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Esercito, inaugurata la mostra fotografica “Storming the skies”

Novantuno foto riprodotte su ventotto pannelli documentano il fronte Italiano

 

Torino, 31 gennaio 2019. Nell’ambito delle commemorazioni relative al Centenario della Grande Guerra, il Comune di Vittorio Veneto, in collaborazione con l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, ha realizzato e donato alla Forza Armata la mostra fotografica “Storming tre skies. La cerimonia di inaugurazione ha avuto luogo presso il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito alla presenza del Comandante dell’Istituto di Studi Militari, Generale di Divisione Salvatore Cuoci, dell’Assessore al Centenario della Grande Guerra, Dott.ssa Barbara De Nardi, di una curatrice della mostra, Dott.ssa Marta Covre, dei rappresentanti locali delle Associazioni d’Arma e di una rappresentanza di personale militare e civile del Comando. Tale mostra si compone di novantuno foto, riprodotte su ventotto pannelli, provenienti dal Fondo “Luigi Marzocchi” del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito e approfondisce alcuni aspetti peculiari del fronte italiano, come la guerra in alta montagna e quella in laguna, con una sezione dedicata all’intervento del contingente inglese in

Italia. Un  intenso percorso espositivo per riflettere sulle dinamiche del conflitto che ha innescato profondi cambiamenti culturali, sociali e tecnologici, nei paesi della vecchia Europa in cui si ricordano il valore ed il coraggio dei soldati Italiani al fronte, tra cui Brandolino Brandolini d’Adda, che si arruolò volontario e fu l’unico Deputato del Regno d’Italia a cadere in guerra proprio nelle zone del Piave. Dopo essere stata ospite durante tutto il mese di agosto dello scorso anno a Londra, nella sede dello storico club privato dell’Army and Navy Club, la mostra è diventata itinerante e sarà successivamente allestita nelle principali Scuole e Istituti di Formazione dell’Esercito tra i quali: l’Accademia Militare di Modena, la Scuola Sottufficiali dell’Esercito di Viterbo, la Scuola Militare Teuliè di Milano e la Scuola Militare Nunziatella di Napoli. La mostra permarrà presso Palazzo Arsenale fino al 14 febbraio prossimo e sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 12.00; dal lunedì al giovedì, dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00 ed il venerdì dalle 09.00 alle 11.00, riservato ad eventuali scolaresche, su prenotazione allo 011.56032097.

Commemorato il 48° Anniversario dell'uccisione di 3 carabinieri

Novi Ligure – Commemorato il 48° Anniversario dalla morte di 3 Carabinieri uccisi nel corso di una sparatoria. Era il 25 gennaio 1971, quando sul tratto di linea ferroviaria Frugarolo – Novi Ligure, all’interno di un vagone cellulare dove viaggiavano complessivamente otto detenuti, scortati da sette Carabinieri, si verificò la tragedia che oggi alla presenza del Sindaco di Novi Ligure e di due familiare di uno dei caduti, i Carabinieri di Novi Ligure hanno commemorato insieme alla Comunità Novese al binario uno della Stazione di Novi Ligure, nei pressi del Cippo realizzato proprio 20 anni fa. I fatti furono allora ricostruiti come segue: verso le 10 del mattino due dei detenuti, approfittando della momentanea apertura delle celle per la somministrazione di un pasto, affrontarono un paio di Carabinieri di scorta, disarmandoli ed ingaggiando con gli altri militari un conflitto a fuoco. I due detenuti rimasero immediatamente uccisi, insieme al Carabiniere Giuseppe Barbarino, allora in servizio presso il Nucleo Tribunale e Traduzioni di Torino. Il capo scorta, l’Appuntato Candido Leo ed il Carabiniere Clemente
Foto Ferretti

