CRONACA

ASL TO4, OPI Torino: “Nessun infermiere in servizio risulta coinvolto nelle indagini”

 

TORINO, 14 ottobre 2025 – In merito alle notizie di cronaca relative alle indagini che hanno interessato l’ASL TO4, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino precisa che, secondo le informazioni attualmente disponibili, nessun infermiere in servizio, a nessun livello di responsabilità, risulta coinvolto nelle inchieste coordinate dalla Procura di Ivrea.

«Si specifica che nessun infermiere attualmente in servizio a nessun livello di responsabilità risulta coinvolto nelle inchieste relative alla ASL TO4 che stanno in questi giorni catalizzando l’interesse dei media locali e nazionali» dichiara Ivan Bufalo, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino.

Le indagini, che coinvolgono complessivamente 38 persone tra dirigenti, medici e professionisti, riguardano ipotesi di reato quali turbativa d’asta, truffa, corruzione, abuso d’ufficio, esercizio abusivo della professione sanitaria e maltrattamenti. Al centro del procedimento vi sarebbero presunti concorsi pilotati, irregolarità negli appalti e condotte improprie da parte di singoli dirigenti e operatori.

Bufalo sottolinea come sia importante mantenere chiarezza e responsabilità nella comunicazione di queste vicende: «È necessario evitare generalizzazioni che rischiano di compromettere l’immagine e la credibilità di una categoria che, soprattutto negli ultimi anni, ha dimostrato competenza, etica e dedizione».

L’Ordine rinnova la piena fiducia nella magistratura e nel lavoro di accertamento in corso, ribadendo che ogni eventuale condotta illecita deve essere valutata singolarmente e che la responsabilità individuale non può mai essere estesa all’intera professione infermieristica.

«La fiducia dei cittadini nei confronti degli infermieri — conclude Bufalo — è un valore costruito nel tempo e va tutelata con trasparenza, rispetto e senso di giustizia».

Minaccia cassiera con le forbici e la rapina, arrestato

La Polizia di Stato ha arrestato a Torino un uomo di 42 anni per tentata rapina aggravata.

Una volante del Commissariato di P.S. “Mirafiori” è intervenuta, nei giorni scorsi, in Corso Traiano per la segnalazione di un’aggressione a mano armata ai danni della cassiera di un supermercato.

Gli operatori, giunti sul luogo, hanno individuato e fermato nel parcheggio antistante all’esercizio commerciale un cittadino italiano che stava cercando di darsi alla fuga; sottoposto a perquisizione, è stato rinvenuto parte del “bottino” ed uno scaldacollo, utilizzato per travisarsi durante la rapina.

A seguito di accurate ricerche, gli operatori sono, inoltre, riusciti a recuperare l’intera somma di denaro sottratta, nonchè il paio di forbici appuntite utilizzate per minacciare la cassiera, delle quali il quarantaduenne aveva tentato di disfarsi durante la fuga.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto.

Inchiesta ospedale di Settimo: pazienti sedati e senza farmaci?

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Emergono nuovi e inquietanti aspetti sullo scandalo “Sanitopoli” all’ASL To4: alcuni pazienti sarebbero stati sedati e lasciati senza farmaci per intere notti nel reparto lungodegenti dell’ospedale di Settimo Torinese. Durante le ispezioni della Guardia di Finanza, altri anziani sarebbero stati trovati in condizioni disumane, fradici e sporchi, nella struttura dove un’azienda privata — oggi al centro della bufera — gestiva i servizi infermieristici.

È un altro aspetto dell’inchiesta sulla sanità del Canavese e di parte del Torinese che punta sugli appalti e sui concorsi che sarebbero stati truccati dell’ASL To4. Secondo gli inquirenti, la società coinvolta sarebbe stata favorita per 16 milioni di euro. In cambio, alcuni dirigenti pubblici avrebbero ottenuto vantaggi personali, ricevendo in anticipo informazioni riservate su bandi e prezzi di gara e garantendo assunzioni a persone legate agli amministratori infedeli.

«Fine della vita oggi», convegno al Cottolengo

Venerdì 17 ottobre convegno alla Piccola Casa di Torino

 

Dalle ore 8.30 alle 17 nella Sala Convegni (via Cottolengo 12) in occasione della Giornata Mondiale della Bioetica

 

In occasione della Giornata Mondiale della Bioetica (Unesco), venerdì 17 ottobre 2025 dalle ore 8.30 alle 17 nella Sala Convegni della Piccola Casa di Torino (via Cottolengo 12), si tiene il convegno «’Non c’è diritto senza limiti’ (Valerio Onida). Una prospettiva medica e giuridica sulla fine della vita oggi».

