17 gradi: la notte di natale più calda da 150 anni
Si tratta del valore più alto mai registrato nella serie dal 1865 tra il 24 e il 25 dicembre
E’stata la notte di Natale più calda in 150 anni. Lo riferisce la Società meteorologica italiana sottolineando che l’osservatorio di Moncalieri, passata la mezzanotte, ha registrato una massima di 17.8 gradi (17.4 °C con correzione Inrim). Si tratta del valore più alto mai registrato nella serie dal 1865 tra il 24 e il 25 dicembre non solo a nessuna ora della notte ma nemmeno di giorno, a causa dell’ effetto del vento di foehn che ha surriscaldato aria già tiepida in origine.
Servizio rifiuti durante le feste: Amiat informa
In occasione delle festività natalizie, Amiat informa che il 24 e il 31 dicembre 2019 il Servizio di Customer Care Ambientale di Torino sarà operativo con orario ridotto dalle ore 8.00 alle ore 13.00. Durante tutte le altre giornate feriali, rimane invece confermato l’orario standard, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 17.00.
Si ricorda poi che SOLO PER IL SERVIZIO DI RITIRO INGOMBRANTI, Amiat ha temporaneamente attivato (fino alla conclusione delle operazioni di manutenzione dei sistemi informativi) il numero 011 3841589, che sarà operativo il 24 dicembre e il 31 dicembre con orario ridotto dalle ore 8.30 alle ore 14.30, mentre in tutte le altre giornate feriali l’orario sarà 8.30-17.00.
Per il servizio rifiuti porta a porta, invece, si ricorda che il 25 dicembre 2019 e il 1 gennaio 2020 non avrà luogo il passaggio di raccolta. Per conoscere i giorni di recupero passaggi è sempre possibile consultare il calendario PAP sul sito di Amiat o tramite l’app Junker.
Infine per informazioni, richieste o segnalazioni si invitano tutti i cittadini a scrivere via email ad amiat@gruppoiren.it.
I Carabinieri Forestali di Torino, congiuntamente alla Stazione Carabinieri di Verolengo, a fine novembre 2019, a seguito di indicazione effettuata dal 1°Nucleo Elicotteri di Volpiano, entravano in una area privata in Comune di Verolengo, località Sbarro
Nel sito constatavano la presenza di un deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non.
Si contavano complessivamente oltre novanta autovetture fuori uso contenenti liquidi e componenti pericolose, una cinquantina di ciclomotori e motocicli ammassati alla rinfusa. Dallo stato dei luoghi si verificava un’illecita attività di gestione rifiuti di parti di autoveicoli, batterie al piombo, scarti di olio motore, olio per ingranaggi e lubrificanti e cumuli di pneumatici fuori uso.
Denunciato il proprietario dell’area, rappresentante dell’impresa che ha gestito il recupero degli autoveicoli per il reato di cui all’art. 256 comma 1 e 2 del Testo Unico Ambientale per deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e gestione non autorizzata.
Molti degli autoveicoli presenti risultavano essere gravati da provvedimenti amministrativi di sequestri e fermo in quanto l’attività era svolta da una depositeria autorizzata in fase di liquidazione ma, come da giurisprudenza la condizione di rifiuto dei veicoli fuori uso non può essere esclusa neppure con riferimento ai veicoli sottoposti a sequestro quando questi, come nel caso di specie erano detenuti in modo non consono poiché a diretto contatto con le matrici ambientali, esposti alle intemperie e contenenti sostanza pericolose, e di fatto destinate all’abbandono.
Investe un rider e scappa. Identificato e arrestato
Intervento di Carabinieri e Polizia Municipale
Nella giornata odierna, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Torino Mirafiori e gli agenti del Reparto Radiomobile della Polizia Municipale di Torino hanno tratto in arresto un 48enne, italiano, sprovvisto di patente perché revocata e già noto alle forze di polizia per reati in materia di stupefacenti e contro la persona, quale responsabile del grave investimento di un rider operante per conto di GLOVO nel capoluogo di regione.
