CRONACA- Pagina 192

Uccide a coltellate i vicini di casa e si taglia la gola

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È sfociata in tragedia quella che sembra essere stata l’ennesima e fatale lite tra vicini, questa sera a Volvera, nel Torinese.
In un caseggiato del paese un uomo e una donna avrebbero rimproverato il vicino. Questi, armato di un coltello avrebbe ucciso i due e si sarebbe tolto la vita con una coltellata alla gola. Sul posto i carabinieri.

Tensioni alla fiaccolata della Liberazione

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Qualche tafferuglio questa sera prima della fiaccolata del 25 Aprile in piazza Arbarello quando un gruppo di esponenti radicali con alla testa il consigliere Silvio Viale, si stava inserendo nel corteo. I radicali portavano le insegne della Nato e avevano bandiere di Ucraina e Unione Europea. Qualche strattone e slogan da parte di altri manifestanti del mondo dei centri sociali, finché la polizia ha separato le parti.

Il Presidente del Consiglio regionale Davide Nicco, presente alla fiaccolata per celebrare l’80° anniversario della Liberazione, così commenta i disordini verificatisi quasi al termine dell’evento: “Quando i nostri nonni sconfissero la dittatura, lo fecero per donarci la libertà di esprimere le nostre idee, non per giustificare chi oggi si scontra con la polizia, non rispetta l’Inno nazionale e interrompe manifestazioni regolarmente convocate invadendone i palchi. Chi agisce così non esercita la democrazia: la calpesta. E offende la memoria di chi ha lottato per conquistarla”. Ed aggiunge: “Grazie alla presenza e all’intervento delle forze dell’ordine la situazione non è degenerata con conseguenze più serie. Esprimo la mia solidarietà al sindaco Lo Russo”.


Maltempo, prima giornata di sopralluoghi dell’assessore Bongioanni

 Alle aziende agricole di Cuneese, Torinese e Alessandrino: «Al via immediato le procedure per i ristori dei danni a strutture e produzioni». E domani si continua con il Vercellese

«Nella giornata di ieri ho effettuato la ricognizione dei danni provocati dal maltempo alle aziende agricole delle province di Cuneo, Torino e Alessandria. In provincia di Cuneo le problematiche sono state causate principalmente da movimenti franosi, così come sulla collina fra Torino e Casale. Nel Canavese e in provincia di Alessandria sono state invece provocate dalle esondazioni che hanno procurato danni strutturali e danni ancora più ingenti alle colture. Proseguirò domani la ricognizione nel Vercellese. Da parte degli imprenditori agricoli ho percepito un clima generale di grande preoccupazione, condiviso dai presidenti e direttori delle associazioni di categoria e dai sindaci che mi hanno accompagnato nell’intera giornata. Ho visto centinaia di ettari di patate, cereali e colture orticole completamente distrutti. La richiesta corale è di una maggiore attenzione alla pulizia degli alvei fluviali con il disalveo di inerti e l’asportazione di materiale legnoso, visti da tutti come i primi responsabili di danni importanti che stiamo lavorando per quantificare».

L’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni riassume la prima giornata di sopralluoghi dedicata alla ricognizione dei danni procurati alle aziende agricole dal maltempo della settimana di Pasqua e delineare il percorso dei ristori. Lo hanno accompagnato nelle diverse tappe sindaci e amministratori locali e i vertici delle tre associazioni imprenditoriali agricole.

Immediato l’avvio delle procedure per la raccolta delle segnalazioni di danni e l’accesso ai ristori. Spiega Bongioanni: «Per i danni alle strutture aziendali e alle infrastrutture di servizio interaziendali come le strade, le aziende dovranno trasmettere le segnalazioni ai Comuni, ai Consorzi gestori dei comprensori irrigui o ai Consorzi di gestione delle strade interpoderali. Una volta raccolte e caricate da questi ultimi sul portale regionale Nembo, potranno attingere alle risorse del Fondo di Solidarietà Nazionale Agricoltura ai sensi del decreto legislativo 102 del 2004 Nella giornata di martedì trasmetterò a tutti i sindaci del Piemonte il protocollo della procedura. Per i danni subiti da colture e produzioni agricole, le aziende attingeranno invece al fondo mutualistico nazionale AgriCat: in questo caso a presentare la denuncia dovranno essere i singoli imprenditori in proprio o attraverso i centri d’assistenza».

