CRONACA- Pagina 14

Regione, confermati 153 milioni per le politiche sociali

Confermati 153 milioni per le politiche sociali
Confermati 153 milioni per le politiche sociali

“Per il 2025 sono confermati i 153 milioni di risorse regionali alle politiche sociali e per la famiglia, al pari del 2024, senza il ricorso ai fondi europei”. Lo ha annunciato l’assessore regionale Maurizio Marrone in apertura della seduta della Commissione Sanità, presieduta da Luigi Icardi, in cui ha svolto le relazioni sul Defr e il Bilancio in merito alle materie di sua competenza.

“Siamo riusciti nell’intento di aumentare i capitoli strutturali rivolti ai servizi comunali di socio-assistenza del territorio, con oltre 2 milioni di euro in più su extra Lea e fondo indistinto”, ha spiegato Marrone.

“Confermati poi – ha aggiunto – gli stessi impegni del 2024 anche sulle nostre ‘bandiere’ della scorsa legislatura, a partire da Vita nascente, ma anche le risorse per Vita indipendente, oltre a quelle destinate alle politiche per l’invecchiamento attivo, per il Banco alimentare e il Banco farmaceutico. Novità per il 2025 sarà invece l’aumento che porta a 1 milione di euro le risorse per il fondo destinato agli Oratori del Piemonte”.

“Rivendico con orgoglio – ha concluso – il risultato di aver confermato la spesa storica delle politiche sociali in un momento di particolare difficoltà, riuscendo inoltre ad aumentare sensibilmente il fondo destinato alla rete degli Oratori del Piemonte per valorizzare ancor più il loro insostituibile ruolo di aggregazione sociale, di assistenza ai più deboli e di orientamento per i giovani”.

Numerose sono state le richieste di approfondimenti da parte dei gruppi di opposizione.

Rispondendo a Sarah Disabato (M5s) sui bandi per il servizio civile, Marrone ha affermato che “si intende mettere in atto misure di carattere sociale volte a prevenire e a contrastare il consumo di sostanze stupefacenti e a riqualificare aree urbane o rurali periferiche attraverso la presenza territoriale, il volontariato sociale, l’informazione e la creazione di forme virtuose di aggregazione”.

Monica Canalis – intervenuta per il Pd con Nadia Conticelli – l’assessore ha risposto che, per quanto riguarda i bandi per l’invecchiamento attivo, “superata la fase di sperimentazione, è importante provare a pensare a interventi più strutturati, magari per il senior housing o per le palestre della salute, cercando di favorire chi lavora in rete”.

Rispondendo ad Alice Ravinale (Avs) sui finanziamenti agli Oratori, Marrone ha affermato che “l’Islam non è previsto in quanto non ha intese con lo Stato centrale e manca quindi una cornice giuridica generalizzata di rapporti tra lo Stato e la confessione religiosa”.

Sugli interventi per i senza fissa dimora, l’assessore ha risposto a Vittoria Nallo (Sue) che “è stato previsto un apposito capitolo per formare e mettere in strada operatori socio  sanitari che si prendano cura della persona e mirino a toglierla dalla strada”.

 

Il Regina Margherita pronto ad accogliere i bimbi di Gaza

/


Il presidente Cirio al tavolo Food For Gaza a Roma al 
Ministero degli Esteri: «Ho confermato al ministro Tajani la disponibilità del Piemonte ad accogliere e curare i bambini nell’ospedale pediatrico»

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha partecipato  alla Farnesina al tavolo di coordinamento del progetto Food For Gaza, convocato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, per intensificare le attività di aiuto alle popolazioni colpite dalla guerra, alla luce del cessate il fuoco.

