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Picchia la moglie: arrestato

Il rapporto è degenerato dopo il matrimonio, da pochi mesi la coppia era convolata a nozze dopo diversi anni di convivenza dalla quale sono nati dei bambini. La loro relazione è sempre stata turbolenta e le liti avvenivano generalmente per problematiche economiche: a detta della donna, il marito non contribuiva nelle spese domestiche. Proprio qualche giorno fa, a causa di bollette non pagate, gli avevano staccato l’erogazione della fornitura del gas. Per questo motivo la donna ha rimproverato il marito che ha risposto con minacce, e insulti fino a metterle le mani al collo e spingerla contro il muro. La donna è riuscita a liberarsi dalla presa, è uscita sul terrazzo di casa ed ha sollecitato il vicinato a contattare la Polizia. Sul posto gli agenti della Squadra Volante hanno fermato l’uomo, un cittadino marocchino di 26 anni, che ha provato a nascondere le violenze, ma la signora, sentita separatamente, ha confidato tutto agli operatori. Il ventiseienne, con precedenti di Polizia, è stato arrestato per il reato di maltrattamenti in famiglia.

 

 

Pedopornografia, arresti e denunce di insospettabili

Gli investigatori del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino hanno concluso nei giorni scorsi una complessa operazione di contrasto alla pedopornografia online, che ha portato all’arresto di 2 persone e alla denuncia di altre 7, di cui alcuni con precedenti specifici, responsabili di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico realizzato, in alcuni casi, sfruttando minori adescati nel web. Sequestrati migliaia di file

L’attività, diretta dalla Procura di Torino, e coordinata dal Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma ha coinvolto tutto il territorio nazionale e assicura un duro colpo ad un reato veramente basso e vile.

L’indagine è scaturita dal monitoraggio di canali web che consentono la navigazione in forma anonimizzata. Le competenze tecniche degli investigatori del Compartimento di Torino hanno consentito di associare agli ID virtuali dei nominativi reali. L’analisi delle relazioni tra i diversi utenti ha fatto emergere una struttura complessa, contraddistinta da una diversificazione dei ruoli. Uno dei soggetti svolgeva la funzione di amministratore di uno dei canali monitorati, selezionando l’accesso degli utenti. Dopo aver verificato, via chat privata, i requisiti degli aspiranti partecipanti, obbligava a rispettare specifiche condizioni, tra cui l’impegno a fornire materiale di qualità e di non facile reperibilità, nonché il contributo a diffonderlo. Il mancato rispetto delle condizioni imposte poteva determinare l’esclusione dei semplici utenti dal gruppo.

Ottenuta la fiducia dell’amministratore, si poteva accedere ad una community costituita da molteplici membri che condivideva copioso materiale pedopornografico, che veniva raccolto per categoria, a seconda che si trattasse di filmati, foto, racconti esperienziali, descrizione di fantasie da realizzare.

Ad alcuni utenti veniva affidato il compito di amministrare ulteriori canali, per garantire la conservazione del materiale condiviso, nel caso in cui fosse stato chiuso il canale principale. La notorietà di un utente all’interno del canale dipendeva proprio dalla qualità e quantità dei contributi che lo stesso metteva a disposizione della comunità.

M.Iar.

EX DIPENDENTE ACCOLTELLATO DAL BARISTA

Questa mattina, intorno alle 10, in corso San Maurizio, c’è stata una lite tra il titolare di un bar, ubicato nel corso, e un ex dipendente presentatosi lì con una mazza da baseball. Nel corso del litigio, l’esercente, un cittadino albanese di 36 anni ha accoltellato il suo interlocutore, un quarantaseienne, il quale è stato trasportato in ospedale dove, al momento, si trova in prognosi riservata.Gli agenti della Squadra Volante intervenuti hanno fermato l’aggressore

 

I civich sequestrano limousine: niente addio al nubilato

La lussuosa  Limousine Lincoln affittata per l’addio al nubilato non era in regola con le necessarie autorizzazioni, così la polizia municipale l’ha sequestrata. Erano in  sette le ragazze a bordo, compresa la futura sposa,  che hanno dovuto rinunciare alla festa e lasciare il veicolo. L’auto è stata fermata ieri sera in corso Moncalieri, dove è scattato il fermo amministrativo, che in base alle decisioni della Motorizzazione civile potrà durare  da uno a sei mesi.