I sopralluoghi dell’assessore Bongioanni nelle aree agricole colpite proseguono domani, venerdì 25 aprile, in provincia di Vercelli. Alle 13.30 dal casello autostradale Casale nord visita al ponte della strada provinciale Candia Lomellina / Terranova, quindi sopralluogo con sindaci e agricoltori all’argine della Sesia da Caresana a Prarolo. Alle 14.15 sopralluogo in sponda sinistra Sesia con gli agricoltori di Borgo Vercelli, e alle 15 in sponda destra Sesia verso Caresanablot per l’incontro con agricoltori fino alla confluenza torrente Cervo-Sesia. E alle 15.30 a Carisio incontro con gli agricoltori alla confluenza dello scaricatore Vanoni nel torrente Cervo.

Borgo San Paolo, sanzionati tre esercizi per 13mila euro

Nel corso di un controllo straordinario del territorio coordinato dalla Polizia di Stato nel quartiere San Paolo, sono state effettuate verifiche nell’area pedonale di Via di Nanni e vie limitrofe, che hanno consentito di controllare 130 persone e 10 esercizi commerciali (7 bar e tre minimarket etnici).

Il titolare di un minimarket di via Pollenzo è stato sanzionato dalla Guardia di Finanza per oltre 3.300 euro per la vendita di prodotti surrogati del tabacco con la conseguente chiusura di 30 gg dell’esercizio e sequestro dei prodotti.

Una situazione analoga è emersa all’interno di altri due locali, uno in via di Nanni e uno in corso Racconigi: anch’essi sono stati sottoposti alla chiusura accessoria per 30 giorni e sanzionati, complessivamente, per oltre 6.800 euro, con il sequestro di numerosi surrogati del tabacco. Inoltre, nel locale di corso Racconigi è stata riscontrata anche la mancata memorizzazione elettronica degli scontrini fiscali.

Ai controlli hanno preso parte, oltre al personale del Commissariato di P.S. “San Paolo”, anche militari dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

Riboldi: “La Regione investe nei grandi ospedali e nei territori”

La Regione Piemonte non chiude ospedali e DEA. Anzi, questo governo regionale riattiva le sale operatorie a Lanzo, acquisisce l’ospedale di Settimo Torinese, ristruttura il DEA di Ovada e a Novara acquista un immobile adiacente all’ASL per ampliare l’area della libera professione. Quattro esempi in altrettanti quadranti piemontesi, di tante azioni messe in campo per l’incremento della sanità nei territori. Sono stati assegnati 102 milioni di euro per investimenti alle ASR ed entro il 2027 saranno assegnati altri 110 milioni di euro per il potenziamento della sanità pubblica. Questi sono i fatti, il resto sono fantasiose ricostruzioni sicuramente suggestive e apparentemente prolifiche per chi cerca un facile consenso ma che nulla hanno a che vedere con la realtà.
In ogni caso, nei prossimi giorni con l’avvio delle audizioni per il nuovo piano socio-sanitario si vedranno chiaramente le nostre intenzioni che, partendo dai dati e dall’analisi dei bisogni, puntano a migliorare la nostra sanità. La Giunta regionale dunque pensa ai grandi ospedali (domani la firma del contratto per la concessione in appalto del Parco della Salute con il commissario Corsini) ma anche ai territori come nessuno ha saputo fare negli anni scorsi. Anzi, oggi la critica arriva da chi, ha voluto e votato la Dgr 1/600 
del 2014 che in Piemonte ha chiuso centinaia di strutture complesse: noi, proprio partendo da quell’esempio abbiamo deciso di fare l’esatto contrario, riaprire dove gli altri chiudono e portare la sanità dove gli altri l’avevano negata.

