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Un luglio intenso per la Guardia costiera del lago Maggiore

Dal Piemonte / Ben 36 persone assistite e 12 unità soccorse nelle acque del Lago Maggiore da parte dei militari della
Guardia costiera nel corso del primo mese di attività del 2020.

Un impegno votato al soccorso e alla
salvaguardia della vita umana nelle acque lacustri che passa anche dal rispetto delle norme a tutela
della sicurezza: 62 i controlli alle unità da diporto intercettate in navigazione sul Lago, ai quali sono
seguite 9 sanzioni per violazioni della normativa sul diporto.

Lesa, 31 luglio 2020 – Le attività del 2° Nucleo mezzi navali della Guardia costiera del Lago Maggiore
hanno registrato il primo intervento di soccorso lo scorso 08 luglio, quando il battello d’altura veloce
GC-A72 ha intercettato un’unità in vetroresina con 5 persone italiane a bordo nei pressi dell’abitato di
Laveno-Mombello (VA) e con motore in avaria. Dopo un intervento tecnico da parte dei militari per far
ripartire il motore dell’unità, questa era scortata sino al vicino porticciolo di “Porto Labieno” dove gli
occupanti potevano così sbarcare senza ulteriori difficoltà.

Dagli specchi acquei prospicienti la costa piemontese a quelli della costa lombarda, numerosi sono stati
gli interventi che in questo primo mese di attività hanno interessato la Guardia costiera. Spesso, infatti,
i militari sono stati chiamati a dare assistenza a unità rimaste in avaria nel bel mezzo del lago. La
rapidità d’intervento unita alla conoscenza degli apparati di bordo e di propulsione degli esperti
equipaggi della Guardia costiera hanno consentito di portare rapidamente a conclusione ogni
emergenza e, quindi, permesso di evitare ai diportisti di assumere maggiori rischi per il prolungarsi
dello stato di difficoltà. Tra le attività operative di maggior rilievo per le condizioni d’intervento, e a
titolo di esempio, si segnalano:

 Il giorno 25 Luglio 2020, a seguito di segnalazione il GC-A72 si recava in zona Cannero Riviera (VB)
per soccorrere alcuni bagnanti in difficoltà. La segnalante, a bordo di un natante, riferiva che il
coniuge, tuffatosi in acqua per recuperare i tre figli, non riusciva a ritornare a bordo a causa della
corrente. La donna, incapace di manovrare l’unità in navigazione, chiedeva saggiamente aiuto
all’Autorità coordinatrice delle operazioni di soccorso. Giunto in zona, il battello GC-A72,
coordinando anche gli altri natanti presenti in zona, recuperava i quattro naufraghi che venivano
successivamente trasbordati sulla propria unità, impauriti, ma incolumi;

 Nella notte del 26 luglio, su segnalazione della Stazione Carabinieri di Luino (VA), la Motovedetta CP
701 portava assistenza a un’unità in avaria al traverso dell’Hotel Dino in località Baveno (VB). Giunta
in loco, l’unità della Guardia costiera procedeva al trasbordo in piena notte dei 6 occupanti (2
italiani e 4 tedeschi) per poi sbarcarli, in piena sicurezza, presso la località di soggiorno degli stessi.

 

Intensa, dunque, l’attività dei militari della Guardia Costiera che resta principalmente finalizzata a
garantire il soccorso e la salvaguardia della vita umana nelle acque del Lago Maggiore per tuto il
periodo estivo e che, quest’anno, proseguirà fino al 15 Settembre.
Giova, con l’occasione, ricordare che per richiedere assistenza in mare e sui laghi Maggiore e del Garda
è attivo, 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale, il Numero Blu 1530 ovvero, nelle aree già coperte
dal servizio, il Numero Unico per le Emergenze 112.***

Raid punitivo con mazza chiodata e spranga di ferro

Grugliasco, raid punitivo nei confronti di due dipendenti di società facchinaggio rivale con mazza chiodata e spranga di ferro per avere monopolio servizio al CAAT

<< Se ci denunciate vi uccidiamo >>, carabinieri arrestano quattro egiziani

Volevano avere il monopolio del servizio di facchinaggio al CAAT di Grugliasco e per arrivare all’obiettivo hanno pensato bene di aggredire e picchiare selvaggiamente con mazze da baseball con punta chiodata e una spranga di ferro, due dipendenti di un’altra ditta concorrente.

Era successo il 20 agosto 2019, all’interno del CAAT, e questa mattina, i carabinieri della Compagnia di Rivoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torino, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di quattro egiziani, dipendenti di una ditta di facchinaggio, tra 24 e 50 anni, responsabili a vario titolo di tentata estorsione in concorso, rapina aggravata in concorso, lesioni personali aggravate in concorso e illecita concorrenza con violenza o minaccia in concorso.

Le indagini hanno consentito di identificare i mandanti e gli esecutori materiali del raid nei confronti di due egiziani, picchiati selvaggiamente fino a farli svenire, con prognosi di 35  e 60 giorni, impiegati presso un’altra ditta concorrente operante nel settore ortofrutticolo.

