CRONACA

Quanti pappagallini in città!

Caro direttore,

in giro per commissioni avevo parcheggiato la mia auto in una traversa di Cso Traiano. Al ritorno sono stato attirato da insoliti canti di uccelli, volgo lo sguardo in alto e vedo dei pappagallini che saltellavano tra le chiome delle piante. Non si tratta di pappagallini scappati da qualche gabbia, in lontananza ne ho visti altri. Praticamente sono dei parrocchetti provenienti dal Brasile. Ho provato un po’  ad approfondire ed ho scoperto che tutte le grandi città come Torino sono diventate  dimora fissa di questa simpatica specie di uccelli e che hanno trovato le condizioni per nidificare e riprodursi.

Luigi Gagliano

Operaio Gtt folgorato, ma non è grave

Un operaio dell’azienda trasporti  Gtt, 32 anni, è rimasto folgorato mentre stava effettuando la sostituzione dei cavi della linea del tram. L’incidente è avvenuto poco dopo le 22 di ieri sera in corso Regina Margherita, nei pressi di via Salerno e del sottopasso di corso Principe Oddone.

Secondo una prima ricostruzione, il tecnico era impegnato nei lavori di manutenzione straordinaria della linea aerea di alimentazione quando un arco voltaico lo ha investito, provocandogli ustioni di secondo grado alle mani e al volto.

I colleghi hanno immediatamente dato l’allarme e l’uomo è stato soccorso dal personale sanitario del 118 di Azienda Zero. Trasportato in codice giallo al Cto di Torino, le sue condizioni sono giudicate non gravi.

Tuber Next Gen: il futuro del patrimonio tartufigeno

Unire la pianificazione territoriale e paesaggistica a quella forestale, in modo da garantire la tutela del patrimonio tartufigeno e la valorizzazione delle aree rurali e guardare così al futuro del territorio e delle sue eccellenze è quello che la Regione Piemonte vuole ottenere con il progetto Tuber Next Gen 2025.

L’iniziativa, presentata nel Grattacielo Piemonte dal presidente Alberto Cirio e dall’assessore alla Pianificazione territoriale e Urbanistica, Biodiversità e Tartuficoltura Marco Gallo, si inserisce nel percorso di aggiornamento del Piano Territoriale Regionale e dei Piani Forestali di Indirizzo Territoriale e rappresenterà un momento di confronto e approfondimento con i territori simboli del tartufo secondo il seguente calendario:

* venerdì 7 novembre ad Alba, alle ore 17 nella Sala conferenze del Palazzo Mostre e Congressi

* venerdì 14 novembre ad Asti, alle ore 9.30 nel Salone consiliare della Provincia, e ad Alessandria, alle ore 15.30 nella Sala del Consiglio della Provincia

* venerdì 21 novembre a Torino, alle ore 10 nel Grattacielo della Regione Piemonte, in occasione della Giornata nazionale degli alberi.

«La pianificazione territoriale e quella forestale devono lavorare insieme, perché la qualità del paesaggio e la gestione sostenibile dei nostri boschi e degli alberi in ambiente rurale sono le basi della produzione tartufigena – hanno sostenuto il presidente Cirio e l’assessore Gallo – Con Tuber Next Gen mettiamo a sistema conoscenze, strumenti e strategie, coinvolgendo Comuni, tecnici e operatori per rendere la tutela del paesaggio e la valorizzazione delle nostre risorse una responsabilità condivisa. Investire nella pianificazione significa costruire oggi per le prossime generazioni un territorio più resiliente, capace di coniugare identità, sviluppo e sostenibilità».

La scaletta degli incontri

Per ogni incontro sono previsti interventi tecnici, a cura di Regione e Ipla, e una tavola rotonda tra amministratori, associazioni dei tartufai, associazioni agricole e professionisti (agronomi, forestali e architetti) per condividere le azioni di gestione territoriale di salvaguardia e di valorizzazione dei suoli vocati.

Inoltre, saranno presentate le nuove Carte di attitudine dei suoli alle produzioni tartufigene e Carte di potenzialità territoriale, rese possibili grazie al lavoro di Ipla.

