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Tragedia in montagna. Auto precipita nella scarpata, cinque ragazzi morti

Sono morti nella notte a Castelmagno, nel Cuneese: erano cinque ragazzi, il più giovane  aveva 11 anni.

Viaggiavano in nove a bordo di un Land Rover e stavano rientrando da una festa quando il veicolo è precipitato  in una scarpata sulla strada per le Grange Tibert.  Il gruppo di amici era andato   all’alpe Chastlar per guardare le stelle e la tragedia e’ avvenuta  durante il rientro. Sono morti Marco, di 24 anni,  due fratelli, Nicolò ed Elia, 17 e 11 anni, Camilla, di 16 anni e Samuele. Invece due ragazzine di 17 anni sono rimaste ferite e due giovani di 24 e 17 anni sono stati trasferiti  in codice rosso al Cto di Torino e all’ospedale Santa Croce di Cuneo.

Negozio derubato per 75mila euro. I ladri: “Sono i nostri risparmi”

Saccheggiato  negozio, i carabinieri recuperano denaro e gioielli per oltre 75mila euro, arrestato un uomo e denunciata la compagna per furto aggravato

Si sono giustificati: <<Siamo turisti e i soldi e i gioielli sono i nostri risparmi di famiglia>>

Nel periodo estivo le Valli di Lanzo hanno triplicato la presenza dei villeggianti che hanno scelto di passare le vacanze nelle località montane e di conseguenza l’Arma dei Carabinieri ha aumentato i servizi preventivi per la tutela dell’ordine e la sicurezza pubblica.
Erano da poco passate le 03.30 di ieri, quando i carabinieri di Chialamberto, durante un mirato servizio notturno per prevenire i furti, ha notato in Via Roma un veicolo sospetto che procedeva lento e a fari spenti.
L’auto è stata fermata e gli occupanti, un uomo e una donna di Torino ma domiciliati a Cantoira, hanno detto ai carabinieri di essere turisti. I
Il controllo del mezzo ha permesso di trovare oltre 60.000 euro in contanti e monili in oro per un valore di 15.000 euro, nonché attrezzi idonei per lo scasso.
Nonostante la coppia, entrambi disoccupati, giustificasse il possesso come “i risparmi di famiglia”, è stato accertato che poco prima i due avevano saccheggiato una macelleria del posto, previa effrazione della porta d’ingresso e successivamente della cassaforte
Una volta smascherati, l’uomo, C.M di 45 anni, di Cantoira, già gravato da numerosi precedenti penali, è stato arrestato per furto aggravato e condotto presso la casa circondariale di Ivrea, mentre la donna è stata deferita in stato di libertà. La convivente è stata denunciata a piede libero.
La refurtiva interamente recuperata è stata restituita al legittimo proprietario, che visibilmente commosso ha ringraziato i Carabinieri

L’aggressione dall’ex compagno, poi la denuncia e l’arresto


Giovane straniero arrestato dagli agenti del commissariato Barriera Milano

Ennesimo arresto per maltrattamenti. La scorsa settimana gli agenti del commissariato Barriera Milano hanno fermato un cittadino romeno di 24 anni.

Nel pomeriggio di giovedì scorso una donna ha chiamato direttamente gli uffici di via Botticelli riferendo di essere in lite con l’ex compagno nei pressi di un bar della zona. Personale del commissariato ha subito raccolto la richiesta d’aiuto, conoscendo bene la storia di quella relazione, terminata con una denuncia presentata a fine luglio. In quella occasione la vittima aveva raccontato numerosi episodi di violenza, dove l’uomo era solito colpirla con schiaffi e pugni su tutto il corpo. Un’aggressione in particolare le era costata la frattura della protesi dentaria ed alcuni denti spezzati.

Giovedì scorso il compagno ha raggiunto la donna nel bar che era solita frequentare e, dopo averla provocata, ha iniziato ad insultarla. La vittima a questo punto si è allontanata e ha chiamato il commissariato. Il ventiquattrenne, intuito quanto stava accadendo, ha tentato di strapparle il telefono dalle mani, minacciandola di morte. L’arrivo degli agenti ha provocato la fuga dell’uomo, arrestato poco dopo in corso Vercelli. Denunciato, inoltre, per resistenza a P.U.

Salita meccanizzata verso il castello di Rivoli, l’ufficio stampa precisa

Caro Direttore,

in relazione alla notizia pubblicata in data odierna sul “Torinese”  desidero precisare che la risalita meccanizzata che conduce al Castello, non funzionante, è un progetto della Città di Rivoli che la ha in gestione.

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea non ha infatti alcuna competenza al riguardo ma auspica che la Città di Rivoli possa presto risolvere il problema.

 

Manuela Vasco

Responsabile Ufficio stampa Castello di Rivoli

La fuga è rapida per il ladro sui pattini a rotelle

Arrestato dagli agenti della Squadra Volanti

E’ passata da poco l’una di sabato notte quando due cittadine a bordo di un’autovettura notano un uomo accovacciato in corrispondenza di una macchina parcheggiata in via Tesso. Si tratta di un cittadino italiano di venti anni. Il giovane, intento a staccare un copricerchio della gomma anteriore, si accorge della presenza delle donne, che nel frattempo allertano le forze dell’ordine, e si da alla fuga. Il reo ai piedi indossa un paio di pattini e, una volta arrivato in via Ciamarella, si incontra con un uomo a bordo di un furgone che lo aggancia e lo “trascina” fino alla rotonda di piazza Baldissera. Dopo alcuni metri il ventenne perde la presa con il veicolo e cade a terra, mentre il furgone fugge via. Gli agenti giunti sul posto, dopo aver prestato soccorso all’uomo, lo arrestano per tentato furto. Ritrovato sotto l’auto in via Tesso uno zaino con all’interno diversi effetti personali del giovane, tra i quali i documenti d’identità.

