STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
loro generazione. Torniamo al sindaco di Domodossola. Torniamo per commentare alcune critiche reazioni che hanno come comun denominatore la puerilità Critiche che ” bollano” il sindaco per i 5000 euro di multa e di non aver detto: fossi il genitore di questa ragazza mi porrei qualche domanda.Francamente non capisco dove avrebbe sbagliato e dunque non concepisco queste capziose critiche. Ma in un estremo tentativo di far ragionare mi pongo e vi pongo questa domanda: perché i genitori, che quasi sicuramente avranno difficoltà nel pagare, non hanno chiesto la commutazione della pena pecuniaria nell’obbligo per la propria figlia, di fare volontariato? Educare e chiedere aiuto allo stato per educare i propri figli. Nessuna compassione come nessuna crudeltà. Ciò che succede a Domodossola succede probabilmente a Torino, in diversi punti della città. I genitori che fanno? Dovrebbero pensare al futuro dei propri figli educandoli ed il più delle volte sono i no che fanno crescere.



A Torino, in corso Bramante, un ristorante giapponese che aveva ottenuto ottime referenze su un popolare sito web
“Una diffusa disinformazione da parte del numero 
I Bollini Rosa sono assegnati a ospedali impegnati nella promozione della medicina di genere e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie femminili.
l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da oltre 300 domande suddivise in 16 aree specialistiche. Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza ed il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.
“Celebriamo quest’anno con una medaglia a tutti gli ospedali premiati i 10 anni dei Bollini Rosa: siamo partiti con 44 ospedali nella I edizione e festeggiamo oggi il traguardo di 306 ospedali. In questi anni la rete degli ospedali ‘amici delle donne’ si è allargata e solo rispetto al biennio precedente quelli nuovi sono 86”, ha affermato Francesca Merzagora, Presidente di Onda. “In questo decennio sono stati fatti molti passi avanti nell’ambito della medicina di genere e la salute delle donne sta diventando un punto di attenzione per molte strutture, come dimostrano i nostri dati, ma c’è ancora molto da fare. Onda lavora a fianco di questi ospedali per promuovere un approccio ‘di genere’ nell’offerta dei servizi socio-sanitari, imprescindibile per poter garantire una corretta presa in carico della paziente in tutte le fasi della vita. La partecipazione dei Bollini Rosa alle iniziative promosse da Onda, in occasione di giornate dedicate a talune patologie femminili, mettendo a disposizione prestazioni cliniche e diagnostiche gratuite, consentono di avvicinare la popolazione a diagnosi e cure sempre più mirate e specifiche”. “Una prestazione sanitaria di livello elevato, un’alta competenza specialistica coniugata all’attenzione alla paziente ed al suo benessere complessivo declinata al femminile. È questa la filosofia con cui la Giuria ha assegnato anche quest’anno i Bollini Rosa promossi da Onda”, ha affermato Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. “Sono un segno concreto dell’attenzione che medicina, sanità ed assistenza rivolgono alle donne cercando di praticare una medicina moderna, consapevole della complessità che la specificità di genere richiede. Una differenza alla quale noi abbiamo dedicato un Centro con l’obiettivo di disegnare strategie di cura e di assistenza sempre più specifiche rispetto alle donne in modo che siano sempre più gli ospedali candidati a bollini come questo”.
“Informazione Catalana”. Nel suo contributo al dibattito Gremmo ha evidenziato quelle che messo in luce quelle che sono, dal suo punto di vista, tre ‘drolerìe’ (bizzarrie) della recente vicenda catalana: “L’ONU infatti riconosce come stato membro un Paese che ha per lingua ufficiale quella catalana, ma é solo il Principato di Andorra, non la nazione di Barcellona. L’Unione Europea chiede alla Serbia di riconoscere l’indipendenza conquistata con le armi dal Kossovo ma si rifiuta di prendere atto della pacifica richiesta di sovranità dei Catalani. In tutta Eurora cala spaventosamente il numero dei votanti e in Catalogna dove migliaia di persone vogliono esprimere il proprio suffragio” ciò non è stato possibile. Gremmo si è soffermato anche sulla lotta per l’autonomia in Piemonte “ma – ha evidenziato – non si devono compiere errori. Oggi un
referendum per l’autonomia finirebbe con una sconfitta e pertanto non é escluso che le forze politiche che lo chiedono, vogliano proprio perderlo per seppellire per sempre le lotte per l’autogoverno”. Il consigliere comunale di Torino di Direzione Italia, Roberto Rosso ha rivendicato il merito d’aver presentato e fatto approvare dal Comune di Torino una mozione di solidarietà coi Catalani, la prima votata da una grande città italiana. Ha chiuso gli interventi il coordinatore della rivista “Dialogo Euroregionalista” Alberto Schiatti con un’ampia panoramica sulla realtà complessa ma vivace degli indipendentismi in tutta Europa.
Oggi in Piemonte ogni centomila abitanti, 37 persone si rivolgono ai centri per la cura della dipendenza da gioco d’azzardo
Tra i quattro indagati nell’inchiesta della procura sulla discoteca Cacao, al Valentino, di proprietà del Comune sulla quale la magistratura si era interessata per presunte irregolarità nelle autorizzazioni per l’apertura del locale, compare anche il notaio Alberto Morano
“Tenere viva la memoria” dieci anni dopo la morte