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Celebrato il 120° anniversario Anpas

Il momento istituzionale del 120° anniversario di fondazione dell’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) si è svolto il 29 novembre 2024 a Torino, al Grattacielo della Regione Piemonte, con la premiazione delle volontarie e dei volontari che maggiormente si sono distinti per l’impegno nell’attività di volontariato e nella condivisione dei valori Anpas.

Per l’occasione è stato infatti istituito il premio Essere Anpas che richiama il codice etico delle Pubbliche Assistenze. Riconoscimento alle volontarie e ai volontari che meglio hanno rappresentato i valori di umanità, volontarietà, solidarietà e gratuità che caratterizzano il movimento delle Pubbliche Assistenze.

La premiazione è avvenuta alla presenza del presidente nazionale Anpas, Niccolò Mancini, del presidente regionale Anpas, Vincenzo Sciortino, del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dell’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi e dell’assessore regionale alla Protezione Civile, Marco Gabusi.

 

Le volontarie e i volontari premiati sono portatori di una storia di volontariato che per certi versi è comune a tutte e tutti loro, sempre ponendo la persona al centro del proprio agire. Per loro, come per l’intero volontariato Anpas, il concetto di assistenza significa: essere presenza, accompagnare, supportare, condividere una responsabilità. Un’azione etica che fa parte del vivere quotidiano dei volontari e delle volontarie e che riconosce la propria identità prestando la propria opera di solidarietà, di vicinanza ai bisogni delle comunità e di cura del territorio e dei beni comuni, in modo disinteressato.

La gratuità è elemento distintivo dell’agire volontario e motiva ogni cittadina e ogni cittadino a impegnarsi in prima persona e concretamente per la costruzione di una società più civile.

Vincenzo Sciortino, presidente Anpas Piemonte: «Nel corso di questi 120 anni, Anpas ha dimostrato la sua capacità di essere una presenza costante e affidabile nelle comunità, rispondendo ai bisogni delle persone, accompagnandole nei momenti di difficoltà e prendendosi cura del territorio. In Piemonte, il nostro impegno è reso possibile grazie ai 10.658 volontari, che ogni giorno, con dedizione e gratuità, contribuiscono a migliorare la qualità della vita nelle nostre città e nei nostri paesi. Il premio “Essere Anpas” che abbiamo consegnato vuole essere un riconoscimento tangibile a coloro che incarnano al meglio i valori su cui si fonda il nostro movimento. Umanità, solidarietà e responsabilità non sono solo principi teorici, ma azioni concrete compiute dai nostri volontari. Desidero ringraziare ogni volontario e ogni volontaria per il loro straordinario impegno, così come tutte le istituzioni che collaborano con noi, sostenendo le nostre attività e i nostri progetti. La presenza oggi delle autorità regionali dimostra quanto sia forte il legame tra Anpas e il territorio piemontese. Guardiamo al futuro con fiducia, consapevoli che il nostro lavoro, radicato nei valori della democrazia e della partecipazione sociale, continuerà a essere un pilastro fondamentale per costruire comunità più solidali e accoglienti. Questo anniversario è un punto di arrivo, ma anche un nuovo inizio, per rinnovare il nostro impegno verso le persone e il territorio».

Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi e assessore regionale alla Protezione Civile, Marco Gabusi: «L’istituzione del premio Essere Anpas è il giusto riconoscimento all’impegno che tutti i giorni le volontarie e i volontari mettono a disposizione dei cittadini sull’intero territorio piemontese. Un impegno che copre più ambiti, da quelli sanitari a quelli dell’emergenza urgenza, passando dal fondamentale apporto dato alla Protezione Civile. Le Pubbliche Assistenze sono quindi parte integrante dei servizi messi a disposizione dei cittadini e, per questo motivo, le celebrazioni dei 120 anni di attività dell’Anpas hanno un valore ancora maggiore. Un grazie di cuore dunque a chi ha ricevuto il premio Essere Anpas e a tutti coloro che gratuitamente si mettono a disposizione del prossimo con abnegazione e professionalità».

Niccolò Mancini, presidente nazionale Anpas: «La storia di Anpas si costruisce attraverso la storia di quelle persone, volontari e volontarie delle Pubbliche Assistenze, che da oltre 120 anni sono sempre stati presenti e a fianco delle proprie comunità territoriali, del Paese e delle istituzioni. Hanno risposto ai bisogni e si sono fatti promotori e promotrici di iniziative e politiche di sviluppo in tema di sanità, protezione civile, assistenza sociale, cooperazione e molto altro, riconoscendosi e operando nei valori e principi di uguaglianza, libertà, democrazia, fratellanza, giustizia, solidarietà, laicità, partecipazione, gratuità. Questi 120 anni sono essi stessi il riconoscimento del grande e irrinunciabile impegno di ognuno degli oltre 100.000 volontari e volontarie».

L’evento conclusivo dei festeggiamenti per i 120 anni di Anpas si è tenuto dopo altre iniziative legate all’anniversario di fondazione quali: l’apertura al pubblico delle sedi delle associazioni, la partecipazione al primo Raduno regionale del volontariato di protezione civile e la celebrazione, il 24 ottobre, della giornata nazionale delle Pubbliche Assistenze, quando i capoluoghi di provincia, città e paesi hanno illuminato di arancione un monumento simbolico, richiamando il colore che rappresenta l’identità delle pubbliche assistenze.

Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) nasce nel 1904, ma affonda le sue radici nelle società di mutuo soccorso e nei movimenti risorgimentali di matrice laica.

Eretta Ente Morale nel 1911 è un movimento autonomo, libero e democratico che fonda la sua attività sui principi costituzionali della democrazia, della partecipazione sociale e sulla attività di volontariato. Ad oggi aggrega oltre 900 Pubbliche Assistenze presenti in tutte le Regioni d’Italia, attive nel soccorso e nell’assistenza pubblica, nella protezione civile, nella tutela dei beni comuni e del territorio.

L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta 80 associazioni di volontariato con 15 sezioni distaccate, 10.658 volontari (di cui 4.254 donne), 5.498 soci, 698 dipendenti, di cui 81 amministrativi che, con 460 autoambulanze, 249 automezzi per il trasporto disabili, 266 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 2 imbarcazioni, svolgono annualmente 586.458 servizi con una percorrenza complessiva di 19.532.181 chilometri.

Elenco dei volontari premiati della provincia di Alessandria

Giuliano Baissarda, Avis Primo Soccorso Valenza; Giuseppe Barisione, Croce Verde Ovadese; Maurizio Capra, Croce Verde Alessandria; Andrea Clovis, Croce Verde Casale Monferrato; Edmea Grassano, Croce Verde Arquatese.

Elenco dei volontari premiati della provincia di Asti

Margherita Mogliotti, Croce Verde Mombercelli; Giuseppe Nesto, Croce Verde Asti; Calogero Schifano, Volontari di Protezione Civile Città di Asti.

 

Elenco dei volontari premiati della provincia di Cuneo

Alessandro Bracco, Gruppo Volontari Ambulanza Clavesana; Dario Cavallo, Volontari Valli Monregalesi; Aldo Cielo, Var – Volontari Ambulanza Roero di Canale; Filippo Dapino, Croce Bianca Ceva; Mario Del Pozzo, Croce Bianca Fossano; Pierlivio Destefanis, Croce Verde Saluzzo; Leoluca Mancuso, Asava – Associazione Servizio Autisti Volontari Ambulanza; Maurizio Odasso, Croce Bianca Garessio; Francesco Odetto, Croce Verde Bagnolo Piemonte.

Elenco dei volontari premiati della provincia di Novara

Roberto Duò, Gres – Gruppo Radio Emergenza Sizzano; Francesco Gamaggio, Pubblica Assistenza Novara Soccorso; Marco Pastore, Sre Servizio Radio Emergenza Grignasco; alla memoria di Leonardo Siviero, Volontari del Soccorso Cusio Sud Ovest.

Elenco dei volontari premiati della provincia di Torino

Martina Ancora ed Enrico Pogliano, Volontari Soccorso Sud Canavese di Caluso; Graziano Bellanzon, Volontari del Soccorso Ceresole e Noasca; Franco Canagallo, Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx; Silvana Corti, Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi; Samuele David, Croce Verde Villastellone; Nadia Florio, Croce Giallo-Azzurra di Torino; Claudio Lanfranco, Croce Bianca Rivalta; Pasqualino Lunardi, Vasc – Volontari Assistenza Soccorso Caravino; Nicola Macario, Croce di Collegno; Marcello Manassero, Croce Verde Pinerolo; Guido Mandaglio, Croce Bianca Orbassano; Matteo Petrilli e Claudio Silvestro, Radio Soccorso Sociale; Giulio Presbitero, Ivrea Soccorso; Sergio Sacchetto, Croce Verde None; l’intera squadra della Sala Operativa Protezione Civile Anpas PiemonteAnna Salvador, Croce Bianca Volpianese; Andrea Scicchitano, Croce Verde Bessolese; Maria Caterina Vercelli, Croce Verde Torino.

Elenco dei volontari premiati della provincia di Verbania

Adriano Azzalin, Squadra Nautica di Salvamento Verbania; Giovanni Paggio e Giulio Pedrotti, Omegna Soccorso; Maria Teresa Spadacini, Croce Verde Gravellona Toce.

Elenco dei volontari premiati della provincia di Vercelli

Luigi Baglioni, Croce Bianca Alice Castello; Giancarlo Bolzoni, Pal – Pubblica Assistenza Livornese; Michele Dogliani, Gruppo Volontari Soccorso Santhià; Margherita Pozzo, Vapc – Volontari Assistenza Pubblica Ciglianese.

