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Siamo davvero sicuri?

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Nicola Rossiello è al tempo stesso segretario regionale del Silp Cgil e coordinatore del gabinetto del questore di Torino sui temi della sicurezza, l’ho conosciuto alla presentazione di un libro. Con lui siamo davvero sicuri . Intrigante conoscerlo ed interessante ascoltarlo, interessante anche perché mi ha fatto ritornare giovane, alla fine degli anni ’70 con i primi passi della smilitarizzazione delle forze di polizia. Anche i lavoratori – è naturale – hanno dei diritti, come lavoratori e cittadini. Nicola Rossiello classe ’64 entra in polizia 22 anni dopo dalla nascita.  Mette insieme l’utile al dilettevole, interessato ai problemi di sicurezza e svolge così la leva obbligatoria. Subito dopo si interessa di sindacato. Da alcuni anni le leggi lo  rendevano possibile. Mi racconta di una manifestazione inizio anni ’70 di poliziotti che rivendicavano diritti come ad esempio il pagamento degli straordinari. Manifestazione relegata nel più completo oblio con tutti i partecipanti ( circa 60 ) pesantemente puniti. E’ pieno d impegni ma riesco a “mettergli le mani sopra” lunedì mattina”. Un po’ di trambusto nel trovare luogo ed ora. Poi ci vediamo alle ore 11 via Pedrotti camera del Lavoro.
Allora, Nicola, ti piace ciò che fai?
Sicuramente. Sono più di trent anni.
Mi faccio spiegare i vari meccanismi di contrattazione con la controparte. Le varie evoluzioni delle varie leggi che si sono succedute.
Gli chiedo: quali sono i maggiori punti critici del tuo lavoro?
Riesco bene nel coordinare lavoro in questura e sindacato. Qui in Cgil siamo ascoltati e considerati.
L’ amministrazione è diretta solo da funzionari di carriera che molte volte faticano a capire.
Spiegati meglio…
Troppa burocrazia, e il politico non è debitamente formato ed informato. Ci sono politici che si vedono prima delle elezioni. Politici che scompaiono e ricompaiono secondo le elezioni.
Come si realizza la sicurezza? La popolazione si sente sicura ?
Spesso la polizia arriva quando c’è da reprimere. Bisognerebbe avere una cultura sulla sicurezza che sia condivisa. Intere parti del paese sono letteralmente in mano alle mafie.
Priorità?
Appunto, la prima, lotta alle mafie e secondo, lotta alla corruzione.
Nelle forze dell’ordine c è corruzione?
Non mi pare, anche se non me la sento di escluderlo a priori.
Un tasso simile alla società. 
Ma insisto, il corpo e sano. Fine 70 inizi anni 80 mi sono interessato di sindacato di polizia. Era proibito.
E’ cambiato qualcosa?
Direi tutto. Anche dal punto di vista operativo del sindacato e delle forze dell ordine operativamente parlando.
Un esempio?
Le tecniche di indagine. Per quasi due anni ho lavorato alla Digos. Voglio dire con orgoglio che siamo notevolmente migliorati. Ma i problemi arrivano da tutte le parti, contro tutto e tutti. Il terrorismo religioso e politico.
Facciamo un passo in avanti. Il corpo di polizia cosa dovrebbe fare per andare ulteriormente incontro ai cittadini?
La trasparenza, ad esempio in Gran Bretagna dove ci sono appositi uffici di polizia.
Ricapitoliamo: burocrazia che si autotutela, politica debole… Rimane solo la ” perfezione” del sindacato?
E’ esagerato. Tutto è perfettibile. Anche il sindacato, si cerca di migliorare sempre. Prima solo il Siulp poi direttamente la categoria all’interno della Cgil. E anche il cambio del segretario nazionale. Diciamo cosi: il precedente era troppo collaborativo con la controparte.
Anche nella tua categoria c’ è il limite dei due mandati?
Si.
Dopo che farai?
Non so . Non posso andare in altre categorie ma sono appagato del lavoro svolto.
Ultima domanda; come giudichi il riordino che ha inglobato il Corpo forestale nei carabinieri? 
Una stupidaggine.
Perché è stata fatta?
Colpa della non conoscenza dei problemi e dell’approssimazione. Materia in cui Renzi é specialista.
Ringrazio della sua pazienza e mi accomiato.  Nicola mi ferma: Patrizio devi essere dei nostri alla presentazione al Salone del libro del volume sulla sicurezza.  Dallo per scontato sarò lì giovedì alle 15. Puntuale come un “soldatino”.

