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Province e "Grande Torino": ecco cosa cambia da oggi

Il Consiglio regionale  ha approvato la legge di riordino degli enti di area vasta in attuazione della Delrio

 

con reg lascarisChe fare delle ex Province? Il Consiglio regionale ha approvato la legge di riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province e alla Città Metropolitana, come previsto dalla Legge Delrio. Il percorso è stato lungo, a Palazzo Lascaria. Proposta il 20 luglio dalla Giunta regionale, la legge ha iniziato il suo iter in Consiglio il 7 settembre scorso, con le consultazioni, ed è stata licenziata dalla Prima Commissione (Affari Istituzionali) il 12 ottobre. L’esame in Aula è iniziato martedì 13.

 

“Il valore di questa legge – ha dichiarato il presidente della Giunta Sergio Chiamparino, ringraziando Aldo Reschigna per il lavoro paziente e determinato – è che offre certezze ai cittadini rispetto ai servizi e al personale e, contemporaneamente, consente al Piemonte di arrivare preparato al nuovo quadro istituzionale in via di definizione in Parlamento”.

 

“Questa legge – ha sottolineato il vicepresidente della Giunta Aldo Reschigna – è frutto di un lavoro corale, nato dall’apporto di una pluralità di direzioni regionali, dal confronto con i presidenti di Provincia all’interno dell’Osservatorio e con le Organizzazioni sindacali, e che ha visto il Consiglio regionale confrontarsi sul merito del provvedimento. Se vogliamo che questa legge non sia una mera applicazione della Delrio, abbiamo molto da lavorare nella fase di attuazione del provvedimento, con la consapevolezza che se le aree vaste funzioneranno, quando la riforma costituzionale sarà approvata, il Piemonte, a differenza di altri, avrà delle basi di atterraggio. Abbiamo lavorato guardando al futuro, evitando da un lato il centralismo regionale e dall’altro la dispersione amministrativa sui Comuni”.

 

“Viviamo un momento particolare della nostra Repubblica – ha dichiarato Gilberto Pichetto, capogruppo di Forza Italia, annunciando il voto contrario del suo gruppo e aprendo le dichiarazioni di voto sull’intero testo – in cui il disordine sulle riforme creato dall’effetto mediatico degli annunci rischia di produrre una situazione di incertezza giuridica sullo stato di diritto. Dopo le Province, ora l’obiettivo è puntato sulle Regioni. Nell’applicazione di una legge mal fatta come la Delrio, il Piemonte ha perso un’occasione per rendere il sistema omogeneo, creando invece un sistema a geografia variabile che produrrà confusione per i cittadini”. 

 

“Ci saremmo aspettati più coraggio – ha sottolineato Mauro Campo a nome del Movimento 5 Stelle – e un approccio più tempestivo, visto che consiglio lascarisaltre Regioni hanno legiferato prima e con maggiore chiarezza. In Piemonte, invece, si è scelto di non decidere. Prova ne è che non esiste neanche un chiaro elenco delle funzioni esercitate dalla Regione, dalle Province e dai livelli comunali e sovracomunali. La mancata chiarezza rischia di lasciare margini per l’arbitrio dei singoli funzionari e lascia cittadini e imprese nell’incertezza”.

 

Voto contrario al provvedimento anche da parte della Lega Nord. “E’ un momento di caos istituzionale – ha dichiarato Gianna Gancia – dove i livelli decisionali sono tanti. Crediamo che questa forma di Stato non sia più aderente alle esigenze del cittadino”.

 

“Oggi approviamo un provvedimento complicato – ha invece rivendicato Davide Gariglio, presidente del gruppo del Partito Democratico –  che contempera diverse esigenze e che è frutto di un lungo lavoro. Oggi noi non ci limitiamo ad applicare la legge Delrio ma disegniamo uno scenario di più lungo periodo, impegnando le Province a svolgere le funzioni in forma associata, che vedrà pronti, a modifica costituzionale approvata, quattro enti di area vasta. Rivendichiamo inoltre la scelta di differenziare le competenze attribuite alla Città metropolitana sulla formazione professionale, differenziazione prevista già in Costituzione, ad esempio per le Regioni”.

