Andrea De Rosa, la folgorazione per il teatro grazie a Martone

RITRATTI TORINESI

Andrea De Rosa – direttore artistico Fondazione Teatro Piemonte Europa – Teatro Astra

Andrea De Rosa, laureato in Filosofia all’Università degli Studi Federico II di Napoli, è regista  teatrale sia di prosa sia di opera lirica. Dal 2008 al 2011 è stato direttore del Teatro Stabile di Napoli – Teatro Mercadante, ottenendo risultati considerevoli sia dal punto di vista economico gestionale sia artistico, a fianco di grandi nomi della scena teatrale italiana. Oggi ricopre il ruolo di direttore artistico di Fondazione Teatro Piemonte Europa – Teatro Astra.

“La passione per il teatro è stata tardiva – spiega Andrea De Rosa- da studente di filosofia, poi laureato, non avevo esperienze di teatro e prediligevo il cinema. La folgorazione per il teatro avvenne il giorno in cui assistetti allo spettacolo di Mario Martone intitolato ‘Ritorno ad Alphaville’. Da quel giorno ho pensato ‘ Voglio farlo anche io!’”

“Dalla carriera universitaria che inizialmente avevo pensato ho virato con decisione verso il teatro – aggiunge Andrea De Rosa – Rappresentarono gli anni Novanta un periodo di grande vivacità per il teatro a Napoli, in cui mosse i primi passi anche il regista Paolo Sorrentino, ma per la mia carriera tutto si è concretizzato a Torino, dove debuttai alla regia di ‘Elettra’ di Hugo von Hofmannsthal presso la Cavallerizza Reale di Torino, nel dicembre 2004.

Da quel momento cominciò la mia carriera da regista che mi portò anche a ricoprire il ruolo di direttore artistico del Teatro Stabile di Napoli dal 2008 al 2011 e, successivamente, del TPE.

Fui responsabile della regia de ‘Idomeneo’ di Mozart al teatro Sociale di Trento e, quindi, di ‘Un ballo in maschera’ diretto da Riccardo Muti al Teatro Regio di Torino”.

“ La mia formazione teatrale deriva dal classico – aggiunge Andrea De Rosa – poiché penso che in quella cultura vi sia l’origine di tutto. Il teatro greco fondamentalmente indaga il rapporto tra gli esseri umani, interrogandosi sul motivo per cui accadano tragedie che minano l’umanità. Tra i miei spettacoli principali ricordo la ‘Fedra’, dal testo di Seneca e non da quello di Euripide, incentrato sulla passione e le sue ombre, sulla capacità insita nell’essere umano di commettere il crimine. La Fedra mi valse, tra l’altro, il Premio ANCT (Associazione Nazionale dei Critici Teatrali).

Un altro tema a me caro è quello dell’identità, indagato in uno spettacolo cui sono rimasto molto affezionato, tratto dal romanzo ‘Orlando’ di Virginia Woolf, un testo anomalo e estremamente contemporaneo che vede il protagonista attraversare i secoli e cambiare insieme al mondo. Il mutamento risulta talmente evidente che, alla fine, da uomo si trasforma in una donna. Un tema contemporaneo che evidenzia quanto i concetti cambino nei secoli, valori o disvalori che necessitano di una storicizzazione nel tempo.

Il sacro è un’altra tematica a me cara poiché percepisco il teatro come un luogo finalizzato ad avvertire la sacralità. Nel mio Edipo indago proprio il sacro e il mistero attraverso il rapporto che il protagonista ha con gli oracoli e con Apollo”.

“Sono molto felice della scelta compiuta per tutto lo scorso triennio del TPE, un percorso incentrato sul concetto di Verità proprio perché il pubblico l’ha intercettato con entusiasmo, e avverto l’esigenza di approfondire dinamiche contemporanee che viviamo quotidianamente.

Mi auguro che il nuovo triennio che sta per cominciare possa confermare i successi ottenuti dal precedente e regalarci ancora maggiori soddisfazioni”.

Mara Martellotta

 

 

 

 

 

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