 

Il seminario formativo, voluto dal Padre generale della Piccola Casa Padre Carmine Arice e dalla Direzione generale dell’Ospedale Cottolengo, vede la partecipazione di medici e infermieri palliativisti, bioeticisti, giuristi e pastoralisti che a vario titolo sono impegnati in prima persona nell’assistenza ai malati in fase avanzata e nel dibattito legislativo e bioetico. I lavori in particolare intendono offrire uno spazio di riflessione poliedrica sul tema del fine vita. La giornata si propone di fornire ai partecipanti mattoni fondamentali per una personale riflessione in materia che permetta di comprendere meglio i nodi di una tematica complessa e spesso fraintesa.

 

Intervengono:

 

  • Padre Carmine Arice, Padre generale della Piccola Casa;
  • Gian Paolo Zanetta, Direttore generale dell’Ospedale Cottolengo;
  • Antonio Spagnolo, Coordinatore della Sezione di Bioetica e Medical Humanities del Dipartimento di Scienza e Bioetica;
  • Claire Fourcade, medico in Cure palliative, già Presidente della Société Francaise de Soins Palliatifs;
  • Stefano Canestrari, Professore ordinario di Diritto penale all’Università di Bologna e membro del Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB);
  • Mauro Ronco, Professore emerito di Diritto penale all’Università di Padova, Vicepresidente del CNB, Presidente del Centro Studi Rosario Livatino;
  • Ferdinando Garetto, medico in Cure palliative, responsabile medico del Cottolengo Hospice di Chieri (TO)

 

Moderano:

 

  • Ferdinando Cancelli, medico palliativista, membro della Pontificia Accademia per la Vita e collaboratore del quotidiano “Il Foglio”;
  • Lucetta Scaraffia, storica e giornalista, membro del Comitato Nazionale per la Bioetica, organismo del Governo italiano

«Le tematiche sulla fine della vita», spiegano i promotori del convegno, «occupano una parte sempre più rilevante del dibattito pubblico, non solo in Italia. A fronte però della rilevanza di un argomento che tocca tutti sia dal punto di vista medico e umano che etico e giuridico, le argomentazioni portate a sostegno di diritti reali o presunti non sono sempre chiare e giustificate da una riflessione pacata. Il rischio, in un momento in cui anche la politica deve prendere decisioni delicate, è quello di cadere nell’ideologia piuttosto che ragionare su dati ed evidenze».

 

 

 

Iscrizioni

 

 

 

L’evento è accreditato per tutte le professioni sanitarie.

 

Per iscriversi: https://forms.office.com/e/B2WSwx7aRT

 

 

 

La Segreteria Organizzativa è a cura del Centro di Formazione dell’Ospedale Cottolengo.

 

 

Politica e religione fra Piemonte ed Europa

Dal 15 ottobre al 19 novembre un ciclo di conferenze organizzate dalla Deputazione subalpina di storia patria per illustrare le interferenze tra le scelte dei potenti e i culti religiosi dall’età antica a quella contemporanea.

Politica che sfrutta propagandisticamente la religione e religione che condiziona le scelte politiche. È il tema su cui si sviluppa il ciclo di conferenze “Politica e religione fra Piemonte e Europa” organizzato dalla Deputazione subalpina di storia patria, che intende illustrare per la prima volta i cortocircuiti tra le due dimensioni, che nella pratica storiografica vengono per lo più studiati in modo separato.

In quattro appuntamenti aperti al pubblico, dal 15 ottobre al 19 novembre presso l’Archivio di Stato di Torino, si punta l’obiettivo sul Piemonte e sull’arco alpino occidentale che dall’età antica alla contemporaneità non si rivelano affatto una periferia bensì il cuore dell’Europa. Sono diversi, per natura ed estensione, i culti che entrano in interferenza con le scelte dei potenti: si va dall’olimpo classico e dalla divinizzazione dell’imperatore in età tardoromana, trattati dalla Prof.ssa Silvia Giorcellidell’Università degli Studi di Torino, alle pratiche di devozione favorite e indirizzate dai principati territoriali dell’età moderna, illustrate dal Prof. Paolo Cozzo (Storia del cristianesimo all’Università degli Studi di Torino); dalle ingerenze dei prìncipi sabaudi nella religiosità locale gestita da chiese e monasteri per disegnare spazi della vita sociale medievale, con relatrice Elena Corniolo (ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Storici di UniTO), ai profondi cambiamenti dei rapporti potere-religione dall’Italia unita in poi, nell’esposizione di Francesco Traniello, storico italiano, professore emerito nella facoltà di Scienze Politiche di Torino, socio corrispondente dell’Accademia delle scienze di Torino.