«Ringrazio il ministro Tajani per aver convocato questo incontro con l’obiettivo di dare risposte pragmatiche e rapide alle necessità delle popolazioni colpite dalla guerra – dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Con la tregua ora è possibile intensificare gli aiuti anche con azioni più stringenti. Il Piemonte è quindi pronto a fare la sua parte e, di concerto con l’assessore alla Sanità Federico Riboldi e al Sociale Maurizio Marrone, ho dato la disponibilità della Regione ad accogliere nei prossimi giorni 11 bambini pazienti oncologici in arrivo dalla Striscia di Gaza, che saranno ricoverati all’ospedale Regina Margherita di Torino. Una disponibilità che conferma la vocazione solidale e accogliente del nostro territorio, che già la scorsa estate ha consentito di portare al Regina Margherita un adolescente e un bimbo di 3 anni provenienti da Gaza e negli scorsi anni un gruppo di piccoli pazienti in fuga dalla guerra in Ucraina».

La disponibilità si inserisce nell’impegno costante del Piemonte sulla cooperazione internazionale, con la partecipazione all’iniziativa di Iveco che ha fornito i Tir per il trasporto degli aiuti nelle zone colpite dalla guerra e all’invio del riso piemontese destinato alle popolazioni della Striscia di Gaza.

Fin dalla scorsa primavera la Regione, insieme al Comune di Torino, si è resa disponibile presso il Ministero degli Esteri a supportare attivamente le iniziative del governo in risposta all’emergenza umanitaria di Gaza, con il coinvolgimento degli ospedali, in particolare il Regina Margherita per i pazienti più piccoli, e la Protezione civile regionale, per fornire competenze e materiali.

Una disponibilità che conferma quanto avvenuto in passato quando il Piemonte, con due diversi voli, nel 2022 ha avviato una missione umanitaria che ha consentito di portare a Torino 22 tra bambini e ragazzi malati di tumore in fuga dall’Ucraina dove non era possibile garantire loro le cure a causa della guerra.

Premiati gli agenti che salvarono giovane da suicidio

Roberto Mennuti e Rossella Catalfamo sono due poliziotti coraggiosi e la scorsa settimana, in occasione della Giornata regionale della gratitudine alle Forze dell’Ordine per il contrasto alle mafie, sono stati ricevuti a Palazzo Lascaris dal presidente del Consiglio regionale, Davide Nicco, insieme al componente dell’Udp, Mario Salvatore Castello e al consigliere Roberto Ravello.

La pergamena e la medaglia conferite attestano la professionalità e il sangue freddo dimostrati dall’ispettore e dall’agente scelto quando, a metà dicembre, hanno sventato il tentativo di suicidio di un ragazzo di 24 anni.

“Attraverso questa cerimonia – ha detto il presidente Nicco – con i due poliziotti che si sono distinti in servizio, vogliamo esprimere la nostra riconoscenza a tutte le donne e gli uomini che sono sul nostro territorio ogni giorno per garantire la sicurezza di tutti”.

“Con le vostre divise rappresentate l’Italia e le istituzioni – ha affermato Castello – e stasera vi ringraziamo per il gesto che avete fatto e il prezioso servizio che svolgete tutti i giorni senza sosta”.

“Al di là del caso specifico, che ha toccato la sensibilità di molti – ha spiegato Ravello -, vogliamo celebrare la professionalità e la dedizione delle Forze dell’Ordine e di Polizia, ancora di più in un momento in cui assistiamo a vergognosi tentativi di delegittimazione”.

Dissesto idrogeologico e prevenzione: La Regione finanzia opere in 115 Comuni

/

La Regione Piemonte ha stanziato 6 milioni di euro per il contrasto al dissesto idrogeologico, per un totale di 115 interventi da realizzare in altrettanti Comuni. Ne hanno dato notizia il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore regionale alle Opere Pubbliche, Marco Gabusi,comunicando l’approvazione del provvedimento che consentirà di realizzare gli interventi, grazie all’utilizzo combinato della legge regionale n. 38/78 e della legge 145 del 2018.

Consolidare, ripristinare e mettere in sicurezza le infrastrutture piemontesi, con particolare attenzione alla viabilità e agli immobili pubblici danneggiati, realizzare opere di difesa idraulica per la protezione contro le piene, consolidare gli argini e gestire le criticità legate alla movimentazione dei materiali lungo i corsi d’acqua. Sono queste, in sintesi, le principali linee di azione del piano di finanziamenti.

