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Lupi sventrano vacca gravida. Gli allevatori: “situazione fuori controllo”

«Ormai i lupi non si fermano più nemmeno davanti alle stalle e aggrediscono le prede senza nulla temere».

E’ l’amara constatazione del presidente di Cia Agricoltori delle Alpi, Stefano Rossotto, di fronte all’ennesimo caso di predazione che questa volta non è avvenuto in montagna, ma ai piedi della collina torinese, a Monteu da Po, dove venerdi mattina il personale della cooperativa Agricola Corneliana, un allevamento di 250 capi bovini di razza piemontese, ha ritrovato agonizzante una vacca gravida di sei quintali, sventrata nella notte da un branco di lupi, secondo l’ipotesi accreditata dal veterinario che per primo è stato chiamato sul luogo dell’accaduto.

L’animale, che si trovava in stabulazione libera, è morto in mattinata, insieme al vitellino che portava in grembo, senza che nulla si potesse fare per salvarli e senza che ci fossero nemmeno le condizioni per la macellazione d’urgenza.

 

«Per quanto riguarda il possibile indennizzo del danno – osserva il direttore di Cia Agricoltori delle Alpi, Luigi Andreis -, esiste il bando regionale, scaduto il 3 dicembre scorso, che confidiamo venga riaperto in un prossimo futuro, includendo anche il presente periodo. Ma occorrerà che la Regione adegui le condizioni dei risarcimenti, comprendendo tra i beneficiari non solo più gli allevatori che esercitano il pascolo, ma anche chi subisce le predazioni nelle stalle, altrimenti, per questi ultimi, oltre al danno si aggiungerebbe la beffa».

 

Il presidente Rossotto ricorda l’azione che da tempo Cia delle Alpi svolge in tutte le sedi per denunciare il problema dei gravi danni prodotti dalla fauna selvatica alle aziende agricole, chiedendo l’istituzione di un commissario ad hoc per l’emergenza: «La situazione è fuori controllo – dichiara Rossotto –, non c’è più tempo da perdere, se le autorità continueranno a far finta di niente, molti agricoltori saranno costretti a chiedere le aziende».

Identifica ladro, poliziotto ferito: 35 giorni di prognosi

35 giorni di prognosi al poliziotto che procede all’identificazione di un extracomunitario autore di furto in supermercato.

Non c’è molto da spiegare in verità, il responsabile di un furto, sorpreso in flagranza dalla vigilanza, semplicemente si rifiutava di fornire le proprie generalità e di lasciarsi trasportare da una volante dell’U.P.G.S.P. negli uffici di polizia per procedere agli atti relativi alla denuncia.

Questo rifiuto e questa ostinazione si manifestava in modo violento nei confronti dei poliziotti procurando la frattura di un dito ad un agente di polizia che veniva giudicata guaribile in 35 giorni.

Non esattamente una contusione, ma una vera e propria frattura grave, dolorosa e che ben rappresenta la difficoltà degli operatori di polizia che tutti i giorni subiscono ferimenti e lesioni da parte di soggetti che ben lungi dal volersi integrare e forse non intendo nemmeno farlo.

Come abbiamo già detto in altre occasioni, “qualcosa non funziona” se per identificare un soggetto autore di furto si debba finire in ospedale…

Vedremo cosa la legge prevedrà come punizione per queste lesioni. Nel frattempo il poliziotto non potrà lavorare per ben oltre 35 giorni per cui si ridurrà il suo già non entusiasmante stipendio e non avrà nessun rimborso trattandosi di un soggetto nullatenente.

Il Segretario del SIULP di Torino 

Eugenio Bravo.

Muore a 19 anni nell’auto in fiamme

Orribile morte per un ragazzo di 19 anni che ha perso la vita in serata in un incidente stradale  sulla  provinciale 590 a Mogol di Brusasco. Il giovane guidava una Opel Corsa che ha preso fuoco dopo uno scontro frontale ed è rimasto incastrato tra le lamiere.  L’altra vettura coinvolta è una Volkwagen Passat, che viaggiava verso Brozolo. Il ragazzo non è riuscito a mettersi in salvo. I vigili del fuoco hanno liberato il corpo ormai senza vita.

