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La vicepresidente della Camera Spadoni alla scuola delle unità cinofile di Volpiano

La struttura sorge su un terreno del Comune, adiacente a un bene confiscato alle mafie

La vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni ha visitato venerdì 22 febbraio, la Scuola nazionale delle unità cinofile dei Vigili del fuoco din Volpiano. «Le unità cinofile dei Vigili del fuoco – ha detto la vicepresidente Spadoni – svolgono un lavoro straordinario nel soccorso alle persone in caso di calamità ed è perciò necessario dare loro il giusto riconoscimento». All’incontro hanno partecipato, per i Vigili del fuoco, il direttore centrale per le risorse logistiche Silvano Barberi, il direttore centrale della formazione Emilio Occhiuzzi, il direttore regionale del Piemonte Cosimo Pulito, il comandante provinciale di TorinoMarco Frezza, e il responsabile della scuola, Antonio Tassi, che ha illustrato le modalità addestrative e operative durante una simulazione nel campo macerie; le unità cinofile attualmente operative in Italia sono 186. La scuola sorge su un terreno acquistato dal Comune di Volpiano accanto alla Cascina Amateis, uno dei primi beni sequestrati alle mafie in Piemonte, nella quale ha hanno sede il centro operativo locale della Protezione civile e il distaccamento dei Vigili del fuoco volontari. L’amministrazione locale ha in progetto, d’intesa con la direzione dei Vigili del fuoco e grazie ai fondi erogati dallo Stato, la costruzione di una nuova caserma in muratura per il personale che frequenta i corsi e di nuove strutture per la didattica, per il ricovero dei mezzi e la sistemazione degli animali. Il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne durante la riunione ha detto: «Il Comune di Volpiano ha sin dall’inizio compreso l’importanza e sostenuto finanziariamente la scuola delle unità cinofile, per la sua rilevanza a livello nazionale negli interventi per la sicurezza delle persone; attraverso la sinergia tra le istituzioni pubbliche (dagli enti locali ai ministeri) un luogo al centro di gravi azioni criminali si è trasformato in uno strumento per il bene della collettività».

Apre il padiglione "Gino Fois" al Circolo "Risorgimento"

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Arci-Torino, inaugurazione in Barriera
Storico Circolo Arci di Barriera di Milano,  il “Risorgimento” apre le sue porte e rilancia le sue attività per il futuro. L’appuntamento è per domenica 24 febbraio. Dopo alcuni mesi di ristrutturazione, in via Giovanni Poggio 16 è prevista una giornata di iniziative per l’inaugurazione del nuovo Padiglione “Gino Fois”: una nuova cucina e una nuova sala a disposizione dei soci e della comunità.  “Il Circolo è un pezzo di storia dell’ARCI torinese. Per questo abbiamo sostenuto gli sforzi che i soci hanno messo in campo per ampliare la struttura e renderla maggiormente funzionale alle esigenze del quartiere - dice Andrea Polacchi, presidente del Comitato territoriale ARCI Torino – Il Circolo è un patrimonio della città e di tutto il quartiere oltre che un fondamentale presidio di democrazia, cultura popolare e antifascismo che, siamo convinti, ancora per tanti anni alimenterà la vita di Barriera di Milano“.
Questo il programma della giornata:
Alle 11, Concerto dell’Orchestra Studentesca dell’Istituto Viotti a indirizzo musicale; quindi alle 12,30,  Inaugurazione del Padiglione, con la presentazione dei lavori di ristrutturazione e il racconto partecipato della storia dell’Associazione Risorgimento. Previsto anche un buffet.
Alle 17, Incontro aperto con i giovani del quartiere, un’occasione di confronto per il rilancio delle attività culturali del Circolo, particolarmente rivolto alle ragazze e ai ragazzi di Barriera di Milano. 
Alle 19,30, Cena sociale di raccolta fondi per le attività. 
Alle 21, esibizione dei “Bluebell & Perry”, giovane duo di Barriera di Milano, con un repertorio ispirato alla grande tradizione popolare folk e blues. Ingresso riservato ai soci Arci

g.m.

