CRONACA- Pagina 106

La sfida di Sabina Rosso per una nuova cultura del lavoro

FONDATRICE DI ABOUT JOB E MAGNETICAM

Una visione innovativa delle risorse umane che mette al centro le persone e il loro potenziale.

Sabina Rosso, imprenditrice torinese, si occupa di Ricerca e Selezione del personale da 27 anni con l’obiettivo di creare alleanze efficaci e durature tra persone e imprese in ambito lavoro; lo fa attraverso la creazione di percorsi di crescita reciproca basandosi sulla concezione in cui tanto crede e cioe’ che il lavoro sia molto più di un contratto, rappresenta, infatti, uno spazio di realizzazione personale e di valore condiviso.

Dottoressa Rosso ci fa una fotografia attuale del mercato del lavoro?

Oggi il mercato del lavoro si presenta come una struttura sbilanciata: poche opportunità ad alto livello e una grande quantità di persone che aspirano ad occuparle. Un paradosso che produce frustrazione sia nei candidati sia nelle imprese. Un fenomeno sempre più evidente e’ che molti giovani interrompono il percorso universitario, spesso intrapreso più per desiderio dei genitori che per una reale convinzione personale e al tempo stesso, inoltre, una parte significativa dei neolaureati sceglie la specializzazione all’estero, dove le opportunità di occupazione sono percepite come più solide e stimolanti. Nel frattempo, molte risorse iperqualificate della generazione dei baby boomer si trovano in difficoltà, mentre le imprese faticano a trovare candidati che rispondano alle loro esigenze: non troppo giovani perché necessiterebbero di formazione e non troppo senior, per poter investire e attuare una crescita interna.

Cosa e’ il mismatch e quali sono le sue conseguenze?

Spesso le aziende pubblicano offerte online che ricevono centinaia di candidature, ma il risultato è uno scollamento tra aspettative e realtà. Non si tratta solo di competenze, ma della difficoltà di far incontrare valori, motivazione e soft skill con le reali necessità dell’impresa. Questa è la sfida che affrontiamo ogni giorno con About Job, la Società di Ricerca e Selezione che rappresento e che si occupa di supportare le aziende a trovare persone allineate non solo nei titoli, ma nei valori e nelle vocazioni. Purtroppo, molte imprese non sono ancora pronte a investire in questo tipo di selezione approfondita e si affidano a processi digitali standardizzati, generando appunto il mismatch. Le conseguenze di questo mancato incontro tra domanda e offerta porta spesso, chi non trova lavoro, a smettere di cercarlo. Altri accettano ruoli che non li soddisfano, svolgendoli senza entusiasmo, alimentando un circolo vizioso che nuoce a loro stessi e alle aziende. Quasi l’80% dei posti disponibili è nelle PMI, che oggi, tra guerre, dazi e incertezze globali, selezionano con estrema cautela, spesso rinunciando ad affidare la ricerca del personale a professionisti del settore.

E’ per questo che ha creato Magneticam?

Magneticam e’ un progetto che vuole riportare il lavoro al centro della vita delle persone, come espressione della loro identità e delle loro aspirazioni. Perché la tendenza oggi è quella di accontentarsi, di non cambiare per paura di peggiorare la propria situazione. Ma questo timore genera anche un progressivo spegnimento interiore. Con Magneticam lavoriamo per far emergere le caratteristiche uniche di ogni persona, mettendole in relazione con i valori delle imprese. Lo facciamo anche attraverso percorsi formativi, come Leader della tua carriera, pensati per aiutare figure manageriali ad affinare il proprio posizionamento nel mercato. Il lavoro va cercato anche fuori dai canali tradizionali e non sempre su internet o tramite le agenzie. Il mestiere giusto esiste, ma serve impegno e strategia per trovarlo, inoltre, e’ necessario lavorare sulla propria employability, che non è fatta solo di competenze, ma anche di self-marketing, di empowerment e di capacità di raccontarsi.

Se il mismatch è il fenomeno critico da cui partire About Job e Magneticam li affrontano da angolazioni diverse. AJ supportando con consulenze qualificate le aziende, Magneticam lavorando sulle persone, con l’idea che anche se il mercato è difficile c’è sempre qualcosa che si può fare per migliorare la propria situazione. Obiettivo comune e’ quello di creare un incontro vero, dove il lavoro torni ad avere valore per la persona e profitto per le imprese; tra queste due entita’ ci vuole un’alleanza per superare l’attuale disincanto e riscoprire la “grazia del lavoro”: come rinascimento personale e come fiducia generale negli altri e nel futuro.

Le donne che ruolo giocano in questo scenario?

