ilTorinese

Una riflessione storica sul colonialismo italiano. Contro le vulgate

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
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Credo che sia necessario avviare una riflessione storica sul colonialismo italiano in Africa che non sia succubo delle grossolane pagine di  Angelo del Boca. A 90 dall’inizio della guerra d’Etiopia (1935 ) Annamaria Guadagni sul “Foglio“ dedica un ampio articolo al colonialismo italiano in Africa iniziato nel 1882 con l’acquisizione della baia di Assab.  Nell’articolo vengono ripercorse le “nefandezze“ e le “atrocità  coloniali italiane”, rimettendo, in modo solo apparentemente sorprendente  in circolazione  le cose scritte con livore anti- italiano da un non storico come Angelo del Boca. Quindi viene evidenziato, come è giusto che sia, l’uso dei gas da parte del viceré di Etiopia Rodolfo Graziani e  viene persino esaltato il comunista Ilio Barontini, definito “leggendario  antifascista”, mandato da Mosca  ad addestrare partigiani in Etiopia  e organizzare un governo provvisorio riconosciuto dall’imperatore etiope in esilio. Viene invece  ignorato il massacro di soldati italiani ad Adua  del 1896 dopo la sfortunata ed improvvida campagna d’Africa, voluta da Crispi, che creò in Italia grande  scalpore e un ricordo destinato a restare nei decenni, sul quale fece leva 40 anni dopo Mussolini per giustificare a suo modo l’aggressione all’Etiopia come sostennero le maggiori potenze coloniali a Ginevra che condannò l’Italia alle “inique  sanzioni“, come venne detto allora.
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Non c’è parola in quasi due pagine di articolo della campagna di Libia del 1911, impresa iniziata  e conclusa durante l’età giolittiana che ebbe il favore degli Italiani, se si escludono Salvemini (che  definì la Libia “uno scatolone di sabbia”) e Mussolini che, allora socialista rivoluzionario, si sdraiava sui binari delle tradotte per impedire ai soldati di partire per la guerra. L’Italia giunse ultima a cercare un “posto al sole“, dovendosi accontentare di territori che non avevano attratto l’ingordigia coloniale inglese, francese e tedesca. Anche il Belgio e il Portogallo erano potenze coloniali e quindi la tesi in base alla quale l’Italia avrebbe dovuto astenersi, come sostiene Giorgio Rochat , uno degli storici più faziosi succeduto in cattedra al grande Piero Pieri, risulta essere viziata da un pregiudizio ideologico e da un anacronismo antistorico che giudica il passato con gli occhi del presente. Le imprese coloniali italiane furono la logica e inevitabile  conseguenza di una Nazione italiana nata con ritardo di secoli che seppe durante la Grande Guerra dare un apporto alla vittoria alleata  che la mise tra le grandi Nazioni europee. Non era più l’Italietta giolittiana il paese che aveva battuto l’impero austroungarico, provocandone la fine che segnò una svolta nella storia Europea carica di conseguenze per lo più non positive, come colse subito Croce già nel 1918.
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Si può discutere se nel 1935 avesse senso imbarcarsi in una nuova impresa coloniale fuori tempo massimo, ma non può essere dimenticato che l’impero africano dell’Italia fu anche quello volto a portare strade, scuole, ospedali in terre incolte e in paesi arretrati in cui vigeva addirittura la schiavitù. L’impero coincise con quelli che De Felice definì gli “anni del consenso”. Andrebbe anche evidenziato che forse l’Italia diede alle Colonie molto più di quanto ne  ricavò. E mi riferisco a Somalia, Libia, Etiopia in cui l’impronta italiana in parte rimane ancora oggi. L’Italia lasciò di sé un ottimo ricordo. Molti coloni italiani rimasero in Libia fino alla cacciata di Gheddafi  e in Etiopia il Negus, tornato al potere dopo la sconfitta dell’Italia in Africa, si circondò di Italiani in posti di responsabilità. L’azienda idroelettrica abissina rimase addirittura di proprietà di una famiglia italiana. Quindi un discorso storico non può fermarsi al livore ideologico di del Boca; anche le vicende dopo la fine del colonialismo italiano non rappresentarono maggiore civiltà e progresso, come dimostra la storia delle ex colonie italiane divenute preda di lotte tribali senza fine.
Ovviamente nell’articolo in questione  viene ignorato il sacrificio del domenicano padre Reginaldo Giuliani caduto nella compagna d’Etiopia ancora oggi venerato dai suoi confratelli  e viene, a maggior ragione,  ignorato il Vice Re di Etiopia e governatore dell’Africa orientale italiana Amedeo di Savoia duca d’Aosta che aveva una storia personale  di contatti e di vita in terra africana: in Somalia insieme allo zio Duca degli Abruzzi e nel Congo belga  come operaio sotto falso nome. Amedeo d’Aosta si era laureato in Giurisprudenza con una tesi  in diritto coloniale in cui si sosteneva che un dominio straniero sugli indigeni poteva trovare giustificazione solo  nel miglioramento delle condizioni  di vita delle popolazioni colonizzate.
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E come vice Re dal 1937 al 1941 il duca  fu promotore di grandi opere pubbliche destinate a durare nel tempo. Certo la dominazione fascista in Africa Orientale si fece sentire, come ebbe rilievo positivo in Libia la presenza  del  governatore Italo Balbo. Nella storia, come anche nella vita, non tutto è da gettar via. Come si dice volgarmente, va almeno distinto il bambino dall’acqua sporca . Come disse Carlo Delcroix che conobbe il principe sabaudo, Amedeo “visse da santo e morì da eroe“. Forse Delcroix esagerava, ma certo la sua figura studiata in modo esemplare da Gianni Oliva, non può essere ignorata. La sua resistenza sull’Amba Alagi  che ottenne l’onore delle armi inglesi e la sua morte in prigionia a Nairobi per restare con i suoi soldati sono una delle pagine più alte insieme alla strenua resistenza dei soldati italiani ad El Alamein a cui rese onore il presidente della Repubblica Ciampi che sentì la complessità della storia ,andando oltre la politica che “giudica e manda”, senza mai  tentare una sintesi storica, neppure a distanza di 90 anni. L’articolo del “Foglio “ non fa che riprendere le vulgate antistoriche del passato. Ed è un peccato che non deve sorprendere perché il giornale di Cerasa è in realtà molto conformista.

