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Tutto il mondo si incontra in una App!

Al via un nuovo sistema di comunicazione integrato per ampliare app risorgimentol’accessibilità multiculturale e virtuale del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano

Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano presenta un nuovo servizio dedicato a tutti i visitatori, in particolare gli stranieri e i non udenti: la App “MuseoRisorgimento” che ognuno potrà scaricare gratuitamente sul proprio dispositivo e trasformarlo così in un supporto alla visita in ben nove lingue straniere e nel linguaggio dei segni.

Il progetto – che si concretizza grazie ad un bando finanziato dalla Regione Piemonte e ai contributi della Fondazione CRT finalizzati alla digitalizzazione della Collezione Marianetti – prevede la realizzazione di un sistema di comunicazione integrato per il miglioramento dell’accessibilità multiculturale e virtuale del Museo stesso. Oltre alla App dedicata ai visitatori, comprende pure una nuova sezione del sito che consente l’esplorazione delle mostre organizzate in passato. Attualmente sono state create le pagine relative alle mostre “Belle époque. Lo garibaldi risorgimentosguardo ironico di Dalsani”, “Immaginare la nazione” e “Torino e la Grande guerra 1915-1918”.

Come funziona la App? Alla base di tutto c’è la tecnologia beacon, un sistema assolutamente innovativo sperimentato di recente anche in ambito museale. Entrando in una sala, grazie alla rete wi-fi installata lungo tutto il percorso, i beacon attiveranno sullo smartphone o sul tablet del visitatore, tutte le informazioni relative alla sala stessa: una sorta di guida hi-tech personalizzata.

Prima di cominciare la visita bisognerà aver scaricato sul proprio dispositivo Android o Ios l’applicazione che in lingua italiana, francese, inglese, tedesca, spagnola, russa, portoghese, cinese e giapponese e anche nel linguaggio dei segni svelerà i contenuti del Museo e delle opere esposte.

La realizzazione tecnica è stata effettuata dalla ditta 2+ Consulting s.r.l. di Torino.

Legambiente:”Allarme Smog, Torino si sveglia fuori legge”

 

Mal’aria in tutto il Piemonte: da inizio anno superati i limiti 31 volte ad Asti e Carmagnola, 28 ad Alessandra, 25 a Vercelli e Collegno. Appello alla sindaca Appendino: “Promova azioni anche su scala metropolitana”

trafficoQuesta mattina Torino si è svegliata fuorilegge. A neanche due mesi dall’inizio dell’anno è stato infatti consumato il “bonus annuale” di 35 giorni di sforamento previsto per le PM10. E’ un’aria mefitica quella che nel capoluogo e nel resto della regione si respira ormai da settimane, la peggiore degli ultimi 4 anni. Basti pensare che al capoluogo nel giro di qualche giorno faranno con tutta probabilità compagnia anche Asti, che ad oggi ha già raggiunto 31 sforamenti, Alessandria attualmente a quota 28 e Vercelli a 25. Ma la mal’aria ammorba anche i principali centri dell’area metropolitana torinese: Carmagnola dall’inizio dell’anno ha già fatto registrare 31 giorni oltre i limiti, Collegno 25, Borgaro 24, Ivrea 20. “Le soluzioni per ridurre lo smog esistono, metterle in pratica deve diventare una priorità a tutti i livelli istituzionali, dal governo nazionale alla Regione, fino ad arrivare ai singoli Comuni. L’inasprimento delle misure emergenziali a Torino da parte della Giunta Appendino è un primo incoraggiante segnale nella giusta direzione a cui però devono far seguito interventi strutturali efficaci che releghino la mobilità motorizzata privata all’ultimo posto delle opzioni per gli spostamenti quotidiani –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Nell’attesa che la Regione Piemonte arrivi finalmente ad un aggiornamento ambizioso del Piano regionale antismog chiediamo alla sindaca di Torino, nella sua veste di sindaco della Città Metropolitana, di farsi promotrice di azioni diffuse anche su scala metropolitana”. traffico22Legambiente ricorda che nei giorni scorsi è scattata per l’Italia la seconda fase nella procedura di infrazione sul biossido di azoto. La Commissione Europea contesta al nostro Paese il superamento dei limiti di biossido di azoto nell’aria in violazione della direttiva del 2008. “È arrivato il momento di fare in fretta, per evitare di dover pagare una multa salatissima -circa un miliardo di euro per intenderci- e per tutelare la salute dei cittadini, perché di smog si muore. La Ue –dichiara la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni– ci contesta di non aver adottato le misure sufficienti per contenere gli sforamenti di biossido di azoto. Più aspettiamo, più aumentano i rischi per le persone, più cresce la sanzione, senza considerare che nel giro di un mese circa dovrebbe arrivare anche il parere motivato della procedura d’infrazione relativa al PM10. Da tempo sosteniamo la necessità di istituire un coordinamento permanente tra i diversi livelli di governo del territorio, per uscire dalla logica dell’emergenza e riuscire ad essere efficaci nell’azione, pianificando in maniera diversa gli investimenti per la riqualificazione e l’innovazione edilizia, per la mobilità pubblica, il riscaldamento, il verde e gli spazi urbani”.

