“Il Piemonte rischia di perdere il primo Porto Aerospaziale di SpaceLand”

SpaceLand, la prima agenzia specializzata in ricerca e sviluppo medico scientifico,  innovazione tecnologica e turismo in condizioni di microgravità, sta sviluppando un progetto che punta a realizzare il primo Spazioporto pubblico orizzontale europeo in Italia: aperto a tutti, beneficerebbe di esistenti investitori del consorzio italo-statunitense creato ad-hoc e di un’esperienza davvero unica accumulata in quaranta anni dalla squadra SpaceLand, in particolare con campagne di voli parabolici in assenza di peso ed in gravità lunare e marziana aperti a scienziati di fama internazionale e grande pubblico fin dal 2002.

“Ben noti risultano alla NASA e alle Nazioni Unite – afferma l’ingegner Carlo Viberti (nel 2000 proposto dagli statunitensi russi di Mir Corp come primo cosmonauta ingegnere privato della storia, dopo essere stato Capo-Ingegneri per l’Ufficio Attività Astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea e Chairman della Tecnologia  Sperimentale Europea sulla base russa Mir per la fase 1 della Stazione Spaziale Internazionale) –  i record mondiali stabiliti da SpaceLand sia per età ( il più giovane a volare per scopi scientifici in assenza di gravità, Kim Marco Viberti, 11 anni, e il più anziano a farlo, a 93 anni, Cesare Massano) sia per quanto riguarda la prima persona con disabilità totale  in microgravità (Elma Schippa, nel 2005). A questi si aggiungono progetti commissionati dal Politecnico di Torino, Università di Scienze Motorie, Cliniche ospedaliere pubbliche e dal gruppo europeo di neuroscienziati allora coordinato dal compianto Premio Nobel Rita Levi-Montalcini”.

“Altre regioni italiane oltre al Piemonte ed a vari Stati extraeuropei, tra cui la Svizzera, le Mauritius e gli Emirati Arabi Uniti, stanno manifestando interesse per ospitare i primi Porti Aerospaziali SpaceLand – afferma Carlo Viberti – attratti anche dalla possibilità di sviluppare infrastrutture terra-aria-acqua per microgravità e voli suborbitali.

In Africa, Spaceland ha già costituito una controllata per offrire formazione, turismo scientifico e una “Smart city tropicale” in progettazione, inclusi dimostratori di habitat marziani concepiti insieme al Capo-Architetti Celeste Petraroli con tecnologie eco-sostenibili assolutamente innovative anche per l’industria delle costruzioni terrestri, generando occupazione e istruzione locali attraverso attività di terra e missioni di volo a costi contenuti, come presentato all’ONU da una nota scienziata africana Capo di Stato delle Mauritius insieme all’Ing. Viberti.

In Piemonte da parte di SpaceLand si prevedono fino a 500 posti di lavoro diretti, varie migliaia nell’indotto e fino a mezzo milione di visitatori stranieri in più entro il 2030, con ampi effetti moltiplicatori sul tessuto economico e turistico territoriale. Tale Porto Aerospaziale per rilanciare un esistente aeroporto piemontese in profonda crisi è stato proposto alla Regione, unitamente ad un correlabile campus di addestramento alpino gemellabile in Bardonecchia per tale opportunità multidisciplinare “ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta, mentre i nostri investitori ci stanno spingendo ad accettare interessanti proposte per spostarci altrove. Un primo nucleo in versione tropicale sta sorgendo alle Mauritius,  denominato SpaceLand Astronaut Underwater Training Experience, per scienziati, studenti e turisti appassionati , contribuendo al rilancio dell’occupazione locale grazie a questa democratizzazione della nascente Economia dello Spazio con molteplici forme di attività d’avanguardia, incluso il nuovo turismo scientifico aerospaziale”.

“Al momento le preposte istituzioni piemontesi non hanno preso in  considerazione il piano SpaceLand e tale occasione di democratizzare l’accesso allo spazio sembra essere lettera morta” – aggiunge con una punta di amarezza l’Ing. Viberti. “Se confrontiamo con il progetto governativo di Spazioporto a Grottaglie, da vari anni in realtà più uno SpazioMorto causa la ventennale crisi della società estera alla quale i pugliesi si sono affidati, possiamo dire che lo stanziamento governativo di circa 170 milioni di euro per le sole infrastrutture di terra di tale sito di Grottaglie senza alcun volo suborbitale almeno fino alla prossima decade ed il milione di euro circa di denaro pubblico ivi speso  solo in studi di fattibilità cartacei il nostro progetto, dai costi quasi irrisori, sembra essere davvero l’unica soluzione per caratterizzare l’Italia come il primo Paese della Space Economy aperta a tutti”.

Fra i vari elementi del programma di sviluppo, merita ricordare i primi lanci aero satellitari interamente italiani.  “SpaceLand – afferma l’ingegner Carlo Viberti – riuscirà ad attivare una serie di Porti Aerospaziali con operatività in soli due anni dalla firma, con una spesa pari a un decimo delle cifre suddette, includendo tutto.

Comproprietà di aeromobili per 50 persone a volo, ovvero il doppio dell’unico concorrente europeo

Laboratori di prova, sviluppo e certificazione per sistemi, equipaggiamenti, macchinari per l’esplorazione di Luna e Marte in effettive condizioni di gravità lunare e marziana ed in assenza di gravità, usufruibili anche da studenti e turisti                           

Sistemi di avio-lancio di satelliti per la prima rete orbitale per internet – I.o.T. tutta italiana

Dimostratori tecnologici  di habitat marziani immersivi ed applicativi per una nuova edilizia ecosostenibile ed economica anche per usi terrestri

Programmi per ricerca di base ed applicata STEMM (scienze, tecnologia, ingegneria, medicina e matematica) in assenza di peso, oltre a strumenti eccezionali di divulgazione per studenti e turisti

e tanto altro

Per il Piemonte, non facilitare lo sviluppo in loco di SpaceLand, che già dispone di ampie risorse finanziarie ed intellettuali, equivale a rinunciare alla creazione di centinaia di posti di lavoro qualificati, oltre ad un indotto educazionale e turistico scientifico ed a capacità aerospaziali capaci di attrarre ulteriori investimenti esteri, con sviluppo di nuove tecnologie utili anche al tessuto produttivo terrestre, oltre al primato italiano in un settore davvero strategico a livello globale”.

“L’AstroSummit 2025 che si terrà a Dubai dal 20 al 22 ottobre – conclude l’ingegner Viberti – sarà un’occasione di annuncio dei nostri nuovi partner internazionali e delle opportunità di investimento per una iniziativa ai confini con la fantascienza, alla quale stanno aderendo anche enti quali le Terme di Cervia per l’addestramento subacqueo, imprenditori asiatici per “Smart Cities tematizzate SpaceLand” ed Aeropoli svizzeri per le operazioni di volo.”

Più che una vetrina, sarà un campanello d’allarme per il territorio piemontese: il futuro dello Spazio aperto a tutti e dei primi avio-lanci satellitari da suolo europeo rischia di prendere il volo senza il Piemonte.

Mara Martellotta

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