Villani Conti, anch’essi effettivi rispettivamente al Nucleo Tribunale e Traduzioni di Torino ed alla Stazione Carabinieri di Torino San Donato, riportavano ferite mortali a seguito delle quali decedevano durante il trasporto presso il locale ospedale. Con decreto Presidenziale dell’8 maggio 1971 ai tre militari deceduti veniva concessa la Medaglia D’argento al Valor Militare alla Memoria. Nella mattinata del 29 gennaio. alla Cerimonia hanno presenziato il Comandante della Compagnia Carabinieri di Novi Ligure, Caitano. Marzia La Piana, i Comandanti delle Stazioni Carabinieri che appartengono alla Compagnia di Novi, i responsabili della Sezione di Polizia della Polizia Municipale di Novi Ligure. La cerimonia è stata organizzata dalla Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, una cui rappresentanza ha reso gli onori ai caduti, insieme alle locali Associazioni Combattentistiche e d’Arma del territorio. Infine Don Angelo parroco della Chiesa di San Nicolò ha officiato un momento di preghiera per i Caduti, con la benedizione del Cippo commemorativo. Di seguito si riporta la motivazione con la quale fu conferita la medaglia d’argento al valor militare ai tre carabinieri Caduti: Rispettivamente Capo Scorta e componenti della scorta di una traduzione ordinaria per ferrovia affrontati da due detenuti che, nel tentativo di evadere un viaggio e spianando ciascuno una pistola di cui si erano impossessati con uno stratagemma, avevano intimato ai militari di consegnare le armi, reagivano animosamente e, sebbene feriti, rispondevano reiteratamente al fuoco subito aperto dagli aggressori, rimasti poi uccisi nel conflitto, fino a che non cadevano colpiti a morte accomunati dallo stesso sentimento del dovere compiuto fino al sacrificio estremo.

Commemorato il 48° Anniversario dell’uccisione di 3 carabinieri

Novi Ligure – Commemorato il 48° Anniversario dalla morte di 3 Carabinieri uccisi nel corso di una sparatoria. Era il 25 gennaio 1971, quando sul tratto di linea ferroviaria Frugarolo – Novi Ligure, all’interno di un vagone cellulare dove viaggiavano complessivamente otto detenuti, scortati da sette Carabinieri, si verificò la tragedia che oggi alla presenza del Sindaco di Novi Ligure e di due familiare di uno dei caduti, i Carabinieri di Novi Ligure hanno commemorato insieme alla Comunità Novese al binario uno della Stazione di Novi Ligure, nei pressi del Cippo realizzato proprio 20 anni fa. I fatti furono allora ricostruiti come segue: verso le 10 del mattino due dei detenuti, approfittando della momentanea apertura delle celle per la somministrazione di un pasto, affrontarono un paio di Carabinieri di scorta, disarmandoli ed ingaggiando con gli altri militari un conflitto a fuoco. I due detenuti rimasero immediatamente uccisi, insieme al Carabiniere Giuseppe Barbarino, allora in servizio presso il Nucleo Tribunale e Traduzioni di Torino. Il capo scorta, l’Appuntato Candido Leo ed il Carabiniere Clemente

Foto Ferretti

Villani Conti, anch’essi effettivi rispettivamente al Nucleo Tribunale e Traduzioni di Torino ed alla Stazione Carabinieri di Torino San Donato, riportavano ferite mortali a seguito delle quali decedevano durante il trasporto presso il locale ospedale. Con decreto Presidenziale dell’8 maggio 1971 ai tre militari deceduti veniva concessa la Medaglia D’argento al Valor Militare alla Memoria. Nella mattinata del 29 gennaio. alla Cerimonia hanno presenziato il Comandante della Compagnia Carabinieri di Novi Ligure, Caitano. Marzia La Piana, i Comandanti delle Stazioni Carabinieri che appartengono alla Compagnia di Novi, i responsabili della Sezione di Polizia della Polizia Municipale di Novi Ligure. La cerimonia è stata organizzata dalla Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, una cui rappresentanza ha reso gli onori ai caduti, insieme alle locali Associazioni Combattentistiche e d’Arma del territorio. Infine Don Angelo parroco della Chiesa di San Nicolò ha officiato un momento di preghiera per i Caduti, con la benedizione del Cippo commemorativo. Di seguito si riporta la motivazione con la quale fu conferita la medaglia d’argento al valor militare ai tre carabinieri Caduti: Rispettivamente Capo Scorta e componenti della scorta di una traduzione ordinaria per ferrovia affrontati da due detenuti che, nel tentativo di evadere un viaggio e spianando ciascuno una pistola di cui si erano impossessati con uno stratagemma, avevano intimato ai militari di consegnare le armi, reagivano animosamente e, sebbene feriti, rispondevano reiteratamente al fuoco subito aperto dagli aggressori, rimasti poi uccisi nel conflitto, fino a che non cadevano colpiti a morte accomunati dallo stesso sentimento del dovere compiuto fino al sacrificio estremo.

