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I carabinieri arrestano due corrieri della droga

Torino. Controlli antidroga dei carabinieri, arrestati due corrieri e sequestrati 6,6 kg di cocaina nascosti nel cruscotto di un’autovettura

I carabinieri, nell’ambito di specifici servizi di controllo del territorio finalizzati al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti disposti dal Comando Provinciale, hanno arrestato due corrieri e sequestrato 6,5 kg di cocaina.
Il fatto è successo a Susa, nell’hinterland torinese, dove i militari della locale Compagnia hanno sottoposto a controllo due uomini che si stavano allontanando velocemente con le loro vetture dal parcheggio di corso Inghilterra, dopo che si erano scambiati un pacco sospetto.
Sono stati bloccati a bordo delle rispettive automobili e identificati in due cittadini albanesi, residenti rispettivamente nel milanese e a Susa. Nella vettura dell’uomo che vive a Susa è stato rinvenuto il pacco che si erano poco prima scambiati, all’interno del quale era contenuta cocaina del peso di 1,1 kg.
Nella vettura del corriere milanese i carabinieri sono stati invece attirati dal cruscotto, che sembrava non ben fissato. Infatti al suo interno, tra l’autoradio e il volante, era ricavato un vano in cui erano stati occultati 5,5 kg di cocaina suddivisa in 3 panetti da 1 kg e 5 panetti da 500 grammi.

Polizia: 264 pattuglie nei controlli in stazione

8 indagati, 3.899 persone controllate di cui 886 positive con precedenti di polizia. 264 pattuglie impegnate nelle stazioni e 22 in abiti civili per attività antiborseggio  per contrastare i furti in danno dei viaggiatori. 81 i servizi di vigilanza a bordo di 190 treni. 22 i servizi lungo linea e 39 quelli di ordine pubblico. Questi i risultati dell’attività settimanale del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta. 

 

In particolare, a Torino nella stazione di Porta Nuova i poliziotti hanno indagato un ventisettenne italiano per possesso di sostanza stupefacente, tipo hashish,, rintracciato anche grazie all’ausilio delle Unità Cinofile della Questura di Torino, durante i servizi di vigilanza congiunti nelle aree ferroviarie.

Sempre nello scalo di Porta Nuova una minore di nazionalità rumena, di 17 anni, fermata per un controllo, è stata denunciata per possesso di oggetti atti ad offendere. La minore è stata trovata in possesso di un martelletto frangivetro in dotazione ai treni, presumibilmente asportato da un convoglio ferroviario. La 17enne è stata successivamente riaffidata ad una Comunità di accoglienza della provincia dalla quale si era allontanata.  Un marocchino di 18 anni è stato denunciato per possesso di un coltello multiuso. Un ventiquattrenne italiano è stato denunciato per possesso di un coltello della lunghezza di 17 cm. Tutti gli oggetti sono stati sottoposti a sequestro.

 

La Squadra Informativa/Amministrativa compartimentale ha controllato 6 persone dedite abitualmente all’attività di parcheggiatori abusivi nella zona adiacente la stazione di Torino  Porta Nuova. Nei confronti dei soggetti, tutti gravati da diversi ordini di allontanamento dalla stazione, sono stati segnalati al Questore di Torino per l’emanazione della misura del daspo urbano.

 

Ad Asti gli operatori del Posto Polfer hanno rintracciato all’interno dello scalo ferroviario un’italiana di 16 anni, allontanatasi da una Comunità di accoglienza cittadina, cui è stata riaffidata nella stessa giornata.

 

Ad Alessandria un nigeriano di 34 anni è stato indagato per resistenza a Pubblico Ufficiale, danneggiamento e rifiuto di esibire un documento. L’uomo in evidente stato di alterazione psicofisica, è stato accompagnato presso gli uffici di polizia di stazione, dove ha iniziato a denudarsi e dare in escandescenza, danneggiando anche alcuni arredi presenti. Bloccato, è stato affidato alle cure dei sanitari e trasportato presso il locale nosocomio. Sempre ad Alessandria, un 23 enne ecuadoriano è stato denunciato per attentato alla sicurezza dei trasporti, interruzione di pubblico servizio e danneggiamento.  L’uomo era a bordo di un treno regionale sulla tratta Alessandria – Savona, all’atto della controlleria da parte del capotreno ha da subito iniziato ad assumere un atteggiamento nervoso, in quanto privo di regolare biglietto. Dopo essere sceso alla stazione di Acqui terme (AL) ha lanciato alcuni sassi in direzione del convoglio in partenza, rompendo due finestrini. Il treno, soppresso per la messa in sicurezza della carrozza, ha maturato complessivamente 40 minuti di ritardo.

