Aveva chiamato il vicino di casa in cantina, e nel frattempo aveva anche tagliato i fili del contatore della luce. Poi lo ha aggredito con un coltello da cucina. Un uomo di 59 anni è stato arrestato dalla polizia per lesioni aggravate. Gli agenti lo hanno sorpreso nella sua abitazione di Rivoli, dove aveva pulito pavimento e coltello dalle tracce di sangue. Il fatto è accaduto nella notte in un condominio di via Tevere, si ritiene per futili dissapori di vicinato. La moglie dell’uomo aggredito, spaventata dalle urla del marito ha dato l’allarme. Il ferito è stato medicato in ospedale,per ferite da taglio a un polso e a una mano.
Un kit per donne in fuga dalla violenza
Una borsa con alcuni oggetti “di prima necessità” contenenti biancheria intima, asciugamani, pantofole, prodotti per l’igiene personale, destinati alle donne che hanno denunciato di aver subito violenze e per le quali sarebbe troppo pericoloso il ritorno a casa
Si tratta dell’iniziativa presentata a Palazzo Lascaris il 25 giugno e promossa dal Soroptimist International – Club di Torino con il patrocinio della Consulta femminile del Consiglio regionale. Il kit, destinato alla dotazione delle stanze di ascolto protetto del progetto “Una stanza tutta per sé” già realizzate dal Club di Torino del Soroptimist International d’Italia anche con il sostegno della Consulta femminile, viene consegnato nel 2018 in via sperimentale al Nucleo di prossimità della Polizia municipale di Torino, situato in via Bologna 74. I kit saranno custoditi nella “stanza” allestita presso la loro sede e gli addetti potranno consegnarli al momento dell’accompagnamento della donna nella struttura di accoglienza, sia essa temporanea o definitiva.
“Denunciare una violenza è un atto coraggioso che deve assolutamente essere sostenuto il più possibile. Offrire alle vittime un luogo protetto, in cui rifugiarsi per iniziare un percorso verso la libertà e il riscatto credo sia un momento importante. Sono ancora troppo poche le donne che denunciano le violenze subite, appena il 10% circa, e per questo è necessario creare le situazioni più idonee a spingere alla denuncia e parallelamente lavorare per creare una “cultura” della dignità, del rispetto, della condanna alla violenza di genere, perché la violenza è un fatto trasversale, che non conosce età né ceto sociale, e che va combattuta a partire dal piano culturale”, ha dichiarato Angela Motta, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte delegata alla Consulta femminile.
È intervenuta anche l’assessora alle Pari opportunità, Monica Cerutti, che ha sottolineato l’importanza di un progetto che si integra attivamente con quanto già esiste, dai centri antiviolenza alle case rifugio, e che testimonia il lavoro comune svolto dalle istituzioni con la società civile affinché si riesca ad arrivare capillarmente a chi ha bisogno di questi servizi.
“Tra le criticità rilevate dal monitoraggio di “Piemonte in rete contro la violenza” è emersa la necessità di un kit di prima emergenza da consegnare alle donne vittime di violenza quando si presentano alle Forze dell’ordine per denunciare l’aggressore”, ha affermato Cinzia Pecchio, presidente della Consulta femminile regionale. “Si tratta di poche, ma utili cose, con cui Soroptimist Club International insieme con la Consulta femminile regionale, ha voluto far sentire alle donne la vicinanza di chi, in qualche modo, pensa a loro, limitatamente, se ne prende un po’ cura e vuole incoraggiarle a denunciare e a non sentirsi sole. In via sperimentale i primi kit vengono forniti all’ufficio di prossimità della Polizia municipale di Torino, ma crediamo, dopo la verifica del test, di fornirne altri negli “snodi” della rete a cui pensiamo che le donne possano far riferimento per comunicare i propri disagi familiari”.
Il kit rappresenta la prosecuzione di un percorso che, come ha ricordato Angiola Maria Moschetti presidente Soroptimist International – Club di Torino, fu avviato alla fine del 2013 quando, raccogliendo le osservazioni del Comando dei Carabinieri di Torino quanto a carenza di luoghi idonei alla denuncia per le vittime di violenza, il Soroptimist decise di avviare il progetto “Una stanza tutta per sé” sostenuto anche dalla Consulta femminile regionale. Sono così state realizzate le prime “stanze tutte per sé”, ambienti accoglienti e discreti in grado di accogliere le vittime nel delicato momento della denuncia degli atti di violenza subiti e all’interno dei quali lavora personale delle Forze dell’ordine con una formazione specifica per assistere chi fa denuncia e per valutare il grado di rischio che la vittima sta correndo. È poi seguita una seconda parte del progetto con “Una stanza tutta per sé…subito”, che ha visto collaborare anche l’associazione “Donne nel turismo” per l’accoglienza temporanea delle vittime di violenza presso una struttura ricettiva per due notti, in caso sia accertata la necessità di una sicura e provvisoria accoglienza d’emergenza, in attesa di una sistemazione definitiva con la presa in carico da parte dei Servizi sociali o del Tribunale.
Nel reparto della Polizia di prossimità esiste una specializzazione in merito alla tutela delle fasce “deboli” della popolazione, dai minori agli anziani, alle donne vittime di violenza, come ha ricordato Giovanni Acerbo, dirigente del servizio reparti specialistici della Polizia municipale, segnalando come nel 2017 su 81 casi di maltrattamenti denunciati al nucleo di Torino 50 sia stati per violenza di genere.