(foto archivio)

Terapie intensive: i due terzi dei pazienti ricoverati non sono vaccinati

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Dai dati aggiornati al 14 gennaio, in Piemonte i due terzi dei pazienti ricoverati per Covid in terapia intensiva non sono vaccinati

(ovvero si tratta di persone che non hanno aderito alla campagna vaccinale o hanno ricevuto soltanto una dose e quindi non hanno completato il ciclo primario).

In particolare, sui 147 ricoveri della giornata di venerdì 14 gennaio  102 riguardano pazienti non vaccinati (78 uomini e 24 donne), 45 sono invece pazienti vaccinati (25 uomini e 20 donne), ma con un quadro clinico serio per patologie pregresse.

E’ morto il musicista Gilardino, considerato erede del grande Segovia

DAL PIEMONTE

E’ morto a Vercelli Angelo Gilardino, noto chitarrista e compositore di 80 anni

Era ricoverato  all’ospedale Sant’Andrea da alcuni giorni. Conosciuto in tutto il mondo, a livello concertistico e soprattutto nell’insegnamento e nella composizione, a Roma in dicembre era stato idealmente festeggiato per i suoi 80 anni in una serata in cui era stata eseguito un Concerto composto da Gilardino durante il lockdown. Il 16 ad Asigliano in occasione Gilardino aveva ricevuto la cittadinanza onoraria. In molti lo considerano erede musicale del grande Segovia.

Parcheggiatori abusivi multati

Due sanzionati nei pressi dell’Ospedale San Giovanni Bosco

 

Nei giorni scorsi, personale del Commissariato Barriera Milano, insieme a personale del Reparto Prevenzione Crimine e ad operatori della Polizia Municipale hanno effettuato un controllo straordinario del territorio finalizzato al contrasto dell’attività di “parcheggiatore abusivo” dinnanzi al nosocomio San Giovanni Bosco.

Nel corso del servizio, vengono identificate due persone: un cittadino italiano e un marocchino, entrambi con precedenti di polizia. I due soggetti vengono sanzionati per l’esercizio, senza autorizzazione, dell’attività di parcheggiatore nonché per le violazioni in materia di sicurezza delle città, con conseguente ordine di allontanamento previsto dalla norma.

Il cittadino straniero, inoltre, risulta inottemperante all’Ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale.

Il cittadino italiano, invece, per gli opportuni provvedimenti viene segnalato alla locale Prefettura anche perché munito di valida patente di guida.

In un analogo servizio, svolto nel pomeriggio del giorno successivo, il cittadino italiano verrà nuovamente rintracciato nelle stesse circostanze, venendo contravvenzionato in vista di misure maggiormente afflittive.

Tenta di forzare la cassaforte davanti a un agente di polizia

Cassaforte “a tempo”

I fatti accaduti nei giorni scorsi in zona Borgo Vittoria

 

Sono da poco passate le 2 quando un poliziotto libero dal servizio nota un uomo armeggiare su un oggetto voluminoso, successivamente riconosciuto come una cassaforte, e, dopo pochi istanti, tentare di caricarlo all’interno della propria vettura.

Questi però, vistosi osservato, si interrompe e, prima di risalire a bordo dell’auto, ne copre la targa con un panno.

L’operatore contatta il 112 NUE segnalando quanto appena accaduto. Nel frattempo, vede il soggetto, un cittadino italiano di 42 anni, ritornare nei pressi della cassaforte. La presenza dell’agente, però, lo costringe nuovamente ad allontanarsi. La fuga dell’uomo sarà interrotta poco dopo all’intersezione con via Belluno, dove verrà rintracciato dagli agenti della Squadra Volante.

Perquisito il veicolo, gli operatori rinvengono un palanchino, un cacciavite ed il panno precedentemente utilizzato per occultare la targa. Inoltre, accanto alla carta di circolazione, viene scoperta una carta prepagata priva dei dati identificativi dell’intestatario.

Nel corso degli accertamenti, emergono numerosi precedenti di Polizia del quarantaduenne e la revoca della patente di guida, motivo per cui è stato denunciato.

Recuperata la cassaforte, all’interno vengono rinvenuti oltre 3500 euro in contanti e materiale cartaceo, tra cui alcune ricevute da cui è stato possibile risalire al proprietario del contenitore, gestore di un esercizio commerciale della zona.