Nel carcere di Torino non è grappa

ASSODISTIL RICHIAMA L’ATTENZIONE VERSO UN USO IMPROPRIO DEL TERMINE 

Caro direttore,

da parte di alcuni organi di stampa e mezzi di comunicazione assistiamo ad un uso improprio del termine grappa associato ad alcuni episodi che si sono verificati all’interno di Istituti Penitenziari che hanno portato al sequestro di oggetti vietati tra cui bevande alcoliche autoprodotte. AssoDistil, associazione che da 80 anni rappresenta e tutela le principali realtà della distillazione italiana, stigmatizza l’utilizzo improprio del termine Grappa” da parte dei media.

La Grappa è un prodotto fortemente identitario del patrimonio agroalimentare italiano, tutelato da una normativa specifica (DM 28 gennaio 2016) e riconosciuto come Indicazione Geografica (IG). Secondo quanto stabilito dal Decreto Ministeriale del 30 settembre 2011 del MASAF, la denominazione “Grappa” può essere attribuita esclusivamente all’acquavite di vinacce ottenuta da uve provenienti, vinificate, distillate ed elaborate integralmente sul territorio nazionale, in impianti riconosciuti e secondo metodologie produttive rigorose e conformi al disciplinare.

L’utilizzo del termine “Grappa” per indicare prodotti alcolici privi di qualsiasi controllo sanitario e qualitativo, e la definizione impropria di una “vera e propria distilleria” riferita a una produzione non autorizzata, non solo indebolisce la reputazione di un’eccellenza italiana, ma fuorvia l’opinione pubblica, facendo confusione tra un prodotto legale, certificato, storico, di qualità garantita dalla competenza decennale di mastri distillatori e da enti di certificazione accreditati, e un alcolico di produzione incerta, clandestina e di qualità molto dubbia per giunta non certificata da alcun ente accreditato.

