CRONACA- Pagina 1421

Finta maga truffa donna e ne ricatta il marito minacciando di diffondere video hard

E’ proprio vero che la credulità popolare trova ancora dei boccaloni nell’era del digitale. E spesso dietro seducenti guaritori, santoni o maghi si celano degli impostori pronti ad approfittare delle debolezze e dell’ignoranza altrui. Questa volta, però, la delinquente che aveva messo in atto l’azione delittuosa è incappata nelle maglie della giustizia.
Nel mese di marzo scorso una signora 46enne residente a Cosenza, presentava una querela nei confronti di una donna resasi responsabile di truffa nei suoi confronti. A partire dal gennaio 2019 la vittima, dopo un primo approccio avvenuto su Facebook, iniziava ad avere contatti telefonici con una sedicente maga che le proponeva riti e preghiere di “purificazione“. La truffata accettava di acquistare servizi per “purificare“ la propria figlia adolescente che stava uscendo da una travagliata storia sentimentale. Per tali riti di purificazione la vittima pagava, tramite varie ricariche su carta PostePay, la somma di 4.000 Euro nell’arco di due mesi. Durante questi riti di purificazione e preghiera, che avvenivano telefonicamente con riti di varia natura, la vittima presentava il proprio compagno alla sedicente maga. Tra la maga e il compagno della denunciante, avevano inizio così una serie di contatti telefonici paralleli a quelli che aveva con la moglie, a seguito dei quali anch’egli accettava di pagare 1000 euro, con il solito sistema di ricarica di carta prepagata postale, per i servizi della “maga” anche in questo caso per preghiere e riti vari al fine di “purificare” il corpo e l’anima dell’uomo. Durante una di queste conversazioni la maga convinceva l’uomo a spogliarsi e a inviarle un video in cui l’uomo si mostrava nudo, in atteggiamenti intimi, affermando che ciò era necessario per i riti esoterici praticati. Nei giorni successivi la truffatrice minacciava l’uomo di inviare il video ai suoi famigliari e di pubblicarlo in rete, se non le fosse stata pagata una somma in denaro, estorcendogli in un primo momento la somma di 1500 Euro e poi in un secondo tempo chiedeva ulteriori pagamenti, sempre sotto la minaccia della divulgazione del video. A questo punto l’uomo cadeva in depressione, confessava alla moglie quanto successo e disperato minacciava il suicidio, inducendo così la consorte a rivolgersi alle Forze dell’Ordine. Le indagini permettevano ai Carabinieri della Stazione di Nizza Monferrato interessati dai colleghi calabresi che avevano individuato la zona di appartenenza della truffatrice, di identificare e deferire alla Procura della Repubblica di Alessandria la sedicente maga, una donna 52enne residente nel nicese, con piccoli precedenti a carico. Le attività investigative permettevano di acquisire le carte PostePay utilizzate per ricevere il denaro estorto e i cellulari tramite i quali avvenivano i contatti con le vittime.

M.Iar.

 

Indiziato di tentato omicidio fermato dalla polizia

Nei giorni scorsi, personale della Polizia di Stato di Torino ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto un cittadino tunisino di 29 anni irregolare in Italia, in quanto gravemente indiziato di tentato omicidio e rapina avvenuti nella serata del 25 marzo. Transitando in corso Giulio Cesare, un passante aveva notato un uomo che stava compiendo un furto su un’auto in sosta ed era intervenuto per impedire il reato. Il reo era uscito dall’autovettura e con un coltello a scatto aveva colpito il passante con due fendenti, di cui uno al petto, che gli comportavano gravi ferite. Dopo il fatto, l’uomo si era dato alla fuga. Nella nottata del giorno successivo, personale della Squadra Volante interveniva in via Wuillermin per un furto su autovettura. A seguito dell’intervento, gli agenti arrestavano, in via Montanaro, per furto in concorso, tre persone, due italiani di 39 e 28 anni e un cittadino tunisino di 29 anni. Al momento del fermo intorno alle tre di notte, in auto i tre erano in possesso di un ingente quantitativo di refurtiva provento di numerosi furti su auto perpetrati.A seguito di indagini, successive all’arresto delle tre persone, gli agenti del Commissariato Barriera Milano accertavano che l’autore dell’aggressione in corso Giulio Cesare era il ventinovenne tunisino. Nei giorni seguenti la misura adottata veniva convalidata dall’Autorità Giudiziaria e nei confronti dello straniero è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere.