Mi riferisco alla capogruppo Pentenero che attacca in maniera scomposta e smodata credendo forse di far ridere: ma i piemontesi ancora piangono per i tagli e le decisioni assunte quando l’attuale consigliera faceva parte della Giunta regionale. ”

Federico Riboldi

assessore alla Sanità della Regione Piemonte

Sovraindebitamento in Piemonte, l’identikit del profilo a rischio

Secondo Finsight, l’Osservatorio di Go Bravo sull’indebitamento: torinese, uomo, sposato, cinquantenne, con un debito medio di 29mila euro

 

 In un momento storico in cui, secondo il Rapporto Italia 2024 dell’Eurispes, più della metà degli italiani fa fatica ad arrivare a fine mese (57,4%), il fenomeno del sovraindebitamento sta diventando sempre più attuale, anche in Piemonte. Ma qual è l’identikit della persona sovraindebitata nella regione? Torinese, uomo, sposato, di 50 anni, con un debito medio di circa 28mila euro, pari al livello nazionale di 28mila euro. È quanto emerge da Finsight, l’osservatorio sull’indebitamento di Go Bravo, fintech che opera nell’ambito della gestione e liquidazione dei debiti privati.

L’analisi, basata su un ampio campione di oltre 8.000 italiani (di cui oltre 600 piemontesi) che hanno incontrato difficoltà nel ripagare i propri debiti (prestiti personali, carta di credito, fido), vede una netta prevalenza maschile, con il prestito personale che si conferma la forma di debito più diffusa.

Qual è il profilo della persona sovraindebitata in Piemonte?

Dall’indagine emerge come il fenomeno riguardi soprattutto gli uomini sui 50 anni, il più delle volte sposati e con un debito medio pari a circa 28mila euro. Circa di 1 su 5 (22%) ha inoltre un debito superiore a 40mila euro. Il 66% è uomo mentre le donne rappresentano, invece, il 34%.

Per quanto riguarda il livello di istruzione, il 48% delle persone sovraindebitate ha un diploma di liceo, mentre il 17% ha terminato la scuola secondaria di primo grado. Il 27% del campione ha un diploma di istituto tecnico o professionale, mentre i laureati (triennale o magistrale) rappresentano il 7%.  In generale, si osserva una correlazione tra il livello di istruzione e il grado di indebitamento, con quest’ultimo che tende ad aumentare al crescere del titolo di studio. Chi ha completato il ciclo di istruzione primaria (scuola elementare) è indebitato di 17mila euro, chi ha la licenza media e chi ha conseguito il diploma di scuola secondaria superiore presenta un debito medio di 27mila euro, mentre il debito medio dei laureati è il più alto (32mila euro).

Quali sono le differenze a livello di città piemontesi e territoriale?

Passando alle differenze geografiche tra città, in cima alla classifica delle città con il debito medio più alto troviamo Novara (circa 31mila euro), Biella (30mila euro), Vercelli e Torino (entrambe circa 29mila euro). Seguono Alessandria (28mila euro) e Cuneo (27mila euro). In fondo, invece, Verbano-Cusio-Ossola e Asti (più di 26mila euro ciascuna).

Per quanto riguarda, invece, il numero di casi di sovraindebitamento, si rileva una netta prevalenza di casi nelle città più popolose: Torino guida la classifica con il 45% dei casi, seguita da Alessandria e Cuneo (entrambe al 12%).

