CRONACA- Pagina 1097

In casa teneva Kit per i furti in appartamento

Si aggirava da solo in orario notturno vicino ad alcune abitazioni isolate e negozi di Bussoleno e per questo ha attirato l’attenzione dei Carabinieri della Compagnia di Susa

L’uomo, un 53enne residente a Caserta e con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, è stato trovato in possesso di un vero e proprio kit per effettuare furti in appartamento. I carabinieri hanno sequestrato una ventina di chiavi di abitazioni e di saracinesche di cui non sapeva provare la provenienza e chiavi alterate per forzare le serrature delle abitazioni, oltre ad altri oggetti atti allo scasso. I carabinieri ritengono che l’uomo avesse in animo di svaligiare negozi o appartamenti della zona. Gli oggetti sono stati sequestrati  e la persona è stata denunciata per possesso di chiavi alterate e grimaldelli.

Sfonda vetrina con un tombino per tentare un furto

Attività preventiva dei carabinieri contro furti rapine 

I carabinieri della Tenenza di Nichelino hanno arrestato un marocchino di quarant’anni senza fissa dimora per tentato furto aggravato.
Nell’ambito dei servizi contro i furti e le rapine, i militari hanno sorpreso il marocchino mentre sfondava la vetrina di un negozio con un tombino. L’uomo ha cercato di nascondersi e poi  scappare  ma è stato fermato  e bloccato dai carabinieri. E’ accaduto la notte scorsa in Piazza Camandona a Nichelino.

Con Paolo Macchi Cacherano scompare un colto e umile “dottor Sottile”

Paolo Macchi Cacherano di Bricherasio era il discendente di una nobile e grande famiglia  piemontese,  benemerita verso il Piemonte e l’ Italia

