CRONACA- Pagina 106

Cda Edisu Piemonte, Roberta Piano presidente

Si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione di Edisu Piemonte, l’ente regionale per il Diritto allo Studio Universitario. Alla guida dell’ente, in qualità di presidente, è stata nominata Roberta Piano, che succede ad Alessandro Sciretti.

Roberta Piano vanta un’esperienza consolidata in ambito legislativo, con profonda conoscenza della gestione dei fondi strutturali, in particolare nelle aree dell’istruzione, formazione, università e lavoro. Attualmente è  dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ufficio di monitoraggio, rendicontazione e controllo del Nucleo PNRR Stato-Regioni del Dipartimento Affari Regionali e Autonomie.

Con questa nomina, la Regione Piemonte conferma il proprio impegno nel garantire un diritto allo studio efficace, attraverso la gestione competente delle risorse e dei servizi a disposizione degli studenti universitari. Il nuovo Consiglio di Amministrazione avrà il compito di consolidare e potenziare le politiche di sostegno al diritto allo studio, con particolare attenzione ai servizi abitativi, alle borse di studio e ai progetti di internazionalizzazione.

Il Vicepresidente e Assessore al Diritto allo Studio Universitario della Regione Piemonte, Elena Chiorino, ha espresso soddisfazione per l’insediamento del nuovo CdA e per la nomina del neo Presidente: “Auguro buon lavoro al nuovo Consiglio di Amministrazione e al Presidente Roberta Piano. Sono certa che competenza e professionalità contribuiranno a rafforzare il diritto allo studio in Piemonte: l’obiettivo è offrire agli studenti opportunità concrete per sviluppare i propri talenti e potenzialità, oltre a fornire loro strumenti adeguati per affrontare il percorso accademico. Il diritto allo studio è centrale e riteniamo debba essere accompagnato da un approccio innovativo. E’ essenziale che le forti capacità tecniche siano affiancate da un chiaro indirizzo politico, per tradurre concretamente le politiche in azioni efficaci”.

Presiedere l’ente che garantisce il diritto allo studio universitario piemontese è per me un onore, ma anche una grande responsabilità. Questo diritto, inteso nella sua dimensione più ampia come integrazione di servizi per gli studenti, è un fattore determinante per l’attrattività del sistema universitario del Piemonte, in costante crescita negli ultimi anni, e per il mondo produttivo, con ricadute positive sul territorio. Un processo che richiede un impegno concreto, a partire dall’attuazione del principio costituzionale che assicura ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, l’accesso ai gradi più alti dell’istruzione” ha dichiarato Roberta Piano. “Fin dalla prima riunione di insediamento ho riscontrato un clima positivo e collaborativo tra tutti i Consiglieri, con cui sono certa lavoreremo in modo proficuo per il bene dell’Ente e degli studenti che scelgono il Piemonte e le sue università per costruire il loro futuro” ha affermato il Presidente di Edisu.

EDISU PIEMONTE – Componenti Consiglio di Amministrazione

– CASTAGNO dott. Gerardo (rappresentante dell’Assemblea Regionale degli Studenti)

– MAZZARON prof. Federico (componente nominato dal Consiglio Regionale)

– PIANO dott.ssa Roberta (Presidente)

– PORPORATO prof. Davide (rappresentante degli Atenei piemontesi)

– TOMA dott. Michelangelo (componente nominato dal Consiglio Regionale)

Sfascisti rossi in azione, bombe carta e scritte sui muri in Borgo Rossini

ALESSI-GIOVANNINI (FdI): “BORGO ROSSINI IMBRATTATO, INACCETTABILE CONTINUARE IL PATTO DI COLLABORAZIONE CON OCCUPANTI DI ASKATASUNA”

Gli “sfascisti” rossi  colpiscono ancora. Scritte sui muri e sulle vetrine dei locali  in Borgo Rossini ma anche lanci di fumogeni e bombe carta, ieri sera a Torino durante un corteo non autorizzato, organizzato da anarchici e antagonisti del centro sociale Gabrio.  Per manifestare contro le politiche sull’immigrazione e contro l’ufficio stranieri della questura torinese i “soliti noti” hanno coperto vetrine dei negozi e  facciate dei palazzi  di scritte contro la polizia e il governo. Eppure il Comune insiste nel cercare il dialogo con gli anarchici che occupano da anni l’edificio di Askatasuna.