Nelle foto
– Circolo “Risorgimento”
– Il duo “Bluebell & Perry”

 

Uomo muore accoltellato nei pressi di piazza Vittorio Veneto

Un uomo  sui trent’anni è stato ucciso, accoltellato,  in strada questa mattina a Torino. Secondo il racconto di alcuni testimoni, la vittima è sbucata in corso San Maurizio, all’angolo con via Napione, uscendo dal  lungo Po dei Murazzi, e ha cercato di fermare una macchina  quando è stato visto accasciarsi a terra. Sul posto i  carabinieri e la polizia municipale, che ha bloccato il traffico per consentire gli accertamenti.

E' morta donna Marella Agnelli, vedova dell'Avvocato

Questa mattina, nella sua casa di Torino, è morta donna Marella Agnelli Caracciolo di Castagneto, la moglie dell’Avvocato Giovanni Agnelli. A darne notizia è stata la famiglia. Aveva 92 anni, era nata nel 1927 a Firenze. Si è sempre dedicata alla promozione e allo studio dell’arte, della fotografia e della cultura e ha ricoperto la carica di presidente dell’Associazione degli Amici Torinesi dell’Arte Contemporanea di Torino. I funerali si svolgeranno in forma  privata nella dimora di Villar Perosa.

E’ morta donna Marella Agnelli, vedova dell’Avvocato

Questa mattina, nella sua casa di Torino, è morta donna Marella Agnelli Caracciolo di Castagneto, la moglie dell’Avvocato Giovanni Agnelli. A darne notizia è stata la famiglia. Aveva 92 anni, era nata nel 1927 a Firenze. Si è sempre dedicata alla promozione e allo studio dell’arte, della fotografia e della cultura e ha ricoperto la carica di presidente dell’Associazione degli Amici Torinesi dell’Arte Contemporanea di Torino. I funerali si svolgeranno in forma  privata nella dimora di Villar Perosa.

RIVALTA , 200 NUOVI LOCULI AL CIMITERO

È cessata l’emergenza al cimitero di Rivalta. Lunedì scorso sono stati ultimati i lavori di costruzione del nuovi loculi, un ampliamento che mette a disposizione dei servizi cimiteriali 200 nuovi vani per le sepolture, consegnati dalla ditta appaltatrice con qualche settimana di anticipo rispetto alle previsioni


Una vera e propria boccata d’ossigeno per l’amministrazione cittadina che dal mese di
novembre 2017 era stata obbligata a sospendere la vendita dei loculi: numeri alla mano, in
mancanza di un ampliamento, la ricettività del cimitero di Rivalta si sarebbe infatti esaurita in
primavera. La chiusura del cantiere permette ora di revocare tutte le misure emergenziali in vigore negli ultimi mesi e di riattivare i consueti canali per la vendita. I nuovi loculi potranno essere venduti anche ai coniugi in vita e potranno farne richiesta anche gli ultrasettantenni e i non
residenti nel Comune. «È stata una vera corsa contro il tempo per evitare spiacevoli e imbarazzanti disservizi. – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Ivana Garrone – Siamo riusciti a rientrare nei tempi di consegna anche grazie al prezioso e solerte lavoro svolto dai nostri uffici comunali. Con questo cantiere si sana una brutta eredità del passato». Gli ampliamenti del cimitero non sono però finiti. Nei prossimi mesi inizieranno i lavori per un nuovo lotto di 200 loculi che si aggiungeranno a quelli ultimati negli scorsi giorni. I cantieri del cimitero hanno però riguardato anche altri interventi di manutenzione non più procrastinabili, a partire dall’illuminazione dell’ingresso principale e dal risanamento della facciata posteriore dell’ingresso monumentale. Qui è stato necessario intervenire perché la struttura presentava gravi fessurazioni e consistenti muffe. Ma gli interventi non sono ancora finiti perché, come spiega ancora l’assessore ai Lavori pubblici Ivana Garrone «appena saremo autorizzati dalla Sovrintendenza verrà restaurata anche la facciata esterna e il porticato che presenta alcuni problemi legati a vecchie infiltrazioni d’acqua dal tetto». Per tutte le informazioni sulla vendita dei nuovi loculi è possibile rivolgersi all’Ufficio Stato Civile del Comune di Rivalta in via Balma 5