Inoltre, è in tema anche la lectio magistralis che tenuta il 25 novembre da Andrea Nicolotti, professore di Storia del cristianesimo e delle chiese presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, in occasione dell’annuale«Giornata della Deputazione subalpina di storia patria»: il relatore presenterà l’uso propagandistico della Sindone da parte dei Savoia.

La Deputazione subalpina di storia patria è un organo ufficiale dello Stato, i cui membri sono nominati dal Presidente della Repubblica. Tra le tante attività che promuove ci sono le conferenze rivolte a un pubblico generico di curiosi, interessati alle proprie regioni nella storia e agli aggiornamenti della ricerca ben divulgata e applicata a luoghi che conoscono. I temi trattati e sviluppati ogni anno e i relatori esperti sullo specifico argomento sono scelti dall’assemblea generale dei soci effettivi della Deputazione, per mettere in relazione ambiti in cui la ricerca storica ha fatto particolari progressi con le sensibilità più attuali e ancora piuttosto vive nel presente”. Giuseppe Sergi, vicepresidente della Deputazione

CICLO DI CONFERENZE DELLA DEPUTAZIONE SUBALPINA DI STORIA PATRIA 2025

“Politica e religione fra Piemonte ed Europa”

15 ottobre, 16-18, Silvia Giorcelli, Luoghi, forme e interpreti del culto imperiale nel Piemonte romano
22 ottobre, 16-18, Paolo Cozzo, La devozione come linguaggio religioso e politico nell’area subalpina di età moderna
29 ottobre, 16-18, Elena Corniolo, Pratiche religiose e forme del controllo nello spazio sabaudo del Quattrocento
19 novembre, 16-18, Francesco Traniello, Ri-definizioni e mutevoli ruoli del ‘religioso’ dal Risorgimento alla Repubblica
25 novembre, 15.30-18.00, Giornata della Deputazione Subalpina di storia patria. Saluti istituzionali: Sergio Roda, Attività e prospettive della Deputazione fra 2025 e 2026. Lectio magistralis di: Andrea Nicolotti, L’uso propagandistico della Sindone da parte dei duchi di Savoia. Assegnazione del Premio Giorgio Bouchard

Investimenti “green” nelle imprese italiane, bene il Piemonte

Calano gli investimenti green nelle imprese italiane, ad eccezione di alcune Regioni, tra cui il Piemonte, che registra un +1,2%. La tendenza è contenuta da un rapporto realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato su dati Union Camere ed Excelsior, che rivela una flessione dal 25,2% del 2023 al 21,4% del 2024, facendo registrare una flessione del 4,1%. Analisi che ha rilevato anche un Green Tax Spread, la tassazione ambientale su cittadini e imprenditori italiani, che pesa 11,1 miliardi di euro in più rispetto alla media dell’Unione Europea, pari a 188 euro pro capite di maggiori costi.

