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Dirigente medico si spara al Maria Vittoria

Il corpo è stato trovato verso le 11 da alcuni infermieri 

 

pronto-soccorso- soccorsiUn medico di sessant’anni si è sparato un colpo di pistola alla testa questa mattina nel cortile dell’ospedale Maria Vittoria di Torino. Il corpo è stato trovato verso le 11 da alcuni infermieri che avevano sentito uno sparo. La vittima era riversa sagrato della cappella che si trova nel complesso ospedaliero. L’uomo era un dirigente medico di cui non sono state ancora rese note le generalità. I carabinieri stanno svolgendo le indagini.

Morano, "il notaio della gente" che dà la sveglia al centro destra

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Ha affrontato di petto i problemi della città in una relazione densa di dati e statistiche, che ha voluto condividere con 150 invitati. “Torino in 30 anni è migliorata esteticamente, ma ha perso terreno sulle cose fondamentali, quelle che contano nella vita delle persone”

 

Presentata alla Fondazione Sandretto la nuova Associazione “Progetto Torino 2026” di  Alberto Morano, da qualche settimana sulle cronache cittadine come possibile sindaco della città di Torino del Centro Destra.  Stimato notaio in Torino ,un uomo estraneo ai partiti, ma per scelta “notaio della gente comune”. Morano ha affrontato di petto i problemi della città in una relazione densa di dati e statistiche, che ha voluto condividere con 150 invitati. “Torino in 30 anni è migliorata esteticamente, ma ha perso terreno sulle cose fondamentali, quelle che contano nella vita delle persone”: lavoro, sicurezza, qualità della vita. Oggi Torino guida le statistiche in fatto di povertà, disoccupazione, criminalità. Nel 2014, per chi non lo sapesse ad esempio, i furti nelle case sono stati  705 contro i 126 di Napoli, o ancora gli scippi e i borseggi in città che hanno raggiunto quota 778 contro i  268 sempre di Napoli. Queste specifiche informazioni dimostrano come la Polizia Municipale a Torino non sia funzionale alle reali esigenze dei cittadini. 

 

E ancora l’emergenza abitativa:  su oltre 26 mila richieste di alloggio popolare, solo 3.369 famiglie hanno ottenuto un’abitazione . E poi un panorama sulla crisi del mercato immobiliare, i numeri della disoccupazione, l’indebitamento del comune e la pressione fiscale che si abbatte sui cittadini.”Oggi Torino ha problemi enormi: se fosse un’azienda sarebbe in fallimento, con un debito consolidato (tra Comune e un centinaio di società ed enti) di quasi otto miliardi. Ai torinesi vengono fatte pagare tasse troppo alte per un apparato che non regge finanziariamente e che non serve, se non per stipendiare 400 amici dell’amministrazione”, conclude Morano . 

 

Torino ha già alcuni candidati: il sindaco uscente Fassino ( con qualche dubbio), la grillina Chiara Appendino, Giorgio Airaudo per la sinistra.  Il centrodestra sembra ancora indietro sulle candidature a sindaco nelle grandi città. Morano sarà il candidato a Torino? “Ora sono impegnato a studiare i problemi di Torino e le possibili soluzioni: sono un uomo pratico che nella vita ha sempre lavorato e non ha mai fatto politica. Poi vedremo: Torino è una città importante ed è giusto che i partiti del centro destra prendano una decisione ben ponderata. Vorrei solo far notare che si andrà al voto fra pochi mesi”.

Tir travolge auto bloccata in tangenziale, muore uno stilista

Era alla guida della sua Volkswagen Polo e  viaggiava in direzione di Milano

 

INCIDENTESi chiamava Flavio Leonel Saladino, cittadino italiano nato a Caracas 35 anni fa, lo stilista che lavorava in una ditta di Pianezza, che è morto nella notte in un incidente stradale sulla tangenziale di Torino. Era alla guida della sua Volkswagen Polo e  viaggiava in direzione di Milano, quando  ha urtato un guardrail. E’ rimasta ferma sulla carreggiata ma è sopraggiunto un tir che non accorgendosene per la fitta nebbia, l’ha travolta uccidendolo sul colpo. La tangenziale è rimasta chiusa per cinque ore, fra le 3 e le 8 di stamattina.

 

(Foto: archivio)

Avvicendamento alla Scuola di Applicazione

Il Generale di Corpo d’Armata Paolo Ruggiero cede il comando al Generale di Divisione Claudio Berto

 

berto1comandante applicazioneIl 14 dicembre  alle ore 15 a Palazzo dell’Arsenale in Torino si svolgerà la cerimonia di avvicendamento del Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito. Il Generale di Corpo d’Armata Paolo Ruggiero cederà il comando dell’istituto di studi militari più antico d’Europa al Generale di Divisione Claudio Berto. La cerimonia alla presenza del Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti, delle massime autorità civili, militari e religiose del territorio.