“Quello di ieri sera è stato l’ennesimo corteo non pacifico che ha arrecato danni ad attività e proprietà private. Un corteo di antagonisti che ha imbrattato i muri in Borgo Rossini. Come sempre affermiamo che si può manifestare pacificamente ma quando si arreca danno alla proprietà altrui finisce il diritto di manifestare”, commentano i consiglieri di Fdi della Circoscrizione 7 Patrizia Alessi e Domenico Giovannini. “E’ inaccettabile che l’Amministrazione della Città e della Circoscrizione 7 continuino il patto di collaborazione con gli occupanti di corso Regina Margherita 47 ovvero con Askatasuna.
Sono anni che questi personaggi dalla Città vengono tollerati, a volte coccolati e poi addirittura si collabora con loro”, concludono gli esponenti di Fdi che annunciano nuove interrogazioni in Circoscrizione insieme al collega Caria.

Istituzioni, sanità e territorio alla Giornata della Prevenzione di Oglianico

Sergio Bartoli: “Questa iniziativa rappresenta un modello virtuoso di sanità di prossimità”

Oglianico, 8 febbraio 2025 – La Giornata della Prevenzione, organizzata presso il Poliambulatorio Medico Masso Sport con il patrocinio della Regione Piemonte e del Comune di Oglianico, ha riscosso un grande successo, confermando l’importanza di un dialogo concreto tra istituzioni, sanità e territorio per il benessere della comunità.

“Desidero sottolineare – ha detto nel suo saluto a nome dell’Assemblea regionale il consigliere Sergio Bartoli – quanto sia fondamentale la collaborazione tra enti pubblici, professionisti della salute e cittadini per garantire servizi sanitari accessibili e di qualità.

Bartoli era presente insieme all’On. Daniela Ruffino, all’Assessore regionale Gianluca Vignale, al Consigliere della Città Metropolitana Pasquale Mazza e a numerosi amministratori locali, tra cui gli esponenti del Comune di Oglianico, il Sindaco di Favria Vittorio Bellone e l’Assessore di Rivarolo Alessia Cuffia.

La giornata è stata occasione di confronto  con gli amministratori locali su diverse dinamiche territoriali, approfondendo le necessità della comunità e il ruolo cruciale di presidi sanitari come quello di Oglianico.

“Un ringraziamento speciale  – ha aggiunto Bartoli – va ai medici e ai professionisti sanitari, che con grande generosità hanno messo a disposizione il loro tempo e le loro competenze per offrire visite ed esami gratuiti ai cittadini. Un’iniziativa ancora più significativa considerando che le offerte raccolte verranno devolute all’Ospedale di Ivrea per l’acquisto di un software per la risonanza magnetica.

Un ringraziamento particolare va a Luca Scaraffia, amministratore della Clinica Masso Sport, e a tutto il suo team, per aver ideato e reso possibile questa iniziativa. Il loro impegno e la loro dedizione hanno permesso di offrire un servizio prezioso alla comunità, dimostrando come la sanità di prossimità possa essere un punto di riferimento concreto per i cittadini”

La giornata si è conclusa con un ottimo buffet, un momento di convivialità e condivisione che ha ulteriormente rafforzato lo spirito di collaborazione e solidarietà tra tutti i partecipanti.

“Questa iniziativa – conclude Bartoli – rappresenta un modello virtuoso di sanità di prossimità e dimostra quanto sia importante il lavoro sinergico tra istituzioni e territorio. Il mio auspicio è che eventi come questo possano continuare a crescere, garantendo sempre maggiori opportunità di prevenzione e assistenza per tutti”.

 

La Città di Torino celebra il Giorno del Ricordo

La Città di Torino celebra il Giorno del Ricordo in Sala Rossa. Ad aprire la cerimonia è stata la presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo, a cui sono seguiti gli interventi dell’assessore regionale Maurizio Marrone, del presidente del Comitato Resistenza e Costituzione e Vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Domenico Ravetti, del Presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Torino Antonio Vatta. L’orazione ufficiale è stata affidata a Egea Haffner, la “bambina con la valigia”, simbolo dell’esodo giuliano-dalmata. La cerimonia si è chiusa con l’intervento della Vicesindaca Michela Favaro.

“Oggi prendono il via le celebrazioni del Giorno del Ricordo – ha dichiarato la Vicesindaca Michela Favaro nel suo intervento – con una serie di appuntamenti nella nostra città, momenti di riflessione e approfondimento su una pagina di storia che per troppo tempo non ha ricevuto l’attenzione necessaria. È fondamentale continuare a ricercare e analizzare questi eventi, perché di fronte a diritti negati e concittadini uccisi o costretti all’esilio deve esserci una posizione chiara e condivisa. A Torino molti esuli hanno trovato accoglienza e hanno potuto ricostruire le loro vite. Oggi la nostra responsabilità è anche quella di trasmettere alle nuove generazioni il valore dell’accoglienza che la nostra comunità ha saputo offrire. Voglio porgere un sentito ringraziamento a Egea Haffner, che con la sua presenza ci ha donato una testimonianza preziosa. La sua storia ci aiuta a comprendere meglio il dramma vissuto da migliaia di persone. Anche oggi ci sono tanti bambini e bambine con la valigia e il nostro impegno è di impedire che in futuro altre persone siano costrette ad abbandonare la propria casa per sfuggire a guerre e stermini”.

