CRONACA- Pagina 1562

40 anni fa l’uccisione di Carlo Casalegno

“Quella sera avevamo chiuso insieme la terza pagina della Stampa. Molti dicono che il giornalismo è morto, ma sarà proprio questo che continuerà a distinguere il vero dal falso, come ci ha insegnato lui”.  Così la figura di Carlo Casalegno è stata ricordata  dal presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Alberto Sinigaglia in occasione della ricorrenza  dell’agguato al vicedirettore de La Stampa, ucciso dalle Brigate Rosse il 16 novembre di 40 anni fa, cerimonia che ha aperto a Torino la decima Giornata della Memoria dei giornalisti uccisi da mafia e terrorismo. Il ricordo è avvenuto presso l’abitazione di Casalegno, luogo dell’agguato mortale, in corso re Umberto. “Non è un omaggio a chi non c’è più, ma un motivo di speranza per chi c’è oggi – ha detto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti -. Casalegno era attento a raccontare da dove arrivava l’eversione e  a tenere alti i valori della legalità e della democrazia”.

ANARCHICI ARRESTATI, FDI: DOPO IL BLITZ DI QUESTA MATTINA ALL’ ASILO OCCUPATO, SGOMBERO IMMEDIATO DEL CENTRO SOCIALE!

“BASTA COPERTURE DELLA GIUNTA GRILLINA A DELINQUENTI ANTAGONISTI”

<<Questa mattina il blitz è scattato alle 6,30,  agenti in tenuta antisommossa hanno sfondato la porta d’ingresso e fatto irruzione nella sede degli anarchici in via Alessandria all’Asilo Occupato.

In quella circostanza sono stata nuovamente minacciata da un gruppo di loro che sostava in corso Brescia e, con tono rabbioso, mi hanno volgarmente oltraggiato e intimidito.

E’ ormai chiaro che, con un’aggressività ancora peggiore rispetto agli altri centri sociali, l’occupazione anarchica dell’ex asilo costituisce un corpo estraneo al quartiere di Borgo Aurora, utilizzato come covo da delinquenti.

Chiederemo un incontro urgente al Prefetto e al nuovo Questore>> annuncia Patrizia Alessi, Consigliera FDI in Circoscrizione 7

Aggiunge Augusta Montaruli,dell’ Esecutivo nazionale FDI, <<l’Amministrazione ottemperi  alla mozione Marrone-Sbriglio, tutt’ora in vigore.

Siccome la Giunta grillina del Sindaco Appendino sembra offrire agli squatter la stessa tutela finora garantita dalle amministrazioni comunali della sinistra senza aver mai preteso la restituzione dell’immobile occupato di proprietà municipale, presenteremo una interrogazione in Parlamento per chiedere un intervento del Ministero dell’Interno>>.

I sindaci protestano per il ponte chiuso

Era stato danneggiato dall’alluvione di novembre e  chiuso da allora. Infatti  non sono ancora partiti i lavori di ripristino del ponte tra Settimo Torinese e Castiglione. Così questa mattina dieci sindaci della zona hanno compiuto una provocatoria passeggiata sullo stesso ponte per sollecitare la Città Metropolitana a velocizzare i tempi burocratici per l’inizio dei lavori. La chiusura del ponte ha riversato il traffico sui comuni precollinari, creando situazioni di disagio.

Sulla strada della basilica insulti al Grande Torino alla vigilia della tragedia di Superga

Scritte ingiuriose contro il Grande Torino sono apparse sulla strada della basilica di Superga, tragico scenario della sciagura aerea di cui  domani si celebra il 68/o anniversario. “Da Lisbona a Torino  meglio in motorino”, “4 maggio bovini al pascolo”, questi e altri insulti sono stati vergati nella notte sui muri vicino all’edificio religioso  che domani ospiterà il tradizionale ricordo del capitano Mazzola e dei suoi compagni di squadra. Insulti ancora più sgradevoli, proprio perché avvengono nella settimana che conduce al derby e a soli pochi giorni dall’inaugurazione del  Filadelfia, lo stadio storico in cui il Grande Torino vinse cinque scudetti consecutivi negli anni Quaranta. Molti  cittadini e  tifosi hanno segnalato le scritte al Comune, chiedendo di cancellare le scritte prima delle celebrazioni di domani. Alcune sono state coperte con vernice granata.