 

Morti i tre giovani scialpinisti torinesi dispersi sullo Chaberton: precipitati in un canalone

soccoros alpino elicotteroNiente da fare per salvare i tre scialpinisti torinesi – una coppia di 25 e 28 anni e la loro guida di 38 dispersi sulle alpi francesi. Sono morti precipitando in un canalone. Avevano lasciato l’auto venerdì a Montgenevre, in Francia. La Gendarmeria, che ha condotto  le ricerche con il soccorso alpino italiano, non ha riscontrato distacchi di valanghe nella zona. Si stanno esaminando le cause dell’incidente. I tre erano esperti scalatori.

Tre alpinisti torinesi dispersi sullo Chaberton

soccorsO SCI MONTAGNAAncora in corso le ricerche di tre scialpinisti torinesi, due uomini e una donna, dispersi sul monte Chaberton, sopra Claviere. Avevano lasciato l’auto a Montgenevre, in Francia. La Gendarmeria, che sta conducendo le ricerche con il soccorso alpino italiano, non ha riscontrato distacchi di valanghe nella zona.

 

(foto: archivio)

Condannato il “boss dei due mondi”

TRIBUNALE 1E’ stato condannato a 21 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti, dalla Corte d’Assise d’Appello di Torino. Alfonso Caruana, era ritenuto negli anni ’80-’90 ‘il boss dei due mondi’, socio di Pasquale Cuntrera, della nota famiglia di Cosa Nostra. Caruana è stato estradato dal Canada lunghi anni di battaglie legali, ed è attualmente detenuto in Sicilia a seguito di un altro processo: la sua pena scadrà nel 2019. Quella nei suoi confronti è l’ultima condanna nell’ambito della maxi inchiesta ‘Cartagine’ contro la criminalità organizzata.

Rai in montagna, dov’è il segnale?

rai 1Il problema, che persiste in diverse zone del Piemonte, sulla corretta ricezione del segnale digitale, è una questione ormai cronica. Diversi comuni, in particolare quelli montani appartenenti all’Uncem, hanno approvato ordini del giorno in cui chiedono un intervento tempestivo del Governo che ponga fine ad un black out che non permette l’accesso all’informazione di base del Tgr Rai. Sull’argomento Nicoletta Favero, senatore del Pd, eletta in Piemonte aveva presentato un’interrogazione due anni fa, ma nulla è successo da allora. Adesso ci riprova, forte del fatto che il problema riguarda le zone montuose di tutta Italia e ”dunque è evidente che si tratta di una questione relativa alle infrastrutture del servizio televisivo pubblico”. La parlamentare del Pd auspica, quindi una risposta tempestiva del Governo e della Rai “che ha il dovere di rendere il segnale ricevibile”.

Massimo Iaretti

Esercito, messa in sicurezza ciminiera ex ospedale militare Riberi

ciminiera della casermaSono state stabilite le modalità operative per la definitiva messa in sicurezza della ciminiera dell’ex ospedale militare “Alessandro Riberi” ubicata nelle adiacenze di corso Orbassano. Alla riunione tecnica tenuta presso la caserma “Riberi”, oggi polo alloggiativo gestito dalla Scuola di Applicazione, hanno preso parte rappresentanti dell’Esercito, dei Vigili del Fuoco, del Comune di Torino, della Polizia Municipale e della Scuola Materna “C. Collodi”. Nell’incontro sono state illustrate le modalità per lo smantellamento del manufatto in mattoni, oggi in disuso e precedentemente utilizzato dalla centrale termica dell’ospedale militare. I lavori condotti da un’impresa specializzata sotto la supervisione del 1° Reparto Infrastrutture dell’Esercito inizieranno nei prossimi giorni e si articoleranno in due fasi. Nella prima settimana sarà smantellata la parte sommitale della struttura, successivamente sarà completata la demolizione della ciminiera. Per garantire un’adeguata cornice di esercito applicazionesicurezza a tutela degli operatori tecnici e dei cittadini, come normalmente avviene in tutti gli interventi di questo tipo, nella fase iniziale dei lavori, d’intesa con le autorità locali, saranno adottati alcuni provvedimenti precauzionali relativi alla circolazione stradale – riduzione a una carreggiata di corso Orbassano – e al transito pedonale in prossimità del cantiere. La decisione di procedere alla demolizione della ciminiera si colloca nel quadro di una oculata gestione delle risorse da parte della Forza Armata che grazie a questa soluzione non dovrà sostenere l’onere di eventuali futuri interventi sul manufatto. L’esigenza di mettere in sicurezza la ciminiera, pur in assenza di imminenti situazioni di pericolo, è emersa nel corso dei periodici controlli di sicurezza infrastrutturale predisposti dall’Esercito nelle proprie installazioni.

Crolla cascata ghiacciata, quattro morti

Elicottero-118Quattro gli scalatori morti a causa del crollo della cascata di ghiaccio nella tarda mattinata di oggi a Gressoney-Saint-Jean, in Valle d’Aosta. Il gruppo stava effettuando una salita quando una parte della parete ghiacciata si è staccata improvvisamente  dalla roccia. Una donna, rimasta ferita è l’unica persona sopravvissuta.

