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Carnevale a Eataly Lingotto

SPECIALE CARNEVALE A EATALY LINGOTTO TORINO

Il Grande Circo del Mercato e il Tour enogastronomico

Sabato 22 febbraio

Ritorna a Eataly Lingotto Torino il Grande Circo del Mercato, per una serata davvero sorprendente: in una splendida atmosfera di Carnevale, tra le meraviglie gastronomiche e la magia di ricette uniche, si potrà scegliere tra tantissime specialità preparate e servite al momento.

Dalla pasta fresca fatta al momento, dalle sfogline di Plin, al gorgonzola al cucchiaio, passando per i calamari fritti, le ostriche e ancora i pezzi migliori di razza Fassona Piemontese (Presidio Slow Food) e poi le frittelle di mele, i bomboloni, i cannoli e molto altro ancora!

E per divertirsi: artisti e circensi con trampoli, giocoleria, micro-magia insieme ai Fratelli Ochner e la jukebox party band per eccellenza, gli Emiglios.

Inoltre, speciali trucchi di Carnevale per grandi e piccini!

Vi aspettiamo con il vostro costume preferito!

 

Domenica 23 febbraio

E’ il momento del Tour “A spasso per Eataly speciale Carnevale: ospiti d’onore saranno ovviamente le chiacchiere, ma non solo. Tante degustazioni aspettano i partecipanti del nuovo tour di Eataly Lingotto, pensato per grandi e piccini.

Per prepararsi al meglio al Martedì Grasso, ecco un percorso guidato tra i reparti e i laboratori di produzione dal vivo, tra le eccellenze di Eataly e le golosità della tradizione.

Evento su prenotazione! € 20 adulti, gratuito per i bambini al di sotto dei 10 anni.

Per info incomingtorino@eataly.it

 

Eataly Torino Lingotto
Sabato 22 febbraio
Dalle ore 19

e

Domenica 23 febbraio
Alle ore 16.30

Carnevale ai Musei Reali con i bambini

Carnevale ai Musei Reali. Quattro interessanti appuntamenti per festeggiare con i bambini, a cura del polo MRT.

 

Un pomeriggio da romano

Sabato 22 febbraio 2020, ore 17
Museo di Antichità
Visita per bambini dai 5 anni

Tra le statue del Museo di Antichità c’è aria di festa: a Carnevale, rivive il clamore dei Saturnali, i giorni dedicati al dio Saturno.

Questo è il momento migliore per trasformarsi in antichi romani e immergersi nella vita quotidiana di 2000 anni fa!

I bambini potranno vestirsi a casa o farsi aiutare dall’archeologo in museo, portando con sé lenzuoli, tessuti colorati, nastro e spille.

Modalità di partecipazione
Prenotazione obbligatoria al numero +39.011.19560449
Costo: € 5 a bambino | ingresso gratuito per un accompagnatore.

 

Semel in anno….carnevale a corte

Domenica 23 febbraio 2020, ore 16
Palazzo Reale e Armeria
Visita tematica per tutti

Percorrendo le sale auliche di Palazzo Reale e dell’Armeria, si scoprirà come Casa Savoia festeggiava il periodo più anticonvenzionale dell’anno, quello del Carnevale.
Tra balli di corte, mascherate, spettacoli teatrali e tornei cavallereschi un’occasione di conoscenza del divertimento a Corte.

Modalità di partecipazione
Prenotazione consigliata al numero +39.011.19560449
Costo: € 5 a persona + biglietto di ingresso

Colori! Colori! Colori!

Domenica 23 febbraio 2020, ore 15.30
Martedì 25 febbraio 2020, ore 15.30
Mostra Konrad Mägi. La luce del Nord – Sale Chiablese
Visita laboratorio per bambini dai 6 ai 10 anni

Il carnevale è una delle feste più colorate dell’anno. Quale occasione migliore per provare ad osservare e conoscere meglio i colori?

Partendo dalle opere del pittore Konrad Mägi si proverà a capire insieme quali sono i colori primari e secondari, cosa succede mescolandoli insieme o avvicinandoli l’uno all’altro, quali colori sono amici tra di loro e come usarli per creare effetti brillanti o al contrario più tenui, proprio come veri artisti.