“La foto con la valigia – ha raccontato Egea Haffner – fu scattata per lasciare un ricordo alla mia nonna paterna. Voleva una foto della sua unica nipotina, che forse non avrebbe più rivisto. Dietro quella foto non c’è solo la tragedia della mia famiglia, ma quella di un intero popolo costretto all’esilio. Sulla valigia è scritto “esile giuliana 30.001” perché al tempo Pola contava circa 30 mila abitanti e si prevedeva che quasi tutti sarebbero dovuti partire. Pochi giorni dopo partii per Cagliari, dove ci ospitò una zia. Mio padre non c’era: una sera di maggio del 1945 fu prelevato dalla polizia e scomparve nel nulla. Chiedemmo alla Croce Rossa se era stato deportato in qualche campo di concentramento, ma nessuno seppe risponderci. Negli ultimi anni ho viaggiato in tutta Italia per raccontare la mia storia, è la mia missione. È stato anche pubblicato un libro e tra pochi giorni uscirà un film. È importante continuare a raccontare, a ricordare, affinché tutto questo non venga dimenticato”.

TORINO CLICK

In pensione Claudio Serminato Commissario Polizia Locale

Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea

SAUZE D’OULX – Una giornata dedicata alla Polizia Locale quella di venerdì 31 gennaio a Sauze d’Oulx in occasione della quarta Giornata di studio per operatori di Polizia Locale “4° Seminario dei Comuni Olimpici”, organizzata dall’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea e dal Comune di Sauze d’Oulx.

Ma per un giorno il grande protagonista è stato il Commissario Claudio Serminato.

Il Comune di Sauze d’Oulx ha voluto proprio celebrarlo in questa giornata, al cospetto dei colleghi della Polizia Locale dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea e dei colleghi giunti un pò da tutto il Piemonte e anche da fuori Regione.

Un momento celebrativo ricco di commozione per l’ultimo giorno di servizio di Claudio Serminato che ha raggiunto il traguardo della pensione.

Per lui una targa ricordo voluta dal Comune di Sauze d’Oulx e l’applauso affettuoso di tutta la qualificata platea.

Claudio ha saputo contenere le lacrime, ma sul suo viso la commozione era pienamente leggibile.

Oltre trent’anni di servizio da Vigile in quello che è poi diventato il suo paese del cuore Sauze d’Oulx. Anni di servizio con disponibilità massima e sempre alta professionalità. Anni in cui Claudio ha sempre saputo farsi voler bene dalla popolazione e dai turisti, oltre che da colleghi e amministratori.

Il doveroso omaggio a Claudio Serminato è stato portato dal Sindaco di Sauze d’Oulx Mauro Meneguzzi: “In questo contesto dedicato alla Polizia Locale vogliamo ringraziare Claudio Serminato per questi anni di onorato servizio nel nostro paese. Un Vigile modello sempre disponibile e presente, un vero punto di riferimento per la cittadinanza e per l’amministrazione”

Commosso l’Assessore con delega alla Polizia Locale Davide Allemand: “In questi anni da giovane Assessore e prima Consigliere Comunale sempre con delega alla Polizia Locale ho avuto modo di lavorare fianco a fianco con Claudio. Per me è stato un maestro che mi ha davvero insegnato tante cose e mi ha aiutato a crescere in fretta. Quando avevo bisogno sapevo che su di lui potevo contare sempre. Ricordo gli anni tristi del Covid dove abbiamo operato insieme sul paese condividendo paure e speranze. Claudio è stato un esempio di dedizione alla professione, la conferma che il ruolo della Polizia Locale nei Comuni è essenziale quando si hanno figure di questo livello. E noi a Sauze abbiamo sempre avuto la fortuna di avere Agenti che tutti ci invidiano. Claudio dopo oltre trent’anni di onorato servizio va meritatamente in pensione e per questo lo vogliamo ringraziare pubblicamente dinanzi ai suoi colleghi perchè si merita tutto questo onore. Ci mancherà sicuramente perchè il suo bagaglio di esperienza sul campo è insostituibile, ma siamo certi che verrà ancora a trovarci con la sua bicicletta perchè Sauze gli è entrata nel cuore”.