 

Il Generale Ruggiero, napoletano, è nominato Sottotenente di artiglieria nel 1977 al termine del biennio presso l’Accademia Militare di Modena. Dopo aver prestato servizio in Friuli Venezia Giulia nei reparti della Divisione corazzata “Ariete”, comanda il 52° reggimento artiglieria a Vercelli. Addetto militare aggiunto all’Ambasciata d’Italia a Washington dal 1997 al 2000, nel 2006 assume il comando della 132^ Brigata corazzata “Ariete” con la quale è impegnato in missione di pace in Libano nel 2007-2008. Comandante dell’Artiglieria a Bracciano e successivamente Capo di Stato Maggiore del Comando Logistico dell’Esercito, diviene Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione il 21 febbraio 2014. Da febbraio a ottobre 2015 è Capo di Stato Maggiore della missione ISAF e Vice Comandante dell’operazione Resolute Support in Afghanistan. Designato a ricoprire un rilevante incarico internazionale con mandato triennale, a gennaio 2016 assumerà le funzioni di Vice Comandante del NATO Land Command ad Izmir (Turchia).

 

applicazione arsenale

Il Generale Berto, torinese, indossa la stelletta da ufficiale nel 1979. Comandante del battaglione alpini “Susa”, del 9° reggimento a L’Aquila, del Centro Addestramento Alpino di Aosta, della Brigata Taurinense e della Regione Militare Nord, serve nei teatri operativi di Bosnia Erzegovina, Kosovo e Afghanistan.

 

Il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione presiede alla formazione di base e avanzata del personale appartenente ai diversi ruoli e categorie della forza armata. Ha alle proprie dipendenze l’Accademia Militare di Modena, la Scuola Sottufficiali di Viterbo, le Scuole militari, “Nunziatella” di Napoli e “Teuliè” di Milano, la Scuola Lingue Estere di Perugia ed il Centro Studi Post Conflict Operations di Torino, quest’ultimo preposto allo studio, alla ricerca e alla formazione di personale militare e civile, nazionale ed internazionale, nei settori della ricostruzione e stabilizzazione. Durante il periodo di comando del Gen. Ruggiero sono stati consolidati numerosi progetti e conseguiti nuovi traguardi. Fra questi la crescente internazionalizzazione degli studi, la sempre più proficua sinergia ed osmosi culturale con gli atenei torinesi e con analoghe realtà italiane ed europee. Dei circa mille studenti italiani e stranieri, fra i quali duecento civili, che frequentano ogni anno i corsi presso la sola Scuola di Applicazione, da febbraio 2014 ad oggi sono state conferite 235 lauree triennali e 257 specialistiche. Una conferma della qualità e della efficacia delle iniziative del Comando a favore della collettività.

Nebbia intensa, disagi all'aeroporto e in tangenziale

caselleScarsa visibilità sulla pista :150 metri

 

Sono stati cinque i voli in arrivo all’aeroporto di Caselle  dirottati su altri scali del nord Italia a causa della fitta nebbia scesa su Torino e sulla provincia. Scarsa visibilità sulla pista :150 metri. Lo scalo è aperto ma alcuni piloti e  aerei non avevano l’abilitazione per l’atterraggio.Le partenze sono regolari. Non pochi disagi anche sulla tangenziale di Torino, per un tamponamento nei pressi di Rivoli, che ha provocato oltre 10 km di coda.
    

Scaricano tappeti in tangenziale per sfuggire alla polizia

POLIZIA CROCETTANella zona dello svincolo di corso  Allamano

 

In tutto dieci tappeti di pregio, per un valore  di 20 mila euro, sono stati scaricati in fretta e furia nella notte da due magrebini sulla tangenziale di Torino nella zona dello svincolo di corso  Allamano, a Rivoli. Erano al volante di un’Alfa Romeo 157, sono stati fermati dalla polizia stradale per il carico troppo vistoso sul tettuccio dell’auto, ma i due sono fuggiti contromano, scaricando tutti  i tappeti sulla strada.

Perseguita l'ex di 76 anni, arrestato dopo essere evaso

carabinieri autoAccusato di atti persecutori, per avere  violato una misura di divieto di avvicinamento alla casa dell’ex

 

Evaso dagli arresti domiciliari  si è appostato sotto l’abitazione dell’ex convivente, una donna di 76 anni. Prima le ha telefonato decine di volte e l’ha minacciata di morte. Il fatto è avvenuto  a Beinasco, dove  i carabinieri hanno arrestato, dopo la denuncia della vittima, un uomo di 65 anni residente a Torino, accusato di atti persecutori, per avere  violato una misura di divieto di avvicinamento alla casa dell’ex.