«Questi lavoriha detto il presidente Ciriosono essenziali per garantire la sicurezza dei cittadini piemontesi. Il nostro territorio è vulnerabile, in particolare durante il periodo delle forti piogge, quando torrenti e fiumi possono provocare gravi danni. Gli interventi sulla difesa degli argini e la sistemazione idraulica sono fondamentali per prevenire danni alle infrastrutture e per proteggere le comunità locali». Anche l’assessore Gabusi ha ribadito il valore degli interventi programmati, evidenziando come «la Regione sia vicina al territorio e continuerà a lavorare per garantire la sicurezza e la protezione delle persone e delle infrastrutture».

Gli importi complessivi destinati a questi 115 Comuni (in totale 122 interventi per 5.918.863,48 euro) sono così suddivisi per provincia:

• Alessandria: 18 interventi per un totale di 655.057,09 euro
• Asti: 11 interventi per un totale di 699.514,13 euro
• Biella: 8 interventi per un totale di 249.500 euro
• Cuneo: 32 interventi per un totale di 1.173.213,33 euro
• Novara: 4 interventi per un totale di 230.978,40 euro
• Torino: 33 interventi per un totale di 2.067.850,53 euro
• Verbano-Cusio-Ossola: 6 interventi per un totale di 458.000 euro
• Vercelli: 10 interventi per un totale di 384.750 euro

Processo gru via Genova: “la Città di Torino investa in sicurezza”

FenalUil invita l’Amministrazione a predisporre un Protocollo d’intesa su legalità, salute e sicurezza sul lavoro

Abbiamo appreso all’udienza di apertura del dibattimento che il Comune di Torino è uscito dal processo penale per il crollo della gru in via Genova del 18 dicembre 2021, costato la vita a tre operai, in cui sono ancora parte civile i sindacati edili FenealUil e Fillea e l’associazione Sicurezza e Lavoro.

Non entrando nel merito della scelta politica di rinunciare all’azione penale per la somma di 55 mila euro, certo non elevata per un Ente pubblico rilevante come la Città di Torino e per una tragedia sul lavoro di tali proporzioni, senza peraltro alcun confronto con le altri parti civili coinvolte nel processo, auspichiamo che l’Amministrazione investa quanto percepito per promuovere la cultura della salute e sicurezza sul lavoro a Torino.

Anche considerando il recente infortunio mortale avvenuto in un cantiere Smat (dove ancora una volta è crollata una gru e per il quale speriamo che la Città di Torino voglia costituirsi parte civile, a maggior ragione coinvolgendo una società partecipata) e l’apertura di tanti cantieri grazie ai fondi del Pnrr, auspichiamo che il Comune di Torino utilizzi le risorse ottenute per iniziative concrete di prevenzione, in particolare – come chiediamo da tempo – per predisporre un Protocollo su legalità, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sul modello di quello adottato a Roma per il Giubileo, per eliminare i subappalti a cascata, tra le principali cause di infortunio, e ridare centralità al contratto nazionale dell’edilizia e alla bilateralità, vero presidio per la sicurezza e per una formazione di qualità.

Giuseppe Manta
Segretario Generale
FenealUil Piemonte

Finto perito derubava anziani: arrestato

Un cittadino italiano di 55 anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato per furto aggravato.

L’uomo era stato notato da personale della Squadra Mobile camminare per le strade del quartiere Vanchiglietta osservando i numeri civici come a voler individuare un determinato abitato. Individuato lo stabile di suo interesse, dopo aver fotografato il portone da diverse posizioni, citofonava ed entrava nel palazzo. Circa una ventina di minuti dopo, l’uomo usciva dall’edificio e, sottoposto a controllo dai poliziotti, veniva trovato in possesso di 2.000 euro in contanti e numerosissimi monili e preziosi per un valore superiore ai 35.000 euro.

Gli agenti hanno successivamente accertato che l’uomo, si era introdotto con un raggiro in un appartamento del palazzo e aveva sottratto la refurtiva ad un’anziana.

