CRONACA- Pagina 194

Tecniche mininvasive per il nodo tiroideo

Incontro aperto a tutti venerdì 24 maggio all’ospedale Mauriziano di Torino
Appuntamento alle ore 18 in Aula Carle per la “Settimana mondiale della tiroide”, promossa dalla SIE per favorire divulgazione e screening in ambito endocrinologico
Le “Tecniche mininvasive per il trattamento del nodo tiroideo” saranno l’argomento dell’incontro pubblico, aperto al pubblico, che si terrà venerdì 24 maggio, alle ore 18, nell’Aula Carle dell’ospedale Mauriziano.
L’appuntamento, promosso dalla Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del Metabolismo dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano (diretta dal dottor Maurilio Deandrea), rientra nell’ambito della “Settimana mondiale della tiroide”, promossa dalla SIE (Società Italiana Endocrinologia) per favorire le iniziative divulgative e di screening in ambito endocrinologico.
L’ingresso all’incontro di venerdì 24 maggio è libero e sarà occasione per focalizzare l’attenzione su un tema di grande interesse. L’ospedale Mauriziano – in virtù delle strutture di Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del Metabolismo e di Chirurgia della Tiroide – esegue ogni anno circa 1000 biopsie ed oltre 400 interventi chirurgici, un centinaio dei quali riguardano tumori tiroidei. Terapia, follow up e chirurgia dedicata rappresentano i punti di forza del Centro che, attraverso la collaborazione con altri specialisti dell’ospedale, offre alla sua comunità di pazienti un percorso di cura efficace e moderno.

Scoppio maxi petardo, arrestati due ultras granata

Nei giorni scorsi la Polizia di Stato della Questura di Torino ha tratto in arresto in flagranza differita due appartenenti al sodalizio “Ultras Granata” responsabili dell’esplosione, nel corridoio interno della curva Maratona, di un grosso petardo in occasione dell’incontro di calcio Torino-Milan dello scorso 18 maggio.

Nel corso delle perquisizioni effettuate presso le abitazioni dei predetti sono stati rinvenuti e sequestrati gli indumenti utilizzati per il travisamento.

Military Erasmus alla Scuola di Applicazione

Military Erasmus “Law Of Armed Conflicts (LOAC) Common Module”

 

Torino, 22 maggio 2024. Nei giorni scorsi i giovani Ufficiali del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino hanno completato, insieme ad altri studenti civili e militari italiani e stranieri, un modulo di studio della durata di una settimana, nell’ambito del cosiddetto Military Erasmus. L’attività è stata organizzata dal Centro Studi Post-Conflict Operations (CSPCO) in stretta collaborazione con la Scuola Universitaria Interdipartimentale in Scienze Strategiche (SUISS) dell’Università degli Studi di Torino, sotto l’egida dello European Security and Defence College (ESDC) dell’Unione Europea.

L’obiettivo formativo del modulo è stato quello di fornire ai frequentatori un quadro conoscitivo di base sul diritto nei conflitti armati e l’applicabilità dei suoi principi alle moderne operazioni militari, con un focus specifico rivolto a quelle condotte nell’ambito della politica di sicurezza e difesa comune dell’Unione Europea. L’attività aveva anche l’ulteriore obiettivo di incentivare l’integrazione tra civili e militari dei Paesi Membri dell’Unione Europea, instillando nei giovani Ufficiali i principi cardine del noto concetto di Integrated Approach.

L’ “Erasmus con le stellette”, al quale il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione aderisce già da alcuni anni, consiste pertanto nello scambio di allievi, sia civili sia militari, fra scuole militari e atenei italiani e stranieri, durante la loro formazione di base.

L’attività apprezzata sia in ambito nazionale sia in ambito Unione Europea, ha evidenziato la valenza del momento educativo, l’adeguatezza del sistema formativo in relazione alle continue innovazioni ed evoluzioni dello stesso in ambito internazionale e, non ultimo, l’importanza strategica della formazione congiunta fin dai primi momenti dell’iter formativo dei giovani Ufficiali e degli studenti. E’ proprio la presenza di questi ultimi, infatti, che dimostra come la perfetta e ormai consolidata osmosi tra il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito e l’Università degli Studi di Torino sia di inestimabile valore nell’intento di favorire l’applicazione del principio dell’Integrated Approach sin dai “banchi di scuola”.