Donna si vuole lanciare dal balcone, l'amica la trattiene fino all'ultimo. Arriva la polizia e la salva

L’intervento della Polizia di Stato ha impedito ad una donna di Vercelli di compiere un gesto estremo
DAL PIEMONTE (Vercelli)  Alla sala operativa giungeva la telefonata di un commerciante che riferiva che era stata avvisata dai propri clienti una donna sospesa da un balcone   e in
procinto di gettarsi nel vuoto.   Il costante contatto telefonico da parte dei poliziotti  
consentiva di ottenere notizie utili per inviare  immediatamente la pattuglia
sul posto. L’equipaggio della Squadra Volante si  recava in loco e rapidamente accedeva
all’appartamento, forzando il portoncino d’ingresso rimasto chiuso.
Gli operatori intervenuti si precipitavano in soccorso della donna che era
trattenuta solo grazie alle forze di un’amica, anch’essa stremata.
Vista la posizione  in cui si trovava, con non poca difficoltà la donna veniva
tratta in salvo dagli agenti di Polizia. Infatti, la stessa si divincolava e poi si
lasciava andare a peso morto, rendendo complesso l’operato dei poliziotti che,
nel sollevarne il corpo, hanno anche riportato anche strappi nella
propria divisa.  I poliziotti chiamavano quindi il soccorso sanitario che   accompagnava la
donna in ospedale per gli accertamenti del caso.
(FOTO ARCHIVIO)

Donna si vuole lanciare dal balcone, l’amica la trattiene fino all’ultimo. Arriva la polizia e la salva

L’intervento della Polizia di Stato ha impedito ad una donna di Vercelli di compiere un gesto estremo
DAL PIEMONTE (Vercelli)  Alla sala operativa giungeva la telefonata di un commerciante che riferiva che era stata avvisata dai propri clienti una donna sospesa da un balcone   e in
procinto di gettarsi nel vuoto.   Il costante contatto telefonico da parte dei poliziotti  
consentiva di ottenere notizie utili per inviare  immediatamente la pattuglia
sul posto. L’equipaggio della Squadra Volante si  recava in loco e rapidamente accedeva
all’appartamento, forzando il portoncino d’ingresso rimasto chiuso.
Gli operatori intervenuti si precipitavano in soccorso della donna che era
trattenuta solo grazie alle forze di un’amica, anch’essa stremata.
Vista la posizione  in cui si trovava, con non poca difficoltà la donna veniva
tratta in salvo dagli agenti di Polizia. Infatti, la stessa si divincolava e poi si
lasciava andare a peso morto, rendendo complesso l’operato dei poliziotti che,
nel sollevarne il corpo, hanno anche riportato anche strappi nella
propria divisa.  I poliziotti chiamavano quindi il soccorso sanitario che   accompagnava la
donna in ospedale per gli accertamenti del caso.
(FOTO ARCHIVIO)

Il centro sportivo non aveva il certificato prevenzione incendi

Nell’ambito di specifici servizi finalizzati al contrasto dei reati in materia di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro, spettacolo e di trattenimento in genere, i Carabinieri della Stazione di Casanova Elvo hanno denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli il legale rappresentante di un centro sportivo del territorio, per aver omesso di richiedere ai Vigili del Fuoco il rinnovo del certificato prevenzione incendi. I militari dell’Arma, nell’ambito di un controllo amministrativo finalizzato ad accertare il rispetto della normativa concernente la prevenzione e sicurezza, hanno rilevato che per la struttura in esame non era stato richiesto il previsto rinnovo periodico della documentazione afferente all’attestazione del Certificato di Prevenzione Incendi, scaduto da mesi, al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Vercelli. L’attività dei Carabinieri nello specifico settore proseguirà anche per il futuro, al fine di sempre meglio tutelare gli utenti delle strutture, pubbliche e private.

Massimo Iaretti

Operaio muore schiacciato nella pressa per il compensato

Grave incidente sul lavoro. Un operaio specializzato è morto, schiacciato in una pressa per il compensato,  alla Ibl, azienda di Coniolo, nel Casalese, che si occupa della lavorazione del  legno. Sono intervenuti i carabinieri e lo Spresal dell’Asl, per verificare  la dinamica dei fatti. Presenti anche  i sanitari del 118 e i vigili del fuoco.

Neve in vista, pronto il piano del Comune

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Nella notte tra tra giovedì e venerdì è prevista neve su Torino, fino a 10 centimetri in pianura e  25 sull’alta collina. Su Facebook la sindaca Chiara Appendino illustra gli interventi municipali  per  far fronte alla nevicata. “L’assessorato all’Ambiente di Alberto Unia, quello alla viabilità di Maria Lapietra, Amiat e Gtt si stanno coordinando per garantire il corretto funzionamento dei servizi della Città e che colgo l’occasione per ringraziare.Macchine spargisale e spazzaneve saranno operativi non appena la centrale di monitoraggio lo riterrà necessario”. Aggiunge la prima cittadina. “Per l’occasione verranno raddoppiate le pattuglie dedicate della Polizia Municipale sul territorio. La pulizia e insalatura degli spazi di marciapiede antistanti edifici privati sono di competenza dell’edificio stesso”.

