Meno di un anno: a 11 mesi di reclusione, questa la condanna, per tentata concussione e detenzione di materiale pedopornografico, nei confronti Luca Sgarbi, il docente universitario associato di Diritto del Lavoro presso l’ateneo torinese. A difendere il professore gli avvocati Grabbi e Ronco, il pm è Gianfranco Colace. L’uomo era stato denunciato da una studentessa alla quale aveva promesso una laurea con voti eccellenti in cambio di favori sessuali e fotografie hard.
di Enzo Biffi Gentili
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Agli storpi, grucciate. È un proverbio toscano che rimarca, in modi aggressivi e un po’ volgari, il frequente accanirsi contro chi ha già qualche problema. A me pare espressione molto efficace per descrivere quanto è avvenuto alle Vallette con il posizionamento dell’installazione luminosa Ice Cream Light dell’artista Vanessa Safavi, poi vandalizzata. Cerco di spiegarmi meglio, iniziando a segnalare alcuni pubblici commenti relativi al primo posizionamento di quell’opera in piazza Bodoni, nel 2013. A quel tempo Gabriele Ferraris, in un intervento sul suo blog, intitolato Luci d’artista: Vanessa e la Premiata Gelateria Bodoni, tra l’altro scrisse: “l’opera di Vanessa Safavi non mi piace: mi piacerebbe se avessi una gelateria, magari sul lungomare di Rimini, e in tal caso sì, credo proprio che potrei anche comprarla, un’insegna un po’ costosa però i clienti li attira per forza, mica passa inosservata” (ma Ferraris giustamente si pone alcune altre domande sulle ragioni della scelta di quell’artista, e sui costi, non modesti, di quella realizzazione). Recentemente invece, in modi più bruschi, l’architetto Maurizio Cilli ha ricordato su Facebook che all’origine “i coni gelato luminosi erano già poca cosa”, poi precisando ulteriormente: “a me facevano cagare”.
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Diciamo allora che sul valore di quell’installazione non c’era una positiva unanimità di giudizi da parte di esperti. Eppure l’amministrazione comunale ha deciso di infilare nelle Vallette, senza discuterne preventivamente in loco, proprio quei coni, che anche a qualche abitante non sono piaciuti, come ha dimostrato il robusto dissenso manifestato. Qui nascono un paio di questioni, di metodo e di merito, cruciali proprio per una forza politica come il MoVimento Cinque Stelle che sulle periferie urbane si era tanto, in campagna elettorale, dato da fare e che sulla necessità dell’innovazione ha sempre predicato. La prima: stupisce che l’Assessora alla Cultura non rammenti chi nella nostra città sulla questione del difficile rapporto tra interventi artistici, aree marginali e residenti si è da anni esercitato, con buoni risultati: oltre al citato Cilli, soprattutto il gruppo -notazione incidentale, tutto femminile- denominato a.titolo. Seconda questione: sconcerta, con l’assenza di serie e trasparenti motivazioni per la scelta di un’opera, quella di una riflessione operativa sulle nuove tecnologie oggi a disposizione, molto più performanti sia in termini di risparmio energetico che di resa illuminotecnica.
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E sempre per la serie “agli storpi, grucciate”, nel dibattito che si è innescato Luca Beatrice ha affermato che “ci sono luoghi dove la bellezza e la cultura non arrivano; vanno lasciati al loro triste destino” (successivamente, peraltro su espressa richiesta, si è scusato…). Per concludere, l’apparizione dei coni nel 2013 in piazza Bodoni fu festeggiata con la distribuzione agli astanti di delizie di quattro gelatieri torinesi, offerta che alle Vallette quest’anno non mi risulta si sia riprodotta. Termino quindi come ho iniziato, ricorrendo di nuovo alla proverbiale saggezza popolare. Un tempo si diceva, per celiare: “ti porto a vedere i signori che mangiano il gelato”…
Una gran bella storia di buona sanità e di generosità a lieto fine per l’ospedale Mauriziano di Torino. La protagonista è la signora Stefania Vergnano, una giovane donna che due anni fa scopre di avere un tumore della mammella e viene operata al Mauriziano proprio l’ultimo giorno dell’anno. Pur nel momento difficile, si instaura un ottimo rapporto con il chirurgo ginecologo senologo, anche perché entrambi hanno in comune la passione per la musica: Stefania canta ed il chirurgo suona da anni le tastiere in una band. Chiacchierando sulle necessità della Breast Unit del Mauriziano (diretta dalla professoressa Nicoletta Biglia) e sulla difficoltà ad ottenere in tempi brevi alcune attrezzature, nasce l’idea di iniziare una raccolta