Pirata della strada investe donna sulle strisce e scappa

È in prognosi riservata al Cto di Torino la trentenne  investita sulle strisce pedonali da un Suv scuro il cui conducente  è poi fuggito

L’incidente è avvenuto a Torino in corso Sebastopoli all’angolo con via Gorizia, nel quartiere Santa Rita.
La Polizia Municipale cerca testimoni per individuare il pirata della strada.

Chi è in grado di fornire elementi utili può contattare la Polizia Municipale Ufficio Sinistri RadioMobile – tel.011.01126510 – 011.01126284

A San Salvario arrivano le Ecoisole Smart

Parte in questi giorni la campagna informativa di Amiat Gruppo Iren per l’attivazione del nuovo sistema di raccolta differenziata ad accesso controllato tramite “Ecoisole Smart” nel quartiere San Salvario.

 

L’avvio del nuovo servizio interesserà un totale di oltre 7 mila torinesi residenti nell’area compresa tra corso Marconi, via Nizza, corso Vittorio Emanuele II e corso Massimo D’Azeglio.

La nuova raccolta prevede, nello specifico, la sostituzione delle attuali attrezzature stradali con nuovi cassonetti “smart” utilizzabili solo dai residenti tramite una personale tessera elettronica. Si tratta di un altro tassello per incrementare sul territorio cittadino l’estensione della raccolta domiciliare con lo scopo di accrescere ulteriormente la percentuale di raccolta differenziata della Città.

Nella sola zona di Lingotto/Filadelfia, avviata inizialmente in via sperimentale a maggio 2019, il nuovo sistema ha portato ottimi risultati permettendo un aumento netto della raccolta differenziata della zona, che è passata da un iniziale 32,3% al 66% in pochi mesi.

I nuovi contenitori collocati su suolo pubblico costituiscono le cosiddette ecoisole, ognuna composta da 4 nuovi cassonetti con accesso controllato per la raccolta del vetro e degli imballaggi in metallo, degli imballaggi in plastica, del rifiuto organico e del residuo non recuperabile. La raccolta di carta e il cartone verrà invece gestita tramite raccolta “porta a porta” con apposite attrezzature collocate nei cortili condominiali. In tutta l’area interessata verranno installate circa 72 nuove ecoisole.

Inoltre, in considerazione della frequentazione del quartiere in cui sono presenti molti bar e locali adibiti alla ristorazione, tutti i cassonetti di vetro e plastica prevedono un foro aggiuntivo di forma circolare per agevolare coloro che non posseggono la tessera elettronica, a differenziare nel modo corretto eventuali rifiuti generati da un consumo in strada di bevande o prodotti alimentari.

Come da consuetudine l’attivazione del servizio viaggerà parallelamente e in stretta correlazione con le attività di comunicazione collegate. Nei prossimi giorni, quindi, tutte le utenze interessate – domestiche, commerciali o produttive – riceveranno nella cassetta postale, a cura degli incaricati Amiat Gruppo Iren, materiale informativo dedicato.

Visto l’elevato numero di cittadini di origine straniera residente nel quartiere, tutti i materiali che verranno distribuiti, oltre che in italiano, conterranno informazioni tradotte anche in due lingue straniere: cinese e arabo.

A seguire, gli addetti consegneranno porta a portagratuitamente a ogni famiglia lo starter kit per la raccolta domiciliare composto da una biopattumiera, sacchi per la raccolta del rifiuto organico, 2 rotoli di sacchi per il non recuperabile, un dépliant informativo e 2 tessere elettroniche.

