CRONACA- Pagina 1255

Infermiere dà calmante a paziente che poi muore. Indagato per omicidio aggravato

Avrebbe dato  un calmante ad un paziente, che poi è deceduto, allo scopo di sedarlo per  lavorare di meno. Questa l’accusa rivolta a un infermiere, indagato per omicidio aggravato, dopo le indagini svolte dai carabinieri del Nas  e coordinate dalla procura della  repubblica di Asti. La morte sospetta avvenne nel 2015 all’ospedale di Carmagnola. L’accusa sostiene che con la somministrazione del farmaco è stata provocata la crisi respiratoria che ha ucciso l’uomo. L’infermiere  avrebbe anche ostacolato i soccorsi, non dicendo nulla al personale medico di quella iniezione, effettuata senza prescrizione medica. Un antidoto disponibile nel reparto e pronto all’uso poteva salvare il paziente.

Al via la Clinica del diritto Torino

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Anche quest’anno i volontari di Avvocato di Strada Torino avranno un ruolo di primo piano nelle attività della Clinica Legale della Facoltà di Giurisprudenza attivata dalla Dott.ssa Cecilia Blengino dell’Università di Torino
Il progetto è stato presentato questa mattina martedì 5 febbraio alle ore 10 e sarà aperto a due studenti di giurisprudenza che potranno affiancare i volontari nelle attività di supporto legale in favore delle persone senza dimora. “Siamo entusiasti di poter ripetere l’esperienza attivata l’anno scorso che permetterà ai giovani studenti di avvicinarsi all’avvocatura facendo un’esperienza diretta del nostro mestiere e che, in più, potranno farlo partendo dal punto dei più deboli. La nostra associazione – sottolineano i volontari di Avvocato di strada – collabora già alle cliniche del diritto di varie università italiane come Milano, Bari e Foggia. Siamo orgogliosi di poter collaborare anche quest’anno con la Clinica del diritto di Torino, una delle prime a prendere piede in Italia”.
do. me.

Il legale di Pasquaretta: “Mai fatto minacce o estorsioni”

Una vicenda che lo ha colpito profondamente: “anche perché essendo uomo di comunicazione si rende conto di quanto che sta succedendo ed è molto provato”. Sono le parole, riportate dall’Ansa, di  Stefano Caniglia, avvocato di Luca Pasquaretta, ex portavoce di Chiara Appendino, che oggi  non si è presentato dai pm che lo accusano di estorsione nei confronti della sindaca. Il legale afferma che il suo assistito “mai ha minacciato o estorto nulla alla sindaca e dal punto di vista personale il loro rapporto era buono. Valuteremo più avanti se farci sentire dai magistrati”. L’avvocato nega pressioni su Appendino per avere  una collaborazione con la viceministro Laura  Castelli, collaborazione che, aggiunge, “faceva parte delle occasioni di lavoro di un professionista della comunicazione politica”.

 

 

(foto: il Torinese)

Giorno del Ricordo, filmati d’epoca sulla tragedia delle foibe

In occasione del Giorno del Ricordo, che si celebra ogni anno il 10 febbraio per ricordare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata, il Comune di Volpianoorganizza lunedì 11 febbraio alle ore 21, nella biblioteca comunale di via Carlo Botta 26, una proiezione di filmati d’epoca con approfondimenti di carattere storico. Commenta il sindaco Emanuele De Zuanne: «Il Comune di Volpiano ha sempre celebrato questa ricorrenza, istituita nel 2004, e ha intitolato una via alle Vittime delle Foibe per ricordare la tragedia degli italiani d’Istria».

Giorno del Ricordo, filmati d'epoca sulla tragedia delle foibe

In occasione del Giorno del Ricordo, che si celebra ogni anno il 10 febbraio per ricordare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata, il Comune di Volpianoorganizza lunedì 11 febbraio alle ore 21, nella biblioteca comunale di via Carlo Botta 26, una proiezione di filmati d’epoca con approfondimenti di carattere storico. Commenta il sindaco Emanuele De Zuanne: «Il Comune di Volpiano ha sempre celebrato questa ricorrenza, istituita nel 2004, e ha intitolato una via alle Vittime delle Foibe per ricordare la tragedia degli italiani d’Istria».