In un box il cane antidroga scopre più di un milione di euro in lingotti e banconote

Il cane antidroga Jackie dei carabinieri ha fiutato un forte odore e ha così segnalato il box dove i militari hanno trovato borse con lingotti d’oro e denaro contante per un valore di 1,3 milioni di euro. Il box era in un self storage, deposito a lungo termine di merce, affittato da un imprenditore italiano di 46 anni, arrestato con l’accusa  di ricettazione. Potrebbe trattarsi di provento di furti o rapine. L’operazione del nucleo radiomobile è scattata durante i controlli per il contrasto al traffico di stupefacente.

VENARIA, AL VIA IL MOVICENTRO

È dal 2004, quando si è ideato il progetto, che in città si parla di questa area, dedicata al futuro nodo di interscambio della mobilità cittadina. Un luogo di interscambio veicolare per i Venariesi e per coloro che giungono dalla Valli di Lanzo o dalla zona nord di Torino

Posizionato in viale Roma, di fronte alla stazione ferroviaria Gtt Torino-Ceres, collegamento su rotaia per l’aeroporto Pertini e per le Valli di Lanzo a poche centinaia di metri dal Centro Storico. Un cantiere diffuso che interessa una della porte in città, tra Altessano e via Mensa, direttrice pedonale che porta alla Reggia di Venaria.  La svolta arriva nel 2015, all’insediamento di questa Amministrazione comunale, quando il vecchio progetto era prevista per la stazione ferroviaria la realizzazione di un edificio multipiano che si sarebbe spinta a consumare suolo proprio sulla vicina Corona Verde, riorientando la progettazione nella direzione della semplificazione, della sostenibilità ambientale e della migliore aderenza ai concreti bisogni della comunità locale. Ora, il nuovo Movicentro, la cui consegna parziale del cantiere è avvenuta il 28 dicembre 2018, coinvolgendo quattro micro aree che complessivamente misurano circa 22.500 mq, prevedendo un tempo contrattuale di 240 giorni di lavorazione.

Dichiara il sindaco Roberto Falcone «Per la città è una opera strategica che i venariesi aspettano da tantissimo tempo e sulla quale abbiamo lavorato con grandissimo impegno sin da quando ci siamo insediati. Non sarà un pluripiano in cemento che consuma suolo, come era previsto all’inizio, ma sarà un parcheggio verde interamente votato alla sostenibilità ambientale. Sarà anche la riqualificazione di tutta l’area di fronte alla stazione, fino alla passerella di via Filzi, che tante volte i cittadini hanno segnalato come trascurata. I lavori saranno lunghi e, come si è già potuto vedere, ci saranno dei disagi e alcune modifiche ai servizi. L’obiettivo che realizzeremo sarà però davvero importante per tutti». Il Movicentro diventa una fondamentale struttura per rilanciare la città e il turismo e  la Reggia stessa, ora protesi verso un sistema di mobilità sostenibile che si interseca con la mobilità regionale. Tra le novità del nuovo progetto, vi è la valorizzazione della stazione ferroviaria Venaria, ora protesa verso la città, puntando decisamente anche sull’ingresso da via Fabio Filzi angolo corso Garibaldi, come nuovo accesso ai capolinea degli autobus che collegheranno le Valli di Lanzo e il Basso Canavese, in largo Garibadi (zona scuola Lessona) in collegamento con la ferrovia stessa. Inoltre, la riqualificazione della passarella sulla ferrovia, sempre accessibile da via Filzi, darà nuova vita alla stazione e alla fruibilità della mobilità ferroviaria. Una nuova rotonda in viale Roma angolo via Filzi permetterà agli autobus di linea di poter fare manovra, agevolando la viabilità.

Ma chi sono i soggetti promotori e in che cosa consiste questo nuovo progetto diffuso, che darà una nuova identità all’intera area?  I soggetti coinvolti nell’opera sono la Città di Venaria Reale, in qualità di stazione appaltante, la Regione Piemonte, proprietaria delle aree, la GTT Torino in qualità di concessionario della ferrovia, il C.I.P.E. (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), per un investimento totale di € 4.909.236,09. I lavori saranno eseguiti dalla ATI (Associazione Temporanea d’Impresa) tra le Società Bresciani Asfalti srl e Carpetecnica Group srl, entrambe di Torino. Afferma l’assessore ai Lavori Pubblici e MobilitàGiuseppe Roccasalva «L’idea iniziale è del 2004 e nel 2016 abbiamo convinto la Regione Piemonte a mantenere il finanziamento e a ripensare radicalmente il progetto. Questo Movicentro realizzerà principalmente un parcheggio di interscambio, ripensato rispetto alle nuove esigenze e opportunità in tema di sostenibilità e di mobilità (car sharing, ricariche elettriche) e con soluzioni compatibili con l’ambito del parco su cui insiste, perché abbiamo voluto che le superfici fossero permeabili. La nuova piazza della stazione, invece, metterà in collegamento l’edificio passeggeri con i binari. Le nuove funzioni di questa opera sono e saranno frutto di un bel lavoro condiviso tra il Comune, la Regione Piemonte e l’Agenzia per la mobilità Piemontese».

