Domato l’incendio in via Santa Teresa
Sono state domate dai vigili del fuoco le fiamme divampate questa mattina in pieno centro storico a Torino, in un edificio in via Santa Teresa al civico 19.
L’incendio ha devastato un negozio di fiori vicino al supermercato Carrefour Express.
Il fumo e le fiamme erano chiaramente visibili a distanza da piazza San Carlo e piazza Solferino. A causa del rogo, probabilmente causato da un cortocircuito, sono state evacuate dallo stabile oltre venti famiglie. La proprietaria del negozio è rimasta leggermente ferita a una mano. L’ha aiutata ad uscire dai locali in fiamme un clochard che si trovava nei pressi.
(foto Gabriella Vogliotti)
Donna di 104 anni operata al femore: sta bene
Prosegue l’attività operatoria all’ospedale di Rivoli, nonostante il periodo di emergenza sanitaria
Giorni fa una donna di 104 anni, caduta nella propria abitazione procurandosi la frattura del femore, è stata operata all’anca dall’équipe di Ortopedia e Traumatologia di Rainero Del Din. Il decorso post operatorio sta procedendo in modo positivo. L’ospedale di Rivoli,offre assistenza a tutti i malati, covid positivi e negativi, se urgenti, con le necessarie restrizioni e procedure di sicurezza previste per il contenimento dell’epidemia.
A oggi i laboratori di Arpa hanno prodotto 8 tonnellate di gel igienizzante che è stato distribuito alle Forze dell’Ordine e al personale Sanitario. Lo comunica l’Assessore alla Ricerca e Innovazione Matteo Marnati che nei giorni scorsi aveva invitato il direttore dell’agenzia per la protezione dell’Ambiente, Angelo Robotto, a produrre liquido sanitario per la protezione delle mani dal COVID-19. «I 6 laboratori attivati fino ad ora – spiega l’assessore – producono gel a ritmo continuo dal’11 marzo con risultati al di sopra delle aspettative. Facendo sistema con tutti gli attori in campo mettiamo in sicurezza chi è in prima linea dentro gli ospedali e fuori per arginare la diffusione della pandemia da Coronavirus»
Il prodotto igienizzante è simile a quelli in commercio, ed è capace di decontaminare le parti più esposte del corpo, destinato a Forze dell’Ordine e Personale sanitario.
Nelle scorse settimane alcune ditte piemontesi hanno fornito gratuitamente all’Agenzia una parte di prodotti e servizi utili per la realizzazione del gel igienizzante.
Stanno operando 6 laboratori: ai 4 laboratori della rete laboratoristica dell’Agenzia che si erano già parzialmente convertiti per far fronte, nell’ambito dell’emergenza Covid-19, alla produzione e distribuzione del gel igienizzante, si sono aggiunti i due laboratori di Ivrea e Vercelli.
Per perfezionare ulteriormente il prodotto che distribuisce, Arpa Piemonte ha introdotto una sostanza gelificante che va ad aumentare la viscosità del prodotto finale, migliorandone quindi le performance: se ne spreca molto meno, in quanto più viscoso e meno volatile.
Il numero delle richieste ad oggi è 220.
Si sono già distributi 4.062 litri di prodotto.
Per informazioni sull’approvvigionamento del gel le Forze dell’Ordine e il Personale sanitario possono continuare a rivolgersi ai seguenti indirizzi specificando i quantitativi necessari:
richieste.lab.alessandria@arpa.piemonte.it
richieste.lab.cuneo@arpa.piemonte.it
richieste.lab.grugliasco@arpa.piemonte.it
richieste.lab.novara@arpa.piemonte.it
Le ditte che vogliono offrire i componenti necessari, ivi comprese delle bottiglie di polietilene o polipropilene per la distribuzione del gel igienizzante (come capacità da mezzo litro fino a dieci litri), possono scrivere a direzione.tecnica@arpa.piemonte.it.
A Rivalta presto un’area cimiteriale per i musulmani
Accolta dalla Città di Rivalta la richiesta della Federazione Islamica
Il cimitero comunale di Rivalta a breve accoglierà le salme di cittadini musulmani provenienti anche da altri comuni. Proprio in questi giorni è in via di allestimento all’interno del camposanto una piccola area da destinare all’inumazione di chi ancora non ha ricevuto adeguata sepoltura a causa della situazione di emergenza che stiamo vivendo.
Questo problema è molto sentito soprattutto nelle comunità islamiche di Lombardia e ed Emilia Romagna, ma è un fenomeno destinato a toccare anche le nostre zone. I cittadini di religione musulmana non solo non possono accompagnare i propri cari nell’ultimo viaggio ma, in questo particolare momento, non riescono neanche a trovare un posto dove seppellirli.
Una settimana fa la Federazione regionale islamica del Piemonte ha lanciato un appello alle istituzioni per colmare questa mancanza e dare così la possibilità anche ai cittadini di origine musulmana di trovare degna sepoltura.
«Abbiamo subito accolto la sollecitazione che ci è arrivata dalla nostra consigliera comunale Sofia Zemmale di religione musulmana e dal presidente della Federazione regionale islamica del Piemonte – chiarisce il sindaco di Rivalta Nicola de Ruggiero – e nell’area del nostro cimitero comunale destinato ai non cristiani, ci sarà a giorni uno spazio dedicato ai cittadini di religione musulmana».
«Rivalta – ha detto ancora de Ruggiero – è sempre stata terra di accoglienza e solidarietà: questo nostro gesto vuole rappresentare un ponte tra culture. Come ha detto anche Papa Francesco, la politica e le sue scelte possono essere una delle forme più preziose di carità».