Rivoli, la risalita verso il castello è in condizioni vergognose

Un lettore ci segnala con tanto di foto la situazione di degrado in cui versa la risalita meccanizzata verso il Castello di Rivoli: cancelli aperti e sporcizia ovunque.

E poi si parla di promuovere il turismo dopo il lockdown…

Ci auguriamo che le autorità competenti restituiscano alla cittadinanza questo utile servizio.

 

Arrabbiato con la fidanzata spacca gli specchietti delle auto in sosta

Un  imprenditore di Torino è stato fermato  dai carabinieri

Era in preda alla collera dopo un litigio con la sua compagna, e ha trascorso  la serata a sfasciare gli specchietti retrovisori e ad ammaccare le  portiere delle auto parcheggiate ad Albenga, nel Savonese. I carabinieri sono stati chiamati da alcuni cittadini. I militari sono subito intervenuti e hanno bloccato l’imprenditore 30 enne, titolare di una catena di negozi di abbigliamento nel centro di Torino.

Lo “scandalo” dei tavolini sulla pista ciclabile

FRECCIATE Se il pizzaiolo “Ciccillo” di via Nizza ha davvero minacciato e insultato i ciclisti che lo rimproveravano di aver piazzato i tavolini del proprio locale sulla pista ciclabile ha sbagliato, non c’è dubbio. Ma se in tempo di Covid i dehors possono – legalmente –  essere collocati anche sopra le strisce blu dei parcheggi per agevolare bar e ristoranti provati dalla crisi, allora si pensi di allestirli (con  regolare permesso) anche  sulle piste ciclabili. E’ un’esagerazione? Forse, ma gli amanti delle due ruote non si scandalizzino via social: meglio una piccola deviazione per qualche ciclista che il prolungamento dell’agonia di un esercizio commerciale. Se l’economia gira, alla fine girano meglio anche le biciclette.

L’arciere

Le impronte lo incastrano dopo 14 anni per l’omicidio di una prostituta

Nel pomeriggio di oggi, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Alessandria hanno eseguito unordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il locale Tribunale a carico di  Andrea Casarin , un quarantasettenne originario di Alessandria ma residente in provincia di Pavia, poiché ritenuto responsabile dell’omicidio di Altagracia Corcino Gil, una domenicana allora trentenne, commesso il 27.giugno 2006 in un appartamento di Alessandria, ove la stessa esercitava attività di prostituzione

Il cadavere della vittima era stato rinvenuto il 29. giugno 2006 nella camera da letto sul letto, nudo, supino;  con   il  collo  avvolto  da nastro adesivo e  da un telo  intriso di sangue, con  due  ferite  da taglio  inferte alla  base  del collo , procurate   con  l’uso di  un coltello     rinvenuto sulla scena del delitto       che avevano interessato  la vena  giugulare ; con la mano destra  avvolta da nastro adesivo;  con  le caviglie  legate con del nastro adesivo.

Peraltro, gli accertamenti autoptici non avevano riscontrato altre lesioni sul corpo, né segni di difesa, attribuendo la causa della morte allazione combinata di asfissia e ferite da punta e taglio.

Avviate nellimmediatezza, le indagini  condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di questo Comando anche con il supporto di attività tecnica  non avevano prodotto alcun riscontro utile all’identificazione dell’autore del reato, ancorché gli accurati rilievi eseguiti avessero consentito di repertare alcuntracce biologiche (DNA) e dattiloscopiche (impronte digitali) che, in relazione alla sede di rinvenimento, erano state da subito attribuite allignoto autore medesimo.

Le indagini, comunque mai interrotte e mirate al monitoraggio di soggetti che via via emergevano come legati allambiente della prostituzione, su input del Nucleo Investigativo hanno recentemente consentito al R.I.S. di attivare un match tra la banca dati A.F.I.Signoti e la banca dati delle persone sottoposte a rilievi segnaletici, evidenziando come le impronte rivenute nel 2006 appartenessero a Casarin, sottoposto a rilievi segnaletici in occasione di un suo arresto per droga avvenuto presso laeroporto di Malpensa il 10 dicembre .2013 per reati inerenti alle sostanze stupefacenti. Nelloccasione, era stato sorpreso mentre era in attesa di un corriere proveniente da Santo Domingo con 6 kg di cocaina.

Lconseguente riapertura del fascicolo processuale e l’avvio di un’articolata indagine condotta dal dipendente Nucleo Investigativo e supportata da attività tecniche e da numerosi servizi di ocp ha consentito di repertare un mozzicone di sigaretta abbandonato dallindagato e contenente materiale genetico del medesimo che, in sede di successiva indagine tecnica del R.I.S. CC di Parma, è risultato compatibile con quello estrapolato dalle tracce biologiche repertate sulla scena del crimine.

Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, proseguono per individuare tutti i contorni dellefferato delitto.

Camionista ubriaco urta due auto (e commette 34 infrazioni)

Nel guidare un autocarro mentre si trovava in stato di ebbrezza, ha urtato due auto in sosta in corso Regina Margherita, a Torino.

Il camionista di Mantova si è visto ritirare la patente dalla polizia municipale. Da una  analisi del tachigrafo sono state rilevate 34 violazioni relative ai tempi di guida, di riposo e di pausa. Sono anche stati registrati sei allarmi emessi dalla strumentazione di bordo per guida senza carta nel tachigrafo e un eccesso di velocità.