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Aperture (e chiusure) dei Musei Reali

Domenica 22 aprile i Musei Reali rimarranno chiusi a causa della carenza di personale, a eccezione di Palazzo Reale, il cui abituale percorso sarà accessibile con biglietto ridotto (6 Euro). Proseguiranno invece regolarmente le visite organizzate in collaborazione con l’Associazione amici di Palazzo Reale, con l’apertura dell’Appartamento della Regina Maria Teresa e del Secondo Piano di Palazzo Reale. Il percorso comprende gli Appartamenti dei Duchi d’Aosta e dei Principi di Piemonte. Le visite si terranno esclusivamente in gruppi massimo 25 persone alle ore 10 – 11 – 12 – 15 – 16 – 17 (intero 6 Euro per il Secondo Piano; 4 Euro per l’Appartamento della Regina Maria Teresa; non è necessaria la prenotazione).

I Musei Reali saranno aperti in occasione del ponte della Festa della Liberazione da lunedì 23 a mercoledì 25 aprile compresi. Rimarranno invece chiusi giovedì 26 aprile, ma per questa giornata, in via straordinaria, sarà possibile visitare gratuitamente (con accesso contingentato ai caveaux) in Biblioteca Reale La cucina di buon gusto. La mostra si inserisce all’interno del programma di avvicinamento al Bocuse d’Or Europe OFF 2018 e costituisce un viaggio tematico intorno al cibo per mostrare l’arte della buona tavola a corte attraverso l’esposizione di rari e preziosi ricettari dal Seicento all’Ottocento, porcellane e argenti reali, disegni, manoscritti e i più celebri trattati culinari del Settecento.

I Musei saranno altresì aperti per il ponte della Festa dei Lavoratori lunedì 30 aprile e martedì 1 maggio, con chiusura mercoledì 2 maggio.

Durante tali festività (ponte del 25 aprile e del 1 maggio), la mostra Frank Horvat. Storia di un fotografo rimarrà sempre aperta al pubblico con i consueti orari.

 

Operaio muore schiacciato da carico di polietilene

Un altro incidente mortale sul lavoro questa mattina. Una vittima alla RG di Salassa, in via Ex internati. Un operaio è morto sul colpo schiacciato da un carico di polietilene in lavorazione nella ditta. L’allarme è stato dato dai colleghi di lavoro. ma i soccorsi non hanno potuto che constatare il decesso. Gli accertamenti sono in corso  da parte dello Spresal dell’Asl To4.

 

(foto archivio)

Il “Bruno Carli” a Riccardo Gatti

Da parte della ong Proactiva Open Arms alla ribalta delle cronache internazionali per il sequestro di una nave utilizzata per il salvataggio in mare di migranti


Palazzo delle Feste Piazza Valle Stretta 1 BARDONECCHIA  Ingresso gratuito

Sarà presente Cecilia Strada che presenterà il suo libro “La guerra tra noi” e ci sarà una incursione teatrale dei Black Fabula, gruppo della compagnia Fabula Rasa composto da giovani africani richiedenti asilo

