripercorrere un percorso di maggiore concertazione nella ricerca di possibili soluzioni alternative, che valutino diversi fattori da considerare, quali il mantenimento di adeguate condizioni di sicurezza degli alberi o la riduzione dei posti auto”.
Le diverse soluzioni progettuali saranno oggetto di specifici incontri già a partire dal prossimo mese di settembre, in modo da redigere un nuovo progetto in tempi rapidi per poter poi procedere con una nuova fase autorizzativa che precede l’assegnazione dei lavori.
Nella ricerca di una possibile mediazione che non allontani eccessivamente la fase di realizzazione, l’amministrazione comunale ipotizza di eseguire un primo lotto di lavori limitato ai primi due isolati (da corso Tortona a via Andorno), senza abbattere gli alberi ritenuti non a rischio di crollo, realizzando un filare disallineato (perché i nuovi impianti devono essere pensati più distanti dalla sede tranviaria) e valutando l’eventualità di una riduzione dei posti auto contenuta, proprio perché si interviene su soli due isolati (su uno sviluppo complessivo pari a oltre 1 chilometro e mezzo.
La realizzazione di questo lotto iniziale potrà essere eseguita già in autunno.

Carcere Torino, detenuto aggredisce poliziotto a pugni

TORINO, ANCORA AL CENTRO DELLE CRONACHE IL CARCERE CITTADINO
 
“Non c’è pace per il personale di Polizia Penitenziaria di Torino, ancora una volta vittima delle intemperanze di un detenuto straniero”, tuona Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Abbiamo finito le parole! Questa mattina intorno alle ore 11,30, presso la III Sezione del Padiglione A, un detenuto nigeriano ha aggredito l’Agente di servizio.  E’ successo che il poliziotto stava accompagnando l’addetto della MOF (Manutenzione ordinaria fabbricati) per effettuare una serie di interventi di manutenzione all’interno della sezione detentiva. Subito dopo, senza una ragione plausibile, il detenuto in questione ha prima insultato il poliziotto e subito dopo, quando questi gli ha chiesto il motivo di tale atteggiamento, il detenuto lo colpiva con una serie di pugni sul petto. Il detenuto veniva contenuto da altri ristretti ma l’agente è dovuto ricorrere subito al primo nosocomio per le cure del caso riferite ad una distrazione cervicale e contusione toracica. A lui va la nostra vicinanza e solidarietà”.
“Il SAPPE ritiene doveroso far presente la mancanza di provvedimenti da parte dell’Amministrazione di fronte a tali aggressioni nei confronti degli operatori di polizia alle sue dipendenze e che vede in questi ricadere il peso di un sistema ormai al collasso e verso cui risulta di primaria importanza una “riforma radicale” se non nella forma quanto meno nell’approccio al momento fallimentare”, denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Gli ultimi gravi fatti accaduti nel carcere di Torino sono la dimostrazione eloquente che la condizione lavorativa in tale struttura sta diventando sempre più delicata e difficile; questo, pur potendo contare, sempre e comunque, sull’impegno e spirito di sacrificio del personale tutto della Polizia Penitenziaria. Il SAPPE rinnova l’invito alle Autorità Competenti a monitorare costantemente la situazione, e qualora ne ricorra l’esigenza, adottando determinazioni, tempestive e pertinenti, finalizzate a potenziare la sicurezza del carcere di Torino, anche attraverso anche l’aumento dell’organico della Polizia Penitenziaria e l’adozione di concreti provvedimenti penali e disciplinari nei confronti dei detenuti responsabili di queste gravi violenze”.

Muore nella doccia a casa di due conoscenti

È stato trovato senza vita nell’abitazione di due persone che lo avevano ospitato. I due  l’avevano visto  in difficoltà nelle vie di Chiavazza nel Biellese. Secondo le prime informazioni l’uomo, 58 anni,  era originario del Cuneese, senza fissa dimora. L’uomo avrebbe accusato un malore improvviso mentre si trovava sotto la doccia e nonostante i soccorsi è deceduto.

Danni grandine, sopralluogo della Regione

Fondamentale la documentazione dettagliata dei danni per poter accedere agli indennizzi”

Il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso e l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa nel pomeriggio di ieri  hanno effettuato una serie di sopralluoghi nelle zone del Roero e Alta Langa, a Montaldo Roero, Guarene e Treiso, tra i comuni del Cuneese colpiti dalla grandinata di giovedì 6 luglio che si è abbattuta in particolare su Alta Langa cuneese e in alcune aree delle province di Asti, Alessandria e Torino, accompagnati dal presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo e dagli amministratori locali. Presenti inoltre il senatore cuneese Giorgio Maria Bergesio e i consiglieri regionali Paolo Demarchi e Matteo Gagliasso.

Il vicepresindente regionale Fabio Carosso e l’assessore regionale Marco Protopapa hanno visitato alcune aziende agricole: Abbiamo constatato di persona la gravità della situazione per i danni causati a vigneti, frutticoltura, coricoltura e ortaggi, che sono alla base dell’economia di questi territori. La grandinata ha anche danneggiato impianti agricoli e abitazioni rimarcando che si è trattato di un evento eccezionale. Ora è importante effettuare la raccolta dettagliata della documentazione che certifichi i danni, un passaggio fondamentale per accedere agli indennizzi. Insieme ai sindaci e agli agricoltori ci siamo soffermati sulle procedure di indennizzo e sulle modalità di segnalazione”.

Intanto i tecnici di Arpa e della Regione sono al lavoro in tutte le province colpite dalla grandinata per la stima dei danni,

L’assessore regionale Protopapa ha poi proseguito la visita a Cossano Belbo, incontrando il sindaco e i produttori, a conclusione della giornata di sopralluoghi.

Kappa FuturFestival, interviene il Comitato Dora Spina Tre

Per l’Amministrazione comunale “tutto va bene, madama la marchesa”: il concerto è
famoso nel mondo, porta introiti alla città (a quale parte della città?), il disturbo del suono è
quasi azzerato, il festival è “sempre più green”. Pure le fontanelle del parco questa volta
sono state tenute aperte.
Durante l’entusiastico sopralluogo ante-evento (150.000 metri quadrati del parco sono
stati progressivamente chiusi dal 12 giugno scorso), gli organizzatori hanno promesso che
“il parco tornerà gradualmente a essere fruibile da parte della cittadinanza a partire dal
secondo giorno dopo la conclusione del Festival” (CittAgorà del 26.6.2023). Promessa già
saltata: ad oggi, a 7 giorni dalla chiusura del concerto, l’area occupata non è nemmeno in
parte stata aperta (se non la passerella sul fiume).
Il ripristino dell’area verde rovinata dall’evento?. Magari si farà in autunno. “Adesso fa
troppo caldo”.
Nell’ottica di mettere le mani su tutto il parco per tutto l’anno, gli organizzatori
promettono nel futuro qualche concerto di musica diversa, qualche aiuola più fiorita e
quant’altro. La pubblicità, utilizzando esigenze disattese dei residenti, è l’anima del
commercio! Preludio alla progressiva intera gestione privatistica del parco? Svilendo
ulteriormente il ruolo delle sempre più silenti assemblee elettive.

COMITATO DORA SPINA TRE
www.comitatodoraspina3.it