“Nonostante i segnali incoraggianti a livello piemontese, questa opportunità richiede un cambio di rotta nelle politiche pubbliche a sostegno della transizione ecologica – commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – il riordino degli incentivi previsti con la prossima legge di bilancio nazionale, dovrà rappresentare un momento di svolta. Occorrerà recuperare le risorse rimaste inutilizzate e indirizzarle verso un modello capace di sostenere in particolare le piccole imprese che decidono di investire nella sostenibilità”.
A livello nazionale la flessione rilevata è dello 0,5%, data dal 25,2% del 2023 confrontata con il 24,7% del 2024, mentre a livello territoriale, la propensione delle imprese negli investimenti green vede una situazione in chiaroscuro: l’Emilia Romagna registra l’incremento più netto rispetto all’anno precedente delle imprese che investono nel green, con un balzo in avanti di 1,6 punti percentuali, seguita dal Piemonte con il +1,2%, Campania +1%, Valle d’Aosta +0,8%, Lazio e Umbria allo 0,7% e Abruzzo con un +0,3%. Di segno opposto dati che riguardano la Basilicata che, pur mantenendo la prima posizione assoluta, ha visto un calo marcato di 8,6 punti percentuali rispetto al 2023, seguita dalla Calabria con un -4,6%, la Sardegna con un -4,1%, il Trentino Alto Adge che segna -3,3%, Marche -2,9% e Puglia -2%. Si riduce anche l’incidenza degli investimenti green in Friuli Venezia Giulia, Liguria e Sicilia. A frenare gli investimenti green delle aziende sono gli elevati oneri finanziari imposti dalla stretta monetaria e la scarsa efficacia del Piano Transizione 5.0: al 15 settembre 2025 risultano inutilizzati ben 4,2 miliardi di euro, pari al 68,1% delle risorse disponibili.
Per ciò che riguarda il Green Tax Spread, il prelievo fiscale ambientale in Italia ha raggiunto i 54,2 miliardi di euro, pari al 2,5% del PIL, un valore superiore di 0,5 punti alla media europea, del 2%. Questo nonostante il nostro impatto pro capite sia inferiore dell’ 8,4% rispetto all’UE.

“Questo spread fiscale, che penalizza cittadini e imprese – sottolinea De Santis – è ingiustificato e contraddice il principio europeo ‘chi inquina, paga’. Per questo sollecitiamo una riforma della fiscalità ambientale che tenga conte dell’efficienza energetica reale, e del contributo delle imprese alla transizione ecologica. Non può esserci sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica. Le micro e piccole imprese italiane devono essere messe in condizione di competere, non penalizzate con un carico fiscale superiore a quello dei concorrenti europei”.
Questa situazione contraddice il principio che la stessa UE adotta, ovvero “chi inquina, paga”. L’Italia inquina di meno ma paga di più. Si tratta di una sorta di Green Tax Spread che penalizza aziende e famiglie italiane. Le voci principali riguardano le accise sui carburanti (25,7 miliardi), le imposte su energia elettrica e gas (12,6 miliardi) e il settore trasporto (11,2 miliardi). L’accise italiana sul gasolio è la più alta d’Europa (24,9% in più rispetto all’Eurozona), mentre quella sulla benzina è l’11,6% sopra la media dell’Eurozona.
“Anche in questo caso l’Italia figura tra i Paesi con il carico fiscale più elevato, alle spalle solo di Paesi Passi e Finlandia – spiega Confartigianato – per questo sarebbe necessaria una riforma della fiscalità ambientale che tenga conto dell’efficienza energetica reale e del contributo delle imprese alla transizione ecologica”.

Mara Martellotta

Il bilancio sociale della Fondazione Piemontese Ricerca sul Cancro

Nel 2024, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ha destinato oltre 20 milioni di euro alle attività di cura e ricerca dell’Istituto di Candiolo – IRCCS. Un impegno che si traduce in 291 ricercatori attivi in 40 laboratori, 241 studi pubblicati, 577 operatori clinici, più di 1,3 milioni di prestazioni ambulatoriali e 256 studi sperimentali attivi. Allegra Agnelli: “Grazie ai nostri sostenitori garantiamo impegno e passione per sconfiggere il cancro”.

Candiolo, 13 ottobre 2025 – La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro presenta il Bilancio Sociale e di Sostenibilità – dati 2024, giunto alla sua ventunesima edizione. Una pubblicazione che racconta i risultati raggiunti dalla Fondazione e dall’Istituto di Candiolo – IRCCS in un anno ricco di traguardi significativi: l’apertura di Oncolab, l’avvio della progettazione della nuova Biobanca, l’avanzamento del piano di innovazione tecnologica e il lancio del progetto Candiolo Cares, nato per supportare i pazienti e le loro famiglie.

Sono numeri importanti quelli che fotografano l’impegno della Fondazione: 291 ricercatori impegnati in 40 laboratori, 241 studi scientifici pubblicati sulle più prestigiose riviste internazionali, 577 operatori clinici, oltre 1 milione e 300mila prestazioni ambulatoriali erogate, 256 protocolli e studi sperimentali attivi, e circa 20 milioni di euro destinati alla ricerca e alla cura del cancro. Dati che confermano il ruolo di eccellenza e di riferimento che Candiolo ha conquistato nel panorama della ricerca oncologica.

