CRONACA- Pagina 1074

Nuove uniformi per i Civich

Regione e capoluogo stanno operando insieme per dare impulso al percorso regolamentare che porterà in tempi brevi uomini e donne delle Polizie locali piemontesi a disporre di uniformi moderne e funzionali in modo da unire praticità d’uso, sicurezza e gradevolezza estetica. Allo scopo di alzare il livello della protezione individuale e soprattutto la visibilità, che dovrà essere “alta”, una commissione di esperti è infatti al lavoro per fissare le linee guida e le caratteristiche tecniche dei capi che sarti e aziende tessili dovranno seguire nel confezionamento. L’Amministrazione comunale torinese, in questo periodo ponte, ha tuttavia stanziato duecentomila euro per l’acquisto di uniformi che saranno assegnate al personale che opera in prima linee, sulle strade cittadine. Inoltre, la pratica quotidiana degli oltre 1.700 componenti il Corpo torinese che indossano la divisa fa da supporto – attraverso alcuni ufficiali e a rappresentanti sindacali – alla Commissione tecnica, affinché non siano dispersi suggerimenti utili, dettati dall’esperienza diretta: “Seguo costantemente e, da molto vicino, il lavoro della nostra Polizia municipale insieme all’assessore Roberto Finardi e al comandante Emiliano Bezzon, apprezzando la qualità dell’impegno profuso dagli agenti su fronti sempre più articolati e complessi – sottolinea la sindaca Chiara Appendino -. In un quadro coordinato a livello regionale, risulta dunque anche importante rivedere le caratteristiche del vestiario, per ammodernarlo e renderlo più funzionale e confortevole di oggi”. Alla Polizia municipale delle città italiane più importanti come Torino, oltre ai tradizionali compiti d’istituto, vengono attribuiti ruoli operativi rilevanti a salvaguardia della collettività per esempio nelle attività di prevenzione e contrasto all’uso di stupefacenti a tutela degli studenti, nelle adiacenze delle scuole superiori. Un fronte, questo, che vede all’avanguardia gli agenti torinesi grazie a specializzazione e preparazione professionale offerta dalla Scuola di formazione e agli aggiornamenti continui.  Il Comando di via Bologna potrà inoltre disporre di fondi assegnati dal Ministero dell’Interno grazie ai quali saranno acquistati strumenti operativi e nuovi veicoli attrezzati.

 

(foto: il Torinese)

 

La scarpa più cara del mondo è “made in Torino”

Entro il 2018 sarà prodotta a Torino la scarpa più costosa al mondo, roba da Guinness dei primati, del valore di 19,9 milioni di dollari. E’ frutto della creatività dell’artigiano Antonio Vietri, il “Calzolaio d’Oro”, si autodefinisce nel proprio biglietto da visita. Vietri è campano di origine e torinese d’adozione, ha  45 anni e annuncia l’evento in occasione della prima edizione del Mide, la rassegna di fashion design che lega  Torino con gli  Emirati Arabi. Il prototipo è quasi  pronto e verrà presentato contemporaneamente a Torino e Dubai.

“Sulla Torino – Lione non si tratta”