Il Premio Minazzi a Cecilia Di Lieto

È stato assegnato a Cecilia Di Lieto, storica voce di Radio Popolare, il Premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno”, alla sua XV edizione. La cerimonia di consegna del Premio si è tenuta oggi pomeriggio, 29 novembre, a Casale Monferrato (AL), la città piemontese teatro da alcuni anni dell’importante riconoscimento promosso da Legambiente e dalla rivista La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore che unisce numerose realtà casalesi, all’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po piemontese e al Comune monferrino.
In tanti anni di passione e lavoro a Radio Popolare, Cecilia Di Lieto si è occupata di numerose tematiche, sempre nella convinzione che l’impegno passi anche per strade traverse. Dal 2014, dal lunedì al venerdì va in onda, dalle 12.45 alle 13.15, con il programma radiofonico «Considera l’armadillo, che racconta l’affascinante e complesso rapporto tra l’uomo e gli altri animali, interrogandosi sui mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Di Lieto è anche autrice del libro «Me l’ha detto l’armadillo. Storie di passione tra noi e altri animali», Altreconomia editore.
«Sono onorata di ricevere questo Premio perché valorizza l’importanza della comunicazione delle tematiche ambientali, ma soprattutto perché mi ha messo accanto a persone impegnate ancora più concretamente di me nella difesa dell’ambiente, della legalità della ricerca, della solidarietà. Lo condivido con loro e lo custodisco con orgoglio considerandolo un impegno per continuare a lavorare per una informazione corretta e coinvolgente, guardando soprattutto ai bambini e ai giovani. Per me è stata anche occasione di conoscere una stupefacente Casale Monferrato, la sua storia e la comunità che si raccoglie intorno al Premio», dice Cecilia Di Lieto, che ha ricevuto con grandissima emozione il prestigioso riconoscimento dagli organizzatori.
Il Premio, che dal 2012 è intitolato a Luisa Minazzi, morta nel 2010 di mesotelioma a soli 57 anni, dopo una vita spesa in trincea a difesa dell’ambiente come direttrice didattica, attivista e amministratrice comunale, punta a valorizzare persone impegnate per il benessere della comunità, la diffusione del messaggio ambientale, l’innovazione d’impresa, la salvaguardia del territorio.
«Il nostro intento, attraverso il voto popolare (quest’anno a votare sono stati oltre 5.000), è di far circolare le storie di chi si impegna a favore dell’ambiente e della legalità. Per questo noi sosteniamo da sempre che tutti i candidati sono in realtà vincitori – spiegano Vittorio Giordano e Marco Fratoddi, coordinatori del “Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno” e del Festival della virtù civica –. Quando nel 2010 abbiamo cominciato questa avventura, dedicando come Legambiente e Nuova Ecologia il premio già esistente a Luisa Minazzi, attivista ecologista casalese scomparsa quell’anno a causa dell’esposizione all’amianto, non pensavamo che avremmo incontrato lungo la strada così tanti (circa 150) testimoni di un’Italia delle virtù civiche, spesso misconosciute. Questa quindicesima edizione ha portato quindi alla ribalta, oltre a Cecilia Di Lieto, le storie di Acs, che opera in vari paesi per lo sviluppo sostenibile, l’abbattimento delle diseguaglianze e l’equità di genere e che ha ideato “GazaWeb” per attivare sistemi di comunicazione stabile a Gaza; di Fiorella Belpoggi, biologa, emerita direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna fondato nell’87 dal professor Maltoni, oncologo di fama mondiale; di Giovanni Chimienti, biologo marino, ricercatore in Ecologia all’Università di Bari e “National Geographic explorer”; di Igor D’India, videomaker specializzato in spedizioni avventurose e tematiche ambientali che ha documentato la presenza di grandi quantità di rifiuti sui fondali dello Stretto di Messina; di Giuseppe Giovì Monteleone, sindaco di Carini (Pa) che si è battuto per le demolizioni delle ville abusive che hanno dato il via al risanamento della fascia costiera».
«Quest’anno – aggiunge Giordano – con la XV edizione del Premio, insieme a Luisa Minazzi ricordiamo Romana Blasotti Pavesi, morta a settembre all’età di 95 anni e per 30 anni presidente di AFeVA, l’Associazione Familiari e Vittime Amianto. Vero esempio di “virtù civica”, sempre in primissima fila nella lotta che la nostra città ha combattuto contro l’amianto e contro chi sulla produzione dell’amianto ha tratto profitti. Adesso ci sentiamo tutti più soli, ma la nostra lotta per la bonifica, la cura e la giustizia per le vittime dell’amianto continuerà più forte di prima. Guardando al futuro e alle nuove generazioni. Anche con il Premio. Grazie Romana!».
La cerimonia di premiazione è stata aperta dai saluti istituzionali del Comune di Casale Monferrato, nella persona dell’Assessore all’Ambiente Cecilia Strozzi, e ha visto gli interventi, tra gli altri, del direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti, del direttore di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta Sergio Capelli, del direttore di La Nuova Ecologia Francesco Loiacono, della direttrice dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese Emanuela Sarzotti, dei coordinatori del Premio Vittorio Giordano, responsabile di Legambiente Circolo Verdeblu, e Marco Fratoddi, giornalista e direttore di Sapereambiente. Intervistati dalla giornalista Marina Maffei, i candidati al Premio hanno raccontato con passione il proprio impegno di vita e professionale al servizio dell’ambiente.
A ognuno di loro, i rappresentanti delle realtà che rendono viva e partecipata la manifestazione hanno consegnato un riconoscimento e una targa originale prodotta dall’artista e artigiano Gianmaria Sabatini con la pietra da cantone tipica delle colline monferrine.