PROVINCIA MEDIA DI DEBITO  PERCENTUALI CASI
Novara                            30.995 € 13%
Biella                            30.281 € 4%
Vercelli                            29.516 € 4%
Torino                            28.605 € 45%
Alessandria                            28.385 € 12%
Cuneo                            27.367 € 12%
Verbano-Cusio-Ossola                            26.422 € 3%
Asti                            26.127 € 7%

Il commento di Go Bravo

“L’analisi condotta attraverso Finsight, il nostro Osservatorio, evidenzia un potenziale allarme, quello del sovraindebitamento. Si tratta di un fenomeno in crescita e che coinvolge fasce di popolazione sempre più ampie anche in Piemonte, rendendo necessarie azioni di supporto verso chi si trova in difficoltà – dichiara Daniel Martinez, Co-Country Manager di Bravo in Italia. In questo contesto, il ruolo di Go Bravo è fondamentale nel fornire soluzioni concrete e nell’aiutare le persone a ristrutturare i propri debiti e a ritrovare la stabilità economica. Forti degli oltre 15 anni di esperienza su diversi mercati, ci impegniamo ogni giorno per offrire supporto e strumenti efficaci per uscire dal sovraindebitamento. Ma si può fare ancora di più. Un elemento chiave per contrastare questo fenomeno è l’educazione finanziaria, che aiuta a prevenire situazioni critiche e a promuovere una gestione più consapevole del credito.”

Go Bravo è un’azienda leader nel settore della gestione e ristrutturazione del debito personale, il cui obiettivo è offrire una seconda opportunità a chi si trova in difficoltà finanziaria. Grazie a un programma personalizzato di estinzione dei debiti, Go Bravo aiuta privati e famiglie a negoziare le proprie posizioni debitorie, riducendo l’importo complessivo e garantendo soluzioni sostenibili nel lungo periodo. Con oltre 15 anni di esperienza e una presenza consolidata in sei sedi tra Europa e America Latina, Go Bravo ha già aiutato più di 500.000 persone a riprendere il controllo della propria situazione economica. Solo in Italia, l’azienda ha gestito oltre 12.000 clienti, portando a termine più di 6.000 negoziazioni e contribuendo all’estinzione di oltre 60 milioni di euro di debiti.

 cs

Littizzetto testimonial della campagna di donazione degli organi

Ospite all’Anagrafe Centrale di Torino

 

“Un atto di generosità gratuito”: così Luciana Littizzetto ha definito la scelta di donare gli organi. Un messaggio forte e sentito che l’attrice e comica torinese ieri mattina ha voluto portare in prima persona all’Anagrafe Centrale di Torino, dove – accompagnata dall’assessore Francesco Tresso – ha incontrato le persone in attesa del rilascio della carta d’identità. Un momento importante, in cui ogni cittadino maggiorenne può esprimere la propria volontà in merito alla donazione di organi e tessuti dopo la morte.

L’impegno della Littizzetto su questo tema nasce anche da un’esperienza personale, come ha raccontato lei stessa: “Tutto è cominciato con una cara amica, in attesa di un trapianto di fegato. Ho vissuto con lei gli anni difficili, e quando finalmente è avvenuto il trapianto e lei è stata meglio abbiamo subito deciso di impegnarci per sensibilizzare le persone sull’importanza di questo gesto. Da lì è nato lo spot che ha iniziato a circolare on line e sui social e che oggi viene trasmesso anche nelle anagrafi”. Dall’11 aprile, Giornata Nazionale per la Donazione degli organi, il video della campagna promossa da AITF (Associazione Italiana Donatori di Fegato) è infatti in loop sugli schermi degli uffici anagrafici torinesi. Con il suo consueto humour e con un linguaggio diretto, Littizzetto invita i cittadini a “Dichiararsi Donatore di Organi”, sottolineando l’importanza di compiere una scelta consapevole e di grande valore.

“Ringrazio la Città di Torino per questa collaborazione – ha aggiunto l’attrice torinese – oggi è un’ulteriore conferma del valore di questo progetto. Sono felice di essere qui, nel luogo in cui ciascuno di noi può decidere se esprimere il proprio consenso alla donazione degli organi. Capisco che il pensiero della morte faccia paura, spesso non ci si esprime e semplicemente si rimanda la scelta, perché non è una priorità in quel momento. Ma per chi ha vissuto certe esperienze, posso dire con forza che invece si tratta di una scelta importantissima. Prendersi questa responsabilità in vita, inoltre, significa anche non lasciare questo peso a chi resta”.

