Se da tempo la crisi serpeggia nel teatro italiano, questo non accade a Cannobio, cittadina di transito tra la nostra regione e il Canton Ticino. Molti sono i residenti che operano nel volontariato e in varie iniziative, teatro compreso. Nello scorso week end dell’11 – 12 febbraio, al Teatro Nuovo, la commedia “La Muffa”, con la regia di laura Rullo, è andata in scena due volte, grazie al lavoro dell’Associazione CONESSENZATEATRO , con la partecipazione attiva di numerosi attori non professionisti, con la presenza attenta e divertita di un pubblico numeroso. L’incasso è andato a favore del Soccorso Alpino. Nel foyer del teatro è stata allestita la mostra “Antonio Curti inedito”. Antonio Curti (Milano, 1858 – Cannobio, 1945) è stato commediografo, storico, giornalista, poeta dialettale e pittore. Il testo della commedia è un vecchio libretto del citato autore, una sorta di reperto archeologico ritrovato in una libreria di Venezia. Nella prefazione è scritto “ogni parola è il frutto di un’indagine psicologica”. Perché “La Muffa”? Perché in casa Gerli, ambiente piccolo borghese dei primi del novecento, c’è un’atmosfera di routine ammuffita, anche per l’età dei componenti. La famiglia subisce un cambiamento quando il figlio quarantacinquenne Franceschino sposa la ventunenne Rita: la giovane viene osteggiata, persino accusata ingiustamente di avere una relazione con un vicino di casa: ma Rita non si lascia soggiogare facilmente e pone il marito di fronte alla scelta: o la sua famiglia o lei, col bimbo che porta in seno. Così la commedia finisce lasciando lo spettatore di fronte alla scelta, al dubbio amletico. La commedia fu rappresentata per la prima volta il 28 febbraio 1934 dalla quotata compagnia milanese di Anna Carena.
Elio Motella
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