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Borgata Lesna: ampliare spazi e servizi per i giovani

Approvata in Sala Rossa una mozione (primo firmatario, Valentino Magazzù) sull’ampliamento dei servizi per l’infanzia e la gioventù in Borgata Lesna.

Il documento impegna l’amministrazione comunale ad informarsi con l’Ufficio Scolastico Regionale se sia perseguibile la possibilità, richiesta dalla scuola Ottino dell’IC Palazzeschi, di aprire una o più sezioni di scuola dell’infanzia all’interno della scuola primaria e a sostenere l’istituto stesso, qualora l’ipotesi fosse perseguibile all’interno delle linee del Piano Regionale di programmazione della rete scolastica, dal punto di vista degli interventi necessari.

Inoltre, il Comune dovrà accompagnare in modo attento nel percorso di spostamento presso la sciola Ottino le famiglie che attualmente utilizzano la scuola dell’infanzia comunale L’Aquilone di via Brissogne, ormai destinata alla chiusura, coinvolgendo i genitori e dialogando con loro in merito alle loro preoccupazioni e perplessità.

Altro impegno che Palazzo Civico dovrà assumere, il lavorare con attenzione per il futuro della struttura, individuando una destinazione in armonia col territorio e il più possibile orientata a bambini/e e ragazzi/e, realizzando servizi come spazi gioco, laboratori creativi, centri di aggregazione giovanile. Questo al fine di valorizzare al meglio l’immobile e rispondere alle esigenze della comunità di Borgata Lesna e delle migliaia di giovani 0-18 anni che vivono nella zona e più in generale nel quartiere Pozzo Strada.

Infine, l’impegno a rendere partecipe la circoscrizione 3 e le famiglie del territorio del percorso amministrativo individuato per trovare una nuova destinazione alla struttura.

Volpiano, due giornate dedicate all’Europa

“L’UE a portata di mano” – Due giornate a Volpiano per avvicinare i giovani all’Europa attraverso laboratori, giochi e orientamento

Si è svolta con successo, nelle mattinate del 22 e 23 luglio presso la Piazzetta dell’Amicizia di Volpiano, l’iniziativa “L’UE a portata di mano”, promossa da Vol.To – Volontariato Torino ETS in collaborazione con l’Informagiovani del Comune di Volpiano.

L’iniziativa, gratuita e rivolta ai giovani tra i 10 e i 17 anni, ha proposto un percorso educativo e ludico per avvicinare le nuove generazioni ai valori fondanti dell’Unione Europea – democrazia, diritti umani, libertà e solidarietà – illustrando allo stesso tempo le principali opportunità di mobilità internazionale offerte dai programmi europei.

Il laboratorio è stato condotto da Lorenzo Italiano e Fernanda, operatori del Dipartimento di Europrogettazione di Vol.To, e si è articolato in diverse attività interattive: dalla “mappa dei valori europei” con giochi di memoria e abbinamento di Stati e simboli, fino a simulazioni di viaggio nell’UE con quiz a tappe sulla storia e il funzionamento delle istituzioni europee. Particolare attenzione è stata riservata ai programmi Erasmus+, DiscoverEU e Corpo Europeo di Solidarietà, illustrando anche le possibilità di partecipazione per chi dispone di risorse economiche limitate o ha competenze linguistiche in via di sviluppo.

«Abbiamo proposto un format dinamico e accessibile, pensato per rendere comprensibili e coinvolgenti tematiche spesso percepite come lontane» spiegano gli operatori di Vol.To. «La risposta dei ragazzi è stata molto positiva, segno che esiste una forte curiosità verso l’Europa e le sue opportunità concrete».

L’Assessora all’Istruzione e Cultura del Comune di Volpiano, Barbara Sapino, esprime soddisfazione per l’iniziativa:

     «Vogliamo che i nostri giovani conoscano strumenti utili per costruire il proprio futuro, anche  fuori dai confini nazionali. L’Europa non è un concetto astratto, ma un insieme di occasioni reali che i ragazzi possono e devono esplorare».

Aggiunge l’Assessore alle Politiche giovanili, Marco Sciretti:

       «Pensiamo sempre all’Europa come ad un qualcosa lontano mentre dobbiamo ricordarci che l’Europa siamo anche NOI. Come Istituzione cerchiamo di ampliare orizzonti e opportunità affinché non solo ci siano dei percorsi per costruire il proprio futuro, ma iniziative volte, da un lato a ricordare quanto sia importante sentirsi parte integrante di una Comunità Europea e dall’altro a sfruttarne le occasioni che si presentano. Come Comune poniamo le basi per un’educazione all’europeismo,che in questo contesto storico è più importante che mai. Superare la diffidenza verso l’Europa è la sfida di oggi, superare le barriere nazionali è la sfida del domani».