Arrestati quattro imprenditori. Avevano creato 20 società fantasma

Sono quattro gli imprenditori arrestati dai carabinieri nelle indagini scattate dopo il ritrovamento di un notevole quantitativo di lingotti d’oro e banconote per un valore di 1,3 milioni di euro in un  deposito di self storage. Sono accusati di associazione finalizzata a truffa, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, truffa per il percepimento di erogazioni pubbliche, frodi fiscali e fittizie intestazioni di beni. Avevano  costituito in Italia e all’estero oltre  20 società fantasma, nel settore energetico e consulting, per ottenere finanziamenti bancari per diversi milioni. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati documenti, un rilevatore di microspie, 11 lingotti in oro per un totale di 99mila euro e 49mila euro in contanti. I quattro stavano cercando di scappare all’estero.

Intensificati i controlli dell’Arma in collina

In tutto l’astigiano i Carabinieri hanno intensificato i controlli in particolare nelle ore notturne per la prevenzione dei reati predatori, anche alla luce degli ultimi episodi occorsi che hanno visto gli uffici postali presi di mira da malviventi. Nel corso della notte appena trascorsa, una pattuglia della della Stazione di Montegrosso, sulla SP 456 Asti-Mare, ha notato un furgone e un autocarro dotato di una gru tipo “ragno” che procedevano in colonna e i militari, ritenendo che mezzi di quel tipo circolanti nel cuore della notte potessero essere utilizzati per scopi illeciti, decidevano di procedere al controllo. Non appena i conducenti dei veicoli si accorgevano di essere seguiti dai Carabinieri acceleravano la marcia e si davano alla fuga in direzioni opposte. Nel frangente i Carabinieri decidevano di seguire il furgone che invertiva repentinamente la marcia e ad alta velocità, si dirigeva verso Asti quando, all’altezza del distributore ENI di Corso Savona, il conducente del mezzo improvvisamente scendeva dal veicolo, abbandonandolo a bordo strada, e si dava alla macchia nella campagna circostante. Le ricerche al momento hanno dato esito negativo ma prosegue l’attività investigativa per identificare il soggetto e l’eventuale obiettivo criminale. Dagli accertamenti svolti, il furgone risultava intestato ad un pregiudicato, già noto come prestanome in quanto formalmente proprietario di decine di veicoli spesso utilizzati da altre persone in attività delittuose.

M.Iar.

Intensificati i controlli dell'Arma in collina

In tutto l’astigiano i Carabinieri hanno intensificato i controlli in particolare nelle ore notturne per la prevenzione dei reati predatori, anche alla luce degli ultimi episodi occorsi che hanno visto gli uffici postali presi di mira da malviventi. Nel corso della notte appena trascorsa, una pattuglia della della Stazione di Montegrosso, sulla SP 456 Asti-Mare, ha notato un furgone e un autocarro dotato di una gru tipo “ragno” che procedevano in colonna e i militari, ritenendo che mezzi di quel tipo circolanti nel cuore della notte potessero essere utilizzati per scopi illeciti, decidevano di procedere al controllo. Non appena i conducenti dei veicoli si accorgevano di essere seguiti dai Carabinieri acceleravano la marcia e si davano alla fuga in direzioni opposte. Nel frangente i Carabinieri decidevano di seguire il furgone che invertiva repentinamente la marcia e ad alta velocità, si dirigeva verso Asti quando, all’altezza del distributore ENI di Corso Savona, il conducente del mezzo improvvisamente scendeva dal veicolo, abbandonandolo a bordo strada, e si dava alla macchia nella campagna circostante. Le ricerche al momento hanno dato esito negativo ma prosegue l’attività investigativa per identificare il soggetto e l’eventuale obiettivo criminale. Dagli accertamenti svolti, il furgone risultava intestato ad un pregiudicato, già noto come prestanome in quanto formalmente proprietario di decine di veicoli spesso utilizzati da altre persone in attività delittuose.

M.Iar.

Carabinieri feriti, ma arrestano i balordi

Erano da poco passate le 7 di lunedì 4 febbraio quando una telefonata al “112” segnalava che in via Ugo La Malfa, ad Alessandria, era in corso una rissa tra più persone, una delle quali armata di coltello