Una volta svelati tutti i segreti del colore, i bambini potranno utilizzare quanto imparato per realizzare insieme una allegra maschera di carnevale artistica.

Modalità di partecipazione
Prenotazione consigliata al numero +39.011.19560449
Costo: € 5 a bambino | ingresso gratuito per un accompagnatore.

Guerrieri in maschera

Martedì 25 febbraio 2020, ore 17
Armeria Reale
Visita laboratorio per bambini dai 5 anni

Che ci fanno sugli elmi e le armature degli antichi cavalieri tutti quei volti grotteschi, musi feroci, sguardi truci e becchi di rapaci? Un tempo spaventavano i nemici, oggi stupiscono e divertono.

I piccoli visitatori li scopriranno nell’Armeria Reale e poi, imitando gli armaioli del passato, potranno scatenare la fantasia per creare una maschera da battaglia.

Modalità di partecipazione
Prenotazione obbligatoria al numero +39.011.19560449
Costo: € 5 a bambino | ingresso gratuito per un accompagnatore.

Carnevale di Ivrea 2020: storia, personaggi e programma

Il Carnevale di Ivrea sta entrando nel vivo: l’edizione 2020 attende più di 100.000 persone per la Battaglia delle Arance!

 

Il Carnevale di Ivrea 2020 è cominciato ufficialmente lo scorso 6 gennaio, con l’uscita dei Pifferi e Tamburi. Le scorse domeniche, 9 e 16 febbraio, hanno finalmente vivacizzato l’evento: l’Alzata degli Abbà, la presentazione dei carri da getto ed un primo corteo storico hanno portato i primi spettatori nel cuore del Carnevale.

Ma la settimana che ci aspetta, dal “Giovedì grasso” del 20 febbraio, rappresenta da sempre l’apice della manifestazione, con il Corteo Storico e la famosa Battaglia delle Arance!

Ecco tutto quello che c’è da sapere per entrare nel “clima” carnevalesco eporediese!

I Personaggi e la Storia

Gli Alfieri

Associati in tempi recenti, questo gruppo di amici apre il Corteo storico, portando le bandiere storiche dei 5 Rioni (S. Maurizio, S. Pietro e S. Lorenzo, S. Ulderico, San Salvatore e San Grato) e delle 9 parrocchie.

Il Carnevale di Ivrea
Il Carnevale di Ivrea – Gli Abbà

Gli Abbà ed il Magnifico Podestà

Dieci giovanissimi ragazzi vengono scelti come Abbà, in rappresentanza dei cinque rioni (due per ciascuno); li si riconosce facilmente, poiché recano con sé una sciabola su cui è infilzata un’arancia, a simboleggiare il capo mozzato del tiranno.

Il Podestà rappresenta il potere cittadino, l’amministrazione e la giustizia. Scelto dai Credendari (attuali Consiglieri comunali), la domenica mattina dà vita alla cerimonia del lancio del sasso nella Dora (a ricordare la distruzione del Castellazzo e lo sprezzo per il tiranno).

Il Generale e gli Ufficiali dello Stato Maggiore

A tutela dell’ordine e della disciplina, nel 1808 venne istituita la figura del Generale, prestigiosa e rappresentante l’orgoglio municipale.

Prima di tale data, infatti, ogni rione era solito festeggiare un proprio Carnevale, degenerando in episodi spesso violenti, se non cruenti. La riforma napoleonica decretò l’unificazione dei singoli eventi, e l’ordine pubblico, garantito dal generale, ne beneficiò.

Il 6 gennaio di ogni anno, il Generale dell’Esercito Napoleonico ed i suoi Ufficiali entrano in possesso delle loro funzioni. Sciabola e feluca vengono loro consegnate dal Generale dell’anno precedente, ed insieme la fascia di garante dell’ordine pubblico.

Gli Aiutanti di Campo e le Vivandiere

Gli Aiutanti di campo, con funzioni di supporto generale, sono 3: l’addetto al Generale, l’addetto alla Mugnaia e l’addetto allo Stato Maggiore. 

