CRONACA- Pagina 1607

Muore schiacciato da un muro ceduto all’improvviso

Un uomo che stava lavorando alla ristrutturazione di una casa nel vicolo Fasanera a Cafasse è morto schiacciato da un muro ceduto all’improvviso che lo ha travolto. A dare l’allarme è stato un collega della vittima, che ha chiamato i soccorsi cercando, senza riuscirvi,  di salvarlo. I carabinieri di Venaria stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente.

 

(foto archivio)

Maltrattamenti agli allievi, arrestata maestra

I carabinieri di Susa hanno arrestato una maestra d’asilo di 59 anni . Ora ai domiciliari, è accusata di maltrattamenti nei confronti dei suoi scolari. Le indagini avrebbero accertato che l’insegnante in diverse occasioni  avrebbe offeso, spinto e picchiato alcuni bimbi, senza peraltro ferirli. E’ stata la denuncia di una operatrice scolastica a far partire l’indagine, relativa agli ultimi mesi dello scorso anno.

18 gennaio, Gunter Demnig e la posa delle otto nuove pietre d’inciampo a Torino

Giovedì 18 gennaio, per il quarto anno consecutivo, l’artista tedesco Gunter Demnig sarà a Torino per installare otto “Pietre d’inciampo”, dedicate ad altrettante persone deportate dal capoluogo piemontese, che si aggiungeranno altre oltre ottanta già presenti in tutta la città. Si inizierà alle 9.00 in via Parma,24 con la “stolpersteine” per Franco Gallina per poi proseguire alle 9,30 in via Stampatori,4 in ricordo di Emanuele Balbo Bertone e alle 9,45 in corso Vittorio Emanuele II,70 con la pietra per Umberto Nizza. Alle 10.00 Demnig installerà la pietra in via Principe Tommaso,11 in memoria di Moisè Adolfo Cremisi e alle 10,15 in via Giuseppe Mazzini,33 per Remo Obbermito. Una coppia di pietre d’inciampo verranno installate al n.17 di corso Fiume in ricordo di Teodoro Sacerdote e Rosetta Fubini in Sacerdote. L’ultima pietra sarà collocata alle 11.00 in corso Spezia,55 e sarà dedicata a Giovanni Bini. Anche quest’anno, dieci scuole torinesi partecipano a un percorso didattico collegato alle Pietre di Inciampo i cui esiti saranno presentati al Polo del ‘900 nel febbraio 2018. L’inziativa è a  cura del Museo Diffuso della Resistenza, della Comunità Ebraica di Torino, dell’ ANED-Associazione ex Deportati e del Goethe-Institut Turin, con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte-Comitato Resistenza e Costituzione e della Fondazione CRT.

“Le matite sbriciolate” e “Ritorno a casa”. Le vicende degli internati militari italiani

Nel pomeriggio del 18 gennaio, alle 17.00, al Polo del ‘900 – Sala conferenze, Palazzo San Celso, Corso Valdocco 4/A – in occasione della posa della pietra d’inciampo al Generale Balbo Bertone di Breme ( la prima a Torino dedicata a un internato militare)  le vicende degli IMI saranno ricordate attraverso la presentazione del volume di Antonella Bartolo Colaleo, “Matite sbriciolate”, (Gaidano&Matta edizioni). Ne discute con l’autrice Cristian Pecchenino. Coordina il Generale Franco Cravarezza. Seguirà la proiezione del documentario “Ritorno a casa. Pescantina 1945, dalla deportazione all’accoglienza” di Dario Dalla Mura e Elena Peloso, 2016, 44’; il film sarà presentato dagli autori. L’iniziativa è a cura dell’ Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, dell’Associazione nazionale ex internati (Anei), del Consiglio Regionale del Piemonte-Comitato Resistenza e Costituzione, dell’Associazione nazionale ex deportati politici (Aned) e dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”. Ingresso libero

Addio a Giovanni Goria, esperto gastronomo

Il noto avvocato piemontese ed esperto di gastronomia Giovanni Goria, fondatore e vicepresidente onorario della Accademia italiana della Cucina, è morto nella sua Asti ad 88 anni, era malato da tempo. Fu precursore del rilancio della cucina  piemontese e per molti anni delegato di Asti dell’Accademia. Partecipò a numerosi programmi televisivi gastronomici alla Rai e scrisse per le riviste di settore. I funerali  martedì 16 gennaio nella cattedrale di Asti.