Per consentire ai residenti di familiarizzare gradualmente con il nuovo sistema, inoltre, nella fase di avvio del servizio, i cassonetti elettronici saranno mantenuti ad accesso libero, per poter conferire i rifiuti senza l’uso della tessera.

Dal 24 marzo, si procederà con la chiusura dei contenitori e si potrà accedere ai cassonetti solo tramite la propria Ecocard. Per limitare i possibili disagi e rendere più semplice possibile il passaggio da accesso libero ad accesso tramite tessera, nel periodo di transizione operatori incaricati Amiat Gruppo Iren saranno a disposizione presso le diverse isole ecologiche per aiutare i cittadini a utilizzare le nuove attrezzature.

Infine, per chiarire qualsiasi dubbio del cittadino e permettere agli utenti non trovati durante il passaggio porta a porta di ritirare tessere e starter kit, dal 10 febbraio al 10 aprile verrà attivato anche un punto info distributivo presso la sede Amiat di via Zini 139 a Torino.

Per ulteriori dettagli e aggiornamenti si invita a visitare il sito www.amiat.it e a seguire la relativa pagina Facebook dedicata “Porta a Porta Torino: nuove attivazioni”.

Traffico di sostanze dopanti, tre arresti nell’operazione “Davide e Golia”

Nella giornata di ieri, all’esito di articolate indagini sotto la direzione della Procura della Repubblica di Torino, i militari del N.A.S. di Torino hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di 3 misure cautelari personali (provvedimenti restrittivi agli arresti domiciliari) emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino e a 38 decreti di perquisizione locale e personale.
L’operazione – convenzionalmente denominata “Davide & Golia” e scattata all’alba di ieri – si è sviluppata nell’ambito delle province di Alessandria, Arezzo, Avellino, Brescia, Catania, Cuneo, Frosinone, Imperia, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Torino, Vercelli e Verona, con epicentro principale nel pinerolese, e ha interessato, per la collaborazione in fase esecutiva, tutti i N.A.S. competenti per i rispettivi territori e i locali Comandi Provinciali dell’Arma territoriale, ha consentito di disarticolare un consolidato sistema finalizzato al traffico di sostanze dopanti e anabolizzanti, anche a effetto stupefacente, operativo in tutto il territorio nazionale e con legami commerciali anche all’estero.
Le indagini sono state avviate nel 2019 a seguito di un sequestro di farmaci anabolizzanti (steroidi a base di oxandrolone, stanozololo e metenolone) rinvenuti in possesso di un soggetto gravitante nel mondo del culturismo, impiegati dallo stesso in funzione di alcuni concorsi agonistici del settore.
Il GIP, condividendo l’impianto investigativo delineato dalla Procura di Torino che ha diretto i militari del NAS, ha ritenuto sussistenti nei confronti dei 3 principali indagati – figure cardine del traffico illecito – i reati ipotizzati di “utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti” ed “esercizio abusivo della professione medica”.
A seguito delle perquisizioni eseguite dai militari, sono state denunciate, in stato di libertà, altre 12 persone per possesso di sostanze non commercializzabili sul territorio nazionale, per detenzione di stupefacenti (nandrolone) e per averne fatto uso in funzione di gare agonistiche.
Dall’inizio dell’attività d’indagine sono complessivamente 26 le persone indagate a vario titolo per i medesimi reati ma anche per aver commercializzato tali sostanze e per aver esercitato senza averne titolo la professione medica prescrivendo programmi alimentari e terapie mediche a numerosi atleti.
Nel dettaglio, le complesse investigazioni, condotte mediante tradizionali servizi di pedinamento, intercettazioni telefoniche ed ambientali, analisi delle movimentazioni finanziarie, hanno consentito di ricostruire il modus operandi degli indagati rilevando che le sostanze dopanti, una volta illecitamente importate dall’estero in Italia, venivano commercializzate su tutto il territorio nazionale attraverso ignari corrieri all’interno di plichi anonimi o recanti intestatari fittizi, per essere poi destinate a sportivi e atleti che le assumevano per migliorare le proprie prestazioni in occasione delle gare agonistiche di livello sia nazionale che internazionale, cui partecipavano dopo aver seguito il “metodo” di preparazione fisica prescritto dai principali indagati, leader dei rispettivi “team”.
Ingenti le sostanze sottoposte a sequestro nel corso delle indagini e nell’ambito dell’operazione odierna:
– 58 confezioni;
– 210 fiale;
– 1722 compresse;
– 13 blister;
– 51 dispositivi per l’inoculamento,
tutte particolarmente dannose per la salute – sia sotto il profilo medico per la capacità di alterare i regolari processi biologici dell’organismo, sia sotto il profilo psicologico – e dal cui commercio è stato quantificato un ricavo netto di circa 15.000 euro annui per ciascuno dei tre soggetti sottoposti agli arresti domiciliari.