Curare sempre più persone e farlo sempre meglio: è questo l’obiettivo che da sempre guida la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, e che oggi trova riscontro negli investimenti e nei progetti realizzati.

La presentazione del Bilancio Sociale è stata l’occasione per raccontare, in un evento digitale condotto da Francesca Schianchi, giornalista de La Stampa, la crescita dell’Istituto di Candiolo – IRCCS negli spazi, nelle tecnologie e nella qualità della cura e della ricerca. Un viaggio tra numeri, volti e storie che testimoniano come la visione della Fondazione si traduca ogni giorno in progetti concreti e innovativi.

“La Fondazione non si ferma mai, vogliamo guardare sempre avanti. La straordinaria generosità della comunità – cittadini, istituzioni, imprese – che ci accompagna da 40 anni è per noi una grande responsabilità, che ci motiva a continuare a impegnarci per tradurre ogni risorsa raccolta in ricerca, cura e speranza per un futuro libero dal cancro”, dichiara Allegra Agnelli, Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

La ricerca scientifica resta il cuore pulsante di ogni attività della Fondazione. Grazie alle risorse messe a disposizione, i ricercatori di Candiolo portano avanti progetti che trasformano la conoscenza in cura. Nel 2024, i fondi del 5X1000 hanno consentito di finanziare nove progetti pluriennali dedicati alle principali patologie tumorali, in collaborazione con i più prestigiosi centri oncologici internazionali.

“Studiare il sistema immunitario ci permette di comprendere come il corpo reagisce al tumore e di sviluppare terapie personalizzate. A Candiolo stiamo costruendo un ponte tra la ricerca di base e la clinica, per offrire ai pazienti trattamenti sempre più mirati e meno invasivi”, sottolinea la Dottoressa Luigia Pace, Direttrice del Laboratorio di Immunità e Cancro dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Accanto a lei il Dottor Christopher Heeschen, Direttore del Laboratorio di Eterogeneità del Cancro al Pancreas, che, dopo l’esperienza alla Shanghai Jiao Tong University, ha scelto Candiolo, dove può sviluppare al meglio i suoi studi su questa patologia, precisa che “In Istituto lavoriamo per rendere la ricerca sempre più vicina ai bisogni dei pazienti. Grazie ai fondi del 5X1000 possiamo affrontare tumori complessi come quello del pancreas con un approccio multidisciplinare, capace di trasformare i risultati scientifici in cure reali”.

Parallelamente, il piano di sviluppo “Cantiere Candiolo” ha continuato a crescere: l’apertura di Oncolab ha dato vita a 15 nuovi laboratori di ricerca, mentre è iniziata la progettazione della nuova Biobanca, una struttura avanzata destinata a diventare una risorsa chiave per la medicina di precisione.

L’innovazione tecnologica rappresenta un pilastro fondamentale per garantire diagnosi sempre più accurate e terapie personalizzate. Nel 2024 e nei primi mesi del 2025 sono stati compiuti importanti passi avanti: dopo l’attivazione di due nuove Tomotherapy e di una TAC di ultima generazione, è entrata in funzione la nuova Sala Angiografica e la nuova PET-TC, mentre è in arrivo una TAC Photon Counting, destinata a potenziare i reparti di Radiologia, Radioterapia e Medicina Nucleare dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

“La chirurgia robotica sta rivoluzionando la nostra pratica clinica. Grazie ai nuovi robot e alla formazione di équipe altamente specializzate possiamo garantire interventi più precisi, riducendo i tempi di recupero e migliorando la qualità di vita dei pazienti”, afferma il Professor Francesco Porpiglia, Direttore dell’Urologia Oncologica a Direzione Universitaria di Candiolo – IRCCS.

A sua volta il Professor Riccardo Faletti, Direttore della Radiodiagnostica a Direzione Universitaria dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, prosegue “L’innovazione tecnologica ci permette di diagnosticare i tumori in fase sempre più precoce. Le nuove TAC e PET-TC di ultima generazione, insieme alla Sala Angiografica recentemente attivata, ci offrono immagini più dettagliate e percorsi diagnostici più rapidi, essenziali per intervenire tempestivamente”.