Il Comune di Volpiano aderisce alla rete Antenne Europa e, con la prossima apertura della nuova biblioteca comunale, sarà attivato un punto informativo dedicato all’orientamento e all’europrogettazione, in sinergia con l’Informagiovani e la Città Metropolitana di Torino.

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’Informagiovanidel Comune o a Vol.To – Volontariato Torino ETS, che offre consulenze individuali su programmi di volontariato e mobilità giovanile europea.

La Regione studia alternative al blocco degli Euro 5 dal 2026

Il Piemonte sta lavorando per trovare un’alternativa al blocco delle auto Euro 5 nei Comuni sopra i 100mila abitanti (Torino e Novara) che per legge nazionale sarà attivato dal primo ottobre 2026. La norma è il risultato appunto della legge statale e di un emendamento che ha spostato in avanti di un anno l’entrata in vigore delle limitazioni, prevista inizialmente per il 2025, e aumentato le dimensioni dei centri urbani interessati.

La Commissione Ambiente, presieduta da Sergio Bartoli, oggi ha infatti espresso parere positivo a maggioranza alla delibera di Giunta che adegua alla nuova norma il Piano regionale per la qualità dell’aria, approvato a dicembre 2024.

Sergio Bartoli, presidente V Commissione Ambiente

“Come prevede la legge – ha spiegato l’assessore Matteo Marnati – invece delle limitazioni al traffico, le Regioni possono adottare misure alternative che raggiungano lo stesso scopo di limitazione dell’inquinamento. Per questo intendiamo riattivare una struttura speciale, che sarà coordinata dal direttore regionale Angelo Robotto, per coadiuvare gli studi di Arpa Piemonte, Politecnico e Università che dispongono già di dati da studiare e attiveranno altri laboratori. Dobbiamo anche valutare – ha proseguito Marnati – l’impatto dell’utilizzo dei biocarburanti di origine vegetale, che in alcuni territori sono già in distribuzione. Intendiamo raggiungere una certificazione piemontese per questo biocarburante che si potrebbe usare anche per il Tpl. Inoltre, vogliamo utilizzare l’Intelligenza artificiale per rendere più scorrevole il traffico e quindi portare ad una riduzione importante degli inquinanti”.
Nella discussione sono intervenuti: il consigliere Alberto Unia (M5s), che ha posto il problema dei Comuni limitrofi a quelli superiori ai 100mila abitanti, le consigliere Gianna Pentenero (Pd) e Vittoria Nallo (Sue) per chiarimenti sulla struttura che dovrà valutare ed elaborare le nuove misure, il consigliere Davide Zappalà (FdI) che ha sollecitato il coinvolgimento di tutte le province del Piemonte.

Nel carcere di Torino non è grappa

ASSODISTIL RICHIAMA L’ATTENZIONE VERSO UN USO IMPROPRIO DEL TERMINE 

Caro direttore,

da parte di alcuni organi di stampa e mezzi di comunicazione assistiamo ad un uso improprio del termine grappa associato ad alcuni episodi che si sono verificati all’interno di Istituti Penitenziari che hanno portato al sequestro di oggetti vietati tra cui bevande alcoliche autoprodotte. AssoDistil, associazione che da 80 anni rappresenta e tutela le principali realtà della distillazione italiana, stigmatizza l’utilizzo improprio del termine Grappa” da parte dei media.

La Grappa è un prodotto fortemente identitario del patrimonio agroalimentare italiano, tutelato da una normativa specifica (DM 28 gennaio 2016) e riconosciuto come Indicazione Geografica (IG). Secondo quanto stabilito dal Decreto Ministeriale del 30 settembre 2011 del MASAF, la denominazione “Grappa” può essere attribuita esclusivamente all’acquavite di vinacce ottenuta da uve provenienti, vinificate, distillate ed elaborate integralmente sul territorio nazionale, in impianti riconosciuti e secondo metodologie produttive rigorose e conformi al disciplinare.

L’utilizzo del termine “Grappa” per indicare prodotti alcolici privi di qualsiasi controllo sanitario e qualitativo, e la definizione impropria di una “vera e propria distilleria” riferita a una produzione non autorizzata, non solo indebolisce la reputazione di un’eccellenza italiana, ma fuorvia l’opinione pubblica, facendo confusione tra un prodotto legale, certificato, storico, di qualità garantita dalla competenza decennale di mastri distillatori e da enti di certificazione accreditati, e un alcolico di produzione incerta, clandestina e di qualità molto dubbia per giunta non certificata da alcun ente accreditato.

“A tutela della reputazione non solo del prodotto, dei suoi produttori e dei consumatori, ma anche delsignificato culturale dell’eccellenza Made in Italy, invitiamo i media a prestare una maggiore attenzione nell’utilizzo delle giuste terminologie: la Grappa IG è un vanto della distillazione italiana da non confondere con altri intrugli prodotti in maniera dilettantesca ed estemporanea che possono risultare anche dannosi per la salute” – ha rimarcato Sandro Cobror, Direttore di AssoDistil.

