Lunedi 5 febbraio in sede al Centro Pannunzio in via Maria Vittoria 35 h alle ore 17,30 il Generale dei Carabinieri Mauro Tornatore parlerà su “Il generale Dalla Chiesa e gli anni di piombo”. Introdurrà Lucia Groppo . Il gen.Tornatore fu stretto collaboratore di Dalla Chiesa nella lotta al terrorismo rosso.
“Amianto nell’acqua” e gli rubano 5 mila euro
Falsi tecnici dell’acquedotto si sono introdotti in casa di un anziano di Biella affermando che l’acqua era inquinata da amianto. Gli hanno fatto deporre soldi e oggetti preziosi nel forno e non appena si è distratto sono fuggiti con il malloppo. Il valore della refurtiva è di 5 mila euro.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
Un anno di morti sul lavoro: 75 in Piemonte
|
|
|
Avvicendendamenti alla Questura di Torino
I poliziotti della Questura di Torino si accingono a salutare il Dottor Gianpaolo Bonafini, Vicario del Questore di Torino dal 14 giugno 2021, recentemente promosso Dirigente Superiore della Polizia di Stato, e il Dottor Gianluigi Brocca, Vice Capo di Gabinetto, promosso Primo Dirigente della Polizia di Stato e in attesa di nuovo incarico.
Il Dott. Bonafini, laureatosi in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma nel 1993, nello stesso anno ricopre il suo primo incarico da funzionario della Polizia di Stato presso la Questura di Palermo svolgendo la propria attività all’UPGeSP e ai Commissariati di P.S. di “Corleone” e “Brancaccio” dove conduce indagini sulla criminalità comune e organizzata.
Nel 1999 giunge a Milano dove dirige la Sezione Interventi sul Territorio (SIT) dell’UPGeSP.
Dal 2001 ricopre la dirigenza della squadra mobile della Questura di Lecco.
Dal 2002 al 2013 si trasferisce a Bergamo dove ricopre brillantemente l’incarico di dirigente della locale Squadra Mobile.
Dal 2013 al 2016 si sposta a Venezia dove svolge l’incarico di Capo di Gabinetto della Questura lagunare.
Dal 2016 al 2018 ricopre il ruolo di dirigente della Divisione Anticrimine presso le Questure di Treviso e Perugia.
Infine, dal 2018 si stabilisce a Torino dove ricopre il delicato ruolo di Capo di Gabinetto della città sabauda e successivamente quello di Vicario del Questore di Torino.
Il Dottor Gianluigi Brocca, entrato in Polizia nel 1994, vince il concorso da Commissario di Polizia nel 2003, dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza presso la l’Università degli Studi di Torino, ricoprendo dal 2004 al 2007, presso la Questura del Verbano Cusio-Ossola l’incarico di Dirigente dell’UPGeSP, di Capo di Gabinetto e di Dirigente dell’Ufficio Immigrazione.
Trasferito a Torino nel 2008 assume l’incarico di Vice Dirigente del Commissariato P.S. Centro fino al 2014; nel corso di quell’anno viene trasferito presso il Commissariato di P.S. Ivrea- Banchette dove assume l’incarico di Dirigente fino al 2019.
Dal 2019 al 2020 dirige il Commissariato di P.S. Rivoli.
Dal 2020 al 2024 assume l’incarico di Vice Capo di Gabinetto della Questura di Torino con la funzione, tra l’altro, di coordinare il Gruppo Operativo Sicurezza (GOS) per le manifestazioni sportive che si tengono presso l’Allianz Stadium e presso lo Stadio Olimpico Grande Torino.
Da parte di tutti i colleghi della Questura di Torino porgiamo a entrambi i migliori auguri per il proseguimento di una brillante carriera.
La droga era nascosta nelle scatole delle caramelle
Torna la giornata di raccolta del farmaco
Da martedì 6 a lunedì 12 febbraio prossimo. La richiesta a Torino e provincia è aumentata del 30%
La Giornata di raccolta del farmaco durerà un una settimana, da martedì 6 a lunedì 12 febbraio prossimi.
Nelle farmacie che espongono la locandina è chiesto ai cittadini di donare uno più medicinali ai bisognosi.
In Torino e provincia parteciperanno 311 farmacie, dove si possono donare uno o più medicinali da banco.
Gli enti accreditati con il Banco farmaceutico di Torino hanno richiesto 137.148 confezioni di farmaci (+31.324 rispetto al 2023) a sostegno di 42.855 persone in difficoltà sanitaria. Si è registrato un aumento di +13860. A livello regionale richieste 173.910 confezioni di farmaci ( +29.464) per 87.826 assistiti ( +27646).
Sono 5mila le farmacie che partecipano in tutte le città italiane ( l’elenco è consultabile su www.bancofarmaceutico.org) ed è chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi.
I farmaci raccolti (598.178 confezioni nel 2023, pari a un valore di 5.010.685 euro) saranno consegnati a 1900 realtà benefiche che si prendono cura di 427 mila persone in condizioni di povertà sanitaria, offrendo gratuitamente cure e medicine. Il fabbisogno segnalato al Banco Farmaceutico da tali realtà supera il milione di confezioni di medicinali. Servono, soprattutto, antinfluenzali e medicinali pediatrici, antifebbrili, analgesici, preparati per la tosse e per i disturbi gastrointestinali, farmaci per i dolori articolari e muscolari, antistaminici, disinfettanti, vitamine e sali minerali.
A Torino e provincia la raccolta si svolgerà da martedì 6 a lunedì 12 febbraio in 311 farmacie. I farmaci raccolti sosterranno 64 realtà benefiche del territorio che hanno espresso un fabbisogno di 137.148 confezioni di farmaci, con un aumento di 31324 confezioni rispetto alle 105.824 richieste nel 2023, e che andranno a aiutare 42855 assistiti, 13860 persone in più rispetto alle 28.995 del 2023. Ciò vuol dire che le richieste di farmaci e le persone assistite sono aumentate di circa il 30 per cento a livello regionale.
