Listato a lutto anche il sito, il Gonfalone sarà presente ai funerali
Sulle facciate del Palazzo della Giunta e del Consiglio regionale, in piazza Castello e in via Alfieri a Torino, le bandiere sventolano a mezz’asta.
La decisione è stata presa di comune accordo dai presidenti Alberto Cirio e Stefano Allasia in onore dei vigili del fuoco Matteo Gastaldo, Marco Triches e Antonino Candido, che hanno perso la vita ieri mentre cercavano di spegnere un incendio in una cascina di Quargnento (Alessandria).
Listato a lutto anche il sito della Regione, che sarà presente in forma ufficiale con il proprio gonfalone il giorno della celebrazione dei funerali delle vittime.
Gli inquirenti che indagano sull’esplosione nell’Alessandrino in cui sono morti tre vigili del fuoco non escludono tra le ipotesi, secondo quanto appreso dall’agenzia ANSA, possibili dissidi tra il proprietario dell’edificio esploso e il figlio, oltre alla pista legata al risarcimento assicurativo. Al momento si tratta solo di ipotesi di lavoro e le indagini proseguono a 360 gradi.
Ai domiciliari due leader storici di Askatasuna
Nella mattinata odierna, personale della Digos della Questura di Torino ha eseguito due misure cautelari degli “arresti domiciliari” nei riguardi dei leader storici di “Askatasuna”, G.R. e M.M. per i gravi episodi di intemperanza verificatisi in occasione del Vertice G7 di Venaria. Il provvedimento costituisce aggravamento della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a seguito della commissione da parte degli indagati di ulteriori fatti di reato.
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IL COMUNICATO DELLA POLIZIA
Le articolate indagini svolte dalla locale Digos – coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino – avevano consentito di denunciare complessivamente n.52 persone resesi responsabili di condotte criminose, anche gravi, e di attribuire la regia di tutte le azioni violente perpetrate durante la mobilitazione contro il G7 ai leader storici di “Askatasuna, tra cui proprio i due leader agli arresti domiciliari..
L’annuncio dello svolgimento presso la Reggia di Venaria Reale del Vertice G7 aveva suscitato l’immediata reazione della variegata galassia antagonista torinese e nazionale che, sotto la sigla “Assemblea RESETG7”, aveva sin da subito avviato una mobilitazione generale sfociata poi in una escalation di azioni violente. In particolare, nella mattinata del 29 settembre 2017, si svolgeva un estemporaneo corteo di circa 500 persone, provenienti anche da altri contesti territoriali, nel corso del quale si registravano diversi tentativi di sfondamento dei contingenti delle forze dell’ordine con il precipuo obiettivo di raggiungere l’N.H Hotel di piazza Carlina, dove erano ospitati i leader e le delegazioni dei Paesi partecipanti al Vertice.
Nel pomeriggio, i collettivi studenteschi, sotto l’egida dei leader del centro sociale Askatasuna, davano vita ad un altro corteo tentando più volte di raggiungere il predetto Albergo senza riuscirci grazie alla calibrata predisposizione dei servizi di ordine pubblico.
La mobilitazione riprendeva poi nella serata, allorquando circa 200 manifestanti, dopo essere giunti in via Po, nel rinnovato intento di avvicinarsi alla zona di sicurezza del NH Hotel, in maniera proditoria e perlopiù travisati, incominciavano a lanciare diverse bombe carta ed artifizi pirotecnici mediante lanciatori multipli contro i contingenti delle forze dell’ordine che, dopo alcuni minuti di assedio, riuscivano a disperdere i facinorosi.
Altri episodi di intemperanza si verificavano la mattina del 30 settembre, allorquando circa 200 antagonisti G7, giunti in corteo, unitamente ad altre 2000 persone, in piazza Vittorio Veneto di Venaria Reale, tentavano di forzare lo sbarramentoeffettuato dai contingenti delle forze dell’ordine utilizzando diversi carrelli della spesa lanciando altresì bombe carta e razzi verso la Polizia.
