“Il futuro non si brucia” è lo slogan che accompagna la Festa dell’Albero 2017
Il futuro non si brucia. È lo slogan che accompagna quest’anno la Festa dell’Albero, l’iniziativa organizzata da Legambiente che vedrà martedì 21 novembre circa 500 appuntamenti organizzati in tutta la Penisola, per portare un messaggio di impegno collettivo per la rinascita del verde, con la piantumazione simbolica di nuovi alberi soprattutto nelle aree protette danneggiate dalle fiamme. Al centro delle iniziative, infatti, quest’anno c’è il tema degli incendi boschiviche hanno dilaniato anche il Piemonte non risparmiando zone di alto valore naturalistico.
All’invito di Legambiente per celebrare la Festa dell’Albero hanno risposto in tutta Italia mille classi con il coinvolgimento di oltre 25 mila studenti e la piantumazione di migliaia di piante. Un gesto di gratitudine e di rispetto verso questi polmoni verdi che svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione del dissesto idrogeologico, nel mantenimento degli equilibri del pianeta e contribuiscono al benessere e alla qualità della vita.
Il 2017 verrà ricordato come un anno orribile per la devastazione prodotta dal fuoco che ha divorato anche gran parte del patrimonio naturalistico italiano. Nel 2017, secondo i dati elaborati da Legambiente (aggiornati al 30 ottobre scorso), sono andati in fumo nel nostro Paese ben 140.430 ettari di superfici boschive, pari al 293,0% del totale della superficie bruciata in tutto il 2016 (47.926 ettari). In Piemonte sono stati distrutti dal fuoco ben 4.212 ettari di bosco.
Proprio per questo Legambiente -che quest’anno si avvale del supporto dei partner tecnici Federlegno Arredo, ConLegno, Assocarta e l’Associazione Forestale Italiana– martedì 21 novembre procederà alla piantumazione simbolica di un albero nelle aree colpite dagli incendi. L’iniziativa di punta pimontese si svolgerà in Valsusa proprio per portare un messaggio di impegno collettivo per la rinascita del verde nelle aree colpite dai roghi: l’appuntamento è per martedì 21 novembre a partire dalle ore 10 a Mompantero (To) nella nuova sede della Protezione Civile dove verrà piantumata una quercia farnia con il coinvolgimento dei bambini della scuola materna Eredi Vottero e la protezione civile comunale.
Ma le iniziative della Festa dell’Albero toccheranno tutta la regione per sensibilizzare l’intera cittadinanza sull’importante ruolo svolto dagli alberi per il territorio. Tra le iniziative previste in Piemonte martedì 21 novembre si segnalano: la messa a dimora di alberi nell’orto botanico dell’istituto professionale Andriano di Castelnuovo Don Bosco (At); la piantumazione in tre plessi scolastici della città di Carmagnola (To); la passeggiata nel Parco della Pace di Pinerolo (To) che darà il benvenuto a nove nuovi alberelli in sostituzione a quelli morti per la siccità estiva; la piantumazione su due viali della città di Rivoli (To), nonché in alcuni cortili scolastici; l’evento “Alberi per il futuro” che prevede la messa a dimora ad Arona (No) di un albero da frutto nel giardino dell’istituto comprensivo Giovanni XXIII; il doppio appuntamento di Barge (Cn) che al mattino prevede una passeggiata nel verde urbano con le guardie forestali e le scuole cittadine e in serata un convegno sul patrimonio boschivo. Altre piantumazioni sono previste a Lagnasco (Cn), Alba (Cn), Villanova d’Asti (At) e Luserna San Giovanni (To).
“Il nostro Paese ha un patrimonio boschivo unico che è in continua espansione, nonostante il consumo di suolo vada avanti a ritmi sostenuti e, soprattutto, malgrado le migliaia di incendi che colpiscono ogni anno le foreste italiane –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. L’albero è un prezioso alleato nella lotta ai cambiamenti climatici, proteggerlo significa anche difendere il territorio e le specie che lo abitano. Le iniziative per la Festa dell’Albero di quest’anno, seppur simboliche, hanno proprio l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini, a partire dalle giovani generazioni, sul valore ecosistemico degli alberi e di prevenire, attraverso una maggiore consapevolezza, azioni dolose ai danni del patrimonio boschivo”.
Sempre nell’ambito della Festa dell’Albero 2017, sarà celebrata la Giornata nazionale dell’Albero, promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, attraverso la realizzazione di un percorso di educazione ambientale che coinvolgerà le classi in un percorso didattico che durerà fino ad aprile 2018. L’obiettivo è quello di richiamare l’attenzione degli studenti sull’insostituibile valore degli alberi e dei boschi per il nostro pianeta. Attraverso materiale didattico, incontri e attività, Legambiente stimolerà la riflessione sui cambiamenti climatici, l’uso del suolo, il risparmio delle risorse e a conclusione del percorso verrà promosso il concorso fotografico “Il futuro non si brucia”.