Droga e orologi contraffatti. Arrestato dai carabinieri

I Carabinieri della Tenenza di Nichelino, hanno arrestato un italiano di 36 anni perché gravemente indiziato di “detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio” e “introduzione nello stato e commercio di prodotti con segni falsi”. I militari, hanno individuato il soggetto a seguito di attività investigativa finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti. Nel laboratorio dove svolgeva il proprio lavoro, sono stati rinvenuti 700 grammi di cocaina, un bilancino elettronico, vario materiale per il confezionamento della droga, quasi 10 mila euro in contanti, denaro forse provento dell’attività di spaccio, 6 orologi completi e cinque quadranti per orologi probabilmente contraffazioni del marchio “Rolex”. Inoltre, a seguito di perquisizione domiciliare, sono stati rinvenuti duemila euro in contanti, denaro anch’esso presumibilmente frutto dell’attività illecita e un orologio completo imitazione “Rolex”. Il presunto reo è stato accompagnato presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.

Professore sotto tutela  

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni
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Il caso del prof. Federico Vercellone che accusato di “sguardi lascivi ” durante un esame da una studentessa venne sospeso per un mese dall’insegnamento è rivelatore del clima perverso che si respira in un ateneo da tempo  fuori controllo non solo per l’occupazione devastante  filo palestinese.
Ma adesso l’umiliazione evidente inferta a Vercellone che terrà lezioni ed esami con un tutor appare davvero scandalosa.  Gli assistenti avevano il compito di collaborare con il docente, adesso avrebbero la funzione di controllare il professore.
Neppure il ‘68 giunse a tanto. E che il rettore taccia può essere comprensibile, ma non accettabile. Che i docenti tacciano e subiscano un atto chiaramente intimidatorio mette in crisi la dignità stessa  del mestiere di insegnare. Sono cose da capo caseggiato nella Russia sovietica o nel ventennio fascista. I candidati rettori non possono esimersi dal prendere una chiara e netta  posizione.
Va precisato che il prof. Vercellone è stato sospeso dall’insegnamento  per un mese l’anno scorso senza che ci fossero atti formali contro di lui da parte di studentesse o di chiunque altro. Vercellone fece ricorso al TAR contro la sospensione, senza finora ottenere risposta. Contro di lui si sono sollevati dubbi senza uno straccio di  prove e l’accusa nei suoi confronti  è apparsa labile a parere di più giuristi. Come studioso Vercellone appare legato da sempre  al giro di Gianni Vattimo e non può  essere sospettato di appartenere a correnti di pensiero men che ortodosse rispetto alle vulgate prevalenti nell’ Università di Torino. Anche questo è un altro punto oscuro di una vicenda che disonora non Vercellone, ma almeno una parte dell’Ateneo.

Tavolo crisi moda, Chiorino: “Da Governo e Regione massimo sostegno”

 

Il vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte ha partecipato al tavolo convocato presso il Ministero del Lavoro in accordo con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy

Semplificazione, formazione e sostegno ad aggregazione e partecipazione azionaria: sono questi i tre pilastri del rilancio del settore della moda in Piemonte. A parlarne, durante il tavolo congiunto con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy convocato ieri presso il Ministero del Lavoro, il vicepresidente della Regione Piemonte, Elena Chiorino.

“Esprimo ringraziamento e apprezzamento per un tavolo che è particolarmente significativo dell’attenzione che il Governo sta dando al settore della moda e alle nostre Regioni” ha affermato Chiorino, ribadendo il valore di incontri congiunti tra i ministeri che aiutino a snellire il percorso di sostegno alle imprese sia artigiane sia industriali in difficoltà operanti nel settore moda.

“Ben venga la disponibilità del Governo a garantire proroga e disponibilità di fondi, con l’auspicio e l’obbiettivo che si debba lavorare in un’ottica di periodo ponte: non possiamo rassegnarci ad alcun accompagnamento alla chiusura o al licenziamento, ma dobbiamo guardare al rilancio di un settore strategico tanto per il Piemonte quanto per la nostra Nazione” ha specificato il vicepresidente.

In Piemonte – come noto – il settore della moda è identificabile principalmente con quello del tessile. Chiorino ha quindi portato al tavolo nazionale le istanze provenienti dal territorio: “Riteniamo imprescindibile il consolidamento delle filiere esistenti e lo sviluppo delle filiere in ambito tecnologico. Abbiamo bisogno di semplificazione e solidità: una filiera solida facilita i processi di innovazione e adeguamento alle richieste di un mercato sempre più veloce”. 

