L’evento dinanzi alla Bandiera d’Istituto decorata di medaglia d’argento al Valore Militare
Si è svolta ieri a Palazzo Arsenale la cerimonia di avvicendamento fra il Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto ed il Generale di Divisione Giovanni Fungo. L’evento dinanzi alla Bandiera d’Istituto decorata di medaglia d’argento al Valore Militare, al Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino ed alle massime autorità locali. A confermare i forti legami esistenti fra
territorio e Forza Armata i gonfaloni della Città di Torino, medaglia d’oro al valor militare e della Regione Piemonte, schierati dinanzi al reparto di ufficiali frequentatori ed alla fanfara della Brigata Alpina “Taurinense”. Il Gen. Berto nel suo intervento ha posto l’accento sulla eccellenza di una offerta formativa nella quale giocano un ruolo essenziale la decisa e la efficace sinergia
con mondo accademico rappresentato dalle Università di Torino , Modena – Reggio Emilia e Viterbo. Il Gen. Fungo, orgoglioso per il nuovo incarico ha espresso il proprio entusiasmo per questa nuova sfida umana e professionale. Il Comandante del Vertice d’Area, Gen. Serino, ha ricordato la cruciale importanza degli Istituti di Formazione, allo stesso tempo depositari di tradizioni e luogo ove si plasmano le future generazioni di Comandanti. Al termine di un triennio trascorso al verice della Scuola di Applicazione, il Generale Berto si accinge ad assumere la guida del Comando Truppe alpine di Bolzano, rientrando nei ranghi delle Penne Nere con il prestigioso ruolo di “Primo alpino d’Italia”.
La merce veniva rubata, ma erano il responsabile del punto vendita e un commerciante suo complice a farla sparire dal supermercato.
La condanna all’ ergastolo per Francesco Furchì, accusato dell’assassinio dell’avvocato e consigliere comunale torinese
Continua la caccia al conducente del camion che, ieri mattina, in corso Moncalieri, ha travolto e ucciso la sessantottenne Giuliana Minuto. Nelle ultime 24 ore gli agenti della polizia municipale hanno raccolto i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona tra corso Fiume e corso Moncalieri, in modo da poter individuare un camion Iveco Stralis, con il rimorchio e il pianale ribassato. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo alla guida del mezzo potrebbe non essersi accorto di nulla poichè la dinamica dell’incidente sarebbe avvenuta sul retro del camion, in un punto cieco dove non sarebbe possibile avere una chiara visuale neanche dagli specchietti retrovisori dell’abitacolo. In base agli accertamenti degli investigatori, è molto probabile che la vittima sia rimasta agganciata alla fiancata e poi trascinata sull’asfalto per più di 300 metri, senza che l’autista si potesse accorgere di nulla. La polizia sta continuando a cercare dei testimoni che possano aver assistito al tragico incidente ma per il momento nessuno sembra aver visto niente; nel frattempo gli investigatori stanno visionando gli ultimi filmati delle telecamere presenti nella zona limitrofa all’accaduto. Gli agenti sperano che lo stesso autista, una volta appresa la notizia e una volta capito di essere lui “l’autore del fatto”, possa presentarsi spontaneamente al comando.
Con un intervento senza precedenti presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino
Nell’incidente verificatosi questa mattina, intorno alle 6.30, sulla tangenziale sud di Torino al km 10
La trivella “Masha”, ha ripreso il suo scavo per la realizzazione del tunnel della metropolitana ed ha superato il sottopasso Lingotto.
Nuova il servizio e regolare.
Lavori di posa cavi eseguiti da Ireti interesseranno nei prossimi giorni alcune vie cittadine con conseguente chiusura al traffico.