“A tutela della reputazione non solo del prodotto, dei suoi produttori e dei consumatori, ma anche delsignificato culturale dell’eccellenza Made in Italy, invitiamo i media a prestare una maggiore attenzione nell’utilizzo delle giuste terminologie: la Grappa IG è un vanto della distillazione italiana da non confondere con altri intrugli prodotti in maniera dilettantesca ed estemporanea che possono risultare anche dannosi per la salute” – ha rimarcato Sandro Cobror, Direttore di AssoDistil.

Ufficio Stampa AssoDistil

Il programma di Attraverso Festival dal 28 luglio al 1 agosto

Attraverso Festival 2025 presenta lunedì 28 luglio alle ore 21,  a Rocca Grimalda, nell’Alessandrino, presso il Belvedere Marconi, lo spettacolo intitolato “Doppia coppia” di Neri Marcorè, con la partecipazione di Anaïs Drago, Domenico Mariorenzi e Chiara Di Benedetto.

La passione per la musica di Neri Marcorè ha fatto sì che alla sua attività di attore si affiancasse via via quella di cantante e chitarrista, dando vita negli anni a tantissimi concerti e spettacoli. Tra questi ricordiamo “Un certo signor G.” , basato sul repertorio di Gaber, ”Quello che non ho”, “Come una specie di sorriso” e “La buona novella”, tratto da De André,  “Di mare e di vento”, tratto da Testa, “Le mie canzoni altrui” e “Duo di tutto”, che spaziano nel cantaurato italiano e straniero.
In “Doppia Coppia” per Attraverso Festival, a Rocca Grimalda il 28 luglio, si propone un’inedita formazione composta dall’inseparabile amico Domenico Mariorenzi, polistrumentista, Anaïs Drago, violinista, e Chiara Di Benedetto, violoncellista, per reinterpretare una serie di canzoni note e meno note che andranno a formare una colonna sonora nella quale gli spettatori potranno riconoscersi.
Martedì 29 luglio a Serravalle Scrivia, ad Alessandria, alle 21, nella tenuta La Bollina, si esibirà  Manuel Agnelli, nello spettacolo “La scomparsa del mistero. Tra parole e musica”.
Mercoledì 30 luglio nell’area verde di Gamalero, alle 18, a ingresso gratuito, si esibirà Fabio Geda, proponendo un reportage sull’Angola, in collaborazione con Medici per l’Africa Cuamm. Sempre mercoledì 30 luglio, a Cassano Spinola, nell’Alessandrino, al Belvedere San Martino di Gavazzana, alle 21 Turbopaolo proporrà uno show dal titolo “Solo show”.
Mercoledì 30 luglio  ad Alba, nel Cuneese, al teatro Sociale Busca, Arena Guido Sacerdote, alle 21, si esibirà Andrea Pennacchi in “Una piccola Odissea”, con musiche dal vivo di Giorgio Gobbo, Gianluca Segato, Annamaria Moro. Lo spettacolo sarà  replicato venerdì 1 agosto alle 18 presso Bosio, nell’Alessandrino, all’ Ecomuseo Cascina Moglioni, nel parco Naturale Capanne di Mercarolo, con musiche dal vivo  di Giorgio Gobbo , Gianluca Segato e Annamaria Moro.

Attraverso Festival presenta questi appuntamenti fra il 28 luglio e il 1 agosto prima della pausa estiva del programma della decima edizione, che riprenderà  a partire dal 28 agosto. Da Rocca Grimalda a Serravalle Scrivia, passando per Gamalero, Alba e Cassano Spinola, le colline piemontesi diventano palcoscenici naturali per concerti, spettacoli e racconti. Un festival diffuso che non smette di sorprendere per un settimana estremamente ricca, che testimonia ancora una volta l’identità molteplice e coraggiosa di Attraverso Festival, un intreccio di suoni, pensieri e bellezza che attraversa i territori.