Sul passeggino la droga per i pusher

Nascondeva la droga da distibuire ai pusher nel passeggino di un bambino. La banda che utilizzava anche questo “trucco” e’ però stata smantellata dai carabinieri del Comando provinciale di Torino. In arresto cinque marocchini e un italiano per detenzione  e spaccio di hashish i reati contestati, a vario titolo, all’organizzazione criminale. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati oltre 160 chili di droga. (Foto archivio)

Pasquaretta restituisce con bonifico la consulenza a Librolandia

Il portavoce della sindaca Appendino, Luca Pasquaretta, ha restituito  al salone del Libro il corrispettivo di 5 mila euro della consulenza che gli era stata pagata e che tante polemiche ha suscitato: “Non ho mai ritenuto che questa collaborazione potesse scatenare tanto clamore – ha detto Pasquaretta –  non era assolutamente mia intenzione creare problemi  alla sindaca e all’amministrazione.  Ho maturato pertanto la decisione di effettuare un bonifico al liquidatore della Fondazione. La prestazione finita al centro delle polemiche, fu regolarmente autorizzata e, come ribadito dal vice Presidente della Fondazione, fu da me svolta a testa bassa, con  impegno e dedizione. E il pagamento della stessa – conclude il portavoce della prima cittadina – è avvenuto, come per molti altri, prima che emergessero i problemi ormai noti della Fondazione”.

 

 

(foto: il Torinese)

A fuoco camper abitato da sette nomadi

Sono ancora da chiarire le cause per cui un camper in cui vivevano sette nomadi è andato a fuoco, la scorsa  notte, a Torino in via Negarville. Fortunatamente non ci sono feriti o intossicati,I tre adulti e i quattro bambini sono riusciti a scappare quando hanno visto le prime fiamme. A spegnere il rogo  sono intervenuti i vigili del fuoco. (Foto archivio)

Uccide la ex moglie e si spara alla testa

Un pensionato di 75 anni ha ucciso l’ex moglie a colpi di pistola e con la stessa arma, ha tentato il suicidio sparandosi in testa. Il drammatico episodio è accaduto  a Rivoli, nel parcheggio di via Alpignano. Le condizioni dell’uomo sarebbero gravissime,  i carabinieri sono giunti sul posto.

Quelle domeniche in Barriera non ci sono più

STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto
Ieri una bella domenica di sole in questa bella città. Si va a fare un giro in Barriera rincorrendo i ricordi delle domeniche all’oratorio. Al mattino si giocava a basket ed al pomeriggio il cinema di quinta visione. Pochi spiccioli. Anche per comprare due girelle di liquirizia. Nei momenti di “ricchezza” patatine e bibita. Con l’immancabile colletta. Si mettevano tutti i soldi insieme e ci scappava un biglietto in più e qualche patatina in più. Si era contenti. Non dico felici sempre, ma appagati di ciò che avevamo. Sempre rigorosamente a piedi .Affrontavamo i mezzi pubblici per giocare partite in altri oratori. Domenica sono tornato. Lo stesso sole ma non la stessa Barriera. Barriera di Milano della mia adolescenza è solo un ricordo di un passato morto e sepolto. Intorno all’ oratorio Michele Rua solo sporcizia. Poi via Crescentino. Le foto sono eloquenti. E,  assalito da tristezza, a solo cento metri ecco  via Scarlatti angolo corso Palermo, uno dei centri di spaccio con ripetute chiusure dei locali etnici è stata presenti. Anni fa è scappato uno storico negozio di scarpe e una sezione del Pd è stata irrimediabilmente chiusa. Ragazzi di volere che mi osservano diffidenti e speranzosi nel poter vendere ciò che voglio vendere. Poi la solita pizzeria al taglio. Come va signora? “Male, continuano a bere birra a go go con relative conseguenze del bere tanto”. L’alcol: unica cosa che mette d’accordo slavi e neri che bivaccano. Io non abiterei mai qui. Ecco a cosa penso risalendo in auto. Perché le persone normali sono condannate a vivere in questa Barriera che, nonostante il sole, sembra un girone dell inferno dantesco?
(foto: il Torinese)

Botellon “educato” in attesa delle nuove regole per la movida

Una movida “pacifica” ed educata quella delle migliaia di persone giunte nel centro di Torino, per il Botellon, la  festa di tradizione  spagnola dove ognuno si porta da bere. Il passaparola su Facebook ha decretato il successo dell’evento, al quale hanno risposto in  tanti la scorsa notte. Molti studenti torinesi, di  Erasmus e fuori sede, che si sono portati bottiglie e bicchieri per ascoltare gruppi musicali e bere senza esagerare, alla vigilia dell’entrata in vigore delle nuove norme contro la mala movida, in base alle quali gli alcolici saranno vietati  in orario notturno. L’assessore al commercio  del Comune di Torino Alberto Sacco ha detto che si tratta di dare regole precise senza arrivare al proibizionismo, ma rispettando anche la quiete dei residenti.

 

(foto: il Torinese)

Carabinieri a Palazzo Civico per la consulenza del Salone del Libro

AGGIORNAMENTO Lunedì 7 maggio i carabinieri si sono recati a Palazzo Civico per ritirare la documentazione relativa alla consulenza affidata lo scorso anno dal Salone del Libro al portavoce della prima cittadina.