La prima ha portato a risultati sorprendenti: oltre 333mila ettari sono oggi considerati in Piemonte aree ad alta o media attitudine alla produzione del tartufo bianco, con un incremento del 39% rispetto alle precedenti stime. I Comuni vocati sono 441, di cui 32 di nuova classificazione, distribuiti soprattutto nelle province di Cuneo, Asti, Alessandria e Torino, oltre a 15 Comuni delle valli Stura, Vermenagna e Tanaro per i quali non sono ancora disponibili gli aggiornamenti pedologici.

La seconda mette in relazione le caratteristiche dei suoli con l’uso del territorio e il tipo di soprassuolo, individuando le aree più favorevoli alla crescita delle tre specie più preziose, ovvero il tartufo bianco pregiato, il tartufo nero pregiato e lo scorzone estivo. Querceti, filari, siepi e formazioni arboree lineari sono indicati come gli ecosistemi più favorevoli.

La ricerca scientifica, così come l’esperienza dei trifolao, sottolineano come la progressiva urbanizzazione, la perdita dei sistemi agricoli tradizionali e la riduzione della gestione forestale hanno ridotto negli anni l’areale produttivo naturale del tartufo. Tuttavia, dove i suoli sono rimasti intatti, una corretta gestione può aumentarne la produttività e la qualità: la gestione attiva delle foreste, la conservazione e crescita dei filari e delle siepi, e la cura dei corileti possono incrementare la biodiversità e la potenzialità tartufigena. Al contrario, colture agricole intensive, se non gestite correttamente, possono ridurla alterando il delicato equilibrio idrogeologico e paesaggistico.

Aveva nascosto droga e un revolver nello zaino, arrestato

Un trentenne italiano trovato in possesso di droga e di un revolver e’ stato arrestato dalla polizia a Torino.
Era stato fermato nei giorni scorsi durante controlli della squadra mobile in via Pianezza nella zona di parco Dora su un’auto sospetta. Il veicolo, di sua proprietà, era sottoposto a fermo amministrativo e senza assicurazione, ed è stato sequestrato. La perquisizione nell’abitazione dell’uomo ha portato al ritrovamento di uno zaino nascosto nella camera da letto, con un revolver calibro 357 Magnum e 20 proiettili, oltre a 80 grammi di droga tra ecstasy, marijuana e hashish.

Il Piemonte valorizza le aree interne

“La nuova programmazione 2021–2027 punta a consolidare un modello di sviluppo duraturo e coerente per tutto il Piemonte. Con l’ampliamento della strategia per le aree interne alle due nuove aree della Valsesia e delle Terre del Giarolo, la Regione rafforza la strategia di lungo periodo per le aree interne, garantendo una visione unitaria e un presidio regionale più forte nei processi di attuazione.

La Valsesia e le Terre del Giarolo si aggiungono alle quattro aree pilota Valle Maira e Grana, Valli dell’Ossola, Valle Bormida e Valli di Lanzo che restano parte integrante della strategia piemontese. Continueremo infatti ad accompagnarle nella realizzazione dei 126 progetti avviati, per oltre 48 milioni di euro di risorse programmate, e a sostenerle anche attraverso fondi aggiuntivi dedicati al sistema produttivo locale, come è stato fatto recentemente con risorse in più. Proprio domani avremo un incontro di aggiornamento sui percorsi di realizzazione dei progetti previsti. Un confronto fondamentale tra gli attuatori e la struttura della Regione che in questi mesi ha dato importanti risultati.

La scelta compiuta dalla Regione risponde al principio di equilibrio territoriale e alla necessità di rendere strutturale l’esperienza maturata, ampliando la rete delle aree beneficiarie e assicurando continuità, efficienza e pari opportunità di sviluppo a tutti i territori piemontesi.

Stiamo lavorando a una lettera da inviare al Ministro per rappresentare con chiarezza il percorso che il Piemonte ha scelto. La nostra richiesta sarà quella di inserire nuovamente le quattro aree interne iniziali nella strategia Snai. 

Un percorso inclusivo, che tiene insieme le esperienze maturate e apre nuove opportunità per i territori che ancora non ne hanno beneficiato”.