Di Ibis

DALLA CONFERENZA STAMPA DEI SI’-TAV

“Sulla Tav non si tratta, sabato alle 11 saremo in piazza Castello per dire un sì chiaro e tondo. Sarà una svolta nella politica nazionale questa mobilitazione non contro qualcosa ma a favore dello sviluppo”. Ne sono convinti gli organizzatori – l’ex sottosegretario Mino Giachino e le donne promotrici del movimento “Torino si muove”- della manifestazione di Torino che hanno presentato la manifestazione in una affollata conferenza stampa: i due appelli hanno raccolto sul web quasi 100 mila adesioni dopo il voto della maggioranza 5 Stelle del Consiglio Comunale contro la Tav. Si può dire che questo voto è stato come la fatidica goccia che a fatto traboccare un vaso di insoddisfazioni e frustrazioni di una città che , ha detto Giachino ” ha fatto troppi passi indietro dalla crisi del 2008 ed è il fanalino di coda fra le grandi città del nord Italia”. In questo Sì ci stanno altri sì, hanno detto Giovanna Giordano e Patrizia Ghiazza, del comitato “Sì , Torino va avanti “: sì agli investimenti per i grandi eventi per promuovere cultura e turismo , per la ricerca e l’innovazione che dia a noi e ai nostri figli opportunità di lavoro e non ci costringa ad andare a Milano o emigrare all’estero.” Tutte difficoltà che sono alimentate dalle scelte della giunta pentastellata . “Senza la Tav non c’è futuro per questa città e per questa regione”, ha ribadito Giachino,” che sarebbe isolata dall’Europa e dal grade corridoio che collegherà Budapest con la “via della seta” ferroviaria in arrivo dall’Estremo Oriente. I no Tav dicono che non c’è domanda di trasporto: “ma se l’unico settore che è tornato ai livelli pre-crisi è quello dei trasporti”, replicano gli altri. Non è vero che la Tav è un progetto vecchio, sostengono gli organizzatori della protesta, “la Tav è più importante oggi di 20 anni fa”. La manifestazione si annuncia imponente, ma non sono state fatte previsioni di cifre, anche se le migliaia di adesioni raccolte in poche ore fanno capire quanto torinesi e piemontesi, compresi i valsusini che saranno presenti ritengano giunto il momento di scuotere le forze politiche che sono favorevoli allo sviluppo. “Non ci saranno bandiere di partito” hanno detto gli organizzatori, né un vero e  proprio palco, ma un pullman scoperto dal quale parleranno i relatori. Torino ancora una volta sarà laboratorio di una protesta che rischia di tavolgere proprio chi sulla protesta ha basato il suo successo elettorale.

 

Pasionaria grillina critica gli “anziani e disperati” del Si

Non si placano le polemiche tra no-tav e si’-tav. A rinfocolarle è la pasionaria grillina Viviana Ferrero, consigliera pentastellata al Comune di Torino che, a proposito di Torino-Lione scrive su Facebook di “una guerra economica per i Si Tav dove si mettono capitali pubblici e ricavi privati, il miglior business degli ultimi 25 anni. Non aspettiamoci tregue o cedimenti. Daranno battaglia… convincendo disperati, anziani disinformati, madamin  salottiere, porteranno pullman di persone. Ci sono grandissimi interessi in ballo”. La sindaca Appendino, che si è detta pronta a dialogare con tutti, si è’ dissociata. Critiche alla Ferrero dalle forze politiche , da destra a sinistra.

ARRESTATO SULLA LINEA 18: TENTAVA DI RUBARE PORTAFOGLI

Agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale impegnati sulla linea 18 GTT, nell’ambito di uno dei tanti servizi per “Linea sicura”, hanno arrestato oggi, mercoledì 7 novembre, un 28enne di origini peruviane, irregolare sul territorio italiano, che armeggiava sulla tasca posteriore dei pantaloni di un anziano e gli agenti in borghese lo hanno prontamente bloccato restituendo il bottino al passeggero. L’uomo è stato accompagnato al Comando della Polizia Municipale di via Bologna e qui, al termine dell’identificazione, portato nella Casa Circondariale Lorusso e Cutugno.

