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Strada Traforo del Pino, grave incidente: motociclista perde la vita

Ieri pomeriggio, intorno alle 16, in strada Traforo di Pino angolo strada Comunale del Cartman, per cause ancora da accertare, si è verificato un grave sinistro stradale. Un uomo a bordo di una moto di grossa cilindrata ha perso il controllo del mezzo e nella caduta ha riportato lesioni gravissime. Il motociclista di 37 anni è stato trasportato in condizioni critiche all’Ospedale San Giovanni Bosco dove poco dopo è stato dichiarato il decesso.

Cade dal monopattino e muore dopo due giorni

DAL PIEMONTE / E’ morto Paolo Battistello, 53 anni appena fatti, di San Lorenzo al Mare ma originario del Biellese.
Era stati ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure per le ferite riportate dopo una violenta caduta col monopattino elettrico avvenuta giovedì scorso. L’uomo lavorava nel campo dell’edilizia. Gli sono stati espiantati gli organi che hanno già trovato cinque persone ai quali saranno trapiantati.

Rapina un ragazzo del cellulare Fermato dalla polizia

Aveva rapinato insieme a un complice un ragazzo italiano che stava tornando a casa a tarda notte dopo il lavoro. I fatti sono avvenuti in corso Giulio Cesare angolo via Andreis negli scorsi giorni: la vittima stava ascoltano della musica con le cuffiette e non sentiva arrivare alle sue spalle i due sconosciuti, entrambi di origini maghrebine, che lo scaraventavano a terra e lo rapinavano del telefono, custodito nelle tasche del giubbotto. Il giovane contattava il 112, ma le ricerche dei responsabili del fatto, nell’immediatezza, avevano esito negativo.

Circa 2 ore dopo, la vittima riusciva da casa a localizzare il proprio dispositivo mobile, geolocalizzandolo nei pressi di piazza Castello. Il giovane si recava sul luogo contattando contestualmente il 112 NUE. Una pattuglia del Comm.to Centro procedeva alle ricerche del  detentore del telefono, che nel frattempo si era spostato, raggiungendo via Borgo Dora; qui la vittima riconosceva uno degli autori della rapina e lo indicava ai poliziotti, che  lo fermavano. Si tratta di un ventiseienne di nazionalità marocchina, senza fissa dimora, inottemperante ad un ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale.

L’uomo è stato sottoposto a fermo di indiziato del delitto di rapina in concorso, nonché denunciato per violazione della Legge sull’Immigrazione. Il fermo è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria.

Controlli interforze nella movida torinese Un locale chiuso e diverse denunce

Nel fine settimana sono stati eseguiti i servizi straordinari interforze disposti dal Questore nelle zone del centro cittadino maggiormente interessate dalla movida.

Oltre 30 operatori della Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e della Polizia Municipale hanno effettuato verifiche presso numerosi esercizi pubblici della zona di Piazza Vittorio Veneto allo scopo di prevenire e sanzionare condotte irregolari di esercenti ed avventori e verificare l’osservanza delle prescrizioni Covid-19.

Gli esercizi controllati complessivamente sono 13, gli avventori identificati e a cui è stato controllata la validità della certificazione verde sono oltre 400.

In due locali della cosidetta “movida” , siti in via Pescatore, gli operatori hanno riscontrato delle violazioni in relazione al possesso del greenpass da parte degli avventori e per il numero dei clienti, superiore a quello previsto.

All’interno di uno dei due locali, un cliente è stato denunciato per sostituzione di persona: aveva infatti esibito il greenpass intestato a un’altra persona, e si è successivamente rifiutato di dare indicazioni sulla propria identità personale.

Sempre nella stessa zona, un cittadino pakistano di 27 anni, controllato dagli agenti del Comm.to Barriera Nizza mentre guidava in modo pericoloso la sua autovettura, manifestando evidenti segni di ebbrezza, si è rifiutato di sottoporsi ai previsti accertamenti volti alla verifica del tasso alcolemico: è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza con conseguente ritiro della patente.  

Infine, i poliziotti della Divisione Polizia Amministrativa della Questura hanno sottoposto a chiusura per 5 gg. un night Club di corso Svizzera per la violazione delle linee guida della normativa volta al contenimento della pandemia da Covid-19, nonché per il mancato controllo da parte del titolare della certificazione verde a 3 lavoratrici, con conseguenti sanzioni anche a carico delle stesse.