«Anche quest’anno – commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – il premio Luisa Minazzi ci racconta attraverso la bellezza e la forza delle storie dei candidati l’altro volto del Paese, quello attivo e impegnato per l’ambiente e per una società più sostenibile, inclusiva e accogliente. In questo contesto il mondo dell’informazione svolge un ruolo importante sia per far conoscere temi e contenuti, sia per sensibilizzare il grande pubblico, a partire da quello più giovane, sulle tante tematiche ambientali compresa la tutela degli animali e la radio è uno dei mezzi di informazione più importanti, come dimostra il premio assegnato a Cecilia Di Lieto, storica voce di Radio Popolare. Ma come diciamo sempre oggi sono tutti i finalisti ad essere premiati, per il loro impegno riconosciuto dai voti dei tanti partecipanti di questa edizione, che va dal sociale a quello scientifico, alla denuncia di importanti questioni ambientali, fino al contrasto dell’abusivismo edilizio, con le demolizioni volute dal coraggioso sindaco di Carini in provincia di Palermo».
«Le storie dei sei candidati all’edizione 2024 del Premio Luisa Minazzi dimostrano che ognuno di noi può fare la propria parte per proteggere l’ambiente e tutelare il territorio in cui vive. In attesa di lungimiranti ed efficaci politiche nazionali e internazionali, l’impegno dei singoli può portare significativi risultati e può ispirare quanti hanno voglia di impegnarsi per la transizione ecologica e la promozione dei diritti umani e la pace», aggiunge Francesco Loiacono, direttore di La Nuova Ecologia.
«Siamo orgogliosi che la nostra città continui a essere un punto di riferimento per l’ambientalismo e le virtù civiche, grazie a manifestazioni come il Festival della Virtù Civica e il Premio Minazzi. Questi eventi non solo danno voce a esperienze straordinarie, ma contribuiscono a educare e coinvolgere le nuove generazioni, che sono il vero motore del cambiamento. Il percorso della Città di Casale, segnato dalla lotta contro l’amianto e dalla valorizzazione del territorio, ci insegna che la giustizia ambientale e sociale non è un traguardo, ma una strada da percorrere insieme. È nostro dovere continuare a sostenere iniziative come questa, che uniscono persone, istituzioni e associazioni per costruire una società più giusta e sostenibile», commentano il Sindaco Emanuele Capra e l’Assessore all’Ambiente della Città di Casale Cecilia Strozzi.
«In un contesto, globale e locale, da cui giungono notizie estremamente negative (nuova politica ambientale degli USA; ennesima COP dai risultati deludenti; cambiamenti climatici che impattano con violenza sui territori; politiche localistiche che rischiano di porre forti freni agli impianti a fonti rinnovabili e al processo di decarbonizzazione), il Premio Ambientalista dell’Anno Luisa Minazzi è una boccata d’aria fresca. Confrontarsi con esperienze virtuose da tutto il territorio nazionale è una gioia ed è, soprattutto, un modo di indicare attraverso fatti concreti la via per un futuro migliore, per un ambiente più salubre e decarbonizzato, per una lotta attiva all’emergenza climatica ed​ecologica   che stiamo vivendo. Farlo da Casale Monferrato, terra di lotta e di denuncia in nome della tutela della salute di una comunità che ha trovato il modo di rinascere e di diventare esempio e motivo di speranza per molte altre comunità del nostro Paese, aggiunge valore al tutto. Non a caso pochi   giorni fa proprio da Casale abbiamo voluto far partire la nuova campagna itinerante “Ecogiustizia Subito” con la quale, da novembre ad aprile, attraverseremo l’Italia insieme a tante associazioni, reti sociali, comitati locali e istituzioni che vogliono mobilitarsi per la giustizia ambientale e siglare un “Patto di comunità per l’Ecogiustizia”, per il riscatto del popolo inquinato», considera il direttore di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta Sergio Capelli.
«Il non sempre facile rapporto tra essere umano e natura è al centro delle storie candidate per il Premio Ambientalista dell’Anno Luisa Minazzi e in particolare della vincitrice Cecilia Di Lieto che da 10 anni, attraverso il mezzo di comunicazione mai tramontato della radio, dà voce a testimonianze di persone attente all’ambiente e in particolar modo agli animali. Un Ente come il nostro – dice Emanuela Sarzotti, direttrice dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese –, che vive quotidianamente la sfida della coesistenza tra essere umano e natura non può che applaudire chi si impegna per il rispetto dell’ambiente, consapevole che il giusto equilibrio è non solo possibile ma necessario, per garantire un futuro sostenibile per le persone e per il pianeta intero».
La Cerimonia di consegna del Premio Luisa Minazzi ha segnato anche la conclusione del Festival della virtù civica, organizzato tra le colline del Monferrato con l’intento di amplificarne il messaggio. Da fine ottobre si sono tenuti diversi incontri, alcuni anche con il coinvolgimento delle scuole. Tra gli ospiti, oltre ad esperti nel campo della biodiversità, dell’agroecologia e della sostenibilità, anche la scrittrice e illustratrice Valeria Tron, autrice del libro, candidato al Premio Strega, «L’equilibrio delle lucciole» e del recentissimo «Pietra dolce», entrambi Salani editore. Tra le collaborazioni che hanno possibile il Festival anche Slow Food Monferrato, Legambiente Lombardia e il CREA – Centro ricerche Foreste e Legno.
Resta visitabile fino all’8 dicembre, nella ex Chiesa della Misericordia in piazza San Domenico a Casale Monferrato, la mostra interattiva e multimediale per tutte le età «Circular. Noi e il nostro pianeta – Cibo, agricoltura, clima, sostenibilità». La mostra nasce da un progetto congiunto della Rete ScuoleInsieme, Ecofficina e il Museo dei Campionissimi di Novi Ligure (AL) dove è stata esposta con grande successo nei mesi scorsi.
«Ringraziamo tutti coloro che rendono il Premio e il Festival possibili – concludono i coordinatori – ed in particolare per il loro sostegno AFeVa, Avis Casale Monferrato, Equazione, Auser, Agesci, Cai, Il Picchio, Rete ScuoleInsieme, Io Volo, SapereAmbiente Network, Ecofficina, Krumiri Rossi e l’azienda vitivinicola La Casaccia».