Così l’assessore alle Aree Interne della Regione Piemonte, Marco Gallo

Apre la RSA “Parco Dora” a Collegno

Apre ufficialmente la RSA “Parco Dora” a Collegno, nuova struttura residenziale dedicata all’assistenza degli anziani non autosufficienti, realizzata e gestita da 3A MILANO S.r.l., realtà parte del Gruppo Sereni Orizzonti, attiva da anni in Italia nel settore socioassistenziale. La residenza, situata nel cuore di Collegno, offre 120 posti letto convenzionati con l’ASL TO3; dotata di spazi moderni, confortevoli e progettati secondo i più elevati standard di qualità, la struttura rappresenta una nuova risposta al crescente bisogno di servizi per la terza età, nel rispetto della dignità e della storia di ogni persona accolta.

La RSA Parco Dora si distingue per un approccio assistenziale centrato sulla persona, ispirato a principi di umanità, personalizzazione, integrazione con il territorio e valorizzazione della relazione con la famiglia. L’équipe multidisciplinare — composta da medici, infermieri, operatori socio-sanitari, fisioterapisti, educatori e professionisti specializzati — garantisce assistenza sanitaria e supporto 24 ore su 24, programmi riabilitativi individualizzati e attività di animazione e stimolazione cognitiva.

«La nostra missione è far sentire ogni ospite a casa, con la professionalità che merita e l’attenzione che ciascuno di noi vorrebbe per i propri cari» — dichiara il direttore della Residenza Florin Soimu. — «La RSA Parco Dora nasce per offrire non solo assistenza di qualità, ma un luogo di vita, relazione e rispetto, capace di rispondere ai bisogni complessi degli anziani e delle loro famiglie».

«La nostra azienda realizza residenze di qualità, con tutte le innovazioni che la domotica mette a disposizione e con soluzioni a basso impatto ambientale», dichiara Mario Modolo, direttore generale di Sereni Orizzonti. «La struttura in breve tempo si rivelerà una realtà in grado di rispondere alle numerose esigenze del territorio. È un traguardo di cui siamo orgogliosi: operiamo in un settore, la sanità, che gioca un ruolo fondamentale nel nostro paese, come gli ultimi anni ci hanno chiaramente dimostrato. Un sentito ringraziamento va al sindaco di Collegno e a tutta l’amministrazione comunale, per il supporto costante ricevuto in questi anni di progetto.»

«La notizia dell’apertura della nuova RSA Parco Dora per noi è una grande notizia», sottolinea il sindaco di Collegno Matteo Cavallone. «Da una parte aumentano i posti in RSA sul territorio, che è un servizio pubblico, in quanto diversi posti sono convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, molto richiesto da tantissime famiglie in Città, che sono in difficoltà con i propri cari non autosufficienti; dall’altra si insedia sul territorio un’attività sanitaria che creerà diversi posti di lavoro stabili e porterà anche ricchezza sul territorio. Non vediamo l’ora che i lavori per la seconda RSA prevista terminino per poter vedere realizzato l’intero intervento previsto dal Comune incredibilmente importante soprattutto nell’ottica del progressivo invecchiamento della popolazione».

Tra i servizi garantiti, “Parco Dora” metterà a disposizione: assistenza medica e infermieristica continuativa, assistenza alla persona con personale OSS qualificato, fisioterapia e programmi riabilitativi, ma anche attività educative, sociali e ricreative, servizi alberghieri completi. La struttura dispone inoltre di palestra, spazi comuni per la socializzazione, aree verdi, sale ricreative e parrucchiere interno, favorendo benessere e vita comunitaria.

Con questa apertura, 3A MILANO S.r.l. conferma il proprio ruolo attivo nella costruzione di modelli assistenziali innovativi e di partnership pubblico-privato, contribuendo allo sviluppo sociale, sanitario e occupazionale del territorio.

Per informazioni, visite e prenotazioni:

RSA Parco Dora, Via Venaria 32 – Collegno

CS

I prati stabili come risorsa turistica

 SE NE PARLA IL 22 NOVEMBRE A VICO CANAVESE

 

L’agricoltura ha plasmato nei secoli il paesaggio delle Alpi, grazie a pratiche colturali tradizionali, messe in atto con sapienza ed esperienza dalle donne e dagli uomini di montagna. I paesaggi naturali sono quindi diventati in qualche modo un fatto culturale e proprio dalla constatazione del loro valore partirà la riflessione che sabato 22 novembre a Vico Canavese di Valchiusa sarà proposta dal Club Amici di Valchiusella nel corso del convegno sul tema “I prati stabili e i loro prodotti come strumento di promozione della Valchiusella”, organizzato in collaborazione con il DISAFA-Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari e del Dipartimento di Management dell’Università di Torino e con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Il convegno è patrocinato dalla Città metropolitana di Torino, che sarà rappresentata dalla Consigliera delegata alle attività produttive, allo sviluppo economico e alla pianificazione strategicaSonia Cambursano. I lavori inizieranno alle 10 nella scuola Giacomo Saudino di via Lime 2 con l’intervento istituzionale del Sindaco di ValchiusaMaurilio Vercellio.