Accanto alla ricerca e all’innovazione, la Fondazione ha voluto dare vita a un progetto dedicato al benessere dei pazienti: Candiolo Cares, un’iniziativa pensata per affiancare chi affronta la malattia e le loro famiglie, offrendo un sostegno psicologico, fisico e relazionale. Il programma propone Pilates, lezioni di trucco, attività culturali, Pet Therapy e supporto emotivo, contribuendo a migliorare la qualità della vita e ad affrontare i trattamenti con maggiore serenità.

A testimonianza di tutto questo, Claudio Marinaccio, giornalista e paziente dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, racconta che “Da un infortunio sul campo di calcetto ho scoperto un tumore rarissimo. Il percorso è stato difficile, ma a Candiolo ho trovato competenza, umanità e fiducia. Raccontare la mia storia attraverso un fumetto è stato un modo per restituire qualcosa, per trasformare la paura in condivisione”.

“Innovazione, umanità e generosità sono i valori che orientano ogni nostra attività. Nel 2024 abbiamo investito circa 20 milioni di euro per sviluppare la qualità della cura e della ricerca dell’Istituto di Candiolo IRCCS e garantire ai nostri ricercatori e clinici le migliori condizioni per lavorare. Ma la nostra vera forza è la comunità dei donatori – persone. Imprese e istituzioni – che ci sostengono, rendendo possibile ogni passo avanti”, conclude Gianmarco Sala, Direttore Generale della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

Candiolo continua a crescere, con lo stesso spirito che la anima sin dal principio: la convinzione che solo unendo ricerca, innovazione e umanità sia possibile costruire un futuro migliore per tutti.
È possibile consultare il Bilancio Sociale e di Sostenibilità al link:  https://fprc.it/chi-siamo/bilancio-sociale/

‘Una città a misura di tutte le ruote’, domenica torna il Bike Pride

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Torna domenica l’appuntamento con il Bike Pride, giunto alla quattordicesima edizione. Sotto il tema “Velomobilità. Una città per tutte le ruote”, la manifestazione promossa da FIAB invaderà pacificamente la zona sud di Torino rilanciando la richiesta di spazi urbani sempre più equi e accessibili.

La giornata prenderà il via fin dalla tarda mattinata al Parco Colonnetti, dove i partecipanti troveranno stand informativi, laboratori per grandi e piccoli, una ciclofficina e punti ristoro. Il via della pedalata collettiva è fissato per le ore 14. Il percorso, lungo circa 14 km, collegherà i quartieri di Mirafiori Sud, Lingotto, Nizza Millefonti, Santa Rita e Crocetta.

Spiega Ammj Traore, Presidente di Fiab Torino Bike Pride “Il tema riflette una richiesta chiara: ripensare la progettazione urbana per garantire accessibilità a tutte le tipologie di mezzi a pedali – dalle bici tradizionali a quelle a pedalata assistita, dalle cargo bike ai tricicli e alle handbike. Riconosciamo le infrastrutture realizzate negli anni, ma pensiamo si possa fare un passo ulteriore verso l’eterogeneità dell’utenza. Il Bike Pride è una festa collettiva per vivere la città con lentezza e in armonia, ma anche un momento per pensare a che spazi vogliamo.”

L’evento si svolge in un contesto di forte crescita della mobilità ciclabile a Torino: negli ultimi sei anni (dal 2019) sono stati registrati oltre 21,8 milioni di passaggi sui contatori cittadini e la rete ciclabile complessiva ha raggiunto i 295 km, con un ulteriore ampliamento di 15 km previsto entro il 2026.

“Dal 2022 abbiano realizzato 61,2 chilometri di infrastrutture ciclabili, di cui 54 chilometri di piste ciclabili e il resto di corsie ciclabili. e grazie a un investimento di 32 milioni di euro della Fondazione CRT, nell’ambito del progetto ‘Torino Cambia – Spazi che uniscono’, potremo destinare un ulteriore milione e mezzo di euro al rifacimento della segnaletica, partendo dalle strade con il manto migliore, per rendere le corsie ciclabili più sicure e facilmente riconoscibili. – sottolinea l’assessora – La vivibilità delle nostre strade – aggiunge – dipende però anche dal rispetto reciproco. Troppo spesso le corsie del trasporto pubblico o quelle ciclabili sono ostruite da auto o mezzi che non dovrebbero trovarsi lì. Per questo è fondamentale un cambiamento culturale basato sulla consapevolezza e sul rispetto degli spazi comuni. Eventi come il Bike Pride svolgono un ruolo chiave nel coinvolgere i cittadini e nel promuovere questa consapevolezza condivisa.”