Tra il 12 ed il 26 aprile 2018 si svolge la XXII edizione del Valsusa Filmfest, festival poliartistico con una struttura consolidata che prevede, oltre alla proiezione delle opere cinematografiche in concorso, anche numerosi eventi a cavallo tra letteratura, cinema, musica, teatro, arte ed incontri su temi di libertà e diritti per “Fare Memoria”, tema di questa edizione e legato alla necessità di mantenere memoria, oltre che di eventi del passato, anche di eventi di un recente presente che, sempre più veloce e divoratore di informazioni, priva le nuove generazioni di un tempo e di un sapere comune e condiviso. Domenica 22 aprile alle ore 15 al Palazzo delle Feste di Bardonecchia verrà consegnato il PREMIO BRUNO CARLI a RICCARDO GATTI. In un incontro in cui si parlerà di solidarietà nei confronti di chi fugge dal proprio Paese a causa di guerre, persecuzioni o impoverimento, sarà presente CECILIA STRADA che presenterà il suo libro “La guerra tra noi” e ci sarà un’incursione teatrale dei Black Fabula, gruppo teatrale della compagnia Fabula Rasa composto da giovani africani richiedenti asilo. Il Filmfest in ogni edizione ricorda la figura di Bruno Carli, partigiano e presidente dell’associazione Valsusa Filmfest fino al 2002, con l’omonimo premio che viene destinato ad esponenti di realtà impegnate in difesa dei diritti e dell’ambiente. Riccardo Gatti è portavoce e capomissione di Proactiva Open Arms, ong spagnola impegnata nei salvataggi nel mar Mediterraneo che pochi giorni fa ho ottenuto il dissequestro di una nave che la Procura di Catania le aveva bloccato il 17 marzo scorso a Ragusa, dove erano arrivati portando 218 migranti salvati a largo delle coste libiche.
Riccardo Gatti e la ONG che rappresenta, attivi dal luglio 2016 per rispondere a un bisogno che le istituzioni europee non sanno gestire, fino ad oggi ad oggi, dopo 37 missioni coordinate dalla Guardia Costiera italiana, hanno contribuito a trarre in salvo più di 18.000 persone. Cecilia Strada, figlia di Gino e di Teresa Sarti, è nata nel 1979 a Milano, da sempre si occupa di promuovere una cultura di pace e rispetto dei diritti umani e per otto anni è stata presidente di Emergency.
Nella quarta di copertina del libro “La guerra tra noi” si legge “Sono andata lontano per capire quello che succede qui”. L’autrice racconta il dietro le quinte del drammatico fenomeno delle migrazioni umane e quello che succede a casa di chi, nel pieno della disperazione, decide di salire su un barcone alla volta di un Paese straniero, scagliandosi contro coloro che danno la colpa del nostro impoverimento a chi fugge da guerre e carestie. I Black Fabula sono una formazione di teatro danza nata nell’aprile 2015, diretta da Beppe Gromi, composta da giovani richiedenti asilo provenienti da Costa d’Avorio, Gambia, Guinea Conakry, Burkina Faso, Mali e sostenuta dalle Associazioni Fabula Rasa Onlus-Progetto Teatro Senza Confini, da M.O.V. Moderne Officine Valsusa e dal Comune di Almese che nel gennaio 2015 ha accolto 51 richiedenti asilo. Il laboratorio teatrale comincia a marzo 2015 e a ottobre inizia il percorso di formazione con la danzatrice e coreografa di danza contemporanea Debora Giordi e, finalmente, lo spettacolo “Dove Cielo Tocca Mare” debutta il 9 gennaio 2016 nella rassegna Camaleontika,  organizzata in collaborazione con la Fondazione Piemonte Live e il Comune di Almese.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI DEL FESTIVAL
Il XXII Valsusa Filmfest proseguirà sino al 26 aprile con la proiezione delle opere selezionate per la fase finale del concorso cinematografico anche in tre carceri (Fossano, Scampia e Poggioreale) ed altri eventi. Particolarmente ricca la giornata del 25 aprile con un incontro al quale parteciperà Letizia Battaglia ad Avigliana in ricordo di Peppino Impastato a partire dalle ore 16 ed il concerto serale di Saba Anglana, al Teatro Magnetto di Almese alle ore 21, insieme a Fabio Barovero e ad altri musicisti.
Maggiori informazioni in www.valsusafilmfest.it

Morto motociclista: si è schiantato contro banchina alberata

Incidente stradale mortale per un motociclista in sella ad uno scooter Piaggio X9 che, nella notte, tra  corso Svizzera e via Gardoncini, si è schiantato contro la banchina centrale alberata. Il centauro è morto sul colpo. La polizia municipale è al lavoro per cercare di appurare come il motociclista abbia perso il controllo del mezzo. Secondo un testimone l’uomo avanzava in modo incerto con velocità irregolare.