Sarà analizzata la ricaduta turistica che i prati stabili e la produzione zootecnica e casearia che rendono possibile stanno generando nel territorio, con una grande attenzione alla sostenibilità delle attività produttive e della frequentazione turistica. Sono in programma interventi delle imprenditrici Romina e Anna Zucca, dei docenti e studiosi del DISAFA Giampiero Lombardi e Valentina Scariot, di Stefano Duglio del Dipartimento di Management, del cofondatore di Slow Food e docente all’Università di Pollenzo Silvio Barbero, del Presidente della sezione Valchiusella della ColdirettiPierangelo Ughetti, della Consigliera metropolitana Sonia Cambursano, di Nadia Ansaldi e di Elisa Spaziani, funzionarie della Direzione Produzioni Agrarie e Zootecniche della Regione Piemonte.

Monteu da Po, Protezione Civile sovracomunale

 

 

Il Consiglio comunale di Monteu da Po, nella seduta del 3 novembre, ha approvato il Protocollo di Intesa tra i Comuni di Brozolo, Brusasco, Cavagnolo, Lauriano, Monteu da Po e Verrua Savoia per la programmazione e il coordinamento delle attività di Protezione Civile.

L’obiettivo è la creazione di una rete di volontariato sovracomunale che permetta di ottimizzare la gestione delle risorse umane e materiali, condividendo buone pratiche, esperienze e strumenti operativi.

L’esperienza maturata negli ultimi anni durante gli eventi calamitosi ha infatti evidenziato la necessità di un coordinamento più efficace delle risorse disponibili, così da poter impiegare personale, mezzi e attrezzature di un Comune anche nei territori limitrofi. La collaborazione tra enti diventa quindi strategica per garantire un sistema integrato di intervento e beneficiare di sinergie tecniche ed economiche, nel rispetto dell’autonomia dei singoli gruppi comunali di Protezione Civile.

A tal fine, i Comuni si impegnano a migliorare il raccordo organizzativo attraverso un coordinamento operativo sovracomunale, finalizzato al supporto nella gestione delle emergenze e alla programmazione preventiva congiunta.

“Il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Monteu da Po, ricostituito lo scorso marzo. poco prima dell’evento alluvionale, rappresenta una risorsa fondamentale per la comunità, non solo in caso di calamità naturali, ma anche per le attività di previsione, prevenzione, formazione e informazione – dichiara il sindaco di Monteu da Po, Elisa Ghion –. Questo Protocollo rafforza la collaborazione tra Comuni e valorizza l’impegno dei volontari, che con dedizione e spirito di servizio rappresentano un punto di riferimento per tutti noi. Il lavoro di squadra è la nostra forza, soprattutto nei momenti di difficoltà”.

L’Assessore alla Protezione Civile, Giuseppe Deluca, aggiunge:
“L’iter burocratico per il riconoscimento ufficiale del Gruppo Comunale di Protezione Civile è ormai concluso: il Gruppo è iscritto nell’Elenco territoriale delle organizzazioni di volontariato di Protezione Civile della Regione Piemonte e fa parte del Coordinamento Territoriale del Volontariato di Protezione Civile di Torino. Con questa formalizzazione, Monteu da Po entra pienamente nella rete regionale e potrà operare in modo coordinato ed efficace sul territorio”.

Il Comune di Monteu da Po rinnova il proprio impegno per la sicurezza della comunità e invita tutti i cittadini a partecipare attivamente: le adesioni per entrare a far parte del Gruppo Comunale di Protezione Civile sono sempre aperte.

Chi desidera diventare volontario può trovare tutte le informazioni e i moduli di iscrizione sul sito istituzionale www.comune.monteudapo.to.it, oppure rivolgersi agli Uffici Comunali o contattare il numero 011 9187813.