La donna aveva infatti ricevuto, poco prima, la telefonata di un sedicente Carabiniere che la informava che dei malfattori avevano perpetrato una rapina usando una targa clonata corrispondente a quella del marito. Il finto militare invitava il marito a recarsi immediatamente in caserma, cosa che l’anziano faceva, e invitava l’anziana a aprire la cassaforte perché era necessario un confronto tra quanto contenuto e il bottino della fantomatica rapina. Senonché il finto perito, giunto per il confronto, fotografava gli oggetti ma poi se ne impossessava fuggendo dall’abitazione, venendo però fermato dai poliziotti della Squadra Mobile.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto la convalida dell’arresto ottenendo anche l’applicazione della custodia cautelare in carcere.

Alta velocità Torino-Roma, “Con il Pnnr investimenti importanti”

“Nel 2019 Rete ferroviaria italiana per il collegamento tra Venezia e Torino ha puntato su Milano Porta Garibaldi, con contestuale eliminazione della fermata di Milano Centrale. Questo ha provocato una rimodulazione dell’intera programmazione dell’Alta velocità”. Lo ha premesso l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi, rispondendo all’interrogazione di Alberto Avetta sul rischio di marginalizzazione di Torino e del Piemonte nell’Alta velocità verso Roma.

“Il Pnnr ha garantito investimenti importanti sul sistema ferroviario e sui nodi urbani. Certamente, però, come in tutti i casi in cui sono presenti cantieri, si provocano disservizi, rallentamenti e cambiamenti dell’offerta. Fino ai primi di marzo tutti i treni della linea Torino-Milano verranno attestati su Porta Garibaldi, perché si stanno effettuando dei lavori sul nodo di Milano che porteranno, come tutti auspichiamo e come è stato rappresentato, dei miglioramenti in prospettiva. Questi interventi non sono fatti per una carenza infrastrutturale, ma per avere tempi di percorrenza migliori e più sicurezza” ha aggiunto l’assessore.

Nell’interrogazione Avetta aveva evidenziato che se si confronta l’orario invernale del 2017-2018 con quello attuale per la tratta andata e ritorno Torino-Roma “salta all’occhio una evidentissima e progressiva marginalizzazione della prima capitale d’Italia sia in termini di percorrenza sia di servizi offerti. Nel 2018 i collegamenti tra Torino e Roma erano 19 di cui 6 realizzati con treni ‘fast’, quelli con fermate solo a Milano e Bologna, che coprivano la distanza in 3 ore e 55 minuti (fino a qualche anno prima la tratta era coperta in 3 ore e 50 minuti). I treni ordinari coprivano la stessa distanza 4 ore e 20-25 minuti. Se analizziamo l’orario attualmente in vigore scopriamo che i collegamenti tra Torino e Roma sono diventati 17, i treni ‘fast’ sono ridotti a 4 e i tempi di percorrenza sono passati a 4 ore e 10 minuti. Tutto ciò accade mentre i prezzi sono in costante rivisitazione verso l’alto”.

“Noi non abbiamo competenza su questi servizi commerciali, però abbiamo una competenza politica sui servizi che riguardano questa Regione e quindi, nel momento in cui l’infrastruttura riuscirà a sostenere nuovamente collegamenti più rapidi, oltre che cadenzati, saremo pronti a chiederli, non solo su questo tavolo commerciale, ma anche sui servizi Intercity” ha concluso Gabusi.

Lo stesso assessore ha poi risposto all’interrogazione di Nadia Conticelli (Pd) sul depotenziamento dei collegamenti Sfm a Torino Stura, e a quella di Andrea Cerutti (Lega) sul  miglioramento dei collegamenti ferroviari tra Torino e Nizza (Francia) via Val Roya.

Il Piemonte seconda regione del Nord per investitori digitali

La Finanza digitale risulta sempre più giovane, il 30,8 degli investitori è under 35, il 30,7% investe in criptovalute. 