Jury Chechi ed Antonio Rossi per i malati di Parkinson

I Campioni olimpici saranno testimonial dell’incontro con i caregiver resso l’ospedale Molinette di Torino

Giovedì 8 novembre i Campioni olimpici Jury Chechi (oro olimpico ginnastica Olimpiadi Atlanta 1996) ed Antonio Rossi (doppio oro olimpico nella canoa / kayak alle Olimpiadi Atlanta 1996 ed un oro olimpico alle Olimpiadi Sidney 2000) saranno testimonial speciali per “allenarsi”ad affrontare le difficoltà. Un Campione per Caregiver. Il Centro regionale esperto per la malattia di Parkinson e i Disturbi del Movimento dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretto dal professor Leonardo Lopiano) organizza un progetto educativo al fianco di chi si prende cura delle persone con malattia di Parkinson. Giovedì 8 novembre dalle ore 11 alle ore 16, presso l’Auletta del Dipartimento di Neuroscienze Rita Levi Montalcini (1° piano – via Cherasco 15), si terrà il corso – incontro “Un Campione per Caregiver”, in collaborazione con la Fondazione LIMPE per il Parkinson Onlus. I due campioni olimpici interverranno alle ore 13 circa.

 

Popolo sì-tav a raccolta ma di fronte alla Regione

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Come da programma si terrà in piazza Castello, ma di fronte al Palazzo della Regione, e non nella zona davanti alla prefettura (occupata dal “cantiere” dei mercatini di Natale)   la manifestazione sì -Tav di sabato 10 novembre. Così ha deciso il comitato di sicurezza. Mino Giachino, ex sottosegretario ai Trasporti del governo Berlusconi, promotore della petizione online a favore della Torino-Lione annuncia all’Ansa che ad oggi ha superato le 57mila adesioni e commenta: “Fermare la Tav sarebbe un atto grave e contro l’interesse dell’Italia, che dal 1999 ad oggi ha perso 20 punti di PIL rispetto alla media europea”.

 

(foto: il Torinese)