Torino: dà in escandescenze davanti al Commissariato Centro

L’uomo, sottoposto all’obbligo di firma, è stato arrestato

Sono da poco passate le 16 in via Verdi quando un uomo, cittadino etiope di 23 anni, inizia ad urlare per la strada senza alcun motivo apparante, proferendo frasi sconnesse in una lingua incomprensibile. La pattuglia del commissariato si avvicina al soggetto, che nel frattempo si era portato nei pressi dell’ufficio di Polizia, nel tentativo di tranquillizzarlo, ma il ventitreenne è fuori di sè. L’atteggiamento aggressivo dell’uomo non permette la regolare attività del commissariato in quanto sia l’utenza in entrata che quella in uscita viene bloccata per proteggerne l’incolumità. Nonostante il rifiuto di fornire le proprie generalità, i poliziotti riconoscono l’uomo: si tratta  di un soggetto sottoposto all’obbligo di presentazione alla p.g. a seguito dell’arresto, avvenuto a novembre dello scorso anno, per rapina, resistenza a P.U. ed ubriachezza. L’operatore in servizio al corpo di guardia porge allora il registro all’etiope, al fine di procedere all’adempimento della misura, ma questi lo scaraventa contro l’agente, tentando la fuga. I poliziotti lo bloccano ma ne nasce una colluttazione, dove il ventitreenne inizia a colpire con delle testate al petto un agente per farsi strada, senza provocare alcuna lesione.

Lo straniero, con numerosi precedenti specifici, è stato arrestato per resistenza a P.U. e denunciato per rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale, oltraggio a P.U. ed interruzione di pubblico servizio.

Pusher arrestato due volte in quattro giorni

Erano appena trascorse 24 ore dalla sua scarcerazione

Martedì scorso i “Falchi” della Squadra Mobile, nel corso di un servizio antidroga, hanno controllato un alloggio in Via Giacomo Medici, trovando al suo interno un cittadino del Gabon con alcune dosi di cocaina e crack.

Lo straniero, per mitigare la sua posizione, dichiara agli agenti di essere minorenne, stratagemma adottato però già alcuni mesi fa, smentito in seguito dalle risultanze degli accertamenti medico-legali. Il pusher viene così arrestato e denunciato per false attestazioni ad un pubblico ufficiale.

Due giorni dopo, giovedì 14 gennaio, a seguito della convalida dell’arresto, il giovane viene rimesso in libertà.

Trascorse 24 ore, il gabonese è stato nuovamente sorpreso dai “Falchi” a spacciare droga: una volta portato in Questura, si è giustificato dicendo che stava vendendo qualche dose solo per raggranellare il denaro necessario a pagare l’avvocato che l’aveva rappresentato il giorno prima in Tribunale.

Il pusher è stato nuovamente arrestato e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Bloccata festa di compleanno con 40 partecipanti

Torino. Controlli dei carabinieri, tre arresti e una festa di compleanno con 40 partecipanti bloccata