I fatti oggetto di contestazione sono avvenuti nella serata del 19 dicembre scorso: in via San Donato, nelle vie trafficate per il periodo natalizio, il conducente di una Lancia Y di colore blu investe un “glover” in bicicletta, omettendo di prestare soccorso e dandosi alla fuga. La vittima rimarrà sul selciato pochi minuti prima dell’arrivo dell’ambulanza del 118 ed il successivo ricovero presso l’ospedale CTO in prognosi riservata.
Immediati gli accertamenti degli uomini della Polizia Municipale che, partendo dalle testimonianze di alcuni passanti, sono risaliti ad una targa parziale dell’investitore, raccogliendo anche preziosi frammenti di un fanale infrantosi nell’impatto. Ma la svolta è arrivata soltanto sabato sera, a seguito delle anonime delazioni telefoniche rese alla Centrale Operativa dei Carabinieri: all’orecchio dell’operatore vengono riferite circostanze vaghe, ma utili per coordinare nuove e più incisive indagini, nell’ambito delle quali viene individuata con certezza l’identità del presunto conducente del veicolo. I Carabinieri della Compagnia Torino Mirafiori e gli agenti del Reparto Radiomobile della Polizia Municipale hanno quindi unito gli sforzi effettuando ricerche presso numerose carrozzerie ed individuando, dopo alcuni giorni, la citata Lancia Y parcheggiata su pubblica via ricadente nel comune di Grugliasco e danneggiata in punti compatibili con i frammenti rinvenuti sul luogo del sinistro.
Sentitosi braccato, il 48enne ha quindi deciso di presentarsi presso la Squadra Volanti della Questura di Torino ove, dopo aver reso frammentarie spontanee dichiarazioni, se ne comprendeva la riconducibilità al grave incidente stradale.
Ultimate le formalità di rito, l’uomo è stato quindi dichiarato in arresto e posto agli arresti domiciliari come così disposto dalla Procura della Repubblica di Torino, in attesa di essere giudicato per lesioni personali stradali gravissime, fuga ed omissione di soccorso a seguito di sinistro stradale.
Natale a casa per due ex consiglieri condannati
Potranno trascorrere il Natale in famiglia gli ex consiglieri regionali del Piemonte che erano finiti in carcere circa un mese fa per la condanna definitiva di Rimborsopoli. Si tratta di Angiolino Mastrullo (Forza Italia) e Massimiliano Motta (ex Pdl). Proprio oggi il giudice di sorveglianza ha dato parere favorevole provvisorio per la messa in prova.
Per la prima volta effettuato eccezionale intervento con tecnica innovativa mini invasiva con “barre di accrescimento magnetiche” su bimba di 5 anni, affetta da una patologia rarissima, ovvero una grave scoliosi toracica progressiva, presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino
Sono affidate alla polizia di Stato le indagini sul furto da 200 mila euro a casa di Cristin Ansaldi, calciatore argentino del Torino. Nei giorni scorsi i ladri Erano entrati nella sua abitazione di strada del Nobile, sulla collina torinese e, approfittando dell’assenza del giocatore e dei suoi familiari, hanno rubato orologi e preziosi. Due mesi fa era stata svaligiata l’abitazione di un altro calciatore, l’ex juventino Claudio Marchisio.
Negli ultimi mesi, stiamo assistendo ad un’ascesa preoccupante del fenomeno delle truffe legate al trading online; con la prospettiva di guadagni allettanti derivanti da investimenti “sicuri”, sono in tanti a cadere nella rete di spregiudicati truffatori, finti intermediari finanziari che adescano le vittime persuase dalla loro presunta “esperienza professionale” sul campo, investendo centinaia di migliaia di euro
Nel 2019 sono oltre 50 i truffati sul solo territorio Piemontese, per un danno patito di almeno 3 milioni di euro, che va ad incidere tanto sui risparmi delle famiglie quanto sulle attività d’impresa gestite dalle vittime: l’impatto negativo è dunque multiplo e compromette sia la dimensione individuale che, in via derivata, il tessuto produttivo.
Si è assistito, in particolare nell’ultimo anno, ad un incremento esponenziale del numero di portali che espongono programmi speculativi redditizi con costi di ingresso in apparenza irrisori e rendimenti enormi riscontrabili anche nel medio e breve termine. Molto frequenti sono le chiamate telefoniche di truffatori che, impersonando le vesti di broker d’assalto, riescono a persuadere la vittima prescelta della convenienza dell’operazione.