In Piemonte nel 2023 sono state raccolte 66514 confezioni di farmaci in 567 farmacie, pari a un valore di 554.325 euro. I medicinali raccolti hanno contribuito a aiutare 60180 persone, a loro volta aiutate da 153 realtà socio assistenziali del territorio regionale.
La GRF si svolge sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio di AIFAe 8n collaborazione con CDO opere sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica, Assosalute, Egualia-industrie farmaci accessibili. Intesa Sanpaolo è partner istituzionale dell’iniziativa.
MARA MARTELLOTTA
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
La notizia della morte del principe Vittorio Emanuele di Savoia era attesa, ma certo ha suscitato in me una certa emozione condivisa anche da alcuni amici a cui l’ho comunicata. La sua figura resta controversa e storicamente marginale. Lasciò l’Italia nel 1946 quando aveva 9 anni ed è sempre vissuto in esilio anche dopo la soppressione della XIII norma transitoria della Costituzione. Non ebbe in Svizzera l’educazione necessaria ad un principe ereditario e preferì vivere come un borghese libero da obblighi formali. Il suo matrimonio fu un matrimonio d’amore contro i desideri del Re Umberto che alla fine si arrese alla volontà del figlio che solo dopo la morte del padre si sentì investito come discendente di una delle più antiche dinastie d’Europa. Due fatti vanno precisati a caldo: l’assoluzione in Francia per l’imputazione clamorosa di aver ucciso un turista tedesco in Corsica che sta di nuovo dominando i tg: la stupida dichiarazione di sedicenti senatori del regno (quale?) che affermarono che la discendenza doveva passare agli Aosta si è rivelata giuridicamente infondata in modo incontrovertibile.
Un oscuro professore di Cuneo non poteva decidere la discendenza di Casa Savoia e questo fatto appare assodato senza ambiguità. Conobbi il principe quando avevo diciassette anni: se debbo essere sincero, non ne ebbi una buona impressione. Freddo e impacciato, si vedeva che non aveva avuto quella formazione adeguata al suo rango a causa dell’esilio. Il principe mi inviò dopo poco tempo una sua bella fotografia con dedica che ho conservato. Con una dedica scritta con inchiostro bianco. Lo rividi di sfuggita ad Altacomba ai funerali di Umberto II a cui partecipai insieme agli amici magistrati Guido Barbaro e Attilio Rossi nel 1983. L’ho rivisto prima del Covid ad Altacomba con l’amica Alessandra Belotti. Mi aveva insignito in precedenza di una onorificenza mauriziana. Fu molto gentile con me e mi disse che avrebbe desiderato venire a sentire una mia lezione. Non fu possibile. Nel 2020 lo avrei voluto invitare a palazzo Carignano per ricordare il suo avo, il Re Galantuomo nato in quello storico edificio duecento anni prima. Il Covid lo impedì. Mi rammarico di non averlo conosciuto più a fondo perché sicuramente dopo la morte di Re Umberto nel 1983 il principe, senza farsi illusioni, aveva preso piena consapevolezza del ruolo a lui affidato dalla storia della sua famiglia. Il modo in cui venne trattato in Italia con arresto e accuse infamanti che si rivelarono false, e’ una pagina da dimenticare.
Su sua richiesta Vittorio Emanuele sarà sepolto nella basilica di Superga. I funerali si svolgeranno sabato 10 febbraio in Duomo.
Il mondo dell’economia e delle imprese torinese piange Alessandro Barberis morto venerdì sera. È stato 10 anni, dal 2004 al 2014, Presidente della Camera di commercio di Torino. L’ente camerale lo ricorda come “uomo di grande capacità ed esperienza manageriale”. In gioventù fu in Fiat, direttore dello stabilimento Teksid di Mirafiori. Fu artefice dello stabilimento per la Fmb a Belo Horizonte, in Brasile, e a capo dell’intero settore fonderie Fiat, con 12 unità produttive e 12 mila dipendenti. Poi amministratore delegato e direttore generale della Magneti Marelli e nel 1993 direttore centrale di Fiat Auto. Nel 1996 è direttore generale dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino. Dal 1997 al 2001 presidente della Piaggio & C. Nel 2002 torna in Fiat come direttore generale della holding, di cui diventa amministratore delegato e vice presidente nel 2003. Nel 2006 il Capo dello Stato lo nomina Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.
Ennesimo assalto di una baby gang colpisce nel centro a Torino. È avvenuto nella notte alle 2 circa quando i carabinieri del Comando Provinciale, vicino a Piazza Vittorio Veneto, hanno visto un 17enne di origine marocchine con altre tre persone, che stava aggredendo un ventenne con calci e pugni per rubargli lo smartphone. La pattuglia del nucleo radiomobile ha fermato il minore e fatto fuggire gli altri tre soggetti. L’aggressore è stato arrestato per “rapina aggravata in concorso” e portato in un centro di prima accoglienza. L’aggredito ha riportato lesioni guaribili in 7 giorni.
Tre le persone accoltellate questa mattina in un assalto alla stazione Gare de Lyon di Parigi. E’ stato arrestato un uomo di 32 anni, Kossogue S., di nazionalità maliana residente nel Torinese. E’ regolare in Italia dal 2016, con un titolo di soggiorno emesso nel 2019, ha fatto sapere il prefetto di Parigi. Gli elementi raccolti dalle forze dell’ordine non lasciano pensare che si tratti di un atto terroristico. Il sospettato -scrive il quotidiano Le Parisienne- sarebbe affetto da disturbi psichiatrici.