L’obiettivo degli indagati era quello di ottenere una posizione dominante nel suddetto settore, eliminando, o comunque, limitando fortemente la concorrenza.

Sono state documentate anche altre intimidazioni, pedinamenti, minacce e il furto delle chiavi di un furgone ai danni delle vittime da parte degli indagati, avvenute dal mese di settembre 2019 al mese di giugno 2020.

Positivi al Covid quattro profughi di Lampedusa trasferiti a Torino

Quattro dei  profughi giunti nei giorni scorsi a Lampedusa e trasferiti a Torino sono positivi al  test Coronavirus.

Come  rende noto l’Asl Città di Torino, sono stati isolati e sottoposti a sorveglianza sanitaria. Le persone negative resteranno per il periodo di isolamento nel Centro di Accoglienza della Croce Rossa allestito alla  Pellerina, dove sono arrivati mercoledì scorso.

Cade dal balcone della Rsa e muore. Incidente o suicidio?

Aveva 74 anni, la donna ospite di una casa di riposo, caduta dal balcone della sua stanza singola, al secondo piano di Anni Azzurri, struttura di Volpiano. 

L’anziana è morta poco dopo il ricovero  in ospedale.

I  carabinieri  stanno indagando per capire se si è trattato incidente o di un suicidio.

 

(foto archivio)

Anziana mamma coltivava piante di luppolo per il figlio ma era marijuana

Grottesca scoperta degli agenti della Squadra Volante a Santa Rita

 

Quando gli agenti della Squadra Volante sono intervenuti in un condominio del quartiere Santa Rita, dopo aver appreso che in un alloggio c’era una coltivazione di marijuana, sono quasi rimasti sorpresi dalla disponibilità della donna nei loro confronti e a dal suo invito a entrare in casa.

L’anziana signora, una ottantenne, pensava che le piante fossero destinate alla produzione di birra come le aveva detto il figlio che le aveva portate lì un paio di settimane prima. Da questi aveva avuto il compito di annaffiarle, cosa che con dovizia aveva fatto, tanto che le piante avevano raggiunto l’altezza di 130 cm e un metro mezzo.

I poliziotti sono poi andati a casa del figlio, nel quartiere Mirafiori, dove era presente anche la moglie. Qui, in diversi ambienti dell’alloggio, gli agenti hanno trovato 18 piante di marijuana, oltre a una lampada per coltivazione indoor, a diversi semi e a un barattolo contenente sostanza vegetale. Nell’abitazione, gli agenti hanno anche trovato alcuni proiettili di diverso calibro inesplosi.

Alla luce del rinvenimento, i coniugi, un quarantanovenne e una ventottenne, sono stati tratti in arresto per la detenzione e la coltivazione delle piante di marijuana. L’uomo è stato anche denunciato in stato di libertà per detenzione abusiva di armi.

Polizia, il Siulp: “Urgente l’aumento di organico”

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del Segretario Generale del SIULP di Torino Eugenio Bravo

La situazione dell’organico della Polizia di Torino è allarmante, dichiara il Segretario del Siulp Eugenio BRAVO. Far fronte ai sempre più impellenti servizi di ordine pubblico, TAV in testa, all’attività di polizia giudiziaria, info investigativa e antiterrorismo nonché al controllo del territorio, unitamente a tutte le incombenze di carattere amministrativo e burocratico proprie degli Uffici di Polizia (passaporti, porto d’armi, autorizzazioni ecc.) con un organico ridotto al lumicino, da qui a poco tempo potrebbe produrre seri effetti negativi sull’efficienza operativa. I poliziotti sono già adesso impiegati in doppi turni di lavoro per assolvere al loro indispensabile compito diretto a garantire la sicurezza, rinunciando molto spesso a giorni di riposo a ferie e con molte ore di lavoro straordinario retribuite a data da destinarsi.

Sappiamo perfettamente, continua Eugenio Bravo, il grande impegno del Signor Capo della Polizia per rimpinguare gli organici della Polizia di Stato, falcidiati da una irresponsabile scelta politica portata avanti negli ultimi decenni.

Sappiamo altresì, le grandi difficoltà dei Questori che devono rispondere alle esigenze dei servizi di polizia, con organici spesso numericamente inadeguati. Ma contare solo sulla disponibilità e il sacrificio dei sempre meno poliziotti, oltre ad essere improponibile sarebbe altresì controproducente. A questo si deve aggiungere la criticità e il pericolo diffuso dal coronavirus che ha costretto inesorabilmente a rinviare sine die tutte le fasi concorsuali per l’accesso in polizia di giovani cittadini. Se non si metterà in atto una lungimirante strategia in grado di far fronte a queste carenze, magari anche protraendo lo scorrimento delle graduatorie del concorso per agenti, (atteso il procrastinarsi dello stato di emergenza) accelerando comunque le indispensabili assunzioni, la condizione lavorativa dei poliziotti, in particolare della metropolitana torinese, diventerà insostenibile. I pochi poliziotti che rimarranno insieme all’elevata età anagrafica, sebbene importante ai fini della professionalità acquisita, ma non esattamente appropriata per svolgere attività estremamente operative, rischia di indirizzate la sicurezza su una china pericolosa.