L’assessore Tresso ha aggiunto: “Donare è un atto di responsabilità, parte di un processo culturale che dobbiamo contribuire ad attivare. Con un semplice gesto possiamo salvare una vita. Per questo stiamo formando il personale dell’Anagrafe, affinché ponga la domanda nella maniera più adeguata nel momento del rilascio del documento di identità. Stiamo anche predisponendo nuovo materiale informativo, collaborando con tutte le associazioni impegnate sul tema. Inoltre, stiamo lavorando a un protocollo di intesa con la Città della Salute, che coinvolgerà tutte le realtà attive nella promozione della cultura della donazione”.

Un 25 Aprile non imbalsamato

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni
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Pier Franco Quaglieni

In occasione dell’80 esimo della Liberazione ho deciso di pubblicare una lettera inedita di Nuto Revelli comandante partigiano cuneese, reduce di Russia, che Revelli mi scrisse il 25 aprile 1988. Credo che emergano elementi di riflessione validi  anche per il presente. A farmela tornare alla mente sono gli articoli del figlio Marco Revelli almeno apparentemente così distanti dalle cose scritte dal padre. Ecco il testo:

“Gentilissimo Pier Franco Quaglieni, Le scrivo subito perché se rimando… Le scrivo il più vivo compiacimento per l’articolo “Troppa polvere sul 25 aprile” su “La stampa” di oggi. E’ un articolo bello, serio, onesto e mi auguro che siano molti a leggerlo. Da trent’anni chiedo un 25 aprile non di celebrazioni burocratiche. Un 25 aprile come momento di confronto sui problemi d’oggi, guardando oltre. Un 25 aprile vivo, non imbalsamato, non prigioniero della solita retorica. Ma avverto di essere un bastian contrario, per non dire un guastafeste. Con molta cordialità.” 25 aprile 1988  NUTO REVELLI
L’idea di un 25 aprile “non imbalsamato e non prigioniero della solita retorica” era fondamentale allora e resta fondamentale più che mai anche oggi. Riproporlo oggi con richiami ideologici faziosi appare un grave errore perché la Liberazione va storicizzata, evitando ogni mitizzazione. I miti hanno nociuto alla Resistenza come la negazione di una sua storica pluralità ha finito di allontanare tanti italiani da essa. Tra il resto tutta l’Italia meridionale non visse quella tremenda pagina di storia e quindi al Sud essa è apparsa sempre come qualcosa di non coinvolgente.  Sono riflessioni che meriterebbero un briciolo di attenzione da parte di chi ha lucrato politicamente sul 25 aprile in un modo che si è rivelato miope e controproducente, oltre che sbagliato.

