CRONACA- Pagina 1092

Schiamazzi notturni fuori dalla discoteca. Nove denunciati

Dopo la serata hanno continuato a festeggiare fuori dal locale

 Molti residenti della zona hanno chiamato i carabinieri che sono intervenuti immediatamente. Nove ragazzi, tra i 18 e i 22 anni, sono stati denunciati per disturbo del riposo delle persone e sanzionati amministrativamente per ubriachezza molesta.

E accaduto ieri mattina alle cinque a Poirino davanti alla discoteca “Premier”.

Uno dei giovani ha offeso i militari con frasi ingiuriose e per tale motivo è stato denunciato.

 

 

La droga? In frigo con l’insalata

Venerdì scorso, agenti del Commissariato di P.S. di Rivoli, a seguito di un’articolata attività investigativa alla quale ha concorso anche personale del Nucleo Cinofilo Antidroga della Questura di Torino, hanno effettuato una perquisizione domiciliare all’interno di un’abitazione privata sita nel Comune di Grugliasco

Qui, gli investigatori avevano notato un importante via vai di persone, per motivi, con ogni probabilità, legati allo smercio di sostanze stupefacenti. All’interno erano presenti un cittadino italiano di 25 anni, con precedenti di polizia specifici, e la madre, di 55.

La perquisizione aveva esito positivo: infatti, i poliziotti rinvenivano e sequestravano, nascosti all’interno di un frigorifero dove erano conservati altri prodotti alimentari, 300 grammi di cocaina in pietra e 140 grammi di marijuana. Il venticinquenne è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Tetto in fiamme nella notte

Dal Piemonte / Paura nel centro abitato. Intorno alle 1.30 di oggi la squadra dei Vigili del fuoco del distaccamento permanente di Livorno Ferraris – Comando di Vercelli  si recava in Borgomasino via san Martino 2 per un  incendio di un tetto, in supporto alle squadre  di Ivrea. L’incendio interessava circa 50 metri quadrati  di superficie a causa della canna fumaria. Le fiamme sono state domate e i vigili del fuoco hanno iniziato la   messa in sicurezza.

In pochi giorni tre ustionati gravi per avere acceso stufe o camini

Ricoverati al Centro Grandi Ustionati di Torino negli ultimi 5 giorni per aver riportato estese lesioni da ustione dovute all’accensione di stufe o camini con materiale infiammabile (alcool). Sono già 102 negli ultimi tre anni

 

Tre pazienti sono stati ricoverati presso il Centro Grandi Ustionati dell’ospedale Cto della Città della Salute di Torino (diretto dal dottor Maurizio Stella) negli ultimi 5 giorni per aver riportato estese lesioni da ustione dovute all’accensione di stufe o camini con materiale infiammabile (alcool).

Si tratta di un evento frequente e ripetuto: negli ultimi 3 anni sono stati ricoverati ben 102 pazienti che si sono lesionati a domicilio manipolando imprudentemente liquidi infiammabili, con una mortalità del 12%.

Considerato che i ricoveri complessivi al Centro sono stati 236, si tratta quindi di più del 40%.

Dei tre pazienti in due casi la prognosi é stata riservata e per almeno uno vi è un rischio severo di perdere la vita (dalla zona di Carrù).Un paziente da San Giorgio Canavese sta migliorando. Quello da Bagnolo Piemonte aveva lesioni meno gravi.

Si vuol dunque fare un appello affinché le persone smettano di attizzare il fuoco con l’alcool. Si consiglia di non tenerlo in casa per un utilizzo non consono e pericoloso (pulizie, disinfezioni, frizioni ai malati, bruciare zecche, bruciare ramaglie), utilizzi che si potrebbero fare meglio ed in maggiore sicurezza con altri prodotti.

Auto officina abusiva. Fiorente attività ma lavoratori in nero

Impianti per la verniciatura delle autovetture, carrozzeria, officina per le riparazioni, immobili per il ricovero delle auto; una fiorente attività ma completamente abusiva.

È il bilancio di un intervento effettuato, nei giorni scorsi, dalla Guardia di Finanza di Torino a Druento, Comune del torinese.

I Finanzieri della Compagnia di Susa, che hanno condotto l’intervento in collaborazione con il personale dell’ARPA Piemonte e della polizia Municipale di Druento, hanno circoscritto l’intera area dove, all’interno di capannoni perfettamente attrezzati, meccanici e carrozzieri effettuavano riparazioni a dispetto di tutte le norme a salvaguardia della sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente.