Le Vivandiere – che richiamano il periodo napoleonico, quando l’esercito era accompagnato dalle mogli dei militari che preparavano loro pasti e cure varie a fine battaglia –  sono 4 per ogni Campagna, e vestono di rosso e blu.

La Vezzosa Mugnaia

Violetta, la figlia più giovane di un mugnaio cittadino, venne rapita dal signorotto feudale per imporle il preteso diritto di ius primae noctis.

Il Carnevale di Ivrea
Il Carnevale di Ivrea – La Vezzosa Mugnaia e il Generale

La storia leggendaria di Violetta ricorda la vicenda di Giuditta, personaggio biblico ed eroina del popolo ebraico. Dopo esser stato ubriacato, ed esser caduto addormentato, il tiranno fu infatti decapitato, dando così il via all’insurrezione popolare ed alla distruzione del maniero.

Il personaggio più importante del Carnevale, simbolo della libertà contro il tiranno, fa il suo esordio il sabato sera alle ore 21, quando viene presentata dal balcone del Municipio.

Gli Aranceri

Nove squadre di tiratori a piedi danno battaglia a 53 carri di Aranceri, nelle tre piazze principali di Ivrea. I carri si fermano nelle piazze, difendendosi e attaccando i tiratori a piedi.

Questi ultimi rappresentano la rivolta popolare, mentre gli Aranceri sono l’ultimo baluardo del tiranno,  che ormai risulta destituito dall’eroismo della Vezzosa Mugnaia.

 

Il Programma 2020

6 gennaio – Prima uscita dei Pifferi e Tamburi

9 febbraio / 16 febbraio – Fagiolata benefica e Alzata degli Abbà

Giovedì “grasso” 20 febbraio – Conferimento dei Poteri al Generale e Calzata del Berretto Frigio

Sabato “grasso” 22 febbraio h.21 – La presentazione della Vezzosa Mugnaia, Corteo storico e spettacolo pirotecnicosul Lungo Dora

Domenica 23 febbraio: Fagiolata benefica, Preda in Dora, prima Battaglia delle Arance e Corteo Storico

Lunedì 24 febbraio: Zappate degli Scarli, seconda Battaglia e Corteo Storico

Martedì “grasso” 25 febbraio: terza Battaglia, Corteo Storico, premiazione dei Carri da Getto e delle squadre a piedi e abbruciamento degli Scarli

Mercoledì 26 febbraio: si chiude l’edizione con la Polenta e Merluzzo.

Per maggiori informazioni, consultate il sito ufficiale del Carnevale di Ivrea

I Momenti migliori

Il Corteo storico

Ecco il momento più alto del Carnevale di Ivrea, atteso dagli eporediesi per un anno intero. Partecipano tutti i personaggi provenienti da diverse epoche.

Sfilano, nell’ordine:

  • la Banda dei Pifferi e Tamburi, che suona arie ottocentesche al ritmo di tamburi e grancassa
  • gli Alfieri, i portabandiera dei 5 Rioni cittadini
  • il Generale, a capo dello Stato Maggiore, le Vivandiere ed il Gran Cancelliere
  • gli Abbà, rappresentanti dei 5 Rioni, ed il Podestà
  • la Vezzosa Mugnaia, a bordo del cocchio dorato, trainato da cavalli bianchi.

La Battaglia delle Arance

Con la battaglia si rievoca la storica Rivolta del 1194, quando il popolo insorse contro il tiranno, macchiatosi del rapimento della giovane Mugnaia, per imporle lo ius primae noctis alla giovane, sposata con Toniotto.

Il Carnevale di Ivrea
Il Carnevale di Ivrea – La Battaglia delle Arance

Il signore feudale potrebbe identificarsi storicamente come Ranieri di Biandrate, figlio del conte Guido III, oppure con il marchese Guglielmo VII del Monferrato, padrone di Ivrea nella seconda metà del Duecento.

Pochi sanno che il maniero, detto il “Castellazzo”, venne effettivamente attaccato e distrutto dalla furia popolare.