“IL COMUNE DI TORINO VUOLE CHIUDERE UN PREZIOSO LUOGO DI INTEGRAZIONE. SCELTA MIOPE E PERICOLOSA”

CENTRO ITALO-ARABO. INTERVENGONO BOETI, BARICCO, LEO

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Non rinnovare la concessione con il Centro italo-arabo Dar al Hikma significa una sola cosa: che si vuol chiudere una realtà che da anni lavora concretamente a favore dell’integrazione, del multiculturalismo e del dialogo interconfessionale. Il Centro creato dallo scrittore Younis Tawfik fa integrazione da quando a Torino questa parola era poco più che un auspicio. In via Fiochetto si promuovono importanti attività culturali, corsi di lingua e di cultura araba ed italiana, qui è stata creata una vera comunità dove persone provenienti da culture e Paesi diversi, con fedi diverse, si incontrano e si riconoscono in valori e regole condivise. Senza dimenticare come il Centro abbia sempre offerto generosamente la propria sede per decine di iniziative di solidarietà come quelle a favore delle popolazioni siriane e curde. Il Dar al Hikma è un luogo prezioso per Torino. Un luogo di pace, di fratellanza, di solidarietà, di tolleranza. Un luogo dove si vincono i pregiudizi e si contrastano gli integralismi (ricordiamo, tra le altre iniziative, il convegno internazionale ‘Islam contro islamismo’ organizzato dal Dar al Hikma in collaborazione con il comitato Diritti Umani ed il coordinamento interconfessionale ‘Noi siamo con voi’, che ha visto presenziare a Torino le massime personalità culturali e religiose del mondo islamico). Un impegno portato avanti in questi anni da Younis Tawfik non solo con il Centro di cui è presidente ma all’interno del Comitato regionale Diritti Umani, dove da sempre è tra i partecipanti più attivi. Considerare il Dar al Hikma alla stregua di un ristorante etnico è segno di ignoranza e di miopia. La scelta di rinnovare la convenzione sulla base di motivi a dir poco pretestuosi, dimostra che l’amministrazione comunale vuol fare piazza pulita di quei mondi che creano vera integrazione. Come Comitato regionale dei Diritti Umani faremo tutto il possibile per opporci ad una scelta sbagliata e pericolosa.

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Nino BOETI,  Enrica BARICCO, Giampiero LEO

Ufficio di Presidenza Comitato Diritti Umani Regione Piemonte

Premio “Pestelli” alle neolaureate

Ieri al circolo della Stampa, tre neolaureate son state insignite del premio Pestelli 2018, alla sua IV edizione, per la miglior tesi di laurea sul giornalismo
Per la tesi dal titolo “Fake news. Analisi del fenomeno tra misinformation, disinformation, entertainment e propagand”,  Alice Fubini ha conquistato  il primo premio del valore di 1500 euro, mentre una menzione speciale è andata a Chiara Cabini ed Erika Marzano con due tesi rispettivamente sul fenomeno delle fake news nell’America di Trump e sui giornali inglesi nel conflitto nordirlandese. L’impegnativa fase di lettura delle tesi è stata affidata al Comitato Scientifico, diretto dal professor Mauro Forno dell’Università di Torino, e composto da Dario Corradino, Francesco Antonioli, Mario Baudino, Luca Rolandi, Marta Margotti, Davide Aimonetto, Bartolomeo Gariglio. La serata è stata anche l’occasione per rendere omaggio all’avvocato Bruno Segre, fondatore e membro ad honorem del Centro studi sul giornalismo Pestelli, giornalista pubblicista, che ha compiuto da poche settimane i 100 anni. Nello stesso pomeriggio, si è svolto  anche un evento formativo per giornalisti aperto al pubblico, dedicato ai 100 anni dalla nascita di Primo Levi a cui hanno partecipato Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte e i giornalisti Lorenzo Mondo e Piero Bianucci.
Giuliana Prestipino