Confagricoltura: “impossibile garantire un reddito alle nostre aziende”

La Federazione regionale degli imprenditori agricoli conferma il clima di incertezza e vulnerabilità che avvolge le imprese agricole, alle prese con gli effetti di un Green Deal che vorrebbe sostenere la trasformazione dell’Ue in una società equa e prospera con un’economia moderna e competitiva, e una PAC – Politica agricola comune – ideologica, non improntata alle modalità assistenzialistiche ma proiettata all’offerta di virtuose opportunità.

 

Stiamo vivendo una stagione complicata – afferma Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – E’ necessario intervenire affinchè si difenda il reddito degli agricoltori e si assicuri la sovranità alimentare in Europa, garantendo un giusto prezzo per i prodotti agricoli acquistabili dai cittadini“.

 

Il settore primario è chiamato ad affrontare crescenti sfide in merito a sostenibilità economica e ambientale, eventi meteo-climatici sempre più estremi, producendo in ogni caso ciò di cui necessitano i consumatori giorno dopo giorno. “Il tema dell’approvvigionamento è fondamentale: registriamo forti squilibri e inefficienze lungo la filiera dal campo alla tavola. In un anno, il costo del carrello della spesa è aumentato vertiginosamente mettendo in crisi le famiglie ma anche i produttori stessi che non ricevono il giusto riconoscimento a fronte di spese sempre più ingenti” evidenzia Allasia.

 

“Oggi siamo davanti a un bivio in cui la Commissione europea deve decidere se investire su un settore come quello primariostrategico sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista sociale” rimarca il presidente della Federazione piemontese.

Chiediamo un’attenzione al settore agricolo al pari del settore dell’industria e del commercio. La priorità è assicurare agli agricoltori europei un giusto reddito e soprattutto realizzare un’adeguata politica agricola europea nell’accezione più ampia. Quindi, di più politiche che abbiano una visione strategica forte, capace di accompagnare un settore cardine nell’asset della comunità stessa” conclude Allasia.

 

2025, ecco quali bonus spettano agli anziani

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Sono molti gli incentivi e le misure che nel 2025 saranno attivi per il sostegno a pensionati e cittadini senior, a partire dal Bonus anziani da 850 euro al mese. Il governo ha poi confermato misure per chi necessita di assistenza domiciliare (Bonus badanti), sconti e sostegni alla spesa.

Dall’1 gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2026 è attivo il Bonus anziani, un contributo da 850 euro al mese rivolto a chi ha più di 80 anni, non è autosufficiente e versa in condizioni di indigenza. I soldi sono utilizzabili per servizi di assistenza e cura.

I requisiti sono: avere un Isee non superiore a 6.000 euro annui, un certificato rilasciato dall’Inps che metta nero su bianco lo stato “gravissimo” relativo alla necessità di accompagnamento, essere già titolare di indennità di accompagnamento o avere i requisiti per riceverla.

Il Bonus anziani da 850 euro è cumulabile con l’indennità di accompagnamento da 531,76 euro al mese, per un totale di 1.381,76 euro mensili.

I nuclei familiari in difficoltà che abbiano un componente di almeno 60 anni possono richiedere l’Assegno di inclusione. Il beneficio spetta alle famiglie con un reddito fino a 6.000 euro. Il tetto sale a 7.560 euro se la famiglia è composta da persone che abbiano almeno 67 anni o da persone di età o da familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.

Gli anziani che abbiano già compiuto 80 anni possono usufruire del Bonus badante. Si tratta di una agevolazione fiscale per chi assuma colf o badanti a tempo indeterminato. Il Bonus badante consente l’esonero totale dei contributi previdenziali e assicurativi, fino a un massimo di 3.000 euro all’anno per 2 anni. Anche in questo caso l’Isee non deve superare i 6.000 euro e l’anziano deve beneficiare di una indennità di accompagnamento.

Per ottenere l’assegno sociale occorre avere un reddito inferiore a 6.947,33 euro annui, elevati a 13.894,66 euro, se il beneficiario è coniugato. L’importo dell’assegno è di 534,41 euro per 13 mensilità.

La Carta acquisti è già in vigore, ma verrà riconfermata anche nel 2025. Si tratta di una card a ricarica bimensile da 80 euro utilizzabile per il pagamento di spese alimentari, spese sanitarie e bollette di luce e gas. La Carta acquisti è rivolta a persone over 65 che ricevono trattamenti pensionistici o assistenziali con un reddito inferiore a 8.052,75 euro annui. La soglia sale a 10.737,00 euro annui a partire dai 70 anni di età.

Diversi enti territoriali prevedono sconti o esenzioni sui biglietti del trasporto pubblico locale per cittadini anziani.

Prevista l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario agli over 65 con reddito che non supera i 36.151,98 euro. Gli over 65 non pagano neppure il ticket di 25 euro applicato per i codici bianchi al pronto soccorso.