 

(foto archivio)

Omicidio dei Murazzi, tracce di dna di Stefano Leo

C’è un’importante novità nelle indagini per l’omicidio di Stefano Leo. Il Ris di Parma, ad esito della delega che gli era stata data dalla Procura della Repubblica di Torino, che coordina le indagini svolte dal nucleo investigativo dei Carabinieri di Torino per l’omicidio del giovane, ha individuato sulla lama del coltello nascosto nei pressi di piazza d’Armi da Said Mechaquat materiale biologico della vittima, che è stato evidenziato attraverso l’analisi comparativa del Dna.

M.Iar

SEQUESTRATI BENI PER OLTRE 1 MILIONE E MEZZO

La Divisione Anticrimine della Questura di Torino ha sequestrato beni per un valore di 1.650.000 euro a una coppia, un cittadino albanese di 54 anni e una italiana di 44, entrambi con precedenti a carico.

Le indagini hanno evidenziato il reinvestimento di denaro di provenienza illecita in una serie di immobili riconducibili alla coppia ma formalmente intestati alla donna. Gli accertamenti condotti hanno anche documentato una sproporzione tra il valore dei beni posseduti e il reddito dichiarato. Si ritiene che il cittadino albanese, pur risultando nullatenente, abbia fornito un notevole apporto alla crescita del patrimonio economico facente capo alla convivente.

Tra i beni sequestrati, figurano, in particolare: una società che ha sede a Sommariva del Bosco, in provincia di Cuneo; 1 immobile ubicato a Nichelino; 4 immobili e un terreno siti a Carmagnola; 4 immobili a Sommariva del Bosco e altri 14 a San Giacomo Vercellese. Sono stati anche sequestrati alcuni conti correnti e fondi azionari.

 

Morti due motociclisti in due diversi incidenti in città

Due incidenti mortali in due diverse zone della  città questa notte. Le vittime sono due motociclisti.  Il primo scontro in via Montegrappa, il secondo in corso Regina Margherita. Nel primo incidente è morto un uomo di 60 anni, mentre la donna  di 26 anni che guidava una Bmw X3 non aveva la patente poiché la  licenza  di guida le era stata ritirata dalla polizia municipale: essendo lei di origine moldava, non l’aveva convertita in una patente valide in italia. Era negativa all’alcoltest e non avrebbe dato la precedenza  alla Vespa che giungeva da via Montegrappa. In corso Regina una Fiat Panda stava girando a sinistra per corso Potenza e  lì è avvenuto lo scontro con il motociclista. Ferito anche il passeggero dell’auto trasferito al Maria Vittoria in codice giallo. Illeso invece il conducente,  40 anni marocchino. I veicoli sono sotto sequestro.

Ventenne rapinato e picchiato con una spranga per 2 euro

Noia, inciviltà e ricorso facile alla violenza. Si riassume con queste poche parole il comportamento alla base di un episodio che si è consumato in centro a Rivoli.

Un ventenne italiano è stato picchiato, ad Aprile, con una spranga di ferro per due euro da 5 ragazzi, di cui tre minorenni, annoiati. Senza scrupoli e senza vergogna hanno portato a termine il loro raid nonostante la presenza di diversi testimoni. La loro spavalderia è stata punita perché proprio un testimone ha trovato a terra il documento perso da uno degli aggressori durante la fuga.

Ieri mattina i Carabinieri di Rivoli, nel torinese, hanno notificato le due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dai Tribunali ordinario e per i minorenni di Torino.

Destinatari dei provvedimenti sono 5 giovanissimi, di cui 2 poco più che maggiorenni e 3 minorenni, tutti responsabili di tentata rapina aggravata in concorso, lesioni personali e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere.

A incastrarli le indagini condotte dai carabinieri della Stazione Carabinieri di Rivoli dopo il grave episodio di violenza che ha avuto quale vittima nell’aprile scorso un 20enne del luogo.

Il giovane mentre tornava a casa intorno all’una di notte in compagnia del fratello è stato avvicinato dal gruppetto dei 5 che dapprima gli ha sbarrato la strada, per poi chiedergli la consegna di 2 euro. Al rifiuto opposto dal giovane, i ragazzi hanno reagito colpendolo violentemente con calci e pugni e con una spranga di ferro, il tutto sotto gli occhi del fratello della vittima, rimasto inerme e sgomento, e di alcuni passanti.

Dopo averlo picchiato, cagionandogli lesioni giudicate guaribili con 35 giorni di prognosi, il gruppo è scappato.

Fondamentale è stata la collaborazione dei cittadini che hanno assistito increduli alla violenza. Un testimone ha raccolto da terra il documento di identità perso da uno dei fuggitivi e lo ha subito consegnato ai carabinieri di Rivoli.