 

Nel corso della seduta del 27 ottobre, sono stati approvati diversi emendamenti presentati dal vicepresidente della Giunta regionale, Aldo Reschigna. Tra questi, uno prevede che la Regione concorra annualmente alle spese per il personale adibito alle funzioni in materia di ambiente per una percentuale massima del 40 per cento della spesa sostenuta, al 31 dicembre 2015, da Province e Città metropolitana. La Commissione Bilancio, riunita in una pausa dei lavori dell’Aula, ha dato parere favorevole all’emendamento, la cui norma finanziaria è stata rinviata alla legge di bilancio. Approvato anche un emendamento che consente di salvaguardare il ruolo della polizia provinciale e di assicurare il mantenimento delle qualifiche agli agenti e ufficiali di polizia locale provinciale. Anche Sel e Forza Italia hanno presentato alcuni emendamenti di precisazione, che sono stati accolti dalla Giunta.

 

 IL DIBATTITO IN CONSIGLIO REGIONALE

 

Sono intervenuti nella discussione anche i consiglieri: Andrea Appiano e Domenico Rossi (Partito Democratico); Gian Luca Vignale, Claudia Porchietto e Massimo Berutti (Forza Italia);  Francesca Frediani e Paolo Mighetti (Movimento 5 Stelle); Marco Grimaldi (Sel); Alessandro Benvenuto (Lega Nord)

 

Collegati alla legge sono stati approvati a maggioranza alcuni ordini del giorno

Il primo, presentato dal gruppo M5S, primo firmatario Paolo Mighetti, impegna la Giunta regionale “a garantire l’espletamento dei controlli utilizzando sia il personale attualmente in capo alla Regione addetto a funzioni di polizia mineraria, sia quello attualmente impiegato nelle province allo stesso scopo, mediante l’assorbimento di quest’ultimo; a garantire il decentramento del personale addetto alle funzioni di polizia mineraria sugli ambiti ottimali, al fine di salvaguardare la capillarità dei controlli sul territorio; a prevedere ed avviare un censimento regionale sulle attività estrattive, in itinere, concluse, sospese e autorizzate, presenti sul territorio regionale, raccogliendo ed aggiornando i dati all’interno del sistema Piemonte; a normare il regime dei controlli, in modo da garantire un minimo di un controllo annuale in cava e negli impianti di prima trasformazione fissi e mobili”.

 

Il secondo, presentato dal gruppo Pd, primo firmatario Davide Gariglio, impegna la Giunta regionale “affinché sia garantita, di norma, la permanenza nelle sedi attuali degli uffici delle ex Comunità montane preposti all’esercizio delle funzioni in materia di agricoltura, specialmente laddove i Comuni, sui cui territori insistono gli uffici stessi, si siano impegnati ad assicurare nel tempo la disponibilità delle sedi e di tutti i beni strumentali necessari all’esercizio delle funzioni”.

 

L’ultimo, sottoscritto da numerosi consiglieri del centrosinistra e del gruppo M5S, primo firmatario Andrea Appiano (Pd), impegna la Giunta regionale “ad attivarsi nei confronti del Governo affinché sia affrontata la questione dei precari attualmente in carico alla Città metropolitana e alle Province, per il periodo successivo alla scadenza dei relativi contratti; a prevedere il trasferimento all’Agenzia Piemonte lavoro di tutto il personale addetto ai Centri per l’impiego di cui all’art. 20 della l.r. 34/2008, ivi compreso quello con contratto di lavoro a tempo determinato in corso, che alla data del 31 dicembre 2015 risulti occupato nei medesimi Centri, per i quali la Città metropolitana o le Province si sono avvalsi della norma di cui all’art. 15, comma 6 bis, del Dl 78/2015, come convertito dalla L. 125/2015; a garantire in prospettiva la piena funzionalità e continuità dei servizi attualmente erogati dai Centri per l’impiego, con personale e risorse finanziarie e organizzative adeguate”.

