SOMMARIO: il nuovo Papa – Rossotto, l’avvocato – storico – Lettere

Il nuovo Papa
Venerdì ho tenuto un discorso volto a trarre qualche prima, provvisoria conclusione sul Pontificato di Francesco, anche se è presto per vedere i riflessi della sua opera a lunga scadenza che potranno essere ripresi dal nuovo Papa Leone XIV, un nome sicuramente impegnativo storicamente. Nel mutare della storia e nel cambiamento di Papa non è detto che l’eredità di Francesco possa continuare ad incidere. Vedremo. Ho ascoltato un po’ di Tv il giorno della fumata bianca e sono rimasto infastidito dal fatto che non sia stato trasmesso l’intero discorso del Papa senza interruzioni. Ho ascoltato gli “esperti” discutere quasi di aria fritta in modo spesso autoreferenziale . Ho notato la sicumera di tanti non credenti pontificare su cosa dovrebbe fare il nuovo Pontefice. Ho deciso di spegnere la Tv e di studiare per qualche ora la biografia del nuovo Papa.

Ne ho tratto la conclusione, da approfondire ulteriormente, che ci si trovi di fronte ad una personalità ricca e complessa che ha maturato esperienze diverse non necessariamente decisive per il pontificato perché il nuovo ruolo di Papa è unico e al disopra del vissuto precedente. Richiamarsi ad Agostino, uno dei massimi pensatori non solo della Chiesa, è un dato importante della vita del Papa. Agostino fu un uomo inquieto, tormentato, con cui nel “Secretum” un grande “ammalato” di un’ età di transizione come il Petrarca, entrò in dialogo. Fu frate agostiniano l’eretico Martin Lutero, anche lui molto tormentato. L’immagine che si trae dal nuovo Papa è quella di un uomo di vasti studi e di forte impegno religioso e intellettuale, illuminato da una fede salda. Sarà un Papa che si dedicherà alla cura e alla guida delle anime dei credenti, oggi spesso disorientati, piuttosto che rincorrere l’applauso degli atei e dei miscredenti. Il suo richiamo alla pace è in linea di continuità con tutti i predecessori novecenteschi che hanno inutilmente tentato di fermare due guerre mondiali e due atroci dittature: quella russa e quella tedesca. Auguriamoci che Leone riesca a mediare nei conflitti che stanno dilaniando il mondo. Nato nel 1955, è il primo pontefice che non ha conosciuto la guerra e l’immediato dopoguerra, anche se i civili negli USA non ebbero la disgrazia di conoscere i bombardamenti e le tragedie vissute dagli Europei nelle loro città insanguinate ridotte in macerie. Le critiche pretestuose di Vito Mancuso al Papa rivelano l’arroganza del personaggio che dà giudizi negativi sul Papa che ha affrontato nella prima omelia il tema, disatteso da Francesco, dell’ateismo. Che Mancuso detti la linea al Papa appare vergognoso, definendo “stonati” due passaggi del suo discorso. Lasci a Odifreddi queste critiche banali. Molto meglio invece il non credente Mieli che con franchezza, non frequente in lui, ha esaltato Papa Leone e ridimensionato Francesco. Sono parole meritevoli di attenzione. Soprattutto il Cardinale Ravasi con la finezza intellettuale che solum è sua, ha tratteggiato un confronto sui due papi in cui appaiono i limiti di Francesco e l’alta figura di Leone (che lui conosce bene, uomo semplice e complesso insieme, ricco di cultura e di umanità.
.
Rossotto, l’avvocato – storico
Riccardo Rossotto è un principe del foro torinese con la passione per la storia contemporanea a a cui si dedica da anni, pubblicando libri pregevoli e soprattutto intellettualmente onesti, frutto di scrupolose ricerche non ideologizzate. Qualche sera fa sono andato ad ascoltarlo al Lux a parlare di Resistenza e Liberazione. Un discorso suffragato da un filmato di pregio che ha rappresentato a Torino una voce diversa rispetto ai conformismi. Ha dato tra l’altro un’interpretazione di Franco Antonicelli, allora liberale che parlò ai partigiani in piazza Vittorio, dopo il 25 aprile, invitandoli a riconsegnare le armi.

Non so se Antonicelli pensasse al pericolo di un proseguimento privato o di partito della guerra civile come poi accadde, ma certo allora Antonicelli era ben diverso dai comunisti pronti alla rivoluzione proletaria. Conobbi Antonicelli quando dal 1968 era senatore eletto nelle liste del Pci. Ascoltai al Colle del Lis un suo discorso. Del liberale del ‘45 non era rimasto nulla perché si espresse addirittura a favore dei “ragazzi generosi” di “Lotta continua”. Già Croce in una lettera a Pannunzio aveva previsto la rincorsa verso il comunismo che si realizzò più lentamente di come predisse il filosofo.
.

.
Solidarietà a Laura Prunotto
Ho saputo che la docente Laura Prunotto, assolta da ogni addebito per non non aver commesso i fatti a lei addebitati dopo circa dieci anni di sofferenze, è di nuovo nella burrasca perché la sentenza assolutoria è stata appellata, come richiedevano i genitori che dieci anni fa la accusarono di maltrattamenti ai propri figli ormai cresciuti.
Lei difese la dottoressa Prunotto. Cosa ne pensa? A.C.
.

Penso che sono più che mai solidale con una docente che ha avuto la vita rovinata da accuse malevole rivelatesi infondate nella prima sentenza. Adesso si accinge a riprendere la croce sulle spalle anche per la nota lentezza della giustizia. Sono più che mai solidale con lei e spero che i giudici di appello comprendano la situazione e confermino l’assoluzione in tempi rapidi. Sono prove così dolorose che nessuno dovrebbe remare contro di lei. E’ un atto di elementare giustizia a cui la Prunotto ha diritto.
.
Fondazione Cavalieri di gran Croce
Ho letto che l’associazione Cavalieri di Gran Croce nata a Torino e poi trasferita a Roma si è trasformata in una fondazione, che è cosa totalmente diversa da una associazione democratica in cui i soci votano i propri dirigenti. Un vero stravolgimento. Antonio Rivoli

Sono stato tra i fondatori con gli amici Marocco, Ferreri, Quaglia, Garavelli, Ghigo ed altri dell’associazione. Quando si trasferì a Roma cominciò a prendere delle strade che mi portarono a dimettermi perché non condividevo una gestione poco efficiente e molto accentrata e personalistica. Credo che la scelta fatta abbia snaturato l’associazione.