Torino, 19 gennaio. Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale finalizzati al contrasto della criminalità e alla verifica del rispetto delle disposizioni anti covid, i carabinieri hanno arrestato tre persone per evasione e furto e interrotto una festa di compleanno con 40 invitati.
In particolare ad Alpignano, nell’hinterland torinese, è stato bloccato un ragazzo straniero di 17 anni per furto aggravato. Su segnalazione di alcuni residenti, è stato fermato nei pressi di un negozio di abbigliamento dove poco prima aveva asportato delle borse per un valore di circa 600 euro. Il giovane per prelevare gli oggetti aveva sfondato con delle pietre la vetrina dell’esercizio commerciale.
A Rivarolo Canavese, gli uomini della Compagnia di Ivrea hanno fermato una ventunenne di Oglianico per evasione. Sottoposta al regime degli arresti domiciliari dall’ottobre scorso per una tentata rapina, la giovane è stata intercettata nei pressi della locale stazione ferroviaria.
A San Mauro Torinese è finito in manette un pregiudicato di 66 anni per furto aggravato e possesso di oggetti atti ad offendere. L’uomo si è introdotto all’interno di una vettura parcheggiata in via Italia, asportando una borsa, non curante della presenza in macchina di una ragazzina minorenne, che iniziava a urlare attirando l’attenzione della mamma poco distante. Le grida della donna hanno messo in fuga il ladro e attirato alcuni passanti che hanno dato l’allarme, consentendo l’immediato intervento dei carabinieri. L’uomo, a seguito di perquisizione personale, è stato trovato in possesso di un paio di forbici.
Infine a Orbassano, sempre nell’hinterland torinese, i militari della Compagnia di Moncalieri hanno interrotto una festa di compleanno organizzata in spregio alle attuali norme anti Covid. L’evento era in corso all’interno di una tensostruttura di 300 mq realizzata su un terreno di un pregiudicato del luogo, con tanto di cucina per preparare i pasti, bar, area ristoro e impianto musicale. All’evento erano presenti i componenti di varie famiglie della zona, abitanti in un limitrofo insediamento abusivo, per un totale di 13 minori e 26 adulti, quest’ultimi tutti sanzionati amministrativamente.

Intervento salva mamma e feto alla Città della Salute 

Nonostante l’emergenza legata alla pandemia da Covid19, prosegue incessante l’attività no Covid presso gli ospedali della Città della Salute di Torino.

E’ dei giorni scorsi la notizia di un caso unico e molto delicato, grazie alla collaborazione delle équipes degli ospedali Cto e Sant’Anna. Infatti è stato effettuato, presso l’ospedale Cto, un intervento provvidenziale alla colonna vertebrale su una donna di 35 anni alla 21^ settimana di gravidanza, affetta da una grave lombosciatalgia, che non le permetteva ormai di rimanere né in piedi né seduta, ma solo coricata in un letto su un fianco e con le gambe piegate sul petto. E’ stato un intervento molto particolare e delicato, effettuato con la donna in posizione prona e con il costante monitoraggio di un ginecologo e di un’anestesista che monitoravano mamma e feto.