fondi da proporre durante eventi musicali in giro per il Piemonte ed anche mediante la pubblicizzazione dell’iniziativa sui social. Un progetto di ricerca dedicato alle donne ad alto rischio eredo-familiare di tumori della mammella e ginecologici, settore in cui la Breast Unit del Mauriziano è da anni molto attiva ed esperta, consente di ottenere fondi da una casa farmaceutica e, attraverso il passaparola tra i colleghi, che conoscono Stefania, sono stati raccolti fondi dall’Associazione dei Dipendenti UniCredit NOI – Nord Ovest Insieme Onlus -, fondi che UniCredit Foundation ha duplicato. Infine, arrivano alcune donazioni private effettuate da famiglie e dagli amici in memoria dei loro cari. Dopo un anno e mezzo è stata raggiunta la cifra di euro 24.877,50 e grazie all’integrazione della cifra mancante da parte dell’Amministrazione del Mauriziano, si è riuscito a raggiungere il primo obiettivo con l’acquisto di un ecografo a sonda lineare ad alta frequenza. E’ da sottolineare, al di là della soddisfazione di disporre della nuova strumentazione, la generosa e spontanea partecipazione di tante persone che in un modo o nell’altro hanno attraversato momenti di dolore personale o familiare ed hanno deciso di dedicare una parte del loro tempo e dei loro beni al miglioramento delle possibilità di cura di chi si sarebbe trovato in futuro ad incontrare la malattia e tutte le difficoltà che questo evento comporta. La raccolta di fondi continua perché molti progetti sono ancora da realizzare, nell’ambito della formazione di personale dedicato che possa seguire con continuità e competenza le donne nel faticoso percorso dalla diagnosi a tutte le fasi di trattamento del carcinoma mammario per il miglioramento della qualità di vita dopo il tumore.
I carabinieri di Grugliasco stanno cercando di identificare l’uomo che nei giorni scorsi si è reso protagonista di un episodio di razzismo nei confronti di una ragazza di origine africana. A bordo di un bus, il 63, che collega la cittadina della cintura torinese al capoluogo, la giovane è stata apostrofata da un uomo sui 60 anni che l’ha anche urtata al ginocchio muovendosi sul bus, urlandole “torna al tuo paese”. La ragazza ha avuto la solidarietà della sindaca Chiara Appendino.
Nello stesso giorno in cui Stella Caldarini moriva per l’infarto causato dovuto dallo choc per il masso scagliato contro l’auto su cui viaggiava, un camion è stato colpito da un sasso sulla tangenziale di Torino. Lo racconta all’agenzia Ansa lo stesso camionista protagonista dell’episodio, che si è trovato con il tetto in vetro della sua motrice sfondato da una pietra di oltre due chili. “Sono vivo per miracolo”, dice Arcangelo Antonacci, di 48 anni. La pietra lo ha sfiorato, quando il suo mezzo è stato colpito nei pressi dell’ingresso dell’Interporto Sito. Afferma di aver visto i lanciatori: tre o quattro ragazzi in bici.
Al Circolo Ufficiali dell’Esercito di Torino di Palazzo Pralormo, alla presenza del Vice Comandante delle Truppe Alpine per il Territorio, Generale di Divisione Massimo PANIZZI e delle altre Autorità civili e militari locali, si è svolta la cerimonia per l’avvicendamento del Comandante del Comando Militare Esercito (CME) “Piemonte”. Il Colonnello Fulvio MARANGONI, che rimarrà nella storia del Comando come il “primo” Comandante del CME “Piemonte”, nato il 5 luglio 2016 dalla “riconfigurazione” del Comando Regione Militare Nord, lascia la guida del Comando territoriale piemontese, dopo poco più di 16 mesi, al suo parigrado Colonnello Andrea MULCIRI, proveniente dal Comando Brigata Alpina Taurinense, dove ha ricoperto l’incarico di C apo di Stato Maggiore Il Colonnello Fulvio MARANGONI, nel suo intervento, ha dichiarato “desidero ringraziare il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Danilo Errico, il Generale di Divisione Massimo Panizzi, Vice Comandante del Territorio del Comando Truppe Alpine, qui presente sia per la fiducia accordatami nel conferirmi un incarico cosi prestigioso sia per l’ampia libertà di azione concessami” – “Un grazie allo staff tutto, civile e militare, e ai miei familiari qui intervenuti a cui va tutto il mio riconoscimento ed affetto per il sostegno morale e materiale costantemente offerto”, e ha concluso il suo intervento augurando, al collega e amico Colonnello Andrea MULCIRI, di ottenere soddisfazioni e successi nel nuovo e prestigioso incarico. Il Colonnello Andrea MULCIRI, nel suo discorso ha ringraziato tutti i convenuti e per le continue testimonianze di affetto nei confronti dell’Istituzione militare e ha espresso tutta