Chiude dopo 9 anni il bistrot di Antonino Cannvacciuolo a Novara. La decisione è stata presa dallo chef per valutazioni imprenditoriali che gli hanno imposto la scelta, per quanto sofferta. Una scia di polemiche per l’addio. L’ex sindaco di Novara Massimo Giordano ha scritto sui social: “Chi non ama Novara faccia pure le valigie”. Giordano ha poi sottolineato che il locale, legato allo storico teatro Coccia, è “un salotto della città” e “non può restare chiuso”. Il ristorante era un punto di riferimento per gli appassionati di alta cucina è un biglietto da visita per la città.
La cerimonia si è tenuta nel 32esimo anniversario dell’attentato di Capaci dove furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Hanno partecipato all’iniziativa la vicesindaca della Città di Torino, il presidente della Circoscrizione Sei e una rappresentanza dell’Anpi torinese. Ha contribuito all’organizzazione e al lavoro con gli studenti nelle scuole il “Centro Donna”.
Le piastrelle sono state realizzate dalle classi quarte e quinte delle scuole Primarie Giovanni Cena, Giuseppe Cesare Abba e Piero Angela. Ogni piastrella riporta un messaggio o un disegno contro la Mafia: un modo per ricordare il sacrificio dei giudici Falcone e Borsellino, e di tutte le vittime delle stragi mafiose, promuovendo allo stesso tempo la legalità nel quartiere.
Il giornalista ucciso dalla Mafia Peppino Impastato, a cui è dedicato il giardino, diceva che la legalità nasce dove si trova la bellezza: l’abbellimento del giardino con le piastrelle della legalità vuole esserne un esempio. L’anno scorso le “Piastrelle della legalità” erano state collocate nella Cascina Marchesa.
TORINO CLICK
Alle urne: Europa e Piemonte, è l’ora delle scelte
Moncalieri, ore 17,30
Biblioteca civica Arduino, via Cavour 31
Pagina facebook della Biblioteca @bibliomonc
Martedì 28 maggio a Moncalieri per il ciclo di incontri de L’occhio critico si tiene un nuovo appuntamento con il giornalista Flavio Corazza, già vicedirettore del quotidiano La Stampa. L’occhio critico è una proposta della biblioteca Arduino (via Cavour 31) per imparare a destreggiarsi nella lettura delle notizie. Corazza è affiancato da Miresi Fissore. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti e diretta facebook.
Ha riaperto ieri, 23 maggio, il punto vendita Crai di Via Vanchiglia 18 a Torino.
Il supermercato, appartenente alla cooperativa della GDO del Nord Ovest Italia, Codè Crai Ovest, è rimasto chiuso al pubblico a seguito dell’incendio divampato lo scorso 18 aprile nello stabile che lo ospita e che ha messo fuori uso diverse attività commerciali.
La riapertura è stata accolta con gioia dalla comunità e la famiglia Comerro – proprietaria del supermercato e socia Codè Crai Ovest – insieme a tutto lo staff ha potuto riaccogliere i propri clienti offrendo loro un vasetto di fiori corredato da un biglietto di ringraziamento per l’affetto e la vicinanza dimostrata durante il mese di chiusura forzata.
Dalla panetteria all’ortofrutta, passando per la gastronomia e ogni genere di reparto secco: da sempre il supermercato di Via Vanchiglia rappresenta un punto di riferimento per il quartiere e incarna la filosofia di negozio di prossimità che caratterizza l’insegna Crai sin dalla sua fondazione.
Detenuta suicida in carcere a Torino
Ancora un suicidio in un carcere, nella Casa circondariale di Torino, e tornano ad alimentarsi le polemiche per il mancato recepimento dei richiami del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Siamo costernati ed affranti: un detenuto che si toglie la vita in carcere è una sconfitta per lo Stato e per tutti noi che lavoriamo in prima linea”, denuncia Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
Vicente Santilli, segretario per il Piemonte, spiega: “La giornata di oggi alla Casa Circondariale di Torino è iniziata nel peggiore dei modi. Alle 07.30 circa, una detenuta ristretta al padiglione femminile è stata trovata priva di vita dal personale di Polizia Penitenziaria. Pare che la donna si sia appartata nel bagno della propria cella approfittando della momentanea assenza della sua compagna di detenzione e si sia soffocata con un sacchetto di plastica posto sulla testa e legato attorno al collo con un laccio. A nulla sono valsi i soccorsi scattati immediatamente e proseguiti poi fino all’arrivo dell’unità del 118 che non ha potuto far altro se non constatare il decesso. Si tratta di una sessantacinquenne di origini italiane, detenuta nel carcere torinese da marzo”.