Ambulante ucciso nel ’92: chiesti 30 anni per il presunto mandante

Agatino Razzano, venditore ambulante, l’8 giugno del 1992 venne assassinato a colpi di pistola al mercato a Moncalieri. La pm PM Livia Locci oggi  ha chiesto due condanne per un caso che pare collegato  alla criminalità organizzata catanese, attiva a Torino fino ai primi anni ’90.  Roberto Cannavò nel 2014 spedì una lettera ai magistrati torinesi confessando di essere l’esecutore e facendo riaprire il processo. Per lui sono stati chiesti 20 anni di carcere. Invece per il presunto mandante, Santo Mazzei, in prigione da vent’anni, ritenuto un personaggio di spicco dei clan catanesi, la richiesta è di 30 anni.

Flash mob in piazza San Carlo contro la contraffazione

Proseguono gli eventi in giro per l’Italia, nell’ambito di Io Sono Originale, l’iniziativa finanziata dal Ministero dello Sviluppo economico Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione – UIBM e realizzata dalle associazioni dei consumatori*, che mette in campo attività di informazione e di sensibilizzazione per i cittadini sulla contraffazione e sulla tutela della proprietà industriale. Il prossimo appuntamento sarà a Torino, il 21 aprile, dalle ore 10.00 alle ore 12, presso Piazza San Carlo con il flash-mob organizzato da Unione Nazionale Consumatori. Durante l’evento, sarà allestito un punto informativo che potrà fornire informazioni complete sul progetto e distribuire materiale sulla contraffazione. Non mancherà il tempo per divertirsi: il momento centrale del flash mob sarà, infatti, il ballo collettivo coreografato da Gianni Manci con pieces di canto la classe II°A del Liceo Germana Erba Coreutico Teatrale di Torino che saprà coinvolgere i consumatori in piazza. E per sapere il luogo esatto dell’evento non vi resta che guardarvi intorno!

 

Per informazioni contattare l’UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI – Comitato Regionale del Piemonte al numero 0115611800 o scrivendo a uncpiemonte@gmail.com

 

*ACU, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Asso-consum, Assoutenti, Altroconsumo, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori, Utenti Radio Televisivi

Rinvio per il “Ruby ter”

Nuovo rinvio a Torino per l’udienza preliminare della tranche piemontese del processo Ruby ter, che coinvolge  Silvio Berlusconi e una giovane ex infermiera di Nichelino, Roberta Bonasia. E’ stato modificato il capo d’accusa e aggiornata l’udienza al 16 maggio. Dalle contestazioni è ora esclusa la concessione in comodato gratuito alla ragazza di un immobile in Torre Velasca. Il tema è quello delle presunte donazioni di denaro che l’ex premier secondo l’accusa, avrebbe fatto alla Bonasia affinché rendesse dichiarazioni non veritiere su ciò che avveniva nel corso delle “cene eleganti” ad Arcore.

Sui sedili del bus le targhette: “Riservato al presidente della Camera”

Sull’autobus 56 sono apparse targhette sui sedili: “Riservato a invalidi di guerra e presidenti della Camera un  evidente e ironico riferimento al viaggio in bus del presidente Roberto Fico al suo primo giorno a Montecitorio. Le immagini delle scritte sono state inviate al neo consigliere regionale Pd Luca Cassiani, che le ha postate su Facebook e che la scorsa settimana è entrato a Palazzo Lascaris subentrando a suoi colleghi di partito eletti deputati. Lui stesso il giorno di insediamento a Palazzo Lascaris aveva ironizzato imitando Fico e facendosi un selfie mentre andava in bus alla sua prima seduta del Consiglio regionale.