 

Sulla piattaforma di trading online l’investitore tipo ha tra i 24 e i 54 anni e investe da più di 10 anni (27%). Cresce, tuttavia, la presenza dei giovani. Quasi 4 investitori su 10 hanno meno di 35 anni e l’8,5% è addirittura under 25. Quasi la metà di chi investe sono donne, il 42,7%.

7 investitori su 10 scelgono il mercato italiano, preferendo soprattutto azioni (46,6%) e obbligazioni (39,4%). Il 30,7 % investe in criptovalute. La principale motivazione di investimento è di accrescere il proprio patrimonio, il 44,7% dichiara di aver investito di più nel 2024 rispetto all’anno precedente.

Tra le caratteristiche più ricercate in un broker vi è la possibilità di fruire di servizi educativi per migliorare le proprie capacità di investimento.

Ad affidare il proprio denaro ai mercati finanziari sono soprattutto gli uomini (il 57%) di età compresa tra i 25 e i 54 anni e con oltre 10 anni di esperienza. Tuttavia oggi il 30,8% di chi investe attraverso le piattaforme online ha meno di 35 anni e l’ 8,6% è under 25. Questo l’identikit che emerge dall’Osservatorio Finanza Digitale di BG SAXO, il broker nato dalla joint venture tra Saxo Bank e Banca Generali.

La survey ha interrogato oltre 2800 rispondenti nel Nord Italia, dove, anche secondo Consob, si concentra la maggior parte degli investitori, in merito alle proprie abitudini e motivazioni di investimento, agli strumenti che utilizzano, ai mercati che prediligono, ai criteri con i quali scelgono di affidarsi a un broker.

È emerso che il 70,2% ha fiducia nel mercato italiano e che il 61% investe per accrescere il proprio patrimonio, prediligendo azioni, obbligazioni e criptovalute.

Con questa analisi che BG SAXO svolge periodicamente, abbiamo voluto fotografare le abitudini di investimento della popolazione italiana dalla quale emerge una forte volontà delle persone di prendere in mano il proprio futuro finanziario e imparare ad utilizzare al meglio le possibilità offerte dai mercati- afferma Gian Paolo Bazzani, CEO di BG SAXO – I risultati dell’Osservatorio confermano quanto sia fondamentale fornire agli imprenditori strumenti per operare sui mercati con trasparenza e sempre maggior consapevolezza supportandoli nel raggiungere così i propri obiettivi “.

4 Investitori su 10 sono donne e il 30,8% ha meno di 35 anni.

Le piattaforme online hanno democratizzato l’accesso agli strumenti finanziari. Le donne che in Italia investono in finanza sono il 22%, mentre nell’Osservatorio di BG SAXO ne rappresentano quasi la metà (42,7%).

Tra le varie motivazioni per cui si investe la principale è quella di accrescere il proprio patrimonio (61%), seguita dal proteggersi dell’inflazione (41,1%), beneficiare di un cuscinetto finanziario in caso di circostanze impreviste (36,5%), mettere da parte del denaro destinato ai figli (22%).

Lo strumento più utilizzato per investire sui mercati finanziari è quello delle azioni (46,6%), seguito da obbligazioni ( 39,4%), fondi comuni (36%) e criptovalute (30,7%). In crescita anche il mercato degli ETF soprattutto fra i giovani, ma anche portafogli gestiti, futures, opzioni, Forex e CFD sono strumenti utilizzati.

In termini geografici, gli investitori sono portati a riporre la fiducia nei mercati più vicini, il 70,2% dei rispondenti dichiara di investire in Italia mentre il 64,2% in Europa; seguono Stati Uniti e Canada ( 45,2%).

La tendenza alla domesticità è confermata dal 35,7% di rispondenti che sostengono di considerare il mercato italiano come il più importante per i propri investimenti.

Le regioni dove ci sono più investitori. La Survey è stata condotta su investitori residenti nelle regioni del Nord Italia: Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino- Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto. Tra queste la Lombardia emerge nettamente come la regione con la più alta concentrazione di investitori, rappresentando il 41,1% del totale, seguita da Piemonte ( 17,3%) e Emilia Romagna (16%).

