La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

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SOMMARIO: Papa Leone è la kefiah – Franco Reviglio della Venaria – Sul treno con la Cgil – Da “Armando al Pantheon”- Lettere

Papa Leone e la kefiah

Che il papa Leone XIV abbia accettato la kefiah palestinese “come simbolo di lotta contro l’occupazione” è una notizia molto triste. Fa il paio con l’intervista del segretario di Stato Parolin silente per molti mesi, improvvisamente risvegliatosi antisraeliano. Che il dono venga da un attivista palestinese aggrava la cosa. Quel copricapo è conosciuto in tutto il mondo come un simbolo ostile ad Israele. Il Papa deve restare neutrale, esercitando una funzione di pace tra i contendenti. Questi sono episodi che sarebbero comprensibili in Papa Francesco, anche se di per sé censurabili perché la demagogia non deve mai lambire il solio di Pietro.


Franco Reviglio della Venaria

La morte a 90 anni di Franco Reviglio non è stata ricordata come meritava il personaggio. La statura morale e scientifica del professore ha portato a scrivere di lui come  del ministro di Craxi che per altro lo sostituì con il commercialista di Bari Formica. Ho conosciuto personalmente Reviglio ed ho anche presentato dei suoi libri.

Era un gentiluomo e un uomo di cultura degno della massima stima. Non aveva neppure quel giacobinismo che gli è stato attribuito per lo scontrino fiscale, un qualcosa oggi totalmente accettato. Il demagogo semmai fu l’ex azionista Visentini, uomo di rara, superba antipatia. Ricordo con nostalgia quando ci trovavamo al vecchio “Firenze“ a cena. Alla vedeva Paola Thaon di Revel, ai figli esprimo la mia vicinanza affettuosa.

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Sul treno con la Cgil
A volte oggi si vivono situazioni paradossali, quasi incredibili. A causa di una manifestazione della GGIL a Roma volta a “bloccare tutto“  promossa di  sabato da Landini ho rischiato di non riuscire ad arrivare in taxi a Termini. Poi a fatica mi sono fatto strada e mi sono trovato  in  un vagone di militanti della CGIL con cappellino rosso e maglietta “Bella ciao” che hanno viaggiato senza prenotazione, vantandosi che in andata avevano viaggiato con Italo in business class.
Avrebbero voluto attaccare discorso anche con me, ma sono sopravvissuto al diluvio propagandistico in treno, tirando fuori un libro in cui mi sono immerso anche era il dono di un tizio venuto  venerdì ad una mia conferenza  romana che ad ogni costo voleva rifilarmi le sue poesie che ho finto di leggere fino a quando mi sono addormentato. Per altri versi ho constatato  di persona il caos  in cui è precipitato il traffico ferroviario. Ho ascoltato infiniti annunci di ritardi e di guasti. Un’idea di inefficienza che non può non toccare anche le responsabilità dirette di un ministro che vuole occuparsi di tutto, anche di politica estera, ma non si occupa abbastanza dei trasporti. Le deficienze di Ferrovie italiane non sono più tollerabili.

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Da “Armando al Pantheon”

A cena da “‘Armando al Pantheon“, il mio ristorante preferito a Roma ho incontrato Peppone Calabrese il conduttore della trasmissione domenicale su Rai 1 che valorizza le tradizioni enogastronomiche italiane. Si è subito creato un rapporto tra di noi. Mi conosceva anche come amico di Mario Soldati di cui è un estimatore. È  stata una bella sorpresa incontrarlo. Alla domenica vedo sempre la sua trasmissione, un antidoto al tg pieno di notizie di guerra e di violenze. La campagna e i suoi prodotti e la vita semplice degli abitanti: un’alternativa alla vita frenetica e stupida a cui siamo condannati.

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quaglieni penna scritturaLETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com

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Messa in dialetto
Cosa pensa di questa iniziativa a Pianezza che propone una Messa in dialetto piemontese? A me sembra in ‘iniziativa impropria. E’ quasi impossibile ascoltare una Messa in Latino per colpa di Papa Francesco, il dialetto è del tutto fuori posto. Quanti fedeli comprenderanno il testo? Meridionali, emigrati ecc.?      Filippo de Baldi
Concordo con lei. Soprattutto mi domando quanti fedeli seguiranno la Messa. Il dialetto è sepolto anche per i piemontesi. Figurarsi gli altri. Il celebrante che è uomo colto si troverà in difficoltà.
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Quella foto su internet
Cosa pensa di questa fotografia che circola in Internet? Mi sembra il rischio politico peggiore in cui possa precipitare l’Italia. Edoardo Giletti
Lo penso anch’io. Manca qualche volto femminile per dare una qualche idea di parità e poi saremmo al completo. Spero che sia un brutto sogno.
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“Radicali” e IV Novembre
Ho letto che certi “radicali“ estremisti contestano il IV novembre non per scelta antimilitarista, ma perché è prevista una preghiera cattolica. Questo è anticlericalismo volgare alla Podrecca. Cosa ne pensa?    Francesca Ritucci
Non ho trovato riscontri documentati per rispondere. I veri radicali sono altra cosa .Io anche quest’anno sarò ad Alassio a parlare per il IV novembre e da sempre è prevista, insieme alla mia orazione, la celebrazione della Messa  senza problemi per nessuno. E’ un suffragio ai Caduti che solo gente rozza e fanatica può rifiutare con intendimenti politici molto meschini e pretestuosi.
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