Dal mio osservatorio privilegiato, vedo tre categorie su cui puntare con decisione: i giovani, i profili senior e le donne. Ma i dati ci dicono che la situazione femminile è ancora critica: in Italia, il tasso di occupazione femminile è poco sopra il 50%, tra i più bassi d’Europa. Le politiche attive per il lavoro femminile sono ancora insufficienti. Dopo la maternità, spesso le donne sono “invitate” indirettamente a restare a casa, grazie a sussidi che finiscono per disincentivare la continuità di carriera. Questo stop, di fatto, penalizza il percorso professionale femminile. Con il nostro pay off Mind the Match cerchiamo anche di incoraggiare le donne a restare nel mondo del lavoro, valorizzando la loro presenza come utile, necessaria, innovativa. L’ho vissuto io stessa: non bisogna arrendersi, anche quando è difficile. Serve fiducia, sostegno, e un forte stimolo culturale a non lasciare il proprio posto nel mondo del lavoro.

MARIA LA BARBERA

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Chieri, roditori falso problema

“Chieri non è Hamelin, non c’è nessuna emergenza roditori. Quanto segnalato nella zona di via Massa e via Gualderia è una situazione circoscritta, forse collegata al violento temporale della scorsa settimana. Peraltro, sul territorio di Chieri sono attivi numerosi cantieri che interessano il sottosuolo, in particolare quelli di Italgas e Smat, e non risultano essersi verificate criticità analoghe. Quando Open Fiber ci ha segnalato il problema, nel tardo pomeriggio di giovedì 24 luglio, gli uffici comunali si sono immediatamente attivati e hanno contattato la ditta incaricata della derattizzazione. La quale, pur non riscontrando presenza di roditori nei pozzetti d’ispezione, ha posizionato diverse esche. Open Fiber ci ha assicurato che entro breve risolverà il disservizio. Capita in ogni città d’Italia e del mondo che i topi possano danneggiare i cavi della fibra ottica. Può capitare anche a Chieri. Dove non ci sono invasioni di orde di ratti e non è necessario arruolare pifferai magici». Così il Comune in una nota.

Ragazzo rapinato del telefono alla fermata del bus

IN LARGO GIACHINO

Un cittadino marocchino di vent’anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato per rapina ai danni di un ragazzo.

Nella mattinata di mercoledì, personale della Squadra Mobile notava, nei pressi di una fermata del bus in largo Giachino, “un parapiglia” tra due giovani.

In particolare, un ragazzo stava tentando di recuperare il proprio telefono da un soggetto magrebino che si era dato alla fuga dopo averglielo strappato con forza.

I poliziotti  fermavano in via Casteldelfino il giovane, che veniva trovato in possesso del cellulare appena sottratto, subito restituito al proprietario. Il ventenne aveva con sé un secondo telefono del quale non sapeva dare valida spiegazione circa la legittima provenienza, motivo per cui veniva denunciato, in stato di libertà, per ricettazione.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto.

A Palazzo Civico la registrazione di quattro figli di coppie omogenitoriali

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Si chiamano Lorenzo, Rebecca, Elia e Cecilia. Sono figli di altrettante coppie di mamme che oggi nella Sala Congregazioni di Palazzo Civico hanno firmato insieme al sindaco Stefano Lo Russo il documento per il loro riconoscimento anagrafico come figli di una coppia omogenitoriale.

Per la Città di Torino sono le prime registrazioni dopo la sentenza della Corte costituzionale sulle famiglie arcobaleno dello scorso maggio, che ha riconosciuto a entrambe le madri il diritto di registrate alla nascita figli nati in Italia a seguito di procreazione medicalmente assistita fatta all’estero.

I bambini, che hanno da pochi mesi all’anno di età, erano già stati registrati anagraficamente dalla madre biologica e il documento siglato oggi ha permesso di recepire come genitore anche la madre intenzionale. Da ora in avanti si procederà con la registrazione alla nascita, che potrà avvenire nelle sedi anagrafiche di fronte ai funzionari incaricati, così come avviene per i figli delle coppie eterosessuali.

“È una grande giornata – ha commentato il sindaco Lo Russo – perché finalmente anche i bambini delle coppie omogenitoriali hanno gli stessi diritti degli altri. Abbiamo registrato simbolicamente gli atti qui a Palazzo Civico ma d’ora in avanti sarà possibile farlo in tutti gli uffici anagrafici. in virtù di questa fondamentale sentenza della Corte Costituzionale che ha fatto fare un passo in avanti al nostro Paese in tema di diritti. Il prossimo passo dovrà essere quello del vedere riconosciuto il matrimonio egualitario”.