 

www.cr.piemonte.it – Foto: il Torinese

Rogo Continassa 2011: "Frutto di atavico odio etnico"

Furono 7 le condanne inflitte a luglio. Le fiamme divamparono dopo una manifestazione di protesta

 

tribunaleSono state rese note le motivazioni della sentenza relativa all’incendio appiccato da alcuni di torinesi il 10 dicembre 2011 al campo nomadi della Continassa. Si trattò – così l’ansa riporta le parole del giudice Paola Trovati – del  “prodotto di un atavico e mai sopito odio etnico nei confronti degli ‘zingari'” che portò dei “normali cittadini” a compiere “atti di disumana violenza”. Furono 7 le condanne inflitte a luglio. Le fiamme divamparono dopo una manifestazione di protesta contro il presunto stupro di una ragazzina che, si scoprì in seguito, si era inventata tutto.

Arrestati broker finanziari per giro illecito di 160 milioni

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Le fiamme gialle di Torino hanno riscontrato una trentina di imprenditori truffati

 

Sono cinque i broker finanziari  arrestati dalla guardia di finanza. Avevano messo in piedi una rete di società che operavano in Italia e all’estero, erogando false garanzie bancarie e finti aumenti del capitale societario con inesistenti titoli obbligazionari e azionari. Le fiamme gialle di Torino hanno riscontrato una trentina di imprenditori truffati, ma per un ammontare di  160 milioni di euro. Sono in corso perquisizioni tra l’Italia e la Svizzera.
   

Impiegata modello rubava ticket restaurant

 Un caso scoperto a Rivoli dai carabinieri 

 

carabinieri autoIn azienda tutti la consideravano un’efficientissima impiegata. Ma quando si trovava da sol in ufficio rubava i ticket restaurant dei colleghi. Un caso scoperto a Rivoli dai carabinieri che, grazie a telecamere nascoste, sono venuti in possesso di immagini che hanno documentato il furto, da parte della donna 46enne, di diversi carnet: valore circa mille euro. La donna è così stata denunciata per furto. Si ritiene che non si tratti dell’unica sottrazione effettuata.

Addio Vera, "figlia d'arte" indomabile

schiavazziIERI AL TEMPIO VALDESE I FUNERALI DI VERA SCHIAVAZZI 

 

“Le ultime volte che ci siamo rivisti avevi in mente un libro di testimonianze di chi si era avvicinato alla politica come fatto naturale, di famiglia”

 

Ciao, Vera. Che la terra ti sia lieve.

 

Non si fa così. Destino veramente crudele. Ieri eravamo in tanti. In questi giorni molti hanno scritto. Molti ti hanno scritto. Io ho aspettato,  come tanti inebetito e sperso. Non ho letto uno dei tuoi caratteri salienti: figlia d’arte. Tuo padre ti aveva educato e giovanissima volevi fare la rivoluzione. 

 

Le ultime volte che ci siamo rivisti avevi in mente un libro di testimonianze di chi si era avvicinato alla politica come fatto naturale, di famiglia. Personalmente anche così voglio ricordarti. Un pezzo di storia di Torino se ne va via. Iniziata ancor prima della nostra nascita. Con quella indomabile e forse presuntuosa idea di venire da lontano e voler andare lontano. Un lungo abbraccio ai tuoi figli che per te e per un po’ di noi andranno avanti. 

 

Buon sangue non mente.

 

Patrizio Tosetto

Dopo incidente sostitusce il convivente nell'alcoltest: denunciata

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L’incidente è avvenuto lo scorso 12 ottobre

 

Era stata sottoposta all’alcoltest dopo un incidente stradale, con esito negativo. Ma a guidare, al momento dello scontro c’era il suo convivente. I carabinieri lo hanno scoperto, denunciando per sostituzione di persona una donna di 55 anni, che vive nel Cuneese. L’incidente è avvenuto lo scorso 12 ottobre, per fortuna senza feriti. A bordo dell’auto c’era anche la figlia dodicenne della coppia.