 

(foto: Sapori del Piemonte)

L’alta velocità si fermerà a Chivasso?

Volli, sempre volli, fortissimamente volli. Il motto di Vittorio Alfieri ben si adegua alla tenacia con cui, da alcuni anni, l’associazione Identità Comune, persegue il progetto di una fermata dell’Alta Velocità a Chivasso, la cosiddetta “Stazione Porta Canavese – Monferrato” che potrebbe essere l’impulso per le comunicazioni alla rete nazional di quattro aree, Canavese, Valle d’Aosta, Monferrato e Vercellese. L’argomento sarà al centro di un incontro che si svolge lunedì 15 gennaio, alle ore 10.30, al Teatro Civico di Chivasso, in piazza Carlo Alberto alla Chiesa. I lavori verranno moderati da Piera Savio, direttore del periodico “La Nuova Periferia”. Dapprima ci sarà la presentazione del progetto a cura di Carlo Fontana, presidente di Identità Comune, cui seguiranno i contributi di Claudio Castello, sindaco di Chivasso, Maria Luisa Coppa, vice presidente nazionale di Confcommercio, Marco Marocco, vice sindaco della Città Metropolitana di Torino, Francesco Balocco, assessore ai trasporti della Regione Piemonte. Seguirà il dibattito cui sono stati invitati tutti gli amministratori di Chivassese, Canavese, Monferrato, Vercellese e Valle d’Aosta. Le conclusioni verranno tratte dal vice ministro dei trasporti, Riccardo Nencini,

Massimo Iaretti

(foto: il Torinese)

 

 

#BASTASPARARE, LA CACCIA NON è UNO SPORT:DILLO A DECATHLON!

Sabato 13 gennaio a Torino, con un evento “a sorpresa” la LAV torna a far sentire la sua voce contro la caccia! Dopo il flash-mob di Milano  e un’intensa mobilitazione via social a livello nazionale, la LAV torna a chiedere a DECATHLON di riconvertire il suo reparto caccia: sabato 13 gennaio a Torino, alle ore 15.00, si è tenuto l’appuntamento in Piazza San Carlo (sotto al monumento equestre) e alle ore 15.45 a Porta Nuova di fronte all’ingresso di Decathlon.  LA CACCIA NON È UNO SPORT: ogni anno 464 milioni di animali, circa 500.000 ogni ora di ogni giornata venatoria, vengono uccisi da poco più di 600.000 cacciatori (stima ISPRA).  Meno dell’1% della popolazione (contro l’80% degli italiani che, invece, vorrebbero abolire la caccia – Eurispes 2016), è legittimato a uccidere animali indifesi, con il fucile, ma anche utilizzando l’arco oppure i falchi. Una lotta impari, una prova di sopraffazione, ancora oggi incredibilmente definita “sport”. Firma anche tu la petizione #BASTASPARARE, per l’abolizione della caccia in Italia: http://www.lav.it/petizioni/bastasparare

Mense scolastiche: sindacati e lavoratori in Municipio

Dopo l’audizione dell’11 gennaio delle ditte appaltatrici, sindacalisti e lavoratori del settore ristorazione scolastica sono stati ricevuti in mattinata in Comune per un’audizione presso le commissioni lavoro, controllo di gestione, e istruzione. Erano presenti rappresentanti della Giunta. Le tre ditte che gestiscono attualmente la ristorazione scolastica a Torino, hanno spiegato i rappresentanti sindacali, stanno operando per ridurre il costo del lavoro a fronte del crescente numero di famiglie che ha scelto di rinunciare al servizio mensa.  Ladisa ed Eutourist hanno operato mettendo in ferie una parte dei lavoratori mentre Camst titolare del maggior numero di lotti appaltati, ha annunciato una procedura di licenziamento per 38 lavoratrici e lavoratori. Secondo i sindacati le ditte intendono compensare la riduzione dei pasti erogati (stimata in circa 5.800 pasti da inizio appalto (e accelerata dopo la sentenza del 2016 che sancì il diritto al pasto portato da casa), riducendo gli orari di lavoro. La prospettiva di licenziamenti, hanno affermato, sembra voler esercitare una pressione sull’Amministrazione comunale, che sta predisponendo il nuovo bando di gara per il servizio (pubblicazione prevista prima dell’estate 2018) e preparare proceduralmente il terreno alla riduzione degli orari di lavoro che già oggi sono nella maggior parte dei casi al minimo di legge per il settore: 15 ore settimanali. Un’ipotesi, quella dei tagli che si abbatterebbe dunque su lavoratori già economicamente fragili. Si sono detti contrari a prospettive di questo tipo, sia i Consiglieri comunali che i rappresentanti della Giunta. Da questi ultimi sono giunte rassicurazioni sull’impegno assieme ad Asl e Ufficio scolastico regionale, a lavorare per promuovere il servizio mensa come importante momento formativo oltre che come garanzia di corretta alimentazione e di uguaglianza di trattamento per i bambini.