Foto archivio

Il bollettino Covid di domenica 20 febbraio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30


LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.519 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 1180 a test antigenico), pari al 7,5% di 20.322 tamponi eseguiti, di cui 17.065 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 966.448, così suddivisi su base provinciale: 79.346 Alessandria, 44.331 Asti, 37.501 Biella, 130.039 Cuneo, 73.449 Novara, 513.364 Torino, 34.356 Vercelli, 34.379 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.718 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 14.965 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 50 (-3 rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1267 (+45 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 53.071

I tamponi diagnostici finora processati sono 15.372.450 ( +20.322 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.948

Sono 4, tra i quali 1 di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 12.948 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.726 Alessandria, 778 Asti, 493 Biella, 1.588 Cuneo, 1.042 Novara, 6.174 Torino, 598 Vercelli, 420 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 129 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

899.112 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 899.112 (+1988 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 73.947 Alessandria, 41.833 Asti, 35.027 Biella, 122.517 Cuneo, 70.068 Novara, 479.866 Torino, 31.948 Vercelli, 32.238 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.549 extraregione e 8.119 in fase di definizione.

Siamo un PO nella m… Attivisti di Extinction Rebellion appesi al ponte della Gran Madre

Riceviamo e pubblichiamo

Due attivisti di Extinction Rebellion hanno aperto degli striscioni con scritto: “Siamo un PO nella merda” ed “Emergenza Climatica ed Ecologica”. Nel frattempo, alcune attiviste si sono sedute a terra in mezzo al traffico, rallentandolo.

 

È una normale domenica mattina. Torino si prepara al Consiglio Regionale aperto del 21 febbraio sullo stato di emergenza ecoclimatica, in cui potranno finalmente intervenire diversi esperti di rilievo regionale e nazionale e diverse associazioni della città. 

 

Alle 11 di questa mattina, due attivisti di Extinction Rebellion si sono calati con gli imbraghi dal ponte della Gran Madre, in centro città, per stendere uno striscione che recita “Siamo un PO nella merda”. Poco dopo, altre attiviste si sono sedute in mezzo al traffico, reggendo dei cartelli con su scritte le proprie paure rispetto alle possibili conseguenze del collasso climatico di cui la comunità scientifica avverte i governi da decenni. Nonostante l’intervento delle forze dell’ordine, nessun attivista ha deciso di porre fine alla sua azione. Il traffico del centro città è così andato in tilt, tra il sostegno e la disapprovazione degli automobilisti.

L’obiettivo dell’azione di oggi è quello di informare i cittadini rispetto al Consiglio Regionale aperto che si terrà domani, ottenuto grazie allo sciopero della fame di Ruggero, un attivista di Extinction Rebellion” affermano gli attivisti. “Un consiglio regionale per discutere quali azioni concrete la regione dovrà mettere in atto per affrontare in modo serio la crisi climatica ed ecologica Piemontese”, afferma Delfina, una delle attiviste sedute in mezzo al traffico. 

 

L’azione di oggi rappresenta simbolicamente l’umanità appesa ad un filo, di fronte al rischio imminente di un collasso annunciato da decenni. Siamo un PO nella merda è infatti una frase che, con ironia, vuole mettere in evidenza che anche qui in Piemonte, e a Torino, stiamo già vivendo gli effetti disastrosi di questa emergenza. L’assenza di precipitazioni invernali significative sta causando una grave fase di siccità che comporterà grandissimi rischi per l’agricoltura. Tempeste e alluvioni hanno già colpito il territorio regionale [1, 2]. La temperatura in Piemonte è già aumentata mediamente di 2,1°C per quanto riguarda le temperature massime e di 1,5°C per le minime. Siccità e incendi continuano a mettere a rischio l’agricoltura e la vita stessa dei cittadini piemontesi [3]. 

In questo scenario, l’attuale giunta regionale non ha mai approvato la Strategia regionale sul cambiamento climatico [4] che la Regione Piemonte ha elaborato cinque anni fa e, ad oggi, non ha un piano concreto per azzerare davvero le emissioni climalteranti e arrestare la distruzione degli ecosistemi e la perdita di biodiversità. 