Note importanti per gli spettatori della Battaglia

  • Non è necessario essere di Ivrea, ciò che importa è lo spirito e il rispetto dei valori
  • Possibile la partecipazione attiva dei visitatori, purché indossino il berretto frigio rosso; pena, diventare inevitabile bersaglio.

Giaveno, neo Comandante dei vigili salva cucciolo di cinghiale

Giaveno – Neo Comandante dei vigili urbani protagonista del recupero del piccolo animale ferito

Membro attivo della Commissione Tutela Animali, la nuova comandante della polizia municipale – Gianfranca Marotta – si è resa protagonista del recupero e del soccorso del piccolo animale. L’incendio boschivo è divampato nei pressi della borgata Villanova, a nord di Giaveno. L’intervento di spegnimento, ad opera dei vigili del fuoco locali, ha permesso di individuare il piccolo.

Avvistato l’animale in difficoltà, la comandante lo ha recuperato in condizioni discrete. Leggermente bruciacchiato, il piccolo animale selvatico è stato preso in carico dal CANC (Centro Animali Non Convenzionali) di Grugliasco per le prime cure. Nel frattempo, è partita una gara di solidarietà in rete, per l’adozione del cucciolo!

(Foto: Commissione Tutela Animali Giaveno)

Winelivery svela cosa si beve a Torino

Winelivery, la Drink App n.1, ci svela le tendenze del beverage nel capoluogo sabaudo. Primeggia il vino rosso, seguito dalle bollicine. Il Piemonte la regione vinicola preferita

Winelivery, l’App con cui è possibile ricevere a casa propria i migliori vini, birre e drink in meno di mezz’ora, ha analizzato le tendenze 2019 in fatto di acquisti di bevande alcoliche.

Noti da sempre per la cultura vinicola, gli utenti torinesi hanno rispettato le aspettative in tema di alcolici, mettendo il vino rosso in cima alle preferenze, ma riservando delle sorprese inaspettate.

Le categorie di alcolici preferite dai torinesi

Come detto, la bevanda preferita per gli utenti torinesi è il Vino, con il 51% dei consumi, seguito da Birra (33%) e dagli Spirits (14%). A seguire, i Cocktails.

Focalizzandoci sulla categoria Vino, trionfa il Rosso, con ben il 43% delle preferenze; al secondo posto le Bollicine (27%), seguite al terzo posto dal vino Bianco con il 24%.

Le Regioni e le etichette top

I vini piemontesi, come largamente atteso, conquistano la testa della classifica con il 23% degli ordini su Winelivery.

Al secondo posto il Veneto, scelto dal 16%, e al terzo posto il Friuli-Venezia Giulia con l’8% delle preferenze di acquisto. Nessuna sorpresa, se si considera che il Friuli-Venezia Giulia è leader nella produzione di bianchi, così come il Veneto, terra “eletta” del prosecco. Puglia (7%) e Lombardia (6%) si attestano invece al quarto e quinto posto.

Che vini comprano i torinesi?

Spiccano inaspettatamente il Grignolino DOC 2018, a seguire la Barbera D’Asti, simbolo dell’eccellenza vinicola regionale.

Tra le bollicine, trionfa il Prosecco, seguito dalla Franciacorta e dalla bolla di Barbera rosè. Tra i bianchi, i consumatori torinesi si spostano verso il sud del Bel Paese preferendo i vini fruttati dal sapore intenso, come la Falanghina, che doppia gli autoctoni Arneis e Gavi.

Un dato interessante viene dal vino biologico, prediletto dal 9% degli utenti.

La classifica delle Birre

Ben definiti i gusti sabaudi in fatto di birra: le marche commerciali svettano con il 73%delle preferenze, mentre le birre artigianali (27%) – in crescita – sono ancora relativamente distanti. Tra i brand più noti, ci sono differenze minime: Ichnusa (6%) e Tennent’s (5%) sopra a tutti.

Ecco le zone dove si acquistano più alcolici

Winelivery vede la zona Centro al primo posto – 25% degli utenti – nella richiesta di bevande alcoliche, seguita da Pozzo Strada (8%) e da San Secondo (7%). In coda, Mirafiori (6%), San Salvario (5%), con Aurora, Crocetta e Campidoglio appaiate al 4%.