M.Iar.

Arrestato per maltrattamenti alla convivente, angherie e abuso di alcol

Un cittadino romeno di 34 anni è stato arrestato dagli agenti della Squadra Volante di Torino per il reato di maltrattamenti in famiglia. Da 8 anni si comportava in modo autoritario ma nell’ultimo periodo la situazione era degenerata: la compagna non poteva incontrare il figlio se non nella propria abitazione, non poteva vedere amiche e/o familiari se non in presenza dell’uomo ed inoltre erano frequenti gli schiaffi, gli spintoni e gli scatti d’ira, spesso dovuti all’abuso di alcool. L’uomo, anche quando la donna dormiva, la prelevava dal letto e la trascinava in cucina, dove la stessa era costretta a sedersi e ad osservarlo mentre rompeva i mobili. Quando la vittima lo supplicava di acconsentire alla fine della loro relazione, doveva subire vere e proprie minacce di morte. Finalmente esausta, domenica sera, durante l’ennesimo comportamento violento del compagno, ha trovato la forza di inoltrare un messaggio ad un’amica chiedendole di contattare la Polizia di Stato.

M.Iar.

 

Furto di monili e abbigliamento per 10 mila euro: arrestate

Tre nomadi di etnia rom sono finite in carcere per il reato di furto aggravato in concorso. Ad arrestarle sono stati i carabinieri della stazione di Diano d’Alba, in provincia di Cuneo. Durante un servizio di perlustrazione finalizzato alla prevenzione dei reati contro il patrimonio, i militari hanno intercettato nel centro di Rodello un’autovettura ferma con a bordo una donna in apparente attesa di qualcuno. Insospettitisi dalla situazione, i militari si mettevano in osservazione finché, dopo poco, non notavano uscire da un’abitazione poco distante altre due donne che si dirigevano velocemente verso l’autovettura, con in mano quella che sembrava la refurtiva di un furto appena perpetrato. I Carabinieri hanno quindi bloccato tutte e tre le donne e verificato che le stesse avevano appena finito di svaligiare una casa nel centro di Rodello. Il terzetto infatti, dopo aver tagliato la recinzione e forzato la porta d’ingresso, erano riuscite a trafugare circa 10.000 euro tra monili in oro, elettrodomestici, abbigliamento e attrezzi da lavoro. Recuperato il maltolto, che veniva restituito al legittimo proprietario, le donne venivano accompagnate presso il Comando Compagnia di Alba dove, dopo la redazione degli atti di rito, venivano dichiarate in stato di arresto e poste agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Asti.

M.Iar.    

Arrestato il ladro di farmaci

I Carabinieri della Compagnia di Fossano hanno arrestato un 32 enne del posto poiché ritenuto responsabile di una rapina. Nella serata del 31 marzo scorso l’uomo si era presentato presso i locali della guardia medica, all’interno dell’ospedale Santissima Trinità di Fossano, sottraendo alcuni farmaci dal armadietto presente, ma sorpreso dal medico in servizio di guardia, aveva ingaggiato con questi una colluttazione allontanandosi poi dalla struttura. I Carabinieri della Radiomobile di Fossano, avvisati dell’accaduto, si recavano sul posto in pochi minuti ed individuavano l’uomo mentre si aggirava ancora nei pressi della struttura sanitaria. L’immediata perquisizione personale consentiva di rinvenire i farmaci prelevati poco prima. Dopo le formalità di rito, la persona arrestata veniva condotta presso la Casa Circondariale di Cuneo, a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo.

M.Iar.