“Come da prassi in questi casi” prosegue Santilli, “sono in corso le attività di indagine per ricostruire gli ultimi momenti di vita, ma parrebbe non siano stati rinvenuti messaggi o biglietti utili a comprendere le cause dell’insano gesto. Salgono così a tre i decessi dall’inizio dell’anno nelle carceri del Piemonte”. Il sindacalista evidenzia che “questi tristi eventi ci fanno comprendere l’importanza di intercettare per tempo il disagio delle persone private della libertà personale ed è per questo che il SAPPe è da sempre impegnato nel sensibilizzare l’Amministrazione ed il Governo sulla necessità di formazione adeguata del personale di Polizia Penitenziaria, ma anche sull’esigenza di potenziare le aree trattamentali degli istituti di pena con figure professionali appartenenti alle materie umanistiche come educatori, psicologi, medici e psichiatri.
“Si continua a parlare se ci sono azioni da intraprendere per poter evitare tale gesto estremo”, evidenzia Capece. “Il suicidio è sicuramente un evento imprevedibile, pertanto se una persona decide di suicidarsi prima o poi troverà il modo di farlo. Il problema è preventivo, non successivo. Con il passaggio della sanità penitenziaria alle Regioni, la situazione è purtroppo estremamente peggiorata”, prosegue. “La carenza di operatori sanitari, psicologi e psichiatri è il punto cruciale della questione. A nostro avviso servono concorsi regionali e assunzioni di personale sanitario da destinare esclusivamente alle carceri piemontesi”, conclude.
Schianto mortale tra due auto: una vittima
Una persona è morta in uno scontro frontale verificatosi tra due auto sulla strada provinciale 8, tra Quarona e Borgosesia.
Sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Varallo, del comando di Vercelli, con il 118 e i carabinieri. Una seconda persona è rimasta ferita.
Auto contro moto, muore centauro
Questa mattina a Racconigi un motociclista è deceduto in un incidente stradale. Gli è stato fatale lo schianto tra la moto e un’auto all’incrocio tra corso Principi di Piemonte e via Ignazio Vian. Sul posto il 118 e i carabinieri ma non è stato possibile salvare il centauro.
Dolore per la morte prematura di Valentina, 48 anni
Dolore nella comunità per la scomparsa prematura a soli 48 anni di Valentina Sicheri, figlia del Prof. Giuseppe, noto insegnante di Vercelli e celebre enologo a livello nazionale.
Valentina era funzionaria della Banca del Piemonte a Torino.
A fine gennaio era stata colpita da un’emorragia cerebrale e si trovava in riabilitazione all’Istituto “Abilita” di Zingonia, in provincia di Bergamo.
Per sopraggiunte complicazioni, ieri era stata ricoverata al Policlinico San Marco di Osio Sotto, dove è deceduta.
Ianno’: “Sporcaccioni in via Varallo – via Lessolo”
Effettuare la raccolta differenziata in modo corretto è un dovere civico e posizionare i cassonetti nei giorni giusti per lo svuotamento lo è altrettanto. Un servizio quest’ultimo, che risulta oneroso per i condomini, che devono pagare un incaricato per portarli in strada. “Fino qui è tutto regolare – sottolinea Pino Iannò, consigliere comunale di Torino Libero Pensiero – ma i cittadini di via Lessolo angolo via Varallo infuriati, mi hanno segnalato che i soliti “sporcaccioni”, oltre a buttare i rifiuti fuori dai contenitori, ne approfittano per buttare qualsiasi cosa negli stessi”. Risultato? La raccolta non è più “differenziata”, il condominio rischia di essere sanzionato e intorno ai contenitori si forma una discarica “a cielo aperto”. “A questo punto – prosegue il consigliere di Torino Libero Pensiero, che ha depositato un’interpellanza questa mattina – è necessario posizionare cassonetti dotati di chiusura a chiave per evitare i disagi ai residenti e ho chiesto, se ci sia intenzione da parte dell’Amministrazione di collocare nelle vicinanze nuove isole ecologiche. Riusciremo a scoraggiare gli ignoti “sporcaccioni” di turno? All’Amiat l’ardua sentenza!“