Controlli di polizia nel quadrilatero Aurora

POLIZIA BRESCIANella Capigruppo in Comune del 17 gennaio 2017 i tre primi firmatari della Petizione Aurora, hanno ribadito che “la riqualifica del Quadrilatero Aurora deve anche passare attraverso i controlli delle case fatiscenti. Un Esempio era proprio corso Brescia 5 dove non c’è neppure più un Amministratore del condominio e dove regna l’anarchia totale”. I residenti riferivano di parti pericolanti e che in alcuni appartamenti quando piove gocciola l’acqua, oltre a varie attività illegali tra cui lo spaccio”, commenta la consigliera di FdI della Circoscrizione 7, Patrizia Alessi. “Vi sono famiglie che vivono in condizioni non accettabili”. Oggi diversi mezzi e agenti della polizia hanno effettuato dei controlli in zona. “Speriamo che quanto visto stamattina dai cittadini  sia un inizio di collaborazione con l’Amministrazione della Città, ora aspettiamo come promesso dal vicesindaco nella seduta del 17 gennaio una Commissione itinerante nelle vie del Quadrilatero Aurora per vedere le varie criticità per poi convocare dei Tavoli in Comune e affrontare le varie situazioni.Sempre un grazie alle forze dell’ordine  per il lavoro svolto”

Il Piemonte contro il melanoma

consiglio lascaris“La prevenzione, come insegna la letteratura scientifica, deve partire dalla conoscenza del nostro corpo, delle sue potenzialità e dei suoi limiti. È una responsabilità di tutti, per tutelare un bene non solo individuale ma che appartiene alla collettività. Sono quindi importanti l’informazione e la formazione, affinché si riesca a incidere sul cambiamento dei comportamenti. Ecco perché il Consiglio regionale, da sempre attento alla promozione della salute, anche attraverso gli Stati generali dello sport e del benessere, ha deciso di patrocinare questo progetto sulla prevenzione del melanoma, con la speranza di promuovere un percorso di sensibilizzazione che – rivolgendosi innanzitutto ai bambini e alle scuole, quindi alle famiglie e agli insegnanti – favorisca l’attivazione di buone pratiche e di stili di vita sani”. Così ha affermato Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale, durante la conferenza stampa di presentazione della campagna nazionale Il sole per amico, promossa da Imi – Intergruppo melanoma italiano in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio anche del Ministero della Salute, dell’Associazione italiana di oncologia medica e della con reg lascarisRegione Piemonte, oltre al supporto di Merck&Co. Si tratta di un progetto educativo di prevenzione primaria contro il melanoma che ha già coinvolto 10 regioni e circa 30mila studenti e ora raggiunge anche le scuole elementari del Piemonte per spiegare ai bambini in modo semplice come esporsi al sole senza rischi. Oltre agli incontri in classe con dermatologi e oncologi, il messaggio è veicolato attraverso utili e divertenti strumenti didattici come i poster da appendere, un video e un opuscolo a fumetti. “L’incidenza del melanoma è più che raddoppiata negli ultimi 30 anni: in Italia si diagnosticano circa 10mila nuovi casi ogni anno e si tratta del secondo tumore per incidenza prima dei 50 anni. Inoltre, le scottature da esposizione solare in età pediatrica rappresentano uno dei principali fattori di rischio”, ha spiegato Paola Queirolo, ideatrice e coordinatrice della campagna, past president dell’Intergruppo melanoma italiano, Unità operativa complessa di oncologia medica dell’azienda ospedaliera universitaria San Martino-Ist di Genova. “Riveste quindi particolare importanza rivolgersi ai bambini, spiegando loro con un decalogo semplice come si possano modificare comportamenti che incidono molto sulla salvaguardia della pelle e il contrasto del melanoma”. “Le istituzioni devono favorire la diffusione e l’efficacia di campagne come questa perché agiscono positivamente sia sul benessere dei cittadini sia sui costi della salute”, ha affermato Roberto Montà dell’assessorato regionale all’Istruzione. “L’assessorato sta lavorando alla catalogazione e BANDIERE REGIONEmessa in rete di iniziative formative di questo tipo affinché siano rese accessibili in modo ordinato a tutte le scuole e agli studenti”. “Si tende spesso a sottovalutare le criticità dell’esposizione solare perché mancano quelle informazioni e buone pratiche che invece vogliamo diffondere il più possibile”, ha aggiunto Franco Calcagno, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte. “Rivolgendoci ai bambini favoriamo il loro diventare veicoli informativi anche per le famiglie”. All’incontro, moderato dal caporedattore dell’Ansa, Alessandro Galavotti, hanno partecipato anche Oscar Bertetto, direttore dipartimento interaziendale interregionale Rete oncologica Piemonte Valle d’Aosta, azienda ospedaliera universitaria Città della salute e della scienza di Torino, Pietro Quaglino e Paolo Broganelli, dermatologia azienda ospedaliera universitaria Città della salute e della scienza di Torino.

 

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