«Molti nostri fratelli e sorelle stanno vivendo il drammatico problema della sepoltura delle salme dei musulmani, non essendo più possibile il rimpatrio ai Paesi di origine, la carenza di spazi cimiteriali islamici sul territorio italiano, nonché le regole di Polizia cimiteriale che vincolano la sepoltura ai residenti o deceduti nel territorio comunale» spiegano Mustapha Hajraoui e Waid Alid Bouchnaf della Federazione regionale islamica del Piemonte.
L’area è stata individuata nella porzione di cimitero già riservata all’inumazione dei non cristiani e verrà allestita in modo da permettere la sepoltura dei corpi con il volto rivolto verso la Mecca. Il costo dell’intervento è di 37.000 €, reperiti grazie all’approvazione di una variazione al bilancio.
«Siamo molto soddisfatti di essere riusciti ad avviare i lavori a tempo di record», spiega l’assessore ai Lavori pubblici Ivana Garrone. «Era un intervento programmato per i prossimi mesi, ma questa emergenza ha fatto cambiare l’ordine delle priorità».
Serata a base di musica e hashish
Tunisino denunciato dagli agenti del commissariato San Secondo
Nipote incarica lo zio di comprargli la droga
Il giovane era gravato dal divieto di dimora a Torino
Sono un migliaio le maschere da snorkeling Decathlon che l’Unità di crisi del Piemonte ha adattato e distribuito agli ospedali piemontesi per i trattamenti di insufficienza respiratoria dei malati covid
Lo comunica l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, complimentandosi con i coordinatori dell’Area Dea dell’Unità di crisi Gian Alfonso Cibinel e dell’Area Rianimazione Sergio Livigni che hanno portato a termine l’operazione, con l’aiuto concreto e generoso di aziende e singoli cittadini piemontesi.
«In tempo di emergenza – osserva l’assessore regionale Icardi -, il Piemonte sta dimostrando di saper fare sistema attraverso le sue risorse migliori, professionali e di comune generosità. Davvero un bell’esempio per tutti, del quale siamo orgogliosi e grati».
Il progetto originario di adattamento delle maschere Decathlon è di un’azienda di Brescia, che lo ha messo gratuitamente a disposizione di tutti, mentre l’azienda Ergotech di Settimo Vittone, sempre gratuitamente, si è messa a disposizione per stampare su linea industriale i raccordi in plastica necessari per la modifica dell’apparecchiatura.
Parallelamente, l’Unità di crisi ha raccolto le donazioni spontanee delle maschere Decathlon (700 regalate direttamente da Decathlon, 200 dall’Ordine dei medici del Piemonte, 50 dalla Protezione civile di Alessandria, oltre a quelle consegnate dai singoli cittadini), interagendo con l’azienda per riassembrarle e distribuirle agli ospedali, con tanto di video-tutorial per il loro corretto montaggio e utilizzo da parte di medici e operatori sanitari.
«Si tratta di una maschera da usare in stato di necessità – precisa Icardi -, quando non c’è altro modo di agire a beneficio del paziente che manifesti insufficienza respiratoria grave, cioè quando non siano disponibili i presidi utilizzati in questi casi, come i caschi Cpap e le maschere Fullface. La “validazione” delle maschere Decathlon è stata prodotta direttamente dall’Unità di crisi della Regione Piemonte, fermo restando che il prodotto non è stato certificato dall’Istituto superiore di Sanità, né autorizzato dal Ministero della Salute. Sul piano clinico – rileva l’assessore -, le maschere hanno ottenuto un ottimo riscontro, contribuendo in modo decisivo a risolvere situazioni drammatiche».
Un maresciallo dell’Esercito è morto questa mattina in un incidente stradale avvenuto a Torino. In moto, si è scontrato con un’auto all’incrocio tra corso Ferrucci e corso Mediterraneo
8.000 euro spariti improvvisamente dal conto corrente di un sessantenne, vittima di un finto impiegato di banca che tramite sms gli ha richiesto un urgente aggiornamento della password di accesso alla propria home banking
A quel punto, il truffatore senza scrupolo, accedendo via web ai risparmi del povero malcapitato, si è invece trasferito con bonifico la suddetta somma su un conto a lui riconducibile, per poi telefonare al direttore della sua filiale al fine di prelevare una cifra in contanti il giorno dopo, procedura obbligatoria in questo periodo.
Il piano criminale è stato però interrotto dai carabinieri che, oltre a aver intensificato i controlli su strada inerenti l’attuale emergenza sanitaria, hanno altresì messo in campo in tutta la provincia molte forze, anche in abiti civili, dedicate specificatamente a contrastare episodi delittuosi posti in essere ai danni dei cittadini. E’ cosi che è scattata l’operazione dei militari della Stazione Torino Barriera Milano, che hanno bloccato l’uomo all’interno di una banca della zona nord del capoluogo mentre prelevava i primi 3000 euro, sequestrati. Si tratta di un italiano di 41 anni, originario del canavese, già noto alle forze dell’ordine, che è stato arrestato per truffa in flagranza all’interno dell’istituto di credito. I carabinieri gli hanno anche posto sotto sequestro una lussuosa Porsche Macan e il conto corrente contenente ancora ulteriori 4700€.
Poiché vi è il fondato sospetto che il truffatore abbia potuto commettere altri analoghi reati con la stessa tecnica, il Comando Provinciale dei CC di Torino invita eventuali altre vittime a contattare il 112 o a recarsi presso la Stazione Carabinieri più vicina a casa.