La scomparsa di Ines Zanera

Il cordoglio del sindaco di Orbassano

“Apprendiamo con grande rammarico la scomparsa della nostra concittadina Ines Zanera – dichiara il Sindaco di Orbassano, Eugenio Gambetta -. Ines è stata una collaboratrice ineguagliabile, che per tutta la vita ha dedicato il suo tempo, le sue energie e le sue risorse ad aiutare il prossimo e le persone più in difficoltà. Alla guida dell’Associazione San Vincenzo ha dato supporto concreto e sostegno morale a centinaia di famiglie e soggetti in situazioni di disagio. Amare il proprio prossimo come se stessi significa dedicare il proprio tempo agli altri, per condividere e cercare di risolvere i loro problemi. Questo è l’insegnamento che Ines ci lascia, il grande esempio che dobbiamo seguire. Non basta un semplice grazie per quanto fatto, ma a Ines va anche tutta la nostra stima, la nostra riconoscenza, il nostro ricordo.”

E’ lui o non è lui? Passa il casello 79 volte senza pagare, sospettato ma viene assolto

Poichè non c’è la certezza che fosse proprio lui alla guida del  furgone che per  ben 79 volte non ha pagato il pedaggio al casello autostradale, il il tribunale di Verbania ha assolto un artigiano della provincia di Monza. L’uomo era accusato di insolvenza fraudolenta e la Società Autostrade, costituitasi parte civile nel processo, ha registrato tutti i passaggi al casello del Lago Maggiore della A26 . In tutto 1.461 euro non pagati , tra il mese di dicembre del 2014 e la prima metà del 2015. Nonostante le telecamere abbiano ripreso il furgone di proprietà dell’artigiano,  nel processo non si è potuto provare che al volante ci fosse proprio il proprietario del furgone.

Addio al poeta piemontese Camillo Brero

“E Ti Nosgnor/…/lassa che i pòsa/ d’sora Toa man/ l’ànima mia”

(C. Brero, Commendo Spiritum, in Breviari dl’ànima, a cura di G. P. Clivio, Torino, Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis, 1969)