Le offre un lavoro ma la ragazza denuncia: "Mi ha violentata"

DALL’EMILIA ROMAGNA
E’ stato denunciato in stato di libertà un artigiano calabrese 61enne, residente a Bologna, per violenza sessuale nei confronti di una 20enne, originaria di Campobasso. L’uomo l’avrebbe contattata con la scusa di offrirle la possibilità di svolgere le pulizie domestiche. La ragazza  ha riferito che l’uomo, dopo averla invitata per un colloquio a casa sua, le avrebbe somministrato dei farmaci e avrebbe abusato di lei. Risvegliandosi confusa si è rivolta ai Carabinieri  che hanno avviato le indagini. La perquisizione a casa dell’uomo, con diversi precedenti, è stato rinvenuto un farmaco ansiolitico e sedativo.

In aumento il numero delle donne e degli adolescenti che fanno uso di alcol

Compie 30 anni il Day Hospital alcologico dell’ospedale Mauriziano di Torino per l’identificazione delle patologie da alcol. In aumento il numero delle donne e degli adolescenti che fanno uso di alcol. Nonostante i disturbi da uso di alcol coinvolgano in Italia almeno 650.000 famiglie, i dati dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità mostrano come soltanto 71.000 persone ricevano oggi un trattamento da parte del Servizio Sanitario Nazionale. E’ preoccupante osservare sia il crescente numero di donne che usano alcol, nonostante una loro maggiore suscettibilità al danno rispetto agli uomini, sia come il consumo si stia diffondendo fra gli adolescenti: oggi l’età di inizio dell’uso di alcol è scesa a 12 anni. Tra i giovani inoltre va diffondendosi il fenomeno del “binge drinking”, specie nei fine settimana, equivalente al bere in poco tempo elevate dosi della sostanza fino a raggiungere lo ”sballo”. Questa pratica può produrre rilevanti danni cerebrali. Oltre alle strutture sanitarie territoriali, ed a poche strutture di ricovero per riabilitazione alcologica, a Torino è attivo da 30 anni (dal 1989) un Day Hospital Alcologico, associato al reparto di Medicina diretto dal dottor Claudio Norbiato nell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino. Nel Day Hospital, condotto dal professor Sarino Aricò, si possono eseguire indagini per l’identificazione delle patologie da alcol (fegato, pancreas, cuore, cervello), sottoporsi a terapie per il superamento dell’astinenza fisica da alcol, attivare colloqui individuali e famigliari, essere avviati ad un trattamento di gruppo. Gruppi di trattamento molto efficaci sono quelli coordinati dall’Associazione Club Alcologici Territoriali (ACAT) di Torino Centro. Uno di questi Club si riunisce dal 1991 tutte le settimane presso l’ospedale Mauriziano di Torino. I volontari di questa Associazione sono inoltre molto attivi nel diffondere le conoscenze sull’alcol, presso le scuole, i medici, la popolazione generale. Oggi si sono imposte nuove parole per descrivere il fenomeno: si parla di “Disturbi da Uso di Alcol” (D.U.A.), mentre vanno abbandonati termini quali alcolismo – abuso – etilismo. Questa nuova terminologia, proveniente dagli U.S.A., ben si adatta alla crescente consapevolezza del ruolo preminente che ha la predisposizione genetica ereditata dai nonni, sia nel determinare l’appetito patologico verso l’alcol (“craving”), sia nel predisporre uno tra gli organi del nostro corpo ad ammalarsi per consumi che per altre persone sono innocui.