L’introduzione del Digital Product Passport costringerà il sistema produttivo a un adeguamento impegnativo, che dovrebbe consentire informazioni più affidabili e accessibili al consumatore finale, tutelando l’intera filiera: “La tracciabilità non dovrebbe peraltro essere limitata alle sole fibre naturali, ma focalizzata sulle fibre che possano essere riciclate” ha affermato il vicepresidente.

“E’ fondamentale – ha affermato concluso Chiorino – il sostegno a percorsi di aggregazione e partecipazione azionaria. Credo fermamente che sia la formazione che le politiche attive siano un punto imprescindibile da cui partire per accompagnare la transizione di imprenditori e artigiani del settore della moda: la Regione Piemonte sarà al loro fianco in questo percorso”.

Rompono vetri delle auto per rubare ma arriva la polizia

Due cittadini italiani, rispettivamente di 49 e 29 anni, sono stati arrestati per furto aggravato in concorso dalla Polizia di Stato a Torino.

Le Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e del Commissariato di P.S. San Donato, dopo esser venute a conoscenza di un’autovettura danneggiata con il vetro posteriore sinistro completamente infranto in via Rochemolles, perlustrano l’area circostante per identificarne gli autori, quando vengono fermati in Via Pietro Cossa da un cittadino che riferisce di aver notato due soggetti infrangere numerosi vetri di autovetture in sosta in quella zona.

Anche grazie alla collaborazione della cittadinanza i poliziotti hanno individuato subito due soggetti: uno, nei pressi di una Fiat 500 con il finestrino anteriore sinistro infranto, con un ombrello in mano, e il secondo intento a rovistare all’interno della medesima vettura.

I due, trovati in possesso di arnesi atti allo scasso, tra i quali un martelletto frangivetro e un piede di porco, nonché di beni provento dei furti effettuati, vengono arrestati per furto aggravato in concorso.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto per entrambi le persone la convalida dell’arresto.

Acque potabili contaminate, Greenpeace in piazza

Sabato 8 febbraio alle 15 in piazzetta Lagrange Greenpeace e i comitati NO PFAS organizzano un sit-in per protestare contro l’imbarazzante immobilismo delle istituzioni piemontesi davanti la presenza dei PFAS nelle acque potabili della regione.
 
I PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche) sono presenti nel 79% dei campioni di acqua potabile analizzati da Greenpeace Italia nell’ambito dell’indagine indipendente “Acque Senza Veleni”. L’organizzazione ambientalista, che tra settembre e ottobre 2024 ha raccolto campioni in 235 città di tutte le Regioni e le province autonome, ha presentato nei giorni scorsi la prima mappa della contaminazione da PFAS nelle acque potabili in Italia. Le molecole più diffuse sono risultate, nell’ordine, il cancerogeno PFOA (nel 47% dei campioni), seguito dal composto a catena ultracorta TFA (in 104 campioni, il 40% del totale, presente in maggiori quantità in tutti quei campioni in cui è stato rilevato) e dal possibile cancerogeno PFOS (in 58 campioni, il 22% del totale).

Nonostante l’Italia ospiti alcuni dei più gravi casi di contaminazione dell’intero continente europeo (in zone aree del Veneto e del Piemonte), a oggi i controlli sui PFAS nelle acque potabili sono per lo più assenti o limitati a poche aree geografiche. A partire dall’inizio del 2026, entrerà in vigore in Italia la direttiva europea 2020/2184 che impone dei limiti normativi. I parametri di legge fissati a livello comunitario sono però stati superati dalle più recenti evidenze scientifiche (ad esempio quelle diffuse dall’EFSA) tant’è che recentemente l’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) ha dichiarato che i limiti in via di adozione rischiano di essere inadeguati a proteggere la salute umana. Per questo numerose nazioni europee (Danimarca, Paesi Bassi, Germania, Spagna, Svezia e la regione belga delle Fiandre) e gli Stati Uniti hanno già adottato limiti più bassi. 

«È inaccettabile che, nonostante prove schiaccianti sui gravi danni alla salute causati dai PFAS, alcuni dei quali riconosciuti come cancerogeni, e la contaminazione diffusa delle acque potabili italiane, il nostro governo continui a ignorare questa emergenza, fallendo nel proteggere adeguatamente la salute pubblica e l’ambiente», afferma Giuseppe Ungherese, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. «Ancora oggi non esiste nel nostro Paese una legge che vieti l’uso e la produzione dei PFAS. Azzerare questa contaminazione è un imperativo non più rinviabile. Il governo Meloni deve rompere il silenzio su questa crisi: la popolazione ha diritto a bere acqua pulita, libera da veleni e contaminanti».

Fabio Rotondo

Greenpeace – Gruppo Locale di Torino