Mara Martellotta

Nella Val di Susa messa a ferro e fuoco dai NoTav c’è Bardonecchia unico luogo al mondo ad avere ben 3 Trafori internazionali

di Mino GIACHINO 
Mentre cinquanta km più in basso sempre nella bellissima Val di Susa sabato tremila NOTAV hanno messo a ferro e fuoco alcune aree del cantiere e la autostrada, creando danni notevoli a persone e cose, oggi a Bardonecchia viene inaugurato il terzo traforo internazionale importantissimo per i traffici commerciali e turistici di tutta Sueopa. Chi sorvolasse in elicottero Bardonecchia vedrebbe nell’arco di 500 metri ben tre Trafori internazionali. 
Il primo pensato da Medail e poi da Des Ambrois ma approvato e finanziato da Cavour il nostro grande Statista cui dobbiamo l’Unita d’Italia, venne terminato prima del tempo  a settembre 1871. 
Il secondo traforo quello autostradale viene aperto negli anni 80.  
Visto il grave incidente del 1999 al Traforo del Bianco, che costò parecchie vittime, si iniziò a parlare di seconda canna di sicurezza al Traforo del Frejus.  Il ragionamento riparti nel 2009 ,quando ero al Governo, ne parlai in un intervento in Valle e ricevetti critiche dai giornali valsusini . Per fortuna il mio Governo tenne duro e si andò avanti e a settembre ,quando chiuderà nuovamente il traforo del Bianco , il traffico che si riverserà al Frejus troverà una traforo per andare e uno per venire , in questo modo aumenterà notevolmente la sicurezza stradale. Cosa molto importante visti i gravi ritardi nella costruzione della TAV. Ieri finalmente i Sindaci NoTav han capito che la guerriglia impedisce ai Comuni di discutere del progetto. Capire prima fa sempre la differenza.
Sotto vedete le foto dei due trafori autostradali affiancati e quello ferroviario del 1871.  Mi auguro che qualcuno pensi a dare un bel riconoscimento a Bardonecchia perché se i Comuni della Bassa Valle si fossero comportati come Bardonecchia a quest’ora avremmo la TAV , più lavori in Valle e nel Paese e avremmo risparmiato almeno 4 miliardi di euro e avremmo diminuito l’inquinamento.

Auto nella scarpata: ferite due donne, una è grave

È stato necessario l’intervento dell’elisoccorso per salvare due donne che  sono rimaste ferite, una gravemente, in un incidente avvenuto a Prazzo in valle Maira. L’auto sulla quale viaggiavano è precipitata in una scarpata per diverse decine di metri.

Toro scatenato!

Aboukhlal nuovo rinforzo, si tratta per Elmas o Oristanio

Il mercato si accende con l’arrivo ufficiale di Zakaria Aboukhlal, esterno offensivo marocchino classe ’00 proveniente dal Tolosa. Il giocatore ha firmato un contratto pluriennale e rappresenta un rinforzo importante per il reparto avanzato, grazie alla sua velocità, duttilità e capacità di andare in gol partendo dalla fascia. Dopo una buona stagione in Ligue 1, Aboukhlal è pronto a mettersi in mostra anche nel campionato italiano.
Nel frattempo, la società continua a muoversi sul mercato per completare la rosa: sul tavolo resta aperta una trattativa che porterà a un solo innesto tra Eljif Elmas e Gaetano Oristanio.
Il primo sarebbe un gradito ritorno,il secondo arriverebbe dal Venezia.

Enzo Grassano

Ole’! Torino accoglie la Vuelta tingendosi di rosso

Torino accoglie “La Vuelta 2025” tingendosi di rosso. Per la prima volta nella storia la novantennale corsa ciclistica a tappe più importante di Spagna partirà dall’Italia.

 

Sabato 23 agosto Torino ospiterà la “salida oficial”, la prima tappa Torino – Reggia di Venaria con arrivo a Novara del Giro di Spagna che riporta in città il grande ciclismo dopo le emozioni del Giro d’Italia e del Tour de France negli scorsi anni.
Igino Macagno

Rapinato al bancomat sotto la minaccia di una pistola

È stato rapinato mentre stava prelevando denaro  al bancomat. Il fatto è accaduto a Biella nel rione Chiavazza. L’uomo è stato avvicinato da due malviventi, uno dei quali gli avrebbe puntato una pistola alla schiena, ordinandogli  di consegnare immediatamente il contante appena prelevato.