Poco dopo, il gruppo dei facinorosi, ricompattatosi, reiterava due analoghi tentativi di sfondamento sul lato destro di piazza Vittorio Veneto con l’utilizzo di grossi petardi e fuochi d’artificio esplosi ad altezza uomo mediante lanciatori multipli.
Per i summenzionati episodi venivano adottate dall’Autorità Giudiziaria di Torino n.17 misure cautelari (eseguite lo scorso 4 luglio), tra “Obblighi di Presentazione alla P.G.” ed “arresti domiciliari”, questi ultimi sostituiti, lo scorso 17 luglio, dal Tribunale del Riesame di Torino, in “Obblighi di Presentazione quotidiana alla P.G.” (in accoglimento di specifica istanza avanzata dai difensori degli interessati).
Tuttavia, tenuto conto che i due predetti leader di Askatasuna, a poco più di una settimana dalla decisione del Tribunale del Riesame, si erano resi responsabili, in occasione della IV Edizione del “Festival Alta Felicità”, di altri fatti di reato analoghi a quelli commessi durante il G7 di Venaria, il Giudice Per le Indagini Preliminari di Torino, su richiesta della Procura della Repubblica, ripristinava nuovamente la misura degli “arresti domiciliari”.
I nuovi fatti ascritti risalgono con precisione allo scorso 27 luglio, allorquando durante un corteo nazionale svoltosi nelle aree boschive di Giaglione e Chiomonte (tra l’altro interdette da un’apposita ordinanza prefettizia), si verificavano ripetute azioni violente da parte di gruppi di facinorosi travisati, provenienti da diversi contesti territoriali, sotto la guida e il coordinamento dei principali esponenti di Askatasuna.
In quella circostanza, gli stessi, utilizzando cesoie, flessibili ed estintori, abbattevano e danneggiavano una delle cancellate metalliche posizionate per impedire ai manifestanti di raggiungere il cantiere, tagliando altresì parte della recinzione perimetrale del sito di interesse strategico nazionale di Chiomonte. Successivamente, gli stessi si posizionavano sui sentieri alti della montagna in modo da sovrastare la vallata ove erano posizionati gli operatori di Polizia, che venivano fatti oggetto del lancio di ordigni esplosivi e pietre. In tale contesto i due indagati incitavano e coordinavano manifestamente tutte le condotte criminose dei partecipanti, concorrendo altresì nella materiale esecuzione degli illeciti penali
ia. Il provvedimento costituisce aggravamento della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a seguito della commissione da parte degli indagati di ulteriori fatti di reato.
Le articolate indagini svolte dalla locale Digos – coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino – avevano consentito di denunciare complessivamente n.52 persone resesi responsabili di condotte criminose, anche gravi, e di attribuire la regia di tutte le azioni violente perpetrate durante la mobilitazione contro il G7 ai leader storici di “Askatasuna, tra cui proprio i due leader agli arresti domiciliari..
L’annuncio dello svolgimento presso la Reggia di Venaria Reale del Vertice G7 aveva suscitato l’immediata reazione della variegata galassia antagonista torinese e nazionale che, sotto la sigla “Assemblea RESETG7”, aveva sin da subito avviato una mobilitazione generale sfociata poi in una escalation di azioni violente. In particolare, nella mattinata del 29 settembre 2017, si svolgeva un estemporaneo corteo di circa 500 persone, provenienti anche da altri contesti territoriali, nel corso del quale si registravano diversi tentativi di sfondamento dei contingenti delle forze dell’ordine con il precipuo obiettivo di raggiungere l’N.H Hotel di piazza Carlina, dove erano ospitati i leader e le delegazioni dei Paesi partecipanti al Vertice.