Presente anche l’assessore ai Diritti, Jacopo Rosatelli che ha ringraziato le famiglie presenti e le associazioni che le hanno supportate in questo percorso: “è stata una fatica, ma la vostra lotta e la vostra testimonianza sono qui a suggellare oggi un momento importantissimo, che vede riconosciuti i vostri diritti e quelli delle vostre bambine e dei vostri bambini”

TORINO CLICK

Finisce in un canale, motociclista muore sul colpo

Ieri, verso le 22, sulla strada provinciale 156 tra Savigliano e Costigliole Saluzzo, è morto un 52enne a bordo di  moto Kawasaki Z800. Il motociclista è uscito di strada ed è finito in un canale. L’uomo è deceduto sul colpo.

Mafia, arrestato un ricercato

Personale della Polizia di Stato ha eseguito un ordine di carcerazione a carico di un quarantaseienne cittadino italiano.

Il provvedimento, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo – ufficio Esecuzioni Penali, è stato eseguito a Carignano dalla Squadra Mobile di Torino. L’uomo era stato condannato in via definitiva a 8 anni e 4 mesi per associazione a delinquere di stampo mafioso, per condotte commesse dal 2014 in poi, in relazione alla partecipazione associativa ai mandamenti di Belmonte Mezzagno e Misilmeri, come emerso nell’operazione “Cassandra” del maggio 2020 quando furono eseguite, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, 6 custodie cautelari in carcere e due ai domiciliari. Complessivamente nell’operazione furono coinvolte 25 persone alcune delle quali già coinvolte nell’operazione “Cupola 2.0” del 2018.

Cessione di IVECO alla indiana TATA, Giachino: ci sono i motori FPT

Nella cessione di IVECO alla indiana TATA una cosa che forse non è chiara a tutti che in IVECO ci sono i motori FPT prodotti sia a Torino che a Foggia ( ex Sofim ) .
Oggi FPT  fornisce oltre ai camion IVECO anche tutti i trattori CNH , parte dei motori a JCB ( Inghilterra ), CLAAS trattori ( Francia ) ,Liebheer ( Svizzera ), Carraro, Merlo ,  Dieci , Landini  e altri costruttori di gruppi elettrogeni.
Non difendere FPT  è un suicidio !!!
Mino GIACHINO 
già sottosegretario di Stato ai trasporti

Caretti, Cisl: “Nuovo piano sanitario buon inizio, ma strada lunga”

“In attesa dell’incontro del 4 agosto prossimo con l’assessore regionale alla Sanità Riboldi nel quale verrà presentato ufficialmente a Cgil Cisl Uil regionali il nuovo Piano socio-sanitario della Regione, riteniamo importante sottolineare positivamente il metodo usato in questa fase dalla Giunta regionale. Ci troviamo di fronte a un documento che mancava in regione da parecchi anni e che finalmente fornisce una visione strategica su uno dei temi prioritari per i cittadini piemontesi: la sanità. Per noi è importante che al centro di questa visione strategica ci sia il Servizio Sanitario Nazionale e tutto quello che ruota intorno alla persona e ai suoi bisogni di salute e assistenza”. Questo il commento del segretario generale Cisl Piemonte sulla presentazione del nuovo piano socio-sanitario della regione Piemonte.
“Sempre sul metodo – aggiunge Caretti –  vale forse la pena ricordare che il confronto con il Sindacato su questa materia non può fermarsi qui, ma dovrà proseguire. Ci potrà essere anche un aggiornamento del piano all’atto della sua applicazione pratica nei diversi territori in base a ricadute ed esigenze condivise. Si tratta quindi di un buono inizio da parte dell’assessorato regionale alla sanità che va nella direzione di una necessaria collaborazione e condivisione con tutti gli attori interessati, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Noi faremo, con spirito costruttivo, la nostra parte per arrivare al miglior risultato possibile, un risultato  che soddisfi innanzitutto  i cittadini piemontesi”.