Altra modalità di contatto è quella sollecitata dalla vittima attraverso banner pubblicitari confezionati con grafiche ed annunci altamente suggestivi: si tratta di finte storie di successo riportate da gente comune, noti imprenditori o volti dello showbiz che, attraverso il trading sulla piattaforma sponsorizzata, avrebbero rivoluzionato il proprio business e la propria vita. La realtà si è dimostrata ben diversa, in quanto i loro profitti non erano altro che numeri fittizi riportati su contatori virtuali.
L’illusione parte da una fase di auto-apprendimento svolta attraverso tutorial facilmente reperibili su chat- forum dedicate ai neofiti della finanza; in tali contesti, sono frequenti le incursioni di presunti formatori che guidano gli ospiti verso le piattaforme più remunerative. La promessa di ricchezza accumulata con il minimo impegno e soprattutto il prestigio di essere parte integrante dei sistemi di alta finanza induce a sottostimare l’area di rischio in cui ci si introduce.
Questa forma di frode si estende in genere nel lungo periodo e trascorrono mesi se non anni prima che la vittima realizzi di aver perso tutto il proprio denaro. Alle richieste di capitalizzazione dell’investimento i finti broker rispondono in modo evasivo, richiedendo il versamento di ulteriori somme per adempiere agli oneri fiscali connessi allo sblocco: i profitti, in realtà, non esistono e la valuta versata è già transitata verso conti correnti attestati su banche estere che beneficiano di legislazioni più favorevoli rispetto agli standard europei. Per non parlare, poi, di un secondo livello di truffa, ossia quella del cosiddetto “piano di rientro delle perdite” offerto a soggetti già vittima di trading nocivo. È importante sottolineare che le perdite da trading fraud sono aggravate dalla semplicità e velocità con cui possono essere realizzate le operazioni. Piccoli device quali smartphone o tablet consentono sì il controllo costante dell’andamento delle proprie azioni ma al contempo suggeriscono un’interazione touch frenetica: grazie all’overloading cognitivo il cliente viene quindi gettato sugli acquisti sbagliati.
Si è riscontrato che le tecniche impiegate dai cyber-criminali includono l’impiego di software di controllo remoto che installati sul p.c della vittima consentono al truffatore di movimentare le somme di denaro in modo del tutto autonomo; le operazioni sono impostate in taluni casi in modalità automatica consentendo di intervenire con periodicità regolare sul conto della persona offesa associato in modo incauto alla piattaforma.
La consapevolezza del fenomeno è il primo passo che i consumatori devono compiere, eseguendo verifiche preliminari accurate sull’ente cui stanno affidando il proprio denaro.
In primis deve trattarsi di soggetti autorizzati e regolarmente iscritti presso i registri della CONSOB: tali elenchi sono consultabili online e vengono sottoposti ad una continua revisione. La Commissione ha già provveduto di iniziativa ad oscurare diversi siti irregolari mediante notifica di provvedimento amministrativo agli internet service provider operanti sul territorio Italiano.
Il controllo ulteriore viene svolto sull’accountability della società ricercando recensioni su riviste specializzate nonché verificando se la sede legale sia collocata in paradisi fiscali. Altro indice di affidabilità è la presenza di prospetti informativi dettagliati sulle perdite massime possibili.
Diffidate anche di esche accattivanti date dai cosiddetti “periodi di prova” e “bonus di ingresso” che integrano spesso una forma subdola di pubblicità in grado di oscurare i dettagli dell’offerta reale.
Metodi di pagamento rapidi e tempi di restituzione lenti sono infine gli ulteriori parametri di conferma della frode.
Dinnanzi ad una frode consumata le tutele percorribili sono, in via parallela, la denuncia alla polizia giudiziaria per i reati di truffa ed esercizio abusivo di attività finanziaria nonché l’esposto alla CONSOB. Sarà importante riportare all’autorità il maggior numero possibile di dettagli attinenti i singoli bonifici, le utenze telefoniche da cui si è stati contattati, i domini esatti dei siti web contattati.