All’interno dell’officina era praticamente impossibile accedere visto che l’intera area era posizionata all’interno di un compendio chiuso e non visibile dall’esterno.

Solo clientela fidelizzata e prenotazioni via internet; queste le “strategie” di marketing del proprietario dell’attività abusiva, un quarantenne torinese, che non si è fatto mancare nulla. Oltre alle gravi responsabilità legate all’esercizio abusivo dell’attività, i finanzieri hanno anche riscontrato gravi anomalie per quanto attiene lo smaltimento dei residui della lavorazione; l’uomo, nel tempo, aveva infatti “alimentato” una vera e propria discarica ambientale di rifiuti pericolosi e potenzialmente nocivi per la salute pubblica.

Ma non solo, gli inquirenti, al loro arrivo, tra le numerose autovetture in attesa di manutenzione, hanno anche riscontrato che praticamente l’interno staff aziendale prestava la sua opera totalmente “in nero”, esposto, in tal modo, ad elevati rischi in termini di sicurezza e di garanzie assistenziali. Per le gravi irregolarità l’attività è stata chiusa.

Oltre all’aspetto fiscale della vicenda, che sicuramente avrà un suo seguito, l’imprenditore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Torino per reati ambientali e sanzionato per oltre 70.000 euro.

Lancia droga dal balcone durante un controllo

I carabinieri di Rivoli a Caselette  arrestano un pusher al termine di un servizio antidroga effettuato nei giorni scorsi

I Carabinieri della Compagnia di Rivoli hanno arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti un 27enne incensurato del luogo.

I militari nei giorni precedenti avevano appreso di una presunta attività di spaccio di marijuana gestita dal giovane, decidendo perciò di predisporre un mirato servizio teso a riscontrare la veridicità della informazione. Sono stati organizzati diversi servizi di osservazione che hanno documentato un incontro tra una coppia a bordo di una macchina e il presunto spacciatore in prossimità della sua abitazione.

Dalla macchina è sceso il conducente che ha incontrato il 27enne che gli ha consegnato un involucro.. Fermato a breve distanza da una pattuglia della Sezione Radiomobile, il 26enne conducente, in compagnia della sua fidanzata, è stato trovato ancora in possesso dell’involucro appena acquistato all’interno del quale c’erano 22 grammi di marijuana.

Accertata quindi l’attività di spaccio da parte dell’odierno arrestato, i Carabinieri hanno deciso di andare a bussare a casa per verificare se fosse in possesso di altra droga. Quando i militari hanno citofonato, il giovane, avvertito il pericolo, ha invano lanciato alcuni sacchi di nylon dal balcone nel tentativo di disfarsene. Recuperati dai Carabinieri, i sacchetti, che contenevano circa 680 grammi di marijuana sono stati sottoposti a sequestro.

Per questo motivo il 27enne è stato arrestato e tradotto in carcere . In un’altra operazione antidroga, i carabinieri della compagnia di Veneria e della Tenenza di Settimo hanno arrestato un marocchino di 36 anni con oltre 200 g di hashish. L’uomo era anche ricercato per un ordine di carcerazione, emesso lo scorso ottobre, per una rapèina commessa il 15 luglio 2017 . Contestualmente è stato arrestato anche un altro marocchino di 33 anni con altri 300 g di hashish, con la scritta Colombia. Nell’ambito della stessa operazione una coppia di conviventi è stata denunciata per aver allacciato il proprio appartamento alla rete pubblica.

 

(Foto archivio)

Attraversamento binari e altri illeciti. I controlli della Polfer

931 persone identificate, 84 operatori impiegati in 36 stazioni ferroviarie, 221 treni controllati, 129 bagagli controllati e un deposito sito nella stazione di Torino Porta Nuova, 5 sanzioni elevate per infrazioni al Regolamento di Polizia Ferroviaria

Questi i risultati del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta nell’ambito della collaborazione internazionale di Polizia, il network di Polizie Europee RAILPOL partecipando all’azione comune denominata “Active Shield” effettuata  dalle ore 7 del 21 alle  7 del 22 Gennaio 2020, organizzata a livello nazionale, su disposizione del Servizio Polizia Ferroviaria di Roma, per il  contrasto dei comportamenti illeciti in ambito ferroviario, tra questi, gli attraversamenti dei binari e l’indebita presenza in aree ferroviarie di servizio.