La Festa dell’albero, infine, viaggia anche sui social. “Per fare un albero ci vuole un hashtag” è, infatti, la campagna social promossa da Conlegno e Legambiente per invitare gli utenti a pubblicare foto, video, contributi scritti e disegni su Facebook, Twitter e Instagram utilizzando l’hashtag #unalberoè: un modo per porre l’attenzione sull’importanza che il verde riveste nella vita quotidiana. Inoltre ogni 50 post pubblicati utilizzando l’hashtag #unalberoè, Conlegno si impegna a donare un albero per dare vita a spazi verdi nelle aree che maggiormente necessitano di interventi.
Proseguiranno fino al prossimo 2 dicembre, in corso Dante all’altezza di via Tommaso Grossi, i lavori per consentire l’allacciamento di alcuni condomìni alla rete del teleriscaldamento
di Pier Franco Quaglieni
manifestava, dimostrando una forza stoica eccezionale. Quella sera ci impartì , senza volerlo , una grande lezione di vita: stringere i denti e andare avanti comunque. Un medico quella sera le consigliò di andare al pronto soccorso, ma lei non volle sentire ragioni. Era una donna forte e coraggiosa, ferma nelle sue idee, anche se possedeva una grande ironia che rivolgeva in primis a sé stessa. Sarebbe lungo anche solo citare le sue opere che crocianamente parlano e continueranno a parlare per lei. Era figlia del notissimo pittore Riccardo Chicco, una delle figure più straordinarie della cultura torinese del Novecento, ed era orgogliosa di un padre straordinario e in certo modo difficile come lui. Come Riccardo seppe usare il pennello e la matita ,così Elisabetta seppe servirsi della penna e del computer.
Ha rappresentato con maestria un mondo torinese fatto di impegno civile, genialità, trasgressione, amore per la vita. Mario Soldati, quando la vide nel 1987,si innamorò a prima vista di lei, della sua elegante figura , che gli faceva pensare alle donne di Modigliani, e del suo stile. Accadde alla mostra delle caricature che suo padre pubblicò per anni su “La Stampa” . Dovetti ricondurlo alla ragione e fu molto difficile. Ancora anni dopo Soldati si ricordava di quel volto che vide per caso in una fotografia. Era una donna affascinante nella sua intrigante intelligenza femminile, mai sterilmente femminista, che seduceva senza volerlo innanzi tutto per le cose che diceva, prima ancora che per la sua bellezza. Pensarla morta mi appare una cosa impossibile perché la sua vitalità era infinita. Organizzammo insieme il Centenario della nascita di suo Padre al Comune di Torino. Fu una cerimonia austera e severa, ma anche gioiosa perché Chicco non poteva essere commemorato. Tanti allievi dell’artista che aveva insegnato al Liceo “d’Azeglio”,
accorsero a sentirla parlare di suo padre che fece rivivere con brio straordinario. Sapeva parlare in modo eccezionalmente coinvolgente e non so se i suoi allievi si resero pienamente conto della docente che avevano avuto la fortuna di incontrare. Ad Albenga dove la invitai a parlare una volta, molti si ricordano della sua lectio magistralis anche se il tema trattato era lieve. Aveva innato il dono della parola parlata e scritta. Fummo anche colleghi nell’insegnamento dove era nota per la sua straordinaria preparazione e per il suo rigore. Finimmo insultati ,in tempi diversi, sul muro davanti
all’ingresso dell’edificio dove insegnavamo . Lei venne volgarmente insultata per la sua severità ,io venni definito un “maiale nazista”, forse dagli stessi studenti. Eravamo ad almeno quindici anni dal‘68 e sopravviveva un manipolo di contestatori che pensavano di intimidirci per poter fruire di una promozione facile. Sono episodi che invece ci inorgoglirono perché avevamo fatto la stessa fine di Franco Venturi, sistematicamente insultato per la sua fermezza nel pretendere dagli allievi lo stesso impegno che come professore aveva profuso. Era stata allieva alle scuole medie della figlia di Augusto Monti Luisa Sturani . Una volta che io scrissi negativamente del comunismo sterile e bigotto della professoressa, mi critico’ con asprezza. Era una donna di sinistra, ma il suo essere di sinistra non significava essere prigionieri di un’ideologia, ma essere capaci di pensare senza pregiudizi.
regole banali della quotidianità . Io non so come il marito Pietro e la figlia Tristana potranno vivere senza di lei che occupava uno spazio proporzionale alla sua vitalità intellettuale e umana. Il mondo culturale torinese, nella sua incommensurabile inconsistenza e nel suo narcisismo intellettualistico, non ha dato a lei ciò che lei ha dato a questa città. Ma forse proprio questo fatto sta a dimostrare la sua importanza . Come qualche giorno fa a festeggiare i 90 anni di Guido Ceronetti non si è visto nessun esponente delle Istituzioni, così appare incomprensibile il disinteresse finora dimostrato per la sua morte da parte di chi non dovrebbe ignorare cosa ha rappresentato il nome Chicco per Torino. Una città provinciale ed angusta come questa in cui ci troviamo a vivere, non meritava una scrittrice come lei.Anzi, direi, una donna straordinaria come è stata Elisabetta, gioiosa ed austera contemporaneamente, sempre libera, curiosa ed aperta. In questo momento mi vengono alla mente scrittorelle torinesi che godono di un successo televisivo. Ecco, la Chicco era il loro opposto ed è un gran giorno di lutto per la cultura italiana la sua morte. I funerali si terranno martedì 21 novembre alle 10 al Cimitero Monumentale di Torino.