Gli abitanti di via Plava svegliati dalla “mangia-asfalto”

UN LETTORE CI SCRIVE
Caro direttore,
da un anno gli abitanti di via Plava sono stati costretti  a lunghi slolom per evitare le numerose buche che hanno reso il manto stradale  come un immenso colabrodo e a volte senza riuscire ad evitare danni ai proprio automezzi. Numerose le lamentele in circoscrizione e ai rappresentanti politici locali che di giustificavano col politichese : bisogna attendere i tempi per fare la gara d’appalto, poi l’aggiudicazione alla ditta vincitrice, esame del pizno di lavori e bla bla bla intanto il tempo è passato.
Ieri mattina gli abitanti di via Plava sono stati svegliati dal trambusto della ” mangia asfalto ” come viene chiamata in gergo la  piallatrice stradale (foto).
Qualcuno dei residenti  un po titubante:” perchè sono intervenuti solo ora in prossimità di elezion”?
Cosa voluta o solo una coincidenza,  forse non lo sapremo mai.
Luigi Gagliano

Il sindaco Lo Russo in visita da papa Francesco

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo è stato ricevuto in Vaticano da Papa Francesco. “Incontrare Papa Francesco, nel giorno di Santa Rita, ricorrenza a cui sono molto legato, è stata un’emozione fortissima.  Durante l’udienza privata in Vaticano ho invitato il Pontefice nella nostra città, terra di accoglienza e solidarietà, che sarebbe davvero onorata di una sua visita.  A lui ho espresso tutto il nostro affetto e la profonda gratitudine per la costante dedizione alla giustizia e alla pace.
Grazie Papa Francesco”, ha commentato il primo cittadino.

Grandinate sulla zona Sud del Torinese, disagi e ingenti danni alle colture

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Disagi al traffico e danni all’agricoltura

Fortissime grandinate hanno colpito la zona Sud e Sud Est della Città metropolitana di Torino. Gli agricoltori stanno segnalando danni chiamando gli Uffici Coldiretti di Zona di Chieri e Carmagnola.

Tra le colture più colpite il grano, che proprio in questi giorni è in fioritura con gli altri cereali vernini come farro e orzo; il mais, che dopo la semina stenta a crescere visti i continui sbalzi di temperatura e soprattutto gli allagamenti dei campi; i prati stabili, che ormai sono pronti allo sfalcio del fieno maggenco, ma gli agricoltori non riescono a raccogliere questo prezioso alimento per i bovini perché è impossibile entrare con i mezzi agricoli nei prati impregnati e trasudanti acqua.

Il grano ha ormai la spiga formata che deve essere ancora fecondata dall’impollinazione e il fusto già alto: la tempesta di vento, la grandine e il forte peso di acqua alletta le piante che poi rischiano di interrompere la crescita e di marcire al contatto con il suolo. Un po’ la stessa cosa avviene per le erbe mature, fiorite e già al massimo dello sviluppo. Invece, le giovani piantine di mais vengono soffocate dall’acqua non più assorbita dal terreno o spezzate dal peso dei chicchi di grandine. La stessa grandine che si accumula intorno ai fusti e sul terreno sopra le radici ancora giovani crea un microclima invernale che può aggiungere lesioni dei tessuti tipiche del gelo.

Danni si segnalano anche sulle ciliegie ormai praticamente mature e sulle orticole come gli zucchini in pieno campo e soprattutto agli asparagi che sono ancora in piena stagione di raccolto. Ma si ha notizia anche di tunnel di serra scoperchiati.

Le aziende agricole che effettuano sgombero neve sono state chiamate per sgomberare oltre 30 cm di grandine sulle strade.

«Si ripete il copione del 2023 – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Quando abbiamo visto le grandinate sui nostri campi già nei mesi primaverili. Per le nostre zone, i temporali con grandine erano episodi non frequenti e confinati nei mesi tardo estivi. Da due anni rappresentano un flagello con una frequenza martellante, con un’estensione sempre più vasta dei singoli fenomeni e una quantità di grandine e una forza dei venti che prima erano considerati eccezionali ma ora stanno diventando la normalità in questo clima ormai praticamente tropicalizzato».

Schianto mortale, auto contro albero: vittima il conducente

Oggi in una strada di campagna nei pressi del lago del Po a Carignano una Fiat Punto si è schiantata a elevata velocità contro un albero. Sul posto i sanitari e i vigili del fuoco di Carmagnola. È stato estratto dalla vettura un 58enne di La Loggia, deceduto poco dopo essere stato caricato sull’ambulanza.

