CRONACA- Pagina 1032

Torinese muore annegato in Liguria

Aveva 85 anni il torinese morto mentre faceva il bagno nel mare dei Bagni Riviera, sul lungomare Argentina di Bordighera.

E’ intervenuto il 118 ma  a nulla sono serviti i tentativi dei soccorritori di rianimare il bagnante, deceduto sulla spiaggia. Sembra che abbia perso i sensi per un malore e sia morto annegato.

Movida, la sindaca ascolti il questore

FRECCIATE   Se non tocca alla polizia evitare la folla davanti ai locali come dice il Questore di Torino, allora tocca senz’altro ai vigili urbani.

L’arciere

Auto contro un palo: gravissima bimba di 5 anni

Attorno all’una di notte una  mamma e  la  sua bimba di 5 anni sono rimaste ferite in un incidente avvenuto sulla strada provinciale  al confine tra Venaria e Robassomero, in una rotonda

La piccola, dopo l’intervento dei vigili del fuoco è stata trasportata all’ospedale Regina Margherita: è gravissima. La mamma, di 35 anni, di origine russa, guidava una  Kia Picanto rossa ed è uscita di strada andando a sbattere  contro un palo.

Lite in strada con aggressione, i carabinieri arrestano due persone

Una lite per futili motivi è terminata in un’aggressione. È successo sabato  pomeriggio alle 18 in corso Belgio.

Sono arrivate decine di chiamate al 112 che segnalavano due uomini, probabilmente armate di cocci bottiglia, che seguivano un uomo in corso Belgio. I Carabinieri della compagnia Torino San Carlo sono andati immediatamente sul posto e hanno notato le due persone che inseguivano un uomo che per sfuggire ai suoi inseguitori si è rifugiato in una tabaccheria. I militari dell’Arma hanno poi visto che le due persone sono entrare anche loro nell’esercizio commerciale e subito dopo hanno udito delle urla .  Entrati nel negozio, i carabinieri hanno visto due persone che aggredivano un uomo al volto con calci, pugni e un manico di scopa, trovata all’interno del negozio. I carabinieri hanno arrestato due italiani, di 29 e di 43 anni, residenti a Torino, per lesioni.
La vittima, un italiano di 33 anni, è stata medicata al pronto soccorso dell’ospedale Sani Giovanni Bosco per un ferita al capo e policontusione, con prognosi di giorni 5.  Gli arrestati sono stati collocati ai domiciliari

Moto contro auto, muore motociclista nel Torinese

In  un  incidente stradale  avvenuto nella notte sulla strada statale tra Villanova d’Asti e Riva Presso Chieri è morto un uomo di 39 anni.

Viaggiava su una  Suzuki che  ha tamponato un’Alfa Romeo Giulietta, ed  è morto sul colpo. Sulla vettura c’erano  un uomo di 58 anni, una donna e il figlio di 14 anni: sono stati trasportati all’ospedale di Chieri, feriti ma non   in pericolo di vita. I carabinieri di Chieri stanno verificando la dinamica dell’incidente.

(foto archivio)

Auto fuori strada in bilico sul guard rail, conducente sbalzato dall’abitacolo

Un incidente è avvenuto all’alba  sul raccordo della Torino-Pinerolo, nel comune di Scalenghe.

Un  uomo 37enne di Luserna San Giovanni a bordo di una Toyota Land Cruiser è uscito di strada

E’ stato sbalzato dalla sua vettura poco dopo l’uscita per Piscina. L’auto è rimasta in bilico sul guarda rail.

Il conducente è stato portato in codice giallo all’ospedale di Pinerolo. Sul posto la polizia stradale per accertamenti.

Lavavetri trasforma incrocio con semafori in piazza di spaccio

È’ stato arrestato dai Carabinieri, sequestrati 24 panetti di hashish con il logo di un alieno

 Incontrava i propri clienti simulando l’attività di lavavetri nei pressi di un semaforo di Corso Garibaldi a Venaria Reale, nell’hinterland torinese. Si appartava con gli acquirenti per pochi secondi per non destare alcun sospetto e spacciava a ripetizione dosi di stupefacente. Quel semaforo si era così trasformato in una piazza di spaccio, molto attiva dalle 8 alle 14. La cosa non è però sfuggita all’intuito investigativo di una pattuglia dei carabinieri della locale Stazione che, insospettiti dal continuo via vai di giovani, hanno deciso di fare un servizio di appostamento insieme ad altri colleghi in borghese. Una volta che si è avvicinato l’ennesimo cliente è scattato il blitz dei militari dell’Arma ed il lavavetri – pusher è stato sorpreso dopo aver ceduto a un operaio di Torino 4 grammi di hashish. La perquisizione ha permesso di trovare 600 euro in tasca del fermato, sicuramente non guadagnati con la pulizia dei vetri delle vetture. Le indagini sono proseguite alla ricerca del deposito di droga dell’abile pusher, individuato in un garage condominiale nel centro di Venaria Reale, dove i carabinieri ha sequestrato 24 panetti di hashish, tutti con il logo di un alieno, per un peso complessivo di kg 2,5, nonché contanti pari a 1500 euro. Per il lavavetri, un cittadino marocchino 52 anni , regolare su territorio italiano e residente in corso Regina Margherita di Torino, sono scattate le manette per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente.