dell’Oftalmico. Comprendiamo l’ansia della Regione, che ha come obbiettivo il 13 dicembre per il totale spostamento del presidio di via Juvarra, data che se fallita potrebbe compromettere il percorso legato all’uscita dal piano di rientro dal debito in sanità. Ma non è giocando sulla pelle dei lavoratori in questo modo che si risolvono i problemi. Per noi, questa convenzione non ha alcun valore”. Lo ha detto oggi il Segretario Regionale del sindacato degli infermieri Nursing Up, Claudio Delli Carri, riguardo alle notizie sulla firma di una convenzione tra Asl Città di Torino e Città della Salute per l’utilizzo del personale dell’Oftalmico: oculisti, anestesisti, infermieri.
Una morte orribile: sbranato da un bull terrier che gli era stato lasciato da un amico
A Torino nasce la Cell Factory, l’ Officina Farmaceutica presso il Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino,
Le polemiche sorte dopo la notizia degli errati conteggi applicati da alcuni Comuni nel calcolo della Tari hanno avuto un’eco anche a Cavagnolo
Il titolare di un distributore di benzina e la moglie, rispettivamente di 68 e 65 anni, sono stati feriti da alcuni colpi di arma da fuoco,
portato la tassa media a 1259,79€. A livello nazionale è da tenere in considerazione anche l’effetto negativo che ha avuto la riforma dell’ ISEE, che ha provocato un considerevole aumento degli idonei non beneficiari di borsa di studio nel nostro paese e un aumento della contribuzione studentesca media nazionale di 87€ nell’anno 2015/2016 rispetto all’anno precedente. Come studenti riteniamo inammissibile tale situazione che limita fortemente il diritto allo studio universitario quindi chiediamo che il Governo inizi seriamente ad investire nell’Università pubblica a partire dalla legge di bilancio.”
insufficiente a sostenere i costi che affrontano gli studenti. Dall’Università di Torino, al Politecnico, alle scuole, i lavoratori della FLC CGIL TORINO sostengono la protesta degli studenti e saranno al loro fianco il 17 novembre, “Giornata Mondiale dello studente” e fino a quando questa legge di bilancio non sarà modificata con investimenti per l’Università pubblica e per una concreta realizzazione del diritto allo studio e dell’ uguaglianza nell’accesso all’istruzione. Il 17 novembre vuole quindi essere una data di protesta e di richiamo all’ attenzione sulla situazione precaria dell’Universitaria italiana. L’accesso libero e gratuito per tutti gli studenti, senza restrizioni come il numero chiuso, rappresenta l’obiettivo primario per un Paese che vuole rimettere al centro del proprio sistema l’istruzione.
Due ufficiali dell’Arma delle Trasmissioni della Scuola di Applicazione dell’Esercito hanno presentato a Dahlonega (USA) gli esiti di uno studio sulla sicurezza informatica denominato “At War with Tor”.
incontrano nell’attribuire la paternità di attacchi cibernetici sferrati da piattaforme informatiche ubicate anche in luoghi remoti del globo e come tali difficilmente tracciabili. Il tema analizzato dai nostri ufficiali ha suscitato l’interesse dei partecipanti al “Simposio civile e militare sulle Operazioni Cyber” organizzato dalla North Georgia University, sede di uno dei sei college dell’Esercito USA. A fianco della delegazione
della Scuola di Applicazione di Torino cadetti e ufficiali delle Forze Armate di Brasile, Georgia, Giappone, Lettonia, Nuova Zelanda, Polonia, Sudafrica e Ungheria. Fra i civili coinvolti nell’iniziativa docenti universitari e dirigenti d’azienda dei cinque continenti interessati a elaborare nuove strategie di cyber defence. L’attualità del tema trova riscontro nell’affermazione del Maggior Generale Stephen Fogarty, Capo di Stato Maggiore dell’US Cyber Command il quale aprendo il simposio ha sottolineato
l’attualità della minaccia informatica. Scongiurare la compromissione di servizi e funzionalità pubbliche o aziendali, la fuoriuscita di dati sensibili e l’interruzione anche temporanea di comunicazioni è il target della cyber defence civile e militare che si oppone a una minaccia concreta e trasversale. La partecipazione della Scuola di Applicazione al simposio conferma l’efficacia di un modello formativo nel quale l’internazionalizzazione degli studi gioca un ruolo decisivo per la preparazione dei futuri dirigenti militari.