Il generale Cacherano era il condottiero vincitore della battaglia dell’ Assietta, quella in  cui venne coniato il motto “bugia nen” Un altro suo avo era stato il vero fondatore della Fiat a cui Giovanni Agnelli soffiò il primato, annettendosi la proprietà  un modo non limpido.
Era un giovane universitario della facoltà di Filosofia, quando lo conobbi nel 1968 e fondammo insieme il Centro Pannunzio, ad Arrigo Olivetti e Mario Soldati. Eravamo giovani, ma eravamo contro la contestazione distruttiva e violenta  destinata a sfociare nel terrorismo. Una comune lettura fu “L’Atlante ideologico” di Alberto Ronchey che ci preservo’ dai fanatismi ideologici.
Paolo era anche nipote di un astro nascente della Dc, il Conte Edoardo Calleri di Sala, che nel 1970 divenne il primo presidente della Regione Piemonte. Io non ero amico di Calleri, anzi sentivo una distanza abissale da  un ras democristiano di cui coglievo l’arroganza, senza capirne la statura politica. Anni dopo mi fece capire il livello politico di Calleri  che fu  un vero leader rispetto a tanti affaristi democristiani e no. Paolo abitava con la nonna  e la sorella in via Maria Vittoria 35, nell’edificio liberty destinato a divenire sede del Centro Pannunzio dal 1988.
Lui, dal ‘68 in poi, era destinato a diventare le mente pensante del Centro Pannunzio, il vero e proprio  dottor Sottile, molto stimato da Arrigo Olivetti.Paolo parlava poco,ma quando parlava sembrava un libro stampato. Parlammo intere serate a discutere fino a tarda ora, ma l’ultima parola era sempre la sua. Passammo tante ore a parlare di etica e politica ,lui con una cultura molto ricca ed aperta ,io quasi accartocciato tra Machiavelli, Croce e le banalità che ci  ammanniva Firpo. Parlavamo di Weber e di Bobbio , di cultura e politica , dimenticando di essere nel clima della banalizzazione sessantottina che distruggeva la cultura della distinzioni che Croce ci aveva insegnato. Paolo diffidava come me dal facile sociologismo ,dalle ubriacature ideologiche che distruggevano i pilastri della cultura e del vivere civile.  Lui era un aristocratico dell’intelligenza in un mondo becero che imponeva un egualitarismo senza meriti e senza storia.
Fini ‘ di non volersi laureare  in una università massificata diventata un esamificio di massa in cui il diritto alla laurea aveva sostituito il diritto allo studio. In questo fu un vero aristocratico . Paolo che leggeva libri su libri non poteva abbassarsi a fare esami più o meno di gruppo con esami più o meno concordati su Marx , Gramsci e dintorni. Non volle neppure sostenere l’esame con me.  Andava a sentire le lezioni dei docenti più significativi come Franco Venturi, ma non volle laurearsi. E continuò a studiare sempre, a leggere tantissimi libri  e a mantenere la capacità di pensare autonomamente come si deve,per dirla con Pascal ,un autore che amava.
Non so se fosse credente  o no,di religione non abbiamo mai parlato perché tra di noi valeva lo spirito laico,come diceva Bobbio, che non è di per sé irreligioso, ma mantiene nella sfera più profonda della coscienza ogni scelta di fede. Dopo il 1976 ci perdemmo, salvo poi ritrovarci, come se gli anni non fossero passati, nel 2016 quando venne al Circolo della Stampa al ricevimento per il centenario di mia madre. Negli ultimi anni avevamo ripreso a frequentarci a Torino e a Cavour, alla Locanda della Posta dove andavamo da giovani.
Fino a settembre ci vedemmo con piacere e poi venne  anche a Pinerolo alla presentazione del mio libro su Soldati  su cui fece un intervento magistrale.   Non accettò il mio invito a  cena con una scusa. Oggi comprendo che era già gravemente ammalato per un fulminante cancro al fegato e venne egualmente, per amicizia, ad una banale presentazione del mio libro, un estremo dono di amicizia  di cui non dimenticherò mai il valore.
Paolo fu per anni la mia bussola intellettuale e tornò ad esserlo negli ultimi anni. Rinunciò ad una brillante carriera universitaria perché Paolo aveva intelligenza e cultura per arrivare alla cattedra. Forse non ha lasciato scritto nulla perché ha dissipato la sua intelligenza, restando refrattario ai titoli e alle lauree. Accademico di niuna accademia, per dirla con Giordano a Bruno.
Ma la sua cultura, la sua libera intelligenza restano a dimostrare come negli anni delle lauree facili ci furono anche persone che seppero fare il gran rifiuto con dignità ed orgoglio. I poveretti cercarono  di approfittare dell’occasione del declino dell’ Università per diventare dottori, Paolo non si piegò e con ironia e con distacco aristocratico fece la sua scelta. La nonna Calleri di Sala mi esortava a convincere Paolo a fare esami, ma lui era una spanna ed oltre al di sopra di  tutti noi: sapeva distinguere la cultura vera dalla demagogia sessantottina legata al titolo di studio.ù
Dopo la morte crudele di Paolo sarò più solo perché mi mancherà un interlocutore importante e disinteressato ,a modo suo ,un vero monaco del sapere,un maestro, pur essendo noi coetanei. Non ho mai saputo se Paolo abbia mai amato perché non parlammo mai di donne, malgrado la nostra fraterna confidenza. Il rispetto reciproco  non ci consentì  mai di parlare di cose personali, malgrado l’amicizia.
Io mi auguro che sia stato felice. Ne avrebbe avuto diritto. Era un sapiente, un savio come intendeva Platone, anche se non ha mai creduto nella repubblica dei savi ,perché corazzato di una forte cultura storicista che vedeva in Machiavelli un suo riferimento . Forse fu proprio anche  il forte interesse per Machiavelli ad attivare la nostra amicizia, destinata a dura una vita intera. Fu un’eccezione perché era  l’unico amico della mia giovinezza rimasto.
Senza il tuo consiglio, senza la tua parola, caro Paolo, sarà difficile continuare a vivere come prima. Che Dio ci assista, caro Paolo. Spero che anche tu mi assista dai Campi Elisi  in cui vivi una nuova vita. Croce diceva che la vita intera e’ preparazione alla morte, un’affermazione che la tua esistenza riservata, sobria ed umile  dimostra  di essere vera. Tra I tanti mediocri che ci circondano  tu hai dimostrato, ,senza mai ostentarlo, di essere un vero uomo di cultura, un vero chierico che, non ha tradito, come avrebbe detto il nostro Julien Bend, ,una lettura che ci ha reso amici tanti anni fa quando Bobbio ci indicava la strada del confronto civile, della pacatezza, della circospezione di cui anche tu sei stato maestro ineguagliabile.
Da quando tua sorella mi ha comunicato della tua morte questi sono i pensieri disordinati che hanno occupato la mia mente e i miei sentimenti  e che continueranno nel tempo perché la tua  amicizia e’ bene prezioso destinato a restare, di cui sentirò via via sempre di più la mancanza.
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Pier Franco Quaglieni
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(nella foto: da sinistra il prof. Quaglieni e Paolo Macchi Cacherano di Bricherasio)