Quote più contenute si registrano in Veneto (14,6%) mentre Liguria (4,8%), Trentino-Alto Adige ( 2,4%) e Valle d’Aosta (0,4%) chiudono la classifica con percentuali significativamente più basse.

L’analisi si è concentrata sulle regioni settentrionali in quanto il Nord Italia rappresenta l’area più rilevante nel Paese per l’attività di investimento finanziario, con circa il 50% di investitori concentrati in queste regioni, rispetto al 17% delle regioni centrali e al 33% di Meridione e isole.

https://www.bgsaxo.it/content/articles/macro/osservatorio-finanza-digitale-2024-20012025

Mara Martellotta

Opi Torino: Ridurre le liste d’attesa nella Città della Salute

  «ANTEPORRE L’INTERESSE DEI CITTADINI AGLI INTERESSI DI PARTE» – Ivan Bufalo, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino
Garantire prestazioni sanitarie entro i tempi previsti
«È importante garantire prestazioni sanitarie entro i tempi previsti dalla legge e anzi, qualora fosse possibile ottimizzare l’organizzazione per, non solo abbattere le liste d’attesa, non solo per risolvere quelle questioni assolutamente fuori legge, ma garantire servizi e prestazioni in tempi ottimali ai cittadini. È una cosa buona anche tenendo conto del fatto che diagnosi precoci sono favorevoli rispetto agli esiti dei trattamenti sanitari».
 
Il ruolo imprescindibile degli infermieri
«L’abbattimento delle liste d’attesa e il miglioramento delle prestazioni sanitarie non sono d’esclusiva appannaggio medico, poiché per molte tipologie di esse, la figura degli infermieri e la presenza dell’infermiere, quindi la prestazione infermieristica è imprescindibile. Tanto i medici quanto gli infermieri, quanto le altre professioni tecniche sanitarie dovranno essere messe nella condizione di poter contribuire al raggiungimento degli obiettivi aziendali attraverso una congrua programmazione delle prestazioni lavorative, includendo la possibilità di attività extra orario, remunerate adeguatamente, che permettano a tutti gli infermieri di partecipare sulla base delle competenze acquisite e non solo come in passato, relegando la partecipazione infermieristica ad alcune aree operative».
Valorizzare la comunità infermieristica
«L’intera comunità professionale infermieristica della Città della Salute dev’essere valorizzata come risorsa utile, imprescindibile per garantire cure sicure, di qualità e per raggiungere gli obiettivi prefissati dal nuovo Direttore Generale. La congrua remunerazione, inoltre, l’accompagniamo sempre all’offerta di cure di qualità. Una qualità e una sicurezza di cui l’infermiere è un costante garante».
Sospendere l’attività intramoenia per migliorare i servizi pubblici
«È chiaro che vedo con favore la possibilità pro tempore di sospendere l’attività intramoenia per compensarla con attività istituzionale, ancorché svolta fuori orario di servizio e pagata direttamente dall’ASL a cifre pertinenti al valore delle prestazioni extralavorative e non pagata dal cittadino intramoenia. Il punto è che il cittadino che va in intramoenia semplicemente sta andando a fare una visita privata dentro un ospedale pubblico. I cittadini hanno il diritto col pagamento del ticket a ottenere la prestazione dovuta nei tempi dovuti, mentre il congruo compenso dei sanitari dovrebbe essere ad esclusivo carico dell’istituzione pubblica attraverso il contributo della collettività».
cs

Camminare al fianco di Don Bosco

A Chieri, per la “Festa di San Giovanni Bosco”, presentazione della Guida “Il Cammino Don Bosco – A passo lento fra tra Torino, Chieri e l’Astigiano”

Domenica 26 gennaio, ore 16

Dai rustici “Becchi” di Castelnuovo d’Asti alla collinare Chieri. Si compie in questo breve tragitto di locale piccola geografia, e non senza gravosi problemi famigliari, la formazione religiosa (sempre fortemente tenuta viva da mamma Margherita) di Giovanni Melchiorre Boscodon Bosco (1815–1888), fondatore delle “Congregazioni dei Salesiani” e delle “Figlie di Maria Ausiliatrice”, fra i più noti e celebrati “Santi Sociali Torinesi”, canonizzato da Papa Pio XI il 1° aprile del 1934.