Novità di questa edizione è il lancio di una mappatura partecipata dei punti critici della rete ciclabile cittadina. Sviluppata da FIAB in collaborazione con associazioni e cittadini, l’iniziativa mira a raccogliere dati precisi per migliorare sicurezza, manutenzione e segnaletica della rete esistente.

Il Bike Pride si inserisce inoltre nel più ampio progetto “Cicli naturali: urban biodiversity by bike”, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, che integra salute, sostenibilità ambientale e benessere urbano.

La partecipazione alla pedalata è libera e gratuita, aperta a tutti.

Per maggiori informazioni e dettagli sul percorso e sul programma: www.bikepride.net

TORINO CLICK

Lotta ai tumori: progetto Centro Accoglienza e Servizi

Garantire ai pazienti oncologici una risposta rapida, uniforme e di qualità nelle situazioni d’urgenza: è questo l’obiettivo del progetto Centro Accoglienza e Servizi – Terapia (CAS-T), promosso da Azienda Zero Piemonte e dalla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, dedicato alle emergenze dei pazienti affetti da tumori solidi in trattamento farmacologico attivo.

Il cancro rappresenta la seconda causa di mortalità in Italia, con quasi 400.000 nuove diagnosi nel 2023. L’evoluzione delle terapie ha aumentato la sopravvivenza e il numero di persone in cura, rendendo sempre più frequente la necessità di un intervento tempestivo anche fuori dai percorsi programmati. Tra il 3 e il 10% dei pazienti che accedono ai pronto soccorso ha una storia oncologica, e oltre la metà di questi viene ricoverata.

«Con CAS-T vogliamo offrire un’assistenza più immediata e appropriata, riducendo gli accessi non necessari ai pronto soccorso e rispondendo con precisione ai bisogni dei pazienti oncologici» spiega Federica Riccio, Direttore della struttura di Medicina Territoriale e Reti di Patologia di Azienda Zero.

Il progetto, sviluppato con il contributo di Marco Numico, Direttore dell’Oncologia dell’Azienda Ospedaliera di Cuneo, prevede la sperimentazione in alcune aziende sanitarie piemontesi: Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, Ospedale Mauriziano di Torino e Asl VCO. Gli operatori, formati con uno specifico strumento di triage clinico, potranno valutare i sintomi e le tossicità assegnando un livello di priorità che consenta una presa in carico tempestiva.

Federico Riboldi, Assessore regionale alla Sanità: «CAS-T mette al centro la persona, rafforzando l’umanità delle cure. Il progetto migliora l’assistenza territoriale, garantendo ai pazienti oncologici un supporto rapido e vicino ai loro bisogni, evitando percorsi frammentati o confusionari. Solo così possiamo assicurare ai pazienti oncologici risposte tempestive, competenti e coerenti con la loro fragilità».

Il Direttore Generale di Azienda Zero Piemonte, Adriano Leli, sottolinea come «Il compito di Azienda Zero è far sì che esperienze come questa possano estendersi a tutto il territorio regionale, anche attraverso adeguati strumenti formativi e organizzativi».

Per Massimo Aglietta, coordinatore della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta «la rete oncologica, nel rispetto degli standard di accreditamento europeo, si impegna a promuovere buone prassi a livello regionale. CAS-T dimostra come organizzazione e qualità possano combinarsi per garantire percorsi assistenziali sicuri e coerenti, valorizzando il coordinamento tra ospedale e territorio».

A 68 anni rapinava le farmacie: arrestato

I carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Moncalieri hanno tratto in arresto a Torino, nel quartiere Mirafiori Sud, un uomo di 68 anni, cittadino italiano e senza fissa dimora, ritenuto il responsabile di diverse rapine commesse ai danni di farmacie e sale scommesse nel Torinese.

Il fermo è avvenuto in un alloggio di corso Traiano, dove il sospettato si trovava ospite di un conoscente.

Durante la perquisizione, i militari hanno scoperto e sequestrato un casco integrale, gli indumenti presumibilmente indossati durante i colpi e una moto di grossa cilindrata utilizzata per la fuga dopo le rapine.

Le indagini, avviate dai carabinieri a seguito di una rapina in un centro scommesse di Orbassano e di un’altra in una farmacia di Nichelino, entrambe avvenute nelle ultime settimane, hanno permesso di risalire all’uomo ora in custodia.