Chi ha almeno 70 anni e si reca alle Poste ha degli sconti sui moduli di pagamento: bollettini postali = 1 euro (e non 2 euro); bollettini F35 = 1,13 euro (e non 2,13 euro); bollettini per le multe = 1,49 euro (e non 2,49 euro). Lo sconto è valido unicamente presso gli sportelli postali. L’esenzione dal canone Rai si applica a chi vive da solo e ha più di 75 anni e un reddito familiare sotto gli 8.000 euro.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Celebrazione di Santa Barbara a Ozegna

Bartoli: “Questa giornata non è solo una celebrazione, ma un’opportunità per ribadire la nostra riconoscenza verso chi, senza risparmiarsi, mette al primo posto il bene collettivo”

La festività di Santa Barbara è stata celebrata a Ozegna. Una ricorrenza che, con le autorità, ha visto protagonisti la cittadinanza,  il  Corpo AIB e i Vigili del Fuoco, che dedicano il proprio tempo e le proprie energie alla protezione del territorio e della comunità.
Ha partecipato all’iniziativa il consigliere regionale Sergio Bartoli, già sindaco del Comune di Ozegna e oggi consigliere regionale e presidente della Commissione Ambiente.
“Un sentito ringraziamento al presidente Bruno Germano per l’invito – ha detto Bartoli –  e a tutti coloro che, con passione e impegno, contribuiscono ogni giorno alla sicurezza e al benessere della nostra comunità. Da ex sindaco di questo Comune, ho avuto modo di conoscere da vicino il vostro straordinario lavoro, che non si ferma ai confini locali, ma si estende in tutta Italia, come dimostrato durante emergenze nazionali come il terremoto di Amatrice, le alluvioni e la pandemia. Questa giornata non è solo una celebrazione, ma un’opportunità per ribadire la nostra riconoscenza verso chi, senza risparmiarsi, mette al primo posto il bene collettivo. Siete un esempio per tutti noi. Grazie a tutti i volontari, alle autorità presenti e a tutti coloro che hanno reso possibile questa giornata speciale”.

Donna investita sulle strisce da un furgone

Ennesimo incidente sulle strisce pedonali. Questa volta a Biella, dove una settantenne che stava attraversando è stata investita in da un furgone. La malcapitata è stata portata in ospedale ma fortunatamente non è in gravi condizioni, ha riportato solo ferite leggere.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Torino City Marathon: il percorso di gara e le modifiche alla viabilità

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Domenica 1 Dicembre 2024 avrà luogo la gara podistica Torino City Marathon – MARATONA DI TORINO.

La manifestazione sportiva si svolgerà prevalentemente all’interno del territorio comunale della città e interesserà anche i comuni di Moncalieri, Beinasco e Nichelino.

La partenza, fissata per le ore 8.30,è posizionata in via Roma angolo via Bertola, mentre l’arrivo sull’area pedonale di piazza Castello. La durata prevista della manifestazione è di circa 5 ore e mezza e il percorso sarà chiuso a partire dalle ore 7.50 gradatamente di pari passo con il passaggio della corsa fino alle 15.00 circa.Anche le riaperture saranno graduali e avverranno man mano che l’ultimo concorrente sarà transitato.

Nell’orario sopra indicato l’area interessata dal percorso di gara sarà quindi soggetta a modifiche viabili.

Il percorso di gara, lungo il quale sarà interdetta la circolazione veicolare, sarà il seguente:

Partenza da via Roma, via Cernaia, corso Vinzaglio, corso Duca degli Abruzzi, largo Orbassano, corso IV Novembre, corso Agnelli, piazzale Caio Mario nord, corso Settembrini, piazzale Caio Mario sud, corso Unione Sovietica, rotonda Carello, strada del Drosso fino al confine con il territorio del comune di Beinasco. La gara proseguirà fuori dal territorio cittadino interessando i comuni di Beinasco – Borgaretto – Stupinigi – Nichelino – Moncalieri e rientrerà nel territorio comunale di Torino in corrispondenza del 34esimo chilometro in corso Moncalieri, per poi proseguire in piazza Zara, corso Monterotondo, piazza Muzio Scevola, ponte Balbis, corso Dogliotti, piazza Polonia, viale Thaon di Revel, viale Stefano Turr, sottopasso ponte Balbis, viale Marinai d’Italia,  viale Boiardo, piazzale Rita Levi  Montalcini, corso Massimo D’Azeglio, corso Vittorio Emanuele II, corso Cairoli,  lungo Po Diaz, piazza Vittorio Veneto, via Principe Amedeo, via Accademia Albertina, via Rossini,  corso San Maurizio, Rondò Rivella, viale Primo Maggio, piazza Castello, via Roma (parzializzata, lato est sino a Santa Teresa esclusa) – via Roma (parzializzata, lato ovest) e arrivo in piazza Castello.

All’interno della gara principale, sul medesimo percorso, è prevista una manifestazione collaterale competitiva di 21 chilometri (Mezza Maratona) con partenza da viale Papa Giovanni XXIII – fraz. Borgaretto – Beinasco in corrispondenza del ventunesimo chilometro della Maratona e arrivo in piazza Castello.