Nuovo sciopero Gtt
Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti hanno proclamato un nuovo sciopero dei mezzi Gtt di 24 ore per lunedì 16 luglio. La protesta è stata decisa per la mancata convocazione da parte della Città di Torino. Le organizzazioni sindacali sono preoccupate per i 260 licenziamenti “previsti per abbassare il costo del lavoro senza garanzie sulla ricapitalizzazione dell’azienda, prevista nel piano industriale a carico del Comune di Torino, per le esternalizzazione del servizio di trasporto ad aziende private, per lo smantellamento del settore tecnico” e ritengono “insopportabile l’atteggiamento della sindaca per l’assoluta indolenza politica verso i lavoratori del Gtt, relativamente anche alla totale mancanza di dialogo e confronto tra le parti”.
Un ordine del giorno presentato dalla Consigliera Chiara Foglietta, sottoscritto anche da consiglieri del Movimento 5 stelle, dei Moderati, di Lista civica per Torino e di Torino in Comune, relativo alla tutela dei lavoratori Federal Express e Tnt, è stato approvato dal Consiglio comunale con 29 voti favorevoli.
Il colosso americano ha acquistato quasi due anni fa Tnt per fondere forze e capacità, ma nonostante utili e ricavi molto importanti, ha detto Foglietta, è stato varato un piano di ridimensionamento aziendale e di appalti esterni delle attività che prevedrebbe sul territorio nazionale ma anche metropolitano e cittadino, il licenziamento di 315 lavoratori di FedEx e 46 di Tnt, oltre a 23 trasferimenti in FedEx e 92 in Tnt. La Consigliera aveva chiesto e ottenuto il 21 giugno scorso a tale proposito l’audizione in Commissione lavoro (presidente Andrea Russi) di maestranze e sindacati delle aziende. L’atto impegna la Sindaca e la Giunta “a farsi parte attiva per scongiurare i licenziamenti e i trasferimenti con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio,” e a convocare i vertici aziendali “per ottenere maggiori tutele e garanzie per i lavoratori”. Il provvedimento ha accolto e integrato un emendamento di Francesco Tresso (Lista Civica per Torino), che impegna l’Amministrazione a presentare ai tavoli con i vertici aziendali proposte incentivanti mirate a creare opportunità di insediamento.Va in questa direzione l’intervento del Consigliere Andrea Russi che ha ricordato la possibilità di ottenere il riconoscimento di zone franche in grado di incentivare gli insediamenti, come pure l’intervento di Damiano Carretto, centrato sulla valorizzazione delle numerose aree industriali dismesse nella Città.
Droni di San Giovanni, ecco il video
Pienone di torinesi e turisti – oltre 30 mila – per lo spettacolo dei droni, ieri sera, nel cielo di Torino, per la prima volta al posto dei fuochi d’artificio di San Giovanni, il santo patrono della città. Sono stati oltre 30 mila i torinesi accorsi in centro per lo show luminoso sopra piazza Castello. I varchi d’accesso alle 22 sono stati chiusi perché la piazza aveva raggiunto la capienza consentita dalle rigide norme di sicurezza. Il video sulla pagina Facebook : il Torinese
Coppia accoltellata per rivalità in amore
Padre e figlio di 62 e 36 anni, sono stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio in concorso. I due sono accusati di aver accoltellato, ieri sera a Torino, in strada Mongreno, una coppia che si trovava a passeggio con il cane. E’ possibile che l’aggressione sia motivata da rivalità amorose. Infatti il figlio della coppia aggredita avrebbe avuto una relazione con l’ex dell’aggressore più giovane. I feriti sono un uomo di 64 anni, ricoverato con ferite da taglio non gravi alle Molinette, e una donna di 70 anni, ancora in prognosi riservata al San Giovanni Bosco
Muore decapitato da macchina spaccalegna
E’ morto decapitato da una macchina spaccalegna l’uomo che stava lavorando nel giardino privato di un’abitazione. L’episodio è accaduto a Moncalieri in strada San Michele, in zona collinare. Sono intervenuti i vigili del fuoco e gli operatori del 118. I carabinieri stanno svolgendo gli accertamenti.
Il “Farò” è caduto dalla parte giusta
Sono state condotte nel carcere di Ivrea le quattro persone, incensurate, che avevano nascosto cocaina nei libri le cui pagine erano state intrise di droga con un trattamento chimico prima di essere spedite in aereo .I carabinieri della compagnia di Ivrea hanno scoperto un attrezzato laboratorio di estrazione e produzione di sostanza stupefacente nelle cucine di un noto bar nel centro di San Giusto Canavese. Erano testi giuridici in lingua spagnola a contenere la droga che veniva recuperata dalle pagine grazie ad un solvente. Il complesso processo di lavorazione serviva a non far individuare la droga nei voli aerei.
Ritrovato dopo 15 giorni il corpo di Stefania
E’ stato ritrovato dopo due settimane di ricerche il corpo di Stefania Barral, la donna di 38 anni di Villar Perosa, caduta dalla sella dalla moto guidata dal suo fidanzato , Marco Caffer, morto sul colpo sul Colle della Lombardia, al confine con la Francia. Restavano poche persanze per la donna, considerata dispersa, e probabilmente, come avvenuto, inghiottita dalle acque dell’impetuoso torrente che scorre in fondo alla strada. Alle autorità francesi era stato rimproverato di avere sospeso troppo presto le ricerche, e la parlamentare di Forza Italia Daniela Ruffino aveva sollecitato l’intervento delle istituzioni italiane. Il funerale di Caffer si e’ svolto oggi a Cavour.