Maltratta (di nuovo) la moglie. Arrestato

Il lupo perde il pelo… E non è solo un problema ma il drammatico ripetersi di reati violenti nei confronti di donne che, ad oggi, sono sempre frequenti. Questa volta è accaduto in Provincia di Asti
 Un 44enne di origine marocchina, il quale già nel 2010 aveva patteggiato una condanna presso il Tribunale di Bolzano per violenza privata e maltrattamenti in famiglia, è stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Villanova d’Asti per i reati di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori (stalking) e lesioni personali aggravate. Erano da poco passate le 21.30 quando un abitante del centro di San Damiano d’Asti comunicava alla Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Asti, tramite l’utenza 112, che da un appartamento vicino al suo sentiva provenire urla e grida di aiuto da parte di una donna. La pattuglia dell’Aliquota Radiomobile di Villanova d’Asti, immediatamente allertata, giungeva dopo pochi minuti all’indirizzo segnalato e udiva provenire dallo stabile rumori inequivocabili, che facevano presumere una colluttazione in corso e in particolare un uomo che urlava frasi in lingua araba e invocazioni di aiuto da parte di una voce femminile. L’uomo apriva la porta dell’abitazione in evidente stato di agitazione, mentre la moglie alla vista dei militari si gettava in ginocchio supplicandoli di aiutarla perché il marito la stava picchiando da più di un’ora. La vittima, tumefatta e sanguinante in varie parti del corpo, veniva soccorsa dai militari che immediatamente chiedevano l’invio di personale medico del servizio 118, che giunto sul posto provvedeva all’immediato trasporto della donna presso l’Ospedale Cardinal Massaia di Asti. L’abitazione presentava evidenti segni di quanto era avvenuto, con tracce di sangue sui pavimenti e sui muri, una sedia spaccata utilizzata per percuotere la donna, la quale era stata anche trascinata per i capelli e fatta urtare con la testa sui muri e contro il comodino della camera da letto, per punirla del suo tentativo di affacciarsi alla finestra per chiedere aiuto.    La vittima anch’essa marocchina di 36 anni risiede stabilmente in Marocco ed era giunta in Italia da pochi giorni, accompagnata dalla madre, per far incontrare i due figli minorenni con il padre e sarebbe dovuta ripartire dopo circa una settimana. La stessa ha raccontato ai militari che il marito l’avrebbe minacciata di morte e insultata, intimandole di ritornarsene in Marocco immediatamente, continuando a percuoterla selvaggiamente, mentre i due figli erano stati rinchiusi in una stanza insieme alla nonna. L’arrestato, che risulta assunto come operaio in una ditta nei pressi di Canale (Cuneo), è stato tradotto presso la casa Circondariale di Asti a disposizione della Procura della Repubblica.

M.Iar.

 

Arriva il nuovo questore

Domani 3 aprile 2019, si  insedierà il nuovo Questore della Provincia di Torino, Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza, dr. Giuseppe De Matteis. In mattinata nella Sala Riunioni “Aldo Faraoni” dell’Ufficio di Gabinetto, il Questore incontrerà i rappresentanti dell’informazione.

 
(foto archivio: il Torinese)

Furto con destrezza, arrestata torinese "in trasferta"

Una donna quarantenne originaria di Torino e residente nel braidese, è stata arrestata dai Carabinieri della Compagnia di Bra per furto aggravato.
La donna, già segnalata diverse volte dalle Forze dell’Ordine per precedenti casi di furto con destrezza, si era introdotta in piena mattinata all’interno della casa di cura “Cottolengo” di Bra simulando una visita di cortesia ad uno dei pazienti ricoverati presso la struttura: le sue intenzioni tuttavia erano ben altre. Si era infatti intrufolata negli spogliatoi del personale medico e infermieristico della struttura ed aveva forzato nove armadietti metallici, asportando tutto quanto in essi contenuto; aveva poi raggiunto la zona delle camere di degenza, dove si era astutamente impossessata anche di un portafoglio lasciato incustodito da una paziente. L’azione della donna veniva però scoperta dal personale della struttura che, insospettito dal rinvenimento dei mobiletti forzati, aveva colto in flagranza la donna mentre praticava l’ennesimo tentativo di effrazione. Di quanto accaduto venivano avvisati i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Bra che si recavano sul posto in pochi minuti e dopo avere effettuato le verifiche essenziali, procedevano all’arresto della donna per furto aggravato. La refurtiva recuperata è stata immediatamente restituita ai legittimi proprietari. L’arresto della donna, condotta dinanzi Gip del Tribunale di Asti, è stato convalidato con la successiva sottoposizione all’obbligo di presentazione quotidiana ai Carabinieri di Bra, in attesa del processo.

M.iar.

(foto archivio – il Torinese)