Per le situazioni di emergenza la Regione ha offerto la sua collaborazione anche nella regia delle operazioni. In tutto il Piemonte si prevedono 800 arrivi
Gli ultimi sbarchi hanno portato sulle coste siciliane migliaia di profughi che, nelle strategie del Ministero dell’Interno, dovranno essere distribuiti equamente su tutto il territorio nazionale. Non c’è l’intenzione di creare insediamenti numerosi in singole località, per evitare tensioni e problematiche di integrazione.
Le intenzioni del Viminale per quanto riguarda il Piemonte, secondo le prime notizie, sarebbero quelle di assegnare 800 profughi alle varie realtà provinciali, compresa Torino che era stata esclusa dalla ripartizione in precedenti occasioni. La nostra città e il suo territorio provinciale dovrebbero trovare sistemazione per circa 400 persone.
Se l’ex governatore leghista Roberto Cota si era fermamente opposto all’arrivo di profughi, l’attuale presidente Sergio Chiamparino ha dimostrato più aperture, sebbene abbia dichiarato che il Piemonte ha già esaurito la sua “capienza”. Per le situazioni di emergenza, comunque, la regione ha offerto la sua collaborazione anche nella regia delle operazioni. Gli ultimi voli di profughi arrivati a Caselle risalgono alla primavera, quando le persone arrivate furono dislocate nelle province piemontesi ma non a Torino.
Anche l’arcivescovo Mons. Cesare Nosiglia, nella sua omelia in occasione della festa di San Giovanni ha sottolineato il tema della solidarietà nei confronti degli immigrati.
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