 

Gli Agenti Polfer messi in campo hanno operato per la sicurezza dell’intera utenza in ambito ferroviario, con azioni mirate di prevenzione e repressione di tutte le condotte a rischio per la tutela dei viaggiatori, non solo nelle stazioni maggiormente interessate da traffico ferroviario nazionale e internazionale con notevole flusso di viaggiatori ma anche in quegli scali non presenziati quotidianamente, con servizi che hanno garantito la vigilanza durante tutto il giorno.

 

In particolare, nello scalo cittadino principale, gli operatori del Settore Operativo, coadiuvati da Unità Cinofile messe a disposizione dalla Questura di Torino, hanno controllato 271 persone e 36 bagagli anche con l’utilizzo dei metal detector, ed hanno effettuato un controllo mirato al deposito bagagli di stazione.

A Domodossola il personale Polfer ha elevato 5 contestazioni amministrative per illecito attraversamento di binari.

Infine, gli Agenti Polfer della stazione di Vercelli hanno rintracciato un ragazzo italiano che vagava con atteggiamento spaesato nello scalo; accompagnato in ufficio risultava a suo carico una denuncia di scomparsa, prodotta il giorno precedente dalla famiglia. Gli operatori hanno contattato immediatamente il padre del giovane che, appresa la buona notizia, ha finalmente potuto riabbracciare il figlio. Sempre nell’ambito dei controlli, gli operatori di Vercelli, hanno rintracciato due cittadini, un italiano ed un dominicano, gravati da due note di rintraccio per notifica.

 

Omicidio di Valenza, fermato un amico della vittima

Nella serata di sabato, al termine di un lungo interrogatorio condotto dal Pubblico Ministero, assistito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale e della Compagnia di Alessandria, i Carabinieri hanno proceduto al fermo di Michele Venturelli.  

 

46enne, amico di famiglia della vittima, nei cui confronti erano stati via via raccolti, sin dalle prime ore dalla scoperta del delitto, molteplici, univoci e concordanti elementi di responsabilità in ordine all’omicidio di Ambra Pregnolato, maestra d’asilo, 41enne, molto conosciuta ed apprezzata in città.

Già sentito fino a tarda notte dagli inquirenti, era ricercato sin dalle prime ore del mattino, in quanto si era allontanato dall’abitazione di parenti ove aveva momentaneamente trovato accoglienza, facendo perdere le proprie tracce. Questi era stato poi rinvenuto nel primissimo pomeriggio, ferito, sui binari della ferrovia, nei pressi del ponte Tiziano, ove poco prima, sentendosi braccato dai Carabinieri che stavano già perquisendo l’abitazione di Valenza in cui viveva con il padre e la sorella,verosimilmente in preda al rimorso, aveva tentato di togliersi la vita, gettandosi sotto un treno, peraltro senza riuscirvi.


Soccorso e trasportato presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Alessandria, dopo essere stato sottoposto alle cure del caso e ricoverato in prognosi riservata ma non in pericolo di vita,  veniva interrogato alla presenza dell’avvocato d’ufficio.

Incalzato da Magistrato e Carabinieri, l’uomo ha confessato, dichiarando:
di aver intrapreso una relazione sentimentale con la vittima da circa un anno;
che tale relazione era peraltro caratterizzata da un’assidua frequentazione della casa della vittima
che la vittima gli aveva  espresso l’intenzione di volersi separare dal coniuge per poi andare a vivere con lui;
che la vittima aveva espresso un improvviso e per lui inatteso ripensamento, comunicatogli ieri mattina, allorquando, come a volte accadeva, si era recato da lei sapendola sola; di come, essendosi profondamente innamorato della donna, la decisione di questa di non volersi più separare gli aveva fatto perdere completamente il lume della ragione, tanto da estrarre dallo zaino che aveva con se’ un martello – dichiaratamente da lui utilizzato per risolvere un problema meccanico della bicicletta che lui usava – e colpirla violentemente e ripetutamente alla testa, in un crescente raptus acuito dalle urla della vittima.
che, successivamente, in un momento di riacquisita lucidità, resosi conto di quello che aveva fatto, aveva cercato di ripulirsi e di cambiare i propri vestiti con quelli del marito della donna, senza riuscirvi. Uscito dall’abitazione, si era impossessato di un paio di scarpe pulite trovate sullo zerbino di un’abitazione del 7° piano, dandosi alla fuga; rincasato, si era spogliato dei vestiti sporchi di sangue e, dopo aver fatto la doccia, era uscito per raggiungere il vicino affluente del Po per disfarsi del martello utilizzato per colpire la donna e degli abiti che prima aveva indosso, intrisi di sangue.