Premio "Pestelli" alle neolaureate

Ieri al circolo della Stampa, tre neolaureate son state insignite del premio Pestelli 2018, alla sua IV edizione, per la miglior tesi di laurea sul giornalismo
Per la tesi dal titolo “Fake news. Analisi del fenomeno tra misinformation, disinformation, entertainment e propagand”,  Alice Fubini ha conquistato  il primo premio del valore di 1500 euro, mentre una menzione speciale è andata a Chiara Cabini ed Erika Marzano con due tesi rispettivamente sul fenomeno delle fake news nell’America di Trump e sui giornali inglesi nel conflitto nordirlandese. L’impegnativa fase di lettura delle tesi è stata affidata al Comitato Scientifico, diretto dal professor Mauro Forno dell’Università di Torino, e composto da Dario Corradino, Francesco Antonioli, Mario Baudino, Luca Rolandi, Marta Margotti, Davide Aimonetto, Bartolomeo Gariglio. La serata è stata anche l’occasione per rendere omaggio all’avvocato Bruno Segre, fondatore e membro ad honorem del Centro studi sul giornalismo Pestelli, giornalista pubblicista, che ha compiuto da poche settimane i 100 anni. Nello stesso pomeriggio, si è svolto  anche un evento formativo per giornalisti aperto al pubblico, dedicato ai 100 anni dalla nascita di Primo Levi a cui hanno partecipato Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte e i giornalisti Lorenzo Mondo e Piero Bianucci.
Giuliana Prestipino

UNO SCOOTER ELETTRICO MIMOTO ALLA POLIZIA MUNICIPALE

È stato consegnato ieri in piazza Palazzo di Città un ciclomotore elettrico da MiMoto con i colori d’Istituto agli Agenti del Comando della Sezione Centro della Polizia Municipale di Torino, in prestito d’uso. Alla cerimonia di consegna erano presenti la Sindaca di Torino, Chiara Appendino e il Dirigente Comandi Territoriali della Polizia Municipale, Marco Sgarbi.L’evento è frutto di una significativa collaborazione tra il primo servizio made in Italy di scooter sharing elettrico a flusso libero e il Comando della Polizia Municipale che ha contribuito, in più occasioni, a sviluppare l’idea di una mobilità consapevole ed ecologica.“Il servizio degli scooter elettrici Mimoto, e più in generale la mobilità elettrica, raccoglie le sfide che vedono i Comuni protagonisti nell’ottica della sostenibilità. Ha dichiarato la Sindaca Chiara Appendino. Torino è protagonista di questa sfida, che ha anche un valore culturale. Da questo punto di vista, il servizio Mimoto contribuisce pure a sensibilizzare i cittadini sull’importanza dello sviluppo della mobilità elettrica, al fine di poter perseguire con sempre maggiore efficacia l’obiettivo di assicurare sostenibilità al sistema dei trasporti in ambito urbano. Proprio in questo senso, si sta rivelando fondamentale la collaborazione tra pubblico e privato finalizzata a incentivare la diffusione e l’uso dei veicoli elettrici. Ringrazio quindi Mimoto per aver affidato un ciclomotore elettrico alla Polizia Municipale”. Le iniziative speciali già realizzate con la Polizia Municipale di Torino sono state un successo, il feedback dei cittadini è stato molto positivo e siamo felici di continuare questa collaborazione volta soprattutto alla promozione della guida sicura in città. MiMoto ha come obiettivo quello di rendere la città ancora più vivibile ed essere parte integrante della comunità torinese ed è per questo che lavoriamo a stretto contatto con l’amministrazione Comunale.” – afferma Vittorio Muratore, founder e CMO di MiMoto – “Il prestito di uno dei nostri scooter con i colori della Polizia Municipale è un gesto simbolico che però rappresenta un impegno comune che vogliamo duri nel tempo”. Nella piazza del Municipio, durante la mattinata gli Agenti della Prossimità del Comando Reparto Radiomobile e personale MiMoto hanno dato la possibilità ai torinesi di provare gli scooter elettrici, naturalmente a titolo gratuito.  Già nelle domeniche dello scorso ottobre, in piazza Vittorio Veneto gli Agenti si erano affiancati al personale MiMoto per invogliare alla prova, gratuitamente, i torinesi.