Il 17 novembre – Giornata Internazionale dello Studente – si inserisce al centro delle mobilitazioni portate avanti dall’UDU – Unione degli Universitari per un’Università aperta. L’UDU Torino, tramite l’affissione di segnali di pericolo come atto simbolico, ha deciso di portare avanti la campagna nazionale “Scuola e Università IN ROSSO” per sottolineare la grave situazione economica in cui si trova l’Universitá pubblica italiana a causa del sottofinanziamento statale.
La coordinatrice Valeria Sartori dichiara: “Proprio nelle ultime settimane l’Unione degli Universitari ha richiamato l’attenzione sul gravoso aumento della contribuzione studentesca a partire dai tagli iniziati durante il governo Berlusconi con la legge Tremonti 133/2008. A livello nazionale dall’anno accademico 2008/2009 al 2015/2016 la tassa media è aumentata del 35,1% fino a sfiorare i 1248,66€ . Per quanto riguarda gli atenei del Nord l’innalzamento è stato di circa il 43%. In particolare nell’Università degli Studi di Torino, dove la tassa media è aumentata di quasi il 30% arrivando quindi a 1237,87€, e nel Politecnico, dove registriamo una variazione del 41,6% che ha portato la tassa media a 1259,79€. A livello nazionale è da tenere in considerazione anche l’effetto negativo che ha avuto la riforma dell’ ISEE, che ha provocato un considerevole aumento degli idonei non beneficiari di borsa di studio nel nostro paese e un aumento della contribuzione studentesca media nazionale di 87€ nell’anno 2015/2016 rispetto all’anno precedente. Come studenti riteniamo inammissibile tale situazione che limita fortemente il diritto allo studio universitario quindi chiediamo che il Governo inizi seriamente ad investire nell’Università pubblica a partire dalla legge di bilancio.”
A Torino e in tutta Italia la FLC CGIL – Federazione dei lavoratori della conoscenza – si unisce alla denuncia degli studenti. Con l’attuale disegno di legge di bilancio, il totale della spesa finale per scuola e università del bilancio statale scende dal 9,3% al 9,1%, in controtendenza rispetto ai maggiori paesi europei. Al progressivo sottofinanziamento del sistema della conoscenza corrisponde l’aumento di anno in anno delle tasse universitarie, un sempre maggiore asservimento al mercato della formazione dei giovani, un numero di borse di studio insufficiente a sostenere i costi che affrontano gli studenti. Dall’Università di Torino, al Politecnico, alle scuole, i lavoratori della FLC CGIL TORINO sostengono la protesta degli studenti e saranno al loro fianco il 17 novembre, “Giornata Mondiale dello studente” e fino a quando questa legge di bilancio non sarà modificata con investimenti per l’Università pubblica e per una concreta realizzazione del diritto allo studio e dell’ uguaglianza nell’accesso all’istruzione. Il 17 novembre vuole quindi essere una data di protesta e di richiamo all’ attenzione sulla situazione precaria dell’Universitaria italiana. L’accesso libero e gratuito per tutti gli studenti, senza restrizioni come il numero chiuso, rappresenta l’obiettivo primario per un Paese che vuole rimettere al centro del proprio sistema l’istruzione.
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