Cos’è Winelivery?

Winelivery è l’app che ti consegna bevande alcoliche in 30 minuti, alla corretta temperatura di servizio. Non solo, l’app guida il cliente nella scelta, racconta i propri prodotti e li distribuisce.

Lanciata a Milano nel Gennaio 2016, Winelivery è ora attiva in 13 città.

Non abbiamo intermediari, instauriamo rapporti esclusivi con i produttori consegnando da loro direttamente a casa tua… così risparmi.

Il catalogo offre centinaia di prodotti tra vino, birra, liquori, distillati e cocktail-kit, oltre a ghiaccio e bibite, ordinabili tramite sito o App Ios o Android, e in consegna con meno di 30 minuti.

Stadi del Torino: ecco dove hanno giocato i Granata

Stadi del Torino? Il Toro ha spesso cambiato casa, ma dove ha giocato esattamente dal 1907 ad oggi? 

 

Per lungo tempo, Juventus e Torino (in ordine rigorosamente alfabetico, ndr) hanno condiviso gli impianti sportivi cittadini, come nel caso dello Stadio Comunale e dello Stadio delle Alpi. Ma per altrettanti lunghi periodi, i due clubs rivali hanno preferito ospitare le partite casalinghe in un proprio spazio esclusivo, alimentando un forte legame di appartenenza con i propri tifosi, e in un certo senso “marchiando” i quartieri adiacenti.

Ma ora torniamo indietro nella storia, esplorando tutti gli Stadi del Torino, dai nostri tempi fino alla sua fondazione.

Stadio Comunale (1958-1959, 1963-1990 e dal 2006)

Tra gli stadi del Torino, lo Stadio Comunale, inaugurato come Stadio Mussolini (prima della seconda guerra mondiale) è quello più longevo.  Ribattezzato Olimpico “Grande Torino“, ospita le partite casalinghe del Toro dal 2011.

Situato nel quartiere S. Rita, vide l’inizio dei lavori nel settembre 1932, in pieno ventennio fascista, e in soli 9 mesi venne inaugurato per i Giochi Littoriali della Gioventù. Avendo a disposizione stadio, campo di atletica e piscina olimpica, l’area scelta poteva ospitare una grande varietà di eventi sportivi.

Stadio Mussolini
Stadio Mussolini

Riqualificato integralmente per ospitare i Giochi olimpici invernali del 2006, al progetto degli anni Trenta si aggiunsero la copertura completa degli spalti e un terzo anello di gradinate. La capienza risultò così di soli 26.000 posti seduti, ma decisamente più confortevoli dei precedenti 70.000 spettatori in piedi sulle gradinate.

Stadio Comunale
Stadio Comunale

Vi giocarono simultaneamente Juve e Toro tra gli anni ’60 ed il 1990, per poi farvi ritorno nel 2006. Dal 2011, la Juventus gioca stabilmente allo Stadium, suo nuovo impianto di proprietà.

Stadio Delle Alpi (1990-2006)

Situato nel quartiere Vallette, lo Stadio delle Alpi non fu certamente tra gli stadi del Torino più apprezzati. Casa di Juve e Torino per circa 15 anni, fu progettato allo scopo di ospitare i Campionati del Mondo 1990 ed eventi di Atletica leggera.

Contava su una capienza di quasi 70.000 spettatori, su 3 anelli interamente coperti.

Stadi del Torino - Stadio delle Alpi
Stadi del Torino – Stadio delle Alpi

A cominciare dal preventivo per la sua costruzione, lievitato dai 60 a circa 200 miliardi di lire, lo stadio alternò vari problemi di natura tecnica e di confort, senza citare quello capitale, relativo alla pessima visibilità delle partite di calcio.

Per farsi un’idea, basterebbe ricordare il giudizio tranchant dell’Avvocato Gianni Agnelli: “Al Delle Alpi è come giocare sempre fuori casa“. E così, già nel 1994, la Juventus cominciò a pensare ad un nuovo stadio di proprietà, mentre il Torino covava il sogno di tornare alla sua vera casa, lo stadio Filadelfia.

