Valter Rainero era un ragazzo di 37 anni che per motivi di salute nel 2002 fu ricoverato in una struttura sanitaria a Cavagnolo (TO). Valter, alto 180, il 22 ottobre probabilmente si allontanò da quella struttura
Le ricerche furono attivate nell’immediatezza ma senza risultato.
Dopo 11 anni il 19 gennaio del 2013 a Cavagnolo in località Maiaris, un cacciatore nel corso di una battuta di caccia al cinghiale, rinvenì dei resti scheletrici. Al tempo non fu possibile dare un nome alle ossa ritrovate in quanto troppo deteriorate, fu quindi disposta la conservazione in un loculo del Cimitero Comunale di Cavagnolo.
Nel 2018 la Procura di Torino ha incaricato l’Unità Analisi del Crimine Violento del Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica di Torino, ufficio specializzato nell’identificazione dei cadaveri sconosciuti, per provare a dare un nome ai resti scheletrici. Sono stati così acquisiti gli atti investigativi e la relazione autoptica. Si è proceduto poi a richiedere una nuova autorizzazione al prelievo di un campione osseo per l’estrazione del profilo genetico che, dopo un pre-trattamento presso i laboratori del Servizio Centrale di Roma, è stato analizzato presso il laboratorio di Genetica Forense della Polizia Scientifica di Torino utilizzando dei Kit di nuova generazione più performanti rispetto a quelli utilizzati precedentemente. Dopo svariati tentativi si è così riusciti ad estrarre un profilo genetico autosomico parziale e un profilo genetico del cromosoma Y completo. Tale profilo viene trasmesso in maniera inalterata in tutti i soggetti maschi imparentati per via paterna, pertanto è stato comparato con quello del fratello di Valter. La comparazione ha dato esito positivo.
Ora la salma verrà tumulata presso il Cimitero in cui si trova la madre.
Ispirandosi al film The Jackal, remake del più noto ‘Il giorno dello sciacallo’, cambiano colore all’auto perché braccati dai carabinieri


Fallimento Borsalino, la GdF chiude le indagini
Dal Piemonte / Alessandria CRONACA
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Alessandria ha
recentemente concluso una complessa indagine in materia di reati fallimentari sotto la
direzione del Procuratore Aggiunto della Repubblica di Alessandria, Dott. Tiziano MASINI,
concernente il fallimento della BORSALINO GIUSEPPE & FRATELLO S.p.A.
La vicenda inizia nel 2008, quando la società BORSALINO, a causa della situazione
finanziaria in cui versava, vende all’istituto MEDIOCREDITO ITALIANO S.p.A. il proprio
marchio prendendolo in lease back dal medesimo istituto di credito; successivamente, nel
2015, l’azienda viene data in locazione alla HAERES EQUITA s.r.l. unitamente al diritto
di utilizzo del marchio.
Alla fine del 2016, dopo il diniego di concordato preventivo da parte del Tribunale di
Alessandria, la HAERES smette di corrispondere i pagamenti dei canoni di leasing per
l’uso del marchio, provocando così la revoca del contratto. Tuttavia, dopo pochi giorni, la
stessa HAERES provvedeva all’acquisto del bene direttamente da MEDIOCREDITO, il
quale corrispondeva alla BORSALINO (locataria del marchio) un importo assai inferiore
al suo valore residuo. Nonostante gli amministratori di BORSALINO fossero a conoscenza
degli omessi pagamenti, non esercitavano le azioni necessarie a tutelare i diritti di credito
della società contribuendo, in tal modo, a creare le condizioni determinanti la risoluzione
del contratto di leasing ed il successivo acquisto del brand.
Il trasferimento della proprietà del marchio con queste modalità consentiva l’aggiramento
della procedura competitiva prevista dalla legge fallimentare – cessione del bene al miglior
offerente – con grave danno patrimoniale per i creditori della BORSALINO che, intervenuto
il fallimento, pativa un gravissimo depauperamento economico.
Gli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle – oltre a disvelare i dettagli della complessa
vicenda – hanno consentito la contestazione per diversi soggetti di più reati fallimentari,
tra cui la bancarotta fraudolenta preferenziale, conseguenza dei rapporti economicofinanziari venutisi a creare tra la BORSALINO e la HAERES EQUITA S.r.l.. L’operazione
di vendita del marchio BORSALINO, da MEDIOCREDITO ITALIANO S.P.A. alla HAERES
EQUITA S.R.L. riqualificata durante le indagini esperite come distrazione di uno dei
maggiori asset dell’azienda, è stata punto nevralgico delle attività ispettive.
Il marchio BORSALINO, per un valore di 17.500.000 di euro circa è stato sequestrato dai
finanzieri del Comando Provinciale nel febbraio 2018, in esecuzione di ordinanza emessa
dal G.I.P. del Tribunale Alessandria, ed è stato restituito nel giugno dello stesso a seguito
di accordo transattivo tra le parti.
Le indagini svolte, durate circa due anni, dai militari del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria della Guardia di Finanza (anche attraverso accertamenti
tecnici, sviluppo di segnalazioni di operazioni sospette, esame della ponderosa
documentazione acquisita agli atti ed audizione di persone informate sui fatti) hanno
consentito di ben delineare le strategie aziendali fraudolente delle società oggetto di
indagine.
Così l’attività della Guardia di Finanza a tutela del mercato dei capitali
prosegue attraverso una continua azione volta ad individuare tali illeciti e a contrastarne i
molteplici effetti negativi, quali l’ostacolo alla normale concorrenza tra le imprese, il
danneggiamento delle risorse economiche dello Stato.
In casa teneva Kit per i furti in appartamento
Si aggirava da solo in orario notturno vicino ad alcune abitazioni isolate e negozi di Bussoleno e per questo ha attirato l’attenzione dei Carabinieri della Compagnia di Susa
Sfonda vetrina con un tombino per tentare un furto
Attività preventiva dei carabinieri contro furti rapine
Paolo Macchi Cacherano di Bricherasio era il discendente di una nobile e grande famiglia piemontese, benemerita verso il Piemonte e l’ Italia
Sequestrato locale notturno senza uscite di sicurezza
All’interno del locale si trovavano una quarantina di persone