Influencer in fin di vita con un foro nel petto

È un giallo  quello di Siu, modella e influencer di Biella con oltre  80mila follower sui social: suo marito ha chiamato il 118 nei giorni scorsi  e  i sanitari una volta giunti nella casa di Chiavazza hanno trovato nell’appartamento numerose macchie di sangue. Soukaina El Basri, 30enne di origine marocchina, era riversa a  terra con un foro nel petto. Il marito ha detto che si è ferita in maniera accidentale contro lo spigolo di un mobile. La giovane, madre di due bimbe è ricoverata in fin di vita all’ospedale Maggiore di Novara.

Occupazioni, la posizione di Obiettivo Studenti Unito

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

In questi giorni nelle nostre università gruppi di studenti (e non) chiedono la rescissione di ogni accordo con le università e le istituzioni israeliane e l’interruzione dei rapporti di ricerca con alcune industrie.
Le manifestazioni, le occupazioni e le rivendicazioni confliggono con il valore, condivisibile, che vorrebbero affermare, ossia arrestare ogni forma di conflitto e ogni ingiustizia.
Come singoli e come lista di rappresentanza desideriamo e chiediamo con forza il cessate il fuoco nella striscia di Gaza, l’interruzione di ogni violenza e di ogni violazione dei diritti umani. È per queste ragioni che vogliamo spendere le nostre energie, con rinnovata intensità, nel luogo in cui siamo chiamati: riteniamo che il nostro contributo al raggiungimento della pace, che pare così distante, debba dispiegarsi in Università. Perché questo avvenga è indispensabile che il nostro Ateneo non abdichi al proprio ruolo e, quindi, non tradisca la propria vocazione di luogo d’inesausta ricerca del vero, di libero dibattito, di sviluppo del pensiero critico e anche di «dissenso nei confronti del potere. Dibattito, critica e dissenso collegati tra gli atenei di tutti i paesi, al di sopra dei confini e al di sopra dei contrasti tra gli stati» (così il Presidente Mattarella nel discorso all’Università di Trieste, 12 aprile 2024).
Se questo è uno dei principali scopi dell’università, ci lasciano perplessi le richieste di boicottaggio indiscriminato di ogni accordo. L’Università non è chiamata a parteggiare per alcuno schieramento, ma deve costruire ponti al di sopra delle mura che possono essere erette tra Stati, popoli o ideologie, certo non senza limiti e regole che evitino collaborazioni indiscriminate e abusi. Limiti e regole che esistono e che, se violati, devono essere fatti rispettare unicamente attraverso il lavoro degli organi adibiti (organi che esistono ed in cui risiedono i rappresentati delle diverse anime del nostro Ateneo, sempre auspicabilmente attenti alle sensibilità e alle rivendicazioni di ciascun membro della comunità accademica).
Le perplessità persistono, non solo nel merito delle richieste, ma anche nel metodo. E precisiamo che criticare le modalità con cui si portano avanti le proprie istanze non significa indifferenza verso la causa, né tantomeno significa avallare l’operato di una parte o di un’altra.
Affinché il nostro Ateneo rispetti il proprio compito, anche educativo, occorre che permetta, anzi favorisca, il libero dibattito e lo sviluppo di una coscienza critica. Le contestazioni e le occupazioni non rispecchiano l’atteggiamento della maggioranza degli studenti e delle studentesse che vuole, invece, frequentare le lezioni, accedere alle biblioteche e abitare gli spazi universitari, anche organizzando incontri, assemblee, eventi di beneficienza, proprio per alimentare lo sviluppo del giudizio critico. In questo caso, invece, l’occupazione diventa uno strumento di prepotenza di alcuni che pensano di rappresentare la volontà generale, impedendo l’esercizio del diritto allo studio, precludendo ai lavoratori e alle lavoratrici di svolgere le proprie mansioni, imbrattando e rovinando gli spazi della comunità studentesca (che, prima o dopo, andranno restituiti integri e fruibili, non senza esborsi).
Ciascuno – Rettore compreso, che invece in questi giorni ha preferito, colpevolmente, non proferire alcuna parola – è chiamato ad un impegno responsabile nella costruzione della “propria parte” per la pace. Pace (in ebraico shalom e in arabo salam, hanno la stessa radice) significa integrità, essere completo. La pace, dunque, ha sempre bisogno di un approccio integrale alla vita, quindi alla politica, all’economia, alla formazione, alla spiritualità: tale approccio è impedito se sono interdetti i luoghi privilegiati a questo scopo. Coloro ai quali tutto ciò sembra “troppo poco” o “poco concreto” e sono interessati a discuterne davvero ci trovano – presto o tardi – in Università.

I rappresentanti di Obiettivo Studenti Unito

(foto: Intifada Studentesca Torino)