Corrente elettrica, troppe interruzioni in collina

Dal Piemonte / Da qualche tempo la Valcerrina è interessata ad un fenomeno di interruzioni di corrente piuttosto fastidioso. Queste durano, è vero, pochi secondi o frazioni di secondi, talvolta alcuni minuti, ma sono tali da generare pericolo di danno per le apparecchiature elettriche, sia ai privati che alle industrie.

E segnalazioni di questo tipo di inconveniente non si limitano alla Provincia di Alessandria ma arrivano anche da Brusasco, centro della Città Metropolitana di Torino. Altre invece hanno riguardato centri come Sala Monferrato, Serralunga di Crea, Ozzano Monferrato. In quest’ultimo comune l’amministrazione ha emesso un recente comunicato alla cittadinanza nella quale informa che, in seguito ai continui cali di tensione sulla rete elettrica di distribuzione, ha evidenziato il fatto a Enel Distribuzione Spa. Quest’ultima ha risposto di essere a conoscenza della problematica e di stare lavorando per una soluzione. Ma non è l’unica presa di posizione: Enzo Gino, capogruppo di Gabiano Inmonferrato, nel comune di Gabiano, in una nota ha evidenziato l’intenzione di promuovere una class action invitando gli utenti che avessero subito forme di danno nella somministrazione di questo servizio pubblico essenziale a scrivere a posta@gabianoinmonferrato.it  per organizzare, appunto, l’azione. Nell’Unione dei Comuni della Valcerrina, invece il consigliere Massimo Iaretti ha depositato un’interpellanza in merito e spiega che:   “Le interruzioni di corrente, di pochi secondi o di alcuni minuti, sono diventate ormai una costante in Valcerrina, non solo nei paesi dell’Unione, ma anche in zone attigue, come a Serralunga di Crea, Ozzano Monferrato o Sala Monferrato. Ed è un fenomeno del quale non si riesce a venire a capo. Per questo ho scelto la strada istituzionale attraverso un atto ufficiale, un’interpellanza al presidente Fabio Olivero, che non ha alcuno spirito polemico ma vuole essere l’occasione per una presa di posizione forte dell’Unione dei Comuni della Valcerrina nel richiedere spiegazioni all’ente che fornisce l’energia elettrica, con l’auspicio che si arrivi ad una soluzione perché se è vero che le interruzioni sono brevi, non vuole dire che non siano dannose. Se ci sarà una condivisione, come auspico e come c’è sempre stata tra le varie componenti del Consiglio Unionale, l’interpellanza potrà venire trasformata in una mozione per arrivare ad un intendimento unitario”.

Massimo Iaretti

 

Club Scherma, stoccata al Comune

FRECCIATE  Il Consiglio di Stato ha dato (per ora) ragione allo storico club della scherma di Villa Glicini al Valentino.

Il Comune da tempo gli vuole revocare la concessione, ma i giudici romani hanno fatto prevalere le ragioni dell’associazione sportiva. Che ha assestato un abile colpo di fioretto al Municipio.

L’arciere

Gli infermieri: “Vogliamo la verità sulle morti e sui contagi dei nostri colleghi”

Riceviamo dal sindacato Nursing Up e pubblichiamo / DE PALMA: «VOGLIAMO TUTTA LA VERITA’ SUI CONTAGI E SUI DECESSI DEGLI INFERMIERI ITALIANI DURANTE IL COVID 19. ABBIAMO DIRITTO DI CONOSCERE I NUMERI REALI DI UN DRAMMA CHE HA CAMBIATO LE NOSTRE VITE PER SEMPRE».

Nostra inchiesta promossa dal Sindacato: «Non ci resta che provare a far luce da soli»