Bilancio positivo per la missione piemontese a Doha

Si conclude la missione istituzionale a Doha, in Qatar, del sindaco Stefano Lo Russo insieme con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il rettore del Politecnico di Torino Stefano Corgnati.
In agenda ieri l’incontro con il ministro della Municipalità di Doha Abdullah bin Hamad Al Attiyah. Nel corso del colloquio, incentrato sui temi connessi ai servizi pubblici ambientali, è nata la proposta da parte del Ministro di un patto di cooperazione internazionale tra Città metropolitana, Città di Torino, Politecnico e Municipalità di Doha che si concentri in modo particolare sul ciclo dei rifiuti. Un tema rispetto alla quale la delegazione torinese si è detta disponibile a lavorare già nelle prossime settimane, mettendo in campo collaborazioni accademiche ma anche buone pratiche già avviate grazie al know-how delle aziende municipalizzate e delle società di servizi pubblici locali.
 “Questa missione – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – ha gettato le basi per rafforzare i rapporti tra Torino e il Doha, nel quadro di un più ampio dialogo tra il nostro Paese e il Qatar e di una cooperazione internazionale che favorisca non solo gli scambi culturali, ma anche economici e industriali, promuovendo progetti di sviluppo condiviso, formazione accademica e ricerca, rafforzando la vocazione universitaria della nostra città. Siamo sempre più convinti che il dialogo internazionale e lo scambio di buone pratiche rappresentino una risorsa preziosa: costruire ponti tra città significa investire nel futuro”.
Protagonisti della giornata anche le possibili sinergie per l’alta formazione universitaria, uno degli obiettivi strategici della missione, e lo sport.
La delegazione ha visitato inoltre il complesso sportivo Aspire Zone. Costruito in occasione dei Giochi olimpici asiatici del 2006, il complesso ospita al suo interno il Khalifa International Stadium, l’Aspetar, il primo ospedale della regione specializzato in ortopedia e medicina dello sport, centro medico Fifa di eccellenza, e l’Aspire Academy, il cui obiettivo è scoprire e allenare nuovi atleti. Un incontro strategico per avviare relazioni internazionali con l’obiettivo, per il Politecnico, di sviluppare e consolidare nuovi progetti all’avanguardia sullo sport nel panorama universitario europeo, sulla scia dell’intesa di collaborazione, siglata nei mesi scorsi, con l’Università dell’Uzbekistan. Un lavoro che è parte del progetto di sviluppo di un Centro di Ateneo, a valenza interdipartimentale e internazionale, su “Ingegnerie e Architetture per lo Sport”, in grado di mettere a sistema i saperi già presenti: dalla scienza dei materiali alla bioingegneria ai data analytics per misurare e supportare le performance degli atleti, fino agli interventi nelle grandi infrastrutture dedicate agli sport, come palazzetti e stadi.
“La collaborazione con il nostro sistema universitario è la cifra dei nostri incontri a Doha. La visita all’Aspetar, che da vent’anni è diretto da un piemontese, Cristiano Eirale, e che la scorsa settimana è stato visitato anche dal ministro della Salute del governo italiano Schillaci, è stata infatti l’occasione per stringere relazioni con questa realtà di primissimo piano a livello mondiale – dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio –  Sia a livello nazionale, sia a livello regionale per noi è strategico potenziare le convergenze con l’Aspetar anche in virtù dei nuovi corsi dedicati allo sport su cui sta investendo il Politecnico di Torino”.
“Lo scambio con realtà così consolidate nel settore, come il centro Aspetar, che abbiamo avuto occasione di visitare – spiega il rettore Stefano Corgnati – permetterà al Politecnico di Torino di creare percorsi formativi focalizzati sulle ingegnerie e sulle architetture per lo sport, includendo il Qatar tra le destinazioni di studio e di ricerca e dando quindi ai suoi studenti e dottorandi l’opportunità di fare un’esperienza formativa multidisciplinare e di grande respiro internazionale”.
E sempre la collaborazione in campo accademico è stata al centro dell’incontro con i rappresentanti della Hamad Bin Khalifa University e della Qatar Foundation. Durante l’incontro si è condiviso un modello di collaborazione congiunta con la costituzione di tre gruppi di lavoro sui seguenti temi di interesse reciproco: la definizione di progetti comuni di ricerca, l’erogazione di percorsi didattici sui temi dell’ambiente e dell’energia e un programma di mobilità di studenti. Avviato anche il confronto su come cooperare all’iniziativa della “Education City”, creato dalla Qatar Foundation, che raggruppa in un’unica area le principali università qatarine e alcune università straniere sia attraverso l’erogazione di specifici corsi di studio sia attraverso veri e proprio istituti di formazione e ricerca insediati al suo interno. Proprio la “Città dell’Educazione” di Doha è stata argomento dell’incontro avvenuto ieri con la Sheikha Mozah Bint Nasser Al Missned, principale ispiratrice del progetto, che riveste un importante ruolo negli investimenti del Paese e ha mostrato particolare attenzione ai temi dell’educazione e dell’alta formazione.
cs