Sicurezza, Pecetto sperimenta il controllo di vicinato

pecetto sindaco vice

“L’importatore” ed ideatore sul Patrio suolo di questo sistema è Gianfrancesco Caccia di Caronno Pertusella (Varese) che ha via via diffuso, con altri volontari, le tecniche sino alla creazione di una associazione

 

Furti e truffe a Pecetto Torinese sono un problema che è piuttosto sentito. L’amministrazione comunale, in raccordo con la polizia locale e l’Arma dei Carabinieri, ha messo in atto una serie di pratiche di sicurezza urbana, seguite all’incontro pubblico che si era svolto alcuni mesi orsono. Adesso stanno valutando un nuovo strumento che in Piemonte sta prendendo piede, a passo non velocissimo (ma progressivo ed in crescita costante negli ultimi mesi) : il Controllo del Vicinato. Venerdì scorso, mentre era in corso a Castel Ritaldi in Umbria il secondo Congresso europeo dell’Eunwa – associazione che raggruppa che diverse realtà che in Europa si occupano della materia della sicurezza urbana e residenziale – il referente per il Piemonte e responsabile dell’Ufficio stampa dell’Associazione Controllo del Vicinato, Massimo Iaretti, ha in municipio  Adriano Pizzo, sindaco di Pecetto Torinese (NELLA FOTO CON LA VICE), la giunta (c’erano il vice Annalisa Falchero Bemporad, gli assessori Luigi Naretto e Carlo Vitale, mancava Cecilia Savio) e il comandante della polizia municipale Cosimo Calò. L’incontro era di carattere informale e conoscitivo richiesto dall’amministrazione comunale all’Associazione per avere elementi di valutazione del progetto di Controllo del Vicinato,che è anche fortemente sostento dalla Compagnia Carabinieri di Chieri. Iaretti, che a settembre era stato anche a Santena per incontrare il sindaco Ugo Baldi, insieme al referente per la Città Metropolitana di Torino di ACDV, Ferdinando Raffero, consigliere comunale a San Mauro, dove è stato il proponente del progetto e lo sta coordinando per il Comune, ha spiegato che il Controllo del vicinato meglio conosciuto come “Neighbourhood watch” nasce negli anni Sessanta – Settanta, nei Paesi anglo – sassoni, Gran Bretagna, Stati Uniti, ma anche Canada, Australia, Nuova Zelanda e in Italia inizia ad avere una diffusione a partire dal 2008 in Lombardia. “L’importatore” ed ideatore sul Patrio suolo di questo sistema è Gianfrancesco Caccia di Caronno Pertusella (Varese) che ha via via diffuso, con altri volontari, le tecniche sino alla creazione di una associazione, che si chiama appunto Controllo di Vicinato, che ha tra i suoi coordinatori, oltre allo stesso Caccia, anche Leonardo Campanale di Rodano (Milano). Il Controllo di Vicinato, che nulla ha a che vedere con il fenomeno delle “Ronde Padane” o pattugliamenti di cittadini sul territorio o la videosorveglianza (che è una scelta dell’amministrazione comunale d’intesa con le forze dell’ordine), è un progetto che tende a fare crescere, da un lato, la solidarietà tra i cittadini e a crescere una forma di osservazione “passiva” del territorio e delle persone che vi transitano. Il tutto, ovviamente, deve avvenire in stretta collaborazione – elemento imprescindibile – con le forze dell’ordine. In sostanza di far diventare sistema quello che,  probabilmente, molti fanno già spontaneamente (ad esempio togliere la posta al vicino quando è assente da casa per troppo tempo, naturalmente d’intesa con lui, oppure affacciarsi alla finestra quando si sente suonare un allarme, oppure ancora se si vede una persona sospetta o un’auto girare prenderne nota ed, eventualmente, avvertire le forze dell’ordine). Il Controllo di Vicinato è una pratica che ha anche necessità, pur partendo spesso da gruppi spontanei, della collaborazione dell’amministrazione comunale. Al termine dell’incontro, che si è svolto in un’atmosfera di massima cordialità, si è convenuto che l’Associazione invierà del materiale illustrativo al sindaco e che l’amministrazione, dopo aver dato una informativa alla Commissione Sicurezza costituita presso il Comune di Pecetto Torinese, valuterà un’audizione di Iaretti e Raffero davanti alla stessa.