Un software che verifica lo stato di coscienza in stato vegetativo

Inventato un software in grado di verificare la presenza di uno stato di coscienza in pazienti in stato vegetativo o comatoso, grazie ad una interfaccia cervello – computer che possa permettere ai medici di diagnosticare la presenza di uno stato di coscienza in pazienti non responsivi, cioè in quei pazienti che usciti dal coma sembrano non rispondere più agli stimoli esterni. L’obiettivo di sviluppare un’interfaccia che permetta di rilevare le intenzioni motorie dei pazienti senza considerare i movimenti più o meno visibili. Ha preso il via il progetto scientifico “Interfaccia Neurale per valutare il livello di coscienza dei pazienti non responsivi e favorirne la comunicazione con l’esterno”, coordinato dal Centro Puzzle e cofinanziato dalla Fondazione Cassa Risparmio di Torino (CRT). Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare un software in grado di verificare la presenza di uno stato di coscienza in pazienti post-coma che non riescono a comunicare. La strumentazione della ditta EB Neuro è stata fornita dalla ditta piemontese Viglia s.r.l.. Il gruppo di ricerca del Centro Puzzle (che collabora con l’ospedale Cto e l’Unità Spinale Unipolare della Città della Salute di Torino), grazie ad un cofinanziamento della Cassa di Risparmio di Torino, sotto la guida della dottoressa Marina Zettin, ha iniziato a sviluppare un’interfaccia cervello-computer per permettere ai medici di diagnosticare la presenza di coscienza in pazienti non responsivi, cioè in quei pazienti che, usciti dal coma, sembrano non rispondere più ad alcuno stimolo. Il progetto è stato ideato dal dottor Vito De Feo ed è svolto in collaborazione con il Neural Computation Laboratory dell’Istituto Italiano di Tecnologia a Rovereto (diretto dal professor Stefano Panzeri), con il Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino, che partecipa tramite il gruppo di ricerca della professoressa Gabriella Olmo, e con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino, che partecipa tramite il gruppo di ricerca diretto dal professor Giuliano Geminiani.

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A seguito di importanti eventi traumatici (per il 40% incidenti stradali), vascolari (es.: ictus o emorragia cerebrale), anossici o infettivi, il cervello può andare incontro a severi danni, che spesso conducono al coma. Duecentociquantamila persone ogni anno entrano in coma a seguito di incidenti, intossicazioni o malattie. Il coma, tuttavia, rappresenta solo una condizione transitoria. Alcuni pazienti non riescono a superare la fase acuta e muoiono. Altri, invece, dopo alcuni giorni o qualche settimana, si risvegliano. I più fortunati, circa un soggetto ogni tre, recuperano completamente lo stato di coscienza. Gli altri pazienti, invece, passano dal coma ad una serie di condizioni cliniche identificate come Stato Vegetativo (SV), in cui la coscienza è totalmente assente, e Stato di minima coscienza (SMC), dove, invece, c’è uno stato emergente di coscienza, spesso molto difficile da diagnosticare. Mentre i pazienti in coma non riescono a svegliarsi, i pazienti in SV e SMC recuperano la vigilanza, ovvero riaprono gli occhi e alcuni riflessi involontari. Fino a qualche anno fa si riteneva che tutti i pazienti usciti dal coma, che non erano responsivi, fossero in SV, privi totalmente di consapevolezza di sé e dell’ambiente circostante. Negli ultimi anni, tuttavia, si sono accumulate le evidenze di presenza di coscienza anche in pazienti non responsivi, rivelando una elevata incidenza di errore diagnostico. Alcuni studi, infatti, suggeriscono che ben il 43% dei pazienti oggi diagnosticati come SV, pur avendo recuperato lo stato di coscienza, non riescano a manifestare alcun segno di presenza di coscienza durante i test diagnostici. Il motivo è che questi test si basano unicamente su risposte motorie a comandi verbali e i pazienti in SV, spesso soffrono di una totale paralisi che include anche il battito palpebrale ed i movimenti oculari.