«Il momento è arrivato, non concediamo più proroghe o appelli. Questo Governo ci deve relazionare sui numeri effettivi dei colleghi infermieri deceduti durante il Covid-19 e deve soprattutto fornirci i dati reali dei contagiati suddivisi per categorie di attività. Abbiamo diritto di sapere, esordisce Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up: in un Paese civile, una classe dirigente che si rispetti, ha il sacrosanto compito di andare fino in fondo. E se neanche il Premier Conte e il Ministro della Salute, clamorosamente, non fossero al corrente delle cifre, promuovano subito una inchiesta interna per fare luce su quanto accaduto. Gli organismi di categoria come il nostro, che da sempre si battono per “rendere evidenti” le qualità dei nostri infermieri, professionisti forti, leali coscienziosi, carichi di umanità e doti professionali che mettono in campo a disposizione della salute pubblica, e anche la Fnopi, Federazione Nazionale Ordini Professioni Infemieristiche, vanno messe al corrente prima possibile su quanto è accaduto».
Già a marzo, come Sindacato, avevamo avuto il coraggio, e non ci risulta che lo abbiano fatto altri sindacati, di diffidare Conte, i Ministri Speranza e Dadone e tutti i governatori delle Regioni: alla diffida avevamo aggiunto una costituzione di mora indirizzata proprio al Presidente del Consiglio. Di fronte a quello che si registrava come un aumento costante e allarmante del numero di operatori sanitari contagiati, siamo subito intervenuti con una azione forte e significativa. Ad oggi, però, sbotta De Palma, nessuno si è fatto vivo con noi, nessuno ci ha guardato negli occhi per raccontarci la verità. I laconici comunicati dell’Inail o dell’IIS non ci bastano, non forniscono tutti i numeri che vogliamo conoscere, non rendono giustizia a tutto quello che gli infermieri hanno subito. Soprattutto non danno un senso ai colleghi che hanno perso la vita».

I numeri dell’Escalation di contagiati e morti ci proietta oggi, con il senno di poi, in un vero e proprio film horror. I numeri che abbiamo a nostra disposizione sono da bollettino di guerra, ma non ancora sufficienti a capire, ad avere un quadro reale.
«Non ci resta che provare a far luce da soli, e per questo abbiamo promosso una nostra inchiesta sindacale», continua De Palma:
4 aprile 2020 – 25 infermieri deceduti, oltre 5.500 contagiati
7 aprile 2020 (appena tre giorni dopo) 26 infermieri deceduti, oltre 6500 contagiati (mille in più in tre giorni).
30 aprile 2020 – 39 infermieri deceduti, 8800 contagiati.
12 maggio 2020 – 40 infermieri deceduti, oltre 12 mila contagiati.

«Ad oggi, secondo i dati Fnopi, gli infermieri iscritti all’Ordine sono circa 450mila, circa la metà del numero degli operatori sanitari complessivi. Di questi 270mila lavorano nel settore sanitario nazionale, il resto sono divisi tra case di cura private, centri per anziani, liberi professionisti ed altri.
Guardiamo solo i dati del Lazio, allarmanti a dir poco. E’ quanto emerge da una relazione della Regione di inizio maggio: su 470 casi di contagiati di operatori sanitari, oltre il 50 per cento sono infermieri. E’ ora di farla finita con le mezze parole e le mezze verità, dice il Presidente del Nursing Up. I deceduti ufficiali secondo fonti autorevoli non sarebbero nemmeno 40 bensì ad oggi 42. Tra cui non dimentichiamo i morti per suicidio, 4 e non 2, come si pensava. Ben 4 colleghi si sono tolti la vita perchè non hanno retto allo stress, alla paura, forse alla sopravvenuta malattia.
Ma caro Premier Conte, continua De Palma, non possiamo certo mettere un punto di definitività su questi numeri, di per sé già “ballerini”.
Bisogna scavare a fondo anche nel “mondo ancora sommerso” – ma ci piacerebbe tanto sbagliarci su questo – come quello degli infermieri e degli altri operatori sanitari che lavorano fuori dal contesto del sistema sanitario nazionale, ma anche quelli che sono morti durante il periodo di emergenza per cause apparentemente diverse dal Covid 19 e che potrebbero non essere stati nemmeno sottoposti al tampone. E poi ci sono gli asintomatici, che pure infettati sono, e che rappresentano un altro micromondo quasi completamente nascosto: siete sicuri di averli tutti censiti? Quanti colleghi si sono ammalati e sono pure guariti proprio nei lunghi periodi durante i quali i tamponi non venivano effettuati? Cosa vogliamo fare di queste evidenze?

ANCHE LA STAMPA INTERNAZIONALE TACCIA L’ITALIA TRA I PAESI CHE HANNO GESTITO NEL PEGGIOR MODO LA PANDEMIA, E GLI INFERMIERI HANNO PAGATO CON LA LORO VITA LE MANCANZE DEL NOSTRO PAESE…

Quanti infermieri sono morti realmente? Quanti contagiati ha avuto L’ ITALIA tra i nostri professionisti e tra gli altri operatori sanitari anche non medici? Vogliamo saperlo adesso, lo chiedono i cittadini e le famiglie di chi ha perso la vita. Lo pretendono quei colleghi che oggi portano ancora sulla pelle i segni della malattia, nonché il trauma da stress, la paura, il dolore.
Questo Governo, conclude De Palma, si metta una mano sul cuore, e racconti ai cittadini italiani i numeri reali di un conflitto contro un nemico invisibile che nessuno potrà mai dimenticare».

Nursing Up