 

Massimo Iaretti

 

 

Il futuro politico di Torino potrebbe essere ancora Rosso

Roberto-Rosso

tosettoSTORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

Un ritorno dopo essere stato deputato più volte,  sottosegretario,  assessore regionale. Da trent’anni sulla breccia, Roberto Rosso: da giovane democristiano vercellese a possibile candidato per il centro destra

 

L’onorevole Vito Bonsignore ha ” benedetto ” il ritorno in politica dell’avvocato Roberto Rosso, un ritorno dopo essere stato deputato più volte,  sottosegretario,  assessore regionale. Da trent’anni sulla breccia. Da giovane democristiano vercellese a possibile candidato per il centro destra a sindaco di Torino. Platea all Hotel Fortino da tutta la regione per una rentrée sommessamente roboante.Conservatori Riformisti, questa l’etichetta politica scelta. Mi permetto di precisare: o si è conservatori o riformisti. Ma si sa che ora tutto è possibile. Anche per una destra in cerca di se stessa. 

 

L’operazione non è semplice. Propongono oltre Berlusconi chiedendo per le amministrative una alleanza con Forza Italia. Magari gli riesce. Presente il Coordinatore dei Club di Silvio, Bartolomeo Giachino, che quando solo pensa e parla del cavaliere s’illumina. Grande incassatore, maschera con indifferenza le critiche, seppur velate,  al  Berlusca che non vuole farsi da parte. 

 

Obiettivo?  Se si fanno le primarie a destra candidare Roberto Rosso e promuovere comunque liste civiche locali. Con l’intento di condizionare lo stanco e politicamente ammaccato Piero Fassino, interessato più all’Anci e meno al ruolo di sindaco. Il protagonista è sempre lui, Roberto Rosso. Si muove elegante tra i vari relatori e continua a sottolineare che è un dovere della Destra tentare a Torino. Magari c’ è un giro di boa in questa città eternamente di sinistra, Movimento cinque stelle permettendo. 

 

Aspettavo Mimmo Portas,il deputato Mimmo Portas eletto nel Pd ,ma forse stanco di essere un moderato nel pd. Personalmente non l’ho visto, impegni o ha temuto?. Si vedrà prima della prenotazione delle liste. E Raffaele Fitto? Anche lui ha sollecitato Roberto Rosso nell’andare avanti, rammaricandosi di aver avuto ragione su Forza Italia ed in particolare su Verdini. 

 

Insomma per le amministrative di Torino sono aperte le danze. Come si diceva una volta vinca il migliore. Se c’è! 

Giovane pedone muore schiacciato da un taxi

polizia pedone

Nella notte tra via XX Settembre e via Arcivescovado

 

La polizia municipale ne ha dato notizia questa mattina su Twitter: un ragazzo di 28 anni, Morris Divorziati, residente a Ciriè, è morto travolto da un taxi finito sul marciapiede dopo un violento scontro nella notte nel centro di Torino, all’incrocio tra via XX settembre e via Arcivescovado. Il taxi guidato da un 22enne si è scontrato con una Fiat 500 condotta da un diciannovenne. Insieme alla vittima c’era un 27enne napoletano, ora  ricoverato in prognosi riservata al Cto.

Minorenni i lanciatori di sassi sui treni

treno frecciarossa

treno11Sono stati infatti identificati dalla polfer ragazzini di età inferiore ai 14, riaffidati ai genitori

 

Nessun ferito, per fortuna. I responsabili del lancio di pietre che ha danneggiato alcuni treni alla periferia di Torino a inizio mese, sono minorenni. Sono stati infatti identificati dalla polfer quattro ragazzini di età inferiore ai 14, riaffidati ai genitori perché non imputabili. Le pietre erano state lanciate da un cavalca-ferrovia della Falchera. Quattro treni colpiti, due di questi  avevano riscontrato danni ai finestrini.

 

(Foto: il Torinese)