Spiega Antonella Giordano, assessore chierese “alla Cultura e alla Promozione del Territorio”: “Chieri ha avuto un ruolo fondamentale nella vita del più celebre Santo piemontese. Don Bosco trascorse qui l’adolescenza e gli anni della formazione, dal 1831 al 1841, lavorando come garzone al ‘Caffè Pianta’ e studiando al seminario di ‘San Filippo Neri’, che custodisce la ‘Stanza del Sogno’. Siamo lieti, nel giorno della Festa del fondatore dei Salesiani, in collaborazione con la rete delle istituzioni salesiane, di proporre dunque anche quest’anno ‘Discovery Don Bosco’. L’obiettivo è far conoscere e valorizzare alcuni dei luoghi più importanti della presenza salesiana a Chieri.

L’appuntamento è per la prossima domenica 26 gennaio, nella “Città delle Cento Torri”, alle ore 16, presso la “Cappella di San Filippo” (via Vittorio Emanuele, 63), dove si terrà la presentazione della Guida “Il Cammino Don Bosco. A passo lento fra Torino, Chieri e l’Astigiano”, curata da Claudio Rolando e Gian Vittorio Avondo, per “Capricorno Edizioni – Collana Escursioni Imperdibili”. All’incontro, insieme agli autori, interverranno Alessandro Sicchiero, sindaco di Chieri, Sonia Cambursano, consigliera della “Città Metropolitana” di Torino con delega al “Turismo” e don Genesio Tarasco, direttore “Salesiani San Luigi”. Moderatrice, Antonella Torra, giornalista de “La Stampa”.

Sempre domenica 26 gennaiodalle 15 alle 18, sarà possibile visitare il “Museo Don  Bosco” presso il “Complesso San Filippo” con visite gratuite curate dai “volontari salesiani”.

Al mattino, alle ore 11, in “Duomo” è prevista la “Santa Messa solenne” presieduta da Monsignor Francesco Ravinale, Vescovo Emerito di Asti, a cui seguirà il tradizionale aperitivo offerto dalla “famiglia salesiana” alla cittadinanza nel Salone dell’“Istituto Santa Teresa”.

L’organizzazione della Giornata si deve al “Comune di Chieri”, in collaborazione con l’“Istituto Salesiano San Luigi” e l’“Istituto Santa Teresa” e con il patrocinio della “Città Metropolitana” di Torino.

Sottolinea ancora il sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero“Il ‘Cammino Don Bosco’ è un itinerario escursionistico di alto valore culturale e naturalistico che si snoda nei luoghi legati alla vita di San Giovanni Bosco e i sentieri e le strade lungo i quali il fondatore dei Salesiani portava i suoi ragazzi a camminare, meditare e pregare, attraverso le colline del Torinese, del Chierese e dell’Astigiano. Il ‘Cammino’ rappresenta inoltre per i camminatori (ma anche per i biker) un’occasione di conoscere in ‘modo lento’ i paesaggi, le bellezze architettoniche, storiche e culturali, i castelli, le pievi e le abbazie, nonché i sapori dei prodotti tipici del nostro territorio. Non solo, quindi, un itinerario devozionale, anche se assume un particolare significato per i credenti e i devoti al Santo, ma una proposta turistica di qualità e assai varia, che, dalla Torino di Porta Palazzo e del Valdocco ai boschi, dai vigneti ai centri storici dei borghi collinari, consente di cogliere lo spirito dei luoghi all’insegna di un’idea di turismo ‘slow’, che non attraversa in fretta consumando, ma si sofferma apprezzando. Una ‘porta di accesso’ a disposizione di tutte le persone interessate a scoprire la terra che diede i natali al ‘Santo sociale’ per antonomasia.

g.m.

Nelle foto: Locandina “Il Cammino Don Bosco” e “Don Bosco”