Ufficio Stampa AssoDistil

Auto nella scarpata: ferite due donne, una è grave

È stato necessario l’intervento dell’elisoccorso per salvare due donne che  sono rimaste ferite, una gravemente, in un incidente avvenuto a Prazzo in valle Maira. L’auto sulla quale viaggiavano è precipitata in una scarpata per diverse decine di metri.

Rapinato al bancomat sotto la minaccia di una pistola

È stato rapinato mentre stava prelevando denaro  al bancomat. Il fatto è accaduto a Biella nel rione Chiavazza. L’uomo è stato avvicinato da due malviventi, uno dei quali gli avrebbe puntato una pistola alla schiena, ordinandogli  di consegnare immediatamente il contante appena prelevato.

Meneguzzi e Merlo: Tav, basta con le violenze e i danni alla Val Susa

“Meloni   ha ragione, punire i responsabili e avanti con i cantieri”

SAUZE D’OULX – In merito alle violenze e ai danni provocati nella giornata di sabato 26 luglio nel corso di una manifestazione No Tav, il Presidente dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea Mauro Meneguzzi e l’Assessore alla Comunicazione dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea Giorgio Merlo assumono una posizione dura e netta: “Tav, basta con le violenze e i danni alla Val Susa. La Premier Giorgia Meloni ha ragione: punire i responsabili e avanti con i cantieri”.

Mauro Meneguzzi e Giorgio Merlo prendono posizione: “Le ripetute ed insistenti violenze dei No Tav che si ripresentano puntualmente in Valle di Susa creando disagi terribili all’intera Valle con relative devastazioni, non sono più ammesse e nè tollerabili. Oltre alla piena e convinta solidarietà alle forze dell’ordine per il lavoro svolto e anche, e soprattutto, per i rischi a cui vanno incontro per difendere l’incolumità dei cittadini e la sicurezza dei cantieri, non possiamo non condividere la riflessione   puntuale del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla necessità che simili gesti vanno perseguiti con durezza e senza tentennamenti. E, lo ribadiamo ancora una volta, si tratta – quella dell’alta velocità Torino/Lione – di un’opera necessaria ed indispensabile per dare un futuro alla nostra economia e, soprattutto, per garantire una prospettiva di sviluppo a Torino e all’intero Piemonte”.

Oggi apre la seconda canna del Frejus

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Il 28 luglio sarà attiva  la seconda canna del traforo del Fréjus di 12,87 km. Grazie alla galleria il flusso e la sicurezza del traffico tra Italia e Francia saranno sicuramente migliori. L’opera si rivela ancora più utile con la chiusura del traforo del Monte Bianco dal 1° settembre per  ben 15 settimane. La galleria favorita una circolazione separata tra le direzioni di marcia, evitando gli incroci tra i veicoli e aumentando così la sicurezza

Il Piemonte del vino guarda al biologico

La viticoltura biologica cresce in Piemonte, trainata da una visione che coniuga qualità, tutela ambientale e identità territoriale.

Nel cuore delle Langhe, una delle regioni vinicole più prestigiose d’Europa, il Piemonte si afferma come terra di innovazione sostenibile. Negli ultimi anni, la viticoltura biologica ha conosciuto una crescita costante: un processo che non si limita alla certificazione, ma si traduce in un cambiamento culturale profondo, capace di coinvolgere aziende, territori e comunità.

Sebbene il biologico continui a rappresentare una produzione di nicchia, oggi rappresenta sempre più una scelta strategica per molte realtà vitivinicole piemontesi che vogliono coniugare eccellenza produttiva e rispetto per l’ambiente, in risposta a consumatori sempre più attenti all’impatto delle proprie scelte. A spingere verso questa direzione è anche un clima sempre più fragile, che rende evidente la necessità di pratiche agricole rigenerative e più rispettose dell’equilibrio naturale.

In questo scenario le cooperative vitivinicole svolgono un ruolo fondamentale, perché mettono a sistema competenze, esperienze e risorse, rendendo possibile il cambiamento anche per le piccole aziende agricole. La cooperazione diventa così un moltiplicatore di consapevolezza, innovazione e impatto positivo sul territorio.

I numeri del vino biologico

Nel corso degli ultimi anni, il biologico ha conquistato sempre più spazio all’interno dei vigneti italiani e piemontesi, e i numeri lo testimoniano in modo chiaro: secondo il report firmato da Sinab e realizzato da Ismea in collaborazione con Ciheam nel 2021, l’Italia è tra i primi Paesi al mondo a produrre maggiori quantitativi di vino biologico. Con una superficie vitata biologica che, come riportato da FederBio, nel 2025 è arrivata a 133.000 ettari, l’Italia occupa un ruolo di primo piano in questa transizione.