Luoghi da vedere per chi fa le vacanze dopo agosto: consigli

Informazione promozionale

Luoghi da vedere dopo agosto? Ce ne sono tantissimi, meno affollati ma ricchi di fascino e atmosfera.

Se hai deciso di partire a settembre o nei mesi successivi, sappi che esistono posti da visitare che danno il meglio proprio fuori stagione: tra borghi, città d’arte, natura incontaminata e mare ancora piacevole, le opzioni non mancano.

In questo articolo ti proponiamo alcune delle migliori località da visitare dopo l’estate: mete autentiche, luoghi turistici da vivere con calma e luoghi da non perdere per chi ama viaggiare senza fretta, godendosi ogni dettaglio.

Un altro buon consiglio da dare? Valuta dei bei viaggi di gruppo organizzati, cosi la tua vacanza sarà ben strutturata ma con la libertà di fare i tuoi giri personali, e … potrai conoscere nuovi amici!

Lasciati ispirare.

Luoghi da vedere post estate: New York, la grande Mela

Luoghi da vedere dopo agosto? New York è una delle mete più affascinanti e sorprendenti da scoprire. La città sprigiona un’energia unica, con scorci mozzafiato e atmosfere intime che convivono in armonia.

Un viaggio da sogno inizia da Manhattan, cuore pulsante della Grande Mela, dove ogni angolo racconta una storia.

Un itinerario personalizzato per visitare New York può includere tappe come la Statua della Libertà, il Brooklyn Bridge, il toccante Museo della Memoria dell’11 Settembre, e lo storico quartiere di Little Italy.

Quando il caldo è ancora piacevole, passeggiare tra le aiuole di Central Park, fare yoga al lago del Conservatory Water o concedersi un pranzo al Boathouse diventa un vero rituale newyorkese.

Nei caffè all’aperto, si osserva il flusso umano e la fusione di culture che rendono la città un caleidoscopio urbano. Tra posti da visitare e cose belle da vedere, New York non smette mai di sorprendere: qui il presente si mischia con il futuro, e ogni visita diventa un’esperienza da ricordare.

Restiamo sempre negli USA tra i luoghi da vedere post agosto

Tra i luoghi da vedere dopo l’estate, il Grand Canyon merita un posto d’onore. Situato nell’Arizona settentrionale, questa spettacolare gola incisa dal fiume Colorado si estende per oltre 446 km ed è profonda fino a 1.857 metri, offrendo un panorama che lascia senza fiato.

Ogni stratificazione rocciosa racconta milioni di anni di storia della Terra, rendendo la visita non solo un’avventura visiva, ma anche culturale. Un’esperienza di viaggio qui si trasforma in un contatto diretto con la natura, potente e antica: colori che cambiano con la luce, silenzi che parlano e scorci mozzafiato che incantano al primo sguardo.

Il Grand Canyon è decisamente tra i posti da visitare almeno una volta nella vita, sia che si scelga di esplorarlo a piedi, in elicottero o navigando tra le rapide del fiume.

Dopo agosto, il clima più mite permette di godere appieno del parco e dei suoi sentieri, lontano dalle folle estive.

Machu Picchu, merita di essere inclusa in questa lista viaggi da fare post agosto

Se ti stai chiedendo dove andare in viaggio dopo l’estate, inserisci il Machu Picchu nella tua lista viaggi da fare almeno una volta nella vita.

Situata a oltre 2.400 metri di altitudine tra le Ande peruviane, questa antica città inca è uno dei luoghi incantevoli più suggestivi al mondo.

Patrimonio dell’umanità e una delle sette meraviglie del mondo moderno, il Machu Picchu è un vero capolavoro di ingegneria e spiritualità.

Visitare il sito fuori stagione, tra settembre e novembre, significa vivere un’esperienza di viaggio più intima e tranquilla, lontano dalla folla dell’alta stagione. Il clima è mite, perfetto per esplorare i 200 edifici tra templi, palazzi, terrazze e fontane che compongono questo affascinante complesso archeologico.