Se i bianconeri riuscirono a veder nascere il nuovo Stadium sulle ceneri del Delle Alpi, il Torino dovette “accontentarsi” del Comunale opportunamente rinnovato dopo le Olimpiadi.

Stadio Filadelfia (1926-1943, 1945-1958, 1959-1963)

Costruito in soli 5 mesi di lavoro nel 1926, per volere del presidente granata, il conte Enrico Marone Cinzano, lo stadio Filadelfia è, nei cuori del popolo granata, semplicemente “il Fila“, la casa madre, l’anima del Toro.

Stadi del Torino - Il Vecchio Filadelfia
Stadi del Torino – Il Vecchio Filadelfia

Non a caso, qui giocò il Grande Torino, la squadra degli Invincibili, che rivoluzionò il gioco del calcio negli anni ’40 e che fece sognare l’Italia intera, in ginocchio dopo la guerra. Rimasta tragicamente vittima nell’incidente aereo di Superga, quella squadra leggendaria sembra ancora aleggiare sul campo principale, dove sono tornati ad allenarsi i giocatori della prima squadra granata.

Fulgido esempio di architettura liberty applicata al calcio, il Filadelfia nacque con due sole tribune, per una capienza di 15.000 persone. Negli anni successivi, furono aggiunte la biglietteria e nuove gradinate che lo portarono ad ospitare 25.000 persone.

Stadi del Torino - Il Nuovo Filadelfia
Stadi del Torino – Il Nuovo Filadelfia

Il nuovo Fila, nonostante i ripetuti tentativi di ricostruzione e la quasi sparizione negli anni Novanta, riapre i cancelli nel maggio 2017, ad opera della Fondazione Stadio Filadelfia.

Motovelodromo Fausto Coppi (1925-1926)

In attesa della costruzione del nuovo Filadelfia, il Torino giocò una sola stagione al “motovelodromo di Corso Casale”. 

Progettato dall’architetto Ballatore di Rosana, eroe del liberty torinese ed esperto di grandi impianti sportivi dell’epoca (lo Stadium 1911, le torri esterne del Filadelfia 1926), il Velodromo ebbe una vita travagliata, determinata da costi di gestione spropositati che lo costrinsero ad ospitare svariate discipline sportive.

Stadi del Torino - MotoVelodromo Coppi
Stadi del Torino – MotoVelodromo Coppi

Circoscritto da due tribune, dotate di copertura in legno, accoglieva circa 7.500 posti. All’interno dell’anello di 393 metri in cemento, troviamo il campo in erba, poi impiegato per attività sportive e spettacoli teatrali e musicali.

Campo Stradale Stupinigi (1913-1925)

Sull’attuale corso Unione Sovietica, nei pressi dell’attuale zona del Combi, il Campo Stupinigi fu inaugurato nel 1913. In grado di ospitare 1500 persone, disponeva di gradinate popolari e una tribuna coperta di 500 posti.

Campo Sebastopoli (1907-1910)

Con il trasferimento della Piazza d’Armi dal centro città, un nuovo quartiere ricco di campi sportivi sorgeva tra la Crocetta e S. Rita. Dapprima venne utilizzato il c.d. “Lato Ferrovia“, dal 26 febbraio 1911 quello chiamato “Lato Crocetta“.

Velodromo Umberto I (1907-1910)

Eretto nel 1895, il velodromo Umberto I (che sorgeva tra corso De Gasperi e Corso Duca degli Abruzzi, all’altezza di via Vespucci) ospitò le prime partite di Torino e Juventus, oltre che le gare ciclistiche.

La prima partita ufficiale nella storia granata, il 13 gennaio 1907, fu proprio un derby contro i cugini juventini, vinto 2-1.

Stadi del Torino - Velodromo Umberto I
Stadi del Torino – Velodromo Umberto I

L’8 maggio 1898 vi si tenne il primo Campionato di calcio italiano, che si tenne in una sola giornata, con tre squadre torinesi ed una genovese, il Genoa Football & Cricket club, che vinse la storica edizione.