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Minorenne ruba moto e tenta di venderla online

Non solo ha raggirato il proprietario della moto, si è impossessato del veicolo e ha pure cercato di venderlo online. Questa l’impresa di un minorenne torinese denunciato dagli agenti del Commissariato Barriera Milano e dagli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale di Bra.

La storia ha inizio quando un uomo, residente nel cuneese, dopo aver messo in vendita online una moto su un sito specializzato, a fine settembre viene contattato da un acquirente, un giovane che si mostra interessato al mezzo. Nella circostanza viene anche pattuito il prezzo: 950 euro.

Sabato scorso, il venditore si reca a Torino per concludere l’affare e in via Scialoja incontra il giovane compratore. Questi chiede di provare la moto ma, una volta in sella, si allontana a forte velocità facendo perdere le proprie tracce.

Dopo la denuncia, sul caso iniziano a indagare gli agenti del Commissariato Barriera Milano e gli uomini della Sottosezione della Polizia Stradale di Bra, che grazie al numero telefonico risalgono al giovane. La vittima, in più, viene a conoscenza che la sua moto è stata inserzionata online per essere venduta. Alla luce di ciò, i poliziotti organizzano un incontro per l’acquisto del veicolo e danno appuntamento al giovane per la compravendita in via ReissRomoli. Al suo arrivo, il ragazzo viene fermato e denunciato in stato di libertà per furto aggravato. Nella circostanza, i poliziotti lo denunciano anche per il possesso di una pistola a salve priva di tappo rosso, armata e con cartucce inserite con la quale andava in giro. Nel corso della perquisizione domiciliare, i poliziotti troveranno poi anche una bicicletta ritenuta di illecita provenienza, fatto che farà scattare pe il minore anche la denuncia per ricettazione.    

Bimbo di tre anni muore schiacciato da un vaso

È’ morto al Regina Margherita di Torino il bimbo di tre anni che, ieri, a Caramagna Piemonte, giocando nel giardino della nonna è rimasto schiacciato da un grosso vaso di marmo. Trasferito all’ospedale è stato sottoposto ad alcuni interventi chirurgici, ma i medici non hanno potuto salvarlo.

Compro-oro truffa una coppia

L’uomo è stato denunciato dalla Polizia di Stato
Sabato scorsa una coppia di cittadini italiani si è recata presso un comprooro di via Reiss
Romoli e ha chiesto la valutazione di alcuni gioielli al dipendente presente nel negozio. Questi,
come prima cosa, faceva firmare alla coppia un foglio in bianco asserendo trattarsi della
dichiarazione di legale provenienza e l’autorizzazione per la privacy. Avuta la stima dei preziosi,
i coniugi decidevano che non conveniva loro concludere l’affare in quanto presso un altro
negozio era stata effettuata loro una valutazione superiore di 150 €. Pertanto, chiedevano la
restituzione dei preziosi. Il dipendente, però, li informava che ormai avevano firmato e si
sarebbe proceduto con la compravendita. Iniziava a preparare infatti un assegno postale
dell’importo di 850 € e nonostante le vibrate rimostranze fatte dalla controparte, a scrivere
sul registro il passaggio dei preziosi. Pertanto, la coppia contattava il 112 NUE, che inviava sul
posto personale della Squadra Volante. Gli agenti sequestravano a carico del comprooro
l’assegno già compilato, l’atto di vendita con relativa ricevuta, la fotocopia del registro acquisti;
l’uomo, un trentunenne italiano, è stato denunciato per truffa.

Incidente sul lavoro: morto un operaio

Dal Piemonte

E’ deceduto  dopo il ricovero in ospedale a Cuneo l’operaio di 33 anni, di Boves  colpito in mattinata da un macchinario nello stabilimento della Merlo di Cervasca, sede principale di un’azienda leader nel settore dei sollevatori telescopici e macchine movimento terra, dove  lavorano  400 dipendenti. Da gennaio 2019 sono state 19 le morti sul lavoro denunciate in provincia di Cuneo, 3 solo negli ultimi 10 giorni.