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A livello nazionale si stima che le persone che giacciono in stato di non responsività siano alcune migliaia e che tale numero sia inesorabilmente destinato a crescere, sia in considerazione dell’accresciuta precocità ed estensione sul territorio della medicina d’emergenza, che alla prolungata sopravvivenza. Appare quindi chiaro che i criteri e gli strumenti ad oggi utilizzati per fare diagnosi differenziale tra pazienti in stato vegetativo e pazienti in condizione di minima coscienza non-responsiva siano insufficienti. La valutazione clinica, infatti, allo stato attuale non è in grado di distinguere oggettivamente tra riflessi motori che potrebbero celare, in realtà, tentativi malriusciti di esecuzione intenzionale di movimenti, e riflessi automatici privi di intenzionalità di alcun genere. Per avere un’idea dell’entità del fenomeno, basta considerare che, in Italia, una persona ogni tre che si trova in coma, ha un’età compresa tra 0 e 15 anni e circa 700 bambini si trovano attualmente in SV. La dottoressa Zettin ed il suo gruppo di ricerca, tra cui il dottor Danilo Dimitri, vogliono rispondere all’esigenza di riuscire a sviluppare un’interfaccia cervello-computer che permetta di rilevare, grazie a misurazioni non invasive, come quelle elettroencefaliche ed elettromiografiche, le intenzioni motorie di questi pazienti indipendentemente dal fatto che producano o meno un movimento visibile all’esaminatore. L’ipotesi progettuale presuppone che le persone con basso grado di coscienza siano in grado di pianificare i movimenti richiesti dall’esterno, ma non siano in grado di eseguirli correttamente. Grazie ad un innovativo metodo di analisi di questi segnali elettrofisiologici, cercheranno di isolare e classificare i cosiddetti potenziali elettrici di prontezza, usati per la prima volta in pazienti non responsivi. L’analisi di questi segnali permetterebbe di distinguere tra movimenti totalmente inconsapevoli (es. riflessi) e movimenti intenzionali rivelando la presenza di intenzione e coscienza. L’obiettivo principale è quello di sviluppare un’interfaccia cervello-computer in grado di fornire ulteriori dettagli diagnostici che possano rilevare gradi di coscienza in pazienti non responsivi, attraverso la realizzazione di un software dedicato. Il programma computerizzato consentirà l’analisi di specifici parametri elettrofisiologici (Elettroencefalografia, EEG) ed elettromiografici (Elettromiografia, EMG), per distinguere i movimenti intenzionali da quelli riflessi. L’interfaccia progettata, non solo permetterebbe una migliore diagnosi nelle realtà cliniche, ma consentirebbe anche ai pazienti stessi di comunicare semplici intenzioni (es. “sì”, “no”) al personale medico, aumentando considerevolmente la loro qualità di vita e l’efficacia delle terapie neuro-riabilitative. Attualmente sono state concluse le operazioni di creazione del paradigma sperimentale e del software, mentre l’applicazione sperimentale è in corso di svolgimento presso il Centro Puzzle.

 

L’Esercito alla Sandhurst di West Point

Si è appena conclusa la competizione militare internazionale denominata Sandhurst 2018 presso la United States Military Academy (USMA) di West Point – New York – U.S.A alla quale ha partecipato una rappresentativa di Ufficiali frequentatori del 195° corso del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino. La Sandhurst, aperta agli ufficiali allievi delle accademie militari mondiali, ha visto la partecipazione di 64 squadre provenienti da: America, Australia, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Corea del Sud, Germania, Giappone, Lettonia, Messico, Polonia e Regno Unito.  Le gare si sono svolte tra il 13 ed il 14 aprile , nel comprensorio militare di West Point su un percorso complessivo di circa 50 km. La competizione si è sviluppata in un arco temporale di 36 ore continuative, nel quale ogni squadra è stata sottoposta ad esercizi valutativi quali percorsi di functional fitness, tiri con armi portatili (pistola M9 e fucile M4), assalto di squadra, navigazione notturna, primo soccorso ed esfiltrazione di ferito, superamento di un percorso ad ostacoli ed attivazione NBC, impiego messaggistica NATO e superamento di  un corso d’acqua con gommone. La partecipazione alla gara ha richiesto elevati standard addestrativi, le squadre sono state valutate sulla capacità di operare in condizioni di criticità ed in team, sulla capacità di leadership, di orientamento e navigazione topografica diurna e notturna. La rappresentativa italiana, alla sua prima partecipazione, ha ottenuto un risultato di tutto rispetto, ottenendo la Bronze Standard Patches. La gara, nata nel 1967 con l’intento di confrontare le capacità addestrative dei cadetti di Regno Unito e Stati Uniti, con il passare del tempo ha visto un incremento delle Nazioni partecipanti. L’esperienza addestrativa, dall’alto valore formativo, ha permesso ai nostri ufficiali di potersi confrontare con i vari colleghi non solo dal punto di vista tecnico professionale, ma anche dal quello umano, potendo operare sinergicamente, scambiare opinioni ed approcci nei confronti delle varie situazioni proposte.