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Il Premio Alassio allo scrittore veneto Paolo Malaguti

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
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Il Premio Alassio Cento libri – un autore per l’Europa, ideato 31 anni fa dal bibliotecario Roberto Baldassarre e dal giornalista Romano Strizioli, è stato vinto da  Paolo Malaguti per il suo romanzo ”Fumana“. Una scelta avveduta della giuria presieduta da Gian Luigi Beccaria e composta da italianisti stranieri che spesso dimostrano una capacità di andare oltre le logiche di molti premi letterari italiani. L’idea dei giurati esteri ha consentito al premio alassino di avere un respiro più ampio, evitando i legami con la politica che emergono in modo vistoso, ad esempio, con lo “Strega”. La figura di Malaguti va ben oltre un eventuale  impegno politico che non traspare , perché la sua opera non rivela quei cedimenti a cui tanti scrittori si sono dovuti adattare o che hanno scelto di loro iniziativa. I Premi letterari, al di là della lotta inevitabile tra editori, sono spesso spartiti in base a criteri non soltanto politici, ma addirittura ideologici. Chi non fa parte di certi certi cerchi magici ,è tagliato fuori in maniera aprioristica. Anche il Premio Alassio ha avuto le sue colpe sotto la presidenza di Ernesto  Ferrero  che pure fu un critico raffinato e colto, ma non immune dalla compromissione con la politica politicante . Basterebbe citare il conferimento a Michela Murgia,  in verità non ancora così schierata come negli ultimi anni della sua vita, per rendersi conto di un abbaglio che mi portò a disertare negli anni successivi il Premio alassino. La scelta di quest’anno mi pare molto giusta e condivisibile. Uno scrittore che riconosce un debito nei confronti di Giovannino Guareschi, merita attenzione. Forse pochi lo ricordano che ad Alassio andava al mare con la famiglia anche Giovanni o che è ricordato all’ ingresso della biblioteca civica  sul mare da una sua  fotografia sulla spiaggia. Malaguti rappresenta una narrativa che sa fare i conti con la storia senza le solite  faziosità. In quella stessa piazza in cui è stato premiato Malaguti, due giorni prima ha presentato un suo libro un personaggio televisivo tra i più faziosi che utilizzano le trasmissioni per montare scandali. Non avrei mosso un passo per andarlo a sentire , ma la pluralità delle voci è il bello della democrazia liberale che ad Alassio è sempre esistita per merito di amministrazioni che non si sono mai accodate alla cultura – propaganda di tante città e cittadine che usano l’estate per fare  dell’amichettismo politico la loro prevalente ragion d’essere.
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