 

Extinction Rebellion torna quindi in azione, per la terza volta in questa settimana [5, 6], nelle strade del centro città con lo scopo di invitare tutta la cittadinanza a raggiungere il presidio convocato per il 21 febbraio di fronte Palazzo Lascaris, in cui verrà proiettata pubblicamente la diretta della seduta del Consiglio Regionale aperto. L’appuntamento è quindi lunedì 21 febbraio alle ore 9, di fronte a Palazzo Lascaris, per una conferenza stampa iniziale con Claudio Cassardo (Università degli studi di Torino), Alberto Poggio (Politecnico di Torino) e Roberto Mezzalama (Comitato Torino Respira). 

È il momento di restituire la voce alla comunità scientifica che per anni è stata denigrata e ignorata dal mondo politico. Chiediamo insieme il cambiamento necessario” concludono gli attivisti.

 

Extinction Rebellion Torino

Lascia un biglietto e si uccide gettandosi dal balcone

Un uomo di 84 anni si è suicidato ieri  lasciandosi cadere dal balcone  di un palazzo di via Dante Alighieri a Nichelino.

Sono intervenuti sul posto 118 e carabinieri. Sembrava fosse un incidente domestico poiché era presente una scala ed erano in corso lavori di ristrutturazione. Ma i militari hanno trovato un biglietto in cui l’anziano annunciava di volersi togliere la vita.

E’ morto il “papà” dei fotografi, autore di cartoline e ritratti

E’ morto Mario Sassi, fotografo conosciutissimo a Ciriè, che ha insegnato il mestiere a decine di giovani.

E’ mancato all’età di 93 anni, dopo una  malattia che lo aveva provato per lungo tempo. Specializzato nel bianco e nero e  nei ritratti, aveva realizzato anche le cartoline di Cirié negli anni ’60.

E’ sempre stato protagonista della vita sociale e culturale cittadina. La sua morte ha suscitato un vasto cordoglio nella comunità locale.

 

 Rapinano un minore Individuati ed arrestati

La scorsa domenica pomeriggio, i poliziotti del Comm.to Centro sono intervenuti nel quartiere  San Donato, ove un passante segnalava una violenta aggressione ad opera di un gruppo di 4 persone nei confronti di un altro ragazzo. Gli agenti, intervenuti con tempestività, sono riusciti a identificare gli autori del fatto ed a ricostruire la dinamica degli eventi: la vittima, un ragazzo italiano minorenne, quel pomeriggio aveva effettuato un passeggiata insieme ad un amico nella zona di corso Francia all’altezza della fermata della metropolitana “Racconigi”. Terminata la passeggiata, i due amici si dividevano. Dopo alcuni secondi comparivano tre sconosciuti vestiti di nero e travisati con un passamontagna, uno dei quali armato di coltello: circondavano il ragazzo e dopo averlo colpito con calci e pugni, lo rapinavano di un borsello al cui interno custodiva una felpa di marca, sfilandogli anche il cappellino che aveva indosso. L’intervento di un passante metteva fine alle violenze e permetteva alle forze dell’ordine di intercettare il gruppo prima che si disperdesse. Gli investigatori acclaravano che l’aggressione era e stata programmata con la complicità dell’amico della vittima per una sorta di ripicca nei confronti del ragazzo per presunti torti del passato. I quattro ragazzi, tutti minorenni, sono stati arrestati per rapina in concorso  aggravata dall’uso del coltello e dal travisamento e posti ai domiciliari.

Barriera Milano, quattro latitanti vanno in carcere

Sono 4 le persone ricercate individuate ed arrestate, in ottemperanza ai provvedimenti emessi nei loro confronti dalla Procura della Repubblica di Torino, dai poliziotti del Comm.to Barriera Milano nelle ultime ore.

Una di esse, un cittadino italiano di 52 anni,  è stato rintracciato durante un controllo all’interno di un bar: l’uomo sconterà oltre 3 anni e mezzo di carcere per un cumulo di pene.

Gli altri arresti riguardano  due cittadini marocchini di 33 e 36 anni ed un cinquantenne italiano, già sottoposto a misura cautelare, nei confronti del quale è stata emessa la misura, più grave, della detenzione in carcere.