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Si è spento il 10 gennaio, a Pianezza, dove viveva, il poeta piemontese Camillo Brero. Autore della Grammatica della Lingua Piemontese e del Vocabolario Piemontese-Italiano/Italiano Piemontese. L’ultimo saluto a Camillo Brero sarà venerdì 12 gennaio, ore 15.30, Parrocchia San Pietro e Paolo di Pianezza. Nato a Druento (Torino), nel 1926, è stato per molti anni insegnante prima di diventare impiegato alla FIAT. Incomincia a scrivere in piemontese negli anni Quaranta su incoraggiamento di Nino Costa e Luigi Olivero. Fatta amicizia con Pinin Pacòt, dal 1946 fa parte della “Companìa dij Brandé”. Capofila della seconda generazione dei “Brandé”, alla morte di Pacòt ne raccoglie l’eredità spirituale continuando a pubblicare “Ij Brandé”, gli annuali “Armanach ëd poesìa piemontèisa”. Accanto alla mai interrotta attività poetica, ha svolto  un’intensa, appassionata, lucida  militanza in difesa della lingua piemontese: autore della grammatica normativa più importante (che parte dalle norme di grafia elaborate nel 1930 da Pacòt e Viglongo), e che codifica la grafia tradizionale adottata oggi praticamente da tutti coloro che scrivono nella lingua regionale, la Gramàtica piemontèisa più volte edita e aggiornata dal 1967 a oggi; e i due vocabolari Italiano-Piemontese (1976) e Piemontese-Italiano (1983),  anche questi più volti aggiornati e pubblicati da Il Punto-Piemonte in Bancarella. Ha scritto saggi, studi, presentazioni, interventi, trasmissioni televisive e radiofoniche, da aggiungersi all’opera di promozione e di didattica. Ha curato con Renzo Gandolfo l’antologia La letteratura in piemontese dalle origini al Risorgimento (1968) e di suo i tre volumi di una Storia della letteratura piemontese (1981-83). È stato tra i fondatori, nel 1969, del Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis; Fondatore della Ca dë Studi Pinin Pacòt-Centro Studi Don Minzoni; Fondatore e direttore del mensile “Piemontèis Ancheuj”.L’itinerario poetico di Brero si distribuisce nelle raccolte Spluve (Scintille)(1949), Stèile… stèilin-e (Stelle…stelline) (1956), Breviari dl’anima(Breviario dell’anima) (1962), L’anima mia a s’anandia (L’anima mia s’incammina) (1968), Bin a la tèra e l’àutra bin (Bene alla terra e l’altro bene) (1977), Ma ‘l sol doman a ven… Bin e poesìa an lenga piemontèisa (Ma il sole domani viene…Bene e poesia in lingua piemontese) (1986), An brass al sol(In braccio al sole) (1996),Vos ëd l’etern present (Voce dell’eterno presente) (2003).“La poesia di Brero è sempre stata – da subito – una confessione e una confidenza, una festa e un affidamento (parola che sa di orfanezza e di fede, di fiducia e di accoglienza). La sua direttrice è da sempre stata la luce: la ricerca e l’elogio – il canto – della luce che festeggia l’ombra, il passo (della fede) che imprime l’orma. Le sue parole si sono sempre incardinate nel suono di una voce che scaturisce dalle più segrete sorgive di un richiamo ancestrale. Per cui l’incontro con Pacòt valse a conferma di una vocazione in travaglio. Ed è valsa a stanare una sete e un bruciore che già aveva la sua storia ma che sentiva l’urgenza (la necessità) di uno sbocco persuasivo”. “Un poeta che diventa intensamente persuasivo quando riesce a confondere (ma meglio sarebbe dire sciogliere) il lirismo d’impeto e un po’ oratorio nel sentimento di un tempo sommesso, nell’abbandono confidente in una religione che salva senza rumore, nello sgranarsi di un fitto rosario di frammenti o di istanti rasserenati e solari” (Giovanni Tesio).

A cura del  Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis

 

 

Ant j’eve dosse dël pensé…

Lasseme spërfondé

andrinta a j’eve dosse dël pensé,

dël pensé ‘d Ti, o De…

peui perd-me an mes dla trasparensa ‘d lus

che a-j dà vita a la vita e al Cel am cus…

come a cus, sël cheur dla neuit, tute le stèile

antant che ‘l sol a sara soe parpèile…

Che bel! Sentisse lus drinta la Lus

e spërfondé, parej, drinta ‘l Pensé :

sentime but d’Amor dl’ùnich Pensé,

dël Pensé ‘d Ti, o De!…

La nòstra bela lenga piemontèisa

Quand che ij fieuj e j’anvod

parleran pi la nòstra bela lenga piemonteìsa

‘dcò le muraje a ‘rfaceran “Vergògna”

ai savant e ai potent ch’a l’han baratala

–         la nòstra bela langa piemontèisa –

con tranta ‘dné e ‘1 giov dla lenga dj’àutri.

Quand che i fieuj e j’anvod parleran pi

la nòstra bela lenga piemontèísa

– e noi e ij Grand saroma arson lontan

d’una vos dròla ‘d na cossiensa veja

ij dàir, le pere, ij ròch la parleran

la nòstra bela lenga piemontèisa,

j’eve dij nòstri fium la canteran

la nòstra bela lenga piemontèisa,

la lòsna e ‘1 tron a la diran sle nìvole

la nòstra bela lenga piemontèísa,

ël vent la crijerà tra la tempesta

la nòstra bela lenga piemontèisa,

la lun-a ëd neuit la confidrà a le faje

le nòstra bela lenga piemontèisa,

ëd di a risplenderà ant la lus dël sol

la nòstra bela lenga piemontèísa.

La nòstra bela lenga píemontèsa

tradìa e dismentià,

la nòstra bela lenga piemontèisa.

Oh, mia bela lega piemontèis