L’intero progetto è diviso in ambiti.

Ambito 1Il bosco-parcheggio: un esempio di verde multifunzionale.

Il parcheggio accoglierà 70 posti auto di cui 10 posti auto elettriche.

L’area comprende, al piano stradale di viale Roma, la piattaforma di interscambio: TPL, Venaria express, linee su gomma verso le Valli di Lanzo, Trenino per la Mandria (come da APQ reggia), bus di trasferimento lavoratori aree industriali di Venaria, oltre a diversi stalli per la sosta a raso (almeno 50).

Ambito 2: La Piazza Passante: uno spazio per la mobilità sostenibile e l’accoglienza dei viaggiatori.

La stazione ferroviaria attuale sarà interessata da un’operazione di restyling e valorizzazione al fine di renderla conforme alla nuova impostazione progettuale. Contestualmente, sempre sospesa sulla ferrovia, ma a Nord di viale Roma, sul sedime dell’edificio “stazione” ipotizzato nella versione di progetto originaria, si realizzerà uno spiazzo mantenendo gli opportuni passaggi per il raggiungimento delle banchine ferroviarie coperte con pensiline e il collegamento diretto (ascensore e scale) al nuovo di parcheggio (ambito 1). Intersecata da viale Roma, opportunamente segnalato e rimodulato come descritto di seguito, si configurerà quindi la “Piazza Passante”: una piattaforma pubblica ciclo-pedonale, funzionalmente destinata all’interscambio con i mezzi di traporto leggeri e innovativi (postazioni di nolo biciclette normali e a pedalata assistita, segway, punti di alimentazione elettrica, accesso ai binari…), al kiss/bike and ride, all’accoglienza dei viaggiatori e dei turisti garantita dall’elevato grado di tecnologia di supporto e dai servizi di base (servizi igienici, bar, biglietteria, edicola, ecc.): saranno pertanto inseriti sulla piattaforma alcuni appositi manufatti prevendo pensiline attrezzate, totem informativi lungo tutte le banchine.

Ambito 3: La rete: le connessioni funzionali, ecosistemiche e infrastrutturali.

Il Movicentro assumerà il ruolo di nodo vitale situato all’interno di una rete di luoghi e attività piuttosto articolata. Per assolvere questo compito, il progetto prevede una serie di interventi che garantiscano in primo luogo la connessione tra le diverse parti del sistema sia urbano sia ecologico: è previsto un ampliamento della sezione stradale di viale Roma per permettere la sosta e la manovra degli autobus e la connessione con la rete delle piste ciclabili a partire dalla stazione e dal Parco di Altessano (Corona Verde), anche al fine di garantire un’agevole accessibilità sia alla Reggia sia al Parco La Mandria. Afferma l’assessore all’AmbienteMarco Allasia «Un parcheggio di interscambio vuol dire meno auto a favore di una mobilità sostenibile e quindi meno inquinamento. Questo Movicentro, in particolare, che si differenzia dagli altri perché non consuma suolo, aiuterà e promuoverà in modo attivo lo sviluppo della mobilità dolce con bike box, car e bike sharing, colonnine di ricarica  elettrica. La scelta di non consumare suolo e ridurre i posti auto sposa coerentemente tutte le posizioni che Venaria Reale ha difeso sul tema della qualità dell’aria e che finalmente è arrivata sul piano nazionale». Una zona in completa trasformazione che vedrà 60 parcheggi per auto su un unico livello, nella zona verde fronte stazione, 13 stalli per car sharing, auto elettriche con relative colonnine di ricarica, e 6 per taxi e veicoli per i diversamente abili. Il “bikebox” con 50 spazi per le biciclette, 25 per i motoveicoli e 40 dedicati al bike sharing (20 con pedalata assistita). È compreso nei lavori, anche un ampliamento di viale Roma, per quanto riguarda la sezione stradale, per permettere la sosta e la manovra degli autobus e la connessione con la rete delle piste ciclabili che collegano la stazione dei treni GTT al parco della Corona Verde, alla Reggia e al parco La Mandria.

(CS)