Agenti del Reparto di Polizia Commerciale della Polizia Municipale sono intervenuti nella serata di sabato 11 gennaio in via Chanoux a seguito di numerose lamentele circa il disturbo provocato dalla musica ad alto volume diffusa da un locale notturno

Il locale è risultato non dotato di uscite di sicurezza, se non una sola porta, quella utilizzata per l’ingresso, ma che non è segnalata con cartelli né illuminata.
In tutto il locale numerosi cavi elettrici con collegamenti “volanti” e scatole di derivazione prive delle coperture e con cavi a vista.
La titolare del locale, cittadina italiana, è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per apertura di luogo pubblico di trattenimento e spettacolo senza la prescritta autorizzazione e senza la preventiva verifica della Commissione Tecnica sull’agibilità dei locali.
Il locale è stato posto sotto sequestro giudiziario.
Agenti del Reparto Radiomobile della Polizia Municipale hanno effettuato un controllo congiunto con personale Asl dell’Igiene Edilizia Urbana in via Orbetello nella sede di una ditta di servizi sanitari. Durante i controlli di competenza della Polizia Municipale sono state poste sotto sequestro, in quanto non assicurate, cinque ambulanze e un’autovettura.
Stalker 19enne perseguita una ragazza: arrestato
Tutto ha avuto inizio con dei commenti, da parte dello stalker, di fotografie pubblicate sul profilo Instagram della vittima
Commenti che si erano fatti sempre più pressanti e assillanti, con la richiesta anche di incontrarsi almeno una volta.
Vista l’insistenza, la giovane aveva anche “bloccato” lo stalker, cosa che non era comunque servita poiché il ragazzo aveva iniziato a farle numerose videochiamate a diverse ore del giorno e della notte. Non pago, il diciannovenne italiano aveva anche contattato più volte un’amica della vittima in modo che la convincesse a incontralo. Cosa che poi era accaduta. La ragazza, infatti, aveva acconsentito pur di vedere interrotte le molestie nei suoi confronti. Dopo alcune settimane di silenzio, però, il giovane aveva ripreso a contattare la sua vittima, tramite un profilo social falso. Più volte si era presentato sotto casa sua citofonandole. Fatto che aveva anche cambiato le abitudini della giovane, condizionata dall’idea di incontrare il suo stalker per strada, costringendola spesso a uscire di casa accompagnata da altri. Nei giorni scorsi, avendo visto, poco prima della mezzanotte, il suo stalker sotto casa, la donna ha chiamato la Polizia. Gli agenti della Squadra Volante intervenuti hanno fermato il ragazzo mentre era seduto in un dehor di un locale del quartiere San Salvario, ubicato in prossimità dell’abitazione della persona perseguitata.
Alla luce dei fatti, il diciannovenne, già denunciato in stato di libertà nei giorni precedenti per lo stesso reato, è stato arrestato per atti persecutori.