La polfer salva uomo dal suicidio

La Polizia Ferroviaria di Torino Porta Nuova ha salvato un uomo italiano di 39 anni con
intenti suicidi. I Carabinieri della Stazione di Nichelino, lunedì scorso, hanno notiziato gli
operatori della presenza in stazione di un uomo con propositi suicidi, fornendo
una dettagliata descrizione. La segnalazione era pervenuta al personale dell’Arma dagli
anziani genitori, che preoccupati, si erano rivolti presso quel Comando. Gli agenti della
Polfer hanno individuato immediatamente la persona descritta, all’interno dei locali del “Mc
Donalds” dello scalo. Lo stesso, in forte stato di agitazione, manifestava apertamente la
volontà di togliersi la vita con un coltello. Grazie al senso di autocontrollo e alla
professionalità, gli operatori sono riusciti ad instaurare un dialogo proficuo con l’uomo
riportandolo alla calma ed a farsi seguire nei Uffici di Polizia. Una volta dentro, però, la
persona si innervosiva, inveendo contro gli agenti e dicendo che per colpa loro non era
riuscito nell’intento suicidario. Gli operatori, dopo aver allertato personale 118, hanno
continuato l’’opera di dissuasione per ridurre la tensione manifestata dall’uomo, che
successivamente, è stato preso in cura da personale medico e trasportato in ospedale per
accertamenti.

Ricercato arrestato a Porta Nuova

Un cittadino albanese di 34 anni è stato bloccato dalla Polizia Ferroviaria all’interno dello
scalo di Porta Nuova, poiché destinatario di un mandato d’arresto europeo.
Gli Agenti, in servizio di vigilanza e prevenzione dei reati in ambito ferroviario, hanno
notato un soggetto che alla vista delle divise, cercava di eludere l’eventuale controllo,
allontanandosi repentinamente verso l’uscita.
Prontamente raggiunto dagli operatori, l’uomo è stato fermato e controllato in banca dati.
L’interrogazione ha dato esito positivo; a carico della persona è risultato un mandato di
arresto europeo per scontare una pena di anni 15, emesso dall’Autorità Giudiziaria
francese lo scorso luglio; infatti il soggetto si era reso protagonista, in territorio francese ed
in concorso con altre persone, di una serie di furti e rapine in residenze private.
La banda di cui faceva parte aveva come obiettivi privilegiati persone facoltose, che
venivano pedinate, anche tramite l’uso di dispositivi gsm applicati alle autovetture, al fine di
poter entrare direttamente nelle loro lussuose abitazioni.
Al termine degli atti di rito, lo straniero è stato portato in carcere a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria.

Lavoro in nero nelle campagne piemontesi

Nuovi controlli dei Carabinieri in materia di lavoro in agricoltura: sanzionati tre imprenditori per avere retribuito in contanti i lavoratori. Denunciati due stranieri per falsa attestazione a Pubblico Ufficiale.

 

 

Proseguono i controlli avviati dai Carabinieri della Compagnia di Saluzzo in collaborazione con i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Cuneo, finalizzati a contrastare il fenomeno del caporalato e l’impiego di manodopera irregolare nel settore agricolo.

Questa volta sono state ispezionate tre aziende con sedi a Revello (CN) e Lagnasco (CN) e sono stati controllati circa 30 lavoratori, tutti stranieri di origine africana, impiegati nei campi nella raccolta della frutta.

Due imprenditori sono stati sanzionati per avere corrisposto in contanti la retribuzione ai lavoratori assunti, mentre ad un terzo è stata contestata una violazione amministrativa per avere occupato un lavoratore omettendo di effettuare la prescritta comunicazione on-line. Sono state complessivamente elevate sanzioni pecuniarie pari a circa 4.000,00 euro.

Nel medesimo contesto, i Carabinieri hanno proceduto a controlli nel centro urbano di Saluzzo e lungo le principali arterie di collegamento, per verificare la regolarità della posizione sul territorio nazionale dei numerosi migranti presenti sul territorio. Due cittadini africani sono stati accompagnati in caserma poiché hanno dichiarato false generalità agli operanti. Al termine delle operazioni di identificazione, entrambi gli stranieri sono stati denunciati per falsa attestazione a Pubblico Ufficiale e nei confronti di uno di loro sono state avviate le procedure amministrative per l’espulsione dal territorio nazionale, poiché risultato privo del permesso di soggiorno.