Immerso in una natura selvaggia e avvolto da una leggera nebbia mattutina, il Machu Picchu regala panorami mozzafiato e un senso profondo di connessione con la storia.

Se ami le mete autentiche e vuoi un viaggio che lasci il segno, questo è il posto giusto. Tra i nostri consigli per il viaggio: prenota con anticipo, valuta tour guidati locali e non dimenticare una buona fotocamera.

I viaggi più belli e consigliati da fare tra le isole del mondo

Se cerchi i viaggi più belli da fare dopo agosto, lasciati ispirare da alcune meraviglie tropicali tra luoghi da vedere da sogno e scenari esotici.

Le Hawaii, con le loro otto isole principali, offrono esperienze di viaggio che spaziano dal surf a Oahu alla natura selvaggia di Kauai. Honolulu ti accoglie con cultura locale e spiagge mozzafiato, perfette per ogni tipologia di viaggiatore.

Un altro arcipelago imperdibile sono le Isole Fiji, nel cuore del Pacifico: qui la natura vulcanica convive con acque cristalline e foreste tropicali, ideali per un tipo di viaggio avventuroso ma anche rilassante.

Nei Caraibi, le Isole Cayman incantano per le immersioni e il paesaggio incontaminato, mentre le Isole Vergini Britanniche, con le loro decine di isolotti, regalano un’atmosfera intima e selvaggia.

Infine, Mauritius è pura poesia: tra lagune turchesi, spiagge finissime e cultura creola, è tra le cose belle da vedere almeno una volta nella vita.

Queste destinazioni ti permettono di staccare davvero, immergendoti in un mondo lontano, perfetto per viaggiare con lentezza e meraviglia.

Luoghi da vedere in Italia post estate? Le Cinque Terre indubbiamente

Tra i luoghi da vedere dopo agosto, le Cinque Terre sono un bellissimo posto da visitare in Italia per chi cerca bellezza autentica e panorami che incantano.

I cinque borghi – Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore – sono veri gioielli incastonati tra scogliere e mare, con casette colorate e sentieri vista mare che rendono ogni passo un’emozione.

Sono tra le più affascinanti località da visitare per chi ama i posti italiani da visitare che raccontano storia, tradizione e paesaggi mozzafiato.

La visita si può organizzare anche in una giornata grazie ai collegamenti in traghetto, ma ogni borgo merita tempo e calma per essere assaporato. Da non perdere una sosta a Porto Venere, incantevole e poetica, con le sue vedute spettacolari a strapiombo sul mare.

Per gli appassionati dei viaggi dei sogni, questa regione è una tappa obbligata: qui il tempo rallenta e si cammina sospesi tra cielo, terra e mare.

Un viaggio che nutre gli occhi e l’anima, ideale per chi cerca una fuga dalla routine in uno dei paesaggi più iconici d’Italia.

I posti da visitare dopo l’estate: Giappone e Momijigari, lo spettacolo d’autunno

Tra i posti da visitare, il Giappone in autunno è una delle mete più affascinanti e poetiche al mondo.

Da fine settembre a dicembre, la natura nipponica si trasforma grazie al fenomeno del Momijigari, l’antica tradizione di osservare le foglie d’acero che si tingono di rosso, arancio e oro.

È uno spettacolo che incanta persone locali e viaggiatori.

Una di quelle cose da fare almeno una volta nella vita… Vivere l’autunno giapponese!

Tra le località da visitare per ammirare il foliage giapponese ci sono Kyoto, con i suoi templi immersi nella natura, il monte Takao vicino Tokyo, il parco nazionale di Daisetsuzan nell’Hokkaido, e la pittoresca Nikko.

Camminare lungo sentieri incorniciati da alberi fiammeggianti è un’esperienza unica che unisce bellezza paesaggistica e spiritualità.

Il Giappone in autunno offre anche un clima gradevole: fresco ma non rigido, perfetto per chi cerca tipi di viaggio culturali e contemplativi.