Sequestrato locale notturno senza uscite di sicurezza

All’interno del locale si trovavano una quarantina di persone

Agenti del Reparto di Polizia Commerciale della Polizia Municipale sono intervenuti nella serata di sabato 11 gennaio in via Chanoux a seguito di numerose lamentele circa il disturbo provocato dalla musica ad alto volume diffusa da un locale notturno

Il locale è risultato non dotato di uscite di sicurezza, se non una sola porta, quella utilizzata per l’ingresso, ma che non è segnalata con cartelli né illuminata.

In tutto il locale numerosi cavi elettrici con collegamenti “volanti” e scatole di derivazione prive delle coperture e con cavi a vista.

La titolare del locale, cittadina italiana, è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per apertura di luogo pubblico di trattenimento e spettacolo senza la prescritta autorizzazione e senza la preventiva verifica della Commissione Tecnica sull’agibilità dei locali.

Il locale è stato posto sotto sequestro giudiziario.

Ambulanze senza assicurazione sequestrate dalla polizia municipale

Agenti del Reparto Radiomobile della Polizia Municipale hanno effettuato un controllo congiunto con personale Asl dell’Igiene Edilizia Urbana in via Orbetello nella sede di una ditta di servizi sanitari. Durante i controlli di competenza della Polizia Municipale sono state poste sotto sequestro, in quanto non assicurate, cinque ambulanze e un’autovettura.

Stalker 19enne perseguita una ragazza: arrestato

Tutto ha avuto inizio con dei commenti, da parte dello stalker, di fotografie pubblicate sul profilo Instagram della vittima

Commenti che si erano fatti sempre più pressanti e assillanti, con la richiesta anche di incontrarsi almeno una volta.

Vista l’insistenza, la giovane aveva anche “bloccato” lo stalker, cosa che non era comunque servita poiché il ragazzo aveva iniziato a farle numerose videochiamate a diverse ore del giorno e della notte. Non pago, il diciannovenne italiano aveva anche contattato più volte un’amica della vittima in modo che la convincesse a incontralo. Cosa che poi era accaduta. La ragazza, infatti, aveva acconsentito pur di vedere interrotte le molestie nei suoi confronti. Dopo alcune settimane di silenzio, però, il giovane aveva ripreso a contattare la sua vittima, tramite un profilo social falso. Più volte si era presentato sotto casa sua citofonandole. Fatto che aveva anche cambiato le abitudini della giovane, condizionata dall’idea di incontrare il suo stalker per strada, costringendola spesso a uscire di casa accompagnata da altri. Nei giorni scorsi, avendo visto, poco prima della mezzanotte, il suo stalker sotto casa, la donna ha chiamato la Polizia. Gli agenti della Squadra Volante intervenuti hanno fermato il ragazzo mentre era seduto in un dehor di un locale del quartiere San Salvario, ubicato in prossimità dell’abitazione della persona perseguitata.
Alla luce dei fatti, il diciannovenne, già denunciato in stato di libertà nei giorni precedenti per lo stesso reato, è stato arrestato per atti persecutori.

