diffusa soltanto ora, il sequestro di piatti e stoviglie biodegradabili (circa
4000) presso il Self service della casa di riposo di Casale Monferrato, del
quale usufruiscono come refettorio gli alunni della scuola media Leardi, in
quanto sprovvisti dell’etichettatura prevista dalla legge. Tutto sarebbe
partito dalla segnalazione di una mamma preoccupata del racconto della
figlia dodicenne secondo cui la plastica faceva reazione a contatto con i
cibi più caldi. Il sindaco di Casale, Titti Palazzetti, e l’assessore
all’istruzione, Ornella Caprioglio, dopo aver ricordato che in tutte le mense
nelle scuole vengono utilizzati piatti in ceramica e posate metalliche
precisano che “la ditta fornitrice, situata nel cuneese, sarà chiamata a
rispondere dell’inadempienza. Il Comune e la ditta che prepara i pasti non
hanno alcuna responsabilità in proposito e non erano stati avvisati, come
del resto la scuola, della problematica emersa”: In ogni istituto esiste la
commissione mensa, formata da rappresentanti di genitori e docenti di
riferimento che sono a diretto contatto con l’assessorato all’istruzione.
“Siamo dispiaciute – dicono ancora Palazzetti e Caprioglio – che l’episodio
non sia stato contestualmente segnalato alla scuola, alla commissione, al
Comune”.
Massimo Iaretti
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