Se ami i viaggi dei sogni e stai creando la tua lista viaggi da fare, non dimenticare questa stagione incantata. L’autunno giapponese ti regalerà emozioni autentiche e un ritmo di viaggio lento, ideale per cogliere ogni dettaglio.

Luoghi da vedere: Madagascar, un viaggio tra natura selvaggia e meraviglie uniche

Tra i luoghi da vedere a settembre e ottobre, il Madagascar è senza dubbio una destinazione straordinaria e sorprendente.

Quest’isola affascinante, la quarta più grande del mondo, è un autentico scrigno di biodiversità e uno dei luoghi incantevoli più suggestivi del pianeta.

Se ami la natura allo stato puro, il Madagascar è un viaggio da sogno: tra i viaggi più belli da fare almeno una volta nella vita.

Qui puoi immergerti in ambienti unici al mondo, dalle foreste pluviali del Parco Nazionale di Andasibe-Mantadia, popolate da lemuri e camaleonti, alle formazioni rocciose degli Tsingy de Bemaraha, Patrimonio dell’Umanità.

Non mancano le spiagge paradisiache come quelle di Nosy Be o di Sainte-Marie, ideali per rilassarsi, fare snorkeling o semplicemente godersi il silenzio. Tra le cose da fare almeno una volta nella vita, camminare tra i baobab secolari dell’Avenue des Baobabs al tramonto è un’esperienza che rimane impressa nel cuore.

Il Madagascar è un concentrato di luoghi da vedere per chi cerca emozione, autenticità e natura incontaminata.

Luoghi da vedere: le Isole Galapagos

Luoghi da vedere come le Isole Galapagos sanno regalare esperienze rare e indimenticabili.

Questo arcipelago vulcanico, a circa 1.000 km dalle coste dell’Ecuador, è uno scrigno di biodiversità e bellezza. Tra paesaggi lunari, spiagge incontaminate e animali straordinari, le Galapagos offrono luoghi incantevoli dove la natura si mostra nella sua forma più pura e affascinante.

Qui convivono tartarughe giganti, iguane marine e pinguini tropicali, in un ecosistema unico che ha ispirato Charles Darwin e la sua teoria dell’evoluzione.

Ogni isola ha una propria anima: dalle foreste di cactus giganti di Isabela alle lagune cristalline di Santa Cruz, passando per i paesaggi selvaggi di San Cristóbal.

Se ti stai chiedendo dove andare in viaggio per vivere un’avventura fuori dal comune, le Galapagos sono tra le località da visitare da mettere in cima alla lista. Qui ogni esperienza diventa scoperta, ogni paesaggio una cartolina vivente e ogni incontro con la fauna locale un momento magico. Sono davvero tra i luoghi da non perdere per chi ama il viaggio come immersione nella meraviglia.

Posti italiani da visitare: bellezze da scoprire in ogni stagione

Posti italiani da visitare ce ne sono da nord a sud della penisola, e ognuno è un posto da visitare in Italia capace di regalare emozioni uniche e scenari indimenticabili.

Roma è una delle città da visitare in giornata o da esplorare lentamente, con i suoi monumenti iconici e la dolce vita nei vicoli.

La Costiera Amalfitana è una delle più romantiche mete fine settimana, dove il mare incontra l’architettura colorata di borghi come Positano e Ravello.

La Sicilia, terra di sole e cultura, offre esperienze di viaggio tra templi greci, vulcani e spiagge selvagge.

Salendo al nord, il Lago di Como conquista con la sua eleganza, ideale per chi cerca relax e natura in contesti raffinati.

La Valle d’Aosta, tra castelli e vette alpine, è perfetta per escursioni e panorami mozzafiato.

Trento unisce buon cibo e paesaggi verdi, una tappa ideale per rigenerarsi, mentre Venezia resta tra i luoghi da vedere più iconici, con i suoi canali e palazzi sospesi sull’acqua.

E infine, Torino sorprende per il mix tra storia sabauda e innovazione culturale: uno dei posti da visitare ricchi di charme sabaudo e luoghi incantevoli ed eleganti.