Sequestrate sigarette elettroniche con tracce di marijuana

Nell’ambito dell’attività svolta dai “Falchi” della Squadra Mobile, mirata a verificare ed approfondire le informazioni raccolte negli ambienti della microcriminalità circa i luoghi clandestini deputati alla preparazione delle droghe “alternative”, è stato individuato un laboratorio artigianale per la lavorazione della marijuana

Già in due precedenti operazioni, in Via Randaccio e, di recente, in Via Leinì, gli operatori della Squadra Mobile avevano individuato due laboratori attrezzati per la preparazione di “ostie” di crack.
Lo scorso 9 gennaio in via Camillo Riccio è stato trovato un terzo laboratorio, questa volta attrezzato con strumentazione idonea all’estrazione dalle infiorescenze di marijuana, di sostanza liquida ricca di tetraidrocannabinolo, principio attivo meglio noto come THC. La sostanza, così ricavata, veniva utilizzata nelle sigarette elettroniche in sostituzione della nicotina liquida, con una dissimulazione ad arte del classico “spinello”.

M.C., di 33 anni, autore dell’illecita attività di produzione di sostanze stupefacenti, è stato tratto in arresto. A seguito della perquisizione domiciliare, oltre al ritrovamento del kit per la preparazione della “marijuana liquida”, corredato da un tubo in metallo con relativi filtri per l’estrazione di oli e resine, da un flacone di Glicole Propilenico, un flacone di Glicerina Vegetale, 5 filtri-bocchini nuovi per sigarette elettroniche, sono stati sequestrati anche circa 400 grammi di marijuana, 25 “datteri” di hashish per 250 grammi, un bilancino elettronico di precisione ed oltre 1000 euro in contanti. Per tale motivo il trentatreenne è stato tratto in arresto anche per il reato di detenzione di marijuana e hashish.

Sono in corso approfondimenti investigativi volti a risalire alla filiera dell’illecita produzione della sostanza stupefacente liquida ed agli eventuali coinvolgimenti di gruppi criminali organizzati.

Carro-attrezzi in gara violano 21 volte il codice della strada

E’stata una folle gara  di velocità tra carroattrezzi quella di ieri notte alla periferia Nord di Torino. Due mezzi di sono rincorsi a più di  120 chilometri orari tra corso Vercelli e piazza Rebaudengo, viaggiando a zigzag tra le auto e superando in contromano altri veicoli. Hanno anche invaso la corsia opposta, attraversando gli incroci con il semaforo rosso. I due autisti sono stati fermati dalla polizia municipale ed è stata ritirata loro la patente. I Civich hanno contestato bel 21 violazioni del Codice della strada per un totale di 2700 euro di sanzione.

Donna investita alla fermata del bus rischia amputazione della gamba

Rischia l’amputazione di una gamba la donna travolta ieri da un suv a Carmagnola,  mentre aspettava l’autobus alla fermata

L’incidente  è avvenuto in via Torino per cause  in corso di accertamento da parte dei carabinieri. La malcapitata era seduta alla fermata del bus e intorno alle 13 è stata travolta da una Opel Frontera. Il conducente è un uomo di 65 anni, ascoltato dai militari dell’Arma intervenuti sul posto. Soccorsa  è stata portata in codice rosso al Cto di Torino.

Rapinatore fugge e travolge anziana cliente

Arrestato per rapina un trentunenne

Il suo complice fuggendo travolge una cliente. Entrano in centro commerciale di via Lagrange, prendono dei capi di abbigliamento, tolgono l’antitaccheggio e li indossano per rubarli ma il personale di sicurezza li ferma. Ne nasce una colluttazione e uno dei due ladri per garantirsi la fuga travolge un’anziana cliente che cade rovinosamente per terra. Gli agenti della Squadra Volante arrestano per rapina uno dei due rei, un cittadino marocchino di 31 anni, già gravato da precedenti di polizia. Lo straniero indossava il giubbotto precedentemente rubato, privo dell’antitaccheggio ma con ancora apposto il cartellino di vendita.
La donna travolta dall’uomo in fuga, soccorsa, verrà poi trasportata in codice verde in ospedale in forte stato di agitazione.