A carattere non competitiva, sarà invece una camminatasulla distanza di circa 5 chilometri che partirà in coda alla Maratona e si svilupperà sullo stesso percorso sino a corso Vinzaglio angolo via Grandis, corso Bolzano, via Guicciardini, via Cernaia, via Pietro Micca, piazza Castello, viale I Maggio, viale Partigiani, corso San Maurizio, Rondò Rivella, viale I Maggio, piazza Castello.

Chiusure ponti

È prevista la chiusura totale del ponte Umberto I (asse corso Vittorio Emanuele – corso Fiume) in entrambe le direzioni, dalle ore 9.30 alle ore 14.00 circa e la chiusuradel ponte Balbis (asse corso Bramante) in direzione della collina dalle ore 9.30 le ore 13.45 circa.

Ponti aperti

Aperti in entrambi i sensi di marcia Ponte Sassi, Ponte Regina Margherita, Ponte Gran Madre di Dio e Ponte Isabella, mentre Ponte Balbis sarà aperto solo in direzione ovest, verso la zona Ospedali.

Divieto di transito

L’intera via Pietro Micca sarà chiusa al transito veicolare dalle ore 7.30 e fino a  cessate esigenze.

Alcuni assi viabili saranno parzializzati e percorribili in un solo senso di marcia:

  • Strada del Drosso, tratto corso Unione Sovietica – via Anselmetti, sarà percorribile in direzione Ovest, verso il comune di Beinasco;
  • Corso Moncalieri, tratto piazza Zara Città di Moncalieri, sarà percorribile in direzione Nord, verso San Mauro T.se;
  • Corso San Maurizio sarà percorribile in entrambe le direzioni; chiusa solo la carreggiata laterale da Rondò Rivella a via Rossini;
  • Corso Unione Sovietica, nel tratto dal confine comunale al piazzale Caio Mario, sarà percorribile in direzione nord, verso il centro città.

Modifiche della viabilità non previste

Qualora le condizioni di traffico e di svolgimento in sicurezza della manifestazione sportiva lo richiedessero, la Polizia Locale potrebbe effettuare anche modifiche della viabilità non previste.

Percorsi consigliati e criticità

Per chi intende attraversarela città da Sud a Nord provenendo da Moncalieri, è consigliabile utilizzare gli assi viabili di corso Unità d’Italia, corso Massimo d’Azeglio e corso Moncalieri in direzione Nord.

Per attraversare corso Francia da Nord a Sud e viceversa, è consigliabile l’utilizzo dei sottopassi di piazza Rivoli (asse viabile corso Lecce – Trapani) e piazza Statuto (asse viabile corso Inghilterra – Principe Oddone).

Per chi proviene dalla collina, in direzione centro città, è consigliato l’utilizzo del ponte Regina Margherita (asse viabile corso Regina Margherita) e del ponte Vittorio Emanuele I (asse viabile Gran Madre – via Po).

Per chi proviene dalla collina, in direzione Moncalieri,è consigliabile l’utilizzo di un itinerario collinare.

Il mercato rionale di Santa Rita, vista la vicinanza con il percorso della Maratona, fino alle ore 10.00 sarà raggiungibile esclusivamente proveniendo da ovest rispetto all’asse viabile corso Agnelli – corso IV Novembre. Il tratto di corso Sebastopoli compreso tra via Tripoli e Corso Agnelli sarà chiuso in entrambe le direzioni fino alle ore 10.00 circa, eccetto operatori mercatali, residenti e mezzi di soccorso.

Divieto di sosta per tutte le categorie di veicoli

  • viale I Maggio, tratto piazza Castello – Rondò Rivella, dalle ore 5.00 alle ore 15.00;
  • viale Partigiani, ambo i lati, tratto viale I Maggio – corso San Maurizio, dalle ore 5.00 alle ore 15.00;
  • C.so S. Maurizio, carreggiata laterale sud, tratto Rondò Rivella – corso Rossini, dalle ore 5.00 alle ore 15.00;
  • viale Boiardo, tratto Montalcini – Marinai d’Italia, dalle ore 5.00 alle ore 12.30;
  • piazzale Montalcini (monumento Duca d’Aosta), dalle ore 5.00 alle ore 12.30;
  • corso Massimo D’Azeglio, tratto Montalcini- Vittorio Emanuele, dalle ore 5.00 alle ore 12.30.

Informazioni

Per informazioni sul traffico in tempo reale è possibile consultare il Sito internet Muoversi a Torinohttps://www.muoversiatorino.it .

Anche i percorsi dei mezzi di trasporto pubblico che transitano nell’area interessata dalla manifestazione subiranno momentanee deviazioni / limitazioni e/o sospensioni.

Per maggiori dettagli sulle linee deviate, visionare il sito Internet di GTT – Gruppo Torinese Trasporti – https://www.gtt.to.it/cms/

(e.b.) Città di Torino

Una via dedicata al generale Guido Amoretti

Il tratto di strada compreso tra via Fratelli Ruffini e via Grattoni (già via Guicciardini) è stato intitolato al generale Guido Amoretti, a due passi dal museo “Pietro Micca e dell’Assedio francese del 1706” che lui stesso aveva fondato nel 1961 e diresse fino alla sua scomparsa nel 2008, e che aveva reso “vivente” dando vita all’Associazione del Gruppo storico Pietro Micca.

Nella sede del Circolo Ufficiali che ha ospitato la cerimonia, prima dello scoprimento della targa, molte le persone che lo hanno ricordato in una sala di Rappresentanza gremita, con gli immancabili figuranti del Gruppo storico, labari di associazioni combattentistiche e d’arma e di gruppi storico.