Nel pomeriggio, i collettivi studenteschi, sotto l’egida dei leader del centro sociale Askatasuna, davano vita ad un altro corteo tentando più volte di raggiungere il predetto Albergo senza riuscirci grazie alla calibrata predisposizione dei servizi di ordine pubblico.
La mobilitazione riprendeva poi nella serata, allorquando circa 200 manifestanti, dopo essere giunti in via Po, nel rinnovato intento di avvicinarsi alla zona di sicurezza del NH Hotel, in maniera proditoria e perlopiù travisati, incominciavano a lanciare diverse bombe carta ed artifizi pirotecnici mediante lanciatori multipli contro i contingenti delle forze dell’ordine che, dopo alcuni minuti di assedio, riuscivano a disperdere i facinorosi.
Altri episodi di intemperanza si verificavano la mattina del 30 settembre, allorquando circa 200 antagonisti G7, giunti in corteo, unitamente ad altre 2000 persone, in piazza Vittorio Veneto di Venaria Reale, tentavano di forzare lo sbarramentoeffettuato dai contingenti delle forze dell’ordine utilizzando diversi carrelli della spesa lanciando altresì bombe carta e razzi verso la Polizia.
Poco dopo, il gruppo dei facinorosi, ricompattatosi, reiterava due analoghi tentativi di sfondamento sul lato destro di piazza Vittorio Veneto con l’utilizzo di grossi petardi e fuochi d’artificio esplosi ad altezza uomo mediante lanciatori multipli.
Per i summenzionati episodi venivano adottate dall’Autorità Giudiziaria di Torino n.17 misure cautelari (eseguite lo scorso 4 luglio), tra “Obblighi di Presentazione alla P.G.” ed “arresti domiciliari”, questi ultimi sostituiti, lo scorso 17 luglio, dal Tribunale del Riesame di Torino, in “Obblighi di Presentazione quotidiana alla P.G.” (in accoglimento di specifica istanza avanzata dai difensori degli interessati).
Tuttavia, tenuto conto che i due predetti leader di Askatasuna, a poco più di una settimana dalla decisione del Tribunale del Riesame, si erano resi responsabili, in occasione della IV Edizione del “Festival Alta Felicità”, di altri fatti di reato analoghi a quelli commessi durante il G7 di Venaria, il Giudice Per le Indagini Preliminari di Torino, su richiesta della Procura della Repubblica, ripristinava nuovamente la misura degli “arresti domiciliari”.
I nuovi fatti ascritti risalgono con precisione allo scorso 27 luglio, allorquando durante un corteo nazionale svoltosi nelle aree boschive di Giaglione e Chiomonte (tra l’altro interdette da un’apposita ordinanza prefettizia), si verificavano ripetute azioni violente da parte di gruppi di facinorosi travisati, provenienti da diversi contesti territoriali, sotto la guida e il coordinamento dei principali esponenti di Askatasuna.
In quella circostanza, gli stessi, utilizzando cesoie, flessibili ed estintori, abbattevano e danneggiavano una delle cancellate metalliche posizionate per impedire ai manifestanti di raggiungere il cantiere, tagliando altresì parte della recinzione perimetrale del sito di interesse strategico nazionale di Chiomonte. Successivamente, gli stessi si posizionavano sui sentieri alti della montagna in modo da sovrastare la vallata ove erano posizionati gli operatori di Polizia, che venivano fatti oggetto del lancio di ordigni esplosivi e pietre. In tale contesto i due indagati incitavano e coordinavano manifestamente tutte le condotte criminose dei partecipanti, concorrendo altresì nella materiale esecuzione degli illeciti penali
Riceviamo e pubblichiamo
Alessandria, cordoglio dell’Fsp Polizia:
“Il più profondo cordoglio di tutta la Federazione Sindacale della Polizia di Stato va ad unirsi al fiume di solidarietà che da tutta Italia sta giungendo in provincia di Alessandria ai familiari e ai colleghi degli eroici tre Vigili del fuoco morti questa notte nello svolgimento del loro servizio al Paese, di cui purtroppo conosciamo da vicino i sentimenti di queste ore. E mentre un doveroso pensiero va anche ai feriti di questo dramma senza fine, rivolgiamo il nostro grazie a chi accorre a testa bassa quando tutti scappano. Una qualità dei coraggiosi appartenenti a un Corpo che ha pagato un tributo di sangue altissimo all’Italia, e che rende ancor più agghiacciante il fatto che l’esplosione di stanotte sia frutto di un’azione dolosa. I responsabili di questa atrocità devono rispondere di una grande nefandezza, e che paghino fino in fondo è dovuto alle vittime e ai loro familiari”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo l’esplosione di stanotte della cascina in provincia di Alessandria.