Liana De Luca poetessa, donna non allineata alle mode, grande italiana

  
di Pier Franco Quaglieni
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Si sono svolti ieri i funerali della prof. Liana De Luca, poetessa, narratrice e saggista di alto livello letterario ed intellettuale, dal 1970 socia del Centro “Pannunzio”,amica di Mario Soldati e di Mario Bonfantini . Era un’autrice prestigiosa di “Genesi” con cui ha pubblicato buona parte della sua vasta produzione letteraria, intrecciando un lungo rapporto d’amicizia con l’editore Sandro Gros- Pietro. La storia di quasi cinquant’anni del Centro “Pannunzio” è scandita dalla figura intellettuale ed umana di Liana, nata a Zara e fondatrice della sezione del Centro” Pannunzio ” “Esuli Istriani e Dalmati” di cui era presidente. E’ stata anche per molti anni mia Vice Presidente nelle Giurie dei Premi “Pannunzio” e “Soldati”.Da qualche anno non poteva più partecipare agli incontri culturali per ragioni di salute, ma non posso non ricordare una telefonata affettuosa e straziante del maggio scorso in cui mi esprimeva tutto il suo dolore per non poter partecipare alla festa dei 50 anni del Centro “Pannunzio”. E’ stata una donna laica, autenticamente laica e libera nelle sue idee e nella sua vita, che ha fatto della letteratura, della cultura e della scuola la ragione stessa della sua esistenza. La conobbi nei primi mesi del 1970 e fu lei a rendermi consapevole del dramma del confine orientale, delle foibe e dell’esodo di cui nessuno mi aveva parlato al liceo e nessuno all’Università di Torino che stavo frequentando ,seguendo l’indirizzo storico. Una volta le feci incontrare lo storico Leo Valiani , antifascista nativo di Fiume, e fu Liana coraggiosaente a dirgli che certe verità non dovevano più essere occultate. Leo mi disse: “Tocca ai giovani come te aprire il discorso ,anche parlando dell’infamia del Trattato di Osimo”. Io non ho la competenza letteraria sufficiente per scrivere di Liana poetessa e scrittrice, paragonabile come importanza a Maria Luisa Spaziani ed altre scrittrici, come ha ricordato nel suo ricordo funebre Sandro Gros – Pietro. Liana ha scritto molto e lascia un’opera poderosa. Sarà il tempo a darne il giudizio più meditato e spassionato. Già Mario Soldati scrisse pagine sulla de Luca che andrebbero riprese e ripubblicate. Soldati era un critico severissimo soprattutto con gli amici e una volta davanti all’hotel principi di Piemonte assistetti ad una sfuriata di Mario nei confronti di Liana che mi amareggiò e mi stupì. Mario ,di fronte alla poesia e alla qualità dei vini era implacabile, ed a volte esagerava. Ma poi era anche generoso ed obiettivo come era stato con Liana, scrivendo quell’elzeviro su “La Stampa”.
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Ricordo che un critico sottile ed esigente come Loris Maria Marchetti ha scritto un saggio su di lei nel 2015 che dovrà essere preso come un riferimento per incominciare a parlare e a scrivere di lei in termini rigorosamente critici. Una volta Liana mi disse, così all’improvviso, che scrivere troppo era autolesionistico perché offriva un’eccesso di materiale per chi voleva svalutare l’opera di uno scrittore. Io le risposi che sbagliava perché la sua scrittura era una pulsione dell’anima irrefrenabile. Il poeta scrive non di testa, come diceva Giovanni Arpino, ma per una necessità naturale ed irrinunciabile come quella di respirare.  Io la voglio ricordare come donna non allineata alle mode femministe neppure negli anni sguaiati dopo il ’68.Era una donna che non aveva bisogno di rivendicare le quote rosa per emergere. Aveva dignità ed autorevolezza.  Anche durante il lungo periodo in cui fu docente apprezzata di letteratura italiana, rimase ferma nel difendere la serietà della scuola ,schierandosi apertamente contro il facilismo e il permissivismo che stava devastando e desertificando il mondo degli studi. Sono numerosissime le manifestazioni culturali che abbiamo fatto insieme, come sono innumerevoli le serate passate insieme a parlare di letteratura, di storia, di cose leggere e piacevoli. Soffriva profonda l’angoscia della solitudine. Rimasta vedova prima dei quarant’anni, non si era rassegnata alla cattiva sorte. Mario Bonfantini, il grande francesista traduttore di Baudelaire e Rabelais, si era perdutamente innamorato di lei. Stava traducendo da trent’anni les Fleurs du mal senza mai essere appagato dell’impossibile lavoro di traduzione del poeta principe del Decadentismo. Per amore di Liana finì la traduzione pubblicata da Einaudi e volle che fossimo Liana, Valdo Fusi ed io i primi presentatori. Liana aveva alcune idee radicate, ma non si volle mai impegnare sul terreno politico e tanto meno ideologico come la sua amica Dacia Maraini. Anzi, l’engagement politico degli intellettuali lo viveva con fastidio. Ha scoperto anche tanti talenti, ne cito uno per tutti, il giornalista ligure Pier Luigi Camparini che si rivelò anche uno scrittore proprio per merito di Liana. Alassio era la meta delle sue e delle mie vacanze che si trasformavano anche in occasione di incontri culturali alla Biblioteca sul mare dove il comune amico Roberto Baldassarre ,mitico direttore di quella biblioteca e organizzatore culturale di grande talento, ci ospitava volentieri. Lei aveva fondato a Bergamo il prestigioso Cenacolo Orobico di cui era stata presidente per tanti anni ed animatrice anche a distanza.  