 

Recupera la funzione delle mani grazie al Cto

Per la prima volta in Italia una tecnica innovativa e rivoluzionaria permetterà ad un paziente tetraplegico di recuperare la funzione delle mani, utilizzando tecniche chirurgiche che hanno permesso di bypassare il livello della lesione al midollo spinale trasferendo e ricollegando come fili elettrici nervi donatori sani (sopra la lesione stessa del midollo) a nervi non più funzionanti a valle della lesione medesima corrispondenti al movimento ed all’utilizzo delle mani. L’eccezionale intervento è stato realizzato ieri presso l’ospedale Cto della Città della Salute di Torino.

La chirurgia della mano tetraplegica tradizionale che utilizzava trasferimenti di tendini era impiegata già da diversi anni ma consentiva solamente un parziale recupero della funzione motoria, mentre questa tecnica innovativa utilizzata permette di reinnervare interi distretti muscolari non altrimenti recuperabili con la chirurgia classica.

Nel caso specifico, il paziente – ex-pasticcere di 52 anni – in seguito ad incidente automobilistico aveva riportato una lesione midollare completa a livello cervicale. Il paziente si trovava alla guida della propria auto una sera di ritorno dal lavoro durante un brutto temporale circa sei mesi fa, quando ha perso il controllo della propria vettura uscendo di strada. Il trauma ha provocato, oltre al deficit completo degli arti inferiori, l’impossibilità di apertura e chiusura delle dita bilateralmente, non consentendo di afferrare oggetti o di poter provvedere alla propria cura personale.

L’intervento chirurgico è stato eseguito, circa sei mesi dopo il trauma, su entrambi gli arti superiori del paziente dal dottor Bruno Battiston, dal professor Diego Garbossa, dal dottor Paolo Titolo e dal dottor Andrea Lavorato. La procedura chirurgica è durata circa 3 ore e mezza per arto, durante la quale sono stati collegati nervi ancora funzionanti a nervi deficitari nel tentativo di reinnervare la muscolatura delle mani. Non si sono presentate complicanze periprocedurali.

Il recupero della funzione motoria necessita di molti mesi e sarà facilitata dai moderni trattamenti fisioterapici atti a preservare e favorire la motilità dei distretti interessati.

La nuova chirurgia che sfrutta il trasferimento di nervi è una recentissima metodica eseguita in pochi Centri al mondo. Tale tecnica permette un maggiore e più fisiologico recupero della funzione motoria e sensitiva degli arti. La successiva riabilitazione prevede l’adozione di trattamenti specifici possibili solo in Centri di riferimento.

L’intero percorso chirurgico e riabilitativo del paziente è reso possibile grazie alla collaborazione interdisciplinare tra l’Ortopedia e Traumatologia 2 ad indirizzo Chirurgia della Mano dell’ospedale Cto (diretta dal dottor Bruno Battiston), la Neurochirurgia universitaria (diretta dal professor Diego Garbossa), il Dipartimento di Ortopedia – Traumatologia e Riabilitazione (diretto dal professor Giuseppe Massazza), e la Struttura dell’Unità Spinale Unipolare (diretta dal dottor Salvatore Petrozzino).

Armi illegali e refurtiva, arrestato 83enne


Comando provinciale intensifica controlli e perquisizioni

Un italiano di 83 anni, residente a Gassino  è stato arrestato dai carabinieri di Castiglione per detenzione di armi e munizioni nonché denunciato per ricettazione. L’uomo è stato fermato per strada per un controllo e nella tasca dei pantaloni i carabinieri hanno trovato un Revolver calibro 320, legato un cordino per facilitare l’estrazione rapida, e un caricatore con 5 proiettili.Nelle sua abitazione, i carabinieri hanno trovato una pistola semiautomatica marca Victoria, cal. 6,35, con 6 proiettili, in buono stato d’uso 1 caricatore da 32 colpi per mitragliatore mp40 cal.9×19, 3 caricatori da 20 colpi calibro 9×19 per mitragliatore, 1 caricatore per pistola calibro 7,65, 510 cartucce di vario calibro per armi comuni e da guerra, alcuni monili in oro, argento e 6 orologi varie marche e 6.750 euro in contanti. La merce sequestrata potrebbe essere rubata. Accertamenti in corso.
Le armi saranno inviate al Ris di Parma per verificare se siano state utilizzate per commettere reati.
L’attività è stata disposta dal Comandante provinciale dei carabinieri di Torino, colonnello Francesco Rizzo, che ha intensificato i controlli e le perquisizioni a casa di pregiudicati per trovare armi clandestine o detenute illegalmente.