Alpinista precipita e muore a duemila metri

montagna_innevataLa nebbia ha  impedito all’elisoccorso di intervenire

 

Aveva 37 anni l’alpinista che è precipitato ed è morto, cadendo dalla punta del Quinzeina, a  duemila metri sulle montagne di Frassinetto, in provincia di Torino. L’escursionista privo di vita  è stato recuperato da soccorso alpino e 118, che hanno raggiunto la zona a piedi. La nebbia ha  impedito all’elisoccorso di intervenire. L’allarme è stato dato dal suo compagno di cordata.
   

L'incuria della collina non è un buon biglietto da visita per la città

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di Patrizio Tosetto

 

Roberto abita dall’inizio anni ’80 a cavallo tra Pecetto e Torino. Comincia a scuotere la testa. Non è tutto oro ciò che luccica.  Da dieci anni la situazione è notevolmente peggiorata. Mi fa notare immondizia lasciata sul ciglio della strada. 

 

Di mattina, freddissimo con uno splendido sole. Roberto Roveri (nella foto) mi porta a fare un giro in collina. Appuntamento alla Gran Madre.

 

Poi si prende la strada per l’Eremo. Pochi chilometri ed è un spettacolo. Dalle varie curve squarci di Torino, bellissima. La luminosità ottima esalta il tutto. Uno di quei momenti dove  si è contenti di questa nostra città. Diciamolo pure : ci si riappacifica un po’ con tutto.  Roberto abita dall’inizio anni ’80 a cavallo tra Pecetto e Torino. Comincia a scuotere la testa. Non è tutto oro ciò che luccica.  Da dieci anni la situazione è notevolmente peggiorata. Mi fa notare immondizia lasciata sul ciglio della strada. 

 

La mancata pulizia dei boschi trascina l’acqua producendo ghiaccio.  Qui è un via vai di autoambulanze che portano malati al San Camillo. E la collina è da intendere anche come biglietto da visita della città ai turisti. Non ha senso quest’incuria. Poi le siepi non curate delle ville a ridosso della strada.  Ciò probabilmente derivato dal fatto che le ville vengono abitate pochi mesi all’anno. Tante le chiamate in comune, assessorato al Verde. Solite le risposte. Interverranno con un finale risultato: niente e nulla.

 

Il ritorno in Gran Madre. E costeggiando il Po raggiungo l’ufficio in Corso Casale.  Cani con i loro padroni e, nonostante il freddo, novelli maratoneti. Sull’acqua rimbalza il sole. Incontro operai della Coop Agriforest, fondata nel 1978.  Sono preciso perché sono tra i fondatori. Sono infreddoliti ma contenti di lavorare.  È mi viene spontanea una domanda : che fanno i dipendenti del Comune in forze all assessorato? Se non sono sufficienti perché non vengono trasferiti operai di altri assessorati senza carichi di lavoro? Non si potrebbero utilizzare gli extracomunitari? 

 

Probabilmente i sindacati non sarebbero d accordo.  Pazienza. Ma si deve pur intervenire!  È solo una questione di buon senso: intervenire prima che scappano i buoi. Ma ho paura che anche su questo argomento il buon senso manchi. 

 

(Foto: il Torinese)

Giuseppe Botta, un protagonista della politica: il ricordo del figlio

botta giuseppe 2Giovedì 10 dicembre alle 18.30 messa in suffragio del parlamentare piemontese ai Santi Angeli Custodi, via Avogadro 5

 

In memoria di mio padre

 

A sette anni dalla sua scomparsa mi piace ricordare la sua cordialità nei rapporti umani ed il suo sorriso che erano un suo tratto distintivo. Non gli mancava certo la battuta divertente e talvolta ironica ma scevra da cattiverie. Un padre speciale per me; ma per moltissimi un uomo che si è occupato di ogni loro problema. La politica è stata la sua grande passione.

 

Prima ancora vi era in lui il piacere di lavorare per gli altri. Il suo modo per mantenere i rapporti con i tanti che incontrava era scrivere loro una breve lettera. Non si arrendeva alle difficoltà. Aveva il passo dell’alpino che non si perde mai d’animo e l’ostinazione del maratoneta che arriva sempre al traguardo.

 

Dai racconti e dagli aneddoti ancora oggi esce la figura di uomo prima ancora del politico educato ai valori tradizionali: la stretta di mano e il mantenimento della parola data.

 

E quando Massimiliano Borgia, l’autore del libro intervista “Giuseppe Botta. Un protagonista piemontese della Prima Repubblica” propose il titolo “Quando la politica era fatica” mio padre con garbo declinò quel titolo perché per lui la politica era stata la sua vita, quasi un grande amore.

 

Franco Maria Botta