È morto Raffaele Fiore l’assassino di Casalegno

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Pier Franco Quaglieni

E’ morto il brigatista rosso non pentito Raffaele Fiore che partecipò al rapimento di Aldo Moro e all’uccisione dell’avvocato Fulvio Croce: nel 1977 sparo’ a  bruciapelo, con l’intenzione di ucciderlo, a Carlo Casalegno di cui sono stato molto amico e che in più occasioni ho ricordato pubblicamente, anche nel luogo in corso Re Umberto dove venne colpito. Casalegno morì dopo essere stato ferito in modo vile e truculento e dopo una dozzina di giorni di terribile agonia. Nei confronti di Fiore che non usufruì dei favori riservati ai pentiti non ritengo di dover infierire: dopo la morte deve estinguersi ogni odio, anche se è impossibile, come dice il mio amico Massimo Coco (figlio del magistrato freddato a Genova dalle Br) perdonare.
Chi ha perdonato, in effetti, ha dimenticato, come i famigliari del commissario Luigi Calabresi.
Ma ha anche dimenticato, chi non aveva motivo di perdonare. Io ricordo, quando andai a commemorare Casalegno alla “Stampa” su designazione della vedova di Carlo, Dedi, che il direttore Giulio Anselmi parlo’ di Casalegno come di un “uomo di destra”, tema ripreso dal sindaco pro tempore Chiamparino. Era gente che non
si liberava dai pregiudizi neanche a vent’anni dalla morte di Carlo.  Quando Fiore sparo’ in volto a Casalegno, parte della sinistra fu molto tiepida, se si esclude il sindaco comunista Novelli,per non parlare del Presidente socialista Viglione. Ci furono operai della Fiat che rilasciarono penose interviste in cui l’ideologia si fuse con il cinismo e la lotta di classe nei confronti del borghese  Carlo Casalegno. Ancora più colpevoli furono i giornalisti che le cercarono, in primis Giorgio Bocca . Ma stando alla testimonianza del giornalista Vittorio Messori ci fu anche chi nella redazione di “Stampa sera” giunse a gioire (secondo un ‘altra testimonianza a brindare) perché era stato colpito un reazionario come Casalegno. Non essere estremisti per alcuni significava essere reazionari: una vulgata di fatto brigatista.
Tanti anni dopo “La stampa” cancello’ il premio Casalegno che conferiva da alcuni anni forse perché mancavano i giornalisti meritevoli, forse perché era imbarazzata a continuare a gloriarsi del suo nome seguendo una linea tanto distante dal suo antico vice direttore che Ronchey scelse come commentatore politico di primo piano.
Di fronte agli immemori io sento di dover scrivere che forse ho più rispetto per un assassino coerente con le sue idee deliranti che per tanti perdonisti che hanno annacquato il ricordo di cosa fu il terrorismo in Italia. Ovviamente il terrorismo rosso e anche nero perché, a pochi giorni dall’anniversario della strage di Bologna va ricordato anche quello nero, anche se le polemiche aspre – umanamente più che comprensibili – del presidente delle famiglie delle vittime di Bologna non sono accettabili perché strumentalizzano il passato in funzione del presente.

PS: Il risalto in prima pagina e lo spazio riservato da”La Stampa” alla morte di Fiore rispetto alle poche righe del “Corriere della sera” a pag. 19 deve far riflettere.

Bello il Tenda, galleria splendida. Ma quanti cantieri aperti!

Un lettore ci scrive:

Piacentino doc (ci tengo a sottolinearlo), torinese d’adozione. Da buon torinese, come tanti piemontesi, trascorro le vacanze estive nell’estremo ponente ligure. E, finalmente, sono ripassato, il 25 luglio, dal mitico Colle di Tenda, strada consigliata per chi va in località come Sanremo, Bordighera, Ventimiglia, Latte, i Balzi rossi e la Francia. La nuova galleria riavvicina il cuneese e la Francia dopo ben 5 anni di attese e rinvii in seguito alla devastazione provocata dalla tempesta Alex del 2 ottobre 2020 che sconvolse il territorio sul versante francese, dal Tenda fino a Ventimiglia. E quindi con grande gioia ho rivisto il Tenda dopo essere passato per cinque anni dal Colle di Nava, allungando di molto il percorso ma evitando l’autostrada, troppo lunga, troppo cara e di una monotonia stressante. Che piacere salire fin lassù e che bella galleria, moderna, luminosissima, un godimento assoluto percorrerla anche se, per il momento, a circolazione a senso unico alternato. Comunque sia, un grande cambiamento!
E pensare che tanti anni fa, con il tunnel già stravecchio, mezzo buio e decadente, mi sono fermato all’improvviso con l’auto proprio in mezzo a quella galleria provocando un gran casino…benzina finita! Che ricordi, che caos! Ma torniamo alla rinascita del Tenda. All’uscita dalla galleria il panorama è straziante, i tornanti in discesa ci sono di nuovo, erano stati spazzati via dalla bufera del 2020, la viabilità opportunamente modificata, ma lo scenario complessivo sembra ancora quello di 5 anni fa. Al lavoro si vedono decine di ruspe e caterpillar per risistemare la montagna crollata. I lavori, penso, dureranno ancora qualche anno. La strada verso Ventimiglia prosegue senza intoppi particolari ma i guai arrivano soprattutto nel tratto francese a causa di una decina di cantieri aperti con tanto di semafori mobili. Una decina…da rantolare al volante !Tutti rossi al mio arrivo e fa caldo! Certo, i cantieri servono per migliorare le strade, alcuni asfaltano, altri sistemano i parapetti, in altri ancora non si sa bene cosa facciano, per fortuna non c’è molto traffico ma un po’ di coda si forma lo stesso. Chi passerà dopo di me, forse sarà più fortunato. Speriamo solo che non siano ETERNI come i cantieri dell’autostrada! Insomma, a Ventimiglia non si arriva mai, il Tenda è interminabile, estenuante. Al ritorno farò il Nava!
Vanni Milani