L’uomo, ricoverato in ospedale, si trova al momento in stato di fermo, piantonato dai Carabinieri. Ha così trovato una veloce soluzione una vicenda che ha scosso la città nelle ultime ventiquattro ore e che, purtroppo, vede ancora una volta una donna perdere la vita e una famiglia spezzata perché non bisogna in questo momento dimenticare il dramma del marito e della figlia minore. Ogni ulteriore commento è superfluo e aggiungerne vorrebbe dire solamente incrementare il livello di dolore di chi sta soffrendo e dimenticarsi che una persona ha perso la vita nel fiore degli anni.

Massimo Iaretti

Eternit, Schmydheiny a giudizio per 392 omicidi

Processo “Eternit Bis” Casale Monferrato a novembre 2020 : l’ex A.D. a processo per le persone decedute per mesotelioma da esposizione ad amianto

 

Il presidente ONA, Ezio Bonanni: “Rimaniamo in prima linea a chiedere la condanna dell’imputato, ma, grazie all’intervento del Ministro Bonafede sulla prescrizione, sarà più difficile per il magnate svizzero

– “Finalmente il magnate svizzero potrà essere inchiodato alle sue responsabilità per i decessi per mesotelioma e altre malattie asbesto correlate che ha provocato violando tutte le misure di sicurezza in danno dei lavoratori ma anche dei cittadini. Rimaniamo in prima linea a chiedere la condanna dell’imputato, ma, grazie all’intervento del Ministro Bonafede sulla prescrizione, sarà più difficile per il magnate svizzero farla franca. Questa volta abbiamo più fiducia nella giustizia italiana“, commenta soddisfatto il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Avv. Ezio Bonanni, dopo la lettura del dispositivo del Giudice dell’Udienza Preliminare, Fabrizio Filice che ha rinviato a giudizio Stephan Schmydheiny, per omicidio volontario (art. 575 c.p.), per la morte di 392 persone, di cui 62 dipendenti dell’Eternit Casale Monferrato e 330 residenti delle zone limitrofe, tutti deceduti per mesotelioma per l’esposizione ad inquinamento ambientale da amianto.

Accolte quindi le tesi dei Pubblici Ministeri Francesco Alvino, Roberta Brera e Gianfranco Colace, i quali, durante le tre udienze nelle quali sono state esposte le argomentazioni e le conclusioni delle parti, avevano rilevato la volontarietà e la finalità di lucro che ha animato la condotta dell’imputato che, lungi dall’essere contraddistinta da imprudenza, negligenza e imperizia, è per lo più caratterizzata da quella consapevolezza, coscienza e volontà proprie di un comportamento doloso.

Bonanni, affiancato da una squadra di legali, tra cui l’Avv. Alberto Costanzo è da anni in prima linea nella battaglia contro la fibra killer in tutta Italia e nella zona di Casale Monferrato, ricorda che è attivo lo sportello di consulenza ed assistenza gratuita dell’associazione, https://www.osservatorioamianto.com/assistenza-legale-amianto/“.

Il processo, dinanzi la Corte di Assise di Novara, inizierà il prossimo novembre.

Tentano di vendere furgone rubato ma i carabinieri si fingono acquirenti

Hanno cercato di vendere un furgone rubato su una piattaforma specializzata sul web. Il proprietario del mezzo ha visto  l’’inserzione e ha avvisato i carabinieri della compagnia di Venaria.  I militari quindi hanno iniziato una trattativa con i venditori e dopo aver concordato il prezzo  di vendita in 3500 euro hanno fissato un appuntamento a Torino in via Bormida.  I carabinieri si sono presentati all’incontro e dopo aver visto il furgone si sono qualificati. Un nomade di 23 anni residente a Torino in via Germagnano presso il campo nomadi e  un italiano di 44 anni sono stati denunciati per ricettazione.