 

 

 

Nella foto alcuni membri del Gruppo comunale di Protezione Civile di Monteu da Po con il sindaco Elisa Ghion e l’assessore Giuseppe Deluca

La Regione conferma Francesca Lavazza alla presidenza del castello di Rivoli

La Regione Piemonte ha designato Francesca Lavazza alla guida dell’Associazione culturale Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea per il prossimo triennio, confermandola anche nel ruolo di presidente dell’assemblea dei soci e del cda.
La decisione di confermare la presidente uscente nasce dalla volontà di proseguire nel percorso di crescita intrapreso dal Museo negli ultimi anni, durante i quali il Castello di Rivoli ha consolidato il proprio prestigio internazionale e intensificato la capacità di attrarre investimenti, progetti di ricerca, pubblico e collaborazioni di respiro globale. Il mandato avrà durata di tre anni e si concluderà nel 2028, con l’approvazione del bilancio dell’esercizio 2027.

“La riconferma di Francesca Lavazza è un atto di continuità e di riconoscimento dell’ottimo lavoro svolto – ha spiegato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – il castello di Rivoli è una delle istituzioni più importanti e di riferimento per quanto riguarda l’arte contemporanea a livello internazionale e in questi anni ha saputo crescere, aprirsi sempre di più alla città, ai giovani, all’innovazione e alle collaborazioni globali. Questa scelta premia competenza, visione e impegno e rafforza il ruolo del Piemonte come territorio capace di produrre cultura, attrarre talenti e guardare lontano”.
“La cultura è un motore di  sviluppo e di opportunità per i giovani  e il castello di Rivoli ne  un esempio concreto – aggiunge l’assessore alla Cultura Marina Chiarelli – . In questi anni la presidenza Lavazza ha accompagnato una fase importante di crescita, apertura internazionale, ricerca, dialogo con le imprese culturali e attenzione ai territori.  La conferma consente di consolidare questo percorso, valorizzando una realtà che produce valore, lavoro, formazione qualificata e bellezza per il Piemonte e che continua a portare la nostra regione nel mondo”.

“Accolgo con grande soddisfazione la riconferma alla presidenza del castello di Rivoli, punto di riferimento a livello internazionale per l’arte contemporanea- sottolinea Francesca Lavazza –  Ringrazio la Regione Piemonte per la fiducia rinnovata e considero questo incarico una responsabilità importante e un impegno personale a  proseguire nel percorso di crescita, apertura e innovazione intrapreso in questi tre anni e che porterò avanti con ambizione insieme al direttore Francesco Manacorda, ai curatori e a tutto il team del museo in questo nuovo mandato”.

Mara Martellotta

ASL TO4: OPI Torino si costituirà parte civile

In merito alle più recenti evoluzioni delle indagini che coinvolgono l’ASL TO4 ed in particolare l’Ospedale di Settimo Torinese, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino comunica che, alla luce della complessità e della gravità dei fatti emersi, intende costituirsi parte civile nel procedimento in corso.
«Le ultime evoluzioni dei casi di cronaca che fanno riferimento a quanto emerso dalle indagini, stanno portando alla luce una situazione sempre più articolata e delicata — dichiara Ivan Bufalo, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino —. Pur non risultando, ad oggi, infermieri iscritti al nostro Ordine tra i soggetti coinvolti o citati nelle cronache giudiziarie, riteniamo doveroso seguire con attenzione l’evoluzione dell’inchiesta, che potrebbe in futuro estendersi anche ad altre figure professionali».
L’Ordine sottolinea la volontà di tutelare l’immagine della professione infermieristica e al contempo il diritto dei cittadini di ricevere cure sicure per la tutela della propria salute, ribadendo che ogni eventuale responsabilità individuale dovrà essere accertata nelle sedi opportune e nel pieno rispetto del principio di innocenza. Solo dopo tali accertamenti potranno – e se necessario dovranno – essere intraprese le iniziative disciplinari del caso.
«Da questo momento — prosegue Bufalo — l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino osserverà un doveroso silenzio stampa sul caso, nel rispetto del lavoro della magistratura e della verità processuale. Esprimiamo piena fiducia nella giustizia e nella capacità dei giudici di far emergere con chiarezza i fatti e le responsabilità».
OPI Torino conferma la propria vicinanza agli assistiti e agli infermieri che ogni giorno operano con professionalità, dedizione e rispetto dei principi deontologici che da sempre contraddistinguono la categoria.

CS