Il vicepresidente vicario del Consiglio Comunale, Domenico Garcea, ha sottolineato come la commissione Toponomastica abbia fortemente voluto questa l’intitolazione a Guido Amoretti che, per gli amanti della storia è semplicemente “Il Generale”. Ripercorrendone la biografia (era nato a Torino nel 1920) ha rimarcato come sia stato simbolo di piemontesità ed esempio di come una persona possa dedicare una buona parte della propria vita allo studio della sua terra e delle vicende legate ad essa. In particolare ha ricordato l’evento più importante, il ritrovamento del luogo in cui Pietro Micca morì, in una galleria sotterranea, fece brillare la mina nei pressi della porta ferrata che gli assalitori francesi stavano cercando di abbattere per penetrare nel sistema sotterraneo di gallerie che portava nel cuore della cittadella.

In rappresentanza della Città, l’assessore con delega alla Toponomastica, Francesco Tresso, ha sottolineato come la cerimonia odierna rappresenti una sorta di ringraziamento a Guido Amoretti per tutto ciò che egli ha dato alla città, evidenziando come dai racconti di chi lo ha conosciuto emerga una figura eccezionale, curiosa e pratica con la passione per la conoscenza delle nostre radici e dei nostri valori, una conoscenza del nostro passato che ci proietta al futuro e che diventa stimolo per le nuove generazioni.

Nel corso della cerimonia sono intervenuti i figli del generale, Carla e Oreste. “E’ Una gioia condividere questo momento con tante persone, un traguardo per mio padre”, è quanto ha espresso la figlia, lei che ha accompagnato il padre negli ultimi anni del suo percorso e ha curato la sua eredità mentre il fratello gli è stato vicino nei primi passi, sia nella scoperta della scala sotterranea di Pietro Micca, sia nella costruzione del Gruppo storico.

Mi ha colpito la curiosità di Guido Amoretti, una curiosità virtuosa che va trasferita alle nuove generazioni” ha affermato Riccardo Rossotto.

Ambrogio Zaffaroni, attuale direttore del museo Pietro Micca si è definito direttore di una grande intuizione del generale Amoretti, condivisa con affetto e convinzione da istituzioni civili e militari, oggi come allora, vale a dire rendere fruibile alla cittadinanza quell’enorme patrimonio ipogeo, un patrimonio unico in Italia e in Europa, mentre Stefano Benedetto, direttore dell’Archivio di Stato, ha annunciato che presto sarà consultabile l’archivio personale e familiare del generale Amoretti, donato dalla famiglia, essendone stato riconosciuto il valore storico. Il comandante della Scuola Ufficiali dell’Esercito, generale di Corpo d’Armata Antonello Vespaziani, ne ha ripercorso la carriera militare, ricordando come Amoretti fece parte di quei 650 mila militari che, durante la seconda Guerra Mondiale non aderì alla repubblica di Salò.

Cristina Savio, in qualità di presidente, ha portato il saluto della Circoscrizione 1.

Esercito: in Piazza San Carlo screening sanitari gratuiti

60°ANNIVERSARIO DELLA COSTITUZIONE DEL 101° OSPEDALE DA CAMPO

 Corsi di formazione sulle manovre rianimatorie

Torino. Il 60° anniversario della costituzione del 101° Ospedale da Campo “Taurinense”, da cui ha preso origine il 1° Reparto di Sanità “Torino”, viene celebrato quest’anno con una serie di iniziative che ne sottolineano il valore e l’impegno nell’ambito della sanità militare.

Dal 29 novembre al 2 dicembre, Torino ospiterà una manifestazione speciale in Piazza San Carlo, dove sarà allestito un ospedale militare campale avanzato (“Role 2 Forward”). Questa struttura, pensata per interventi chirurgici rapidi e per la gestione delle prime fasi di emergenza sanitaria, evidenzia il tipo di supporto che il Reparto di Sanità può fornire in situazioni di crisi, sia sul territorio nazionale sia in scenari internazionali, capace di operare fino a 72 ore in autonomia.

Durante l’evento, il pubblico potrà partecipare a numerose attività, come screening sanitari, corsi di formazione sulle manovre rianimatorie a cura del Nucleo Operativo Soccorsi Speciali del Corpo Militare A.C.I.S.M.O.M., e conoscere più da vicino il ruolo della figura del “Soccorritore Militare”, grazie al personale della Brigata Alpina Taurinense.

Inoltre, sarà allestita una mostra commemorativa che ripercorre i principali successi e traguardi raggiunti dal Reparto in questi sessant’anni di attività, mettendo in luce il contributo alle operazioni di soccorso, in diversi contesti. A chiudere le celebrazioni, il 2 dicembre si terrà un convegno sulla gestione delle emergenze sanitarie, un’occasione di confronto tra esperti civili e militari per riflettere sull’importanza della collaborazione tra i due settori nella gestione delle crisi sanitarie.

Quest’attività, non solo celebra il passato glorioso del 1° Reparto di Sanità “Torino”, ma rinnova anche l’impegno continuo dell’Esercito nell’innovazione, nella preparazione e nell’assistenza sanitaria, con l’obiettivo di garantire risposte tempestive e qualificate nelle situazioni più critiche, consolidando ulteriormente il legame con la comunità locale.