I controlli proseguiranno nelle prossime settimane.

 

 

Giardiniere pusher coltivava droga bio in casa, arrestato dai carabinieri

I carabinieri della Stazione di Torino Barriera Piacenza hanno arrestato un giardiniere italiano di 27 anni, per detenzione e produzione di marijuana.
Le operazioni traggono la propria origine da numerosi controlli operati nei parchi collinari, con particolare riferimento al parco Cascina Bert, ove i militari dell’Arma hanno effettuato molteplici servizi preventivi individuando assuntori di stupefacenti e raccogliendo le lamentele della cittadinanza che notava via vai di persone e l’abbandono di materiali e rifiuti tipici dello spaccio di droghe.
I carabinieri hanno quindi individuato il pusher, che era appostato con tipico atteggiamento d’attesa nei pressi della propria autovettura. La perquisizione personale ha permesso di sequestrare diverse dosi di hashish e 700 euro in contanti di piccolo taglio.
In macchina, i carabinieri hanno trovato alcune bustine vuote con tracce di marijuana. La successiva perquisizione a casa ha permesso di sequestrare 240 grammi di hashish, 100 grammi di marijuana, alcune piante in coltivazione, 13000 euro ritenuti provento dell’attività illecita posta in essere nonché tutto il necessario per la coltivazione delle infiorescenze e foglie di marijuana. Con quest’ultime attrezzature, complice anche la qualificazione professionale acquisita quale giardiniere, aveva tappezzato la propria abitazione in Pino Torinese, dimostrando assoluta perizia nella produzione dello stupefacente.
Tratto in arresto e tradotto presso la casa circondariale Lorusso e Cutugno in attesa della direttissima, l’uomo dovrà rispondere di detenzione e coltivazione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Due arresti a distanza di poche ore per maltrattamenti a donne

La polizia di Stato arresta gli aggressori
Domenica scorsa, il personale della Squadra Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale è
intervenuto in soccorso di due donne in difficoltà.
Nel primo caso, una signora di origini rumene ha contattato il 112 NUE: rientrando a casa, ha
trovato l’ex marito sul balcone di pertinenza della cucina. I due sono separati da alcuni anni. La
donna, vittima dei comportamenti violenti del marito, lo aveva già denunciato diverse volte.
Giovedì l’uomo, in stato di ebbrezza, si è presentato presso la sua vecchia abitazione;
approfittando dell’assenza dei familiari, ha pensato di scavalcare un cancello e introdursi
nell’alloggio passando del balcone. Tramite una pinza a pappagallo ed un palanchino aveva già
forzato una porta finestra, ma l’arrivo degli agenti della squadra Volante ha interrotto la sua
azione criminosa, consentendo il suo arresto per violazione di domicilio ed atti persecutori.
Poche ore dopo, sempre nel quartiere Dora Vanchiglia, i poliziotti hanno prestato soccorso ad
una donna, anche lei rumena. La vittima ha raccontato che pochi minuti prima, in seguito ad
un litigio sorto per futili motivi, il compagno, un connazionale di circa 50 anni, afferrava un
coltello in cucina: nel corso di una colluttazione sorta fra di loro, la donna ha riportato una
vistosa ferita a un braccio. Per sfuggire all’aggressione, si è rifugiata a casa di alcuni
conoscenti; qualche minuto dopo, l’arresto per lesioni aggravate e maltrattamenti in famiglia
del marito violento da parte della Squadra Volante.

Schianto in autostrada, ferita bimba di 5 anni

Si sono verificati due incidenti stradali, questa mattina, sulla A5 Torino-Aosta, in direzione Aosta. Sono tre i  feriti, anche una bimba di cinque anni. Il primo schianto nei pressi dello svincolo di San Giorgio Canavese, dove un  furgone Dhl ha tamponato un tir. Ferito il conducente del furgone, un uomo di 43 anni, ricoverato a Ivrea. Una famiglia di Aosta è rimasta coinvolta nell’incidente avvenuto poco dopo lo svincolo di Volpiano. Qui padre, madre e bambina erano su  una Citroen C3  finita fuori strada. La mamma e la bambina di 5 anni sono state ricoverate all’ospedale di Ivrea e non sono in gravi condizioni.