Secondo Nomisma Wine Monitor, in Piemonte i vigneti coltivati a biologico hanno superato nel 2023 i 4.700 ettari, segnando una crescita del +353% rispetto al 2012. In percentuale, si tratta di quasi il 10% della superficie viticola regionale: un numero che dimostra chiaramente che la vitivinicoltura biologica rappresenta ancora una produzione minoritaria, ma che racconta un cambiamento comunque degno di nota.
Accanto a questa crescita produttiva, occorre sottolineare che il mercato si dimostra ricettivo e premiante per i prodotti biologici, il cui apprezzamento è in costante aumento. In particolare nei mercati del Nord Europa e del Canada l’etichettatura biologica non rappresenta più solo un vantaggio, ma è spesso un requisito fondamentale.

Radici che uniscono: vite e cooperazione

Questa trasformazione trova nella cooperazione un supporto fondamentale, che affianca i produttori attraverso formazione, assistenza tecnica e supporto economico per favorire una viticoltura più attenta e sostenibile.
Un esempio emblematico di questo approccio è quello della Cantina Terre del Barolo, storica cooperativa di Castiglione Falletto aderente a Confcooperative Fedagripesca Piemonte, che ha scelto di investire con convinzione nella produzione di vini biologici certificati, coinvolgendo in modo strutturato i propri soci. La cantina produce ogni anno circa 120.000 bottiglie biologiche, tra Barolo, Barbera, Dolcetto e Nebbiolo, vitigni che esprimono pienamente il legame profondo con la Langa e la sua identità. Per questa realtà il biologico non è una moda, ma una scelta seria e consapevole, un modo più coerente per tutelare le risorse naturali e il lavoro dei soci.

Ma nella cooperazione agricola piemontese sono diversi gli esempi di tutela dell’ambiente e del territorio: in Cantina Clavesana, dal 2019 un primo gruppo di soci ha intrapreso il conferimento di uve biologiche per la produzione di Dogliani DOCG, mentre nell’astigiano la Cantina Sociale di Nizza Monferrato produce Barbera d’Asti DOCG e Nizza DOCG biologici. Accanto a questi, la Cantina Sociale Tre Secoli, Terrenostre, Cantina La Maranzana e la Cantina Sociale del Nebbiolo hanno linee produttive certificate biologiche. Altre cooperative, come Produttori di Govone, dispongono invece attualmente della sola certificazione per avviare nel futuro la produzione biologica.

Questi sono solo alcuni esempi dell’attenzione che la filiera cooperativa riserva all’ambiente, al territorio e alle persone. Certo, la vitivinicoltura biologica richiede pazienza, osservazione costante e una formazione continua. Ma è proprio in questo contesto che emerge maggiormente il valore della cooperazione, strumento efficace per affrontare le difficoltà produttive ed economiche, soprattutto nelle annate più critiche e complesse.

Accesso al credito, garanzie per le imprese

Su proposta dell’assessore al Bilancio e alle Attività produttive Andrea Tronzano, la Giunta regionale ha disposto una rimodulazione della Sezione speciale Regione Piemonte del Fondo di Garanzia, strumento finanziato con 60 milioni di euro del programma regionale Fesr 2021-2027 e gestito tramite il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

“Abbiamo scelto di spostare le risorse dove c’è maggior richiesta – spiega Tronzano – Le imprese piemontesi hanno la necessità di garanzie dirette per accedere al credito e la Regione risponde con rapidità. Con questa decisione riattiviamo immediatamente una misura molto sfruttata, evitando che i fondi europei rimangano inutilizzati”.

Nel dettaglio, vengono spostati 10 milioni di euro dalla linea di intervento dedicata alla “riassicurazione” (controgaranzia) alla linea dedicata alla “garanzia diretta”, che aveva esaurito le risorse disponibili ed era quindi stata sospesa. La modifica permette di riattivare subito l’operatività della linea A, la più richiesta dalle imprese, portandone la dotazione da 45 a 55 milioni di euro.

Lo strumento, gestito da Mediocredito Centrale, ha già permesso di garantire 5.453 operazioni, di cui oltre 4.600 tramite garanzie dirette, per un importo complessivo superiore a 1,3 miliardi di euro di finanziamenti bancari, sostenendo gli investimenti e la liquidità delle piccole e medie imprese piemontesi.

La rimodulazione – conclude l’assessore Tronzano – è una scelta strategica e non comporta nuovi costi per il bilancio regionale: si tratta di una riallocazione intelligente delle risorse esistenti, in base alla reale domanda del sistema produttivo. L’obiettivo è continuare a utilizzare al meglio i fondi europei, accelerando gli investimenti e sostenendo la crescita delle imprese”.

cs