Siamo fiduciosi che la responsabilità e la competenza dell’apparato ministeriale saprà rispondere a queste necessarie esigenze che il Siulp di Torino non può più sottacere nell’interesse della sicurezza dei cittadini e dei lavoratori di polizia.

Eugenio Bravo

Arrestati due topi d’auto dagli agenti della Squadra Volante

Sono 8 le auto interessate dalla scorribanda di due topi d’auto che nella notte di giovedì hanno colpito in corso Moncalieri.

Intorno alle 3 e mezza, gli agenti della Squadra Volante vengono inviati in corso Moncalieri dopo che un residente ha segnalato la presenza di due persone che si aggirano tra le auto in sosta. Gli equipaggi inviati sul posto fermano li fermano immediatamente, nonostante uno dei due si sia nascosto sotto una delle auto in sosta.

Nei pressi dell’auto di proprietà di uno dei fermati, i poliziotti trovano una borsa con diversi oggetti all’interno, verosimilmente provento di furto sulle auto in sosta.

La ricognizione dei poliziotti permette poi loro di verificare che nel corso del loro blitz notturno i due topi d’auto avevano danneggiato 8 veicoli, tra questi anche un furgone aziendale, alcune di queste erano anche state oggetto di intrusione.

Entrambi i fermati, due italiani di 30 con precedenti di polizia, sono stati arrestati per furto aggravato continuato in concorso.

 

Si fingeva amico dei Casamonica per estorcere denaro

Fingeva di essere amico dei Casamonica l’uomo di 43 anni arrestato dai carabinieri di Torino per estorsione

Erano più di due anni che costringeva un barbiere della Crocetta a pagare una sorta di “polizza assicurativa” per tutelare il suo negozio.

Gli chiedeva piccole rate mensili e il pagamento dell’affitto di un Suv, per un totale di  10 mila euro. Ma il parrucchiere ha finalmente trovato il coraggio di denunciare l’ estorsore. I carabinieri si sono fatti trovare  all’ultimo scambio di denaro e lo hanno arrestato. Nell’abitazione dell’estorsore  sono stati trovati due Rolex, tre cellulari, 15.000 euro in contanti, coltelli, un machete e diverse pistole giocattolo.

Recidivo, arrestato all’8 Gallery dopo l’ennesimo furto

L’uomo era destinatario dell’ obbligo di dimora in un Comune del Torinese

 

I poliziotti della Squadra Volante sono intervenuti presso un negozio di ottica sito all’interno del’”8Gallery”: qui, personale della vigilanza interna aveva notato un cittadino italiano provare alcuni occhiali da sole; si trattava di una persona che appena 3 giorni prima si era introdotta all’interno dello stesso punto vendita, allontanandosi senza effettuare alcun acquisto; gli occhiali da sole che lo stesso aveva provato allora erano, però, spariti; sul pavimento era stata rinvenuta soltanto la placca antitaccheggio. Tenuto d’occhio, il quarantenne questa volta è stato sorpreso nell’atto di nascondere nella tasche dei pantaloni gli occhiali da sole griffati, per poi dirigersi vero l’uscita. L’uomo è stato, dunque, bloccato e trattenuto in attesa dell’arrivo della Polizia. Gli agenti della Squadra Volante hanno svolto accurati accertamenti su suo conto, scoprendo che il ladro era stato scarcerato da appena 4 giorni per un altro furto all’interno di un centro commerciale. Inoltre, a suo carico risultavano una decina fra arresti e denunce negli ultimi 6 mesi per reati contro il patrimonio e la persona. Colpito dall’obbligo di dimora nel Comune di Agliè (TO) dal 25 Giugno u.s. e dall’obbligo di presentazione alla P.G. del Commissariato Barriera Milano, per il quarantenne pregiudicato si sono nuovamente aperte le porte del carcere.

Esce dal carcere dopo quattro anni e ci ritorna per lo scippo una catenina

Torino: arrestato scippatore in centro città dalla Polizia 

La vittima era ferma alla fermata dell’autobus in via XX Settembre quando alle sue spalle è arrivato un uomo che le strappa la collanina causandole delle escoriazioni al collo. La donna, un’anziana signora urla: “al ladro, al ladro”, la nipote della donna insegue lo scippatore, lo raggiunge e lo afferra per un polso ma questi la colpisce con un pugno e fugge. Un esercente, però, ascoltate le richieste di aiuto nella nipote, esce dal locale e si mette sulle tracce del reo, fornendo agli agenti del Commissariato Centro le indicazioni sulla direzione di fuga del rapinatore.

Grazie alle informazioni ricevute, i poliziotti fermano l’uomo, un cittadino marocchino di 36 anni, alla fermata del bus in via Sacchi. Nella tasca dei jeans del trentaseienne trovano la collanina poco prima rubata, restituendola poi alla vittima.

Lo straniero viene arrestato per rapina aggravata. Da accertamenti emerge che l’uomo era gravato da precedenti di polizia e che aveva terminato di espiare una pena la scorsa settimana quando era stato scarcerato dopo 4 anni per reati contro il patrimonio.