La signora era stata visitata presso il Pronto soccorso dell’ospedale CTO perché affetta da una grave lombosciatalgia  destra  con formicolio ed insensibilità al piede destro. La paziente  non manteneva la posizione eretta e riusciva con difficoltà  a  rimanere  seduta sulla sedia a rotelle. La donna era ritorta su se stessa e sbilanciata tutta a sinistra. La signora riferiva che la sintomatologia era insorta da circa 15 giorni a seguito di uno sforzo e che, nonostante il riposo e la terapia medica, era peggiorata progressivamente impedendole di mantenere la posizione eretta e di camminare. La paziente da giorni era costretta a rimanere a letto su di un fianco con le gambe piegate sul petto. La signora, come se non bastasse anche allergica a diversi analgesici, soprattutto era alla 21^ settimana di gravidanza ed era seguita dal servizio di “gravidanze a  rischio” dell’ospedale di Rivoli per la ricomparsa di Diabete gestazionale. Il servizio di Rivoli, vista l’impossibilità di contenere il dolore, aveva inviato la paziente presso il PS del CTO. La paziente era stata già in precedenza operata di ernia del disco lombare con ottimo risultato clinico fino all’esordio della nuova sintomatologia. Sospettando una recidiva dell’ernia veniva eseguita una RNM in urgenza presso lo stesso PS del CTO che confermava  la nuova voluminosa ernia che non dava scampo al nervo compresso, per cui veniva prospettata alla paziente la necessità di un urgente intervento chirurgico. Non averlo eseguito avrebbe costretto  la donna ad un lungo calvario a letto con  la necessità di assumere  analgesici importanti, quali la morfina per un lungo periodo di tempo con ripercussioni anche sul feto, esponendola anche a possibili complicazioni di altra natura che avrebbero potuto compromettere il prosieguo della gravidanza, già a rischio. Per  le condizioni generali delicate legate alla gravidanza a rischio, la paziente veniva inizialmente controllata presso la Ginecologia e Ostetricia 2 universitaria dell’ospedale Sant’Anna (diretta dal professor Guido Menato), dove le condizioni cliniche materne ed i parametri vitali fetali sono stati monitorati costantemente per alcuni giorni. E’ stato anche possibile eseguire l’ecografia “morfologica” precedentemente non effettuata per la presenza di intensa rachialgia. Successivamente la paziente è stata ricoverata  presso la Divisione di Chirurgia Vertebrale del CTO (diretta dalla dottoressa Angela Coniglio) ed operata con successo dal dottor Giosuè Gargiulo e dalla dottoressa Laura Bruno, grazie anche all’uso di un particolare letto per la  chirurgia vertebrale di cui è dotato il servizio, che ha permesso di mantenere una posizione prona alla paziente, necessaria per questo tipo di intervento sulla colonna vertebrale,  ed al tempo stesso di evitare qualsiasi compressione sull’addome della paziente e quindi, nel caso specifico, sul feto della paziente. L’intervento inoltre ha richiesto di eseguire una particolare anestesia da parte della dottoressa Ida Vincenzo (Anestesia e Rianimazione Cto, diretta dal dottor Maurizio Berardino) per mantenere una adeguata ossigenazione del feto, sotto attenta sorveglianza clinica ed ecografica del feto stesso e della madre, esercitata continuamente dal ginecologo dottor Antonio Camarda, presente in sala operatoria. Il decorso postoperatorio è stato regolare e favorevole in quanto,  regredendo il dolore, la paziente non ha avuto più bisogno di assumere farmaci, riducendo quindi anche il carico farmacologico sul feto. La paziente ed il feto sono stati monitorati costantemente nel decorso postoperatorio e dopo 24 ore la signora è stata  trasferita nel reparto di Ostetricia, dove è stata monitorata ulteriormente per 48 ore e quindi dimessa. Attualmente la paziente ha potuto riprendere la sua vita normale  e continuare  la propria gravidanza, effettuando la prevenzione  per il parto pretermine e monitorando il decorso del diabete gestazionale, su cui però l’ernia del disco iperalgica, cui era andata incontro, non può più influire negativamente con le problematiche che avrebbe potuto comportare.

In questo periodo difficile di pandemia ed emergenza Covid, la collaborazione tra i due reparti dei due ospedali della Città della Salute, Sant’Anna e CTO, ha permesso di risolvere un caso molto delicato con buon esito, questa volta non solo per una  paziente ma per due allo stesso tempo: mamma e feto.

 

Sopresi a derubare per la seconda volta la stessa pasticceria

Nella notte, i poliziotti della Squadra Volante hanno individuato ed arrestato per furto aggravato in concorso due soggetti già noti alle forze dell’ordine da tempo in quanto specializzati nei furti a locali commerciali.

Si tratta di un trentaquattrenne e di un trentunenne provenienti da Carmagnola che, attorno all’una e 45, si sono introdotti all’interno della pasticceria Fiume dell’omonimo Corso, sito in precollina. Dopo essere riusciti a forzare la saracinesca di una finestra dell’esercizio,   un complice è rimasto all’esterno con funzioni da palo,  mentre l’altro si è occupato di prelevare alcune centinaia di euro dalla cassa ed uno smartphone utilizzato dalla proprietà per i pagamenti elettronici. Gli agenti hanno rintracciato a pochissima distanza dalla pasticceria gli autori del fatto: nelle loro tasche, sia il denaro che il cellulare appena asportati. Gli accertamenti svolti a loro carico hanno fatto emergere una significativa quantità di precedenti specifici in materia di furto con scasso, complessivamente oltre una trentina; è al vaglio degli investigatori un altro episodio di effrazione ai danni della medesima pasticceria, del tutto analogo a quello avvenuto questa notte, che ha fruttato circa 250 € ai malviventi, risalente a circa 15 giorni fa.