Dal Piemonte
E’ salito a tre il numero delle vittime dell’esplosione avvenuta in un edificio a Quargnento, nell’Alessandrino. I vigili del fuoco hanno ritrovato il corpo del loro collega che era rimasto sepolto tra le macerie. I tre pompieri morti avevano 47, 38 e 32 anni. Ci sono anche tre feriti, sono due vigili del fuoco e un carabiniere ricoverati dal 118 in codice rosso. L’esplosione potrebbe essere di origine dolosa. Lo si apprende – scrive l’agenzia Ansa – da fonti del Comando provinciale dei Carabinieri,
(foto archivio)
Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico
Con l’approvazione della relativa deliberazione da parte del Consiglio Comunale (21 voti favorevoli, 2 contrari), la Città di Torino ha varato oggi il nuovo Regolamento per la “Gestione dell’attività di scambio e vendita occasionale di oggetti usati”, che sostituisce integralmente la precedente normativa (Regolamento comunale n. 378).
Il Regolamento risolve alcuni nodi e affina la disciplina del mercato del cosiddetto “Barattolo”, che si svolge il sabato e la domenica in via Carcano.
Tre le modifiche principali, come ha spiegato in Sala Rossa l’assessore ai Diritti Marco Giusta: l’ampliamento della platea dei partecipanti al territorio della Città Metropolitana di Torino, la sottolineatura del ruolo sociale del mercato, la valorizzazione della raccolta differenziata.
La deliberazione è stata approvata con alcuni emendamenti proposti dalla Giunta, tra cui uno che aggiunge alla finalità del mercato, oltre a quelle di carattere sociale e sostegno del reddito, anche quella di educazione al ricircolo e al riuso dei rifiuti, anche per ridurne il volume.
Approvati anche gli emendamenti proposti dal consigliere M5S Andrea Russi, a nome della maggioranza, tra cui quello che prevede appunto che i venditori partecipanti siano residenti o abbiano eletto domicilio nell’area metropolitana di Torino e uno che sottolinea che le merci non devono provenire da attività di ricettazione, furto, contrabbando e altre attività illecite. Un altro emendamento firmato da Russi e approvato dalla Sala Rossa prevede la possibilità di fare versare ai venditori una cauzione a garanzia dell’obbligo di raccolta dei rifiuti prodotti nel proprio stallo, da restituire nel caso in cui lo stallo venisse lasciato pulito. Un altro obbliga i partecipanti ad allestire la propria postazione non prima delle ore 5.30 del mattino.
È stata anche approvata (20 voti favorevoli, 1 contrario, 1 astenuto) una mozione di accompagnamento (prima firmataria: Viviana Ferrero – M5S), che impegna Sindaca e Giunta ad avviare una serie di buone pratiche per rendere migliore la qualità lavorativa degli operatori in via Carcano, con un più efficace posizionamento dei banchi, un piano di piantumazioni per offrire un’adeguata ombreggiatura e la previsione di punti di allaccio elettrico e illuminazione. La mozione chiede anche di adottare un sistema più efficiente di gestione dei servizi igienici, di creare uno spazio autogestito di ristorazione interna a cura degli stessi operatori e di effettuare una severa raccolta differenziata del residuo mercatale.