In considerazione di quanto segnalato, la Centrale Operativa del Comando Provinciale di Piazza Vittorio Veneto inviava sul posto, in rapida successione, ben due equipaggi della Sezione Radiomobile del Nor-Nucleo operativo radiomobile. della Compagnia Carabinieri di Alessandria. Nel giungere sul luogo dell’intervento, il primo equipaggio notava, nei pressi del plesso scolastico ove ha sede la scuola primaria “Caduti per la Libertà”, la presenza di due giovani che sembravano volersi frettolosamente allontanare. Pertanto, i militari decidevano di procedere alla loro identificazione, al fine di verificare la loro estraneità a quanto segnalato e oggetto di intervento. Mentre essi procedevano al controllo dei due – poi identificati in Thomas Riccobono e Dennis Leone, di 18 e 19 anni – un terzo giovane, affacciatosi da un balcone di un palazzo poco distante, cominciava ad urlare ed inveire sia nei confronti dei Carabinieri che contro i due che stavano per essere identificati. Gli operanti decidevano allora di raggiungere, insieme ai colleghi nel frattempo sopraggiunti a dar loro manforte, il civico sul cui balcone era affacciato il giovane che continuava ad inveire e che, nel frattempo, era addirittura sceso in strada. Questi, successivamente identificato nel 19enne Amin Nadif, già noto alle forze dell’ordine ed attualmente agli arresti domiciliari al civico 31 di via La Malfa, cercava dapprima di scagliarsi contro i due suoi coetanei ma, all’avvicinarsi dei militari che cercavano di calmarlo, si scagliava contro questi ultimi colpendone uno con un violento calcio ad una gamba, prima di venire bloccato. Nel frattempo, gli altri due giovani si scagliavano contro gli altri militari, uno dei quali veniva raggiunto da una gragnuola di pugni e da una violenta testata in pieno volto, talché l’attenzione degli operanti veniva completamente rivolta verso questi ultimi due, che venivano faticosamente bloccati e ammanettati per impedire loro di compiere ulteriori violenze. In tale frangente, Nadif si dava alla fuga facendo perdere momentaneamente le proprie tracce nelle vie adiacenti, mentre sul posto veniva fatta convergere anche una volante della Polizia di Stato che dava manforte ai colleghi dell’Arma. Riccobono e Leone venivano subito condotti in Caserma, ove venivano immediatamente dichiarati in arresto per resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale. Nel contempo, venivano pianificate ed avviate le ricerche del 19enne, facendo convergere al Cristo sia personale in uniforme, proveniente anche dai Comandi contermini a quelli del capoluogo, sia personale in abito civile della Sezione Operativa del Nor. della Compagnia di Alessandria e quello del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale che in breve tempo, circondata l’area di interesse, procedevano a passare al setaccio ogni edificio di via La Malfa e quelli delle altre strade ad essa adiacenti, alla ricerca del fuggitivo. L’imponente caccia all’uomo aveva alfine termine verso le ore 11.45, allorquando il Nadif veniva rintracciato e tratto in arresto all’interno del vano cantine di un palazzo di via La Malfa, ove nel frattempo si era nascosto. I Carabinieri aggrediti sono stati successivamente accompagnati presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Alessandria. Tre di essi hanno riportato lesioni giudicate guaribili in 10, 20 e 30 giorni Anche uno degli arrestati, il più violento, è stato condotto in ospedale ove gli sono state riscontrate lesioni giudicate guaribili in una settimana. I tre arrestati, che dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di: evasione; oltraggio, violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale; lesioni personali e danneggiamento, espletate le formalità di rito, sono stati rinchiusi nelle camere di sicurezza dell’Arma in attesa di essere condotti, nella giornata di martedì 5 novembre dinanzi all’Autorità Giudiziaria.

Massimo Iaretti        

UN OSSERVATORIO PER IL TRASPORTO DISABILI

Una mozione presentata dal consigliere comunale Francesco Tresso (Lista Civica per Torino), e approvata nel pomeriggio, all’unanimità dalla Sala Rossa chiede l’istituzione di un osservatorio per il trasporto dei disabili. Il provvedimento, modificato da un emendamento della consigliera Giovanna Buccolo (M5S), impegna Sindaca e assessore competente a costituire un osservatorio permanente per il funzionamento del Servizio di trasporto scolastico dei disabili che si riunisca con periodicità da stabilire e veda rappresentate, oltre alle famiglie, alle scuole e alle ditte aggiudicatarie, anche tutte le parti che saranno individuate dall’assessorato all’Istruzione chiamato a presiedere l’osservatorio. La mozione specifica inoltre che l’osservatorio dovrà dotarsi di un regolamento e avrà quali finalità il monitoraggio dello svolgimento del servizio e la proposizione di azioni migliorative per prevenire eventuali disservizi nelle procedure e nella comunicazione fra i vari soggetti coinvolti. Nelle intenzioni del primo firmatario, espresse all’interno della mozione, il costituendo osservatorio dovrebbe risultare fondamentale nell’assicurare un servizio più efficiente ed evitare possibili situazioni di criticità che vadano a gravare su persone che già vivono una condizione di disagio.

(foto: il Torinese)