Una volta raggiunto il locale, gli agenti constatano dapprima il danneggiamento della porta d’ingresso, poi il registratore di cassa, estratto dalla sua sede, completamente svuotato.

Il quarantaduenne viene arrestato per furto aggravato e denunciato per possesso ingiustificato di chiavi alterate e ricettazione.

Da domenica stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi

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La Direzione Opere Difesa del suolo, Protezione civile Trasporti e Logistica della Regione Piemonte ha dichiarato lo stato di massima pericolosità incendi boschivi su tutto il territorio piemontese sulla base del livello di pericolo e dei prodotti forniti dal Centro funzionale regionale di Arpa Piemonte.

«Per la prevenzione degli incendi – sottolinea l’assessore alla Difesa del Suolo della Regione Piemonte Marco Gabusi – è fondamentale prestare la dovuta attenzione e rispettare le regole. Ogni cittadino può essere parte attiva nella difesa del territorio in caso di incendio segnalando tempestivamente al numero unico di emergenza 112 anche le prime avvisaglie di un incendio boschivo. Fornendo informazioni il più possibile precise tutti possiamo contribuire in modo determinante a limitare i danni all’ambiente, consentendo agli operatori di intervenire con tempestività».

Nei periodi di massima pericolosità sono vietate, entro una distanza di cento metri dai terreni boscati, arbustivi e pascolivi, le azioni determinanti anche solo potenzialmente l’innesco di incendio, quali: accendere fuochi, accendere fuochi pirotecnici, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare apparati o apparecchiature che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale combustibile o compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio; è vietata qualunque generazione di fiamma libera non controllabile nel tempo e nello spazio. Le violazioni dei divieti e l’inosservanza delle prescrizioni comportano l’applicazione di sanzioni amministrative da un minimo di euro 200 a un massimo di euro 2.000, oltre alle sanzioni penali.

Il Sistema Antincendi Boschivi AIB della Regione Piemonte è attualmente pienamente operativo e la fine dello stato di massima pericolosità sarà stabilita dalla Direzione Opere Difesa del suolo, Protezione civile, Trasporti e Logistica quando cesseranno le condizioni di rischio. «Un ringraziamento particolare – conclude l’assessore Gabusi – va agli oltre 5000 volontari organizzati in 217 squadre che costituiscono il corpo Antincendi Boschivi regionale e che proteggono ogni giorno i nostri territori e le nostre comunità con un impegno e una capacità la cui eccellenza è riconosciuta in tutta Italia».

Ladri aprono la porta ai poliziotti

 

Arrestati tre topi d’appartamento

 

Intorno alla mezzanotte di lunedì scorso, gli agenti della Squadra Volanti, del commissariato San Paolo e del commissariato Centro raggiungono uno stabile in zona Pozza Strada, in seguito alla segnalazione di un furto in appartamento.

Il proprietario dell’immobile, quella notte assente, aveva ricevuto poco prima sul proprio cellulare la notifica dal sistema di video sorveglianza di una possibile intrusione, osservando dallo schermo la porta d’ingresso aperta ed un soggetto che stava girovagando all’interno della stanza. Alcuni istanti dopo, la connessione si era interrotta a causa della manomissione dell’apparecchio.

Giunti sul pianerottolo, i poliziotti trovano la porta chiusa ma con evidenti segni di forzatura. Quando questa improvvisamente si apre, si trovano davanti un soggetto travisato mentre altri due, alle sue spalle, stanno rovistando all’interno di alcuni cassetti.

I tre, trentenni georgiani, due dei quali con precedenti di Polizia e uno di questi risultato inottemperante all’ordine del Questore ad abbandonare il territorio nazionale, sono stati arrestati per tentato furto in abitazione.

Trovata morta in casa l’assistente ospedaliera trasferitasi dal sud

DAL PIEMONTE

E’ stata trovata senza vita nella sua abitazione di Chiavazza, forse per un improvviso malore. Teresa Cupparo, 57 anni, originaria di Francavilla in Sinni in provincia di Potenza, lavorava a Biella come assistente e volontaria ospedaliera. I vigili del fuoco sono entrati nell’appartamento forzando una finestra del balcone, poiché la donna  non rispondeva al telefono e al citofono.  Il ritrovamento è avvenuto nella tarda mattinata di ieri, 11 gennaio.