Istruzione e formazione tecnica superiore, la Regione stanzia 2,5 milioni

Il vicepresidente della Regione Piemonte Chiorino: “Rispondiamo con questi corsi alle reali esigenze del tessuto economico piemontese, per favorire un sempre più rapido inserimento lavorativo”

La Regione ha approvato i corsi IFTS per l’anno 2025. 2,5 milioni sono le risorse del Fondo Sociale Europeo stanziate per sostenere la formazione tecnica superiore, progettata in collaborazione con le aziende del territorio, per rispondere in modo adeguato ai fabbisogni professionali.

Che cosa sono

I percorsi IFTS sono corsi programmati dalle Regioni, interamente gratuiti, finanziati con il Fondo Sociale Europeo, progettati e realizzati da partenariati costituiti da istituti scolastici autonomi di secondo grado, agenzie di formazione professionale accreditate, università e imprese.

Il contenuto dei percorsi formativi fornisce agli allievi un’elevata specializzazione nei campi del disegno e della progettazione industriale, del marketing di prodotti del territorio, dell’amministrazione aziendale economico-finanziaria, della programmazione della produzione e della logistica, dell’informatica medica, delle tecniche innovative per l’edilizia, delle tecniche di allestimento scenico, delle tecniche per la realizzazione artigianale di prodotti del Made in Italy, delle tecniche di installazione e manutenzione di impianti civili e industriali, della progettazione e gestione di database.

Che cosa offrono

Dopo il superamento di una verifica finale, lo studente di un percorso IFTS consegue un certificato di specializzazione tecnica superiore valido a livello nazionale.
Ogni percorso è strutturato in stretta correlazione con le imprese dei settori produttivi di riferimento. Per almeno la metà del monte ore complessivo, gli studenti sono seguiti da docenti esperti provenienti dal mondo del lavoro.
Gli studenti sono inseriti in alternanza scuola-lavoro con la possibilità di essere assunti dalle aziende con contratto di apprendistato.

Chi può iscriversi

Ai corsi IFTS possono iscriversi i giovani e gli adulti in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore o diploma professionale di tecnico. E’ ammessa la partecipazione anche a coloro che sono in possesso dell’ammissione al quinto anno dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado, nonché a coloro che non sono in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore, previo accertamento delle competenze acquisite in precedenti percorsi di istruzione, formazione e lavoro successivi all’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Il possesso di competenze viene accertato dall’Ente che gestisce il percorso.

Il percorso

Per accedere ai corsi IFTS, è previsto un test di ammissione. I corsi durano 800 ore, distribuite in un anno, articolato di norma su due semestri. Sono distinti in attività teorica, pratica e di laboratorio. Almeno il 30% del monte ore complessivo deve essere svolto in azienda, attraverso stage anche all’estero.

Chiorino: “Modello virtuoso di formazione mirata”

“Con i corsi IFTS offriamo ai giovani e agli adulti un’opportunità concreta di specializzazione tecnica di alto livello, in stretta sinergia con il mondo produttivo – dichiara Elena Chiorino, vicepresidente e assessore alla Formazione della Regione Piemonte –. È un modello virtuoso di formazione mirata, che risponde alle reali esigenze del tessuto economico piemontese e consente un rapido inserimento lavorativo. Investiamo 2,5 milioni di euro perché crediamo nel valore del saper fare e nella formazione come leva strategica per garantire occupazione di qualità e sviluppo per il nostro territorio”.

I corsi 2025 sono in partenza: per tutte le informazioni relative all’iscrizione è necessario rivolgersi agli enti formativi che li attivano.

L’elenco è pubblicato sul sito web della Regione alla pagina

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/istruzione-formazione-lavoro/formazione-professionale/opportunita-formative/percorsi-istruzione-formazione-tecnica-superiore-gli-ifts