la sua volontà di adoperarsi per assolvere a questo compito così importante – “ Vi assicuro che con umiltà e spirito di servizio impegnerò tutto me stesso, ogni mia capacità ed ogni energia nell’assolvere questo importante compito ”, e ha continuato dichiarando che “ sono certo che sapremo mantenere alto il prestigio che da sempre caratterizza questo Comando e incrementare i già ottimi rapporti esistenti tra la realtà militare, le istituzioni e la società che ci ospita ed alla quale siamo orgogliosi di appartenere”. Il Generale Massimo Panizzi a sua volta ha ricordato quanto il Piemonte, culla dell’Esercito Italiano, continui ad essere un territorio centrale per l’Esercito. “ La Brigata Alpina Taurinense, il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, lo stesso Comando Militare Piemonte e gli altri Comandi, Enti e Reparti che insistono nella Regione, testimoniano la presenza importante della Forza Armata in quest’area e l’impegno nel mantenere vive le più pure tradizioni militari.” Il Generale ha ringraziato il Colonnello Marangoni per gli eccezionali risultati ottenuti nel corso della sua lunga carriera in Italia e all’estero e per lo straordinario impegno profuso nella gestione delle numerose e complesse attività territoriali portate avanti nel corso del suo mandato, sottolineandone la serietà, la totale dedizione al servizio e l’altissima professionalità mostrate, “tratti distintivi di un vero Soldato e di un moderno Dirigente”.
Dramma nel dramma di una famiglia, si è assunto la responsabilità dell’incidente avvenuto mercoledì , Roberto Montrucchio, di 41 anni, residente a Gassino, il papà della tredicenne morta in seguito a quell’incidente stradale. L’uomo ha chiamato i carabinieri e una volta verificata la dinamica dell’accaduto, lo hanno denunciato per omicidio stradale il 41enne. La famiglia mercoledì sera viaggiava su una Mini, che ha tamponato un’altra vettura che stava facendo inversione di marcia. La ragazzina tredicenne era sul sedile posteriore senza le cinture di sicurezza. Dopo le dichiarazioni del padre le accuse nei confronti della madre della ragazza, che era stata iscritta nel registro degli indagati dalla procura di Ivrea, ora non hanno più ragion d’essere. Martedì a Gassino si terranno i funerali della ragazza.
(foto: archivio)
Ucciso soffocato con una busta di plastica
Un uomo di 60 anni, Mauro Mattioda, è stato ritrovato questa mattina senza vita dai carabinieri in una casa della frazione Spineto di Castellamonte. Aveva un sacchetto di plastica avvolto in testa e sarebbe stata la sorella 64enne – che soffriva di forti crisi depressive – a ucciderlo. La donna è stata fermata e sono in corso le indagini dei carabinieri della compagnia di Ivrea. A dare l’allarme ai carabinieri è stata un’amica della sorella, che le avrebbe confessato di avere soffocato il fratello.
Al Cto ragazzo falciato da auto in tangenziale
E’ al Cto in prognosi riservata il 23enne di origini romene, residente a None, che nella notte è stato sottoposto a un intervento d’urgenza per le ferite a seguito di un incidente stradale sulla tangenziale Sud di Torino, verificatosi vicino allo svincolo di Stupinigi. Il giovane è stato investito da un’auto mentre sostava sulla corsia d’emergenza. La polizia lo stava soccorrendo per un precedente incidente. Il ragazzo aveva perso il controllo della sua Ford Ka, e si era fermato sulla corsia d’emergenza dopo avere urtato il guardrail. Stava aspettando di firmare gli atti, quando è stato travolto da una Volkswagen Polo guidata da una ventenne romena residente a Vinovo, che ha inoltre urtato l’auto della Polizia.
Comital, azienda conferma apertura data room
Ieri pomeriggio si è tenuta una riunione tra azienda e sindacati in merito alla vertenzaComital, negli uffici dell’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, con la presenza dell’assessora regionale Gianna Pentenero; per il Comune di Volpiano ha partecipato l’assessore Giovanni Panichelli.
L’azienda ha confermato l’apertura di una “data room”, finalizzata alla consultazione di dati riservati, con un potenziale acquirente sul cui nome viene mantenuto il riserbo. Il tavolo tra le parti è stato aggiornato a mercoledì 15 novembre.
«Il tempo è comunque poco – sottolinea l’assessore Giovanni Panichelli – ma l’elemento significativo è che è stato confermato l’interesse di un potenziale acquirente ritenuto, dalla stessa azienda, affidabile».
Commenta il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne: «Auspichiamo che la vicenda abbia un esito positivo, nell’interesse dei lavoratori».