 

(foto: Drone Piemonte)

L’ex marito stalker si taglia le vene in carcere

Ha cercato di togliersi la vita in carcere Luigi Garofalo, l’uomo di 46 anni accusato di atti persecutori nei confronti della moglie che si era appellata attraverso i media ai giudici, preoccupata per la sua vita nel caso  l’uomo fosse stato liberato. Il legale di Garofalo, Fabrizio Bonfante commenta con l’agenzia Ansa: “Ha detto che non ce la faceva più ad affrontare la gogna mediatica  e si è tagliato le vene”. L’uomo è stato medicato nell’infermeria del carcere ed è sorvegliato a vista.Era stato arrestato lo scorso 8 marzo dopo aver puntato una pistola, forse una scacciacani, contro il figlio 19enne che, secondo lui, prendeva le parti della madre. Arrestato anche  mercoledì scorso:  uscito dal carcere e messo ai domiciliari, era andato al bar di famiglia in Barriera di Milano. L’ex moglie detto di essere stata minacciata, anche di morte, ma l’uomo ha negato le accuse.

“Partizani”, ultime proiezioni

Si conclude, con gli ultimi tre appuntamenti, il ciclo di proiezioni del docufilm Partizani.La Resistenza italiana in Montenegro. La pellicola narra  – con immagini di repertorio inedite e le musiche originali di Massimo Zamboni – la storia delle due divisioni dell’Esercito Italiano, abbandonate nei Balcani dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, che scelsero di unirsi alla resistenza anti-tedesca jugoslava, formando la Divisione Italiana Partigiana Garibaldi. Oltre alle proiezioni programmate giovedì 4 maggio a Torino (ore 20,45 – Cascina Roccafranca, via Rubino n.45) e martedì 9 maggio al Cinema Verdi – alle 21.00 – di  Candelo (Bi), l’appuntamento centrale di quest’ultima fase si terrà alle 17.00 di sabato 6 maggio alla Casa del Teatro (via Goltieri,1) di Asti. Nell’occasione interverranno il Vicepresidente del Consiglio regionale, Dragan Djurovic (Segretario generale di Subnor Montenegro), Goran Cavic (Presidente dell’organizzazione dei combattenti della guerra di Liberazione popolare e antifascista, rappresentante del Comune di Pljevlja), Ljliana Bajcetic (storica e insegnante del Liceo “T.Pejatovic” di Pljevlja) oltre allo storico Eric Gobetti, regista del film. La proiezione di “Partizani” sarà preceduta, per l’occasione, da alcune letture tratte dal libro di Stefano Gestro – a cura del Teatro del Borbore – dal titolo “L’Armata Stracciona:io c’ero!”.

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Spacciatore denunciato dalla suocera

E’ stato denunciato dalla futura suocera. Lui è un 36enne italiano che aveva trasformato l’appartamento della fidanzata in una vera e propria  centrale dello spaccio. La donna lo aveva accolto a casa sua in zona Vallette per fare un favore alla figlia. Ma ha  chiamato il 113 e  l’uomo è finito in manette. Sequestrate tre bustine di cellophane con 10 grammi di cocaina. La polizia ha scoperto che l’uomo utilizzava per la droga anche l’appartamento della nonna della compagna, al terzo piano dello stabile, dove sono stati trovati  tre bilancini di precisione, bustine, banconote e alcuni telefoni cellulari.

Al corteo dei lavoratori cariche della polizia contro gli antagonisti

Il corteo del Primo Maggio a Torino è stato turbato da lanci di uova  contro le forze dell’ordine, che hanno bloccato una cinquantina di manifestanti dei centri sociali che volevano entrare in  piazza San Carlo , sede della manifestazione dei sindacati. Una ventina di persone avevano il volto coperto  ed erano  armate di bastoni. I centri sociali hanno dichiarato che non c’è stato “alcun cambiamento  dalla giunta Fassino a quella Appendino”. Poi gli antagonisti sono stati fatti  entrare in piazza San Carlo, dove intanto gli oratori delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni avevano terminato il comizio.

 

(foto: il Torinese)

Poliziotti-fantoccio sul cofano del furgone. Polemica e inchiesta alla Cannabis parade

Alla sfilata pro-cannabis di ieri a Torino è comparso anche un furgone con due fantocci  in divisa da poliziotti,  attaccati al cofano, come se fossero stati investiti. La polemica su questo episodio legato alla Cannabis Parade, manifestazione per la  liberalizzazione delle droghe leggere è scoppiata subito. Prima da parte dei sindacati di polizia, che hanno parlato di “pagliacciata che offende la legalità” e poi  anche del consigliere comunale Stefano Lo Russo del Pd. Intanto la Digos ha aperto un’indagine per individuare i responsabili.

 

(foto: archivio)

A 105 anni va al seggio da sola per votare alle primarie pd

Una donna di 105 anni si è presentata nel seggio Pd di Strada lanzo  a Torino e ha votato alle primarie. La signora Ines ha vissuto e lavorato come merciaia e ha raggiunto il seggio da sola, senza farsi accompagnare. In città sono 60 i seggi,  una decina i gazebo sparsi per il territorio, più un seggio speciale per malati o invalidi. Fra i preregistrati minorenni e cittadini esteri ci sono 200 minori e 150 stranieri.