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Nell’indagine sui conti in rosso del Salone del Libro spunta il caso  di Luca Pasquaretta, lambito già dall’inchiesta sulla notte drammatica di piazza San Carlo. Secondo quanto emerso, il portavoce della sindaca Appendino avrebbe ottenuto una consulenza di 5 mila euro, per un lavoro quindici giorni,  che sarebbe stata prontamente liquidata dal Salone, per la scorsa edizione. Un episodio che si presta alla polemica politica, non solo per il fatto che la consulenza sia stata data ad uno stretto collaboratore della prima cittadina, ma anche perché ci sono molti fornitori  che – come è noto – attendono da tempo immemore  di essere pagati da Librolandia.

 

(foto: il Torinese)

Fino all’11 maggio lavoro e sicurezza in mostra

La mostra “L’Italia che muore al lavoro. Tragedie sul lavoro e malattie professionali in Italia”, realizzata da Sicurezza e Lavoro, con Inail, Regione Piemonte, festival CinemAmbiente, in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, rimarrà aperta sino a venerdì 11 maggio 2018, con ingresso gratuito


In un momento in cui crescono infortuni e malattie professionali, nonostante la diminuzione delle ore lavorate, i sindacati hanno scelto di dedicare la Festa del Primo Maggio alla sicurezza sul lavoro, con una manifestazione nazionale a Prato ed altre iniziative in tantissime città d’Italia.

Torino, Cgil, Cisl e Uil hanno voluto esporre la mostra di Sicurezza e Lavoro a Palazzo Civico, casa di tutti i torinesi, per lanciare un grido d’allarme su morti, infortuni e malattie sul lavoro e ricordare come salute e sicurezza sul lavoro dovrebbero essere un motivo per unire lavoratori e lavoratrici.

Nell’occasione, l’esposizione – composta da oltre venti pannelli 80x200cm – è stata arricchita da ulteriori tre cartelloni: uno dedicato al Primo Maggio e alle rivendicazioni sindacali; uno alla tragedia della Lamina di Milano del 13 gennaio 2018, in cui morirono quattro operai; un altro allo scoppio del Silos 62, avvenuto a Livorno lo scorso 28 marzo, che uccise due lavoratori: Nunzio Viola (52 anni) e Lorenzo Mazzoni (25 anni), con un testo inviato a Sicurezza e Lavoro dall’attuale Sindaco della città, Filippo Nogarin (fotoblog dell’inaugurazione su Facebook).

“Il tema del lavoro – ha dichiarato  Alberto Sacco, assessore al Lavoro del Comune di Torino – è fondamentale, sopratutto in questo momento di crisi economica. Il lavoro deve essere al centro di tutte le politiche. Le crisi di oggi (ad esempio: Embraco e Italionline) hanno radici lontane, di cui la politica non sempre si è occupata… In primo luogo, però, bisogna far rispettare la sicurezza: la crisi non può essere una scusa!”.

Argomentazioni riprese anche dall’assessora a Lavoro e Formazione professionale della Regione Piemonte, Gianna Pentenero: “I numeri delle morti sul lavoro e delle malattie professionali sono drammatici, come testimonia anche la mostra “L’Italia che muore al lavoro” di Sicurezza e Lavoro. Il tema della crisi purtroppo è prevalso. Ora bisogna avere il coraggio di intervenire, continuare a investire in formazione e fare rispettare le avanzate leggi sul lavoro che abbiamo in Italia. Serve anche riflettere sui numeri della disoccupazione, della precarietà e della qualità del lavoro, fondamentale per investire in un progetto di vita. Il mercato del lavoro è cambiato con l’innovazione e dobbiamo saperlo interpretare, con politiche attive per creare nuovi posti di lavoro. Il Primo Maggio deve essere un momento di festa, ma anche di riflessione, non scansando i problemi, ma affrontandoli a livello istituzionale e politico, insieme ai sindacati, in sinergia: è l’unica strada possibile per dare lavoro e per dare dignità alla lavoro”.

Rapinatore ex vigile del fuoco ferito nella sparatoria: “Ero disperato”

E’ fallito il tentativo di rapina a un furgone portavalori fermo di fronte all’ufficio postale di piazza Montale, ma il rapinatore, un cinquantenne italiano a volto scoperto e armato di pistola, è rimasto ferito. Il vigilante della All System lo ha colpito sparando diversi colpi. Trasportato  in ospedale, le sue condizioni  non sarebbero gravi. Il rapinatore avrebbe detto ai carabinieri della Compagnia Oltre Dora intervenuti:  “Non ce la facevo più, l’ho fatto  per disperazione” a causa di una difficile situazione personale. Ha detto di essere un vigile del fuoco sospeso dal servizio.