Sapeva cosa voleva dire organizzare la cultura e conosceva, per averle vissute, le frustrazioni e le fatiche a cui si sottopone chi non cerca appoggi nella politica. Bergamo ipercattolica era una città lontana da quella civiltà laica a cui Liana ha aspirato tutta la sua vita, senza mai scadere nel laicismo che nega ogni valore al dato religioso, che le era tuttavia quasi estraneo.
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Il nostro fu amore culturale a prima vista. Fu lei a farmi conferire nel 1982 il primo prestigioso riconoscimento a Torino, la città che si è rivelata più avara con me di ogni altra. Di questo Liana si era accorta con tanti anni di anticipo e fu lieta di venire nella sala del Consiglio comunale di Torino nel 2013 quando il Sindaco Fassino volle festeggiarmi ed in una manifestazione molto importante in cui si diede appuntamento la Torino civile, come si potrebbe dire parafrasando Bobbio. Amava in me il “realismo machiavelliano”, come diceva lei, che non giudicava frutto solo dei miei lunghi studi sul Segretario Fiorentino. Sostenne sempre le mie decisioni a volte dure, a volte imprevedibili che non esitai ad assumere per difendere dalle aggressioni più diverse il nostro Centro “Pannunzio” verso cui dimostrò lealtà e passione assoluta. Una volta andò persino contro Mario Bonfantini ,allora presidente del Centro, per sostenermi. Un esempio di suprema amicizia,ma anche di una visione identica della realtà che a volte non è affatto poetica. Al Centro Pannunzio, tanti anni prima di Baricco e della sua scuola Holden, tenne i primi affollati corsi di scrittura creativa. Baricco con i suoi appoggi politici ebbe notorietà ed onori, Liana non ebbe quei riconoscimenti che per altro non cercava e non voleva, anzi disprezzava come Pannunzio. Da donna nata a Zara amava il mare che per lei era un’attrattiva vitale come la poesia e l’amore. Pensando all’animo di Liana, ho spesso pensato al volo di un gabbiano che svetta alto nel cielo e si posa sul mare. Un gabbiano libero che è volato il 3 novembre nel cielo riservato ai poeti. L’ho ricordata anch’io in Chiesa ,ma forse la commozione dei ricordi ,parlando a braccio, ha preso un po’ il sopravvento. La cerimonia si è tenuta in una chiesa retta dai padri domenicani. Uscendo, ho visto, in fondo all’edificio, un medaglione che raffigura e ricorda il padre domenicano Reginaldo Giuliani ,medaglia d’Oro al Valor Militare, caduto in terra d’Africa. Mi sono ricordato che Liana era figlia di un ufficiale di carriera dell’Esercito e che una volta mi aveva detto che suo padre aveva conosciuto Padre Giuliani. A volte la vita riserva strane, impensabili e dolci sorprese anche nei momenti più dolorosi. Se l’avessi visto entrando, mi sarebbe venuto in mente anche questo ricordo: Liana era orgogliosa di essere stata figlia di un ufficiale che aveva prestato servizio a Zara italiana dove lei era nata nel 1931. Una volta ci incontrammo Ottavio Missoni, Sindaco del libero Comune di Zara in esilio, Liana ed io in occasione del primo giorno del ricordo del 10 febbraio festeggiato a Palazzo Carignano di Torino dove fui oratore ufficiale con Violante e Fini. Fu un momento in cui vidi Liana felice ed orgogliosa, più che se avesse vinto un ambìto premio letterario. Era la gioia di una grande italiana che aveva visto finalmente riconosciute le sue radici personali e quelle storiche della sua città dalmata ricca di storia romana e veneziana di cui Liana andava fierissima.
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Il Comune “sigilla” la piazza sì tav. La polemica corre sul web

Quelle transenne per i mercatini di Natale poste dal Comune a sigillare lo spazio davanti alla Prefettura in piazza Castello non sono piaciute a molti tra i torinesi a favore della manifestazione pro-Tav che si terrà (o si doveva tenere) proprio in quello stesso spazio sabato prossimo. “A Torino si nega ai cittadini la libertà di manifestare il proprio dissenso? Nel fare questo si mette a repentaglio non solo la libertà di pensiero, ma anche la loro stessa vita”, sostiene ad esempio la pagina Facebook SiAmo Torino, che ci invia le foto e che evoca addirittura il possibile rischio di un drammatico bis di piazza San Carlo, a causa dell'”imbuto” venutosi a creare. I mercatini di Natale inizieranno solo il 25 novembre.

La piena del Po a Torino

La piena del Po di passaggio in queste ore, dopo giorni di pioggia, ha inondato i Murazzi di Torino. Le foto sono di Maria Siragusa